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Rassegna Stampa 2010

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    Rilancio del turismo: dà una mano anche l’Università di Bari

    Rilancio del turismo: dà una mano anche l’Università di Bari

    • Mondo della ricerca e mondo dell’impresa insieme per puntare sul turismo come settore strategico dello sviluppo territoriale. Si mettono insieme Università di Bari e Confindustria Taranto e creano uno spin-off nel settore turistico per far nascere e crescere nuove imprese sulla base della spinta della ricerca accademica. «Exiteam Srl» è il nome del nuovo spin-off, il primo di questo tipo in Puglia, il ventesimo per l’Ateneo barese, non proprio il primo per Taranto. Ieri a presentare il tutto alla stampa il rettore Corrado Petrocelli, il professor Roberto Santamato (seconda facoltà di Economia di Taranto), per il mondo accademico, nonché - per gli imprenditori - il presidente di Confindustria Luigi Sportelli e Antonio Prota, consigliere delegato al marketing territoriale di Confindustria Taranto, che nello spin-off appena nato ricoprirà l’incarico di amministratore delegato.
    Il turismo, dunque, come opportunità di sviluppo territoriale. Ci credono in molti ormai, soprattutto ora che - quanto ad incoming - la Puglia è al primo posto con un indice di 10,5 (definito «strepitoso» da Prota), seguito da Regioni storicamente dedite al turismo come la Sardegna con un indice del 9,4. Di fronte ad una crescita in questi termini, impossibile non pretendere una qualificazione sempre più spinta degli addetti al settore. «Vogliamo far emergere le imprese turistiche pugliesi per questo diamo il nostro contributo di ricerca e teoria. Le imprese ci mettono il loro contributo di concretezza» dice Santamato. E, poiché, prosegue Santamato, mancano i referenti del settore e le figure specializzate per dare una spinta al turismo in Puglia, nasce l’idea dello spin-off che ha tra i suoi partner Università, Finindustria, Consorzio Costalba, Consorzio Le Cento Masserie, Sincon srl, Società Consortile Puglia Turismi, privati che costituiscono il 70% della compagine sociale di «Exteam Srl» (il 10% è rappresentato dall’Università, il 20% da due docenti universitari).
    A spiegare la portata dell’iniziativa sono in primo luogo il rettore Petrocelli e il presidente Sportelli. E se quest’ultimo mette in evidenza l’impegno della Confindustria per lo sviluppo di imprese socio-eco-compatibili e la coniugazione dell’eccellenza accademica con le migliori pratiche delle imprese, al rettore Petrocelli piace invece evidenziare come l’Università faccia da catalizzatore nella valorizzazione della ricchezza della nostra terra, nella convinzione che l’innovazione venga dalla ricerca. Per il rettore questo spin-off nel turismo è una ulteriore conferma dell’impegno dell’ateneo barese per Taranto. Non manca di ribadire il proprio cruccio per la tendenza a criticare i tagli resisi necessari nell’offerta formativa non solo a Taranto, ma anche a Bari, mentre non ci si rende conto delle risorse destinate al polo jonico ( fondi per la ristrutturazione delle sedi, la realizzazione di laboratori, i posti per prof di ruolo, le tre facoltà qui istituite). Ed ancora un cruccio è espresso per quella mancata attenzione (in termini di finanziamenti) per il polo scientifico tecnologico che, nei progetti di Area vasta, darebbe il meglio in ambito ambientale. Ora anche questo nuovo spin-off. Una ventina gli spin-off lanciati dall’Ateneo barese in circa tre anni. Petrocelli rammenta che al suo insediamento ce ne era solo uno (in Chimica dei materiali). Oggi si spazia dal settore umanistico a quello dei servizi, dei beni librari, l’archeologia, tutti caratterizzati da una forte valenza internazionale, in grado cioè di attrarre risorse dall’estero. Lo spin-off nel settore turistico parte con idee concrete: la realizzazione di una «green road» in grado di utilizzare un sistema infrastrutturale definito quasi perfetto ma che stenta a decollare, il sistema delle masserie anche per la destagionalizzazione del turismo, i bacini marini, le opportunità culturali del territorio. Progetti in cantiere anche per finanziare piccoli B&B, realizzare un «convention bureau», puntare sul turismo congressuale.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 7 Settembre 2010

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  • Plautus
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    Economia avvia un corso per 100 studenti neodiplomati o all’ultimo anno

    «Vi alleniamo a cos’è l’Università»
    Anche Economia avvia un corso per 100 studenti neodiplomati o all’ultimo anno

    • Preorientamento, avvio agli studi universitari, rinforzo dei saperi minimi essenziali propedeutici allo studio nelle aule accademiche. Dopo la facoltà di Giurisprudenza che ha avviato un percorso simile già dallo scorso anno, in campo anche la seconda facoltà di Economia di Taranto che dall’altro ieri ha dato il via ad un corso di preorientamento agli studi economici rivolto a 100 studenti neodiplomati o iscritti all’ultimo anno delle scuole secondarie superiori della Provincia di Taranto. Così nelle prime due settimane di settembre, 100 studenti provenienti dalle scuole aderenti all’iniziativa, Bachelet di Taranto, Leonardo da Vinci di Martina Franca, Sforza di Palagiano, Tito Livio di Martina Franca e Pitagora di Taranto, frequenteranno un precorso universitario di 20 ore. E’ l’effetto della partecipazione delle loro scuole ad un bando pubblicato il 1° aprile 2010 sul sito web dell’Ateneo, a seguito del quale le stesse scuole hanno stipulato una apposita convenzione con l’Università degli studi di Bari.
    Il programma formativo consisterà nell'insegnamento di 4 moduli comprendenti le discipline impartite durante l'intero corso di studi e già affrontate dai docenti della facoltà. I corsisti che avranno assolto agli obblighi formativi per almeno il 75% di quanto in totale previsto, saranno ammessi a sostenere una prova finale.
    La prova finale si svolgerà alla presenza di una commissione mista composta dai docenti delle materie impartite e da docenti in rappresentanza degli istituti scolastici coinvolti e consisterà nella soluzione di quiz a risposta multipla entro un tempo prefissato. Agli studenti che avranno acquisito la frequenza e sostenuto la prova finale con esito positivo, verrà rilasciato un attestato che darà loro la possibilità di iscriversi presso la seconda facoltà di Economia (sede di Taranto dell'Università degli studi di Bari) al corso di studi in Economia e amministrazione delle aziende, riconoscendo il superamento dei test di verifica della propria preparazione rispetto alle conoscenze specifiche e ai saperi essenziali che la facoltà stessa ritiene indispensabili per affrontare gli studi (test di ingresso). La partecipazione al corso e l’esito del test finale consentirà alla facoltà jonica di individuare punti di forza e criticità delle future matricole in modo da prevedere un apposito tutorato. «Lo scorso anno accademico - dice il preside Bruno Notarnicola -, su 350 matricole, una sessantina ha rinunciato agli studi. Ecco, noi vorremmo magari partire direttamente con 300 matricole ma non perderne neanche una».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 5 Settembre 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Accordo tra Atenei: "Taranto ha tutto da guadagnare"

    IL FUTURO DELL’ISTRUZIONE: IL VERTICE DELL’UNIVERSITÀ: BANDO AGLI ALLARMISMI, PENSIAMO AI FATTI
    «Ma da quest’accordo tra Atenei Taranto ha tutto da guadagnare»
    Il rettore Petrocelli: il Polo scientifico-tecnologico è in questa linea

    • «Taranto si colloca benissimo in questa prospettiva tracciata con il protocollo d’intesa sottoscritto con altri cinque Atenei per una Federazione del sistema universitario lucano-molisano-pugliese. Nello specifico su Taranto in questo modo andiamo a rafforzare la nostra cooperazione con il Politecnico. Mi auguro solo che anziché gridare se qualche corso di laurea si elimina e a Bari se ne sono eliminati molti di più, si accolga la valenza particolare di questa iniziativa».
    Il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, illustra la ricaduta dell’accordo sottoscritto ieri a Bari con i rettori del Politecnico di Bari, nonché delle Università del Salento, del Molise, della Basilicata, di Foggia, propedeutico alla sottoscrizione di un accordo di programma con il ministro dell’Istruzione e dell’Università, nonché con le Regioni interessate. Il rettore Petrocelli, quindi, conferma e rilancia l’interesse per Taranto ed annuncia che «l’accordo di programma con Taranto sarà rinnovato quanto prima».
    L’elemento che rinsalda obiettivi e strategie ed ora coniunga anche le finalità indicate dal progetto della Federazione del sistema universitario interregionale è il Polo scientifico tecnologico previsto dai progetti di Area Vasta, iniziativa che già vede insieme Università, Arpa, Comune e Provincia. «In realtà - commenta Petrocelli - non vedo a tal proposito l’attenzione e l’interesse che il progetto meriterebbe. Noi, da parte nostra, continuiamo ad investire risorse finanziarie perché riteniamo che questo sia lo strumento attraverso cui creare le eccellenze».
    Presto il rinnovo dell’accordo di progamma con le istituzioni locali per continuare a garantire offerta formativa sul territorio. «Sì - ribadisce il rettore -, e se possibile intendiamo anche allargare il parterre di sottoscrittori ed aggiungerli a quelli di sicura affidabilità che già abbiamo. Cito, ad esempio, l’intesa con la Marina Militare che va a meraviglia e che ci consentirà di guardare ad ulteriori accordi ed opportunità, così come con l’intero territorio. Anche qui noi continueremo a mettere sul piatto le nostre risorse finanziarie e umane. Forse si è dimenticato che abbiamo creato su Taranto posti docenti di ruolo con nostri fondi e non con fondi destinati dal ministero. Invece, proprio non riesco a capire tutti gli allarmismi e le critiche per la chiusura del corso di Moda che aveva solo otto iscritti e la sospensione annuale di Maricoltura solo a fini riorganizzativi. Anche per Scienze ambientali, si è indebitamente parlato di chiusura. Invece la triennale è rimasta e la magistrale è stata solo sospesa».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 3 Settembre 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Puglia, Basilicata e Molise sottoscrivono un accordo federativo

    IL FUTURO DELL’ISTRUZIONE: PUGLIA, BASILICATA E MOLISE SOTTOSCRIVONO UN ACCORDO FEDERATIVO
    «Va bene l’alleanza tra le Università ma adesso si investa sul serio»
    Fisicaro (Provincia): Taranto realtà da migliorare, non da cancellare

    • Salutata positivamente dal vicepresidente della Provincia ed assessore alla Pubblica istruzione ed Università, Emanuele Fisicaro, la proposta presentata ieri dall’Ateneo barese di una Federazione del sistema lucano-molisano-pugliese e sottoscritta attraverso la firma di un protocollo di intesa tra sei Atenei, l’Università ed il Politecnico di Bari, le Università del Salento, della Basilicata, del Molise, di Foggia. Un progetto, questo, dal quale la realtà università jonica potrebbe trarne i suoi vantaggi. Alla luce di ciò, il prossimo accordo di programma tra enti locali e istituzione accademica non potrà non tener conto di questa nuova prospettiva.
    «Taranto è una realtà che non può essere cancellata, ma al contrario occorre migliorarla e investire nei suoi cervelli. E’ importante che le risorse economiche vadano investite nel migliore dei modi per far crescere la ricerca e fare sistema», dice Fisicaro, ieri a Bari per la presentazione del progetto che risponde al disegno di legge numero 1905 dell’1 giugno scorso: «Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario».
    «Ora - aggiunge Fisicaro - deve seguire una fase in cui con serietà si riempia la proposta di contenuti e soprattutto si facciano seri investimenti. Anche a livello locale cominceremo ad organizzare iniziative per discutere dell’argomento».
    Il tema dominante, dunque, stando anche allo sforzo di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse alla base del progetto, che nasce in un momento di seria difficoltà per il sistema universitario italiano, è quello degli investimenti reali. «Una goccia nel mare», utile ma non sufficiente, viene intanto giudicato il sostegno economico assegnato lo scorso anno dalla Regione, per controbilanciare i tagli ministeriali, a parte del sistema universitario pugliese. Impellenti, invece - dice Fisicaro -, sono misure di sostegno diverse.
    Tornando alle ricadute che un sistema di Università federate potrà avere per la realtà locale ed in vista dell’imminente rinnovo dell’accordo di programma, Fisicaro puntualizza: «Dovrà essere un accordo che punti realmente alle eccellenze per creare la classe dirigente di domani. Non potrà essere un accordo generico, tanto per farsi. Si individuino dei settori chiave e su quelli si punti e si investa. E’ quello che chiediamo. Il progetto di una federazione del sistema universitario è una buona occasione di sviluppo, un’opportunità di essere seri ed onesti, non un’occasione di contrapposizione del Sud al Nord».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 3 Settembre 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Maria Pia e Ferraris avranno le aule necessarie

    VERSO IL NUOVO ANNO: VENERDÌ’ FISICARO (PROVINCIA) AFFRONTERÀ LA SITUAZIONE DI MARTINA
    Maria Pia e Ferraris avranno le aule necessarie

    • Trovato l’accordo per il liceo scientifico Ferraris e l’istituto tecnico Maria Pia. Per il prossimo ed imminente anno scolastico, al di fuori delle rispettive sedi centrali, le aule necessarie ad entrambi gli istituti saranno quelle del plesso della parrocchia Santa Teresa, già precedentemente parzialmente utilizzate dal Maria Pia. Ora, anche attraverso alcuni accorgimenti, come due ingressi separati, ci sarà spazio per tutti. D’altro canto la Provincia conduce in fitto l’intera struttura e il pieno utilizzo di tutte le aule non comporterà un ulteriore aggravio dei costi. Insomma, c’è voluto qualche giornata in più per chiudere defnitivamente un caso che sembrava già risolto nelle settimana passate.
    Da un’emergenza ad un’altra, ma si pasa anche in altro comune. Ora sotto i riflettori sono gli istituti di istruzione superiore di Martina privi, come la quasi totalità delle scuole, del certificato di agibilità, cosa diversa però dai controlli di staticità che sono stati regolarmente effettuati. Ma è proprio la mancanza del certificato di agibilità a mettere a rischio altre attività, come ad esempio la presenza nelle scuole di bar. La nuova questione sarà ora affrontata venerdì nel corso di un incontro convocato dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Emanuele Fisicaro direttamente a Martina.
    Invece, almeno per il momento, non costituisce motivo di vera e propria emergenza la questione sollevata pure per il liceo Archita dal Comune in vista del riavvio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo degli Uffici. Lavori per i quali non esiste ancora una data certa di avvio e di durata, sicché la Provincia (che contribuirà per la sua parte per l’Archita) si dice pronta a trovare una sistemazione provvisoria per le classi dell’Archita a condizione che sia prevista con chiarezza la durata dell’emergenza e che, soprattutto, siano previste penali per ogni giorno di ritardo nella consegna del manufatto.
    Sul piano amministrativo l’organizzazione del nuovo anno scolastico ufficialmente avviato ieri ha in agenda anche le nomine a tempo determinato per il personale. E’ l’istituto «Pacinotti» di Taranto ad essere stato individuato dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia quale «Scuola Polo» per tali procedure di individuazione dei docenti che possono stipulare i contratti di lavoro a tempo determinato per l’anno 2010-11 per le scuole di istruzione secondaria di 1° e 2° grado (posti di sostegno e di tipo comune). Dopo che l’Ufficio avrà comunicato l’elenco delle disponibilità al momento in via di ricognizione, il Pacinotti fisserà il calendario delle convocazioni. Notizie sul sito pacinot titaranto.it   e istruzionetaranto.it  .

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 2 Settembre 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Test d’accesso per Ingegneria

    Il test d’accesso - E per Ingegneria si conferma un forte interesse

    Facoltà di Ingegneria più che mai stabile. La conferma viene dal numero di studenti che hano chiesto di sostenere il test di valutazione che, in tutte le facoltà italiane, è in programma quest’oggi. Sono 153 gli studenti che sosterranno la prova (non si tratta di un test di ammissione, non c’è numero chiuso), esattamente quanti lo sostennero lo scorso anno. Se la facoltà jonica non segue lo stesso trend di crescita di tutte le facoltà annesse ai Politecnici (anche la prima facoltà di Ingegneria di Bari è in crescita), quanto meno in un momento di forte crisi conferma lo stesso appeal dello scorso anno. Il numero delle immatricolazioni (cioè gli studenti che frquenteranno quest’anno il primo anno) sarà comunque maggiore. Come lo scorso anno, appunto, quando le matricole furono circa 220, con un leggero trend in crescita che si spera di confermare anche quest’anno. Naturalmente, chi non avesse sostenuto oggi il test, ha sempre tempo per immatricolarsi. Chi lo facesse entro il 13 settembre, potrà partecipare ai corsi di azzeramento del debito che avranno inizio in quella data ed a cui saranno ugualmente invitati gli studenti che, avendo sostenuto oggi il test di valutazione, dovessero ottenere qualche debito nelle discipline in cui si articola la prova. Intanto, giungono novità dall’Università di Bari che ieri ha annunciato un protocollo d’Intesa per l’attuazione del progetto “Federazione del sistema universitario pugliese-lucano-molisano” tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi del Salento, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi del Molise, il Politecnico di Bari e l’Università degli Studi di Foggia. Domani la presentazione del progetto. Sarà interessante capire quanto un diverso sistema universitario regionale comporterà anche a livello locale.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 1 Settembre 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    A giorni una soluzione per il liceo Archita
    E per il Ferraris si opta per i locali nella parrocchia di S.Teresa

    • Ai nastri di partenza il nuovo anno scolastico rispetto al quale sono in via di svolgimento le procedure di immissione in ruolo, utilizzazione, assegnazione del personale docente e ata (non docente). Operazioni che come sempre si incastrano in questa fase d’avvio del nuovo anno e sulle quali pesano sempre più gli effetti dei tagli operati nel corso degli anni, vale a dire unità di personale in sovrannumero difficile da sistemare. Ma solo a chiusura di tutte queste operazioni, che a loro volta si incastrano con quelle in corso anche in altre province, sarà possibile stabilire quale sarà stato complessivamente il saldo negativo quest’anno. In moto già da tempo anche la macchina organizzativa degli enti locali che dovrà garantire aule e spazi a studenti e professori. Alla ribalta ancora una volta gli istituti superiori, ed in particolare il liceo Archita, il liceo Ferraris e l’istituto Maria Pia.
    Liceo Archita. Qualche settimana fa arriva l’annuncio (contenuto in una delibera) del Comune che occorre liberare le aule per consentire la ripresa dei lavori all’ex Palazzo degli Uffici, in una cui ala è appunto sistemato lo storico liceo. Ferma la presa di posizione della Provincia che dovrà intervenire con un finanziamento di oltre 8 milioni di euro per la parte di sua competenza (per l’Archita appunto). La posizione dell’ente locale è stata ribadita anche ieri dal vicepresidente ed assessore alla pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro: “Siamo disponibili ad andar via ed a trasferire l’Archita per il tempo necessario, ma ad una condizione: che siano fissati i termini per l’inizio e la fine dei lavori, che sia prevista una penale con una fideiussione in modo tale che ogni giorno di ritardo nella consegna dei lavori sia coperto da garanzie. Insomma, siamo disposti a prevedere il costo di un fitto in bilancio, ma ogni giorno in più deve autofinanziarsi”. Intanto, è top secret sulle ipotesi di sistemazione alternativa per l’Archita. Si tratta, garantisce Fisicaro, di soluzioni comunque ubicate nel borgo cittadino.
    Liceo Ferraris. Dopo le lezioni estive in piazza, a sostegno della richiesta di nuove aule, la questione non è ancora chiusa. Le aule reperite nella struttura della parrocchia di Santa Teresa, nelle immediate vicinanze della sede centrale del Ferraris, sono anche utilizzate dall’istituto tecnico Maria Pia che ha altrettanto bisogno di locali. Insomma, si cerca una soluzione che accontenti tutti a distanza di settimane dall’inizio della querelle e di qualche giorno dall’avvio delle lezioni. E la soluzione non potrà non venire dalla stessa struttura di Santa Teresa che magari sarà condivisa dalle due scuole, con ingressi separati. Si decide oggi.
    Le storie dell’Archita, del Ferraris e del Maria Pia introducono in qualche modo al problema della razionalizzazione della rete scolastica per l’anno 2011. Fornendo un dettagliatissimo elenco delle scadenze di questi giorni e per una programmazione più a lungo raggio, il Comitato per la Qualità della Vita ha fornito ieri – nel corso di una conferenza stampa – alcune cifre meritevoli di attenzione. Tra tutte, una: dopo il pensionamento di numerosi dirigenti scolastici, risultavano libere 40 presidenze, di cui 29 assegnate in reggenza. Al momento, inoltre, sono 30 le scuole con meno di 500 alunni e 19 quelle con 500-600 alunni. Scontate le conclusioni.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 31 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Al Pacinotti il 2 e 3 settembre la giornata dell’orientamento

    SCUOLA: IERI LA CONFERENZA STAMPA DEL COMITATO QUALITÀ DELLA VITA. NON CONCESSO IL CHIOSTRO DI S. DOMENICO
    Al Pacinotti il 2 e 3 settembre la giornata dell’orientamento

    • Lo stupendo chiostro di San Domenico, non concesso per tenere la conferenza stampa convocata per la presentazione del programma dell'anno sociale 2010-2011 del Comitato per la qualità della vita, ha offerto il destro al presidente Carmine Carlucci per anticipare il futuro impegno dell’organismo, che quest’anno compie 28 ani di vita. E l’impegno è quello di valorizzare il più possibile i siti archeologici e architettonici del capoluogo ionico, troppo spesso negati alla fruibilità di cittadini e visitatori in nome di una burocrazia non più tollerabile. Il percorso progettuale del Comitato per la qualità della vita sarà caratterizzato da un filo conduttore che si è voluto riassumere nello slogan “Nel segno dell’identità, metti in mostra il tuo merito”, laddove per identità si intende quella jonica, italiana ed europea, con preciso riferimento alle nostre radici e ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ma anche impegno alla valorizzazione dei giovani, unico vero patrimonio di questa terra. La scelta di tenere la conferenza stampa in uno dei bei chiostri di Taranto, ha detto Carlucci, non è stata solo dettata dalla bellezza e dalla suggestione del luogo, ma anche dal fatto che, proprio di fronte al suo ingresso, è posta una targa in memoria di Nicola Mignogna, segretario della Spedizione dei Mille, appartenente a quell’esercito di “padri della patria” minori, dei quali si vuole ricordare la figura, in rapporto alla comune identità tarantina. “Dobbiamo con forza rivendicare la centralità della nostra storia passata, ha detto, chiamando a collaborare per il raggiungimento di questo obiettivo istituzioni, università e associazioni”. Confermate alcune delle attività tradizionali del Comitato, come l’”orientation day” riservato ai neo diplomati, che si terrà il 2 e 3 settembre al Pacinotti; la consegna delle pergamene ai laureati tarantini, ai maturati e ai pensionati della scuola; gli studi sulle tradizioni di Ognissanti, del Natale, dei Riti della Settimana santa, per un viaggio attraverso la fede e la pietà popolare a cura di Antonio Fornaio, responsabile di questa specifica area tematica del Comitato. Naturalmente anche quest’anno saranno consegnati il Premio qualità della vita, riconoscimento che nel 1991 venne attribuito all’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, e la Mimosa d’argento.
    Per quanto riguarda gli anniversari e i riconoscimenti, il nuovo anno sociale prevede la realizzazione di una mostra itinerante per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, al via il prossimo 11 settembre a Monteiasi, per spostarsi poi a San Giorgio Jonico, Grottaglie, Leporano, Pulsano, Manduria, Carosino, Martina Franca, Massafra, Crispiano e Ginosa. In quest’ambito si colloca l’iniziativa, in programma il 17 marzo 2011, della realizzazione, da parte dei bambini del XXIV Circolo didattico di Taranto, della bandiera umana del Tricolore. Nel corso della mostra si approfondiranno personalità del calibro di Mario Rolla, unico rettore tarantino, Mariano Quartararo, Aldo Moro, Gugliemo Motolese.


    Scuola - Assunzioni: è l’anno della svolta

    “Un anno di svolta”: Carmine Carlucci, definisce così il nuovo anno scolastico che sta per cominciare, esprimendo da un lato un giudizio positivo per le assunzioni a tempo indeterminato che verranno fatte nella nostra scuola, ma dall’altro abbandonandosi ad una certa amarezza al pensiero dei tanti docenti e personale ata che continuerà a sperare in una supplenza. I dati forniti dal gruppo di lavoro di “Pianeta Scuola” del Comitato per la qualità della vita riguardanti le prossime immissioni nei ruoli parlano di 13 docenti dell'infanzia, 27 di 1° grado, 8 di 2° grado, 67 di sostegno, 52 collaboratori, 18 assistenti amministrativi, 7 assistenti tecnici; 1 cuoco, 3 direttori dei Servizi generali ed amministrativi. La svolta riguarderà l’avvio della riforma della scuola secondaria e il dimensionamento scolastico. Ma l’attenzione è puntata anche sulla commissione incaricata di rivedere i programmi delle classi elementari, soprattutto per quanto concerne le materie di lingua italiana e aritmetica. “Gli adempimenti del primo collegio dei docenti” saranno approfonditi il prossimo 10 agosto all’istituto Cabrini di via Rintone, mentre l’offerta formativa provinciale sarà oggetto di forum e seminari che coinvolgeranno gli studenti delle terze medie e i loro genitori. Il dibattito in corso sulla valutazione e sul merito, partito dal ministero, offrirà altri notevoli spunti di discussione. Su base locale, ha ricordato Carlucci, sia il Tavolo istituzionale insediato dalla Provincia, sia la Consulta per la scuola, voluta dal vice presidente Emanuele Fisicaro, saranno chiamati a svolgere un ruolo centrale nella vicenda che lega l’offerta formativa alle strutture e ai locali a disposizione. Sul fronte università, invece, pende la spada di Damocle della riforma Gelmini, che starebbe creando allarmismi quanto all’attivazione di alcuni corsi di laurea su Taranto. Interpellati i vari presidi di facoltà, sarebbero giunte rassicurazioni, espresse tuttavia con tutta la cautela dovuta in una situazione di estremo caos, in cui i ricercatori rappresentano un punto interrogativo, con la prospettiva, per loro, di dover superare concorsi riservati e di non avere diritto ad automatiche progressioni di carriera.

    articoli di Sabrina Esposito
    pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 19 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    «Ora salvate il liceo Archita» Appello urgente agli enti locali

    «Ora salvate il liceo Archita»
    Appello urgente agli enti locali
    Lettera aperta sullo storico liceo al sindaco e al presidente della Provincia

    • Il liceo Archita, la più insigne istituzione culturale (non solo scolastica) della città, chiede certezze.
    Sempre a rischio di deportazioni dalla sua sede storica, il Palazzo degli Uffici, che fa gola agli speculatori di ogni colore, l’Archita chiama al confronto pubblico gli amministratori locali di Comune e Provincia. E lo fa con una lettera-appello del Comitato costituito a suo tempo (con migliaia di adesioni in pochi giorni) proprio per salvare lo storico Liceo.
    «La delibera del 5 agosto ha rotto il lungo silenzio che di nuovo era calato sul Palazzo degli Uffici. Un silenzio che era iniziato da quella mattina del 24 dicembre 2009, quando, al termine di una festosa cerimonia che si svolse tra via D’Aquino e Piazza della Vittoria, apparve una scritta che ancora oggi campeggia su pannelli che vogliono dare l’idea di come potrebbe essere il Palazzo degli Uffici una volta ristrutturato. Una scritta, oggi un tantino sbiadita, che dice così: “Ricostruiamo la nostra storia. Rinasce Taranto”. Chi l’aveva immaginata voleva evidentemente legare la ristrutturazione del Palazzo alla rinascita della città. Tutti gli intervenuti, dal Sindaco al Presidente della Provincia, ribadirono la scelta che l’Archita non si sarebbe mossa da lì, tanto che la Provincia aveva approntato nei locali dell’ex Capuana 18 aule per altrettante classi del glorioso Liceo. Un presidio, si disse allora, una sorta di avamposto che voleva testimoniare l’irrinunciabilità di una scelta tutta politica e culturale. Oggi apprendiamo che la delibera del 5 agosto prevede un’agenda dei lavoro che inizia dalla coda: via l’Archita, per far sì che i lavori di ristrutturazione procedano più speditamente. Dalla stessa delibera, però, si evince altro: che l’inizio dei lavori non è imminente e che ci sono ancora problemi di natura più o meno burocratica da affrontare e superare: l’approvazione del bilancio consuntivo 2009 del Comune di Taranto, precondizione per il mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, l’approntamento del progetto esecutivo, la riconferma da parte della Provincia degli stanziamenti per la ristrutturazione dell’Archita, il contenzioso con le Opere Pie... L’agenda dei lavori e delle priorità va invertita. Innanzitutto riteniamo necessario conoscere la data effettiva di inizio dei lavori, troppe volte data per certa negli anni passati... In secondo luogo crediamo prioritario che il Comune porti a termine gli adempimenti che gli competono (approvazione del bilancio consuntivo 2009 e preventivo 2010, finanziamento del progetto esecutivo, disbrigo delle pratiche con la Cassa Depositi e Prestiti) e che la Provincia riconfermi il suo impegno finanziario (8.530.000 euro) per la ristrutturazione dei locali dell’Archita. Solo dopo si potrà affrontare la compatibilità tra la presenza della scuola ed il cantiere e si potrà eventualmente pensare ad una soluzione per la sistemazione temporanea dei locali e dei servizi della scuola».

    articolo di Giuseppe Mazzarino
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 19 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    E il «Ferraris» festeggia di nuovo in piazza

    E il «Ferraris» festeggia di nuovo in piazza

    • Non era più il giorno della protesta, anche civile. È stato il giorno della festa per gli studenti del liceo «Ferraris». Il ritorno in piazza Immacolata, lì dove mercoledì scorso il preside Dalbosco ha tenuto quella che passerà alla storia cittadina come una delle poche, forse l’unica, «lezione di demcorazia». Lì dove, se una soluzione al problema della carenza delle aule non fosse stata trovata, gli studenti si sarebebro ritrovati per continuare in questa manifestazione civile permanente, inaudita e inedita per la città.
    Invece piazza Immacolata, come dicevamo, è diventato luogo di festa perché nella giornata di venerdì il vice presidente della Provincia Emanuele Fisicaro, mantenendo la promessa fatta al preside e ai ragazzi, dopo aver consultato il presidente Gianni Florido, ha dato il via libera all’operazione che trasferisce, a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico, gli studenti del liceo scientifico nei locali della parrocchia Santa Teresa a via Cesare Battisti, gli stessi utilizzati dall’istituto «Maria Pia». L’Amministrazione provinciale si è impegnata, dopo aver concesso le sei aule e egli spazi per i laboratori al «Ferraris», a trovare un’altra soluzione per restituire all’istituto «Maria Pia» gli spazi dati al liceo scientifico.
    Sull’argomento interviene Carmine Carlucci, presidente del Comitato Qualità della vita. «La vicenda legata alle aule del “Ferraris” - non può e non deve essere considerata una vittoria nè della scuola - che ha il merito di aver con coraggio posto il problema - nè delle istituzioni; è invece l'amara constatazione - ha detto il presidente del Comitato qualità della vita Carmine Carlucci - che è giunto il momento di voltare pagina e di impegnarsi per la scuola e l'università in termini programmatici di medio e lungo termine. Certo Florido e Fisicaro insediando il tavolo istituzionale e la Consulta hanno dimostrato di voler programmare il futuro, ma subito dopo ferragosto è necessario avviare i lavori dei due tavoli e operare seriamente per i nostri giovani».
    «Stesso discorso per i nostri siti archeologici: positivo che potremo visitare la Tomba degli Atleti e il museo a Ferragosto, ma quando apriremo alla fruizione dei cittadini e dei turisti, ma anche allo studio da parte degli studenti tutti i nostri siti archeologici a cominciare dal Chiostro di Sant’Antonio? E' non una domanda ma un impegno che pretendiamo venga mantenuto e attuato dai nostri ammnistratori ma anche dalla Sovrintendenza».

    articolo di Fulvio Colucci
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 14 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    «Ferraris», studenti nello stabile di Santa Teresa

    Emergenza aule c’è la soluzione

    «Ferraris», studenti nello stabile di Santa Teresa

    • Si torna in piazza Immacolata ma per festeggiare. Cosa? Il preside del liceo scientifico «Ferraris» ha ottenuto dall’Amministrazione provinciale l’impegno formale che attendeva da giorni, costato un protesta inedita e inaudita in piazza Immacolata: una lezione degli studenti in pieno agosto, in città. Una lezione sulla democrazia che una città civile non dovrebbe dimenticare.
    Ieri mattina il vice presidente della Provincia Emanuele Fisicaro, «tenendo fede - scrive il preside Dalbosco in una nota - alla parola data, ha trasmesso al presidente della Provincia, al Provveditore agli studi ed ai due dirigenti Scolastici del liceo “Galileo Ferraris” e dell’istituto “Maria Pia” una nota che risolve in modo chiaro il problema della sistemazione di tutte le classi del nostro istituto, almeno per l’anno scolastico che sta per iniziare».
    «La soluzione individuata - prosegue Dalbosco - assegna in uso al liceo le aule di proprietà della parrocchia di Santa Teresa, con accesso da via Cesare Battisti, precedentemente utilizzate dall’istituto “Maria Pia”».
    «Come già abbiamo più volte precisato - prosegue la nota del preside Dalbosco - si tratta per il liceo “Ferraris” del male minore, che con senso di realismo accettiamo: le nostre classi insisteranno su ben quattro sedi; vero è, però, che tre di esse saranno tra loro vicine, all’interno di un raggio di cento metri, consentendo così un uso abbastanza razionale delle risorse umane e strumentali. Siamo certi, inoltre, che la decisione della Provincia non mancherà di soddisfare anche le esigenze della scuola “Maria Pia”, a riprova di quanto sia necessaria una collaborazione sistemica tra l’ente locale e tutte le istituzioni scolastiche del territorio».
    Poi l’annuncio della «festa». Domani mattina (oggi, ndr), in piazza Maria Immacolata, alle ore 10, un secondo incontro pubblico con gli studenti del liceo “Ferraris” suggellerà l’esito positivo della vicenda. Come ci si impegna per ottenere civilmente il riconoscimento dei propri diritti, così si riconosce all’interlocutore i suoi meriti. A tale riguardo, ci auguriamo che al sit-in conclusivo possa partecipare nuovamente il vice presidente della Provincia». Alla soluzione ragionevole ed equa, alla moral suasion dell’Amministrazione provinciale, all’impegno delle scuole, del preside del liceo «Ferraris» ma anche del preside dell’istituto «Maria Pia», bisognerà dare lo spazio adeguato nel racconto di una vicenda che spiega tante cose di una città.
    All’iniziativa del preside Dalbosco il merito di aver trafitto il torpore estivo, di averlo bucato, di aver creato un momento, sano, di tensione civile e di «verità»: la società, con il suo carico di problemi, di ansie, di fervore - soprattutto tra i giovani - ma anche, purtroppo, con il peso di spente virtù civiche, faccia a faccia con la politica, con la sua arte della mediazione che non sempre, a Taranto, ha garantito, storicamente, insieme, il «buon fine» e il lieto fine.
    Per la Provincia un successo d’iniziativa e d’immagine, un fil rouge da giocare senza frontiere sotto l’ombrellone e alla ripresa.
    Se poi qualcuno prendesse spunto dalle lezioni di democrazia per organizzare qualcosa che si avvicini all’allegro happening del preside del «Ferraris», non sarebbe idea malvagia. Di educazione civica abbiamo sempre bisogno. Un grazie, infine, al professor Dalbosco che ha ricordato l’antica vocazione democratica della piazza. Ci voleva un uomo del Nord per rammentarlo a noi inventori dell’agorà...

    articolo di Fulvio Colucci
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 13 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Liceo «Ferraris», le lezioni in piazza

    Liceo «Ferraris», le lezioni in piazza
    La protesta per la carenza di aule. Il preside e i ragazzi parlano di democrazia


    • Ore nove, lezione di democrazia. In piazza Immacolata, la piazza che ha visto le forche comuniste nel 1948. Una bella nemesi, se vogliamo, nell’anno del signore 2010.
    Ore nove, lezione di democrazia. A scuola, la scuola a cielo aperto, la scuola sognata di don Milani e di Barbiana (se lo ricorda presidente Florido? Era uno dei suoi miti giovanili), la scuola che se ne frega di una città indifferente, abulica, apatica, abituata ormai a specchiare la sua stracca abbronzatura sulle solite vetrine perché la luce ormai l’ha spenta da un pezzo.
    Ore 9, lezione di democrazia. È accaduto ieri nella più profonda provincia italiana, nel più profondo mezzogiorno. La civile protesta dei ragazzi del liceo scientifico «Galileo Ferraris» guidati da un preside, Marco Dal Bosco, che non abdica alla ragione con ferrea volontà, personaggio che ricorda vicino il capitano di Withman, reso celebre da Peter Weir nel film l’«Attimo fuggente» con Robin Williams. Magari con meno poesia, ma con uguale, intensa, capacità di trascinare i suoi ragazzi nella più bella protesta che Taranto abbia mai visto e vissuto: chiedere all’Amministrazione provinciale, finalmente, di risolvere la questione delle aule mancanti «perché - spiega Dal Bosco al vice presidente della Provincia Emanuele Fisicaro accorso in piazza per rassicurare sulle intenzioni dell’Amministrazione Florido - non possiamo perdere 35mila euro di finanziamento europeo per il laboratorio di Fisica, quello che non potremo mai allestire se non avremo la possibilità di trovare una sistemazione per 6 classi su 38». E quella sistemazione la Provincia ha promesso di trovarla più volte. E, ancora ieri, il vice presidente Fisicaro si è impegnato personalmente a chiudere la partita, d’accordo con il presidente Florido, sistemando i ragazzi del liceo scientifico «Ferrarsi» nel complesso di Santa Teresa in via Cesare Battisti.
    Perché questo accada sarà necessario «convincere» l’istituto Maria Pia a lasciare i locali. In questo senso è lecito chiede se basterà la moral suasion di Palazzo del governo. Anche perché il preside Del Bosco, dietro la mite apparenza, ha sfoderato un sorriso d’acciaio, promettendo a Fisicaro di essere nuovamente in piazza venerdì 13, antivigilia di Ferragosto, con i suoi ragazzi, anzi di più, per riprendere le lezioni e quella forma di protesta civile inaudita per Taranto: dalle 9 alle 11, lezioni di democrazia. Se non ci saranno soluzioni e la speranza resterà chiusa sotto il cielo aperto, grigio, afoso, di un agosto così.
    Ore 9 lezione di democrazia. In fondo ci dispiace, per paradosso, se non si ripeterà. Tra i banchi avremmo avuto bisogno di sedere anche noi, nessuno escluso.
    Ore 9 lezione di democrazia. Con l’anello mancante della partecipazione, scritta in blu sulla lavagna che ammicca alle vetrine, stonando con l’arredo del salotto buono. Partecipazione, tara cittadina, difetto genetico. Partecipazione. Il preside-capitano cerca di spiegare ai ragazzi citando Platone e i libri della Repubblica: «Basta affermare di essere amico del popolo e la democrazia diventa demagogia». Esempi ce ne sono a bizzeffe, fuori e dentro le mura della Taranto accaldata, fiacca, stanca, spiritualmente disadorna già col pensiero alle patrie spiagge e alla scorza d’anguria.

    articolo di Fulvio Colucci
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 11 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    La protesta dei ragazzi del liceo Ferraris

    «Non ci date le aule? Lezioni all’aperto»

    Oggi i ragazzi del liceo Ferraris in piazza Immacolata

    • In piazza Immacolata, e quindi nel pieno centro di Taranto, a cinque giorni dal Ferragosto. E’ l’insolita forma di protesta che hanno scelto gli alunni del liceo Galileo Ferraris per manifestare tutto il loro disappunto sul fatto che a poco più di un mese dalla ripresa delle lezioni per il nuovo anno scolastico ancora non è chiaro il futuro dell’istituto. C’è un problema di spazi e di locali che mancano per le aule, il che rischia di ridimensionare l’offerta formativa del Ferraris per l’anno 2010-2111. E per evidenziare questo problema, alunni e docenti stamattina terranno una lezione in piazza Immacolata. Sì, una lezione per evidenziare all’opinione pubblica quello che, di qui ad alcune settimane, potrebbe accadere se al liceo dovessero mancare le aule che servono. In verità, non è la prima volta che studenti e professori decidono di tenere le lezioni all’esterno di una sede scolastica. Solo che questo non era mai capitato in piena estate e sotto Ferragosto. «Sì - dice il preside del Ferraris, Dal Bosco - mi rendo conto che la cosa è davvero singolare, forse unica. In questi giorni viene voglia di pensare solo al mare, alla spiaggia e al relax, sia perchè siamo nel cuore dell’estate, sia perchè l’anno scolastico non è proprio alle porte. Invece, i miei studenti hanno scelto simbolicamente proprio questi giorni per far sentire la loro voce. Mi si chiederà: ma per tenere una lezione come avete fatto a reclutare gli studenti visto che sono tutti in vacanza? Non suoni eccessivo, ma i ragazzi del Ferraris sono splendidi da questo punto di vista. Eppoi, noi anche in estate abbiamo comunque contatti con i loro referenti per cui sentirsi e organizzare un qualcosa non risulta alla fine un’impresa impossibile».
    «Ad un mese di distanza dall’inizio delle lezioni - si legge in una nota dell’istituto - il nostro liceo è ancora privato delle aule necessarie ad ospitare 6 classi su 38. Le diverse riunioni interlocutorie seguite alla manifestazione dell’8 giugno, quando una delegazione del Liceo incontrò il direttore generale della Provincia, Domenico Mosca, a tutt’oggi non hanno prodotto alcun risultato positivo. La popolazione studentesca del nostro liceo sfiora ormai i 1.000 alunni. Essendo purtroppo impensabile che per quest’anno la Provincia giunga a decisioni più razionali sotto il profilo logistico, si tratterà di aggiungere una ulteriore quarta sede, alle tre già esistenti (centrale di via Mascherpa 10/a; succursale di via Lago di Como davanti allo stadio; succursale di Santa Teresa con accesso da via Mascherpa). Il male minore, a questo punto, è il seguente: sia assegnato in uso al liceo “Ferraris” un altro blocco di aule di proprietà della parrocchia di Santa Teresa, quello con accesso da via Battisti. Soluzione tutt’altro che soddisfacente - commentano dalla scuola - che però avrebbe per lo meno il vantaggio di mantenere 26 classi su 38 del liceo vicine tra di loro in una zona ristretta».
    «Sull’opportunità di tale soluzione, per quanto emergenziale, si sono espresse favorevolmente la Provincia - ente preposto all’edilizia scolastica per le scuole superiori - e l’Ufficio scolastico provinciale, interpellato in merito. Eppure, qualcosa ancora impedisce di chiudere la questione. Nell’attesa che ciò avvenga al più presto, oggi - conclude la nota - il liceo Ferraris dà avvio al clamoroso ciclo di “lezioni all’aperto”. Esso continuerà sino a che non sarà necessario».

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 10 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    "Molte scuole restano insicure bisogna pensare ad un piano"

    LA RICHIESTA: IL COMITATO QUALITÀ DELLA VITA CHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO E DEL DIRETTORE REGIONALE

    «Molte scuole restano insicure bisogna pensare ad un piano»

    • Un intervento del prefetto di Taranto e del direttore generale regionale della Pubblica istruzione, ma anche la convocazione del Tavolo e della Consulta: sono le proposte che lancia il comitato Qualità della vita manifestando preoccupazione per la situazione delle scuola a Taranto a un mese e mezzo dal riavvio dell’anno scolastico. Per il comitato «sono pochissime le scuole a Taranto e nella provincia in possesso dei previsti certificati di sicurezza e agibilità. Stesso discorso vale per le attuali sedi universitarie. Conseguentemente senza creare inutili allarmismi - dice ancora il comitato, il quale precisa di non voler minimizzare la questione - è indispensabile avviare un serrato confronto e un progetto programmatico».
    Il Cqv parla di «criticità del sistema formativo jonico e, in particolare, dell’inadeguatezza delle strutture scolastiche e universitarie. E’ un “male endemico” - viene detto - che ogni anno alla vigilia della riapertura delle scuole assume aspetti allarmanti che poi con il passare delle settimane si “sgonfiano “ e vengono riposti nei cassetti della burocrazia. Che le nostre strutture formative - afferma il Cqv - non sono in regola lo sappiamo da decenni, lo sanno le autorità competenti in materia, i dirigenti scolastici e le autorità accademiche. Da anni si parla a vari livelli di monitoraggio delle strutture formative e in tale contesto da una parte il ministero della Pubblica istruzione, dall’altro la Regione Puglia hanno avviato indagini e progetti». Però, osserva il comitato, «a tutt’oggi non sembra esistano tabulati precisi sull’argomento e se esistono, non sono stati resi disponibili per una verifica seria e un approfondimento programmatico». Sarà quindi questo, afferma ancora il Comitato qualità della vita, «uno dei compiti sia del Tavolo istituzionale che della Consulta, sapendo però che la “bacchetta magica” per superare anni di immobilismo non è nelle disponibilità di nessuno. E allora ben venga un intervento del prefetto di Taranto finalizzato a impostare un programma di interventi che, tenendo conto anche del dimensionamento scolastico e della riorganizzazione dell’offerta formativa scolastica e universitaria, faccia intravedere nel medio e lungo termine la soluzione del problema sicurezza e agibilità delle strutture».

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 5 Agosto 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Martina Franca: scuole superiori a rischio agibilità

    MARTINA FRANCA - L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE NON HA ALCUNA DOCUMENTAZIONE. COINVOLTI DUEMILA STUDENTI CIRCA. LA QUESTIONE PASSERÀ IN MANO AL PREFETTO?

    Scuole superiori, rischio agibilità

    Si tratta del liceo scientifico e dei due istituti tecnici. Il timore è che non riaprano

    • MARTINA. Le indiscrezioni sono allarmanti. Per le tre scuole superiori di Martina Franca (Itis, Itc e liceo scientifico) senza certificato di agibilità, si sarebbe già all’ultima spiaggia.
    L’amministrazione provinciale, che è competente per gli istituti superiori (martinesi e del resto del territorio) non ha alcuna documentazione riguardante la ragioneria, ha un solo documento relativamente all’istituto tecnico industriale e altrettanto per il liceo scientifico. In queste condizioni è impossibile il rilascio dell’agibilità, mancando appunto le certificazioni di collaudi, impianti e rispetto delle norme di sicurezza. Il Comune di Martina Franca, dal canto suo, ha specificato che in assenza di documentazioni il rilascio dell’agibilità non è possibile. Nessuno lo dice ancora ufficialmente, ma il ragionamento ha una sola conseguenza: senza agibilità impossibile aprire. Così, per un paio di migliaia di studenti, per i loro docenti e per il personale non docente, è davvero a rischio l’apertura delle scuole, che hanno sede in zona Pergolo, per il prossimo anno scolastico.
    Alla Provincia di Taranto il lavoro è frenetico per tentare di venire a capo di un problema che di giorno in giorno assume, però, i contorni di una storia irresolvibile. Ed è tale, secondo i bene informati, per due ordini di motivi, essenzialmente: mancano i soldi, manca il tempo. Questione economica: l’amministrazione provinciale non avrebbe la possibilità, e se anche l’avesse sarebbe molto limitata, di completare le pratiche, che non sono solo il riempimento di alcune carte, ma quelle carte devono giungere al termine di un percorso ben preciso. Esempio: certificare il rispetto delle norme di sicurezza significa che la situazione deve essere reale. E in caso di lacune, occorrerebbe riparare. E qui subentra l’altro grave problema: il tempo. Anche avendone le possibilità economiche, mettere su un’intera realizzazione, con procedura incorporata, finalizzata all’agibilità, non sarebbe certo possibile (affermano alcuni tecnici che hanno esaminato la situazione) entro il prossimo mese e mezzo.
    In condizioni del genere, c’è già chi ipotizza di suggerire all’amministrazione provinciale di giocarsi l’unica carta attualmente possibile: chiedere al prefetto di dare l’ok. all’apertura di quelle tre scuole. L’ultima spiaggia, appunto. È molto grave esserci arrivati dopo che per oltre venti anni, sono state mandate a scuola generazioni di studenti senza che le carte di quelle scuole fossero a posto.

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 4 Agosto 2010

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