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Palazzo degli Uffici: quale futuro?

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    #61
    Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

    LA PROPOSTA: PARLA EMANUELE FISICARO, VICE PRESIDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
    «A Palazzo degli Uffici vada anche il Rettorato»

    • «Ho invitato il Comitato pro Archita a vigilare sui tempi di esecuzione dei lavori nel Palazzo degli Uffici perché siano rispettate le date previste e tutto funzioni secondo il contratto stipulato. Insomma che tutto non sia finalizzato solo alla campagna elettorale».
    Il vicepresidente della Provincia, Emanuele Fisicaro, ha incontrato ieri i docenti del comitato di docenti costituito da qualche mese e ha esortato loro ad essere vigili nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione che saranno presto riavviati a Palazzo degli Uffici dove il liceo Archita ha storicamente la sua sede (attualmente ridimensionata al primo piano dove era allocata in passato la scuola media Capuana). Ma Fisicaro è anche chiaro su un altro punto della delicata questione che riguarda la presenza della Provincia nella ristrutturazione dell’immobile. «Avremo a disposizione 6.500 metri quadri. Serviranno prioritariamente all’Archita, ma questo non significa che quegli spazi saranno solo dell’Archita e basta. Io penso anche ad altre scuole e penso anche alla necessità che una sede del Rettorato trovi dignitosa sistemazione a Palazzo degli Uffici». Poi, stretto dalla morsa della condizione che vede numerose scuole di competenza della Provincia costrette in sedi precarie e per i cui fitti vengono sborsate cifre onerose, Fisicaro annuncia l’altro progetto: «Puntiamo alla sistemazione anche dell’ex Frisini. Il relativo progetto sarà pronto a fine mese. Nella prossima settimana annunceremo come si intende procedere. In ogni caso sarà un project-financing a consentirci di ripristinare un altro storico immobile della città per il quale, nonostante i finanziamenti spesi, non è stato fatto nulla in passato».
    L’amministrazione Florido rimette così in pista il progetto ex Frisini. Era stata già la giunta Rana - la precedente legislatura ancora - ad avviare un primo progetto per ripristinare un edificio immenso su cui si erano appuntati gli occhi di non pochi. Poi sono caduti anni di oblio su una struttura divenuta sempre più fatiscente. Ora Fisicaro dice: «Dobbiamo smetterla con queste scuole spezzatino, frammentate in più sedi e per le quali investiamo grosse cifre per i fitti». Ma è pronto anche ad ammettere che la strada che porta all’idea di ripristinare i vecchi «gioielli di famiglia» è irta di ostacoli. Non sarà facile, insomma. A chi e cosa destinare quella sede? «Sicuramente al Paisiello che merita anch’esso una sede di tutto rispetto. Ma penso anche ad altre sedi di licei esistenti in città. E ritengo che la facoltà di Giurisprudenza debba andare nell’ex Corte d’Appello. Non è pensabile possa trovare adeguata sistemazione nell’ex Rossarol in Città Vecchia viste le dimensioni di quest’ultima struttura».

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 29 Dicembre 2009

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      #62
      Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

      ma avete notato che hanno messo dei cartelloni sulle impalcature con le finestre e le decorazioni disegnate?? XD
      "I keep memories inside. Memories are nice but that's all they are."

      Originariamente inviato da CesaroSummability
      Ragion per cui (questa è per i miei fans Rizla e Clara, vi amo u_u)
      :Q_
      Take me to the magic of the moment on a glory night where the children of tomorrow dream away in the wind of change

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        #63
        Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

        Originariamente inviato da Clara Visualizza il messaggio
        ma avete notato che hanno messo dei cartelloni sulle impalcature con le finestre e le decorazioni disegnate?? XD
        si si ! speriamo ke esca davvero una nuova archita da quei lavori
        sigpicAmore non è guardarsi a vicenda, è guardare insieme nella stessa direzione. (Antoine De Saint-Exupéry)

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          #64
          Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

          Originariamente inviato da Clara Visualizza il messaggio
          ma avete notato che hanno messo dei cartelloni sulle impalcature con le finestre e le decorazioni disegnate?? XD
          Sisi ke amarezza...Invece di affrettarsi a concludere qualcosa xdono tempo sulle cretinate...
          La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.(Kant)

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            #65
            Chiuso il contenzioso per Palazzo degli Uffici

            Comune versa a Siel 2 milioni, via al progetto di Palazzo degli Uffici
            Contenzioso chiuso, ora la convenzione

            •Per Palazzo degli Uffici il Comune chiude il contenzioso pregresso e versa 2 milioni di euro alla Siel, l’impresa che ora dovrà cominciare i lavori di ristrutturazione dell’antico edificio. «Facendo seguito agli impegni presi, il Comune di Taranto, per il tramite dell’Organo straordinario di liquidazione, ha onorato il primo pagamento nei confronti della Siel trovando le necessarie risorse» annuncia in una nota lo stesso Comune. «Si tratta di un importo di 2 milioni di euro più Iva al 20% che è la somma transata per chiudere tutte le attività ed fatti legati alla vicenda anomala per il blocco del cantiere» di piazza della Vittoria. Un risultato positivo che è stato possibile conseguire, annuncia il Comune, «a valle del voto favorevole del Consiglio comunale e della giunta e grazie al lavoro congiunto tra le direzioni Bilancio e Lavori Pubblici (con impegno diretti degli assessori Capriulo e Spalluto ed i dirigenti Perchiazzi e Panunzio) ed il sostegno tecnico del servizio progetti speciali del Comune di Taranto. Inoltre vanno sottolineati il ruolo di massima disponibilità e consulenza tecnica fornito dalla Osl (nell’intero organo composta dai dottori Pazzaglia, Gaudiano e Caricati) nel chiudere rapidamente la vicenda e la disponibilità della stessa impresa Siel ad accettare la somma proposta. Con quest’intesa il Comune onora un altro debito delle gestioni passate, evitando un rischioso contenzioso, e fa un altro importante passo in avanti per la riconsegna del Palazzo degli Uffici alla città. Ora può essere sottoscritta la nuova convenzione e portata a termine la progettazione esecutiva dell’opera per poter riavviare a pieno ritmo lo opere di cantiere entro quest’estate così come previsto dal cronoprogramma».
            Da rilevare che nelle scorse settimane, prima che in piazza della Vittoria avvenisse la rinaugurazione del cantiere di Palazzo degli Uffici, Siel e Comune definirono una pre-intesa. Ecco i punti centrali: Comune e Provincia di Taranto dovranno contribuire alla realizzazione dell’opera per circa 18 milioni di euro. La somma rimanente (15) sarà coperta dall’impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all’interno del commerciali. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale. L’accordo raggiunto, inoltre, prevede un ritorno alle origini sia per la durata del contratto di gestione che per quel che riguarda l’attribuzione delle superfici da assegnare a Comune, Provincia e Siel. In sostanza, si torna a ciò che stabiliva l’originaria convenzione d’uso in quanto sono state respinte le modifiche che la Siel ha chiesto per potersi sedere nuovamente al tavolo delle trattative. Così la durata del contratto ritorna ad essere pari a 36 anni e non più di 44 anni così come la società concessionaria aveva richiesto mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune e 6.500 al liceo classico «Archita» (e quindi alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà invece a disposizione della Siel che vi sistemerà le attività commerciali e culturali che comunque non dovranno essere in contrasto con la storia dell’immobile.
            Nel 2013 (salvo ulteriori ostacoli) il «nuovo» Palazzo degli Uffici potrebbe essere consegnato alla città. Per quanto riguarda i fondi, la Provincia ha già stanziato 8,5 milioni di euro per finanziare la ristrutturazione mentre il Comune accenderà un mutuo per avere a disposizione 11 milioni di euro. Un mutuo trentennale che peserebbe sulle casse comunali per 700mila euro all’anno.

            articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 7 Febbraio 2010

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              #66
              Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

              TEMPI LUNGHI: L’INTESA CHE SBLOCCÒ IL CONTENZIOSO PRESENTATA IN UNA CERIMONIA IL 24 DICEMBRE
              Palazzo degli Uffici: il cantiere riaprirà in estate

              • Il cantiere per la ristrutturazione di Palazzo degli uffici si riaprirà nella prossima estate. Non prima. Eppure, l’intesa tra il Comune di Taranto e la società aggiudicatrice dell’appalto (la Siel) era stata presentata in pompa magna lo scorso 24 dicembre. Alla vigilia di Natale.
              Ma cosa manca all’appello, dunque? Il consiglio comunale di Taranto, entro fine mese, deve approvare il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010. E, nell’ambito della manovra finanziaria, l’Amministrazione comunale prevede di sottoscrivere un mutuo di trent’anni per un importo complessivo che sfiora gli 11 milioni di euro ed il cui peso annuale oscilla tra le 640-700mila euro. Una volta poi approvato il bilancio, entro fine maggio, la Cassa depositi e prestiti dovrebbe accogliere positivamente la richiesta di mutuo avanzata da Palazzo di città. A quel punto, mancherebbe poi solo il nulla osta al progetto esecutivo da parte della Sovrintendenza. Progetto che, peraltro, i tecnici della Siel stanno per consegnare all’Amministrazione comunale.
              Riepilogando gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell’opera per circa 18 milioni di euro. La somma rimanente (15) sarà coperta dall’impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all’interno del Palazzo. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale.
              Ed ancora, la durata del contratto è di 36 anni e non più, quindi, a 44 così come la società concessionaria aveva richiesto mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico «Archita» (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione della Siel. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.
              La Provincia finanzierà questi lavori di ristrutturazione con 9 milioni di euro. E il Comune? L’Amministrazione comunale, come si riferiva prima, sarà costretta ad accendere un mutuo trentennale che peserebbe sulle casse comunali per 640 - 700mila euro all’anno.
              Un bel peso, certo, per un ente che ancora non è formalmente uscito dal dissesto finanziario. Eppure, questo va detto, si tratta di un impegno inferiore rispetto a quanto originariamente previsto (1 milione 200mila euro all’anno).

              articolo di Fabio Venere
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 13 Aprile 2010

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                #67
                Palazzo degli Uffici: cantiere bloccato

                Palazzo degli Uffici: mutuo e progetto fanno slittare i lavori

                • Palazzo degli Uffici, spuntano nuovi ostacoli nella corsa alla ristrutturazione. A sei mesi dalla conferenza stampa (24 dicembre) che in pompa magna presentò l’accordo raggiunto con la Si.el. per far ripartire il cantiere, non solo i lavori non sono ripartiti ma sull’agenda non si può ancora scrivere neppure la data di ripresa dei lavori stessi. Già, ma tutto questo perché? Per quale ragione, nonostante l’intesa raggiunta, non possono ancora riprendere, dopo sei anni, gli interventi di ristrutturazione dell’immobile che ospita il liceo classico «Archita»? Inizialmente, si pensava che questo stop fosse legato al mancato, definitivo, nulla osta da parte della Sovrintendenza. Ma così, in realtà, non è. O meglio, non solo.
                I lavori non possono ripartire a causa della mancata richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti (da parte del Comune di Taranto) della concessione del mutuo da 11 milioni di euro. Soldi, questi, necessari per coprire la quota che spetta a Palazzo di città. Ma, dal canto suo, l’Amministrazione comunale non può richiedere il mutuo alla Cassa perché non ha ancora approvato il bilancio consuntivo 2009. Non basta, infatti, come forse qualcuno pensava, aver varato il bilancio di previsione 2010. Per richiedere alla Cassa depositi e prestiti un mutuo serve il consuntivo che, per legge, in teoria, dovrebbe essere approvato entro il 30 giugno di ogni anno. Eppure, in realtà, il «sì» al consuntivo (non essendoci termini perentori) slitta quasi sempre a settembre.
                Ma non è questo l’unico problema. I lavori non possono iniziare ed il mutuo, di conseguenza, non si può richiedere se prima l’impresa aggiudicataria del progetto di finanza (la Siel, appunto) non presenta il progetto definitivo che, a sua volta, deve essere sottoposto ed avere il via libera del Comune e della Sovrintendenza. Poi, ancora, serve che ci sia il quadro economico che illustri i termini dell’intervento nell’immobile di piazza della Vittoria. Ma a quel punto, tutto sarebbe poi concluso? Sì, no. Forse.
                La triplice risposta a quest’inter rogativo non può che avere questo tono dubitativo perché deve far fronte a quel gigantesco meccanismo che va sotto il nome di burocrazia ed al fattore tempo. Già, il tempo. A stringere idealmente tra le mani le lancette dell’orologio ed a sfogliare impazientemente l’agenda sono gli amministratori della Provincia. E proprio alcuni rappresentanti della giunta Florido, in un incontro avuto l’altroieri con i colleghi di Palazzo di città, hanno dettato i tempi. Per la serie, se i lavori non iniziano entro il prossimo 30 ottobre saremo costretti a revocare la nostra disponibilità di 8.5 milioni di euro. Disponibilità garantita dalla Provincia perché, all’interno di Palazzo degli uffici, insiste il liceo Archita di cui, per legge, la competenza spetta a Palazzo del Governo.
                La giunta Florido, da tre anni, tiene bloccati 8.5 milioni di euro che ha, appunto, destinato al cofinanziamento della riqualificazione di Palazzo degli uffici ma può farlo, in base ad una delibera consiliare, sino al prossimo 30 ottobre. A meno che non intervenga un’altra delibera del Consiglio che faccia slittare questa data.


                Nella sede del liceo classico troveranno posto anche dei negozi e gallerie

                Ma quali sono i punti centrali della (pre) intesa? Allora, subito le cifre: gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell’opera per circa 18 milioni di euro. La somma rimanente (15) sarà coperta dall’impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all’interno del commerciali. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale. L’accordo raggiunto ieri mattina, inoltre, prevede un... ritorno alle origini sia per la durata del contratto di gestione che per quel che riguarda l’attribuzione delle superfici da assegnare a Comune, Provincia e Siel. Per essere più chiari, infatti, si torna a quanto stabiliva l’originaria convenzione d’uso mentre vengono così respinte le modifiche che la Siel aveva successivamente chiesto per potersi sedere nuovamente al tavolo delle trattative. Ed allora, la durata del contratto ritorna ad essere pari a 36 anni e non più, quindi, a 44 così come la società concessionaria aveva richiesto mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico «Archita» (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione della Siel. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è ieri impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.

                articoli di Fabio Venere
                pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 24 Giugno 2010

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                  #68
                  Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                  Il nostro sondaggio, purtroppo, rimane aperto.
                  Continuate pure a votare...

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                    #69
                    Palazzo Uffici: intesa tra Comune e Provincia

                    Palazzo Uffici, c’è intesa tra Comune e Provincia ma la strada resta in salita

                    • Palazzo degli Uffici, Comune e Provincia tornano a muoversi sulla stessa lunghezza d’onda. Dopo aver navigato su rotte diverse, i due enti salgono idealmente insieme sulla stessa imbarcazione. La stagione estiva, entrata nel vivo, agevola la metafora appena illustrata che, peraltro, rende bene l’idea di quel che sta accadendo tra Palazzo di città e Palazzo del governo. Le due amministrazioni, entrambe di centrosinistra, in queste ultime settimana, avevano avuto qualche divergenza sull’iter da seguire per l’avvio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo degli uffici.
                    In altre parole, da tre anni ormai, la Provincia ha stanziato dal proprio bilancio 8.5 milioni di euro da destinare alla riqualificazione di questo storico immobile in cui insiste il liceo classico «Archita». Solo che questa somma è vincolata, in virtù di una delibera del Consiglio provinciale, sino al prossimo 30 ottobre.
                    E, in questo clima di tagli governativi, la tentazione di liberare quest’ingente cifra per fare altro è stata forte in alcuni settori della giunta Florido. Ad alimentare questa strada, secondo una parte della Provincia, avrebbe contribuito il Comune di Taranto accusato di aver perso tempo prezioso nel adottare il progetto esecutivo e nel richiedere il mutuo alla Cassa depositi e prestiti. Poi, però, le divergenze tecnico - politiche si sono appianata (almeno, così pare) ed il progetto condiviso andrà avanti con l’invito degli assessori provinciali ai loro omologhi di Palazzo di città di far presto.
                    E, in effetti, in queste ultime settimane, la giunta Stefàno ha accelerato su questo versante. L’assessore al Bilancio, Dante Capriulo, è stato recentemente a Roma per sondare il terreno per la concessione del mutuo. Poi, si spera prima della breve pausa estiva, Comune e Si.el. dovranno ridefinire la convenzione d’uso in base ad alcune modifiche apportate e, infine, il progetto dovrà incassare il nulla osta della Soprintendenza.
                    Riepilogando, dunque, cosa serve? La Cassa depositi e prestiti deve concedere un mutuo da 11 milioni di euro. Soldi, questi, necessari per coprire la quota che spetta a Palazzo di città.
                    Ma non è questo l’unico problema. I lavori non possono iniziare ed il mutuo, di conseguenza, non si può richiedere se prima l’impresa aggiudicataria del progetto di finanza (la Siel, appunto) non presenta il progetto definitivo che, a sua volta, deve essere sottoposto ed avere il via libera del Comune e della Sovrintendenza. Poi, ancora, serve che ci sia il quadro economico che illustri i termini dell’intervento nell’immobile di piazza della Vittoria.


                    IL PROPRIETARIO DELL’EDIFICIO PRETENDE DAL COMUNE 200MILA EURO E NON PIÙ 60MILA
                    E spunta un altro ostacolo: Opere Pie vuole più soldi

                    • A dire il vero, in questi giorni è spuntato un altro ostacolo per la riapertura del cantiere-Palazzo degli uffici. Superabili, dicono però i tecnici. Eppure, è comunque un aspetto da risolvere. L’ente Opere Pie, proprietario di alcune aree e di alcuni locali dell’immobile, di fatto intende rivedere i termini dell’accordo siglato anni fa e chiede al Comune, proprietario dell’edificio, una somma non più di 60mila ma di 200mila euro. Alla fine, assicurano i legali, si troverà un’intesa e comunque questo recente carteggio firmato «Opere Pie» non dovrebbe bloccare il cantiere quando (già, ma quando?) ripartiranno i lavori di ristrutturazione.
                    Riepilogando gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell’opera per circa 18 milioni di euro. La somma rimanente (15) sarà coperta dall’impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all’interno del Palazzo. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale. Ed ancora: la durata del contratto è di 36 anni e non più, quindi, a 44 così come la società concessionaria aveva richiesto mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico «Archita» (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione della Siel. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.
                    La Provincia finanzierà questi lavori di ristrutturazione con 8.5 milioni di euro. E il Comune? L’Amministrazione comunale, come si riferisce in questa stessa pagina, sarà costretta ad accendere un mutuo per poter avere a disposizione 11 milioni di euro. Un mutuo trentennale che peserebbe sulle casse comunali per 640 - 700mila euro all’anno.
                    Un bel peso, certo, per un ente che ancora non è formalmente uscito dal dissesto finanziario. Eppure, questo va detto, si tratterebbe comunque di un impegno finanziario inferiore rispetto a quanto originariamente previsto (1 milione 200mila euro all’anno) per chiudere questo lungo contenzioso.

                    articoli di Fabio Venere
                    pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 19 Luglio 2010

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                      #70
                      Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                      «Ora salvate il liceo Archita»
                      Appello urgente agli enti locali
                      Lettera aperta sullo storico liceo al sindaco e al presidente della Provincia

                      • Il liceo Archita, la più insigne istituzione culturale (non solo scolastica) della città, chiede certezze.
                      Sempre a rischio di deportazioni dalla sua sede storica, il Palazzo degli Uffici, che fa gola agli speculatori di ogni colore, l’Archita chiama al confronto pubblico gli amministratori locali di Comune e Provincia. E lo fa con una lettera-appello del Comitato costituito a suo tempo (con migliaia di adesioni in pochi giorni) proprio per salvare lo storico Liceo.
                      «La delibera del 5 agosto ha rotto il lungo silenzio che di nuovo era calato sul Palazzo degli Uffici. Un silenzio che era iniziato da quella mattina del 24 dicembre 2009, quando, al termine di una festosa cerimonia che si svolse tra via D’Aquino e Piazza della Vittoria, apparve una scritta che ancora oggi campeggia su pannelli che vogliono dare l’idea di come potrebbe essere il Palazzo degli Uffici una volta ristrutturato. Una scritta, oggi un tantino sbiadita, che dice così: “Ricostruiamo la nostra storia. Rinasce Taranto”. Chi l’aveva immaginata voleva evidentemente legare la ristrutturazione del Palazzo alla rinascita della città. Tutti gli intervenuti, dal Sindaco al Presidente della Provincia, ribadirono la scelta che l’Archita non si sarebbe mossa da lì, tanto che la Provincia aveva approntato nei locali dell’ex Capuana 18 aule per altrettante classi del glorioso Liceo. Un presidio, si disse allora, una sorta di avamposto che voleva testimoniare l’irrinunciabilità di una scelta tutta politica e culturale. Oggi apprendiamo che la delibera del 5 agosto prevede un’agenda dei lavoro che inizia dalla coda: via l’Archita, per far sì che i lavori di ristrutturazione procedano più speditamente. Dalla stessa delibera, però, si evince altro: che l’inizio dei lavori non è imminente e che ci sono ancora problemi di natura più o meno burocratica da affrontare e superare: l’approvazione del bilancio consuntivo 2009 del Comune di Taranto, precondizione per il mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, l’approntamento del progetto esecutivo, la riconferma da parte della Provincia degli stanziamenti per la ristrutturazione dell’Archita, il contenzioso con le Opere Pie... L’agenda dei lavori e delle priorità va invertita. Innanzitutto riteniamo necessario conoscere la data effettiva di inizio dei lavori, troppe volte data per certa negli anni passati... In secondo luogo crediamo prioritario che il Comune porti a termine gli adempimenti che gli competono (approvazione del bilancio consuntivo 2009 e preventivo 2010, finanziamento del progetto esecutivo, disbrigo delle pratiche con la Cassa Depositi e Prestiti) e che la Provincia riconfermi il suo impegno finanziario (8.530.000 euro) per la ristrutturazione dei locali dell’Archita. Solo dopo si potrà affrontare la compatibilità tra la presenza della scuola ed il cantiere e si potrà eventualmente pensare ad una soluzione per la sistemazione temporanea dei locali e dei servizi della scuola».

                      articolo di Giuseppe Mazzarino
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 19 Agosto 2010

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                        #71
                        Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                        Avrete sentito parlare del Censimento Nazionale "I Luoghi del Cuore".
                        Il FAI – Fondo Ambiente Italiano – in partnership con Intesa Sanpaolo SpA, promuove la quinta edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, che per l’anno 2010 chiede ai cittadini di segnalare quei luoghi inconfondibilmente italiani – noti o sconosciuti, potenzialmente a rischio o da restaurare, visitati o da valorizzare - che custodiscono la nostra identità, rappresentano il nostro Paese e lo raccontano, luoghi legati alla tradizione e alle radici che esprimono l’immagine che l’Italia ha o che vorremmo avesse nel mondo.
                        Il censimento ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le Istituzioni sui temi della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale italiano.
                        La partecipazione al censimento avviene attraverso una segnalazione scritta, da effettuare mediante accesso al sito I Luoghi del Cuore.
                        Le segnalazioni potranno essere effettuate fino al 30 settembre 2010.
                        La partecipazione al censimento è completamente gratuita ed è aperta a tutti coloro, di qualsiasi età, che siano residenti in Italia.
                        Tutte le segnalazioni pervenute verranno raccolte e ordinate dal FAI al fine di stilare una classifica in base al numero di segnalazioni pervenute.

                        Il FAI invierà a Soprintendenti, Sindaci e Presidenti Regionali territorialmente competenti notizia dell’avvenuta segnalazione.
                        Il FAI, inoltre, si impegna a intervenire su uno o più beni tra quelli che riceveranno il maggior numero di segnalazioni, attivandosi per sostenere le azioni di recupero, tutela e valorizzazione promosse sul territorio. Si avvarrà a tal fine dei propri canali istituzionali, competenze tecniche e rete territoriale.
                        Per casi specifici, individuati tra I Luoghi del Cuore che avranno ricevuto il maggior numero di segnalazioni, saranno messi a disposizione eventuali contributi economici.
                        Una Giuria, composta da un rappresentante del FAI, da un rappresentante del partner Intesa Sanpaolo e da un autorevole esponente del mondo della cultura designato dal FAI stesso, individuerà a sua totale e insindacabile discrezionalità i luoghi sui quali intervenire.

                        Studenti Taranto consiglia la segnalazione di Palazzo degli Uffici !
                        Accendiamo i riflettori nazionali sulle impalcature che da anni circondano lo storico Palazzo, simbolo della condizione precaria delle strutture che ospitano gli studenti tarantini. Da anni la situazione sembra sul punto di sbloccarsi ma le impalcature sono ancora lì e sappiamo che sono sorti nuovi problemi da risolvere prima dell'avvio dei lavori di ristrutturazione. L'unico risultato concreto ottenuto finora è un fantastico poster gigante che ci mostra come dovrebbe apparire il Palazzo dopo i lavori di ristrutturazione!
                        Nonostante l'impegno di Comune e Provincia siamo arrivati al solito punto in cui ciò che manca è il denaro! Chissà... se facciamo capire quanto teniamo a quel Palazzo... il FAI potrebbe addirittura darci una mano!

                        Classifica parziale del Censimento: insieme, in un mese, possiamo far raggiungere a Palazzo degli Uffici almeno la ventesima posizione!
                        Regolamento de I Luoghi del Cuore - Luoghi della nostra città segnalati
                        Per la segnalazione occorre una rapida registrazione al portale nella quale viene chiesto di fornire nome, cognome e email. Quindi vi verrà inviata una email all'indirizzo indicato per convalidare la registrazione (e la segnalazione).

                        Vi forniamo il link per segnalare Palazzo degli Uffici:

                        Segnala Palazzo degli Uffici come Luogo del Cuore
                        (con i dati relativi alla segnalazione già inseriti; compilate il campo antispam in fondo alla pagina e cliccate su "completa la segnalazione" per registrarvi)

                        Forza ragazzi... facciamo vedere di cosa siamo capaci!

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                          #72
                          Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                          A giorni una soluzione per il liceo Archita
                          E per il Ferraris si opta per i locali nella parrocchia di S.Teresa

                          • Ai nastri di partenza il nuovo anno scolastico rispetto al quale sono in via di svolgimento le procedure di immissione in ruolo, utilizzazione, assegnazione del personale docente e ata (non docente). Operazioni che come sempre si incastrano in questa fase d’avvio del nuovo anno e sulle quali pesano sempre più gli effetti dei tagli operati nel corso degli anni, vale a dire unità di personale in sovrannumero difficile da sistemare. Ma solo a chiusura di tutte queste operazioni, che a loro volta si incastrano con quelle in corso anche in altre province, sarà possibile stabilire quale sarà stato complessivamente il saldo negativo quest’anno. In moto già da tempo anche la macchina organizzativa degli enti locali che dovrà garantire aule e spazi a studenti e professori. Alla ribalta ancora una volta gli istituti superiori, ed in particolare il liceo Archita, il liceo Ferraris e l’istituto Maria Pia.
                          Liceo Archita. Qualche settimana fa arriva l’annuncio (contenuto in una delibera) del Comune che occorre liberare le aule per consentire la ripresa dei lavori all’ex Palazzo degli Uffici, in una cui ala è appunto sistemato lo storico liceo. Ferma la presa di posizione della Provincia che dovrà intervenire con un finanziamento di oltre 8 milioni di euro per la parte di sua competenza (per l’Archita appunto). La posizione dell’ente locale è stata ribadita anche ieri dal vicepresidente ed assessore alla pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro: “Siamo disponibili ad andar via ed a trasferire l’Archita per il tempo necessario, ma ad una condizione: che siano fissati i termini per l’inizio e la fine dei lavori, che sia prevista una penale con una fideiussione in modo tale che ogni giorno di ritardo nella consegna dei lavori sia coperto da garanzie. Insomma, siamo disposti a prevedere il costo di un fitto in bilancio, ma ogni giorno in più deve autofinanziarsi”. Intanto, è top secret sulle ipotesi di sistemazione alternativa per l’Archita. Si tratta, garantisce Fisicaro, di soluzioni comunque ubicate nel borgo cittadino.
                          Liceo Ferraris. Dopo le lezioni estive in piazza, a sostegno della richiesta di nuove aule, la questione non è ancora chiusa. Le aule reperite nella struttura della parrocchia di Santa Teresa, nelle immediate vicinanze della sede centrale del Ferraris, sono anche utilizzate dall’istituto tecnico Maria Pia che ha altrettanto bisogno di locali. Insomma, si cerca una soluzione che accontenti tutti a distanza di settimane dall’inizio della querelle e di qualche giorno dall’avvio delle lezioni. E la soluzione non potrà non venire dalla stessa struttura di Santa Teresa che magari sarà condivisa dalle due scuole, con ingressi separati. Si decide oggi.
                          Le storie dell’Archita, del Ferraris e del Maria Pia introducono in qualche modo al problema della razionalizzazione della rete scolastica per l’anno 2011. Fornendo un dettagliatissimo elenco delle scadenze di questi giorni e per una programmazione più a lungo raggio, il Comitato per la Qualità della Vita ha fornito ieri – nel corso di una conferenza stampa – alcune cifre meritevoli di attenzione. Tra tutte, una: dopo il pensionamento di numerosi dirigenti scolastici, risultavano libere 40 presidenze, di cui 29 assegnate in reggenza. Al momento, inoltre, sono 30 le scuole con meno di 500 alunni e 19 quelle con 500-600 alunni. Scontate le conclusioni.

                          articolo di Maria Rosaria Gigante
                          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 31 Agosto 2010

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                            #73
                            Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                            Rilancio di Palazzo Uffici: i tempi rimangono incerti
                            Moccia (dirigente dei Lavori pubblici): attendiamo ancora il mutuo

                            Tempi (ancora) incerti per la ristrutturazione di Palazzo degli uffici. A confermarlo è stato ieri, con un apprezzabile senso di realismo e con onestà intellettuale, il dirigente ai Lavori pubblici, Aniello Moccia. Il responsabile della direzione di via Plinio n. 75, insieme all'assessore Alfredo Spalluto (ieri era assente), era stato convocato a partecipare ad una riunione della commissione Garanzia e controllo. L'organismo, presieduto da Mario Laruccia (I Riformisti), ieri mattina, ha voluto fare il punto sul progetto della ristrutturazione e riqualificazione (anche a fini commerciali) dello storico immobile che domina piazza della Vittoria e che ospita il liceo "Archita". Il dirigente del Comune ha descritto la situazione "molto complessa che ho ereditato e che sto cercando di gestire nel migliore dei modi". Incalzato dalle domande - osservazioni dello stesso Laruccia oltre che di Mario Stante (Mjl) e Ciccio Voccoli (Rifondazione), Moccia ha descritto tutta la situazione dal punto di vista amministrativo. Il dirigente, inoltre, ha fornito ai consiglieri presenti anche un aggiornamento: "Proprio l'altroieri la Cassa Depositi e Prestiti precisa Moccia che dovrebbe erogare al Comune di Taranto un mutuo da 11-12 milioni di euro, necessario per assicurare la copertura finanziaria al progetto, ci ha chiesto di effettuare un ulteriore passaggio formale. Ovvero, serve che la giunta comunale approvi nuovamente il progetto considerato che, dalla prima stesura, sono passati sei anni e mezzo ormai". E' sempre Aniello Moccia a spiegare che "per ottenere il mutuo c'è bisogno del progetto definitivo e per avere questo è necessario disporre del cosiddetto atto aggiuntivo. Ma, a sua volta, l'atto aggiuntivo non si può sottoscrivere se non c'è la copertura finanziaria". E a questo punto, durante i lavori della commissione svoltisi a Palazzo Latagliata, il responsabile dei Lavori pubblici si lascia sfuggire una critica non tanto velata a chi ha precedentemente gestito la vicenda: "In genere non si fa un progetto simile senza aver prima individuato la copertura finanziaria". E la copertura la assicurano il mutuo e la Provincia garantendo la quota di finanziamento promessa già da anni (8.5 milioni di euro), di cui riferiamo in questa stessa pagina. E' ancora Moccia a precisare che "attendo che la Provincia formalizzi il suo impegno economico". Analogamente, anzi parallelamente, il dirigente dei Lavori pubblici del Comune di Taranto sta cercando di risolvere la questione con le Opere Pie "proponendo loro una bozza di contratto di usufrutto. Ma non abbiamo ottenuto ancora alcuna risposta". In questo contesto, i (neo) oppositori, Mario Stante e Ciccio Voccoli hanno gioco facile nel ricordare ironicamente la cerimonia in grande stile svoltasi alla vigilia dello scorso Natale con cui si annunciava la prossima riapertura del cantiere. In realtà, invece, non si può dire ancora con certezza quando riprenderanno i lavori.



                            DA QUASI TRE ANNI L'AMMINISTRAZIONE HA STANZIATO LA SOMMA NECESSARIA
                            La Provincia darà i soldi al Comune ma pagherà in otto rate da un milione
                            L'ipotesi è allo studio della giunta che intanto conferma l'impegno

                            La Provincia di Taranto conferma il suo impegno per la ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo degli Uffici. Ma, ed è questa l'indiscrezione che trapelava ieri in ambienti vicini a Palazzo del Governo, la giunta Florido potrebbe presto formalizzare il suo impegno apportando, però, alcune rilevanti modifiche nelle modalità di pagamento in favore del Comune di Taranto e di conseguenza del consorzio Aeders titolare delle quote della società "Palazzo degli uffici srl". Per essere più chiari, la giunta Florido conferma (anzi, confermerà con un atto amministrativo) la sua volontà di contribuire alla ristrutturazione e riqualificazione del palazzo che ospita il liceo classico "Archita" ma starebbe per definire alcune novità nelle forme di pagamento. Va, inoltre, ricordato che la Provincia da oltre tre anni ha bloccato nel proprio bilancio l'ingente cifra di 8.5 milioni di euro. Soldi che l'Amministrazione provinciale ha dovuto congelare proprio perchè destinati alla ristrutturazione dell'immobile non potendoli, dunque, utilizzare per altre attività. Ed allora, un pò per questo motivo ed un pò per altri legati alla tenuta dei conti, la giunta Florido starebbe valutando l'ipotesi di pagare la somma dovuta in otto rate da un milione di euro l'una. Ma pare addirittura che il primo pagamento, ovvero la prima rata, potrebbe essere onorata solo alla conclusione dei lavori. E, quindi, non all'apertura del cantiere ma alla sua chiusura. E, quindi, potenzialmente, in un arco di tempo che oscilla tra il 2014 ed il 2015. Da lì, secondo quest'indiscrezione, inizierebbero i pagamenti che terminerebbero dopo, appunto, otto anni. Ovvero, dopo otto rate. Se quest'ipotesi dovesse essere confermata e dovesse poi essere formalizzata nella risposta che la Provincia fornirà a breve al Comune di Taranto, cosa potrebbe mai accadere? Il consorzio titolare della società progetto "Palazzo degli Uffici srl" accetterà le nuove modalità di pagamento previste dalla Provincia? E se non dovesse farlo, questo potrebbe far saltare gli accordi sinora sottoscritti? Potrebbe compromettere quanto deciso sinora? E, in questo caso (negativo), a quel punto, il Comune di Taranto dovrebbe rivedere le superfici sinora assegnate alla scuola ed alle attività commerciali previste nel progetto iniziale.


                            articoli di Fabio Venere
                            pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 18 Novembre 2010

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                              #74
                              Palazzo degli Uffici: (ri)approvato il progetto

                              Palazzo degli Uffici: approvato il progetto
                              Un passaggio formale che serve per avere il mutuo

                              Approvato nuovamente il progetto per la ristrutturazione di Palazzo degli Uffici. La Cassa Depositi e Prestiti, considerato che la proposta originaria è ormai datata (2004), ha chiesto alla giunta Stefàno di formalizzare nuovamente il suo “sì” a quest'opera ancora incompiuta. Il passaggio formale è necessario per avviare le pratiche per far sì che la “Cassa” conceda al Comune di Taranto un mutuo da 11 milioni di euro necessario per finanziare la ristrutturazione e riqualificazione dell'immobile. A questa cifra, una volta ottenuta, si dovrà aggiungere la “dote” proveniente dalla Provincia (8.5 milioni). Soldi che, però, la giunta Florido sarebbe disposta ad erogare a rate per i prossimi otto anni. Per la serie, un milione all'anno. A questo punto, entro quindici giorni, il Comune e il consorzio Aeders (nuovo titolare delle quote della società Palazzo degli Uffici srl) dovranno firmare la convenzione d'uso. Successivamente, bisognerà definire il rapporto con la Provincia e risolvere il contenzioso con le Opere Pie usufruttuarie di una parte dell'immobile. Se tutti questi passaggi dovessero essere compiuti, tra gennaio e febbraio 2011, finalmente, dovrebbe riaprirsi il cantiere. Ma, in sintesi, cosa prevede il progetto? Esercizi commerciali, sale per discutere di arte, libri e cultura per far rinascere Palazzo degli Uffici. Questo prevedeva il bando di gara per “la concessione di lavori pubblici, gestione funzionale ed economica del Palazzo degli Uffici”.
                              In buona sostanza, l'Amministrazione comunale aveva chiamato a raccolta i privati per ristrutturare lo storico immobile che domina piazza della Vittoria. Come moneta di scambio per questo massiccio intervento finanziario, i privati potrebbero incassare gli oneri derivanti dalla gestione dei servizi annessi e delle attività commerciali che lì saranno sistemate. Il 13 settembre del 2002, la giunta Di Bello approvò il progetto preliminare dei lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico di Palazzo degli Uffici, con un investimento minimo previsto di 30 milioni 987mila euro. L'intervento di ristrutturazione dell'edificio era inserito, del resto, nel programma triennale 2002-2004. Il concessionario (Romagnoli prima, Pisa Costruzioni, Siel ed infine consorzio Aeders) poteva esercitare il diritto di gestire e sfruttare economicamente tutti i lavori realizzati. L'impresa costruttrice dovrà rispettare alcuni punti fermi. Ovvero: mantenimento dei volumi esistenti dell'edificio senza nessun aumento - si legge nell'originario bando di gara - salvo quelli strettamente necessari per volumi tecnici da realizzare al piano terrazza e che non comportino alterazioni delle linee architettoniche dell'edificio. Sarà possibile realizzare la copertura delle corti interne con materiali trasparenti su apposita struttura portante. Ed ancora: mantenimento delle linee architettoniche dei prospetti esterni, mantenimento delle linee architettoniche dei prospetti interni fatta salva la realizzazione di nuove aperture per la realizzazione dei percorsi interni di uso pubblico dell'edificio quali la galleria, le corti interne per creare un percorso continuo tra corso Umberto e via D'Aquino.


                              articolo di Fabio Venere
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 30 Novembre 2010

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                                #75
                                Palazzo degli Uffici: firmato il contratto

                                Palazzo degli Uffici Comune firma il contratto col nuovo consorzio

                                Palazzo degli Uffici, firmato il contratto. Nei giorni scorsi, infatti, è stato finalmente sottoscritto quello che in gergo si chiama atto aggiuntivo ma che, in realtà, è un vero e proprio contratto. Una convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile che insiste nel quadrilatero compreso tra via dei Comizi (ovvero piazza della Vittoria), via D'Aquino, piazza Archita e corso Umberto. A questo punto, l'intesa dovrà essere ratificata dalla giunta Stefàno e successivamente il contratto, appena sottoscritto, dovrà essere poi inviato a Roma per integrare la richiesta già avanzata alla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere il mutuo. La somma (11 milioni di euro) serve a coprire la quota finanziaria di competenza comunale. Una volta definite tutte queste procedure, il Comune (per la giunta sta seguendo questa complessa vicenda l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto) dovrà definire con la Provincia e l'impresa aggiudicataria le modalità con cui Palazzo del Governo dovrà garantire la sua dote finanziaria (8,5 milioni). La giunta guidata da Gianni Florido dovrebbe confermare comunque il suo impegno dichiarato 3-4 anni fa ma sembra orientata a pagare a rate (otto... scadenze da 1 milione l'una).
                                Riepilogando, dunque, gli enti locali (Comune e Provincia di Taranto) dovranno contribuire alla realizzazione dell'opera sborsando circa 19 milioni di euro. La somma rimanente (14 milioni) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo degli Uffici. Aree che avranno soprattutto una destinazione commerciale.
                                Inoltre, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici vengono così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente per legge alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri quadrati) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. Lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e culturali anche se la stessa società concessionaria si è impegnata a non aprire le porte del palazzo ad attività che siano in palese contrasto con la storia di questo prestigioso immobile.
                                Tornando, per un attimo, agli aspetti finanziari, il Comune per far fronte alla ristrutturazione di quest'immobile dovrà fronteggiare un mutuo trentennale che potrebbe gravare sulle casse comunali per 634mila euro all'anno. Un bel peso, certo, per un ente locale che ancora non è formalmente uscito dal dissesto finanziario. Eppure, questo va detto, si tratterebbe comunque di un impegno finanziario inferiore rispetto a quanto originariamente previsto (1 milione 200mila euro all'anno dalla giunta Di Bello). E questo, inoltre, consentirebbe di chiudere un contenzioso lungo sei anni e soprattutto di ristrutturare (in 32 mesi dall'inizio dei lavori) uno dei simboli della città.

                                articolo di Fabio Venere
                                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 29 Dicembre 2010

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                                Sto operando...
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