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Rassegna Stampa 2010

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  • Plautus
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    «Fermate questi tagli o la scuola non si salverà»

    LA PROTESTA SIT IN SOTTO LA PREFETTURA, NEL MIRINO LA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO
    «Fermate questi tagli o la scuola non si salverà»

    • Protesta dei professori ieri davanti alla Prefettura su iniziativa dei sindacati Cisl, Uil, Snals e Confsal. Protestano contro i tagli e gli effetti dell’ultima manovra del governo. Una delegazione di insegnanti, guidata dai responsabili sindacali, nel corso della mattinata è stata ricevuta in Prefettura. Una comunicazione con le indicazioni dei contenuti della protesta sarà ora inviata al ministero della Pubblica istruzione.
    Insomma, il fronte sindacale è caldissimo nelle scuole, anche se non appare del tutto unitario con la Flc Cgil che ha scelto altre giornate di protesta ed i Cobas che hanno optato per uno sciopero degli scrutini a scacchiera. Sul tavolo - per tutti - ci sono non solo i tagli già resi noti ad aprile sugli organici del prossimo anno scolastico, ma anche proteste e mobilitazioni contro gli effetti rinvenienti dalla recente manovra finanziaria.
    Dopo il sit-in e l’occupazione simbolica lo scorso 3 giugno dell’Ufficio scolastico provinciale da parte della Flc Cgil, sit-in al quale ha aderito anche il Cip (Comitato insegnanti precari), oggi corteo della Flc Cgil a Roma. Ieri, invece, la protesta a Taranto di Cisl, Uil, Snals e Gilda che hanno indetto, invece, la manifestazione nazionale per il prossimo 15 giugno a Roma.
    In particolare - si legge in una nota sindacale a firma dei responsabili provinciali Antonio Cirillo (Cisl), Paquale Di Taranto (Uil), Elvira Serafini (Snals), Carlo Calvaruso (Gilda) -, i sindacati attaccano il blocco dei contratti ed il blocco degli scatti di anzianità che avranno - sostengono - ricadute negative anche sul calcolo delle pensioni e del trattamento di fine rapporto. Contestano anche l’incidenza irrilevante delle misure del governo sul fenomeno dell’evasione fiscale, gli scarsi interventi sugli enormi costi della politica, degli sprechi e dei privilegi, le ricadute negative sull’occupazione e l’incremento incontrollato del fenomeno del precariato che ne deriverà. Le ragioni che motivano la protesta si aggiungono all’altissimo prezzo già pagato dalla scuola in conseguenza dei tagli indiscriminati sugli organici, aggiungono i responsabili sindacali.
    In effetti, rilevano i sindacati, la Puglia pagherà ancora una volta un tributo altissimo: 41 cattedre in meno nella scuola materna (in crescita nel resto d’Ita - lia), 821 nella scuola primaria, 334 nella scuola secondaria di primo grado e ben 1339 la scuola secondaria, anche per effetto della riforma che ha razionalizzato gli indirizzi e ridotto anche il numero di ore di lezione. Complessivamente gli organici delle regioni del Sud subiscono tagli per il 5%, mentre a livello nazionale la decurtazione è del 4%.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 12 Giugno 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Tensione nel liceo scientifico Battaglini

    Tensione nel liceo scientifico
    Scatta la protesta del personale del Battaglini
    «Ripristinate la legalità»

    In stato di agitazione il personale in servizio presso il liceo scientifico Battaglini. A dichiararlo, lo scorso 1 giugno, a seguito di una assemblea sindacale del personale tenuta presso lo stesso istituto, i sindacati Flc Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals Confsal. E’ quanto si legge in una nota a sigla dei rispettivi segretari provinciali Santoro, Cirillo, Di Taranto e Serafini. Con la nota, indirizzata all’Ufficio scolastico regionale, i sindacati chiedono «il ripristino di una situazione di legalità prendendo anche in considerazione l’allontanamento della dirigente». La richiesta prende spunto dal fatto che, ad un anno di distanza (il 4 giugno 2009) dalla precedente richiesta di ripristino di una situazione di diritto, a causa dello stato di malessere evidenziato dal personale scolastico «in merito ad atteggiamenti e comportamenti non conformi alla funzione dirigenziale», la situazione non è ancora risolta. Le organizzazioni sindacali, si legge nella nota, «hanno verificato il persistere di situazioni censurabili». Cgil, Cisl, Uil e Snals citano l’attribuzione di in carichi con elusione del contratto integrativo di istituto, comunicazioni riservate e contestazioni di addebito in assenza di motivazioni coerenti, gestione del protocollo non conforme all’efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione, discrezionalità nei permessi retribuiti. E ancora: invio di visite fiscali, atteggiamenti lesivi della dignità del personale, esautorazione del direttore amministrativo, violazione della privacy, violazione delle prerogative sindacali, dilatazione dei tempi del confronto sindacale. «Si è in presenza - scrivono i sindacati - di palesi inottemperanze della dirigente rispetto alle sue funzioni».

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 11 Giugno 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Il "Paisiello" è Istituzione di Alta Formazione Artistica e Musicale italiana

    Ora è conclusa la battaglia sul «Paisiello»

    • L’Istituto Musicale provinciale “G. Paisiello” finalmente Istituzione di Alta Formazione Artistica e Musicale italiana, praticamente università della musica. A sancirlo definitivamente, dopo anni di lavoro sul fronte provinciale, il decreto n. 107 del 31 maggio scorso con cui il Ministero ha definitivamente approvato lo Statuto di autonomia varato dal Consiglio provinciale.
    Il Paisiello prende ora la denominazione di “Istituto Superiore di Studi Musicali”. Vanno così a regime i corsi accademici di primo e secondo livello (equivalenti alla laurea triennale e alla specialistica) avviati in fase sperimentale dal 2004. Nato nel 1927 ad opera di un gruppo di giovani musicisti tarantini, il Paisiello era stato pareggiato ai Conservatori di Stato nel 1959. Cresciuto negli anni, l’Istituto oggi conta su 70 docenti e quasi 600 allievi. Una realtà tutta completamente a carico della Provincia di Taranto che solo per il Paisiello mette in bilancio 3.800.000 euro all’anno, assorbendo così una quota consistente dei 4.300.000 euro di spesa ricadente sotto la voce formazione musicale. La prossima missione è, pertanto, la “statizzazione” dell’Istituto, giudicata complessa ma non impossibile.
    Ora si attende la designazione da parte dell’ente Provincia di una rosa di nomi che dovranno comporre il consiglio d’amministrazione del Paisiello. Sarà in questa rosa di nomi che il ministro Gelmini individuerà e nominerà il presidente. Un passaggio cruciale, una criticità che in passato aveva congelato ogni decisione e sulla quale il ministero è stato irremovibile pena la definitiva perdita di possibilità per il Paisiello di assurgere a istituto universitario. Un atteggiamento che il presidente della Provincia, Gianni Florido, non esita a definire “mafiosetto” e sul quale la Provincia ha dovuto, comunque, capitolare per non perdere l’importante occasione.
    Ma ora il Paisiello non potrà continuare a restare con una situazione “spezzatino”, come viene definita, con aule presso il Convento San Michele, in Città Vecchia, ed altre a Palazzo D’Ayala. Fondi dell’Area Vasta e altri fondi (Arcus) di provenienza nazionale potrebbero costituire due importanti canali di finanziamento per la definitiva sistemazione del San Michele. Stimata una spesa complessiva di oltre due milioni di euro.
    Soddisfatto il presidente della Provincia Gianni Florido per il traguardo raggiunto. Le valutazioni sono espresse nel corso di una conferenza stampa alla presenza del vicepresidente Emanuele Fisicaro, che negli ultimi mesi aveva lavorato per questo obiettivo, dell’assessore ai lavori pubblici Costanzo Carrieri, che annuncia per la sede il progetto in Area Vasta, dell’assessore al Bilancio e al Personale, Giampiero Mancarelli, che parla del Paisiello come di un “fiore all’occhiello del nostro territorio”, dell’attuale direttore del Paisiello, il Maestro Lorenzo Fico che annuncia anche il programma di festeggiamenti. In calendario per quest’oggi tre concerti: il primo, all’interno del chiostro del convento di San Michele, alle ore 17.30; il secondo, alle ore 19,30, nella chiesa di San Pasquale ed il terzo, alle ore 20.30, a Villa Castelli.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 4 Giugno 2010

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  • Plautus
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    Con «Anfitrione» l’Archita vince al Festival di teatro di Altamura

    E con «Anfitrione» l’Archita vince al Festival di teatro di Altamura

    • Con «Anfitrione», da Plauto, i ragazzi dell’Archita hanno vinto il primo premio al XVI Festival internazionale di teatro classico scolastico di Altamura. Già andato in scena a Taranto all’Orfeo, poi - per invito - alla Rassegna di teatro classico dei giovani di Palazzolo Acreide organizzata dall’Istituto nazionale del dramma antico (Inda), «Anfitrione» (regìa e adattamento del testo di Nella Abruzzese, con la collaborazione di Palma Violante) è la XX messinscena dell’Architeatro, il prodotto finale del laboratorio teatrale dell'ultracentenario liceo classico tarantino. Più volte le produzioni di Architeatro sono state premiate ad Altamura ed invitate a Palazzolo Acreide. Sarebbe auspicabile che anche quest'anno, come accadde lo scorso anno con le "Coefore", la rappresentazione possa avvenire in estate sullo sfondo delle colonne del tempio dorico, in piazza Castello, per consentire a più ampie fasce di pubblico di goderne.

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 2 Giugno 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Certamen Tarentinum

    Cultura - Il Certamen Tarentinum

    Si è svolta nel salone della Provincia, presente il vicepresidente ed assessore all’Istruzione Fisicaro, la cerimonia di premiazione dei vincitori del 1° «Agòn tarantìnos-Certamen Tarentinum», organizzato dall’Archita e dall’Aicc di Taranto con Provincia e Comune di Taranto. Il 1° premio (500 euro) è andato ad Edoardo Solito, del Tito Livio di Martina; il 2° (300 euro) a Carlo Ripa (Archita); 3° premio (200 euro) a Graziana De Chirico (De Sanctis, Manduria). Premio Sezione Ricerche (300 euro) a «Le figlie di Pandora», ricerca di Marco Cozza, Monica Galiano, Marco Peluso, Antonietta Albano, Emanuele Paradiso, Giorgia Verna, coordinati dalle docenti Gisella Tanoni e Patrizia D’Elia. Con i premiati c’erano i presidi di Archita e Quinto Ennio, Michele Marangi e Silvana D’Addario, il presidente dell’Aicc di Taranto, Adolfo Mele, Angela Mignogna, che da assessore comunale aveva sostenuto la realizzazione dell’iniziativa. Piero Totaro, docente di Storia del teatro greco e latino nell’Università di Bari, ha parlato di “Nuovi studi sul rapporto fra tragedia attica e pittura vascolare”. L’anno prossimo il Certamen riguarderà un autore latino.

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 1 Giugno 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Le carenze della scuola jonica

    Dalle aule ai servizi un elenco di carenze antiche
    E nell’ultimo rapporto Legambiente mancano le superiori per assenza di dati

    • Dal liceo Archita agli altrettanto decennali problemi di edilizia scolastica all’istituto professionale Archimede. Da una nuova sede mai recuperata per il liceo artistico Lisippo che continua a utilizzare una sede inadeguata ai numerosi tanti altri aspetti legati sempre a sedi inadeguate, aule insufficienti, strutture fatiscenti, edifici nati con altra destinazione ed utilizzati come scuole, certificati prevenzione anticendi, agibilità igienico-sanitaria e di sicurezza (legge 626) quasi mai ottenuti. La mappa dei disagi e delle inadempienze a scuola potrebbe essere lunga. Se una mappa aggiornata ci fosse.
    «Cenerentola» delle amministrazioni, mai presa ed affrontata di petto, l’edilizia scolastica continua ad essere uno dei nodi critici. Drammaticità che per quanto riguarda le scuole superiori in realtà costituiscono un’eredità che viene da lontano, dagli anni del boom demografico, dagli anni dell’estensione dell’istruzione obbligatoria che portò a scuola centinaia e centinaia di studenti in più. Anni in cui ben altre amministrazioni avevano competenza sull’istruzione. Si dovettero adattare edifici non propriamente costruiti per essere scuole, ma la previsione del passaggio della competenza per l’istruzione superiore dai Comuni alle Province portò anche ad un colpevole abbandono da parte dei primi per numerosi anni. Così in eredità alla Provincia fu trasferito un patrimonio di aule già profondamente in crisi. Nel frattempo, non è stata mai completata una anagrafe istituzionale dell’edilizia scolastica, pure avviata oltre un decennio fa. E così pure i programmi e gli investimenti in edilizia scolastica sono diventati episodici, mentre si sono susseguiti solo interventi tampone che pure sono costati fior di quattrini o si è continuato a pagare fitti per sedi inadeguate, che sono l’equivalente di altrettanti prestiti. In anni più recenti, a livello locale, si aggiunga anche l’esigenza di attribuire i nuovi edifici non più a scuole, ma a sedi universitarie.
    Oggi, il grido d’allarme che giunge dal presidente della Provincia è la proiezione di una mappa dell’emergenza di cui si parla da anni, ma che non vede ancora luce. Non solo, ma secondo i dati di chi almeno ci tenta a stendere un’anagrafe dell’edilizia scolastica - vale a dire la Legambiente -, le Province pugliesi non rispondono neppure alla richiesta di fornire dati. Sicché anche l’ultimo rapporto, pubblicato a febbraio scorso, è orfano dei dati relativi alle scuole superiori. Nonostante ciò, e quindi con i dati resi dai Comuni relativi alle scuole dell’obbligo, Taranto occupa un 71° posto nella classifica generale. Nelle pratiche ecocompatibili è ferma al 75°, nella graduatoria del rischio (da quella che desta più preoccupazioni a scalare) è al 58°.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 29 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Provincia e scuole sicure

    «Servono 35 milioni per avere scuole sicure»
    Florido: ma dal Governo solo 870mila euro. 2 milioni dalla Provincia

    • «I nostri tecnici, in una relazione, attestano che per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici della provincia ci vorrebbero circa 35 milioni di euro. Questa è la verità. Per questo, evitiamo toni demagogici e collaboriamo tutti».
    Il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, scuote ieri il consiglio provinciale con un intervento vibrante. L’occasione gliela fornisce, indirettamente, il capogruppo del Pdl a Palazzo del governo, Giuseppe Cristella, che aveva polemizzato sui prossimi lavori previsti al liceo classico «Archita» di Taranto.
    In realtà, per essere precisi, a Cristella aveva compiutamente risposto l’assessore ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, ma Florido evidentemente ha avvertito l’esigenza di lanciare un messaggio dai contorni più politici.
    E così, Florido ascolta Cristella sobbalza dalla sedia, prende il microfono e tuona: «Non si può trattare una questione così importante usando toni demagogici. Per questo, chiedo la collaborazione di tutti. E così, pure tra noi cerchiamo di cambiare nel modo di fare politica. Quando un preside di una qualunque scuola, di un qualunque paese ci chiama e richiede un intervento di manutenzione non previsto dobbiamo avere la forza di dirgli di “no”. In questi anni, negli ultimi anni, abbiamo fatto molto, tanto. Certo, c’è ancora molto altro da fare ma la sicurezza nelle scuole la si garantisce soprattutto con interventi strutturali e per quelli non abbiamo risorse così ingenti. Ed allora, programmiamo, realizziamo ma senza dividerci su questo tema che riguarda il futuro dei nostri ragazzi». Poi il presidente della Provincia di Taranto aggiunge: «Purtroppo funziona così. I Vigili del fuoco effettuano i sopralluoghi negli edifici scolastici e se accertano dei pericoli compilano il verbale. E così, in questo modo, ho subìto quattro denunce penali. Sono io il primo a rischiare. Quando verrò chiamato dalle autorità giudiziarie spiegherò loro che non potevo fare altrimenti».
    Poi il presidente della Provincia indossa i panni di esponente dell’Unione province italiane (Upi) e controbatte: «Inizialmente il Governo aveva creato un fondi di 1 miliardo di euro per finanziare interventi per la messa in sicurezza delle scuole. Poi, circa un terzo di questi è stato dirottato a L’Aquila e successivamente è stato elaborato un piano stralcio da 330 milioni di euro. Ecco, di questi, alla provincia di Taranto spiega Florido - ne andranno circa 870mila euro. A questa cifra, la Provincia quest’anno ne aggiungerà altri 2 milioni di euro».
    E infine, Florido apre una parentesi sulla recente manovra del governo Berlusconi: «Ci sono 13 miliardi di euro di tagli. Di questi, 9 a carico delle Regioni e 4 a danno dei comuni. Come faremo a far quadrare i bilanci? A Taranto, ad esempio, rischiamo di vederci ridotti i trasferimenti destinate agli audiolesi ed ai trasporti. Per questo, serve unità e non demagogia». Cristella, dal canto suo, si convince solo a metà visto che contrattacca così: «Presidente, gli sprechi continuano. I soldi per staffisti e direttore generale, però, ci sono». Florido invoca quantomeno un duello con il fioretto ma il capogruppo del Pdl risponde con una ruvida sciabolata.



    LA VOTAZIONE: ESPRESSI A FAVORE DELLA DELIBERA I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA. NO DAL PDL
    Via libera al conto consuntivo 2009 ci sono 14 milioni di euro di «avanzo»
    L’assessore Mancarelli (Bilancio): spesi 2,7 milioni per le scuole

    • Via libera al conto consuntivo 2009. Con i soli voti della maggioranza (contrario il Pdl), il Consiglio ha approvato la chiusura dei conti dello scorso anno. Bilancio che, alla fine, ha fatto registrare un avanzo di amministrazione pari a 14 milioni di euro.
    L’assessore al Bilancio, Giampiero Mancarelli (Pd), fa una riflessione a più ampio raggio che va oltre il consuntivo: «Nella provincia di Taranto c’è stato un aumento del 258 per cento degli ammortizzatori sociali eppure in questo contesto così negativo, nonostante un brusco calo delle entrate derivanti dal mercato automobilistico (imposta provinciale di trascrizione e Rca auto) siamo riusciti a realizzare importanti interventi per la collettività». E in questa direzione, inoltre, si collocano i 2.7 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. E ricordando, anzi comprendendo le somme spese negli anni precedenti, la Provincia ha speso 6 milioni di euro per la realizzazione del liceo di Mottola, 6.4 per quello di Massafra e 4.4 per l’istituto tecnico di Sava .
    L’assessore poi quest’occasione per criticare «gli angusti limiti del patto di stabilità. Questa situazione rischia di porci nella condizione di non poter pagare i fornitori pur avendo i soldi in cassa. Questo patto si basa, infatti, solo su rigidi formule e su una concezione asfittica della politica che rischia di bloccare lo sviluppo di questo territorio».
    Poi, sempre l’assessore provinciale al Bilancio, ricorda che il grande sostegno offerto dalla giunta Florido alla società partecipata «Taranto Isolaverde» che «ha potuto garantire un futuro occupazionale stabile a 273 dipendenti della società oltre ad offrire alla Provincia interventi e servizi ad importi decisamente inferiori rispetto al mercato».
    Mancarelli poi con vanto sottolinea che «nonostante questo quadro economico non proprio esaltante, la Provincia di Taranto, guidata da Gianni Florido, continua a finanziare l’istituto “Paisiello” che si colloca così tra i primi in Italia per questo tipo di offerta culturale e formativa».
    Non è d’accordo, e non poteva non esserlo, il capogruppo del centrodestra, Giuseppe Cristella, che accusa il centrosinistra di produrre sprechi. Tra questi, cita i 100mila euro per il canone di locazione di Palazzo D’Ayala.

    articoli di Fabio Venere
    pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 29 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Il caso della dirigente scolastica del liceo Battaglini

    IL CASO: LA DIRIGENTE SCOLASTICA A VICO DOPO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
    «L’ispezione al liceo Battaglini? Sono stata io preside a chiederla»
    Busato: nel bilancio dell’istituto buco di 400mila euro

    • «Bene ha fatto l’onorevole Vico a chiedere l’invio di una ispezione ministeriale, che peraltro ho già ripetutamente sollecitato, purchè questa sia chiamata ad accertare anche le responsabilità di quanti consentirono con le proprie azioni od omissioni a rendere possibili quegli ammanchi e di quanti oggi frappongono ingiustificati ed incomprensibili ostacoli all’esercizio delle mie prerogative di dirigente scolastico». Così la preside del liceo scientifico Battaglini di Taranto, Gabriela Busato, reintegrata al suo posto dal giudice del lavoro, risponde al parlamentare Pd, Ludovico Vico, che ha chiesto un’ispezione ministeriale al liceo. Riprendendo un passaggio dell’interrogazione parlamentare di Vico al ministro, laddove imputa alla Busato « violenze verbali, violazioni delle norme etiche ed amministrative e persino inadempienze amministrative che pregiudicherebbero la normale attività scolastica», la preside del Battaglini afferma che «tutte le accuse sono state oggetto in più occasioni di valutazioni da parte dell’autorità giudiziaria che, con ben cinque distinte pronunce emesse nel corso degli ultimi mesi, ne ha ripetutamente dichiarato l’infondatezza, e la inconsistenza riconoscendo al contrario la correttezza e la legittimità del mio operato. Qualcuno, a questo punto, dovrà pure porsi il problema che “forse” gli attacchi rivolti alla mia persona sono ingiusti (se la magistratura lo ha riconosciuto per ben cinque volte una ragione ci sarà pure) e dovrà semmai domandarsi come mai essi siano scoppiati improvvisamente solo dopo che io ho comunicato formalmente al Consiglio di istituto la volontà di porre in essere ogni iniziativa per il recupero dell’ammanco di oltre 400.000 euro al bilancio della scuola dalla precedente gestione dell’istituto e così chiedersi se magari non ci sia qualcuno che abbia interesse ad impedirmelo».

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 28 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: Rassegna Stampa 2010

    IL CASO: IL DEPUTATO DEL PD, LUDOVICO VICO, SOTTOPONE L’ATTEGGIAMENTO DELLA BUSATO ALL’ATTENZIONE DI MARIASTELLA GELMINI
    «Ministro, intervenga sul liceo Battaglini»
    E l’Ufficio scolastico regionale reintegra la preside al suo posto dopo il verdetto del Tar

    • Vicenda liceo Battaglini: in un’interrogazione al ministro Maria Stella Gelmini l’on. Ludovico Vico (Pd) chiede una visita ispettiva per far luce su un rapporto di fiducia - quello tra la preside Gabriela Busato e il corpo docente e il personale tecnico, amministrativo e ausiliario - ormai compromesso. Intanto, da oggi scatta il provvedimento di reintegro della preside disposto dalla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale in esecuzione al dispositivo del giudice del lavoro che aveva accolto il ricorso della stessa Busato contro il trasferimento d’ufficio. Negli ultimi periodi, infatti, dopo un periodo di sospensione, la dirigente scolastica era stata trasferita d’ufficio presso un istituto scolastico di Mottola, sede per così dire «vacante» e quindi affidato in reggenza ad altro dirigente. A dirigere il liceo Battaglini, invece, in funzione di reggente era stato chiamato il preside Stefano Milda, capo di istituto del liceo scientifico «De Ruggieri» di Massafra.
    La vicenda del Battaglini - riepiloga l’on. Vico - è costellata da ricorsi, appelli e trasferimenti, documenti e carte bollate, esposti e denunce di Cgil, Cisl, Uil e Snals. «Mi raccontano - spiega Vico al ministro Gelmini - di una condizione difficile, di incompatibilità di rapporti e di violazioni alle norme etiche, professionali e persino di inadempienze amministrative, che pregiudicano la normale attività scolastica e la serenità indispensabile ad alunni ed insegnanti che in quel luogo dovrebbero essere protagonisti di percorsi educativi e formativi». Vico riferisce di «irregolarità in alcune gare d’appalto, scavalcamento del consiglio d’Istituto, esautorazione dei ruoli del reggente e dei revisori dei conti sino all’assoluta assenza di comunicazioni con i docenti o l’utenza. Un quadro da abuso di potere e a tratti di arroganza e violenza verbale che non è ammissibile all’interno di una scuola», scrive il parlamentare nella sua interrogazione. Tutto questo accadrebbe «malgrado la preside Busato abbia raggiunto i limiti d’età per andare in pensione, malgrado la condanna “per atteggiamento antisindacale poste in essere dalla stessa Busato dell’istituto da lei presieduto” ( ricorso dello Snals ex art 28 - in data 23 dicembre 2009 del Tribunale del Lavoro di Taranto) e malgrado i ripetuti interventi da parte della direzione dell’Ufficio scolastico regionale e del giudice del lavoro». Vico riferisce anche di come nel maggio 2002 «il quotidiano La Repubblica nelle pagine di Torino pubblicava una corposa denuncia dei docenti e dei genitori dell’istituto Grassi», all’epoca diretto dalla preside Busato.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 26 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Università: il 1° giugno l’offerta formativa

    A RISCHIO IL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA MARICOLTURA E SCIENZE DELLA MODA
    Università, il 1° giugno l’offerta formativa

    • Quale sarà l’offerta formativa del polo universitario il prossimo anno accademico? Il tutto è in via di definizione presso gli organi accademici, ma occorrerà attendere ancora un pò prima di sapere. Il ministro Gelmini ha, infatti, prorogato dal 15 maggio al prossimo 1° giugno la data entro la quale gli atenei dovranno predisporre l’offerta formativa per il prossimo anno accademico. Intanto, a livello locale, sventato da poco il rischio che i corsi dell’area sanitaria di Scienze Infermieristiche e Tecnici della Prevenzione fossero trasferiti in altri poli didattici (trovate le soluzioni nel corso di un incontro in Ateneo a Bari con i vertici accademici ed i vertici dell’azienda sanitaria locale che hanno assicurato la presenza di una unità di personale amministrativo nella sede di via Grazia Deledda) e giunte altrettante garanzie che i tagli e le drastiche misure in via di adozione per i ricercatori non penalizzeranno la facoltà di Economia, ora l’attenzione è puntata su altri corsi di laurea che appaiono correre reali rischi. Tra questi il corso di laurea in Scienze della Maricoltura, la laurea magistrale che il prossimo anno avrebbe dovuto essere attivata a Scienze, ma anche – secondo alcune voci – il corso di laurea in Lettere ed il corso in Scienze e Tecnologia della Moda che già lo scorso anno aveva avuto un esiguo numero di iscritti.
    A porre il quesito – quale l’offerta del prossimo anno nel polo jonico? – è il Comitato per la Qualità della Vita che per fare il punto della situazione ha convocato per lunedì prossimo un forum al quale sono anche invitati Comune, Provincia, parlamentari, consiglieri regionali e sindacati. Ma per il prossimo anno accademico dovrà anche essere elaborato il nuovo accordo triennale per il polo jonico che dovrà appunto contenere gli impegni dell’Università di Bari e di enti ed istituzioni locali a garanzia della presenza universitaria sul territorio.
    Nel forum di lunedì si parlerà anche di scuola. In questi giorni – dice il Comitato per la Qualità della Vita - si stanno definendo gli organici delle scuole di ogni ordine e grado e cominciano ad emergere le incongruenze e carenze strutturali, ma soprattutto emergono le difficoltà rivenienti dall’applicazione dei regolamenti relativi alla riforma della scuola secondaria, una riforma che proprio per l’applicazione non razionale sul territorio rischia di decollare con difficoltà. Criticità vengono individuate per i professionali per il mancato accordo fra Regioni e Istruzione professionale. Infine, preoccupazioni sono espresse per il mancato avvio di confronto sulla razionalizzazione da chiudersi entro novembre /dicembre.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 22 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    LINK Udu: «Salviamo dai tagli l’Università»

    «Salviamo dai tagli l’Università»
    La protesta di Link Udu.
    Preoccupazione per i corsi di laurea tarantini e appello agli enti locali

    • Protestano anche gli universitari tarantini. Il ritiro dei tagli previsti dalla legge 133 del 2008 e il rifinanziamento dell’Università pubblica, copertura totale delle borse di studio per tutti gli aventi diritto, convenzioni per trasporti e servizi, l’istituzione di organi di controllo da parte degli studenti per la qualità dei servizi e lotta serrata all’evasione fiscale nella contribuzione studentesca: queste solo alcune delle richieste che gli universitari tarantini hanno avanzato ieri mattina nel corso di una assemblea indetta del Link Udu Taranto. Protestano, dunque, per i tagli che colpiscono indistintamente tutta l’Università italiana, con qualche preoccupazione in più per una sede decentrata come quella tarantina, e sollecitano una mobilitazione unitaria e un dialogo con le categorie dei ricercatori, dei lavoratori e degli accademici. Per il polo jonico, poi, si chiede maggiore attenzione degli enti locali non solo in materia di servizi, in modo da sopperire a quelle che sono le mancanze dell'Università, ma anche per porre gli studenti al centro della vita della città in quanto risorsa economica presente e futura del territorio.
    Studenti alleati con i ricercatori anche a Taranto. Per loro chiedono il riconoscimento dello status giuridico, una giusta retribuzione in base al carico didattico da essi svolto, attualmente non invece giustamente retribuito, e la permanza dei contratti a tempo indeterminato.
    In contrasto con le misure previste dal decreto Gelmini di riforma dell’Università, anche gli studenti tarantini contestano l’ingresso di enti privati o locali all’interno degli organi centrali di governo degli atenei. «Che ci sia maggior partecipazione e coinvolgimento degli studenti in maniera democratica con l’istituzione di referendum studenteschi e di assemblee di Facoltà periodiche ed ufficiali con sospensione delle lezioni», chiedono gli studenti. Poi, in merito all’aumento previsto delle tasse del 25% nella fascia di reddito che va dai 13.000 ai 25.000 euro e del 27% nelle fasce superiori, in aggiunta ad un taglio dei servizi pari al 40%, rivolgono un appello all’Ateneo barese: «Che la commissione di bilancio prenda realmente in considerazione la nostra proposta del piano di rientro riguardante la rimodulazione della retribuzione studentesca - affermano -. Cioè l’aumento della no tax area da 8.000 a 13.000 euro, la suddivisione degli scaglioni delle fasce di reddito da 5 a 13 per favorire un’equa distribuzione della contribuzione studentesca». Con i soldi che si risparmierebbero con questo piano (una stima di 1.400.000 euro), si potrebbe coprire il 40% dei tagli previsti sui servizi. La richiesta finale riguarda la costituzione di gruppi di lavoro composti da studenti per denunciare disservizi e carenze del polo jonico.


    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 20 Maggio 2010

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  • Plautus
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    I sindacati: «Ridateci il dirigente dell’Ufficio scolastico»

    LA PROTESTA: COSÌ I SINDACATI
    «Ridateci il dirigente dell’Ufficio scolastico»

    • Altolà di tutti i sindacati della scuola alla soppressione della figura del provveditore agli Studi (il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale) decisa nelle scorse settimane dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci. Con una lettera alla stessa Stellacci intervengono Anna Santoro della Flc Cgil, Antonio Cirillo della Cisl scuola, Pasquale Di Taranto della Uil scuola ed Elvira Serafini dello Snals contestando «l’affidamento dell’ufficio territoriale di Taranto a reggenza. Pur esprimendo apprezzamento per l’operato sia pure breve del dottor Francesco Capobianco» i sindacati della scuola tuttavia «desiderano farsi portavoce di tutto il disagio conseguente alla soppressione del posto di dirigente sull’ufficio di Taranto. Al di là di ogni velleità campanilistica, riflettono sulla situazione più generale di interventi governativi sulla scuola che insieme a tutto il pubblico impiego, si è assunta l’onere del risanamento dell’economia italiana. Ritenendo non razionalmente rispondente alla necessità di una diversa e più efficiente organizzazione del lavoro oltre al sottodimensionamento dell’organico, l’ulteriore penalizzazione della soppressione della dirigenza» i sindacati della scuola chiedono al direttore regionale della Pubblica istruzione «la rivalutazione della situazione tarantina e pugliese con la restituzione delle cinque dirigenze alle rispettive province».
    Capobianco, infatti, oltre ad essere preside del liceo classico Lilla di Francavilla Fontana, è provveditore a Brindisi e reggente a Taranto dove sino alle scorse settimane era insediato Pietro Di Noi. La soppressione della figura del provveditore agli Studi (che non tocca però gli uffici amministrativi dello stesso provveditorato) è diventata anche un caso politico con le interrogazioni presentate al ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, dai deputati del Pd, Ludovico Vico, e Pietro Franzoso, del Pdl. I due parlamentari hanno evidenziato come la soppressione della figura del provveditore costituisca un’oggettiva penalizzazione per la scuola tarantina considerato che Taranto è la seconda città della Puglia e che tutta la provincia ionica ha una popolazione scolastica e un numero di istituti superiore a quello della provindia di Brindisi. Anche i due deputati hanno chiesto al ministro Gelmini di intervenire sulle scelte della Stellacci.


    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 19 Maggio 2010

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  • Plautus
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    Protesta Cobas: «Alt ai tagli» è sciopero scrutinii

    SCUOLA: LA PROTESTA COBAS
    «Alt ai tagli» è sciopero scrutinii

    • «Pur consapevole della gran mole di lavoro che mi attende e della notevole responsabilità che mi sono assunto, ho certezza di poter assolvere al mio compito contando sulla collaborazione del qualificato personale dell’Ufficio, dei dirigenti scolastici, dei docenti, del personale Ata e di quanti hanno a cuore le sorti della scuola. Un affettuoso saluto rivolgo anche a tutti gli alunni con l’augurio che l’anno scolastico si concluda positivamente secondo i meriti di ciascuno».
    E’ il messaggio di saluto rivolto dal nuovo dirigente reggente dell’Ufficio scolastico provinciale di Taranto, Francesco Capobianco, dirigente anche presso l’Ufficio scolastico provinciale di Brindisi. La nuova nomina e l’improvvisa sostituzione del precedente dirigente Pietro Di Noi, a causa dei tagli anche in ambito amministrativo, ha suscitato non poche polemiche nei giorni scorsi, non certamente legate alle persone del vecchio e del nuovo provveditore agli Studi ma all’operazione in sé.
    Intanto, intervengono anche i Cobas della scuola che stigmatizzano i tagli del prossimo anno in Puglia: 2.600 posti tra i docenti (di cui 1.339 al superiore per effetto delle riduzioni orarie). I Cobas sono già stati solidali con i dirigenti scolastici che a loro volta hanno denunciato la carenza di fondi per il funzionamento didattico. Insomma, una sequela di tagli e riduzioni dagli effetti «devastanti». Per questo i Cobas hanno indetto lo «sciopero degli scrutinii» di fine anno. Ma la scure ha anche colpito il vertice con la «rimozione» di Pietro Di Noi. «In tutta la Puglia, che consta di sei province - dicono i Cobas -, si tratta dell’unico provvedimento del genere e cade in un momento particolarmente critico dell’anno scolastico: la fase che vede i movimenti della mobilità, la determinazione degli organici e la gestione dei soprannumerari perdenti cattedra».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 16 Maggio 2010

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  • Plautus
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    L'assessore Ciocia: «Indenni ai tagli ministeriali»

    «Indenni ai tagli ministeriali»
    L’assessore all’Università, Ciocia: Economia è una Facoltà che sta crescendo

    • «La Facoltà di Economia a Taranto è solida. Non ci saranno contrazioni per effetto deI tagli ministeriali. Quelle dichiarazioni sono state improvvide». Anche l’assessore comunale all’Università, Paolo Ciocia, cerca e riporta i chiarimenti in merito al rischio che avrebbe corso la Facoltà tarantina per il prossimo anno accademico. «Si tratta di uno dei fiori all’occhiello della presenza universitaria a Taranto che ha conseguito anche un significativo incremento di iscrizioni. Vi si porta avanti una ricerca significativa che comporta anche scambi internazionali e tirocini formativi. Significativo anche l’avvio del Dipartimento di studi giuridici del Mediterraneo che mette insieme le facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze della formazione. Un Dipartimento distribuisce anche risorse economiche e impegni di ricerca. Inoltre, la Facoltà ha avviato una convenzione con le scuole superiori tarantine per una fase di formazione di passaggio per gli studenti che si immatricoleranno qui. Insomma, ci sono una serie di condizioni, compresi appunto gli investimenti dell’Ateneo su Taranto, che portano a ben altre conclusioni».
    Certo, talune situazioni critiche ci sono state e ci sono tuttora. E’ stato appena sventato il rischio che si assottigliasse ulteriormente l’offerta dell’area sanitaria con il ventilato trasferimento altrove dei due corsi presenti (Infermieristica e Tecnici della prevenzione). «A Bari nei giorni scorsi - dice l’assessore Ciocia - abbiamo ricevuto impegni formali a rafforzare il polo sanitario jonico». Insomma, l’auspicio è che, superata l’attuale fase di difficoltà, si possa puntare al ripristino di corsi di laurea «scippati» a Taranto, come Fisioterapia, ad esempio. «C’è un interesse ed un impegno complessivo dell’Ateneo barese a rinforzare Taranto», ribadisce Ciocia, pur consapevole che altri corsi di laurea, come quello in Scienze della maricoltura, corre rischi più che concreti. «Sì, è vero, ma anche in quel caso, non sarà un caso che l’Università sia partita con i lavori di ristrutturazione di Palazzo Amati».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 16 Maggio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Il preside Notarnicola: Economia aziendale non corre rischi

    «Docenti e ricercatori sufficienti
    Economia aziendale non corre rischi»
    Il preside Notarnicola rassicura gli studenti sui due corsi di laurea

    • «Non vi sono ragioni per ritenere a rischio l’avvio e il regolare funzionamento dei corsi di studio in Economia e Amministrazione delle aziende e Strategie d’impresa e management poiché i docenti in organico ed i ricercatori che non hanno ritirato la propria disponibilità ad impartire insegnamenti dovrebbero essere sufficienti per svolgere con regolarità le attività didattiche». Dopo l’intervento di alcuni ricercatori dell’Università di Bari, che avevano fatto destare preoccupazioni circa la tenuta, per il prossimo anno accademico, della facoltà di Economia a Taranto, è il preside della stessa Facoltà, Bruno Notarnicola, a rassicurare studenti e famiglie che questo rischio a Taranto non c’è. «Ritengo che molti dei nostri ricercatori - dichiara il preside - saprebbero perfino rinunciare al proprio, con grande sacrificio, pur di non mettere a rischio gli interessi istituzionali e soprattutto degli studenti. L’intera comunità accademica non resta insensibile dinanzi alle difficoltà e ai problemi che i ricercatori contribuiscono a mettere in luce. Del resto il Senato accademico ha già adottato un documento che manifesta grande attenzione e sostegno ai problemi che riguardano la figura del ricercatore universitario nel quadro della riforma dell’Università. Pertanto - conclude Notarnicola -, mi preme rassicurare gli studenti ionici e le loro famiglie che l’Università saprà affrontare ogni difficoltà e impartire con piena efficacia i due corsi di laurea che sono attivi presso la seconda Facoltà di Economia».
    Certo, il problema dei ricercatori c’è. Lo stesso Senato accademico dell’Ateneo barese che negli ultimi anni ha investito delle proprie risorse privilegiando il reclutamento di giovani meritevoli, ha espresso la più viva preoccupazione per la sostenibilità piena dell’offerta formativa relativa all’anno accademico 2010-2011 alla luce delle posizioni assunte da numerosi ricercatori nelle Facoltà. Intanto, in riferimento al disegno di legge 1905 di riforma del sistema universitario, proposto dal ministro Mariastella Gelmini ed in discussione presso la settima commissione del Senato, il Senato accademico indica delle misure correttive: la ridefinizione dello stato giuridico dei ricercatori e la garanzia che, almeno nei primi sei anni di applicazione della legge attualmente in discussione, sia consentito a quanti ottengano l’abilitazione scientifica nazionale il transito nelle fasce superiori della docenza in tempi rapidi.
    Intanto martedì alle 9, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Bari, nell’ambito della settimana di mobilitazione nazionale dei ricercatori universitari, incontro-dibattito promosso dal coordinamento dei ricercatori dell’Università di Bari.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 16 Maggio 2010

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