annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Palazzo degli Uffici: quale futuro?

Comprimi
Questa è una discussione evidenziata.
X
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    #16
    Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

    Originariamente inviato da VioletTear Visualizza il messaggio
    Io ho votato Mai ahahah
    anke iioooo

    Commenta


      #17
      Tanto tuonò... che piovve

      Sfratto per il liceo di Aldo Moro

      L’Archita senza più sede ad un mese dall’inizio dei corsi

      Ufficiale l’intimazione del Provveditorato alle opere pubbliche: struttura inidonea

      articolo di Cesare Bechis pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di martedì 18 agosto 2009

      Sfratto forzato per il liceo classico «Archita», il più prestigioso istituto scolastico della città, e ricerca affannosa di una nuova sede in tempi ritrettissimi.
      L’8 giugno scorso la commissione del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche, che dipende dal ministero delle Infrastrutture, ha dichiarato “inidonei” i locali di Palazzo degli Uffici, in piazza della Vittoria, che ospitano studenti, professori e dipendenti del liceo. Il gruppo di lavoro, composto dal geometra Antonio Toscano, di Bari, dall’ingegner Tateo, della Provincia, e dal responsabile scolastico della sicurezza, ha effettuato un accurato e lungo sopralluogo del primo e secondo piano, dall’ex Capuana all’attuale liceo. Formulario alla mano, i tecnici hanno riscontrato lacune e problemi strutturali, hanno esaminato soffitti e controsoffitti, parapetti e finestre, rivestimenti e infissi, pannelli elettrici e bagni. La diagnosi è stata impietosa per quanto prevedibile: i locali sono inidonei e versano in precarie condizioni.
      Di conseguenza la commissione propone “di avviare le procedure utili e necessarie per individuare una nuova sede scolastica che sostituisca Palazzo degli Uffici, anche in fitto”. La relazione è stata inviata alla Provincia, competente sulle scuole superiori, al Provveditorato delle Opere pubbliche, all’ufficio scolastico regionale e provinciale e al prefetto di Taranto. La patata bollente ora passa nelle mani di Emanuele Fisicaro, assessore provinciale all’Istruzione e Università.
      L’esponente della giunta Florido, appena arrivato nel suo nuovo ufficio, si trova a dover risolvere entro il 18 settembre, primo giorno di scuola per l’«Archita», il problema dei problemi: trovare una nuova sistemazione alle ventinove classi, circa ottocento alunni, che fino a giugno hanno frequentato Palazzo degli Uffici. A luglio ha avuto un primo incontro in cui è stato fatto il punto con la dirigente scolastica Ada Grassi, alla quale subentrerà dal primo settembre Michele Marangi in arrivo dal «Da Vinci» di Martina Franca. Fisicaro è alla ricerca di una soluzione, anche provvisoria, e con l’assistenza anche del Comune sta cercando di individuare una nuova struttura che offra le garanzie richieste dalle norme per ospitare tutti insieme gli studenti dell’Archita.
      La stretta sulla sicurezza degli edifici scolastici s’è avuta dopo la tragedia di Rivoli. Il 22 novembre dell’anno scorso, nella città a pochi chilometri da Torino, crollò il controsoffitto di un’aula e morì uno studente di diciassette anni. Altri quattro furono feriti gravemente. Il ministro Mariastella Gelmini avviò allora una ricognizione su tutte le strutture scolastiche italiane. Il problema strutturale dell’Archita esplode ora ma la precarietà dell’edificio, la caduta dei calcinacci e le lesioni ai soffitti, sono storie vecchie e conosciute dai tarantini.

      Commenta


        #18
        Riferimento: Tanto tuonò... che piovve

        Originariamente inviato da Plautus Visualizza il messaggio
        Sfratto per il liceo di Aldo Moro

        L’Archita senza più sede ad un mese dall’inizio dei corsi

        Ufficiale l’intimazione del Provveditorato alle opere pubbliche: struttura inidonea

        articolo di Cesare Bechis pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di martedì 18 agosto 2009

        Sfratto forzato per il liceo classico «Archita», il più prestigioso istituto scolastico della città, e ricerca affannosa di una nuova sede in tempi ritrettissimi.
        L’8 giugno scorso la commissione del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche, che dipende dal ministero delle Infrastrutture, ha dichiarato “inidonei” i locali di Palazzo degli Uffici, in piazza della Vittoria, che ospitano studenti, professori e dipendenti del liceo. Il gruppo di lavoro, composto dal geometra Antonio Toscano, di Bari, dall’ingegner Tateo, della Provincia, e dal responsabile scolastico della sicurezza, ha effettuato un accurato e lungo sopralluogo del primo e secondo piano, dall’ex Capuana all’attuale liceo. Formulario alla mano, i tecnici hanno riscontrato lacune e problemi strutturali, hanno esaminato soffitti e controsoffitti, parapetti e finestre, rivestimenti e infissi, pannelli elettrici e bagni. La diagnosi è stata impietosa per quanto prevedibile: i locali sono inidonei e versano in precarie condizioni.
        Di conseguenza la commissione propone “di avviare le procedure utili e necessarie per individuare una nuova sede scolastica che sostituisca Palazzo degli Uffici, anche in fitto”. La relazione è stata inviata alla Provincia, competente sulle scuole superiori, al Provveditorato delle Opere pubbliche, all’ufficio scolastico regionale e provinciale e al prefetto di Taranto. La patata bollente ora passa nelle mani di Emanuele Fisicaro, assessore provinciale all’Istruzione e Università.
        L’esponente della giunta Florido, appena arrivato nel suo nuovo ufficio, si trova a dover risolvere entro il 18 settembre, primo giorno di scuola per l’«Archita», il problema dei problemi: trovare una nuova sistemazione alle ventinove classi, circa ottocento alunni, che fino a giugno hanno frequentato Palazzo degli Uffici. A luglio ha avuto un primo incontro in cui è stato fatto il punto con la dirigente scolastica Ada Grassi, alla quale subentrerà dal primo settembre Michele Marangi in arrivo dal «Da Vinci» di Martina Franca. Fisicaro è alla ricerca di una soluzione, anche provvisoria, e con l’assistenza anche del Comune sta cercando di individuare una nuova struttura che offra le garanzie richieste dalle norme per ospitare tutti insieme gli studenti dell’Archita.
        La stretta sulla sicurezza degli edifici scolastici s’è avuta dopo la tragedia di Rivoli. Il 22 novembre dell’anno scorso, nella città a pochi chilometri da Torino, crollò il controsoffitto di un’aula e morì uno studente di diciassette anni. Altri quattro furono feriti gravemente. Il ministro Mariastella Gelmini avviò allora una ricognizione su tutte le strutture scolastiche italiane. Il problema strutturale dell’Archita esplode ora ma la precarietà dell’edificio, la caduta dei calcinacci e le lesioni ai soffitti, sono storie vecchie e conosciute dai tarantini.
        ma comunque me l'aspettavo, prima o poi doveva accadere..

        Commenta


          #19
          Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

          Sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi Fabio Venere conferma la notizia nell'articolo "L'Archita trasloca al Sant'Antonio" che pubblicheremo dopo le 17.
          Si parla di anomalie e rischi per la sicurezza soprattutto nel secondo piano dell'immobile, mentre per il primo piano sarebbero sufficienti degli interventi di manutenzione che la Provincia si impegnerebbe a far eseguire nel più breve tempo possibile. Quindi almeno 20 classi dell'Archita dovrebbero sistemarsi presso l'Istituto Sant'Antonio in via Regina Elena.

          Commenta


            #20
            Riferimento: Tanto tuonò... che piovve

            Originariamente inviato da Plautus Visualizza il messaggio
            Il problema strutturale dell’Archita esplode ora ma la precarietà dell’edificio, la caduta dei calcinacci e le lesioni ai soffitti, sono storie vecchie e conosciute dai tarantini.
            Quoto...
            E' passata un'estate intera.. e solo ora che sta per iniziare la scuola si ricordano che l'archita sta cadendo a pezzi? Dubito che in tre settimane riescano a trovare un'altra sistemazione...
            what we have is a great love.
            It's complicated.
            Intense. All-consuming.
            No matter what we do and how much we fight, it'll always pull us in.

            Commenta


              #21
              Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

              Chissà dove ***** ci devono sbattere ora.

              Only way to feel the noise is when it's good and loud,
              So good you can't believe it's screaming with the crowd,
              Don't sweat it, get it back to you!

              Commenta


                #22
                Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                Originariamente inviato da Kystvak Visualizza il messaggio
                Chissà dove ***** ci devono sbattere ora.
                Stanno pensando di sbatterci alla Sant'Antonio...
                La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.(Kant)

                Commenta


                  #23
                  Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                  PALAZZO DEGLI UFFICI: il secondo piano è offlimits

                  articoli di Fabio Venere pubblicati sulla Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 19 agosto 2009

                  L’Archita trasloca al «Sant’Antonio»


                  Per il Provveditorato alle Opere pubbliche è «inagibile»
                  Domani summit in Provincia


                  • Un pezzo di storia di Taranto trasloca. No, questa volta la retorica non prende il sopravvento. E’ proprio così. Il liceo classico «Archita» di Taranto, i suoi studenti, i suoi insegnanti, è costretto ad abbandonare lo storico immobile che domina piazza della Vittoria e che è compreso tra le vie: dei Comizi; corso Umberto e via D’Aquino.
                  Così ha deciso il Provveditorato regionale alle Opere pubbliche che, dopo un attento sopralluogo, ha estratto il «cartellino rosso». E così, dopo quasi centoquarant’anni l’«Archita», uno dei più antichi licei del Mezzogiorno, deve cambiar casa. Andrà all’istituto «Sant’Antonio». Provvisoriamente, almeno così si spera.
                  Nella sua relazione consegnata all’Amministrazione provinciale lo scorso 8 giugno, infatti, i tecnici del Provveditorato segnalano una serie di anomalie e di rischi per la sicurezza soprattutto nel secondo piano dell’immobile. Per il primo, invece, sarebbero sufficienti degli interventi di manutenzione che la Provincia (competente per legge ad occuparsi degli edifici scolastici) si impegnerebbe a far eseguire nel più breve tempo possibile. L’«Archita», scuola dove tra gli altri ha studiato lo statista Aldo Moro, ex presidente della Dc e per sei volte presidente del Consiglio, manterrebbe comunque una sua presenza nella sua storica sede. Per il resto, invece, proseguirebbe così in questa sua parcellizzazione già iniziata, a dire il vero, anni fa con la sistemazione di 25 classi nei locali della scuola «Mazzini» in via Pitagora. Ora, invece, a causa dell’inagibilità stabilità dal Provveditorato alle Opere pubbliche almeno 20 classi del liceo classico tarantino dovrebbero sistemarsi presso l’istituto «Sant’Antonio» in via Regina Elena.
                  Di questo, si parlerà domani mattina in un vertice convocato dal vicepresidente nonchè assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro. Alla riunione parteciperanno i dirigenti dei settori tecnici, della Pubblica istruzione oltre che un funzionario di «Isolaverde» che provvederà materialmente al trasloco.
                  Intanto Fisicaro non ci sta e tuona: «Non si può parlare di emergenza visto che questa situazione era nota da tempo. I dirigenti - prosegue - avrebbero dovuto agire subito e soprattutto informarmi. Io posso dare la linea politica ma i tecnici sono loro. Bisogna mettere in ordine in un settore, quello dell’individuzione delle sedi scolastiche, che vede la Provincia impegnare risorse finanziarie importanti. Paghiamo - avverte Fisicaro - il fitto per il 33 per cento delle sedi. E’ troppo».

                  ______________________________________________

                  LA LETTERA DEL 25 MARZO CINQUE MESI FA, UN GRUPPO DI INSEGNANTI DEL LICEO SCRISSE A SINDACO E PRESIDENTE

                  I «prof» a Stefàno e Florido «Un disagio ormai insostenibile»



                  • Gli insegnanti dell’«Archita», cinque mesi fa, avevano rotto il silenzio. Stanchi, evidentemente, di vedere Palazzo degli uffici «intrappolato» da impalcature e ostacolato da transenne avevao inviato una lettera aperta al sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno ed al presidente della Provincia, Gianni Florid o. In sostanza, con quella lettera, volevano sapere se e quando inizieranno i lavori di ristrutturazione del liceo. Ma cosa avevano scritto nella lettera inviata a Stefàno e Florido i docenti? «Riusciranno mai i docenti, gli studenti e i genitori del liceo statale "Archita" a vedere iniziati e portati a termine - si chiedono gli insegnanti - i lavori di ristrutturazione dell'ex Palazzo desii Uffici in cui ha sede il più glorioso e prestigioso liceo della nostra città? Riusciranno mai i cittadini di Taranto a non vedere più quel palazzo, in stato di semiabbandono, da tempo immemorabile transennato, completamente accerchiato da impalcature e con infissi e finestre divelte?».
                  Sempre i docenti si erano posti quest’interrogativo: «Riusciremo mai tutti quanti noi a vedere un giorno restituito alla città e alla fruibilità di cittadini, studenti, docenti e loro famiglie un bene comune, un palazzo, che potrebbe essere un edifìcio di pregio, un vero e proprio monumento e che oggi appare ridotto ad un quasi rudere?».
                  Gli insegnanti del liceo, il cui portavoce fu in quell’occasione il professor Nino Palma, ricorrendo anche ad una metafora affermarono: «Restiamo ostinatamente attaccati come l'ostrica al suo scoglio, vogliamo rompere onesto silenzio, vogliamo lanciare il nostro grido di dolore e manifestare tutto il disagio profondo che da anni, studenti, docenti e non docenti, genitori vivono per le precarie condizioni edilizie in cui versa la sede del più antico liceo della nostra città, dove si sono formate intere generazioni di studenti e dove hanno studiato - si riporta testualmente - uomini di grande levatura intellettuale e culturale, come Aldo Moro che hanno dato e continuano a dare lustro e prestigio alla città stessa e all'intero paese.
                  Per gli insegnanti si tratta di «un disagio appena alleviato dalla nostra opera educativa, che vuole continuare ad essere all'altezza della tradizione di questo liceo e dalle numerose attività culturali, di cui la nostra scuola continua ad essere, nonostante tutto, promotrice. Noi vi diciamo - così i docenti si rivolsero a Stefàno e Florido - che non è più sopportabile la vista di quel Palazzo che dovrebbe essere il fiore all’occhiello e il cuore pulsante della vita culturale e scolastica della nostra città e del quale oggi più nessuno sembra curarsi. Vi diciamo che non può più essere eluso o rinviato il problema di dare all'Archita una sede degna di questo nome, adeguata e sicura».
                  Con questa lettera, gli insegnanti evidenziarono «una situazione logisticamente infelice e precaria, che è motivo di disagio per tutti noi e che potrebbe, se perpetuata, riflettersi in futuro, oltre che sulla nobile fatica dell'insegnare e dell'apprendere».

                  _______________________________________

                  CANTIERE RIAPRE A GENNAIO?

                  Lavori bloccati il Comune verso l’intesa finale


                  • Comune di Taranto e «Palazzo degli Uffici srl» sono vicinissimi all’intesa. Nelle prossime ore, forse già oggi, dovrebbe concludersi il lungo confronto tecnico tra i funzionari dell’Amministrazione comunale ed i rappresentanti della società che, ormai sei anni fa, si è aggiudicò i lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile che ospita la sede del liceo «Archita».
                  E’ opportuno ricordare, a questo punto, come i lavori in questione furono affidati sei-sette anni dalla giunta Di Bello (centrodestra) nell’ambito del cosiddetto project financing (dall’inglese, progetto di finanza). Per essere più chiari, la «Romagnoli spa» iniziò i lavori preliminari alla trasformazione di questo edificio. L’importo del progetto si aggirava, complessivamente, sui 31 milioni di euro circa.
                  Ma, appunto, la «Romagnoli» si limitò solo ad eseguire degli interventi preliminari (sondaggi tecnici, messa in sicurezza di alcune aree, di alcune scale). Poi, ancor prima della dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, Palazzo di città chiuse i rubinetti. Nel frattempo, inoltre, ci fu un passaggio di azioni societarie dalla Romagnoli alla Pisa costruzioni. I lavori rimasero fermi per oltre quattro anni. Dieci mesi fa, invece, in questa ingarbugliata vicenda si registra un’altra novità: la Si.el. rileva da Pisa costruzioni il 100 per cento delle quote della società costituita ad hoc «Palazzo degli Uffici srl». Con la giunta di Ippazio Stefàno (assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto) inizia una lunga trattativa che sembra essere ora alle battute finali. Pare che la società aggiudicataria dell’appalto non pretenda più dal Comune un risarcimento danni per il blocco del cantiere ma piuttosto una profonda rivisitazione del contratto che disciplina la gestione dell’immobile e del relativo sfruttamento degli utili economici da essa derivati. Ora la parola passa al sindaco Stefàno che tra un paio di settimane dovrebbe incontrare l’impresa. Ma, sia chiaro, nella migliore delle ipotesi i lavori non inizierebbero comunque prima di gennaio-febbraio 2010.
                  Codice Civile - Codice Penale - Angelo Pacifico - Avvocato a Taranto - Amministratore di Condominio a Taranto

                  Commenta


                    #24
                    Riferimento: tanto tuonò... che piovve

                    Archita in cerca di sede
                    Ricognizione sugli immobili

                    Il liceo di Moro via da Palazzo degli Uffici: tra un mese le lezioni

                    Fisicaro: "Tempi stretti, il Comune collabori"

                    articolo di Cesare Bechis pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di mercoledì 19 agosto 2009

                    Provincia e Comune insieme per tentare di risolvere il caso-Archita, lo sfratto forzato per "inidoneità" di Palazzo degli Uffici del liceo classico più prestigioso di Taranto e la ricerca di una nuova sede capace di accogliere le ventinove classi, i laboratori e gli uffici.
                    Oggi i due assessori all'Istruzione, Emanuele Fisicaro per la Provincia, e Angela Mignogna per il Comune, esamineranno insieme il problema e cominceranno la ricognizione per individuare un edificio scolastico che abbia le caratteristiche per salvare l'integrità del liceo senza ulteriori smembramenti. Oggi l'Archita ha disseminato classi in via Pitagora e in via Bruno, oltre quelle ospitate nella sede storica di Palazzo degli Uffici in piazza della Vittoria. "Ho chiesto al Comune di lavorare insieme su questa situazione che ho ereditato all'atto del mio insediamento. Sono qui appena da un mese - sottolinea Fisicaro - ho trovato un sistema scolastico allo sfascio e devo affrontare un problema dalle notevoli implicazioni. Innanzitutto intendo perseguire l'obiettivo di tenere insieme le classi del liceo individuando una struttura in grado di accogliere tutti gli studenti, i professori e gli uffici del liceo. Sarà in ogni caso una soluzione temporanea perchè Palazzo degli Uffici è al centro di una complessa opera di riqualificazione e quando sarà ultimata il liceo tornerà in piazza della Vittoria. Da questo punto di vista mi auguro che i lavori prendano il via al più presto e si completino entro i tempi stabiliti".
                    Dal canto suo l'assessore comunale è pronta, insieme a Lucio Pierri, titolare dei rapporti con la Provincia, a dare il proprio contributo. "Sì, proprio oggi avvieremo uno studio sugli edifici scolastici a disposizione del Comune di Taranto - osserva Mignogna - per verificare se ce n'è qualcuno libero o parzialmente occupato, un edificio capace di dare ospitalità temporanea all'Archita. L'amministrazione comunale ha la disponibilità di immobili scolastici, vedremo se qualcuno ha le caratteristiche necessarie per essere una soluzione per il liceo". La Provincia, è ovvio, non esclude che anche tra le strutture scolastiche di propria competenza possa esserci quella adatta all'Archita. Il caso è nato dopo il sopralluogo effettuato l'otto giugno dalla commissione del provveditorato delle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture. I tecnici hanno dichiarato "inidonei" i locali di Palazzo degli Uffici e, di conseguenza, hanno invitato l'ente provincia a trovare una nuova sede per l'anno scolastico 2009-10. In altri termini appena un mese per sistemare ottocento studenti per i quali l'anno scolastico comincerà il 18 settembre.
                    In attesa del ritorno a Palazzo degli Uffici, l'edificio umbertino che dal 1872 ospita il liceo in cui studiò Aldo Moro, l'assessore Fisicaro deve superare questo primo scoglio del suo nuovo incarico trovando una via d'uscita che tenga insieme storia e prestigio dell'istituto.

                    Commenta


                      #25
                      Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                      Sono senza parole

                      Commenta


                        #26
                        LICEO INAGIBILE: interviene il presidente Florido

                        «Caso Archita non abbiamo responsabilità»


                        • «Faremo di tutto per riportare il liceo Archita all’antico splendore. La Provincia di Taranto è perciò impegnata ad individuare tutte le soluzioni idonee ad attenuare al massimo i disagi arrecati a studenti, corpo docente e personale amministrativo che frequentano Palazzo degli Uffici». È quanto afferma il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, che interviene sulla vicenda facendo il punto della situazione alla vigilia del summit convocato per questa mattina dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro, Il vicepresidente della Provincia, infatti, si confronterà oggi coi dirigenti degli uffici tecnici e con un responsabile di «Taranto Isolaverde» per definire le modalità del trasloco del liceo «Archita» dallo storico immobile di piazza della Vittoria alla sede dell’istituto «Sant’Antonio».
                        Ed ancora: «Come si ricorderà - aggiunge il numero uno di via Anfiteatro - l’Amministrazione provinciale ha impegnato 8 milioni e 120mila euro per la ristrutturazione del liceo Archita nell’ambito della più complessiva opera di riqualificazione di Palazzo degli Uffici. Una scelta condivisa dal consiglio provinciale per risistemare un luogo simbolo della cultura ionica nelle cui aule si è formata e continua a formarsi, da oltre un secolo, un pezzo importante della nostra classe dirigente».
                        Florido ricordo come la ristrutturazione del maestoso immobile che affaccia su piazza della Vittoria, «purtroppo, non è ancora iniziata ed in questo la Provincia, com’è noto, non ha alcuna responsabilità. Tuttavia, non solo abbiamo confermato il nostro impegno ma in più di un’occasione siamo intervenuti, in questi anni, per eseguire lavori di manutenzione, costati svariate centinaia di migliaia di euro, con l’intento di evitare il peggioramento ulteriore delle condizioni di vivibilità dell’edificio e scongiurare quindi lo spostamento delle classi in altre scuole. Lo abbiamo fatto - prosegue così la nota di Florido - cercando di fare al meglio il nostro dovere e nella massima considerazione delle legittime aspettative degli studenti, dei loro genitori, del corpo docente e del personale amministrativo»
                        La definitiva dichiarazione di inagibilità di Palazzo degli Uffici, accertata qualche settimana fa dagli organi competenti, impone ora alla Provincia «scelte decisive - precisa il presidente - nell’interesse innanzitutto della popolazione studentesca e della comunità ionica nel suo complesso. Di qui l’incontro in programma questa mattina, giovedì 20 agosto, su iniziativa dell’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro, che con impegno e abnegazione sta seguendo l’evolversi della situazione. Saranno così individuate le necessarie soluzioni tecniche - assicura Florido - per non compromettere l’anno scolastico ormai alle porte».

                        _____________________________________________

                        L’«atto d’accusa» di Mineo

                        «Situazione inaccettabile si faccia subito chiarezza»


                        «Resta, però, il grande interrogativo: come è possibile che uno degli edifici più importanti e prestigiosi della città capoluogo possa arrivare allo stato di degrado vergognoso in cui versa oggi?». Se lo chiede Luciano Mineo, vicepresidente del Consiglio regionale pugliese. In una nota stampa, Mineo scrive: «Lo spettacolo che il Palazzo degli Uffici offre a cittadini e turisti è penoso: la condizione di abbandono e di fatiscenza è clamorosa, oltretutto da anni, se non vado errato dal 2003, è parzialmente avvolto da ponteggi. A tutto ciò si aggiunga che la Provincia ha meritoriamente destinato al recupero dell’edificio oltre 8 milioni di euro, che, però, non per responsabilità della stessa Provincia, sono congelati da anni e che avrebbe potuto spendere per conseguire altre finalità. Tutto questo è inaccettabile. Il Palazzo degli Uffici rappresenta un pezzo significativo della storia di Taranto. Le responsabilità di questa situazione devono emergere - insiste Mineo - con chiarezza ed essere portate alla luce del sole. Il danno alla città è gravissimo. Non solo per il fatto che uno dei più importanti licei della città - il liceo Archita, presso cui ha conseguito la maturità Aldo Moro - deve trasferirsi in altra sede, quanto, soprattutto, per l’immagine culturale e turistica di Taranto. Le responsabilità, dunque, devono essere individuate - chiede Mineo - con grande precisione». Mineo aggiunge: «Lo stato di degrado del Palazzo degli Uffici non può scivolare addosso ad ognuno di noi come se nulla fosse. Non possiamo passeggiare per il Borgo e - osserva il consigliere regionale - passare davanti allo storico edificio oramai assuefatti a quel simbolo del degrado e della decadenza di Taranto».


                        articoli pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 20 agosto 2009

                        Commenta


                          #27
                          Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                          IL LICEO INAGIBILE - Tra meno di un mese scuola al via

                          articoli di Fabio Venere pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 21 agosto 2009


                          LA RIUNIONE: TRA LE IPOTESI QUELLE DI USARE ALCUNE AULE DELLA SEDE DI GIURISPRUDENZA OPPURE DELL’ISTITUTO FERMI. OGGI ALTRO VERTICE


                          Per dodici classi dell’Archita il «trasloco» è ormai scontato


                          LA RESPONSABILITÀ: Il vicepresidente della Provincia, Emanuele Fisicaro: «In questa vicenda stiamo mostrando un grande senso di responsabilità»

                          ECCO COSA SERVE: Il secondo piano è off-limits. Il primo, invece, può essere utilizzato a condizione che si facciano dei lavori di manutenzione Diciotto dovrebbero rimanere nello storico Palazzo degli uffici



                          • Ipotesi via Acton per il trasloco del liceo «Archita». E’ questa una delle opzioni, anche se di difficile realizzazione in campo al termine del summit svoltosi ieri mattina in Provincia. C’è anche la possibilità di utilizzare parzialmente le aule dell’istituto Fermi. Ipotesi, questa, che si aggiungerebbe a quella inizialmente prevista dell’istituto «Sant’Antonio» di via Regina Elena. Se ne saprà di più questa mattina al termine di un confronto tra Provincia, Comune e l’Università rappresentata dal professor Uricchio, preside della Facoltà.
                          Ma qual è, intanto, la situazione? Diciotto classi potrebbero rimanere a Palazzo degli Uffici, occupando il primo piano dello stabile su cui bisogna solo garantire interventi di manutenzione nei bagni, le restanti 12 potrebbero invece trovare ospitalità in altri istituti tarantini. E’ questa l’ipotesi più accreditata cui sta lavorando la Provincia per risolvere positivamente la questione del liceo Archita.
                          Ieri mattina, a Palazzo del Governo, vertice convocato dal vicepresidente e assessore alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro, con i rappresentanti del Comune di Taranto e della società Taranto Isolaverde alla presenza dei dirigenti dell’Amministrazione provinciale a vario titolo interessati all’argomento.
                          «Di intesa con il presidente Gianni Florido, ho convocato questa riunione per trovare subito una soluzione al problema. I nostri obiettivi - commenta Emanuele Fisicaro - sono principalmente due: da un lato non compromettere l’avvio dell’anno scolastico, dall’altra ribadire che, per quanto ci riguarda la sede dello storico liceo tarantino, questa dovrà rimanere, appunto, Palazzo degli Uffici. Com’è noto, la Provincia - ricorda il vicepresidente - ha stanziato 8 milioni 120mila euro da destinare proprio alla ristrutturazione dei locali che ospitano questa prestigiosa scuola. Intanto, però, c’è da gestire questa fase transitoria. L’ipotesi su cui stiamo lavorando prevede lo spostamento di alcune classi in altre scuole di Taranto mentre non è escluso che si possa recuperare la piena agibilità del primo piano del liceo, a condizione - ammette Fisicaro - che si intervenga con celerità con specifici interventi di manutenzione. Proprio per questa ragione – aggiunge il titolare della delega alla Pubblica Istruzione – lunedì prossimo, 24 agosto, effettueremo un sopralluogo insieme ai tecnici della Provincia e ai rappresentanti del Comune di Taranto. Una volta decisa la strada da percorrere, passeremo alla fase operativa: inizieranno i lavori di manutenzione e attiveremo tutte le procedure - assicura Fisicaro - per espletare, nel più breve tempo possibile, il trasloco che eventualmente si renderà necessario per alcune classi».
                          Ed infine: «La Provincia di Taranto - conclude Fisicaro - è dunque impegnata per offrire l’ennesima prova di responsabilità».
                          All’incontro di ieri mattina, hanno partecipato, tra gli altri, il dirigente scolastico del liceo Archita, Michele Marangi, l’assessore alle Relazioni con l’ente Provincia del Comune di Taranto, Lucio Pierri, Francesco Cannata e Marcello Raimondi, rispettivamente presidente e direttore tecnico di Taranto Isolaverde, la società che contribuirà a gestire il trasloco da una sede scolastica all’altra.

                          __________________________________________________ _________

                          L’INTERVISTA: PARLA L’ASSESSORE COMUNALE AI LAVORI PUBBLICI ED AL PATRIMONIO, ALFREDO SPALLUTO

                          «E’ l’ennesima eredità della giunta Di Bello»


                          • «Sia chiaro, la situazione in cui versa il liceo classico “Archita” non l’abbiamo creata noi. A nessuno, per favore, venga in mente di dire una sciocchezza del genere. E’ piuttosto l’ennesima eredità della giunta Di Bello». Alfredo Spalluto, assessore comunale ai Lavori pubblici ed al Patrimonio, non ci sta proprio ad ascoltare neppure l’insinuazione che serpeggia in alcuni ambienti politici. Insinuazioni che, certo, non metterebbero in buona luce la giunta Stefàno a proposito della ristrutturazione di Palazzo degli uffici.
                          Assessore, allora il Comune di Taranto non ha alcuna responsabilità?
                          «Proprio così. L’appalto in questione risale al 2003. Abbiamo avuto tra le mani questa patata bollente».
                          Che scotta, vero assessore?
                          «Sì perchè i nostri dirigenti si sono cimentati su una questione molto complessa per motivi giuridici. Ci sono stati ben due passaggi di quote societarie rispetto all’azienda che originariamente si era aggiudicata la gara. E poi, c’è stato il crack del Comune. Il dissesto finanziario che ha bloccato tutti i lavori in corso».
                          Ed ora?
                          «In questi mesi, i dirigenti della società titolare delle quote sociali di Palazzo degli Uffici srl e quelli dell’Amministrazione comunale si sono confrontati per cercare di individuare una soluzione».
                          Soluzione trovata?
                          «Siamo molto vicini all’intesa, questo è vero, ma preferisco essere cauto. Molto cauto».
                          Inizialmente la società aggiudicataria dell’appalto aveva chiesto un risarcimento danni per la chiusura prolungata del cantiere. Ed ora?
                          «Si sta ragionando piuttosto su una revisione della convenzione d’uso. Ma non fatemi dire di più».
                          Assessore, i tempi? Quando si concluderà questa vicenda?
                          «Spero presto. Nei primi giorni di settembre, la società si incontrerà col sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno. Speriamo ci sia il via libera in modo da far riaprire il cantiere nei prossimi mesi. Ma non chiedetemi date. Aspettiamo ancora un po’».

                          __________________________________________________ ______________

                          Tutte le tappe

                          La preside Grassi: «Ho segnalato tutti i disagi»



                          Da fine mese Ada Grassi non sarà più la preside (pardon, dirigente scolastico) del liceo classico «Archita» di Taranto. Andrà in pensione. Al suo posto ci sarà Michele Marangi. Eppure la preside uscente di questo liceo dichiarato inagibile dal Provveditorato regionale alle Opere pubbliche ci tiene a precisare alla «Gazzetta» tutto quello che ha fatto in questo biennio per segnalare i disagi e le condizioni precarie in cui versava e versa il liceo. La professoressa Grassi allora ricostruisce, data per data, tutta la vicemda. «Il 4 dicembre 2007 ho scritto una lettera - ricorda - ai dirigenti della Provincia per richiedere degli interventi di manutenzione. Il 26 novembre 2007, invece, ho richiesto una verifica della staticità dell’edificio - Palazzo degli Uffici - che ospitava ed ospita il liceo». Ed ancora, la preside prosegue così: «In precedenza, il 7 novembre sempre del 2007 avevo segnalato la caduta di calcinacci. Poi il 10 aprile 2008 invio una lettera all’Amministrazione comunale di Taranto per sapere se e quando inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio mentre il 17 maggio 2008 c’è l’incontro, da me richiesto, col Comune». La professoressa Grassi, per dimostrare ulteriormente il suo impegno per segnalare alle autorità competenti i possibili rischi per gli studenti e gli insegnanti della scuola, aggiunge: «Il 16 novembre 2008 ho richiesto - precisa Grassi - la verifica della staticità delle controsoffittature mentre il 9 dicembre 2008, al termine di un sopralluogo, i Vigili del fuoco inviano una relazione alla Provincia sulle condizioni dell’edificio. Il 19 dicembre 2008 ho chiesto alla Provincia - insiste Ada Grassi - dei nuovi locali per l’Archita (31 aule; 5 locali per gli uffici; 3 laboratori; 1 biblioteca) mentre il 22 maggio 2009, in una relazione, il dirigente tecnico della Provincia, Martino Dilonardo, definiva l’edificio “in condizioni precarie”. Questi sono i fatti che dimostrano il mio impegno».
                          Ultima modifica di Plautus; 21/08/2009, 16:45.

                          Commenta


                            #28
                            Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                            Così Cesare Bechis (Corriere del Mezzogiorno di oggi) illustra lo scenario che si prefigura alla luce della riunione di ieri ed in attesa della riunione di oggi cui partecipava anche l'Università rappresentata dal professor Uricchio:

                            Il liceo Archita sarà smembrato. A meno che L'Università non corra in suo aiuto. Per gli ottocento studenti che frequentano le aulee "inidonee" della sede centrale di Palazzo degli Uffici si prefigura uno scenario di questo tipo: diciotto classi potrebbero rimanere in piazza della Vittoria occupando i locali dell'ex media Capuana al primo piano dello stabile; le restanti dodici potrebbero essere dirottate in via Bruno, dove già l'Archita ha smistato alcuni corsi. A meno che, appunto, l'Università non faccia in tempo a spostare i corsi di Giurisprudenza all'ex caserma Rossarol, in via Duomo nella Città vecchia, liberando l'edificio di via Acton. In questo caso il liceo classico non perderebbe la sua integrità e si sposterebbe in blocco qui.

                            Commenta


                              #29
                              LA SCUOLA INAGIBILE: LUNEDÌ PROSSIMO SOPRALLUOGO DEL VICEPRESIDENTE FISICARO.
                              12 CLASSI AL «S. ANTONIO»


                              Liceo Archita: ecco le condizioni per poter riaprire il cantiere


                              articolo di Fabio Venere pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 22 agosto 2009


                              • Ecco le condizioni per riaprire il cantiere di Palazzo degli uffici. Da quel che risulta alla «Gazzetta», negli incontri sinora avuti col Comune, la società aggiudicataria dell’appalto non pretende alcun risarcimento ma chiede che venga modificata la convenzione d’uso. In particolare, la durata del contratto passerebbe dagli originari 36 a 45 anni e per tutto questo lungo periodo il Comune dovrebbe versare nelle casse societarie un canone annuo di 1 milione di euro che subirà progressivamente gli aumenti secondo gli indici Istat. La superficie a disposizione del Comune poi diminuisce: su una superficie di 19mila metri quadrati all’Amministrazione ne verrebbero concessi non più di 1.500. Se ne saprà di più, su questo complesso contenzioso, a metà della prossima settimana.
                              Intanto è sempre più probabile ormai la destinazione dell’istituto «Sant’Antonio» di via Bruno quale sede per ospitare le 12 classi del secondo piano dell’Archita dichiarato inagibile dal Provveditorato alle Opere pubbliche.
                              «Lunedì prossimo, alle 10, effettueremo il sopralluogo al liceo Archita. Subito dopo, i lavoratori della società “Taranto Isolaverde” si metteranno al lavoro per rendere agibile nel più breve tempo possibile le aule del primo piano che ospiteranno 18 classi». A confermare l’intendimento della Provincia di Taranto, emerso già ieri nel corso di un vertice a Palazzo del governo, è il vicepresidente e assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro.
                              «Questa mattina (ieri, ndr) - aggiunge - ho incontrato il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Pietro Di Noi, per fare il punto della situazione. Per il liceo Archita, il nostro orientamento è quello già indicato in questi giorni: 18 classi rimarranno a Palazzo degli Uffici; per le altre 12 c’è più di una soluzione al vaglio di Provincia e Comune di Taranto».
                              I lavori di manutenzione del primo piano saranno eseguiti dalla società mista «Taranto Isolaverde» e partiranno subito. Ed infine, l’assessore Fisicaro aggiunge: «E proprio per approfondire quest’aspetto, oggi (ieri, ndr) ho incontrato nuovamente gli assessori Pierri e Ciocia. Da parte dei due enti locali - commenta ancora Fisicaro - c’è la massima disponibilità ad un lavoro congiunto».

                              Commenta


                                #30
                                IL LICEO INAGIBILE: il caso "Palazzo degli Uffici"

                                DANTE CAPRIULO
                                «Le richieste sono inaccettabili. Il Comune, proprietario dell’immobile, ne avrebbe per sé solo un terzo pagando circa 50 milioni»

                                COSA PUÒ ACCADERE
                                L’amministrazione comunale potrebbe anche decidere di annullare il contratto e di aprire così un contenzioso con l’impresa


                                «Condizioni assurde per riaprire il cantiere»


                                • «Semaforo rosso» dell’assessore al Bilancio alle proposte della società Palazzo degli uffici srl (le cui quote sono della Si.el.). Nei giorni scorsi, la società che sei anni fa si aggiudicò nel 2003 l’appalto per la ristrutturazione dello storico immobile di piazza della Vittoria ha formalizzato alcune richieste per riaprire il cantiere.
                                Dante Capriulo, all’epoca consigliere comunale d’opposizione, ricorda che «già la precedente concessione era, per dirla con un eufemismo, “poco vantaggiosa” per il Comune. Partendo dal dato che si tratta di un immobile di 20mila metri quadrati posto al centro della città e di proprietà del Comune di Taranto. L’ente civico (quindi proprietario) doveva corrispondere circa 1 milione di euro per 36 anni (di cui, per la precisione, 5 pagati dalla Provincia), a cui si dovevano aggiungere circa 8 milioni e mezzo corrisposti dalla Provincia per far rimanere nella storica sede di piazza Garibaldi il liceo Archita. Inoltre - ricorda il neoassessore al Bilancio - a fronte di spazi pubblici da poter utilizzare (da parte di Comune e Provincia) per 9mila 400 metri quadrati. Il privato avrebbe utilizzato commercialmente il resto degli spazi, ovvero 10mila 500 metri quadrati per 36 anni per uso commerciale. Come dire: non era propriamente - commenta Capriulo - un affare per gli enti pubblici».
                                Sin qui, le condizioni previste sei anni fa. Ma l’ultima proposta formulata dall’attuale società titolare del contratto è «a mio avviso - sottolinea l’assessore comunale al Bilancio - ulteriormente peggiorativa per il Comune: si allunga il periodo di concessione a 45 anni e le superfici a favore di Comune e Provincia si riducono a 7mila 200 metri quadri. per il pubblico (ovvero, altri 2.220 metri a favore del privato concessionario)».
                                Complessivamente il Comune dovrebbe versare al privato circa 50 milioni di euro, in 45 anni «per ritrovarci - insiste Dante Capriulo - nel possesso di solo un terzo dell’immobile, che era interamente (è!) di nostra proprietà. A Taranto si direbbe - osserva Capriulo - da “padrun” a “barca d'affitt’”».
                                Tra 45 anni, ci sarà l’allora assessore al Bilancio che «dovrà pagare - continua Capriulo - l’ultima rata per circa 2 milioni di euro (ipotizzando e sperando nelle rivalutazioni attualmente basse). Francamente, tutto ciò è eticamente inaccettabile. Sfugge, inoltre, dove sia l’interesse pubblico».
                                Ed infine, l’assessore al Bilancio aggiunge: «Pur comprendendo le giuste lamentele sulla necessità di far ritornare in quella sede lo storico liceo di Taranto “Archita”, così come è volontà del sindaco Stefàno e del presidente della Provincia Florido; e valutando, inoltre, che serve sbloccare una situazione che si trascina da oltre sei anni, credo sinceramente - ed è questo il passaggio più interessante - sia giusto che la città si interroghi se non sia opportuno rivedere la concessione in questione per renderla meno onerosa e più equa, anche a costo di andare ad uno scontro con l’impresa attualmente titolata. Dobbiamo mettere - conclude l’assessore - l’ennesima “pezza” alle follie del recente passato. Lo dobbiamo ai cittadini di Taranto ed alla nostra onestà intellettuale».

                                __________________________________________________ _

                                Rana: «Fui subito contrario all’idea del Comune»


                                • «Al sindaco dell’epoca, Rossana Di Bello, espressi chiaramente la mia contrarietà all’ipotesi di un project financing per il liceo Archita. Lì per me doveva e deve esserci solo il liceo e non anche negozi di varia natura. La Di Bello non mi ascoltò e del resto la Provincia non si poteva materialmente opporre a quella decisione». Domenico Rana, ex presidente della Provincia di Taranto dal ‘99 al 2004, in questo colloquio con la «Gazzetta» parla più come ex allievo dell’Archita che come ex presidente dell’Amministrazione provinciale.
                                Professor Rana, a sei anni da quell’applato, i lavori sono fermi e la scuola resta ingabbiata dalle lamiere.
                                «Un motivo in più per ribadire la mia tesi: non si deve pensare ad un progetto che aprisse le porte della scuola in cui studiò Aldo Moro ai privati».
                                Ma il Comune non aveva e non ha i soldi necessari per ristrutturare quel palazzo.
                                «Non è proprio così. Durante la mia presidenza della Provincia, ristrutturando l’aula dell’ex corte d’Assise e l’aula “Paisiello ”, ho dimostrato che l’Archita si può ristrutturare area per area. Direi, metro per metro. E’ ovvio che se si pensa, invece, a progetti commerciali servono maggiori risorse. Purtroppo, quell’idea di concessione ai privati era successiva ad un’altra, che pure il Comune all’epoca ebbe, ancora più aberrante. Ovvero, realizzare all’interno di Palazzo degli uffici un teatro spostando il liceo. “Ma la scuola da lì non si deve muovere”, dissi questo».
                                E lei, invece, cosa aveva in mente?
                                «Non solo lo dissi pubblicamente ma avanzai, come capo dell’Amministrazione provinciale, delle proposte concrete. Ecco, ritenevo che al secondo piano di Palazzo degli uffici avrebbe potuto trovare spazio il Rettorato dell’Università ed al primo il corso di laurea in Beni culturali. Ma, soprattutto quest’ultima opzione, venne bocciata perchè furono posti degli ostacoli tecnico-logistici, in realtà, facilmente superabili se solo ci fosse stata la volontà».


                                articoli di Fabio Venere pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 23 agosto 2009

                                Commenta

                                Sto operando...
                                X