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Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

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    #31
    Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

    Sono troppo stanca per esprimere un concetto di senso compiuto
    Comunque son d'accordo con tutto quello che dice Andrea.
    E aggiungo che questa discussione mi sta piacendo tanto!

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      #32
      Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

      Originariamente inviato da Butterfly Visualizza il messaggio
      Sono troppo stanca per esprimere un concetto di senso compiuto
      Comunque son d'accordo con tutto quello che dice Andrea.
      E aggiungo che questa discussione mi sta piacendo tanto!
      Per questo siamo in democrazia ;D

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        #33
        Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

        Originariamente inviato da Smith Visualizza il messaggio
        @paraculo!!
        Secondo me, in fondo in fondo, si tratta di tifo politico da stadio perché se i manifestanti (e chi in linea teorica crede nelle manifestazioni) avessero un minimo di buon senso pratico, allora si accorgerebbero che i cortei non hanno alcun tipo di risvolto pratico utile. Questo lo dico perchè molti italiani sono estremamente ottusi, cioè molti di quelli che guardano Annozero (ad esempio) vengono (anche se fa male ammetterlo) mentalmente plagiati e non si accorgono che scendere in piazza per manifestare non è affatto una risoluzione ai problemi. Tutti i grillini ascoltano con mistico fervore le cose che dice un tizio (grillo per l'appunto), il quale non fa altro che ripetere ciò che fu detto 70 anni fa da un certo Giannini. I seguaci e gli adepti di Berlusconi si bevono tutte le stronzate che racconta Silvio. Per cui l'eco delle manifestazioni rimane più che altro nell'ambito di chi già frequenta i cortei o chi comunque è filo-grillino ecc; forse ha qualche effetto sui politicamente indecisi.
        Per farla breve, siccome in Italia ognuno è arroccato sulle proprie posizioni (altro che libero pensiero..) il buon senso va a prostitute.


        La Gelmini propone la riforma, i ragazzi manifestano e la riforma viene fatta comunque. Stessa cosa per la monnezza di Napoli; manifestazioni; manganellate, di conseguenza movimentazione della pubblica opinione (chiunque, anche tu che non vivi a Napoli, sa con quale violenza hanno reagito le forze dell'ordine); ma la monnezza sta sempre là.
        Ma visto che lo sciopero è l'unica forma di protesta che abbiamo, cosa altro dovremmo fare? starcene a casa?
        Se il problema dei "grillini" è quello di scendere in piazza con un solop fiato di Grillo, il problema degli italiani è che non trovano soluzioni ai problemi nazionali ma si limitano a dire quali siano le soluzioni non efficaci..
        Lo stato non credo ascolterà mei nessuno se siamo così arrendevoli

        E poi scusatemi.. un corteo (uno fatto come si deve) sporca la città di Rome come lo fa un festival. Come il festival di Sanremo, per dire. (si gli organizzatori puliscono l'arena, ma lo sporco portato dai turisti nelle strade non lo puliscono gli organizzatori ) I danni maggiori ci sono nei casi in cui le manifestazioni diventano violente, in quel caso posso darvi ragione. Ma comunque non trovo giusta una tassa.. Anche perchè come si fa a stabilire se sono un manifestante oppure un passante che per un tratto svolge il tragitto del corteo? Secondo me è solo una macchinazione per convincere ancora più italiani a starsene a casa invece di reagire.. Insomma tutti a guardare la De Filippi e nessuno per le piazze ^^

        Edit:sono talmente fusa che non avevo visto il post di Andrea quoto lui e faccio prima
        Ultima modifica di Clara; 21/08/2010, 01:11.
        "I keep memories inside. Memories are nice but that's all they are."

        Originariamente inviato da CesaroSummability
        Ragion per cui (questa è per i miei fans Rizla e Clara, vi amo u_u)
        :Q_
        Take me to the magic of the moment on a glory night where the children of tomorrow dream away in the wind of change

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          #34
          Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

          Originariamente inviato da Clara Visualizza il messaggio
          Ma visto che lo sciopero è l'unica forma di protesta che abbiamo, cosa altro dovremmo fare? starcene a casa?
          Se il problema dei "grillini" è quello di scendere in piazza con un solop fiato di Grillo, il problema degli italiani è che non trovano soluzioni ai problemi nazionali ma si limitano a dire quali siano le soluzioni non efficaci..
          Lo stato non credo ascolterà mei nessuno se siamo così arrendevoli
          E' chiaro che, come diceva paraculo!!, siamo su linee d'onda molto diverse. Per quanto mi riguarda, ritengo sicuramente più produttive le soluzioni che accennava Romeo: raccolta di firme per indire referendum,ecc ecc.
          E poi, senz'altro, il voto. Questo è il punto cruciale della questione. Quando gli italiani capiranno che questo governo (decisamente infame) sta facendo tante idiozie, forse le cose andranno un pochino meglio.

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            #35
            Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

            Originariamente inviato da Clara Visualizza il messaggio
            Ma visto che lo sciopero è l'unica forma di protesta che abbiamo, cosa altro dovremmo fare? starcene a casa?
            Se il problema dei "grillini" è quello di scendere in piazza con un solop fiato di Grillo, il problema degli italiani è che non trovano soluzioni ai problemi nazionali ma si limitano a dire quali siano le soluzioni non efficaci..
            Lo stato non credo ascolterà mei nessuno se siamo così arrendevoli

            E poi scusatemi.. un corteo (uno fatto come si deve) sporca la città di Rome come lo fa un festival. Come il festival di Sanremo, per dire. (si gli organizzatori puliscono l'arena, ma lo sporco portato dai turisti nelle strade non lo puliscono gli organizzatori ) I danni maggiori ci sono nei casi in cui le manifestazioni diventano violente, in quel caso posso darvi ragione. Ma comunque non trovo giusta una tassa.. Anche perchè come si fa a stabilire se sono un manifestante oppure un passante che per un tratto svolge il tragitto del corteo? Secondo me è solo una macchinazione per convincere ancora più italiani a starsene a casa invece di reagire.. Insomma tutti a guardare la De Filippi e nessuno per le piazze ^^

            Edit:sono talmente fusa che non avevo visto il post di Andrea quoto lui e faccio prima
            Non si puo paragonare il festival di sanremo a una manifestazione di giovani che urlano insulti contro la gelmini oppure di onesti lavoratori che manifestano per il lavoro perso o il lavoro precario. Qua tutti pensiamo che lo Stato abbia la bacchetta magica e crei posti di lavoro così, la colpa purtroppo è dei singoli imprenditori grandi e piccini, della globalizzazione, della concorrenza sleale dei paesi orientali ma è meglio fermarsi qui perchè apriamo un altra discussione;
            Tassa sui cortei? Bene a favore, è come parlare della tassa imposta dal sindaco di Milano sulle auto non "milanesi" che devono pagare un pedaggio per circola eppure siamo sempre in Italia, ma tante auto producono tanta Co2 e il comune deve attivarsi per smaltirla, quindi bene a favore. Alla fine i comuni grandi o piccoli hanno bisogno di soldi e lo Stato non ha tanti soldi infatti se ne avesse pagherebbe il debito pubblico aperto dopo il WW2 circa 1800miliardi di euro che aumenta per gli interessi di 70-80 l'anno! E le banche fanno sconti solo a sto c4zzo quindi penso che meglio tassare un po di piu per chiedere di meno e iniziare a mettere da parte come la formichina per pagare quel famoso debito.

            Se si dovesse parlare di tasse "illecite" allora l'acqua dovrebbe essere resa patrimonio di tutti e distribuita GRATIS e non pagarla fior e fior di euro dato che un bene vitale

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              #36
              Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

              Il ragionamento fila senza ombra di dubbio
              ma un operaio, precario o che ha appena perso il posto di lavoro, che guadagna/guadagnava poche centinaia di euro al mese che di trova in una situazione poco agevole (altrimenti non manifesterebbe) non pagherà MAI una tassa
              sui cortei..
              Idem per gli studenti che di lavoro, quindi di stipendio, non ne hanno!!
              Secondo me vogliono solo scoraggiare i potenziali manifestanti a partecipare a queste iniziative..

              (giovani semiubriachi e cannati che cantano canzoni sono diversi da giovani che urlano contro la gelmini.. Ma non so quali siano i più pericolosi )
              "I keep memories inside. Memories are nice but that's all they are."

              Originariamente inviato da CesaroSummability
              Ragion per cui (questa è per i miei fans Rizla e Clara, vi amo u_u)
              :Q_
              Take me to the magic of the moment on a glory night where the children of tomorrow dream away in the wind of change

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                #37
                Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                Originariamente inviato da Vulpes
                infatti è proprio l'atto della protesta ad essere sopravvalutato. le vere rivoluzioni sono culturali, le si costruisce educando le coscienze. nessuno snobismo e nessuna presunzione: l'idealismo distaccato, quello dei prima citati salottini dell'ottocento, applicato su larga scala ci renderebbe esseri più pacifici e consapevoli, quindi cittadini migliori
                Non sono d'accordo, è una visione particolarmente utopistica e rigida.
                L'atto della protesta diventa sopravvalutato nel momento in cui si riesce a spegnere la diffusione del messaggio della protesta stessa, soprattutto per quanto riguarda la via mediatica (nel nostro caso).
                Del resto le due forme di rivoluzione potrebbero essere consequenziali, andare in coppia, anzi sarebbe questa l'unica via in situazioni estreme probabilmente, poiché in linea teorica coinvolgerebbe tutte le classi di popolazione, poiché in situazioni in cui gli equilibri sono particolarmente compromessi, da un lato c'è il forte scontento (che non è da sottovalutare), dall'altro c'è anche l'estrema difficoltà e la tempistica lenta di una rivoluzione culturale, che in situazioni particolarmente compromesse non darebbe certo i risultati sperati.
                Una visione come la tua sarebbe adatta ad una popolazione dall'elevato ed uniforme livello culturale (utopia estrema), cosa che comunque non garantirebbe azioni pacifiche, vista e considerata, banalmente, la natura umana in linea di massima.
                Questo anche tenendo presente che consìdero il totale pacifismo un estremo, al pari del costante uso della violenza, per cui non è detto che la prima condizione porti necessariamente a cittadini migliori. Visto il mio ragionamento di prima si dovrebbe semplicemente sapere cosa sia giusto fare, a seconda delle varie situazioni.
                In una forma di democrazia sarebbe anche utile un minimo di consapevolezza appunto, che si traduce nel far attenzione anche ai problemi di altre classi di lavoratori che sono comunque fondamentali per l'economia dello stato, per cui ci vorrebbero più pragmatismo, meno idealismo ed un minimo di sensibilità in più.
                Ultima modifica di CesaroSummability; 21/08/2010, 10:19.
                Let the wind carry you home
                Blackbird fly away
                May you never be broken again

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                  #38
                  Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                  Originariamente inviato da Vulpes
                  infatti è proprio l'atto della protesta ad essere sopravvalutato. le vere rivoluzioni sono culturali, le si costruisce educando le coscienze. nessuno snobismo e nessuna presunzione: l'idealismo distaccato, quello dei prima citati salottini dell'ottocento, applicato su larga scala ci renderebbe esseri più pacifici e consapevoli, quindi cittadini migliori

                  Questo si che è un intervento serio.

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                    #39
                    Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                    Originariamente inviato da Romeo Visualizza il messaggio
                    Per questo siamo in democrazia ;D
                    Lo so
                    Intendevo dire che da un po' di tempo a questa parte non leggo discussioni così interessanti in conferenze virtuali, e non mi riferisco all'argomento, ma alla qualità degli interventi.


                    Comunque tornando al discorso del post .. ha ragione Vulpes quando dice che la rivoluzione deve essere culturale, perchè comunque se si va a manifestare con l'atteggiamento dei pecoroni che sono li a far casino e basta non si conclude nulla. Si deve avere coscienza del perchè si sta manifestando, e soprattutto si deve credere in ciò che si fa. La manifestazione è un "mezzo", una questione mediatica .. siccome tu ministro/governatore non mi ascolti e siccome la altre persone non sanno qual è il mio disagio (e di chi manifesta con me), io faccio un corteo, urlo le mie ragioni, cammino fin sotto al parlamento/comune/provincia/regione e rivendico il mio diritto. Questo è un modo per attirare l'attenzione verso una determinata problematica .. se io faccio "casino" i tg ne parleranno in tv, i giornali ci faranno un articolo .. e di conseguenza la gente saprà, inizierà ad interessarsi alla cosa e informarsi ... capirà che il capo del governo di turno sta raccontando una bugia e non lo voterà più. La rivoluzione culturare è quella, far capire come stanno le cose.
                    Ovvio che non basta un corteo, una manifestazione ... ce ne vogliono di più.
                    E comunque queste azioni possono avere un loro risultato, se fatte con criterio, come ad esempio l'occupazione delle facoltà a Bari contro l'aumento delle tasse .. non si è trattato di un mese di caciara tra studenti, ma un mese durante il quale è stata studiata una proposta alternativa sulle tasse che è stata portata poi in CDA, il quale ha trovato un compromesso tra quella proposta e quella iniziale dell'università. E' un risultato.

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                      #40
                      Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                      Originariamente inviato da Vulpes
                      no, non parlavo di sopravvalutazione in termini di riscontro pratico. il mio era un discorso etico. l'atto del manifestare è stato, nei secoli, caricato di un peso sociale e morale che non mi sfiora di striscio. non avverto quella carica emotiva che porta a ritenere la manifestazione popolare un momento irrinunciabile della democrazia. anzi, l'avverto come una macchina collettiva rumorosa, dispendiosa, sgraziata, all'interno della quale l'individualità e le singole idee sono
                      Gli unici a guadagnare alle manifestazioni sono gli sponsor, i negozianti, le tv locali e nazionali che lanciano alla tv la notizia della protesta e poi? Nessuno sa più nulla perchè parlano dell'orso nato in germania o del gatto sull'albero e nessuno di quelli che ha ascoltato il telegiornale se ne importa per il semplice motivo che non li riguarda ne di persona ne lontanamente; è come parlare di Haiti, tutti le televisioni ne parlavano perchè era la notizia del momento ma adesso non se ne sa più niente eppure quelle persone muoiono ancora, di fame, di sete e solo loro sanno di cos'altro. Le manifestazioni? Notizie al tg che finiscono nel dimenticatoio come quelli che manifestano.



                      Originariamente inviato da Vulpes
                      ovviamente, infatti non ci rapportiamo a situazioni estreme, che richiedono, per forza di cose, interventi drastici se non addirittura violenti, come ben sanno i partigiani, che si sono dedicati all'armamento dei fucili piuttosto che alla distribuzione di volantini - parlo dei partigiani perché in italia gli eroi di guerra avranno sempre più credito di un pensatore di professione - ma l'altra cosa a cui si sono dedicati i partigiani, dopo aver calciato il regime a pedate nel culo, è stata la repressione dell'ideologia per mezzo della parola. i partigiani si sono donati alla stampa, hanno raccontato per decenni la vita sotto il regime, contribuendo, lentamente, all'infiltrazione, sotto la pelle del popolo italiano, di un sentimento collettivo. è la rivoluzione culturale grazie alla quale, a parte sparuti gruppi di imbecilli lobotomizzati, in italia l'ideologia fascista non attecchisce più.
                      è un esempio concreto di come un reiterato intervento divulgativo possa avere effetto anche su di una popolazione di livello socioculturale tutt'altro che elevato e soprattutto tutt'altro che uniforme.
                      Ci sarà sempre qualcuno di un idea contraria a quella di un altro e i fascisti sono tutt'ora presenti tra noi e dire che i manifestanti di un corteo sono sullo stesso livello di partigiani è assurdo; loro combattevano una "guerra", non degli ideali, contro i prima amici e poi nemici, perchè Badoglio aveva visto che la bomba USA puntava dritta il suo culo decidendo di cambiare bandiera e quando uscirono allo scoperto i partigiani? Solo all'arrivo alle porte dei soldati alleati, quindi io parlerei di coraggio al livello di "OH è arrivato BigGym usciamo dal nostro nascondiglio" e non di eroismo. La guerra è stata combattuta dagli americani e dagli inglesi e non da partigiani, quindi onore al merito ai veri eroi, non ai voltagabbana. Metterli sullo stesso piano mi sembra di arrivare a quei famosissimi manifestanti che manifestavano armati il loro ideale marxista-leninista chiamati brigate rosse.
                      No, non si puo proprio paragonare.
                      Ultima modifica di Romeo; 21/08/2010, 22:46.

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                        #41
                        Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                        Originariamente inviato da Smith Visualizza il messaggio
                        Non metto assolutamente in discussione la libertà sacrosanta di manifestare.
                        Premesso questo, mi pare una questione di giustizia. Ad esempio si organizza una manifestazione contro la riforma Gelmini; c'è chi manifesta e c'è chi invece è favorevole alla riforma. Si sa bene che (sopratutto se si tratta di grosse manifestazioni) in questi casi c'è una macchina economica da mettere in moto. Mi chiedo perché (essendo la manifestazione oggetivamente meno "importante" dell'erogazione di servizi sanitari, scolastici, ecc) il carburante della macchina economica lo debbano pagare, indiscriminatamente, tutti.
                        rispetto la tua posizione; però se tutti (o quasi) paghiamo imposte e tasse, ci aspettiamo dei servizi; ordine e pulizia sono dei servizi.
                        credo che occorra distinguere tra spese derivanti dall'organizzazione dell'evento e danni a cose e/o persone causati dalla manifestazione. In quest'ultimo caso (in teoria) dovrebbe valere la regola "chi rompe paga" (scusate la banalità).
                        Faccio un esempio pratico, che forse è poco attinente data la diversa importanza dei servizi: se per partecipare ad una manifestazione i partecipanti devono pagare perché non è giusto che il resto dei cittadini si faccia carico di quella spesa (che, ripeto, è già inclusa nelle spese per ordine/pulizia/ecc), allora i cittadini che pagano regolarmente le tasse ma che durante l'anno (per loro fortuna) non usufruiscono del servizio sanitario (in quanto non subiscono alcun infortunio) dovrebbero chiedere un rimborso all'Azienda Sanitaria? So che l'esempio c'entra poco e non è molto adatto, ma lo riporto per rendere l'idea...
                        Poi è normale che un cittadino si senta inibito dalla tassazione e che ci pensi due volte prima di partecipare nel momento in cui ha risorse scarse.
                        Tra l'altro non capisco il modo in cui si possano tassare i partecipanti al corteo; ossia, come si fa a stabilire chi partecipa e chi no (e quindi chi deve pagare e chi no)?
                        Ultima osservazione (non in ordine di importanza): discorso a parte è che spesso ciò che si intende far valere nelle manifestazioni non viene minimamente preso in considerazione o cade nel dimenticatoio dopo poco tempo o peggio viene sommerso dalla gente a cui la manifestazione va scomoda; non manifestare affatto sarebbe ancora peggio. Il fatto che ci siano nulla facenti che manifestano per saltare un giorno di scuola o non sanno cosa ci facciano in mezzo agli altri manifestanti, non toglie importanza ad altre manifestazioni e a chi le porta avanti seriamente.
                        Ultima modifica di ely88; 23/08/2010, 16:32.

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                          #42
                          Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                          Originariamente inviato da ely88 Visualizza il messaggio
                          se per partecipare ad una manifestazione i partecipanti devono pagare perché non è giusto che il resto dei cittadini si faccia carico di quella spesa (che, ripeto, è già inclusa nelle spese per ordine/pulizia/ecc), allora i cittadini che pagano regolarmente le tasse ma che durante l'anno (per loro fortuna) non usufruiscono del servizio sanitario (in quanto non subiscono alcun infortunio) dovrebbero chiedere un rimborso all'Azienda Sanitaria?
                          Ti stimo.
                          Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

                          Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


                          -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
                          -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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                            #43
                            Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                            Originariamente inviato da Vulpes
                            mentre posso affermare con un buon grado di convinzione che la mia è una visione tutt'altro che rigida, è ovvio che essa sia estremamente utopistica, ne sono pienamente consapevole. la realtà pratica è storta, corrotta, mediocre, disarmonica. non mi alletta affatto. del resto, quello che tutti quanti stiamo facendo qui assumendo una posizione su questo tema è un esercizio di stile. io gradisco la sperimentazione, e questo è causato dal ed è causa del fatto che mi annoio a ripetere idee già espresse da qualcun altro cambiando le parole. una sfida quotidiana.
                            Era solo un mio punto di vista su ciò che hai scritto.

                            Originariamente inviato da Vulpes
                            no, non parlavo di sopravvalutazione in termini di riscontro pratico. il mio era un discorso etico. l'atto del manifestare è stato, nei secoli, caricato di un peso sociale e morale che non mi sfiora di striscio. non avverto quella carica emotiva che porta a ritenere la manifestazione popolare un momento irrinunciabile della democrazia. anzi, l'avverto come una macchina collettiva rumorosa, dispendiosa, sgraziata, all'interno della quale l'individualità e le singole idee sono appiattite in un generico brusio fastidioso. non stento a credere che i politici siano quasi completamente sordi, in queste condizioni
                            Punti di vista circa il peso che può avere sulla tua persona, ma in generale anche qui mi ricollego al discorso fatto da Andrea in precedenza circa conoscenza di situazioni a noi estranee e circa l'immedesimazione.
                            Non credo comunque siano queste le motivazioni della mancanza di udito dei politici, del resto non è detto che il singolo debba sempre emergere, non ne vedo il motivo soprattutto contando che in questo caso l'unione può fare la forza, se almeno per l'aspetto in questione si va nella stessa direzione; le varie individualità si mettono infatti un po' da parte per formare non un generico brusio fastidioso, ma piuttosto una voce più forte di quella della singola, piccola persona con i suoi limiti.

                            Originariamente inviato da Vulpes
                            ovviamente, infatti non ci rapportiamo a situazioni estreme, che richiedono, per forza di cose, interventi drastici se non addirittura violenti, come ben sanno i partigiani, che si sono dedicati all'armamento dei fucili piuttosto che alla distribuzione di volantini - parlo dei partigiani perché in italia gli eroi di guerra avranno sempre più credito di un pensatore di professione - ma l'altra cosa a cui si sono dedicati i partigiani, dopo aver calciato il regime a pedate nel culo, è stata la repressione dell'ideologia per mezzo della parola. i partigiani si sono donati alla stampa, hanno raccontato per decenni la vita sotto il regime, contribuendo, lentamente, all'infiltrazione, sotto la pelle del popolo italiano, di un sentimento collettivo. è la rivoluzione culturale grazie alla quale, a parte sparuti gruppi di imbecilli lobotomizzati, in italia l'ideologia fascista non attecchisce più.
                            è un esempio concreto di come un reiterato intervento divulgativo possa avere effetto anche su di una popolazione di livello socioculturale tutt'altro che elevato e soprattutto tutt'altro che uniforme.
                            E' un altro esempio estremo, nel qual caso comunque è stato necessario del tempo. Come avevo già detto, infatti, secondo me non è per forza necessario scindere i due fenomeni, soprattutto in casi simili questi possono essere sinergici.

                            Originariamente inviato da Vulpes
                            l'aver utilizzato l'espressione "più pacifico" non correla necessariamente il mio post con l'ideologia pacifista, non ho mai avuto intenzione di tirarla in ballo perché semplicemente non rientra nella mia visione personale
                            Niente da dire, discorso chiuso.

                            Originariamente inviato da Vulpes
                            ma dimostrare sensibilità e consapevolezza verso i problemi delle altre classi sociali non significa assecondarne tutte le istanze, e credo non esista niente di più pragmatico e meno idealistico che proporre una tassa sulla manifestazione delle idee con il fine di riempire le case comunali
                            Pragmatico, vero, meno idealistico anche, ma secondo me comunque non giusto.
                            In una condizione in cui i media non sono sfruttabili in modo secondo me adeguato da questo punto di vista (internet compreso, dato che la mia impressione è che venga utilizzato male da questo punto di vista, almeno in generale), una manifestazione può essere un buon punto di partenza per mettere in luce, o almeno provare a farlo, certi problemi.
                            Questo per evitare che ci sia chiusura e mancanza di comunicazione tra le varie classi, per avere un minimo di sensibilizzazione, può permetterci di venire a conoscenza di situazioni delle quali potevamo non avere idea, e da lì l'utilizzo di internet, ad esempio, per approfondire e farsi un'idea, e da lì ancora un voto basato su un maggior numero di elementi condizionanti oltre che un peso diverso nello scambio di idee con altre persone.
                            Tutto questo senza fare, ovviamente, banali considerazioni circa modi più giusti di riempire le casse del comune, ma questo è ancora un altro discorso.
                            Let the wind carry you home
                            Blackbird fly away
                            May you never be broken again

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                              #44
                              Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                              Ma quanto scrivete, stupidi umani.
                              E' ovvio che la risposta alla dittatura dello Stato parafascista in cui viviamo è questa:

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                                #45
                                Riferimento: Alemanno ne inventa una nuova "Una tassa sui cortei"

                                http://www.youtube.com/watch?v=HcyIW...yer_embedded#!
                                sigpic

                                LINK SCIENZEFORMAZIONE TARANTO

                                Rappresentanti degli studenti

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