La Rossarol è dell’Università
Il Comune cede lo storico edificio all’Ateneo di Bari
Il Comune cede lo storico edificio all’Ateneo di Bari
• Le due facce di una giornata storica. Da un lato la consegna, da parte del Comune, dell’ex caserma Rossarol all’Università di Bari per l’insediamento del polo umanistico. Dall’altra la protesta degli studenti, racchiusa nello slogan: “Le tasse paghiamo, servizi pretendiamo”. Gli striscioni di Link Udu e Taranto Universitaria vengono esibiti all’arrivo del magnifico rettore Corrado Petrocelli, che di lì a poco taglierà il nastro con il sindaco Ippazio Stefàno. A seguire una fiumana di Autorità. In coda gli studenti. Lo storico palazzo di via Duomo, che affaccia su piazzetta San Francesco, diventa sede della facoltà di Giurisprudenza e dei corsi di laurea in Lettere, Beni Culturali, Scienze della Comunicazione.
L’Università come simbolo di rinascita del borgo antico. Per il momento è una speranza. Un’idea non ancora sbocciata. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea, rientra nel Por (Piano operativo regionale) Puglia 2000-2006, che prevede il recupero e la riqualificazione dei sistemi urbani. L’intervento ha richiesto un importo complessivo di 11,4 milioni di euro, finanziato per poco più di 8 milioni di euro con delibera Cipe, per oltre 2 milioni dal Comune di Taranto e per 1,2 milioni di euro dall’Università degli Studi di Bari.
Il maestoso palazzo che ospiterà il polo umanistico, inserito tra i monumenti del Fai (Fondo per l’ambiente italiano), era originariamente composto oltre che dal convento, da una piccola chiesa. La struttura, realizzata con ogni probabilità nel XIV secolo, nel corso degli anni è stata adibita a diverse destinazioni d'uso: sede del Comune durante il Settecento, divenne in seguito sede delle truppe napoleoniche, col nome di Caserma Rossarol. Di pregevole fattura è il chiostro, articolato su quattro bracci porticati con volte a crociera, scanditi da poderosi pilastri.
Ora l’Università. Sono 3.500 gli studenti che frequenteranno i corsi dal prossimo anno accademico. L’immobile si estende su una superficie di circa seimila metri quadrati ed è sviluppato su cinque livelli. Ci sono le aule, ma non ancora gli arredi. L’Università di Bari ha già varato il bando per le forniture. L’ex convento, con la firma (di Petrocelli e Stefàno) in calce al protocollo d’intesa, è stato ceduto in comodato d’uso per 60 anni. Restaurata dall’Amministrazione comunale, che ha utilizzato i Fondi Cipe con il benestare della Provincia, l’ex Rossarol avrebbe dovuto già essere consegnata da alcuni mesi, ma c’erano da risolvere i problemi relativi alle opere di consolidamento dei palazzi adiacenti e al completamento della cabina elettrica, lavori necessari per ottenere il certificato di agibilità.
L’immobile è finalmente pronto. E Taranto, da città ospite, si candida a diventare città universitaria.
articolo di Giacomo Rizzo
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010
Lascia un commento: