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Palazzo degli Uffici: quale futuro?

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    #76
    Via libera della Provincia per Palazzo degli Uffici

    Via libera della Provincia per Palazzo degli Uffici
    Florido si accinge a dare l'ok al Comune. Il pagamento avverrà in tre rate

    “Semaforo verde” dalla Provincia. Nei prossimi giorni, la giunta Florido darà l'atteso via libera all'operazione di riqualificazione di Palazzo degli uffici. La sede del liceo “Archita” tanto per essere chiari. L'Amministrazione provinciale, infatti, spedirà (forse lunedì) agli amministratori del Comune di Taranto un messaggio dal contenuto molto rassicurante. Per la serie, i patti sottoscritti vanno ed andranno rispettati . La giunta di centrosinistra guidata da Gianni Florido non si sottrarrà agli impegni assunti e, quindi, confermerà il suo contributo finanziario di 8,5 milioni di euro per ristrutturare l'edificio di piazza della Vittoria. Una rata all'anno per il prossimo triennio (due da 3 milioni di euro, una da 2,5) consentirà alla Provincia di non uscire di scena. In attesa della definizione formale di tutti gli atti è agevole comunque fissare la data per l'inizio dei lavori per la prossima estate. Intanto, un mese fa, è stata definita la convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile che insiste nel quadrilatero compreso tra via dei Comizi (ovvero, piazza della Vittoria), via D'Aquino, piazza Archita e corso Umberto. A questo punto, si attende che venga accolta la richiesta (già avanzata) alla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere il mutuo. La somma (11 milioni di euro) serve per coprire la quota finanziaria di competenza comunale. Una volta definite tutte queste procedure, il Comune (per la giunta sta seguendo questa complessa vicenda l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto) dovrà definire con la Provincia e l'impresa aggiudicataria le modalità con cui Palazzo del governo dovrà garantire la sua dote finanziaria (8.5 milioni). E si dovrebbe procedere nella direzione descritta prima (tre rate). Riepilogando, dunque, gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell'opera sborsando circa 19 milioni di euro. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo). Aree che avranno soprattutto una destinazione commerc iale. Inoltre, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 17 Febbraio 2011

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      #77
      Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

      Palazzo Uffici, c'è l'intesa
      Tutto a rate: prima il Comune con 11 milioni, poi la Provincia con 8,5

      Palazzo degli uffici, c'è la “fumata bianca”. Viene definito “positivo” il confronto avuto ieri tra Comune e Provincia di Taranto. I rappresentanti dei due esecutivi, infatti, si sono nuovamente incontrati per cercare di sbloccare la situazione e riaprire il cantiere dello storico immobile di piazza della Vittoria fermo ormai da quasi sei anni. Ed allora, al termine del vertice tra i due enti locali la ripresa dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell'edificio sembra decisamente più vicina. Per questo, forse, è ipotizzabile che gli interventi riprendano nella prossima estate o, al massimo, a settembre. Salvo ulteriori intoppi, sia chiaro. Tornando alla riunione di ieri, infatti, la Provincia non solo ha confermato la “dote” finanziaria per cui si era già impegnata nei precedenti bilanci (8,5 milioni di euro) ma ha trovato l'intesa col Comune sulle modalità di pagamento. In estrema sintesi, l'accordo prevede che i pagamenti dovranno avvenire con il sistema dei sal (stato avanzamento lavori). Ecco, ma se inizialmente la Provincia era disposta a pagare solo a fine lavori, ieri si è registrato un passo in avanti. Infatti, la giunta Florido aprirà i cordoni della borsa quando il Comune terminerà di pagare la sua parte (circa 11 milioni). Ed allora, per essere ancora più chiari, la giunta Stefàno verserà i suoi soldi in dieci rate e subito dopo toccherà alla giunta Florido intervenire pagando secondo questo schema: otto rate bimestrali da 1 milioni di euro ciascuna ed un'ultima rata da 500mila euro. In altre parole, la Provincia potrebbe iniziare a corrispondere la propria quota tra l'estate e l'autunno del 2012. In questo modo, l'Amministrazione provinciale potrà far fronte anche al pagamento rateale dovuto per il contenzioso Pacinotti (13 milioni) ed alla copertura del primo lotto della Taranto-Avetrana. A questo punto, incassata la “fumata bianca”, quale sarà l'iter da seguire? Entro aprile, il Consiglio provinciale dovrà esprimersi su quanto deciso ieri ed approvare, quindi, una delibera che disciplini chiaramente le nuove modalità di pagamento. Poi, una volta superato questo, non ci dovrebbero essere più particolari ostacoli. O meglio, bisognerà approvare il progetto definitivo ma è presumibile che il consorzio Aeders, aggiudicatario dell'appalto, sia già pronto ad esibire il progetto nella sua ultima... edizione. Non è stato, però, affrontato ieri l'ultimo (ma ugualmente importante) aspetto di questa complessa vicenda? Le dodici classi del liceo “Archita” rimarranno lì durante l'esecuzione dei lavori o verranno trasferite? E in questo caso dove andrebbero? Per saperne di più, però, è opportuno attendere le indicazioni tecniche dell'impresa.

      articolo di Fabio Venere
      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 16 Marzo 2011

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        #78
        “Archita inagibile se i lavori non iniziano entro dicembre"

        “Archita inagibile se i lavori non iniziano entro dicembre”
        Il progettista Vecchi: corsa contro il tempo per i lavori a Palazzo Uffici
        “Se i lavori di ristrutturazione di Palazzo degli Uffici non dovessero partire, al massimo, entro la fine dell'anno, questo palazzo rischierà l'inagibilità”. A pronunciare queste parole è l'ingegner Giuseppe Vecchi, responsabile del progetto esecutivo per il consorzio Aeders, ovvero dell'impresa che si è aggiudicata i lavori. Il motivo? Il cantiere è chiuso da cinque anni e l'immobile versa in evidente degrado. Degrado strutturale e non tanto (o meglio, non solo) estetico e di decoro. L'affermazione di Vecchi, esperto progettista, ha assunto nello stesso tempo il duplice carattere della “doccia fredda” e del “grido d'allarme”. In un caso o nell'altro, queste parole hanno avuto il merito di scuotere chi si aggrovigliava su altre ipotesi e percorreva altri sentieri. Ma in quale contesto le dichiarazioni dell'ingegner Vecchi sono state amplificate? Nell'aula “Paisiello” del liceo classico “Archita”. Lì, infatti, ieri mattina, si è tenuta una riunione del consiglio circoscrizionale Borgo Città vecchia, presieduta da Luigi Paradiso. Al consiglio di quartiere, inoltre, hanno partecipato, tra gli altri: l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto; l'assessore provinciale al Bilancio, Giampiero Mancarelli; alcuni insegnanti del liceo (Loredana Flore e Francesca Poretti), il rappresentante degli studenti (Andrea Andriani) e la presidente del consiglio d'istituto (Rosa Stallo). L'ingegner Vecchi poi, a margine della riunione del consiglio circoscrizionale, avvicinato dai cronisti presenti, ha spiegato che “già quando, per le note vicende amministrative che hanno colpito il Comune di Taranto, fummo costretti a chiudere il cantiere notammo alcune anomalie. E questo, accadeva cinque anni fa...”. Per la serie, in questo periodo, con il passar del tempo, la situazione dello stabile non potrà certo essere migliorata. Ma cosa notarono i tecnici dell'impresa? “Avevamo riscontrato - spiega Vecchi - dei problemi di copertura del solaio. E poi, essendo intervenuti nelle fondazioni dell'edificio è probabile che ci siano state poi delle depressioni considerato che il terreno su cui sorge Palazzo degli Uffici è in parte frutto di un riempimento. A questo, si aggiunge che la tipologia di quel suolo è, in parte, calcarea. Per questo, se non si dovesse intervenire entro la fine dell'anno, l'intero palazzo rischierebbe di essere dichiarato inagibile considerato, peraltro, che versa in condizioni di degrado”. È stato sempre l'ingegner Vecchi, sempre ieri, a precisare che “i lavori di ristrutturazione dovrebbero durare tra i due ed i tre anni”. Poi sarà l'assessore provinciale Mancarelli a specificare che “Comune e Provincia hanno chiesto all'impresa di finire, prima degli altri interventi previsti, i lavori relativi al liceo”.


        Comune e Provincia rassicurano:“Rispetteremo gli impegni assunti”
        Le amministrazioni verseranno complessivamente 19 milioni

        “Quando saranno ultimati questi lavori di ristrutturazione e riqualificazione, l'Archita avrà una scuola moderna e sicura e la città, il Borgo soprattutto, potranno rinascere. Verrà realizzata una galleria commerciale che potrà, potrebbe attirare oltre ai residenti famiglie provenienti da Bari, Lecce e Matera”. La pensa così Alfredo Spalluto, assessore comunale ai Lavori pubblici. Per il resto, l'esponente della giunta Stefàno cerca, di fronte al consiglio circoscrizionale Borgo - Città vecchia e ad alcuni professori, di dettare i tempi per la riapertura del cantiere di Palazzo degli Uffici: “Entro un mese, così come ci ha assicurato l'assessore Mancarelli, il Consiglio provinciale dovrebbero approvare il nuovo schema di accordo. Poi, da quel momento potranno partire i 60 giorni necessari per la presentazione del progetto esecutivo e, da questi, ancora altri 30 giorni per la cosiddetta validazione del progetto. In altre parole - sintetizza Spalluto - se non ci dovessero essere ulteriori ostacoli entro 3 - 4 mesi potrebbero iniziare i lavori. E questi, come confermava l'ingegner Vecchi, potrebbero durare 3 anni”. Dal canto suo, l'assessore provinciale al Bilancio, Giampiero Mancarelli, ha ieri ricordato le modalità di pagamento che saranno osservate dalla Provincia. Prima, però, ha ribadito che “nonostante i tagli a cui siamo stati sottoposti dal Governo centrale pari a 4 milioni 200mila euro e nonostante le difficoltà legate al mantenimento del Patto di stabilità e nonostante il pagamento a cui dobbiamo far fronte di un contenzioso del ‘78 per la realizzazione dell'istituto Pacinotti (13 milioni di euro in tre anni), nonostante tutto questo -osserva Mancarelli - abbiamo confermato il nostro impegno finanziario di 8,5 milioni di euro. Abbiamo chiesto al Comune di Taranto - aggiunge Mancarelli - proprio per consentirci di rispettare il Patto di stabilità di iniziare a versare la nostra quota di finanziamento in un periodo successivo. Ovvero, l'Amministrazione comunale erogherà prima le sue 10 rate per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro (cifra che verrà coperta con l'accensione di un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, ndr) e poi la Provincia pagherà in otto rate bimestrali da 1 milioni di euro ciascuna mentre ci sarà poi una nona rata dall'importo di 500mila euro”.


        I “PROF”: AL LICEO SERVONO ALMENO 15-20 AULE. IN CASO CONTRARIO DOVE ANDREBBERO GLI STUDENTI?
        “Noi vogliamo rimanere qui anche durante i lavori di ristrutturazione”
        I docenti: il cantiere può coesistere con le nostre attività

        “Noi, vogliamo rimanere qui. Non vogliamo lasciare questa sede, anche quando inizieranno i lavori di ristrutturazione”. La professoressa Loredana Flore usa il linguaggio della chiarezza. E per rimanere lì servono almeno 15 - 20 aule. In questo sa di avere con sè la stragrande maggioranza dei suoi colleghi. Un'affermazione, questa, che è il frutto evidentemente di un certo scetticismo per non dire diffidenza. Del resto, esordendo la stessa Flore, aveva parlato di “una situazione che si trascina ormai da anni” ed aveva ammesso “che in queste condizioni è davvero difficile lavorare in maniera decorosa”. Subito dopo, la sua collega Poretti aveva chiesto agli assessori Spalluto e Mancarelli “che cosa manca materialmente per sbloccare questa vicenda amministrativa ed avviare i lavori”. Tra le due “prof”, il rappresentante degli studenti (Andrea Andriani) non nasconde la sua diffidenza rispetto a queste rassicurazioni ed arriva a dire: “C'è l'interesse a far andare via l'Archita da qui anche per poter realizzare così degli interessi commerciali e dei profitti economici”. Sul tema posto inizialmernte dalla professoressa Flore, si sintonizza anche la presidente del Consiglio d'istituto (la componente dei genitori), Rosa Stallo, che ad un certo punto, afferma: “Al reparto Cardiologia dell'ospedale “SS. Annunziata” sono stati realizzati dei lavori di ristrutturazione senza per questo costringere il personale ad abbandonare il reparto stesso”. Nel suo intervento poi è toccato all'ingegner Giuseppe Vecchi, responsabile del progetto esecutivo del consorzio Aeders (società aggiudicataria dei lavori) spiegare che “le attività scolastiche possono coesistere con i lavori di ristrutturazione e riqualificazione previsti. Verrebbero, ovviamente, garantite le misure di sicurezza necessarie per gli studenti e le insegnanti. Ma - avverte Vecchi - se l'impresa concessionaria avesse la disponibilità dell'intero edificio, potrebbe ridurre i suoi tempi d'intervento di almeno sei mesi”. Ed ancora: “Dal punto di vista edile - osserva Vecchi - non sono preoccupato per un'eventuale convivenza tra scuola e cantiere ma dal punto di vista impiantistico, invece, questo potrebbe crearci qualche problema”. Ed infine, il progettista aggiunge: “Se l'impresa, titolare della concessione prevista dal progetto di finanza, avesse tutto il palazzo nella sua disponibilità potrebbe allestire due cantieri e non, invece, uno solo”.

        articoli di Fabio Venere
        pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 23 Marzo 2011

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          #79
          Palazzo degli Uffici: un altro passo in avanti

          Palazzo degli Uffici: un altro passo in avanti
          Verrà ristrutturata prima l'ala dell'edificio che ospita l'Archita

          Palazzo degli uffici, un altro passo in avanti. Lento ma significativo soprattutto per gli studenti e gli insegnanti del liceo classico “Archita” di Taranto. Nei giorni scorsi, infatti, sarebbe stato ulteriormente modificato il contratto tra il Comune (proprietario dell'immobile) ed il consorzio Aeders aggiudicatario della realizzazione dell'opera. Quali sono, anzi quali sarebbero, le novità? L'impresa si sarebbe impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera. Ed inoltre, l'impresa si sarebbe anche impegnata ad accollarsi (qualora ce ne fosse bisogno) gli oneri finanziari di un eventuale trasferimento dell'Archita in un'altra sede sempre e solo nel caso in cui la presenza della scuola dovesse risultare incompatibile con l'apertura del cantiere. A questo punto, i due consigli (comunale e provinciale) dovranno ratificare queste modifiche e poi si potrà dare il via libera. La speranza (fondata), a questo punto, è quella di riaprire il cantiere entro la fine della prossima estate. Più in generale, cosa prevede la convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile? Dopo averlo sottoscritto, il contratto dovrà essere poi inviato a Roma per integrare la richiesta già avanzata alla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere il mutuo. La somma (11 milioni di euro) serve a coprire la quota finanziaria di competenza comunale. Questo, in sintesi, il ruolo del Comune (per la giunta Stefàno sta seguendo questa vicenda l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto, per la Provincia l'assessore al Bilancio, Giampiero Mancarelli). E la Provincia? La giunta Florido conferma il suo impegno dichiarato 3 - 4 anni fa ma pagherà gli 8.5 milioni di euro a rate. Riepilogando, dunque, gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell'opera sborsando circa 19 milioni di euro. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo). Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale. Inoltre, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali.

          articolo di Fabio Venere
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 25 Maggio 2011

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            #80
            Palazzo Uffici, arriva il sì di Provincia e Comune?

            Palazzo Uffici, arriva il sì di Provincia e Comune?
            Dai due Consigli il via libera ai lavori di ristrutturazione

            Ristrutturazione di Palazzo degli Uffici, mercoledì prossimo il Consiglio comunale darà il via libera. E la Provincia? Dovrebbe farlo nella riunione del Consiglio di martedì anche se solo oggi, durante una riunione, verranno chiariti gli ultimi dubbi.
            La certezza, dunque, è che il Consiglio comunale dirà “sì” all'affidamento “in regime di concessione della progettazione, realizzazione e gestione funzionale dell'immobile denominato Palazzo degli Uffici”. Almeno così recita il punto iscritto al numero cinque dell'ordine del giorno dei lavori consiliari. Il giorno prima, invece, il “semaforo verde” a quest'opera di ristrutturazione attesa soprattutto dagli studenti e dagli insegnanti del liceo classico “Archita” dovrebbe arrivare dalla Provincia. L'uso del condizionale è legato al fatto che va rivista l'iniziale (datata 2003) nomina del direttore dei lavori. Questa figura, infatti, va individuata con un bando di gara pubblico e bisogna quindi comprendere se questa novità possa influire sulla progettazione già elaborata o se, invece, può essere un elemento facilmente superabile. Se non ci dovessero essere ostacoli, entro ottobre (bisognerà comunque attendere i tempi previsti per la firma e la valutazione del progetto esecutivo) il cantiere potrebbe finalmente riaprire. Dopo quasi sette anni.
            A questo punto va ricordato che a maggio è stato ulteriormente modificato il contratto tra il Comune ed il consorzio Aeders aggiudicatario della realizzazione dell'opera. Quali sono le novità? L'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera. Inoltre l'impresa si è anche impegnata ad accollarsi (qualora ce ne fosse bisogno) gli oneri finanziari di un eventuale trasferimento dell'Archita in un'altra sede sempre e solo nel caso in cui la presenza della scuola dovesse risultare tecnicamente incompatibile con l'apertura del cantiere. A questo punto, i due consigli (comunale e provinciale) dovranno ratificare queste modifiche e poi si potrà dare il via libera. Avverrà domani e mercoledì prossimi?
            La convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e il Comune, proprietario dello storico immobile, prevede che l'ente pubblico, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8,5 milioni di euro. Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19 milioni di euro. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. La durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì verranno sistemate le attività commerciali e culturali previste dal progetto.

            articolo di Fabio Venere
            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 27 Giugno 2011

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              #81
              “Palazzo Uffici? Prima approvi il Comune”

              “Palazzo Uffici? Prima approvi il Comune”

              Stefàno chiama Florido al telefono: “Ma non approvate la delibera?” chiede. “Dopo la vostra approvazione... voi siete l'ente appaltante. Ma il nostro impegno finanziario è già in bilancio”. risponde il presidente. Stefàno tira un sospiro di sollievo e oggi toccherà al suo Consiglio dare il primo via libera al nuovo accordo stipulato con la ditta e la Provincia per riaprire il cantiere di Palazzo degli Uffici. Dopodichè, sarà l'assise provinciale a riunirsi per ratificare. Si tratta, com'è noto, dei nuovi passaggi fondamentali stabiliti dai due enti: il Comune riapre il cantiere, lo affida all'azienda e rende disponibile “l'area Archita” entro 24 mesi dalla data di verbale della consegna dei lavori. La Provincia, intanto, stanzia 8,5 milioni versando otto rate bimestrale ma dopo il primo anno di lavori. Insomma, la Provincia comincerà a pagare tra 2012 e 2013 e poco dopo l'Archita dovrebbe spostarsi, o rientrare, nella sede definitiva. Il Comune stanzia più di 12 milioni (mutuo in corso) e il resto dei costi è a carico del consorzio di aziende che, una volta riqualificato Palazzo degli Uffici, potrà gestirlo.

              articolo di Angelo Di Leo
              pubblicato su Corriere del Giorno di mercoledì 29 Giugno 2011

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                #82
                Lavori all'Archita: il “sì” del Comune

                Lavori all'Archita: il “sì” del Comune
                Ora si attende che anche la Provincia dia l'ok

                Ristrutturazione di Palazzo degli uffici, il Consiglio comunale di Taranto ha dato il via libera. Hanno detto “sì” 24 consiglieri comunali, si sono astenuti Mario Laruccia (Riformisti) e Mimmo Festinante (indipendente) mentre ha votato contro solo Giuseppina Castellaneta (Pdl). Oltre ai gruppi di maggioranza di centrosinistra (Sds, Pd, Sel, Psi, Indipendenti) hanno votato a favore anche Mjl e Rifondazione. Anche se Mario Stante (Mjl) avverte: “è già la terza volta da quando si è insediato questo Consiglio comunale nel 2007 che siamo chiamati a votare una delibera sui lavori di ristrutturazione a Palazzo degli uffici. Assessore, votiamo a favore sperando che inizino entro fine anno”. L'esponente del Pdl, Castellaneta, si è opposta sottolineando negativamente il fatto che “quest'atto integrativo è lo stesso, tutto sommato, di quello di due anni fa. Peraltro, all'epoca si sostenne che il Comune di Taranto avrebbe dovuto liberare le aule ed i locali del liceo entro il 30 giugno 2010 ma questo non è avvenuto“ .
                All'accusa di fare “aria fritta”, l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto, ha usato toni di tutt'altro tenore. L'esponente della giunta Stefàno parla di “giornata storica ed importante” e di delibera che “avvierà una riqualificazione del Borgo di Taranto” e di “occasione che darà impulso all'economia”. Ma cosa è stato approvato ieri mattina? Il Consiglio comunale ha dato il via libera ai nuovi accordi sottoscritti con il consorzio Aeders, società aggiudicataria del progetto di finanza. Accordi che prevedono, in estrema sintesi, che la durata dei lavori sia di 34 mesi e che la parte dell'edificio del liceo “Archita” venga ristrutturata in 24 mesi dall'inizio dei lavori. Ma non solo. Nel caso in cui, dovesse rendersi necessario il trasferimento degli studenti, i relativi costi sarebbero a carico del consorzio.
                Ora si attende che il Consiglio provinciale, a luglio, faccia altrettanto. A quel punto, entro due mesi dovrebbe esserci il progetto definitivo. Poi sarà necessario indire il bando di gara per individuare il direttore dei lavori.
                Se non ci dovessero essere ostacoli, infatti, entro ottobre - novembre (bisognerà comunque attendere i tempi previsti per la firma e la valutazione del progetto esecutivo) il cantiere potrebbe finalmente riaprire. Dopo quasi sette anni...
                A questo punto va ricordato che, nello scorso maggio, è stato ulteriormente modificato il contratto tra il Comune ed il consorzio Aeders aggiudicatario della realizzazione dell'opera.
                Quali sono le novità? L'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera.
                Più in generale, cosa prevede la convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile che insiste nel quadrilatero compreso tra piazza della Vittoria, via D'Aquino, piazza Archita e corso Umberto? Il Comune, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro.
                Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19 milioni. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo.

                articolo di Fabio Venere
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 30 Giugno 2011

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                  #83
                  Riqualificazione dell'Archita il Consiglio provinciale dice “sì”

                  Riqualificazione dell'Archita il Consiglio provinciale dice “sì”
                  Per la ristrutturazione di Palazzo degli Uffici, la Provincia conferma il suo impegno

                  “A volte si usa l'aggettivo storico anche a sproposito. Ma, questa volta, tutti quanti noi partecipiamo ad un evento che è, oggettivamente tale. Con il nostro voto, partecipiamo alla riqualificazione del liceo “A rchita” la cui prima pietra fu posta 220 anni fa”. Forse non ce n'era bisogno ma Gianni Florido, presidente della Provincia di Taranto, ieri mattina, ha abilmente toccato le corde del protagonismo collettivo istituzionale, se così si può dire, per ottenere il voto unanime del Consiglio provinciale alla riqualificazione di Palazzo degli uffici. La Provincia, segue quindi a ruota il Comune, e sostiene il progetto di finanza che verrà materialmente realizzato dal consorzio Aeders. Ora, come ha giustamente ricordato ieri il vicepresidente ed assessore ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, “entro sessanta giorni, l'impresa dovrà presentare il progetto esecutivo che dovrà essere approvato e poi dovranno trascorrere altri trenta giorni per la firma del contratto”. In altre parole, se non ci saranno ostacoli ulteriori il cantiere dovrebbe, potrebbe, riaprire entro fine anno. E la Provincia di Taranto, un anno dopo il verbale di consegna dei lavori, inizierà a pagare con rate bimestrali da 1 milione di euro (l'ultima di 534mila euro). Florido non ha dubbi che “se riusciremo a riqualificare Palazzo degli Uffici contribuiremo a ridisegnare non solo il volto del Borgo di Taranto. Senza il nostro contributo - sottolinea Florido - questa ristrutturazione sarebbe stata impossibile”. Tra gli altri interventi, si segnala quello di Domenico Rana che ha ricordato “quanto quella scuola, quel palazzo stiano a cuore a me, ed alla mia famiglia” ed ha anche ricordato che tra gli alunni del liceo ci fu “anche Aldo Moro”. Dai banchi dell'opposizione, pur esprimendo un voto favorevole, Giovanni Brigante (Idv) si è mostrato scettico sull'inizio dei lavori mentre Giuseppe Cristella (Pdl) ha invitato la provincia ad iniziare a pagare sei mesi dopo la consegna dei lavori e non dopo un anno. Tra la maggioranza, Mino Borraccino (Sel) ha sottolineato come “la Provincia, nonostante i tagli governativi, stanzi 8.5 milioni di euro per l'Archita “ mentre Gianni Azzaro (Pd) coglie l'occasione per chiedere alla Provincia “di acquisire l'immobile che avrebbe dovuto ospitare il “Lisippo” alla Salinella”. E, infine, per Luciano Santoro (Pd) “così si riqualifica uno dei simboli di Taranto e dell'intera provincia”. Poi, il voto. La delibera passa all'unanimità.


                  Quanto ci costa
                  Il Comune sborsa 11 milioni di euro e la Provincia 8,5

                  Ristrutturazione di Palazzo degli uffici, dopo il doppio “sì” di Comune e Provincia quando riaprirà il cantiere? Ora è questa la domanda da porsi. È possibile che riapra (dopo sette anni) a novembre. E poi ancora, gli studenti del licero rimarranno lì o dovranno traslocare? Si vedrà... L'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera. Ed inoltre, il consorzio Aeders si è anche impegnata ad accollarsi (qualora ce ne fosse bisogno) gli oneri finanziari di un eventuale trasferimento dell'Archita in un'altra sede sempre e solo nel caso in cui la presenza della scuola dovesse risultare tecnicamente incompatibile con l'apertura del cantiere. Il Comune, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro). Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19 milioni di euro. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali previste dal progetto.

                  articolo di Fabio Venere
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 23 Luglio 2011

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                    #84
                    Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                    “Archita, così rinasce il Borgo”
                    Il sindaco Stefàno: chiederò che il 40 per cento dei lavori venga fatto da ditte locali

                    È il giorno dei sorrisi, degli applausi. Ma qualcuno, incrociando le dita, dice anche sottovoce al cronista che gli sta accanto: “Speriamo che sia la volta buona”. Il timore è legittimo, i dubbi comprensibili ma, questa volta, si ha l'impressione che per l'avvio dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo degli uffici manchi davvero poco. Molto poco. Già, cosa manca? A dettare i tempi, ci pensa Alfredo Spalluto, assessore comunale ai Lavori pubblici, ieri raggiante di fronte al frenetico flash dei fotografi: “Nei prossimi giorni - spiega - sottoscriveremo con l'azienda aggiudicataria dei lavori (il consorzio Aeders) l'atto integrativo che, per ora, ha in calce le firme di Comune e Provincia. Da quel giorno, poi iniziera il conto alla rovescia”. In altre parole, dalla firma dell'impresa dovranno trascorrere altri sessanta giorni per la presentazione del progetto esecutivo che dovrà essere successivamente approvato poi dovranno esserci altri trenta giorni per la sottoscrizione del contratto d'inizio dei lavori. Se non ci saranno altri problemi, quindi, il cantiere - aggiunge Spalluto - il cantiere potrebbe riaprire a novembre”. E così, i lavori per la ristrutturazione e riqualificazione del liceo classico “Archita” potrebbero riprendere dopo sette anni. Poi tocca all'ingegner Aniello Moccia, dirigente della direzione Lavori pubblici, precisare che “l'importo dell'appalto è di 36 milioni di euro. Di questi, 11 ne coprirà il Comune con un mutuo, 8.5 la Provincia (pagamento a rate bimestrali dopo un anno dal verbale della consegna dei lavori) ed il resto lo coprirà l'impresa. La superficie interessata è di 23mila metri quadrati. Di questi, 6mila 500 metri saranno destinati alle attività del liceo classico, 2.500 metri al Comune che lì sistemerà alcuni suoi uffici comunali ed il resto delle superfici disponibili andranno all'azienda concessionaria che sfrutterà economicamente quegli spazi per sistemarvi attività commerciali e culturali di vario genere”. Il presidente della Provincia, Gianni Florido, parla di evento storico “considerato che la prima pietra fu posta 220 anni fa”. Il sindaco Ezio Stefàno ha annunciato, infine, che chiederà che “almeno il 40 per cento dei lavori venga svolto da ditte locali”. L'impresa si accollerà eventuali oneri per il fitto nel caso in cui fosse necessario trasferire gli studenti in un'altra sede.

                    articolo di Fabio Venere
                    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 24 Luglio 2011

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                      #85
                      Palazzo degli Uffici: firmato il contratto

                      Palazzo degli Uffici: firmato il contratto
                      I lavori di ristrutturazione dovrebbero riprendere a gennaio

                      Palazzo degli Uffici, firmato il contratto tra il Comune di Taranto e la società appaltatrice. Le firme sono state apposte ieri mattina, in Municipio, dai rappresentanti della società “Palazzo degli Uffici srl”, Flavio Zuanier, amministratore unico della società rappresentata anche dall'avvocato Mariano Maggi e da Anna Maria Franchitto e Aniello Moccia, rispettivamente, segretario generale e dirigente della direzione Lavori pubblici del Comune, Aniello Moccia.
                      Non ha nascosto la sua soddisfazione l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto (il sindaco, Ezio Stefàno, ieri era assente per partecipare alla protesta dell'Anci contro la manovra economica che taglia i trasferimenti statali per gli enti locali).
                      “Abbiamo portato a termine - osserva - un lavoro lungo, faticoso, importante che contribuirà a riqualificare un immobile storico che ospita un liceo classico prestigioso come l'Archita e, nello stesso tempo, potrà essere un volàno allo sviluppo economico del nostro Borgo. In questo modo - prosegue Spalluto - Taranto si inserisce nel contesto di quelle importanti città italiane che hanno nel proprio centro una piattaforma commerciale di qualità ed attrattiva”.
                      Di qualità ed attrattiva. Sono, peraltro, gli stessi aggettivi che usa l'amministratore unico della società (che fa riferimento al consorzio Aedars). “Non pensiamo certo - assicura Zuanier - di sistemare nei circa 10mila metri quadrati che avremo a disposizione degli esercizi commerciali di generi alimentari. E non abbiamo neppure intenzione di puntare sulla media distribuzione. All'interno di Palazzo degli Uffici ci saranno negozi di vicinato di qualità. Poi, certo, sistemeremo anche degli uffici e qualcos'altro. Non posso essere preciso - aggiunge l'amministratore della società - perché abbiamo affidato ad una società il compito di studiare cosa i cittadini di Taranto desiderano avere nel proprio Borgo”.
                      Non solo negozi, però. Nel nuovo edificio, il Comune potrà sistemare anche dei propri uffici alleggerendo così il gravoso onere finanziario dei fitti passivi (1,8 milioni di euro all'anno).
                      Già, ma quando inizieranno i lavori fermi da ormai sette anni? A scandire i tempi del restyling sono il dirigente Moccia e l'assessore Spalluto: “Il contratto spiegherà i suoi effetti entro due mesi, poi ci vorrà un altro mese ancora per la cosiddetta validazione del progetto. In questo periodo, bisognerà acquisire i pareri di altri enti necessari per la riapertura del cantiere (Soprintendenza; Asl; Vigili del fuoco; Provincia). A gennaio 2012, dunque, i lavori potrebbero materialmente riprendere”.
                      Ora, qualche cifra: tempo di realizzazione: 30 mesi; durata della gestione da parte della società: 34 anni; importo dell'appalto : 33,2 milioni di euro.
                      L'amministratore unico della società ha poi toccato il nodo Archita. E, pur usando toni concilianti (“decideremo insieme alla direzione scolastica, alla Provincia ed al Comune”) ha praticamente messo in conto il trasferimento degli studenti. “Vedremo - spiega Zuanier - ma, per motivi di sicurezza, ritengo sia plausibile l'ipotesi di trasferire gli studenti e gli insegnanti durante i lavori. In questo caso, ci accolleremmo noi le spese”.



                      LA SCHEDA: ALLA SOCIETÀ PRIVATA ANDRANNO QUASI 10MILA METRI QUADRATI CHE UTILIZZERÀ PER SISTEMARE ESERCIZI COMMERCIALI ED UFFICI. I LAVORI DURERANNO 30 MESI
                      Un progetto da 33 milioni di euro
                      Il Comune sborserà, grazie ad un mutuo, 11 milioni. La Provincia, a rate, ne verserà 8,5
                      Ma quali sono le “cifre” di questo progetto? Il Comune, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro).
                      Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19,5 milioni di euro. La somma rimanente (14,5) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. Il tutto, per un importo di 33,2 milioni di euro.
                      Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aedars. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali previste dal progetto.
                      Resta da affrontare, però, ancora il nodo relativo alla direzione dei lavori. Sul punto, ieri mattina, l'assessore Spalluto è stato chiaro: “Recentemente, ci è giunto un parere dell'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici che ha chiarito l'equivoco. Ovvero, il direttore dei lavori va individuato con un bando di gara pubblico. Lo faremo entro tre mesi. Cercheremo, in questo modo, di avere il direttore dei lavori - sottolinea l'assessore - contestualmente con l'acquisizione dei pareri dei vari enti necessari per poter far ripartire il cantiere “ .
                      A questo punto, forse, è opportuno ricordare che in questi sette anni si sono succeduti all'interno della società costituita ad hoc (Palazzo degli Uffici srl) ben cinque cambi di assetto societario. Ora la società fa riferimento al consorzio Aedars di cui, a sua volta, fanno parte a pieno titolo circa 60 aziende presenti in tutt'Italia da Sondrio sino alla Sicilia. Si tratta di un consorzio piuttosto solido economicamente che ha un fatturato (stando ai dati dello scorso anno) di 1 miliardo di euro.


                      articoli di Fabio Venere
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 16 Settembre 2011

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                        #86
                        Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                        Solo una precisazione: il nome del Consorzio è Aedars e non Aeders come riportato troppo spesso negli articoli di giornale. Almeno stando agli atti del Comune:

                        - determinazione 13.05.2010
                        - deliberazione 19.05.2011


                        Quindi per maggiori info su chi dovrebbe concludere (scusate ma la storia ci costringe ad essere scettici... se non altro per scaramanzia!) i lavori in 30 mesi:

                        CONSORZIO STABILE AEDARS S.c.ar.l.

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                          #87
                          Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                          Questa estate, dopo molti anni di assenza, sono tornata a Taranto. Era ormai tantissimo che mancavo, perché le scelte di vita mi hanno condotta lontano ed un'innata curiosità mi porta a preferire mete sempre diverse per le vacanze. Non sono una nostalgica, ma 5 lunghi anni di scuola non si dimenticano facilmente, e le memorie hanno condotto i miei passi proprio dinnanzi al Palazzo degli Uffici sede, all'epoca, del mio liceo, l'Archita. Mi sono fermata a guardarlo dal basso: sembrava quasi un vecchio dinosauro morente ormai privo di tutta l'austerità, la maestosità, l'energia che tanto l'avevano reso "temibile" in passato...ormai privo della propria anima.
                          Ed è stato inevitabile pensare a come quel lento declino abbia avuto inizio...anche perché credo di essere una delle poche persone a sapere "la verità".
                          Era una tiepida mattina primaverile dell'inizio degli anni '90...una di quelle mattine in cui un ragazzo avrebbe voglia di fare mille cose tranne rinchiudersi in una grigia ed umida aula scolastica. All'epoca l'Archita era funestato dalla presenza di un insopportabile docente di matematica e fisica che non perdeva occasione per rendere il più possibile sgradevoli le sue ore di lezione. Quel giorno, oltretutto, la ciclica rotazione delle interrogazioni di fisica aveva raggiunto il turno di un particolare studente che, aborrendo la suddetta materia come un vampiro l'aglio, ne aveva "trascurato" lo studio. Del resto, non era l'unico in quella situazione: essendo infatti quell'idiosincrasia comune a tutti -e ripeto TUTTI, a sottolineare proprio che la pecca non era dell'allievo, ma del maestro!- e tutti conoscendo approssimativamente i tempi della propria chiamata in cattedra, il medesimo timore serpeggiava tra molti. E ciascuno di quei "molti" già escogitava piani di fuga abbastanza validi da poter essere credibili: chi aveva risolto il problema alla radice assentandosi da scuola, chi lamentava improvvisi ed insostenibili dolori addominali, chi perdeva un inchiostroso sangue dal naso. Il Nostro Particolare Studente (che per brevità chiameremo NPS) si trovava pertanto a corto di scappatoie plausibili, ma con una mente machiavellica rutilante nella testa e qualche ora a disposizione per riflettere sul da farsi. Fu il Caso, però, ad aiutarlo. Una penna cadde sul pavimento e rotolò lenta fino in fondo all'aula. E qui NPS la vide: una crepa, spessa e profonda, si allungava sulla parete disegnando la possibile soluzione al suo problema. Fu così che trascorse l'ora successiva seduto all'ultimo banco, martoriando la ferita della pietra con la punta della penna. Quello che accadde dopo, però, sorprese lui tanto quanto i presenti: con un tonfo secco ed una nuvola di polvere odorosa di marcio, parte del muro crollò ai suoi piedi, aprendo un varco con l'aula accanto. Seguì il finimondo: grida, allarmi, panico, chiamata d'emergenza ai pompieri, evacuazione immediata. NPS aveva raggiunto il suo scopo...ma, sebbene inconsapevolmente, aveva appena segnato l'inizio della fine.
                          Le settimane successive furono di gioia e vittoria: il Palazzo degli Uffici chiuse e studenti e professori furono lasciati a casa per qualche settimana. Poi la scuola riprese, ma nel pomeriggio, con ore di 40/45 minuti e nelle aule del Battaglini.
                          NPS fu infine interrogato in fisica ottenendo un ottimo voto, dato che aveva trascorso parte delle lunghe giornate di ozio a rimettersi in pari con lo studio. E, nonostante le difficoltà logistiche, si giunse alle vacanze.
                          L'anno successivo fu per NPS quello del diploma. Già si respirava aria di "disastro", già iniziavano a comparire le prime impalcature, e già il vecchio edificio recava innumerevoli ferite inflittegli dai pompieri che, per evitare il peggio, si erano preoccupati di staccare tutte le parti che, a ragione o meno, sembravano essere anche solo vagamente pericolanti. Ma a NPS non importava: sarebbe andato lontano, molto lontano da quel posto del quale, in quel momento, serbava memoria solo in negativo.
                          Molti anni sono trascorsi da allora. E ad NPS sono riaffiorati anche ricordi positivi: gli insegnamenti di alcuni docenti illuminati, certi momenti di goliardia vissuti sia nei corridoi che in aula, la condivisione del tempo e delle esperienze con pochi veri amici. E alcune immagini di quegli spazi imponenti e severi profumati di solenne vetustà, che sono rimaste impigliate tra le ciglia, come lacrime di emozione alla vista di un vecchio amico ritrovato.

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                            #88
                            Palazzo Uffici, riparte il cantiere?

                            Palazzo Uffici, riparte il cantiere?
                            Il consorzio si rimette all'opera in attesa di ricevere le ultime autorizzazioni

                            “Stiamo procedendo ad opere di accantieramento, si prega di non gettare i rifiuti”. È scritto proprio così su alcuni cartelli affissi sulle lamiere, ormai logorate dal tempo, del cantiere di Palazzo degli Uffici. Qui, i lavori di ristrutturazione e riqualificazione dello storico immobile che ospita la sede del liceo classico “Archita” sono fermi da oltre sette anni. Per questo, nonostante da tempo si parli di una prossima riapertura, il cronista che passa vicino piazza della Vittoria rimane un po' sorpreso nel vedere questi... avvisi ed ancora di più nel guardare quel varco riaperto ed un paio di operai al lavoro.
                            Ed allora cosa sta accadendo da qualche giorno? La società aggiudicataria del project financing (progetto di finanza) voluto dall'Amministrazione Di Bello e riveduto e corretto (nei costi e nella gestione) dalla giunta Stefàno, ha deciso di rompere gli indugi. Il consorzio “Aeders”, dopo aver sottoscritto nei mesi scorsi il contratto con il Comune di Taranto, attende di ricevere il via libera dagli altri enti obbligati ad esprimere il proprio parere. Per essere più chiari, nelle settimane scorse, i progettisti della società hanno consegnato il progetto esecutivo (oltre che in Municipio) anche alla Provincia di Taranto, ai Vigili del fuoco, all'Asl e alla Sovrintendenza ai monumenti. Questi pareri rappresentano la condizione necessaria e sufficiente per riaprire il cantiere a tutti gli effetti. Sono l'ultimo tassello che manca per comporre un mosaico in cui le tessere, negli anni scorsi, erano state messe in maniera non proprio ordinata e conveniente per le casse comunali.
                            In questi ultimi due anni la direzione Lavori pubblici (inizialmente con la collaborazione dell'assessorato al Bilancio) ha modificato in parte la precedente convenzione. Il Comune, attraverso l'Organo straordinario di liquidazione, ha anche riconosciuto all'impresa un parziale riconoscimento economico quale risarcimento danni per il fermo prolungato del cantiere (4 milioni rispetto ai 20 richiesti). In altre parole, il Comune ha fatto sostanzialmente tutto quello che doveva fare. La Provincia, competente per la parte dell'edificio in cui insiste il liceo Archita, pure. Ora si attende che gli altri enti diano il via libera dopo aver naturalmente accertato l'esistenza di tutte le condizioni previste dalle leggi.
                            Nell'attesa, e così torniamo al cartello, il consorzio Aeders ha deciso di riaprire comunque l'area per avviare delle opere propedeutiche alla riapertura in grande stile. E così, gli operai sono al lavoro per ripulire le zone in cui dovranno lavorare e per controllare le condizioni dell'impalcatura sistemata ormai oltre sette anni fa. Salvo intoppi, i lavori potrebbero iniziare tra la primavera e la prossima estate. E finire nell'autunno del 2015.


                            I costi della ristrutturazione
                            Venti milioni a carico del pubblico 13,5 in quota ai privati

                            Le “cifre” di Palazzo degli Uffici. Quali saranno i costi che Comune e Provincia dovranno sostenere? Il Comune di Taranto, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? Sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro). Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19,5 milioni di euro. La somma rimanente (13,5) sarà coperta dall'impresa, consorzio Aders, che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (9mila-10mila metri) sarà invece per il consorzio Aeders. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali previste dal progetto.

                            articolo di Fabio Venere
                            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 6 Febbraio 2012

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                              #89
                              Palazzo degli Uffici: arriva il via libera della Sovrintendenza

                              LA GRANDE INCOMPIUTA: PARERE POSITIVO ANCHE, DOPO ALCUNE INTEGRAZIONI, DA ASL E VIGILI DEL FUOCO
                              Passo avanti per Palazzo degli Uffici
                              Arriva il via libera della Sovrintendenza
                              Ora la società concessionaria deve nominare il direttore dei lavori

                              Arriva il “sì” della Sovrintendenza. E per il progetto Palazzo degli uffici, c'è un altro passo in avanti. Lento ma significativo soprattutto per gli studenti e gli insegnanti del liceo classico “Archita” di Taranto.
                              Nei giorni scorsi, infatti, la Sovrintendenza ai Beni architettonici ha espresso parere favorevole al progetto di riqualificazione dello storico immobile di piazza della Vittoria. Analogamente, dopo aver ottenuto le integrazioni richieste alla documentazione presentata dall'impresa, nei giorni scorsi, avevano espresso il loro parere favorevole anche i Vigili del fuoco e l'Asl. Ed ora, cosa manca per iniziare finalmente i lavori di restyling ? La società concessionaria, il consorzio Aeders, deve ancora nominare il direttore dei lavori osservando alcuni parametri fissati dal Comune di Taranto, direzione Lavori pubblici. A questo punto, si spera che gli ultimi passaggi burocratici possano essere consumati entro fine mese in modo di far riaprire il cantiere entro maggio. E questa, se venisse confermata, sarebbe una buona notizia per gli studenti, gli insegnanti, il dirigente scolastico e il personale non docente dell'Archita nel periodo in cui l'istituto scolastico compie 140 anni dalla fondazione.
                              Nei mesi scorsi, vista la complessità della vicenda vale la pena di ricordarlo, l'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera. Ed inoltre, l'impresa si è anche impegnata ad accollarsi (qualora ce ne fosse bisogno) gli oneri finanziari di un eventuale trasferimento dell'Archita in un'altra sede sempre e solo nel caso in cui la presenza della scuola dovesse risultare incompatibile con l'apertura del cantiere.
                              Ma quanto costa quest'operazione agli enti locali? Il Comune di Taranto verserà circa 11 milioni di euro derivanti da un mutuo contratto con la Cassa depositi e prestiti. E la Provincia? La giunta Florido conferma il suo impegno dichiarato 3-4 anni fa ma pagherà gli 8.5 milioni di euro a rate.
                              Inoltre, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali.

                              articolo di Fabio Venere
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 11 Aprile 2012

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                                #90
                                Un albergo e dieci negozi nel Palazzo degli Uffici

                                Un albergo e dieci negozi nel Palazzo degli Uffici
                                Una novità nel progetto presentato dal consorzio di imprese “Aeders”

                                Ristrutturazione di Palazzo degli Uffici, forse è la volta buona per riaprire il cantiere. Nei giorni scorsi, infatti, è saltato quello che, secondo il Comune, era l'ultimo ostacolo alla ripresa dei lavori. Lavori, peraltro, fermi da più di sette anni. Ma di cosa si trattava? Gli ingegneri Giuseppe Vecchi e Gianfranco Tonti , originari direttori dei lavori del progetto ideato nel 2003 dalla giunta Di Bello (ma a condizioni economica mente più svantaggiose per il Comune rispetto a quelle poi definite dall'esecutivo Stefàno) avevano fatto ricorso al Tar contro la loro esclusione.
                                I due professionisti tarantini, a sorpresa, hanno fatto un passo indietro al momento di depositare al Tar di Lecce la documentazione integrativa al loro ricorso contro il Comune di Taranto per l'esclusione dalla carica di direttore dei lavori .
                                I due, assistiti dall'avvocato Giuseppe Misserini esperto in Diritto amministrativo, hanno voluto compiere un gesto di distensione andando incontro alla città che attende da troppi anni ormai che quest'opera venga completata. E così, alla fine, è molto probabile che il direttore dei lavori sia lo stesso dirigente comunale dei Lavori pubblici, Aniello Moccia.
                                Già, i lavori. Ma, a questo punto, quando inizieranno? È difficile che questo avvenga prima di ottobre. Il fatto che l'Amministrazione comunale sia priva della giunta insieme all'assenza di Moccia, per motivi personali, non agevola di certo l'immediata riapertura del cantiere. In realtà, il contenzioso amministrativo tra Vecchi - Tonti, da una parte, ed il Comune di Taranto, dall'altra, non era e non è l'unico ostacolo in campo che impediva lo sblocco dei lavori .
                                L'istituto autonomo “Opere Pie”, ad esempio, è proprietario di due locali al piano terra ancora occupati da due storici esercizi commerciali. Occupati ancora nonostante, almeno in un caso, sia terminato il contratto di locazione. Di lì, a quanto pare, dovranno andar via.
                                Ma non solo. Il prossimo Consiglio comunale dovrà necessariamente votare una delibera con la quale si modifica l'iniziale progetto elaborato dal consorzio “Aeders”, concessionario del progetto di ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo degli uffici. La modifica si rende necessaria perché l'impresa, negli spazi dell'edificio ad essa assegnati, non vuole realizzare più solo una galleria commerciale con dieci negozi ma anche un albergo associato ad un'importante catena alberghiera.
                                Ed allora, quali sono le “cifre” di Palazzo degli uffici e quali saranno i costi che Comune e Provincia dovranno sostenere?
                                L'Amministrazione comunale di Taranto, grazie ad un mutuo acceso con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro). Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19,5 milioni di euro. La somma rimanente (13,5) sarà coperta dall'impresa, consorzio Aeders, che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo.
                                Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune (ci metterà degli uffici risparmiando sui fitti passivi); 6.500 al liceo classico “Archita”. La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e, appunto, un albergo.

                                articolo di Fabio Venere
                                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 21 Giugno 2012

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