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Rassegna Stampa 2010

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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    «Sapere minimo», prova a Economia
    In assenza del test d’ingresso, la facoltà tarantina testa le conoscenze degli studenti

    • E’ la prima a Taranto, seconda a livello di Ateneo barese (dopo Agraria), la facoltà di Economia ed amministrazione delle aziende ad aver organizzato e sottoposto le matricole alle prove di verifica sui saperi minimi in ottemperanza alla legge 270. Dovranno farlo in pratica tutti, ma per ora sono stati in pochi ad aver cominciato. Le facoltà dovranno sottoporre le matricole, laddove non c’è numero programmato e quindi test di ingresso, ad una verifica per così dire di base scegliendo in proprio le discipline e soprattutto le conoscenze ritenute indispensabili e propedeutiche allo studio di discipline caratterizzanti il proprio corso di studi. Economia a Taranto ha scelto cultura generale, matematica di base e logica. Le prime prove si sono tenute lunedì 18 gennaio. Su 355 matricole - con un incremento del 12% rispetto al passato, in piena controtendenza con altre facoltà -, in 160 si sono presentate a questo primo appello. A superarlo sono state in 150 (risultati on line sul sito www.economiataranto.uni  ba.it  ), quindi il 93%. «Sono contentissimo di questo risultato», dice il preside Bruno Notarnicola. La prossima tornata per gli altri studenti che non si erano ancora iscritti al test e per chi ripeterà è il prossimo 15 febbraio.
    In cosa consiste il test? «Abbiamo elaborato 370 domande a risposta multipla - illustra il preside Notarnicola - nell’ambito della cultura generale, la matematica di base e la logica. Le domande con le relative risposte giuste sono on line sul nostro sito. Il giorno della prova vengono selezionate 30 domande e gli studenti hanno 30 minuti di tempo per rispondere. C’è un punteggio a seconda che la risposta sia corretta, sbagliata o non sia stata data. Il punteggio minimo per superare la prova è di 16 punti». Che succede dopo a chi non dovesse superare il test e cosa comporta il mancato superamento? «Intanto chi non dovesse superare subito, può tentare una seconda volta. Chi non dovesse superare del tutto il test acquisisce i cosiddetti Ofa (Obblighi formativi aggiuntivi), che si riscattano sostenendo due degli esami del piano di studi entro settembre del primo anno di corso. Chi non dovesse riuscire neppure a sostenere e superare almeno due esami, dovrà l’anno successivo reiscriversi al primo anno. Questo ha un doppio vantaggio per lo studente e per la facoltà: lo studente non perde tempo e per la facoltà significa avere meno studenti fuori corso che costituiscono una penalizzazione in termini di finanziamenti».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 24 Gennaio 2010

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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    LA FIRMA STEFÀNO-PETROCELLI
    La «Rossarol» all’Università pre-intesa Comune-Ateneo

    • Ex caserma Rossarol, si avvicinano i tempi per la definitiva cessione da parte del Comune di Taranto all’Università di Bari. Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, ha infatti firmato ieri una pre-intesa con il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli. Ristrutturata dal Comune con fondi Cipe, l’immobile è pronto da tempo ormai a diventare sede del polo universitario umanistico jonico, vale a dire i corsi di laurea della facoltà di Scienze della Formazione, nonché Lettere e la stessa facoltà di Giurisprudenza. L’ex Rossarol avrebbe dovuto già essere consegnata in passato, ma una serie di ostacoli ed il conseguente bisogno di porre rimedio a tali ostacoli - lavori urgenti di consolidamento nei palazzi adiacenti, una cabina elettrica - avevanno portato a fissare la data ultima di consegna al 30 novembre scorso. Nel mese di dicembre sembravano, però, essere nate ulteriori difficoltà. In una dichiarazione alla «Gazzetta», il responsabile amministrativo del polo, Raffaele Elia, aveva detto: «Vanno completati i lavori necessari per ottenere il certificato di agibilità. Nell’addendum da firmare va stabilita la data di consegna delle chiavi e va previsto l’insediamento di un tavolo tecnico per la definizione di alcuni contorni tecnici proprio per ottenere il certificato di agibilità». Di fatto l’incontro per apporre la firma al verbale di consegna dell’immobile era saltato. Quanto era bastato a far pensare che potesse essere nata qualche improvvisa resistenza da parte dell’ateneo barese a prendere in consegna un immobile storico quale quello dell’ex Rossarol. Sospetti che gli studenti con rappresentanze negli organi accademici avevano rilanciato in considerazione del deficit di bilancio registrato dall’ateneo barese e che comporterà una serie di tagli. Ora la situazione pare essersi definitivamente sbloccata.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 23 Gennaio 2010

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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    IL FATTO: E’ OPERATIVO DA IERI
    Sistemi giuridici del Mediterraneo il «debutto» del Dipartimento

    • La ricerca universitaria a Taranto. Ufficialmente operativo da ieri il «Dipartimento jonico in sistemi giuridici del Mediterraneo - Società, culture, economie». Avviato nella sua piena autonomia dal primo gennaio scorso, il Dipartimento ha tenuto ieri il suo primo incontro ufficiale. Si tratta del primo Dipartimento di ricerca dell’Università di Bari ad essere istituito a Taranto (il secondo però di fatto in considerazione dell’altro Dipartimento dell’Ambiente e dello Sviluppo sostenibile del Politecnico di Bari presso la seconda Facoltà di Ingegneria). Usufruirà di risorse appositamente assegnate e che verranno ulteriormente attribuite a ciascun docente afferente, da reperirsi anche attraverso futuri progetti di ricerca. A dirigerlo è il prof. Francesco Mastroberti, docente di Storia del Diritto Italiano, eletto praticamente all’unanimità dai 19 docenti afferenti la nuova struttura. Di origini napoletane, il prof. Mastroberti è da otto anni incardinato a Taranto. Il dipartimento - deliberato dai diversi organi accademici lo scorso anno - sostanzialmente consolida la sinergia tra le due seconde facoltà di Giurisprudenza ed Economia dell’Università di Bari con sede a Taranto. L’avvio delle attività - evidenziano i docenti - significa anche che finalmente, dopo anni di attesa, Taranto non è più solo sede didattica, ma è anche sede di ricerca universitaria.
    Gli spazi messi provvisoriamente a disposizione sono quelli disponibili presso la facoltà di Giurisprudenza, mentre i docenti che hanno optato per il Dipartimento continueranno ad occupare gli spazi utilizzati presso i rispettivi dipartimenti di provenienza. Saranno successivamente assegnati gli spazi ed i locali del palazzo Delli Ponti in Città vecchia nei pressi dell’ex caserma Rossarol.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 23 Gennaio 2010

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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    «L’Università vuole darvi lavoro»
    Giurisprudenza, via a «Laworo» e al master in diritto e tecnica doganale comunitario

    • «Intendiamo favorire le vostre condizioni di occupabilità. Crediamo l’Università come laboratorio culturale, progettuale e come luogo dove fornire gli strumenti per orientarsi ed inserirsi nel mondo del lavoro». Si rivolge agli studenti laureandi il preside della facoltà di Giurisprudenza, Antonio Uricchio, inaugurando ieri il secondo anno di iniziative denominate «Laworo» e contestualmente il master di primo livello in «Diritto e tecnica doganale comunitario», organizzato congiuntamente dalla seconda Facoltà di Giurisprudenza e dalla seconda Facoltà di Economia della sede decentrata di Taranto.
    «Laworo - spiega il preside Uricchio - è una sorta di sigla che coniuga il termine inglese law, legge, con l’obiettivo a cui intendiamo portare i nostri studenti, il lavoro appunto».
    Ieri, nella giornata di avvio del secondo anno di iniziative, presenti in tanti, dai rappresentanti del mondo accademico a quello politico-istituzionale e quello imprenditoriale. A dare il là, è l’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Michele Losappio, che illustra la terza edizione di «Ritorno al Futuro», iniziativa - nell’ambito del Por Puglia per il Fondo sociale europeo 2007-2013 - volta a sostenere i giovani laureati disoccupati ed inoccupati, per valorizzarne le capacità e le potenzialità creative, professionali ed occupazionali. «Formazione professionale successiva alla laurea, qualificazione, finanziamenti per consentire la ricerca: questi - dice Losappio - sono gli obiettivi che la Regione si è data con una serie di iniziative tra cui il bando Ritorno al futuro e altri bandi di ricerca. Tutto questo consentirà ai ragazzi di essere vicini al mondo economico e trovare occasione per una collocazione occupazionale degna del proprio iter formativo». Da precisare che si può usufruire delle borse di studio erogate dalla Regione nell’ambito del progetto «Ritorno al Futuro» anche per la frequenza del nuovo master in «Diritto e tecnica doganale Comunitario» presentato ieri.
    L’iniziativa di orientamento della facoltà di Giurisprudenza intende bissare i risultati dello scorso anno. Sono stati circa gli studenti che vi hanno preso parte. Dodici sono state le borse di studio erogate dalla Provincia, venti invece le convenzioni di tirocinio stipulate con istituzioni locali, banche, associazioni di categoria. Un risultato che sembra, quindi, smentire la generale difficoltà con cui il territorio risponde alla richiesta di tirocini che il mondo della formazione chiede di consentire ai giovani in formazione.
    «Laworo» proseguirà nel corso dell’anno accademico col suo programma di incontri. Dal tre febbraio in poi previsti anche incontri con gli accademici dei Lincei. Il primo con Cosimo Damiano Fonseca.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 23 Gennaio 2010

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  • Plautus
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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    AMBIENTE: PRESENTATO UN PROGETTO NATO DALLA COLLABORAZIONE FRA L’AMIU E LA PROVINCIA
    La raccolta differenziata si insegna anche a scuola

    • La raccolta differenziata tra i banchi di scuola. Coinvolgerà gli alunni della scuola media "Colombo", del liceo classico "Quinto Ennio" e dell'istituto professionale "Cabrini", l'iniziativa realizzata in collaborazione con l'Amiu e la Provincia di Taranto.
    Il progetto e le sue finalità sono stati illustrati ieri mattina nell'aula magna del Quinto Ennio dalla preside del liceo, Silvana D'Addario, dal dirigente scolastico della Colombo, Massimo Romandini, e dalla professoressa Iannotta, in rappresentanza del preside Angelo Carrieri, insieme al vicepresidente della Provincia di Taranto, nonché assessore alla Scuola, Emanuele Fisicaro, e al funzionario dell'Amiu, Roberto De Giorgi.
    "Le scuole ioniche - precisa Fisicaro - hanno dimostrato grande attenzione verso questa tematica importantissima a differenza delle istituzioni locali. Il coinvolgimento dei giovani in iniziative del genere è per noi fondamentale, non soltanto perché rappresenta un aspetto determinante del nostro modo di fare politica, ma anche perché c'è necessità di mettere in atto un serio processo di rieducazione culturale".
    "E attraverso i ragazzi - conferma la preside D'Addario - cerchiamo di raggiungere le famiglie per sensibilizzare l'intera cittadinanza alla cultura della raccolta differenziata".
    "Almeno il 76 per cento dei rifiuti che si producono a scuola - avverte anche il dirigente De Giorgi - è carta che si può raccogliere separatamente. Ma, soprattutto, attraverso questa rete di scuole, si può divulgare meglio il messaggio dell'importanza di fare la raccolta differenziata".
    "Quello della raccolta differenziata sembra un tema superato - dicono la professoressa Luciana Boccadamo, responsabile Ambiente e salute della scuola Colombo ed il preside Romandini - ma invece è attualissimo e soprattutto utile in un territorio come il nostro".
    E le scuole coinvolte nel progetto presentato ieri sono già state interessate a progetti a favore dell'ambiente. La Colombo, nell'ambito della settimana Unesco Ess "Città e cittadinanza" organizzata per i dieci anni dell'educazione allo sviluppo sostenibile, ha presentato il progetto: "Adotta una spiaggia" che prevede la riqualificazione di un lido degradato nella località di Lama con l'intervento dell'Amiu e della circoscrizione Talsano-Lama-San Vito. Mentre gli alunni del Quinto Ennio hanno realizzato un filmato sull'ambiente già spedito a Roma per partecipare ad un concorso sull'energia organizzato dal Parlamento europeo. Gli studenti del Cabrini hanno infine realizzato il manifesto introduttivo al progetto.

    articolo di Pamela Giufrè
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 22 Gennaio 2010

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  • Plautus
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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    All’Archimede rientra la protesta
    Riscaldamento, luce e acqua al plesso «Costa»

    • Un primo doppio risultato per il plesso Costa dell’istituto professionale Archimede: ripristinato un livello minimo di agibilità della scuola sul fronte dei servizi – impianti di riscaldamento, luce ed acqua – e revocato dagli studenti lo stato di occupazione della scuola. Da oggi, dunque, si torna a fare lezione.
    Ma non si esaurisce così la questione-Archimede. Infatti, sul tavolo ci sono anche impegni abbastanza concreti per dare una risposta alla destinazione futura degli alunni del plesso Costa (struttura di proprietà dell’amministrazione comunale e da questa destinata lo scorso dicembre a sede del Comando dei Vigili Urbani) e al più complessivo assetto dell’istituto.
    L’aveva promesso lunedì scorso il vicepresidente della Provincia, Emanuele Fisicaro, agli studenti degli indirizzi di Meccanica e Moda, le cui aule appunto sono allocate nel plesso Costa. Fisicaro sarebbe tornato giovedì (ieri, ndr) portando con sé gli altri amministratori della Provincia (competente in materia di istruzione superiore) e del Comune che aveva concesso temporaneamente lo scorso settembre le aule del piano terra in aggiunta alle aule del primo piano già concesse dal 2005. Così quando ieri Fisicaro è tornato, accompagnato dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Costanzo Carrieri e dall’assessore comunale addetto alle relazioni con l’Ente Provincia, Lucio Pierri, i riscaldamenti erano già in funzione.
    L’incontro, alla presenza della dirigente, Rosa D’Onofrio, di alcuni docenti e di un folto gruppo di alunni, avviene nell’androne di piano terra. La temperatura interna non è ancora del tutto mitigata dal tepore che giunge dai caloriferi. Uno studente accosta la mano: “Guardi – dice –, non sono mai stati così caldi”. Il clima della conversazione, invece, ancora non si scalda. Ognuno rimane abbastanza rigido sulla sua posizione. La Provincia, con gli assessori Fisicaro e Carrieri, ribadisce la convinzione che quella del Costa sia una soluzione ottimale anche per portarci gli studenti che frequentano il più distante plesso Codignola. La vicinanza con la sede centrale potrebbe peraltro consentire la creazione, privatizzando e recintando il tratto di strada che divide i due immobili, di un vero e proprio campus. Naturalmente – aggiungono – c’è la disponibilità anche ad acquistare il plesso Costa e a cedere il plesso Codignola. Insomma, fermo restando il diritto del Comune a disporre di un proprio bene – suggeriscono gli amministratori –, esplorariamo a che punto è l’iter per la realizzazione al Costa del Comando dei Vigili Urbani, vediamo se ci sono spiragli per spostare altrove questa realizzazione. L’assessore Pierri, a sua volta, ribadisce il progetto comunale che nasce anche dall’esigenza di economizzare al massimo sui fitti.
    La soluzione per l’Archimede potrebbe quindi essere diversa ed il Comune non mancherebbe di dare una mano. Il problema sarà portato in giunta comunale. La dirigente D’Onofrio, facendosi portavoce dell’utenza che soprattutto in periodo di iscrizioni per il nuovo anno vuol sapere dove dovranno frequentare gli alunni il prossimo anno, sottolinea l’esigenza che la prognosi sia sciolta in tempi brevi. Ed i docenti incalzano: “Classi e laboratori di alcuni indirizzi hanno peregrinato negli anni. Inutile dire che è bene che i laboratori conservino una collocazione stabile. Ovvio anche che un’utenza proveniente prevalentemente dall’area orientale della provincia trovi più agevole raggiungere proprio quest’area”.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 22 Gennaio 2010

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  • Plautus
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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    UN CASO ALL’ARCHIMEDE: GLI ALUNNI DEL PLESSO COSTA: SIAMO VITTIMA DI VIOLENZE. E OGGI UN INCONTRO DELLA PROVINCIA PER AFFRONTARE I PROBLEMI
    Nelle aule occupate dagli studenti vetrate rotte e lanciate bombe carta


    • Vetrate rotte, bombe carta lanciate all’interno della scuola, striscioni rubati. Vittime di azioni di teppismo e violenza, gli studenti dell’istituto professionale Archimede, da qualche giorno in stato di occupazione nel plesso Costa per chiedere all’amministrazione provinciale, competente sulle scuole superiori, interventi di ripristino degli impianti elettrico, di riscaldamento ed idrico, e all’amministrazione comunale proprietaria del plesso Costa - ultimamente destinata a nuova sede del Comando dei Vigili urbani - una mano a venire incontro ai fabbisogni della scuola. Se ne parlerà oggi in un incontro istituzionale presso il plesso Costa convocato dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro. All’incontro sono stati invitati anche il presidente della Provincia, Gianni Florido, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, l’assessore comunale alla Cultura, Angela Mignogna, l’assessore comunale alle relazioni con l’Ente Provincia, Lucio Pierri, oltre al sindaco Ezio Stefàno e la dirigente scolastica D’Onofrio. Intanto, Florido annuncia: «Per l’Archimede stiamo pensando ad un nuovo edificio».
    Gli studenti occupanti hanno denunciato alle forze dell’ordine gli episodi di cui sono state vittime nelle notti passate. Soprattutto le bombe carta lanciate avevano creato apprensione e tensione. Ma oggi il problema da affrontare riguarda piuttosto il destino della struttura ed una soluzione che consenta all’Archimede di ricompattare le proprie sezioni sparse al momento in una sede centrale - abbastanza vicina al Costa - e due succursali (oltre al Costa, il plesso Codignola più distante). Sedi disagiate - il plesso centrale ed il Codignola -, più dignitoso proprio il Costa che, invece, occorre restituire.
    In tema di disagi interni alle sedi, dopo le dichiarazioni dell’assessore Carrieri che ha assicurato ogni impegno dell’amministrazione, interviene anche il presidente Florido, che ribadisce tali impegni sollevando al tempo stesso il Comune da ogni responsabilità in materia. «Preso atto della volontà del Comune di destinare l’edificio a sede del corpo di Polizia municipale, confermiamo il nostro impegno - dice Florido - per migliorare la fruibilità degli ambienti scolastici. La giunta provinciale sta vagliando l’ipotesi di costruire una nuova sede da destinare all’Istituto Archimede nell’ambito della programmazione riguardante l’edilizia scolastica».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 21 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    IL FATTO: SCOPERTA ALLA SEZIONE DI SAN GIORGIO DEL FALANTO
    Figli troppo assenti a scuola, denunciati otto genitori

    • Sul registro di classe, alla voce presenze, in quattro mesi sono comparsi non più di dieci volte. Dieci giorni di frequenza scolastica da settembre ad oggi. Assenze prolungate e senza alcuna giustificazione al punto da compromettere già dal primo quadrimestre il buon esito dell’anno scolastico.
    Nei guai, al termine di un’indagine svolta dai carabinieri, sono finiti i genitori di otto giovanissimi studenti della provincia di Taranto con poca voglia di studiare. Sono tutti studenti della sezione distaccata di San Giorgio dell’istituto tecnico Falanto. Il delicato compito di accertare la frequenza a scuola dei ragazzi, è toccato ai militari della stazione di San Giorgio che, guidati dal maresciallo Adriano Meleleo, al termine del lavoro investigativo, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura i genitori degli otto studenti. I denunciati dovranno rispondere all’accusa di inosservanza dell’obbligo di istruzione. I ragazzi hanno tutti età comprese tra i 14 e i 15 anni e provengono da contesti familiari difficili.
    Le indagini, avviate anche su segnalazione dello stesso istituto superiore, hanno permesso di accertare che le persone denunciate non hanno assicurato la frequenza della scuola dell’obbligo ai propri figli minori di 16 anni. I ragazzi hanno collezionato individualmente, assenze ingiustificate per poco meno di un centinaio di giornate. Il che significa che, fatti due conti, dall’inizio della scolastico avrebbero frequentato la scuola solo per un paio di settimane al massimo. Gli accertamenti sono stati condotti in collaborazione con i dirigenti scolastici e continueranno in tutto il capoluogo per l’intero anno scolastico.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 21 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    IL SOPRALLUOGO: Verifica diretta di Fisicaro all'Archimede «giovedì un vertice»
    «Come si fa a chiamarla scuola»


    «Convocherò per giovedì mattina alle 10 un tavolo tecnico a cui parteciperanno gli assessori comunali e provinciali competenti, il sindaco, il presidente della circoscrizione e la ditta di manutenzione per risolvere le due importanti questioni. La riunione si svolgerà qui per farvi sentire ciò che si deciderà».
    L'assessore provinciale al Patrimonio Emanuele Fisicaro è stato chiaro con i ragazzi dell'istituto professionale “Archimede” che da venerdì scorso hanno occupato una delle tre sedi scolastiche, la ex scuola elementare “Mario Costa”, per protestare contro gli enormi disagi che vivono quotidianamente.
    Anche il vicepresidente della Provincia, ieri mattina, si è reso conto della situazione dopo un breve sopralluogo.
    «Mancano – ha detto Fisicaro - i requisiti minimi di vivibilità per essere chiamata scuola. Mancano l'elettricità, il riscaldamento e l'acqua calda. Duecentoventi ragazzi non possono vivere in queste condizioni».
    Parole dure per descrivere una situazione difficile. Sul tavolo istituzionale sono due i problemi: ristabilire i servizi essenziali per gli studenti con un costo che dovrebbe aggirarsi intorno ai trecentomila euro e stabilire con certezza il futuro dell'immobile che, da settembre, dovrebbe diventare la nuova sede della Polizia Municipale. Le due situazioni si intrecciano in un unico nodo: l'immobile è di proprietà del Comune ma la competenza spetta all'amministrazione provinciale, come tutti gli istituti superiori. Gli studenti sono senza servizi primari da due settimane e, da giovedì scorso, hanno chiesto risposte certe alle istituzioni ma, ad oggi, c'è stato solo un rimbalzo di competenze che non permette di arrivare alla soluzione sperata.
    «Sono qui – ha continuato il vicepresidente rivolto ai ragazzi – per portarvi la mia solidarietà. Farò una lettera aperta al sindaco per verificare la possibilità di uno scambio: cedere l'intera struttura dell'istituto Cotignola al Comune per farvi rimanere in questa scuola e realizzare un vero e proprio polo scientifico con la sede di fronte».
    La prospettiva futura, se non si dovesse arrivare al compromesso proposto da Fisicaro, sarebbe quella di spostare gli studenti in vari immobili e realizzare un «istituto professionale spezzatino».
    Anche il corpo docente, per bocca del professor Francesco Festa, ha chiesto «un'iniziativa forte e trasparente per sbrogliare la matassa».
    Il vicepresidente ha assicurato che nei prossimi giorni qualcosa cambierà perchè si deve realizzare una scuola degna di questo nome.

    articolo di Luca Caretta
    pubblicato su Il Corriere del Giorno di martedì 19 Gennaio 2010

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  • Plautus
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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    22mila in 2 giorni su Facebook a favore del classico
    Una ragazza dell’Archita crea un gruppo aderiscono in massa da ogni parte d’Italia scommessa lanciata dalla studentessa

    Generazione Facebook. Sono nati col web alle spalle, per loro i social network sono «naturali» come per i nati negli anni ‘50 la tv, che per i loro genitori restava invece fonte di meraviglia... E con Facebook fanno di tutto. Come una studentessa dell’Archita, Valentina Fornaro, 18enne, che ha creato quasi per gioco un gruppo, sei uno studente del liceo classico se..., che in poche ore è arrivato a 15mila iscritti e in meno di due giorni ha superato i 22mila!...
    «Tutto è nato racconta Valentina - da una scommessa con un amico dello scientifico, che mi diceva "il classico non va più di moda!". Ho deciso di verificare l'affermazione creando un gruppo nel quale condividevo le mie esperienze da liceale. Bene, dopo nemmeno 2 ore ho visto la forte affluenza dei ragazzi che si iscrivevano e lasciavano messaggi in bacheca descrivendo le loro esperienze giornaliere, in cui anche io molto spesso mi ritrovo. Posso dire di aver vinto la scommessa». Ma come hai fatto, da Taranto, ad avere così velocemente un numero così alto di adesioni, da ogni parte? «Alla fine si sa com’è fb, anche i gruppi più stupidi riescono a fare il giro del mondo, figurarsi un gruppo simpatico e che accomuna un gran numero di persone». Cosa credi che renda il classico «speciale»? «il liceo classico potenzia quei valori di humanitas comuni a tutte le civiltà, e, come diceva Nietzsche, "i Greci, come gli aurighi, hanno nelle loro mani le redini non di una civiltà, ma di tutte le civiltà"». Il logo del gruppo - al quale sono iscritti anche molti ex - è il ritratto di Platone, dalla «Scuola di Atene» di Raffaello. Fra gli spiritosi motivi per aderire al gruppo, «ti sentirai sempre superiore ad uno dello scientifico perché fai Greco (anche se poi ti rendi conto che anche tu ne faresti seriamente a meno); non capirai mai la Matematica per partito preso, perché sei del classico; dici iubris al posto di tracotanza». E forse un gruppo così (giocoso, ma non solo) poteva nascere solo all’Archita, che vanta finanche un gruppo di affezionati ex, quelli dell’Archita... olim, creato da Elvira Scarlino, ed uno di ex attori scolastici, Architeatro. Ma un successo come quello di Valentina era imprevedibile..

    articolo di Giuseppe Mazzarino
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 16 Gennaio 2010

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  • Plautus
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    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    «Luce e acqua erogati a singhiozzo, al freddo le nostre aule»
    Archimede, studenti occupano il plesso Costa

    • Niente riscaldamenti, impianto elettrico frequentemente in tilt con conseguente blocco anche dell’erogazione idrica. Grossi disagi per gli studenti delle sezioni dell’istituto professionale Archimede allocate al plesso Costa, di proprietà comunale e dal Comune ceduto temporaneamente alla Provincia che ha competenza sugli istituti superiori. Così, dopo aver incontrato l’altro ieri l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, da ieri gli studenti hanno deciso di occupare quelle aule. Non che si tratti di problemi del tutto irrisolvibili: la Provincia sta provvedendo a chiedere le autorizzazioni al Comune per procedere con gli interventi necessari al ripristino degli impianti ormai obsoleti. Il problema più rilevante investe in realtà il futuro stesso di quel plesso. Gli studenti delle 11 classi dell’indirizzo Moda, che già dallo scorso anno utilizzano le aule del primo piano, ai quali si sono aggiunti dall’inizio di quest’anno gli studenti delle 6 classi dell’indirizzo Meccanica che utilizzano le aule del piano terra, vorrebbero garanzie per gli anni a venire. In realtà quella struttura - già scuola elementare, già sede della scuola Martellotta, già destinata a Centro territoriale per l’impiego, ed ora in temporanea concessione all’Archimede - è oggetto di un nuovo progetto del Comune. Con una delibera dello scorso 3 dicembre, richiamandosi alla necessità di rientrare nelle spese passive dei fitti attraverso il ripristino di sedi di sua proprietà, la giunta comunale ha infatti deciso che quella sarà la sede del Comando dei Vigili urbani, attualmente dislocati nei locali Inpdap della Beni Stabili. Insomma, per il plesso Costa si profila una nuova querelle tra il Comune, che intende tornare in pieno possesso di una sua struttura, e una scuola che, pur di competenza della Provincia, vede nel Costa un’espansione naturale della sede centrale situata lì di fronte. Potrebbe crearsi - è l’auspicio - un’isola scolastica più comoda e funzionale dove trasferire, in ulteriori locali disponibili, anche le classi attualmente ubicate nel più distante plesso Codignola. Una soluzione da dare in pieno accordo tra amministrazioni, richiesta lo scorso anno dalla scuola - rileva la dirigente Rosa D’Onofrio - ed ultimamente sollecitata anche dal consiglio di istituto dell’Archimede.
    «Capisco che quella del Costa sarebbe la soluzione migliore per i problemi dell’Archimede, ma gli intendimenti degli enti locali vanno rispettati», commenta a sua volta l’assessore Carrieri, amareggiato due volte. La prima perché, nonostante i ragionamenti già fatti col Comune («siamo disponibili ad acquistare quell’immobile comunale o a provvedere ad uno scambio con altro immobile», dice Carrieri), la risposta del Comune dello scorso 3 dicembre è inequivocabile. La seconda perché, nonostante le risorse economiche per mettere a norma una scuola (la sede centrale) abbandonata da anni e gli interventi messi in cantiere per risolvere le ultime emergenze del plesso Costa, gli studenti hanno deciso la linea dura. Questi ultimi a loro volta non intendono mollare e chiedono a gran voce di poter parlare col sindaco Ezio Stefàno. «Lo conosciamo come persona particolarmente sensibile alle questioni della comunità scolastica - dicono -. Ecco, vorremmo fargli vedere concretamente come la nostra scuola da sempre in condizioni precarie potrebbe risolvere numerosi problemi grazie al plesso Costa».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 16 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    Educazione alla legalità: i magistrati nelle scuole
    Progetto alla «Vittorino da Feltre». E venerdì iniziativa a Palazzo di Giustizia

    • E’ stato il dottor Enrico Bruschi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, il testimonial del progetto «Scuola e legalità» avviato al liceo pedagogico “Vittorino Da Feltre” e affidato alla supervisione e coordinamento della docente di diritto Cinzia Serrani.
    All’iniziativa, che si rinnova anche quest’anno con la collaborazione dell’Uf ficio scolastico provinciale di Taranto e dell’Associazione Nazionale Magistrati, aderiscono una decina di istituti scolastici ionici, ognuno chiamato a sviluppare una tematica specifica anche dal punto di vista pratico.
    L’obiettivo è quello di avvicinare i più giovani alle istituzioni, chiarendone compiti e funzioni, e di mostrare la vicinanza di queste al cittadino comune.
    L’aspetto più originale è rappresentato dalla simulazione di un processo penale, in programma il prossimo 22 gennaio, in cui gli studenti si divideranno i ruoli per comprendere al meglio le dinamiche e le fasi di un procedimento che è rappresentativo del modo in cui un Paese attribuisce un valore ai comportamenti errati, in quanto contrari alla legge, di alcuni dei suoi cittadini e di come decide di intervenire per evitare il caos e prevenire gli illeciti. Il Vittorino Da Feltre ha scelto di simulare un processo derivante dal reato di furto. La fattispecie da approfondire riguarderà il furto di un ciclomotere negli spazi scolastici.
    Il progetto è stato discusso ieri nell’aula magna del Vittorino Da Feltre, alla presenza del dirigente scolastico Giovangualberto Carducci e della professoressa Serrani, che hanno introdotto agli studenti la relazione del dottor Bruschi. Una relazione molto articolata e incentrata su temi di stretta attualità, come la separazione dei poteri, la prescrizione dei reati, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, al centro del dibattito politico. Parte dell’intervento del magistrato ha riguardato anche la funzione riabilitativa della pena, l’odiosa e inaccettabile persistenza della pena di morte nel mondo, l’ergastolo e le misure alternative alla detenzione, considerate come la vera, grande scommessa di un sistema garantista che sia ossequioso del dettato costituzionale.
    « L’attenzione prestata a questi temi, già trattati in passato grazie anche alla proficua collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, non appare mai troppa» ha commentato il presidente Carducci, «considerando che la legalità è e deve essere sempre considerata dai giovani un valore protante della società civile di cui fanno parte».
    La sezione di Taranto dell’Associazione nazionale magistrati sempre nel solco dei progetti per la legalità di svolgere con la collaborazione degli istituti scolastici, ha promosso per venerdì prossimo, 22 gennaio, una giornata di incontro con gli studenti che si svolgerà a palazzo di giustizia. Il programma messo a punto dal dottor Maurizio Carbone e dal dottor Pompeo Carriere, responsabili della sezione di Taranto dell’Anm, prevede una visita guidata tra gli uffici giudiziari dell’immobile di via Marche e poi la celebrazione, nell’aula Alessandrini, di un processo simulato, alla presenza del procuratore capo Franco Sebastio e del presidente del tribunale Antonio Morelli, su vicende di stretta attualità per i più giovani come ad esempio il furto di un telefono cellulare.

    articolo di Sabrina Esposito
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 17 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    LA SENTENZA: IL SINDACATO SNALS: ORA STOP ALLE ILLEGITTIMITÀ
    «Atti antisindacali» condannata la preside del liceo Battaglini

    • «Antisindacalità delle condotte poste in essere dal liceo scientifico di Stato Battaglini di Taranto. E’ quanto è stato decretato (ex art. 28 legge 300/70) dalla sezione lavoro del Tribunale di Taranto nei giorni scorsi. Nel decreto del giudice del lavoro, inoltre, si legge che il ministro dell’Istruzione è condannato anche alla rifusione delle spese». A darne notizia è la segretaria provinciale dello Snals, Elvira Serafini, che per conto del proprio sindacato, assistita dall’avvocato Michele D’Onchia, aveva promosso il ricorso ex art. 28. Nel ricorso si contestava appunto la mancata osservanza delle norme contrattuali da parte del dirigente scolastico del liceo scientifico Battaglini di Taranto, Gabriela Busato, e in particolare la violazione dell’art. 6 del contratto in materia di contrattazione d’istituto.
    «Il decreto del giudice del lavoro - spiega Serafini - legittima l’azione dell’organizzazione sindacale a tutela delle aspettative del personale scolastico, in particolare le attività retribuite con il fondo d’istituto, e più in generale l’utilizzo delle risorse. Per queste attività non può essere disatteso il principio d’informazione e, conseguentemente, deve ritenersi accertata la violazione da parte del Battaglini proprio del diritto di informazione disciplinata dal contratto di lavoro. Auspichiamo che in attuazione del decreto del giudice vengano a cessare “i comportamenti illegittimi con la rimozione degli effetti da parte dell’ amministrazione scolastica».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 14 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    IL CASO: RISULTAVA MALATO MA GESTIVA I SUOI CINQUE NEGOZI
    Prof assenteista rinviato a giudizio

    • Non andava a lavorare per seguire le attività di famiglia. Il giudice per le indagini preliminari Valeria Ingenito ha rinviato a giudizio Corrado Pellegrino, professore di filosofia in un noto liceo tarantino, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato.
    Stando a quanto accertato dalla Guardia di Finanza, il docente, grazie ad una serie di certificati, ottenuti dal suo medico di famiglia, nei registri dei professori risultava sempre assente. Era ben presente, ogni giorno, invece, nei cinque negozi che la sua famiglia gestisce in città. A qualcuno, però, la cosa non è andata giù e la pulce è arrivata all’orecchio della guardia di finanza. Gli uomini del Gruppo, diretti dal tenente colonnello Cosimo D’Elia, lo pedinarono, controllarono e inseguirono per oltre tre mesi. Si finsero addirittura clienti della profumeria - uno dei negozi di famiglia - ed acquistarono merce pur di cogliere l’insegnante con le mani nel sacco. Gli investigatori hanno così raccolto una serie di prove che hanno praticamente inchiodato il professore. Stando a quanto riferito, infatti, l’uomo, invece di occuparsi dei suoi studenti, ogni mattina si recava nei negozi per sbrigare le normali attività del commerciante. Tutte le attività, erano intestate a congiunti del professore.
    Tra gli elementi raccolti dalle fiamme gialle, anche le testimonianze dei commessi impiegati nei negozi, testimonianze dalle quali emerge che la presenza dell’insegnante nei negozi non era certo un fatto episodico.
    Ieri mattina la posizione di Corrado Pellegrino è finita all’attenzione del gup Valeria Ingenito, che, letti gli atti, lo ha rinviato a giudizio. Il processo nei suoi confronti inizierà il prossimo 3 marzo.

    articolo di Mimmo Mazza
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 13 Gennaio 2010

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  • Plautus
    ha risposto
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    «Non affossate l’Università»
    È partita ieri da Giurisprudenza la fotopetizione lanciata da Link Udu Taranto

    • Al via da ieri presso la facoltà di Giurisprudenza la protesta con foto petizione (che sarà portata anche in altre sedi universitarie) «Io non sono uno spreco. Studenti non voci di bilancio». La protesta è organizzata dal sindacato studentesco Link Udutaranto che denuncia i tagli previsti ai servizi degli studenti, a causa dei 52 milioni di euro di buco che caratterizza le casse dell’Università di Bari. Il «profondo rosso» che ci circonda, dicono gli studenti, produce il taglio del 40 % dei più importanti capitoli relativi alla comunità studentesca. Il suo ammontare è esattamente di 12 milioni di euro e va ad inficiare servizi come i contratti per i part-time, le attività culturali, le provvidenze agli studenti, i servizi garantiti dal fondo 390 come i buoni libro, il servizio di show card ed altro ancora. A ciò si aggiungono altri tagli al fondo per il miglioramento della didattica, agli assegni alla ricerca e al sostegno alle biblioteche. Nel piano di rientro presentato dal Rettore, si parla espressamente di «modifica del regolamento per la determinazione delle tasse e contributi», e quindi un aumento della contribuzione per il miglioramento dei servizi. Gli studenti sono dunque preoccupati per il futuro della realtà universitaria tarantina a causa di servizi già assenti o inefficienti e delle costruzioni o ristrutturazioni di sedi ancora da completare.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 Gennaio 2010

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