Palazzo degli Uffici Comune firma il contratto col nuovo consorzio
Palazzo degli Uffici, firmato il contratto. Nei giorni scorsi, infatti, è stato finalmente sottoscritto quello che in gergo si chiama atto aggiuntivo ma che, in realtà, è un vero e proprio contratto. Una convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile che insiste nel quadrilatero compreso tra via dei Comizi (ovvero piazza della Vittoria), via D'Aquino, piazza Archita e corso Umberto. A questo punto, l'intesa dovrà essere ratificata dalla giunta Stefàno e successivamente il contratto, appena sottoscritto, dovrà essere poi inviato a Roma per integrare la richiesta già avanzata alla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere il mutuo. La somma (11 milioni di euro) serve a coprire la quota finanziaria di competenza comunale. Una volta definite tutte queste procedure, il Comune (per la giunta sta seguendo questa complessa vicenda l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto) dovrà definire con la Provincia e l'impresa aggiudicataria le modalità con cui Palazzo del Governo dovrà garantire la sua dote finanziaria (8,5 milioni). La giunta guidata da Gianni Florido dovrebbe confermare comunque il suo impegno dichiarato 3-4 anni fa ma sembra orientata a pagare a rate (otto... scadenze da 1 milione l'una).
Riepilogando, dunque, gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell'opera sborsando circa 19 milioni di euro. La somma rimanente (14 milioni) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo degli Uffici. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale.
Inoltre, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.
Tornando, per un attimo, agli aspetti finanziari, il Comune per far fronte alla ristrutturazione di quest'immobile dovrà fronteggiare un mutuo trentennale che potrebbe gravare sulle casse comunali per 634mila euro all'anno. Un bel peso, certo, per un ente locale che ancora non è formalmente uscito dal dissesto finanziario. Eppure, questo va detto, si tratterebbe comunque di un impegno finanziario inferiore rispetto a quanto originariamente previsto (1 milione 200mila euro all'anno dalla giunta Di Bello). E questo, inoltre, consentirebbe di chiudere un contenzioso lungo sei anni e soprattutto di ristrutturare (in 32 mesi dall'inizio dei lavori) uno dei simboli della città.
articolo di Fabio Venere
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 29 Dicembre 2010
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