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Rassegna Stampa 2010

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  • Plautus
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    Gli studenti si laureano ma due corsi universitari non esistono quasi più

    Gli studenti si laureano ma due corsi universitari non esistono quasi più
    Il singolare caso dei fisioterapisti e dei tecnici della riabilitazione psichiatrica
    Con i tagli della Gelmini per queste specializzazioni prospettive incerte

    • Toghe ed invitati. L’auditorium del padiglione Vinci, al SS. Annunziata, trasformato in palcoscenico delle grandi occasioni, quale sicuramente è una seduta di laurea. Sono 51 gli studenti che tra ieri, oggi e domani acquisiranno il titolo di dottore. Si tratta di 18 tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, 18 infermieri, 8 fisioterapisti e 7 tecnici della riabilitazione psichiatrica. Non è la prima volta, tuttavia, che il padiglione Vinci è utilizzato come sede di sedute di laurea. E’ accaduto negli ultimi anni, almeno una volta all’anno, per i laureandi in tecnici della prevenzione. La seduta tarantina serviva, in realtà, anche ai laureandi dell’omonimo corso di Bari (una seconda seduta di laurea annuale si tiene a Bari nel corso di ogni anno - ndr). Ma la cerimonia di ieri riveste una particolare importanza perché è la prima volta che gli studenti degli altri corsi di laurea presenti a Taranto, sempre nell’area sanitaria, possono laurearsi nella stessa città in cui hanno studiato. In passato, più volte, futuri infermieri e fisioterapia sono stati costretti alla trasferta a Bari. Paradossalmente, però, i primi fisioterapisti e tecnici della riabilitazione psichiatrica a laurearsi a Taranto potrebbero essere anche gli ultimi, nel senso che quelli per fisioterapia e tecnici della riabilitazione psichiatrica sono corsi ad esaurimento ormai. Nessun primo anno, quindi, nell’anno accademico che sta per concludersi per questi due corsi di laurea, né le prospettive future, stando ai tagli previsti con la riforma, sembrano riservare un recupero dei corsi «persi». C’è da augurarsi, quindi, che per i laureandi nella Professione sanitaria infermieristica la prima seduta di laurea a Taranto sia l’avvio di un nuovo corso considerato che dallo scorso anno accademico il numero degli studenti da preparare a Taranto è salito a 90. Più che a questi aspetti, tuttavia, la giornata di ieri e quelle in programma oggi e domani sono riservate alla consacrazione degli obiettivi raggiunti, a volte anche dei sogni, degli studenti giunti al traguardo della laurea, ma anche al riconoscimento degli sforzi effettuati dall’Asl di Taranto per alimentare l’obiettivo collettivo di una città, di avere cioè una dimensione accademica. «L’Asl spende annualmente 200 mila euro per la formazione universitaria in ambito sanitario» dice Giancarlo Magno, responsabile dell’Ufficio studi e formazione dell’Asl. Il quale sottolinea anche il buon livello di preparazione raggiunto dagli studenti tarantini e che consente loro, non solo perché si tratta di titoli di studio molto richiesti dal mercato del lavoro, di trovare tutti rapidamente occupazione al massimo nel giro di qualche mese dalla laurea.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 28 Aprile 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Raid all’Archimede: furto da 30mila euro

    Raid all’Archimede furto da 30mila euro
    I ladri hanno rubato computer e macchine da cucire

    • Furto notturno nell’istituto professionale «Archimede» di via Lago di Misurina. Il colpo è stato messo a segno durante il fine settimana. I ladri sono entrati da un cancello posteriore e hanno asportato numerosi computer dotati di schermo piatto e una decina di macchine da cucire. Inoltre, forzando i distributori automatici, sono riusciti a prelevare sia le monete che i generi alimentari. Da un successivo sopralluogo i poliziotti hanno accertato che i ladri si sono introdotti anche nello studio del preside portando via computer, telefoni e fax. Il valore della merce rubata, secondo una prima stima, ammonta a 30mila euro. Il furto è stato scoperto ieri mattina dagli insegnanti che, arrivati a scuola, si sono resi conto che qualcuno aveva forzato una finestra ed era riuscito ad arrivare ai locale dove vengono custoditi i computer. Un danno non solo economico per la scuola, visto che studenti e professori con il materiale trafugato svolgono una parte importante del loro lavoro.
    Da un primo sopralluogo è emerso che i ladri erano almeno un paio. Gli agenti, infatti, avrebbero riscontrato la presenza di impronte diverse. Forse sapevano dove colpire perché altre aule sono state ignorate. I ladri si sono diretti senza indugio verso la presidenza, segno che, con tutta probabilità, avevano la certezza, o quantomeno il sospetto, che lì ci fosse materiale di valore.
    Indagini sono state avviate dalla Polizia per risalire ai responsabili.
    La notte tra il 20 e il 21 febbraio scorsi fu presa di mira la scuola «Bettolo». I poliziotti trovarono l’ingresso del plesso scolastico aperto e, dopo un controllo effettuato alla presenza del direttore didattico, constatarono il furto di due lettori dvd, che erano stati rubati dall’aula di sostegno.

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 27 Aprile 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    LA CERIMONIA FINALE SI È SVOLTA L’ALTRO GIORNO AL LICEO SCIENTIFICO BATTAGLINI
    Olimpiadi di matematica premiati i superbravi

    • Primo Iaccarino Salvatore, 2° a pari merito Russo Italo, Bongermino Costantino, Buffo Francesco, 3° a pari merito Latagliata Luca, tutti studenti del liceo Battaglini, Clemente Enzo (Liceo Vico di Laterza), Pugliese Gaetano (Istituto Righi), 4° Frascella Carmine (Liceo Battaglini), 5° a pari merito Lacorte Pierpaolo (Liceo Galilei di Manduria), Fanuli Gregorio (Liceo Galilei di Manduria). Ecco i “bravissimi” in Matematica, i primi dieci nella graduatoria provinciale delle Olimpiadi di Matematica. L’altro ieri, al liceo Battaglini, la premiazione, alla presenza dell’assessore comunale all’Università, Paolo Ciocia, e della preside della Facoltà di Scienze dell’Università di Taranto, Silvia Romanelli. A fare gli onori di casa il dirigente reggente del Battaglini, Stefano Milda, e la professoressa Giuseppina Serafica, responsabile provinciale del Progetto Olimpiadi.
    Valorizzare i nostri ragazzi ponendone in evidenza le eccellenze, il valore sottolineato dall’assessore Ciocia.
    Entusiamo è stato espresso anche dalla preside Romanelli, in qualità di membro dell’Unione Matematica Italiana, che è l’associazione che organizza le Olimpiadi di Matematica in Italia, e di docente di Analisi Matematica. Il preside Milda ha, poi, approfittato dell’occasione per ricordare che gli alunni del Liceo Battaglini hanno conquistato i primi posti a livello regionale anche nelle Olimpiadi di Filosofia.
    Ringraziamenti sono stati espressi nei confronti dei docenti che hanno preparato le migliaia di ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa, nonché nei confronti del preside Milda, “che ha manifestato grande sensibilità e interesse nei riguardi del progetto Olimpiadi permettendo alla scuola di investire risorse economiche ed umane”, e del preside Guglielmo Matichecchia, dirigente del Liceo Moscati di Grottaglie, che ha organizzato, presso la sua scuola, in gennaio, uno stage di perfezionamento per tutti gli alunni della provincia.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 22 Aprile 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    L’EVENTO: GLI STUDENTI TARANTINI SECONDI IN UN CONCORSO UE
    Dal Quinto Ennio a Strasburgo grazie a un video

    • Il video «La politica ambientale» realizzato dalla III A e dalla II A del Quinto Ennio si è classificato al secondo posto in Italia in un concorso promosso dal Parlamento europeo in collaborazione col ministero per l’Università, istruzione e ricerca, molto interessante anche se barbaricamente intitolato UEisU! (che vorrebbe dire supperggiù, traducendo dall’inglese, dalle sigle e dalle trascrizioni fonetiche, che l’Unione europea sei tu!) si ripropone di far imparare partecipando e creando: attraverso la realizzazione e la visione dei filmati mira a migliorare le conoscenze sull'Unione europea e a far percepire la sua reale influenza nella vita quotidiana dei cittadini europei. In particolare, il progetto mira a far conoscere meglio il Parlamento europeo: ruolo, attività, funzioni, obiettivi prefissati e conseguiti.
    «L'idea - si legge nel programma - è quella di far sì che i giovani comunichino I'Europa ad altri giovani attraverso un'attività creativa e attraverso un unico portale web: EUisU! Gli studenti, poi, attraverso l'utilizzo dei moderni strumenti tecnologici, potranno realizzare video sull'Unione europea mettendo in campo tutta la loro energia creativa, la loro originalità, le loro conoscenze e perché no?... la loro allegria e le loro aspettative!».
    Il video dei ragazzi dell’Ennio, come detto, realizzato per il coordinamento della professoressa Rosanna Sergi, si è classificato secondo in Italia e verrà premiato con un viaggio di tre giorni (dal 25 al 27 aprile) in autobus gran turismo a Strasburgo, con visita alla sede del Parlamento europeo: sei fra gli studenti che hanno partecipato alla realizzazione del filmato ed un docente partiranno quindi alla volta di Strasburgo, ceneri del vulcano islandese permettendo (è vero che il viaggio Milano/Strasburgo si effettuerà in pullman, ma a Milano bisogna in qualche modo arrivarci, e in questi giorni è difficile...).

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 20 Aprile 2010

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  • FGR
    ha risposto
    Riferimento: Student card: sconti per gli studenti universitari

    Originariamente inviato da Plautus Visualizza il messaggio
    Sconti per gli studenti universitari
    La Provincia lancia la «card», ora bisognerà sottoscrivere le convenzioni con i negozi

    • Promette agli studenti universitari tarantini sconti e agevolazioni presso i punti vendita e le attività commerciali della provincia che ora saranno chiamate a sottoscrivere una convenzione e a esibire all’esterno del locale un logo di riconoscimento. Le attività convenzionate saranno presto elencate sul sito web della Provincia.
    E’ la «student card», il nuovo servizio messo a punto dall’assessorato provinciale alla Scuola ed all’Università e dal sindacato degli studenti universitari Link di Taranto. Ieri mattina la presentazione ufficiale da parte dell’assessore Emanuele Fisicaro e dagli studenti aderenti all’Udu. Il servizio intende colmare anni di ritardo in questo settore considerato che in numerose altre realtà universitarie italiane le agevolazioni agli studenti sono prassi consolidata e gli stessi universitari sono visti come opportunità per l’economia di quelle città sede di strutture universitarie.
    Si tratta in buona sostanza di agevolare la qualità della vita degli studenti, ridurre le spese sostenute dalle famiglie e, in una realtà difficile come quella tarantina, fare in modo non solo che i cervelli non emigrino altrove, ma le risorse finanziarie restino qui ad accrescere i redditi locali e che la stessa realtà locale funga da polo attrattivo per la popolazione giovanile anche delle zone vicine.
    L’assessore Fisicaro non manca di sottolineare aspetti di questa portata, ma evidenzia anche come si avvii con questa iniziativa il percorso di miglioramento dell’immagine delle facoltà joniche presso la popolazione studentesca, aumentando così il loro grado di attrattività e, di conseguenza, il numero delle iscrizioni di studenti residenti in altre province o regioni, a partire da quelle limitrofe come Calabria e Basilicata.
    Insomma, fornire servizi, diventare attrattivi, nella convinzione che la scelta di andare a studiare fuori «non dipende dal livello di formazione accademica delle nostre Università, secondo quanto asserito dal Rettore Corrado Petrocelli, in quanto i laureati delle nostre Facoltà possiedono un bagaglio di conoscenze apprezzato in altri contesti territoriali dove trovano opportunità lavorative » .
    Per mettere a punto questa iniziativa, che gli studenti sollecitavano da tempo, sono in agenda nei prossimi giorni alcuni incontri con le associazioni di categoria. L’auspicio, appunto, è che percentuali e occasioni di sconto ed agevolazioni per gli studenti siano accolte come opportunità da parte dei commercianti per accrescere e qualificare la propria clientela.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 21 Marzo 2010
    speriamo si faccia presto..

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    TEMPI LUNGHI: L’INTESA CHE SBLOCCÒ IL CONTENZIOSO PRESENTATA IN UNA CERIMONIA IL 24 DICEMBRE
    Palazzo degli Uffici: il cantiere riaprirà in estate

    • Il cantiere per la ristrutturazione di Palazzo degli uffici si riaprirà nella prossima estate. Non prima. Eppure, l’intesa tra il Comune di Taranto e la società aggiudicatrice dell’appalto (la Siel) era stata presentata in pompa magna lo scorso 24 dicembre. Alla vigilia di Natale.
    Ma cosa manca all’appello, dunque? Il consiglio comunale di Taranto, entro fine mese, deve approvare il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010. E, nell’ambito della manovra finanziaria, l’Amministrazione comunale prevede di sottoscrivere un mutuo di trent’anni per un importo complessivo che sfiora gli 11 milioni di euro ed il cui peso annuale oscilla tra le 640-700mila euro. Una volta poi approvato il bilancio, entro fine maggio, la Cassa depositi e prestiti dovrebbe accogliere positivamente la richiesta di mutuo avanzata da Palazzo di città. A quel punto, mancherebbe poi solo il nulla osta al progetto esecutivo da parte della Sovrintendenza. Progetto che, peraltro, i tecnici della Siel stanno per consegnare all’Amministrazione comunale.
    Riepilogando gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell’opera per circa 18 milioni di euro. La somma rimanente (15) sarà coperta dall’impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all’interno del Palazzo. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale.
    Ed ancora, la durata del contratto è di 36 anni e non più, quindi, a 44 così come la società concessionaria aveva richiesto mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico «Archita» (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione della Siel. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.
    La Provincia finanzierà questi lavori di ristrutturazione con 9 milioni di euro. E il Comune? L’Amministrazione comunale, come si riferiva prima, sarà costretta ad accendere un mutuo trentennale che peserebbe sulle casse comunali per 640 - 700mila euro all’anno.
    Un bel peso, certo, per un ente che ancora non è formalmente uscito dal dissesto finanziario. Eppure, questo va detto, si tratta di un impegno inferiore rispetto a quanto originariamente previsto (1 milione 200mila euro all’anno).

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 13 Aprile 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Salva la seconda facoltà di Ingegneria

    UNIVERSITA': PARLA IL PRESIDE GREGORIO ANDRIA
    «Piccoli sacrifici ma è salva la seconda facoltà di Ingegneria»

    • Non sarà attivato solo per il 2010-2011 il primo anno della laurea magistrale in Ingegneria civile. Rimangono invece confermate le specialistiche in Ingegneria industriale, Ingegneria dell’informazione, Ingegneria per l’ambiente e il territorio. Inoltre, saranno accorpati i due curricula della laurea interclasse in Ingegneria dei sistemi industriali ed elettronici (i due corsi nei quali erano confluiti i corsi in Ingegneria industriale e Ingegneria dell’informazione) mentre permane il corso di laurea triennale rimodulato secondo il decreto ministeriale 270 del 2004 in Ingegneria civile per l’ambiente e il territorio. Saranno queste le novità che caratterizzeranno, nel prossimo anno, la seconda Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari con sede a Taranto in attuazione della circolare del ministro Gelmini (nota 160 del 2009), la quale ha cambiato in senso più restrittivo i requisiti di sostenibilità dei corsi di studio. Nella raffica dei tagli all’Università, la facoltà jonica ed il Dipartimento di ricerca, il Diass, restano dunque una certezza.
    «L’intento dichiarato dall’ultima nota ministeriale è stato quello di chiudere le sedi decentrate - commenta il preside della facoltà tarantina, Gregorio Andria -. I requisiti previsti hanno reso teoricamente insostenibile l’attuale offerta formativa. E’ stato un pò come cambiare le regole del gioco mentre la partita era ancora in corso. Atenei come il Politecnico di Torino hanno totalmente chuso le loro sedi decentate. La Facoltà di Ingegneria di Taranto, invece, anche grazie ad un progetto previdente costruito negli anni, ha arginato con successo l’effetto del combinato disposto delle norme restrittive date non solo dalla nota 160 ma già in precedenza anche dalla riforma degli ordinamenti».
    Insomma, ce l’ha fatta la facoltà jonica a non chiudere, ma a costo di «piccoli» sacrifici che sarebbero - a dire del preside Andria - più nella forma che nella sostanza. Nella forma, infatti, c’è il congelamento per il prossimo anno accademico della laurea magistrale in Ingegneria civile e l’accorpamento dei due curricola della triennale in Ingegneria dei sistemi industriali ed elettronici. «Nella sostanza - dice il preside Andria - gli studenti potranno seguire gli stessi percorsi formativi attuali, all’interno di altri corsi di studio, sempre erogati dalla Facoltà, senza alcun debito formativo per il passaggio all’anno successivo. E questo è un grande successo, considerato il quadro disastroso dell’offerta formativa delle altre sedi italiane».
    E’ quanto deliberato prima in un consiglio di facoltà e quindi nel Senato accademico riunitisi distintamente giovedì e venerdì scorsi. Ma i due organi accademici hanno anche posto le basi per una completa ristrutturazione dell’intera offerta formativa a partire dal 2011-12. Quali le prospettive, dunque? «Siamo nell’ottica di offrire finalmente al territorio quella specificità e quell’eccellenza che renderanno unici e richiesti nel territorio pugliese i nuovi corsi di studio da attivare. Non potremo sicuramente prescindere dai temi civili-ambientali e da quelle legate al polo industriale-aeronautico».
    Il preside Andria conclude con l’auspicio che «lo sforzo fatto dalla Facoltà e dai suoi docenti sia ora seguito dall’impegno delle istituzioni, degli enti pubblici e privati e da quanti hanno a cuore lo sviluppo culturale, tecnologico ed economico del territorio, affinché non facciano mancare il loro sostegno al Politecnico e perché Ingegneria continui ad essere un affidabile riferimento tecnico-scientifico in terra jonica».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 13 Aprile 2010



    Gli studenti di Cinetyk «Ma i nostri corsi di laurea adesso sono a rischio»
    L’associazione studentesca Cinetyk è preoccupata del futuro dell’Università. E prendendo spunto proprio da quanto deciso dalla seconda Facoltà di Ingegneria sottolinea il contenuto di due note del ministro Mariastella Gelmini. Si tratta della 160 del 4 settembre 2009 e della 18 del 27 gennaio 2010. «La prima - sottolinea Cinetyk - si occupa della razionalizzazione dell'offerta didattica delle Università pubbliche italiane, aumentando i requisiti minimi per attivare i corsi di laurea. La seconda nota è la vera stangata per le Università italiane in quanto specifica che per l'anno prossimo verranno meglio remunerate attraverso i finanziamenti statali le università che prima si adegueranno alla nota sulla razionalizzazione. Consideriamo questo un comportamento assolutamente poco serioso da parte di un organo come deve essere un ministero - rileva Cinetyk - e inoltre consideriamo le note sulla razionalizzazione un ulteriore attacco alle Università pubbliche che durante gli ultimi decenni sono in continuo declino. Il Politecnico di Bari, nonostante il suo buon livello nelle graduatorie ministeriali, deve vedersela con queste linee guida prese dal governo ed in particolare si trovano in grave pericolo le sedi distaccate di Taranto e Foggia. Desideriamo con tutta la nostra forza che la Facoltà di Ingegneria di Taranto rimanga lì dov'è ancora a lungo e possa soltanto migliorare, magari con l'aiuto anche degli enti locali migliorando i servizi che per troppo tempo sono mancati agli studenti della provincia ionica, vedi trasporti e mensa».

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  • Plautus
    ha risposto
    Student card: sconti per gli studenti universitari

    Sconti per gli studenti universitari
    La Provincia lancia la «card», ora bisognerà sottoscrivere le convenzioni con i negozi

    • Promette agli studenti universitari tarantini sconti e agevolazioni presso i punti vendita e le attività commerciali della provincia che ora saranno chiamate a sottoscrivere una convenzione e a esibire all’esterno del locale un logo di riconoscimento. Le attività convenzionate saranno presto elencate sul sito web della Provincia.
    E’ la «student card», il nuovo servizio messo a punto dall’assessorato provinciale alla Scuola ed all’Università e dal sindacato degli studenti universitari Link di Taranto. Ieri mattina la presentazione ufficiale da parte dell’assessore Emanuele Fisicaro e dagli studenti aderenti all’Udu. Il servizio intende colmare anni di ritardo in questo settore considerato che in numerose altre realtà universitarie italiane le agevolazioni agli studenti sono prassi consolidata e gli stessi universitari sono visti come opportunità per l’economia di quelle città sede di strutture universitarie.
    Si tratta in buona sostanza di agevolare la qualità della vita degli studenti, ridurre le spese sostenute dalle famiglie e, in una realtà difficile come quella tarantina, fare in modo non solo che i cervelli non emigrino altrove, ma le risorse finanziarie restino qui ad accrescere i redditi locali e che la stessa realtà locale funga da polo attrattivo per la popolazione giovanile anche delle zone vicine.
    L’assessore Fisicaro non manca di sottolineare aspetti di questa portata, ma evidenzia anche come si avvii con questa iniziativa il percorso di miglioramento dell’immagine delle facoltà joniche presso la popolazione studentesca, aumentando così il loro grado di attrattività e, di conseguenza, il numero delle iscrizioni di studenti residenti in altre province o regioni, a partire da quelle limitrofe come Calabria e Basilicata.
    Insomma, fornire servizi, diventare attrattivi, nella convinzione che la scelta di andare a studiare fuori «non dipende dal livello di formazione accademica delle nostre Università, secondo quanto asserito dal Rettore Corrado Petrocelli, in quanto i laureati delle nostre Facoltà possiedono un bagaglio di conoscenze apprezzato in altri contesti territoriali dove trovano opportunità lavorative » .
    Per mettere a punto questa iniziativa, che gli studenti sollecitavano da tempo, sono in agenda nei prossimi giorni alcuni incontri con le associazioni di categoria. L’auspicio, appunto, è che percentuali e occasioni di sconto ed agevolazioni per gli studenti siano accolte come opportunità da parte dei commercianti per accrescere e qualificare la propria clientela.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 21 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici del Mediterraneo - Società Culture Economie

    L’Università vara il primo Dipartimento
    Insieme per la ricerca le facoltà di Giurisprudenza ed Economia

    • Dipartimento Jonico in «Sistemi Giuridici del Mediterraneo - Società Culture Economie». Si chiama così ed è il primo Dipartimento di ricerca a Taranto istituito dall’Università di Bari. Attivato già dall’1 gennaio di quest’anno, è stato inaugurato ieri a Palazzo di Città con la lezione magistrale tenuta dal prof. Paolo Grossi, storico del Diritto italiano, accademico dei Lincei e giudice costituzionale, sul tema: «Le proprietà collettive: una reliquia del passato?» Il nuovo Dipartimento tarantino, che mette insieme sostanzialmente le due facoltà di Giurisprudenza ed Economia, è diretto dal prof. Francesco Mastroberti, docente di Storia del Diritto italiano presso la seconda Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, sede di Taranto. Al momento ospitato presso la facoltà di via Acton (Giurisprudenza), il Dipartimento avrà presto la sua sede. Destinato, infatti, allo scopo è Palazzo delli Ponti, in Città vecchia. Sarà, dunque, una ulteriore presenza universitaria che andrà a rivitalizzare il Borgo antico. Del Dipartimento fanno parte ventuno docenti provenienti dalle facoltà di Giurisprudenza e di Economia di Taranto, un segretario amministrativo e un tecnico amministrativo.
    La nascita delle due facoltà prima e del Dipartimento dopo, tutte istituzioni a decisa vocazione «mediterranea», rappresentano è stato detto ieri - un evento estremamente rilevante per l’area jonica, per l’Università di Bari e per la comunità scientifica nazionale e internazionale. Completando il percorso avviato con l’istituzione delle autonome facoltà di Economia e di Giurisprudenza, il Dipartimento parte proprio dall’idea di poter avviare programmi didattici e di ricerca unitari orientati sui sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo anche in una prospettiva storica e comparata. Taranto, infatti, collocata al centro del Mediterraneo e da millenni crocevia di popoli e culture, lingue e costumi, rappresenta un «laboratorio» naturale di confronto e integrazione di sistemi diversi.
    Cosa farà, dunque, il dipartimento? Promuoverà ricerche, corsi di formazione, masters e dottorati di ricerca su tematiche giuridiche ed economiche legate al mare, alla tutela dell’ambiente e della persona, alla valorizzazione delle correnti migratorie, interagendo col territorio e valorizzando le risorse umane presenti al suo interno. Promuoverà collaborazioni con altre Università e istituzioni scientifiche sia nazionali sia internazionali, stipulando consorzi, contratti e convenzioni ai fini della didattica, la ricerca e la formazione professionale. Promuoverà, infine, la mobilità studentesca e favorirà occasioni di incontro con docenti e studenti provenienti da diverse realtà riservando una particolare attenzione ai Paesi che sono entrati di recente nell’Ue o che ancora non vi fanno parte.
    Alla cerimonia di ieri hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del polo universitario jonico, Raffaele Elia, il preside della seconda facoltà di Giurisprudenza di Taranto, Antonio Felice Uricchio, il preside della seconda Facoltà di Economia di Taranto, Bruno Notarnicola.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 20 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    «Rettore, guardi dove siamo»
    La protesta degli studenti di Maricoltura: noi nel degrado totale

    • Il giorno della consegna - l’altro ieri - del più prestigioso immobile storico in Città vecchia - l’ex caserma Rossarol -, è anche la giornata in cui il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, prende contezza della gravissima situazione logistica e non solo logistica in cui versa Palazzo Amati, sede del corso di laurea in Scienze della maricoltura acquacoltura ed igiene dei prodotti ittici. Doveva essere ed è stato il fiore all’occhiello del neo nato polo universitario jonico agli albori della presenza universitaria a Taranto. Ma pur essendo uno dei pochi corsi universitari di questa tipologia in tutta Italia, quindi con una grossa specificità, si è trasformato in una ennesima occasione persa per la città e la stessa Università.
    Sono gli studenti di Maricoltura, stanchi della situazione in cui sono da anni, a chiedere ed ottenere finalmente che il rettore Petrocelli vada a vedere di persona come stanno le cose. Ed emerge, purtroppo, che la situazione non era granché nota allo stesso Petrocelli. Tanto, almeno, emerge dalla denuncia degli stessi studenti che il giorno dopo decidono di farne un caso.
    «Nonostante le tasse dai noi corrisposte siano identiche a quelle degli studenti baresi - affermano -, permangono le nostre situazioni di disagio e come volevasi dimostrare le promesse che ci sono state fatte in passato a seguito della nostra occupazione, si sono rivelate bugiarde. È da febbraio del 2009 che la nostra sede è in una situazione di degrado totale; esami rimandati nella sede di Medicina Veterinaria a Valenzano e struttura totalmente fatiscente; professori che non vengono pagati da quattro anni e si rifiutano di effettuare le lezioni gratis; insegnanti che si alzano all’improvviso stanchi di questa situazione e decidono che a qualcuno la devono pur fare pagare. Ovviamente a chi? Agli studenti, è normale. Ma gli studenti non sono più in grado di sopportare questa situazione».
    Non è mancata la sorpresa, come dire la classica ciliegina sulla torta. «Il rettore che ha preso visione di questa situazione - affermano sempre gli studenti - si è dichiarato completamente ignaro. Il tutto ci stupisce e ci domandiamo allora: da che parte verte la responsabilità, la colpa da che parte sta? Perché i docenti affermano che non ricevono neanche un centesimo dall’Ateneo e l’Ateneo stesso dice che erano completamente non informati di questa situazione nonostante le molteplici lettere inoltrate dalla rappresentanza e dagli stessi insegnanti. Non è possibile che gli studenti sono costretti ad elemosinare un esame, tra l’altro di diritto dello studente, ed un minimo di attenzione da tutti, a partire dai vertici della facoltà di Medicina Veterinaria, pur non sapendo neanche loro quello da fare, oppure dai grandi vertici dell’Ateneo».
    «Siamo stanchi - ribadiscono -, ma la forza di lottare non ci manca e se sarà necessario urleremo le nostre esigenze nel solo modo che ci rimane per farci ascoltare. Abbiamo bisogno non soltanto di un futuro, ma soprattutto di un presente dignitoso che si possa chiamare Università e pretendiamo di essere anche noi studenti di serie A e non di serie B come le circostanze dimostrano».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 17 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    Gli studenti: non abbiamo né una biblioteca e né un punto informatico
    «Abbiamo una bella sede ma ora servono i servizi»

    Centinaia gli studenti tarantini presenti all’incontro, giunti in via Duomo per assistere alla consegna della sede ma anche per protestare contro la mancanza di servizi per gli studenti e contro la riforma Gelmini.
    «Siamo entusiasti per questa svolta importante – ha spiegato Nicola Conversa – avvenuta questa mattina. Parallelamente siamo preoccupati perché i tempi di attivazione della nuova sede saranno lunghi. Speriamo che insieme alla nuova sede arrivino anche tutti quei servizi che tuttora mancano nelle nostre facoltà».
    La protesta è stata organizzata e portata avanti dal sindacato studentesco universitario “Link Taranto”.
    «La nuova sede è quello che aspettavamo da tempo – ha detto Piero Clemente – anche se non credo sarà attiva prima di un anno. Qui mancano i parcheggi per le automobili, ma in realtà i collegamenti, rispetto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, sono migliori. Quello che manca alle facoltà di Taranto sono i servizi, anche i più semplici come una biblioteca, una segreteria, una mensa e un punto informatico. Bisognerebbe colmare queste lacune del sistema universitario ionico per permettere agli studenti di studiare in maniera efficiente e corretta».
    Il sindaco Ippazio Stefàno, durante la conferenza stampa, ha dichiarato l’intento dell’amministrazione comunale ad asfaltare e attrezzare una zona limitrofa alla Rossarol come parcheggio di 200 posti. Secondo molti, però, il nuovo parcheggio non soddisferà le esigenze di circa 2500 tra studenti, professori e addetti ai lavori che frequenteranno la nuova sede.
    «Sicuramente questa mattina è stato fatto un’importante passo in avanti per il polo universitario ionico – ha affermato Cristiano La Fratta – però non bisogna dimenticare che in questi anni è stato fatto poco e nulla per migliorare tutti quei servizi fondamentali di ogni facoltà. Bisognerebbe concentrarsi sui problemi più immediati, come ad esempio attrezzare una segreteria realmente funzionante».
    A protestare per la mancanza di servizi sono stati anche i ragazzi dell’associazione studentesca “Taranto universitaria”.
    «E’ necessario concentrarsi sui problemi immediati – ha spiegato Marco Santoro, rappresentante della Facoltà di Scienze della Comunicazione – e attrezzare le facoltà con tutti i servizi fondamentali. A causa della disorganizzazione delle segreterie alcuni ragazzi hanno addirittura rischiato di perdere la borsa di studi. Mancano le mense, la biblioteca centri informatici attrezzati e tanti altri servizi importanti».


    Lazzaro, consigliere di facoltà: «Questo è un giorno di festa per tutti noi»
    «Questo è un giorno di festa per tutti noi – ha spiegato Andrea Lazzaro, consigliere di facoltà – perché finalmente dopo tanti anni abbiamo la nuova sede che aspettavamo da tempo. Quanto è avvenuto oggi a Taranto è merito anche all’Amministrazione Stefàno, ed in particolare grazie all’Assessore Paolo Ciocia, e al grande impegno del Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli.
    Ora è necessario concentrarsi sui servizi delle facoltà che solo grazie all’unione delle sinergie di Amministrazioni Pubbliche, Università, Regione e Adisu potranno finalmente soddisfare le esigenze degli studenti.
    I prossimi passi riguarderanno il Campus universitario e la casa dello studente che nascerà preso la sede di via Acton.


    Remo Pezzuto, portavoce UDU LINK: «La nuova sede servirà come spinta allo sviluppo»
    Un folto gruppo di studenti, appartenenti al sindacato studentesco Link Taranto, assieme ad alcuni giovani dell’associazione studentesca “Taranto Universitaria” hanno protestato contro la mancanza di servizi e contro la riforma Gelmini.
    «La nuova sede servirà anche come spinta – ha spiegato Remo Pezzuto, coordinatore provinciale di Link Taranto - allo sviluppo culturale e economico della città, in particolare della Città Vecchia. Questo però non deve distogliere
    l’attenzione di tutti dai problemi reali delle nostra facoltà. A livello locale, infatti, i disservizi sono molti e gravi. Le tasse sono alte, a sono aumentate di recente a causa della riforma Gelmini, ma i servizi non sono mai sufficienti. L’Università di Bari lamenta un buco nel bilancio di 52 milioni di euro che dovranno essere recuperati dalle tasche di noi studenti. Siamo stufi di pagare per gli errori degli altri e chiediamo più garanzie e servizi funzionali».


    Carmine Carlucci, ex presidente Cuj: «Restano le criticità legate all'offerta formativa»
    «Come ex presidente del Comitato universitario ionico - ha detto Carmine Carlucci, anch'egli presente all'inaugurazione della Rossarol - non posso non plaudire per la " consegna all'Università del Convento S Francesco ", una consegna che sulla scia delle positive parole del magnifico Rettore Corrado Petrocelli, lascia intravedere il confermato impegno dell'Università di Bari per lo sviluppo e il consolidamento del polo ionico».
    Tuttavia - ha aggiunto - restano «le "criticità" sia per la scuola - peraltro presente in gran numero di studenti e presidi questa mattina - sia per l'offerta formativa universitaria 2010/2011 e anni successivi». Carlucci annuncia infine che presenterà un documento con spunti di riflessione per realizzare un «Piano programmatico serio, meditato e condiviso dall'Università e dal Politecnico, ma anche dal Miur e dalla Regione oltre che dagli enti territoriali e, in particolare, dai Comuni e dalla Provincia che devono sciogliere il nodo Cuj».



    articolo di Ugo Lorusso
    pubblicato sul Corriere del Giorno di martedì 16 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Rossarol, ecco la casa degli studenti tarantini

    Consegnata ufficialmente ieri la prestigiosa sede tarantina dell'Ateneo
    Rossarol, ecco la casa degli studenti tarantini

    L'inaugurazione della ex caserma Rossarol è un bel esempio del detto “fare di necessità virtù”: da una parte il dissestato Comune che ha spremuto le proprie magre risorse per recuperare i fondi necessari ai lavori di restauro; dall'altra Università degli studi Bari, anche lei dissestata a causa dei tagli drastici sui trasferimenti statali, che si è rivoltata le tasche per adeguare i locali e appaltare la gara per l'acquisto dei mobili. Il che la rende ancora più un evento per la città e per l'Università: «La giornata di oggi è la risposta a chi diceva che “non si può fare”.
    Tre anni è un tempo brevissimo per la realizzazione di un progetto così importante, frutto di una forma di collaborazione sinergica. Un progetto portato avanti nonostante i tagli dei finanziamenti», ha spiegato il rettore Corrado Petrocelli prima del taglio del nastro.
    «Possiamo aggiungere un tassello positivo al consolidamento del polo ionico». Ha poi chiarito che «abbiamo dato una sede decente a colleghi e studenti che invece prima non erano in situazioni decorose».
    «Sono stati fatti grandi passi in avanti in questi anni e se riusciremo a realizzare il laboratorio scientifico tecnologico faremo noi e faremo fare al territorio un grosso salto di qualità». Sebbene lo stesso rettore abbia confermato che sui tempi di apertura della struttura agli studenti non vi sono ancora date certe, pare che la struttura potrebbe divenire operativa già dal prossimo settembre. Alla breve cerimonia, introdotta dall'assessore comunale all'Università Paolo Ciocia, che si è svolta in quella che diverrà una sala di lettura della biblioteca hanno preso parte autorità militari, politiche e religiose. Tanti gli studenti presenti, alcuni anche per protestare sui tagli, sul buco al bilancio dell'Università. Per il sindaco «Taranto diventa la città dei giovani. Oggi è stata posta una prima cellula staminale importante», ha detto Ezio Stefàno. Poi ha scandito i tempi delle infrastrutture a partire dai parcheggi: «in 15 giorni dovrebbero essere pronti i 200 parcheggi di via Di Mezzo. E per questo devo dire grazie ai pescatori del mercatino del pesce che si svolge giornalmente che hanno compreso l'utilizzo che faremo della strada e per i quali troveremo un'altra sistemazione», ha spiegato il primo cittadino.
    Un primo intervento a cui sarà necessario che l'Amministrazione comunale ne aggiunga altri per risolvere quella che con l'arrivo di circa 2500 tra docenti, studenti e amministrativi potrebbe divenire un'emergenza. Come, dall'altro canto, si dovrà comprendere se questi parcheggi resteranno liberi o ricadranno nelle “onerose” aree blu dell'Amat o, peggio, nelle mire dei parcheggiatori abusivi. Problemi che busseranno alla porta ma che oggi - ieri per chi legge - non hanno offuscato la solenne cerimonia della firma e della consegna della chiave della città al rettore da parte del sindaco, cerimonia seguita poi dalla benedizione del vescovo della città, monsignor Benigno Papa. «Non la grande impresa, non l'economia ma l'università è il grande motore della città» ha detto il delegato del rettore per il polo ionico, il preside Cosimo Laneve. Egli, preside della facoltà di Lettere, con il suo collega Antonio Uricchio (preside di Giurisprudenza) e Grazia Di Staso (Beni culturali) dirigeranno le tre facoltà che prenderanno posto nella sede. «Una giornata emozionante per le prospettive delle nostre facoltà - ha detto Uricchio al termine della cerimonia - destinata a restare a lungo impressa per l'enorme significato che ha per la città e per tutto il mondo universitario».

    Si è realizzata un'idea scaturita 10 anni fa

    Con la firma di ieri il sindaco Stefàno e il Rettore Petrocelli hanno messo a punto e siglati gli ultimi dettagli dell’atto di consegna in comodato gratuito all’Università degli Studi di Bari, dell’immobile ex Convento S. Francesco (caserma Rossarol), da destinare a sede delle Facoltà universitarie del Polo ionico.
    Con la cessione passano a carico dell'università i costi di gestione, mentre restano a carico del Comune i costi di manutenzione dell'immobile. L'accordo con l'università risale a tre anni fa circa ma da quando il Comune di Taranto ha maturato l'idea di destinare palazzo Rossarol a prestigiosa sede universitaria arriva il giorno del taglio del nastro sono passati 10 anni, circa 3.400 giorni.

    articolo di Gianni Svaldi
    pubblicato sul Corriere del Giorno di martedì 16 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Rossarol: la scheda

    La scheda: ci sono 11 aule e oltre 800 posti

    La cerimonia si svolge in un’aula del piano terra che sarà - dicono - uno spazio in cui gli studenti potranno studiare. Le superfici a disposizione sono complessivamente distribuite su due piani, per un totale di 11 aule per oltre 800 posti. L’aula magna - 240 posti a sedere - è al primo piano. Ci sono circa 30 ambienti destinati a studi dei docenti, circa 70 posti nelle isole didattiche, una biblioteca con circa 50 posti, laboratori di informatica e di archeologia. Presso l’ex Rossarol è stata anche posizionata l’apparecchiatura di ricezione del segnale di un progetto che consente di allacciare tutte le sedi universitarie alla rete Garr (rete italiana per l’Università e la ricerca). Nelle immediate vicinanze, esattamente in via Di Mezzo - promette nuovamente il sindaco Stefàno -, sarà presto realizzato un parcheggio per 200 posti auto. Quando entrerà in funzione, la struttura sarà sede della facoltà di Giurisprudenza e dei corsi di laurea del polo umanistico, da Lettere a Beni culturali (tutto sinora in via Acton, sede quest’ultima destinata a divenire casa dello studente), ai corsi di laurea della facoltà di Scienze della Formazione, attualmente in via Grazia Deledda. Nelle immediate vicinanze, invece, Palazzo D’Aquino, già da tempo funzionante, è sede rettorale, compresi i servizi amministrativi. Nel giro di qualche giorno ci sarà una nuova inaugurazione. Anche Palazzo delli Ponti, infatti, prenderà a funzionare. Già da tempo destinato all’Università, quest’altro immobile storico ospiterà il dipartimento giuridico-economico, il primo a Taranto (escludendo quello del Politecnico ad Ingegneria - ndr). Sono così tre gli immobili di prestigio nel centro antico che l’ente locale ha ceduto all’Università. Per la verità, anche una quarta sede è da molti più anni in uso all’ateneo: si tratta di Palazzo Amati, sede del corso di laurea in maricoltura. Una struttura, però, largamente fatiscente. A macchia di leopardo la situazione delle sedi universitarie sul resto del territorio. La struttura che sembra seguire un altrettanto tragico destino di ritardi è l’immobile di San Giovanni di Dio, meglio noto come Ospedale vecchio, di proprietà dell’Asl e da questa destinata a sede dei corsi di laurea dell’area sanitaria, oggi ridottisi a Scienze Infermieristiche e Tecnici della Sicurezza e Prevenzione sui luoghi di lavoro, «trasferiti» nella sede di via Grazia Deledda. Paradossali le vicissitudini di San Giovanni di Dio. I lavori di restauro sono stati, infatti, nuovamente bloccati dopo una serie di rilievi mossi dalla Sovrintendenza dei beni architettonici. Occorrerà ora risolvere il contenzioso avviato dalla ditta che vi ci stava lavorando e rivedere l’intero progetto. Nel frattempo l’Asl ha approvato un secondo lotto di lavori che riguarderanno però la realizzazione - successiva ai lavori bloccati - di un centro congressi e strutture riabilitative.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Rossarol: all’arrivo il rettore trova la protesta degli studenti

    E all’arrivo il rettore trova la protesta degli studenti
    «Paghiamo le tasse, pretendiamo servizi». «Ma noi stiamo dando risposte concrete»

    «E’ un sogno che diventa realtà». Il magnifico rettore Corrado Petrocelli è raggiante. Attraversa il lungo corridoio che porta alla sala convegni e parla di «scommessa vinta», di «passo in avanti decisivo per il consolidamento del polo universitario jonico».
    «Ci siamo impegnati fin dal primo momento, tre anni fa, per questa operazione. Non è stato facile» commenta il magnifico rettore. «Decisiva si è rivelata la collaborazione sinergica tra noi, l’amministrazione comunale, la Provincia. Questo edificio storico è stato appositamente ristrutturato per raccogliere gran parte delle facoltà umanistiche e questa rimane la principale finalità».
    «Mi pare che abbiamo dato una sede decente ai colleghi e agli studenti che prima non erano in condizioni decorose per quel che riguarda le lezioni. A quando l’avvio dei corsi? Non fornisco date se non sono certo. Prima possibile, comunque».
    Università a Taranto, quale futuro? «Il processo di consolidamento continua. Basti pensare alla ristrutturazione di Palazzo d’Aquino e Palazzo Delli Ponti.
    Poi è nato il dipartimento che ha messo insieme i colleghi di giurispridenza e di economia. Secondo me - anticipa Petrocelli - riusciremo a realizzare il laboratorio scientifico tecnologico».
    Quanto alla protesta degli studenti, preoccupati per i tagli che il buco di 52 milioni nel bilancio dell’Ateneo potrà produrre sull’offerta formativa e per l’aumento delle tasse (da parte di Taranto Universitaria e di Link Udu c’è stata una protesta proprio mentre Petrocelli arrivava al palazzo), il rettore ha osservato che gli universitari «devono chiedere il rispetto dei loro diritti, è giusto che lo facciano. Il tutto e subito non esiste, ma credo che l’investimento su questa sede sia una delle tante risposte concrete che noi abbiamo dato. Le tasse universitarie sono le stesse dal 2004. Siamo in un momento di crisi e ognuno dovrà fare la sua parte. Naturalmente salvaguarderemo coloro che non hanno un reddito alto e incrementeremo i servizi, ma tutti devono partecipare a questo sforzo collettivo, compresi gli studenti». Studenti che hanno manifestato pacificamente e sollecitato la costruzione di una rete di servizi (trasporti, biblioteche, mense) e di politiche mirate alle loro esigenze.
    Ai giovani si è poi rivolto il sindaco Ippazio Stefàno. «A loro, prima ancora che all’Università - ha detto consegniamo questa splendida caserma napoleonica che sarà la sede universitaria più bella dell’Italia meridionale. Ma non è soltanto questo che ci gratifica. C’è un insieme di impegni - ha proseguito Stefàno - per il borgo antico. Via di mezzo, che per 50 anni è stata tolta ai tarantini, viene restituita alla fruibilità di tutti e attraverso la riutilizzazione di questa via potremo usufruire di 200 posti auto. Inoltre, spostando il mercato del pesce, gli operatori troveranno un luogo più idoneo per lavorare meglio. L’isola diventerà frequentatissima e vogliamo farla diventare un motore trainante per questa città».
    Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’Università Paolo Ciocia. «Non ha grande senso la ristrutturazione edilizia di un immobile così prestigioso se non si forniscono i servizi. Adesso - ha concluso l’assessore, che ha seguito passo passo l’iter per la consegna dell’ex Rossarol - bisogna far sorgere piccole botteghe artigiane, attività di servizio per gli studenti, copisterie, bar e tutto quello che i giovani richiedono nelle realtà universitarie. E’ questa la grande scommessa del domani».

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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  • Plautus
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    Rossarol: applausi al taglio del nastro ma il certificato di agibilità non c’è

    Applausi al taglio del nastro ma il certificato di agibilità non c’è
    Le aule? Si potranno utilizzare solo col nuovo anno accademico

    • Un’agenda contrassegnata da appuntamenti continuamente rinviati quella della Rossarol, lo storico immobile in Città vecchia che il Comune ha trasferito all’Università di Bari. Ieri sono stati il rettore dell’ateneo barese, Corrado Petrocelli, e il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, a siglare la propria firma sul verbale di consegna. Qualcosa di simile era già avvenuto qualche settimana fa a Bari. In ritardo, comunque, di qualche anno. Ma di fatto viene trasferita una sede che attende ancora il certificato di agibilità dei Vigili del fuoco e che, almeno nelle intenzioni, potrà cominciare a funzionare come sede universitaria non prima del prossimo anno accademico. Giurisprudenza e l’intero polo umanistico avrebbero dovuto trasferirsi qui già da tempo, ma di rinvio in rinvio siamo arrivati ad un nuovo anno accademico. Forse coloro ai quali era stato promesso per primi di frequentare lì le proprie lezioni universitarie sono già laureati, o quanto meno sono prossimi alla laurea. Quella di ieri appare ai più una cerimonia «stanca», quasi come un copione più volte ripetuto.
    La Rossarol-story ha inizio parecchi anni addietro quando con i finanziamenti Urban si pensò di puntare proprio ad uno degli immobili più belli e grandi della Città vecchia. Dopo i primi anni di lavori, nel maggio 2005 - già la sede destinata all’Università -, fu in occasione di un evento dei progetti Urban, che raccoglieva a Taranto centinaia di delegati di tutta Europa, che si scelse proprio questa location per ospitare i convegnisti. Voleva essere l’emblema del recupero possibile. E così apparvero i due ambienti nei quali si ebbe accesso, l’imponente maestosa piazza d’armi dell’aula magna e l’ex Chiesa di san Francesco, mentre in tutta la struttura gli operai sembravano procedere spediti. Ma si trattò solo di una breve parentesi o breve illusione. Vennero mesi ed anni di obblio. Anzi - in epoca di dissesto - qualcuno ventilò anche l’ipotesi che il Comune volesse mettere in vendita questo pezzo del proprio patrimonio immobiliare. In realtà il Comune chiese all’Università di completare i lavori. L’Università dal canto suo non rinunciò, anzi ottenne il nulla osta della Regione a trasferire una cifra di circa 2 milioni di euro derivanti da un progetto Cipe, destinato alla facoltà di Scienze, all’ex Rossarol. Bisogna poi arrivare a luglio 2008 quando la nuova giunta Stefàno riesce a ricostituire alcuni fondi per ultimare quanto di competenza del Comune. Si fà una prima data - ottobre 2008 - per il trasferimento dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione nelle Organizzazioni (la nuova denominazione di Scienze della Comunicazione), Scienze dell’Educazione e dell’animazione socio-culturale (era Disagio), ed il corso interfacoltà in Scienze e Tecnologie della Moda, a cui poi si aggiunge anche Giurisprudenza. Il 19 dicembre 2008 si stipula un nuovo atto di intesa e si fissa al 28 febbraio 2009 il trasferimento. Anche questo scivola al 30 settembre. Ma neanche quella è una data buona. Intanto, il Comune si impegna a rendere l’immobile perfettamente fruibile con tutti gli allacciamenti ai pubblici servizi, acqua, energia elettrica, rete del gas, ed a trasferire un immobile regolarmente collaudato, corredato del certificato di prevenzione incendi e del certificato di agibilità. Anche l’Università procede con l’acquisto dell’arredo della struttura destinando un budget di 800 mila euro, predisponendo il capitolato speciale d’appalto e progettando le aree destinate agli studi, alle aule multimediali, distribuendo gli ambienti. Da settembre si arriva ad oggi, con un immobile consegnato ma non ancora pienamente fruibile.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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