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    #16
    .....oddio......
    ...KE ODIO...
    ...in questo momento io e la delusione siamo la stessa cosa...

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      #17
      Quando una persona fa finta di non sentire, ho sentito dire: "A quello da una parte gli entra e dall'altra gli esce.."

      Daccordo.

      Ma cosa?

      Il grande marpione che ha inventato il proverbio, secondo voi ha volutamente omesso il nome delle parti dalle quali "entra" ed "esce" qualcosa? E questo qualcosa, in effetti, cos'è?
      Perchè il marpione ha volutamente formulato quel detto in maniera così vaga e ambigua?
      A voler pensar male, qualche volta ci si azzecca...

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        #18
        Originariamente inviato da paraculo!! Visualizza il messaggio
        Eccoti la risposta

        Perché si dice: Mettere le corna/Essere un cornuto

        di Placida Signora - 13 Settembre 2007

        Con corollario di proverbi e modi di dire

        Nell’antichità le corna erano originariamente simbolo di forza, coraggio, ardore e virilità.
        Per questo molte divinità e molti personaggi potenti venivano rappresentati cornuti, ossia dotati di un bel paio di corna più o meno grandi sulla fronte; un esempio è il Mosè di Michelangelo.

        Orazio e Tibullo cantarono le “corna d’oro” del dio Bacco, molti re di Macedonia, Siria e Tracia ornavano i loro diademi, oppure, nel caso dei sovrani guerrieri Alessandro e Pirro, i loro elmi di corna, mentre a Roma esisteva addirittura la famiglia dei Cornelii.

        E allora perché ad un tratto l’epiteto “cornuto” divenne un insulto?

        Tutta colpa dell’imperatore bizantino Andronico I Comneno, nato nel 1120; un tipaccio violento, sanguinario, esperto in congiure e grande sciupafemmine.

        I suoi lo detestavano, sia perché non faceva che tramare contro l’Impero di famiglia maneggiando con nemici storici quali Ucraini e Sultani di Damasco, sia perché riusciva a portarsi a letto ogni donna di parente altrui, cognata o cugina che fosse.

        L’Imperatore Manuele, suo cugino, prima lo schiaffò in prigione per nove anni poi, per toglierselo dai piedi, lo esiliò nominandolo governatore della Cilicia.

        Qui Andronico si annoiava a morte, così piantò moglie legittima e tre figli e andò ad Antiochia dove sedusse la principessa Filippa di Poitiers.

        Ma si stancò presto della relazione; così la mollò, fece un salto a San Giovanni d’Acri, rapì la regina Teodora vedova di re Baldovino III e la portò prima a Damasco poi in Georgia sul Mar Nero e infine di nuovo a Costantinopoli dove, furbone, fece pace con Manuele, vecchio e malato.

        Quando questo morì ottenne la tutela del figlio di lui, l’imperatore Alessio II; stette calmìno per due anni poi, con una solita congiura, lo strangolò, ne prese il posto e, già che c’era, cacciò via Teodora e i due figli avuti da lei, impalmando la giovanissima vedova di Alessio, Agnese di Francia.

        E ora arriviamo finalmente alle corna: una volta preso il potere, dal 1183 al 1185 Andronico Comneno si abbandonò a una serie interminabile di nefandezze.

        Mentre blandiva il popolo con trovate demagogiche e populiste, si accaniva sui nobili di Costantinopoli e città vicine, soprattutto su quelli che lo avevano sempre avversato.

        Li faceva arrestare per un motivo qualsiasi, rapiva le loro mogli tenendosele come concubine e sollazzandosi con esse sino a quando gli andava; poi, come sommo scherno, faceva appendere sulle facciate dei palazzi dei poveretti delle simboliche e beffarde teste di cervi e altri animali naturalmente cornuti da lui abbattuti a caccia.

        Fu allora, e precisamente nel 1185, che nacque il modo di dire greco “cherata poiein”, mettere le corna, per indicare il pubblico ”infortunio” coniugale subìto dai mariti sudditi di Andronico.

        Il 24 agosto di quell’anno i soldati dell’esercito siciliano di re Guglielmo II il Normanno conquistarono Salonicco, e rimasero stupitissimi nel vedere decine e decine di palazzi decorati con teschi di animali muniti di corna; quando ne conobbero il motivo, fecero conoscere l’epiteto “cornuto” anche in Sicilia , da dove si diffuse in tutta Italia prima e in tutta Europa poi.

        E che fine fece Andronico Comneno il cornificatore?

        Quando l’11 settembre giunse a Costantinopoli la notizia della caduta di Salonicco, il popolo –cornuti in testa- si ribellò; l’Imperatore venne catturato, mostruosamente seviziato e - proprio come uno dei suoi macabri trofei- appeso per un piede alla facciata del suo Palazzo.



        Che abbia che fare con l’espressione stare sul tirato nel senso di «essere restio a fare qualcosa; comportarsi con cautela e circospezione; non mostrare aperture all’interlocutore»? O «comportarsi in modo sostenuto, non conciliante né amichevole»? Il primo significato dell’espressione è «limitare drasticamente le spese; essere ritenuto nello spendere, comportarsi con tirchieria».

        Machiavelli: «El Duca predetto sta in sul tirato e è in sul volere cauzioni, e guardarla nel sottile.»

        Guicciardini: «Sta in sul tirato e mostra poca voglia di concludere, come quello che pare che presupponga che el re abbia a observare, et cosí che ogni cosa gli abbia a restare in preda.»

        Si potrebbe allora ricollegare all’accezione di tirarsi (nel Battaglia n. 66): «volgersi a un atteggiamento, a un modo di essere».

        Ma questo non delucida il referente di «la» in tirarsela... Potrebbe forse essere, originariamente, «tirare a sé la borsa», come segno di freddezza?

        SEI-UN-GENIO

        Ah, grazie comunque SISI
        sigpic
        ~Just remember to smile, smile, smile.
        {'Cause I've got you to make me feel stronger
        When the days are rough and an hour feels much longer}

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          #19
          Originariamente inviato da Ryanerth Visualizza il messaggio
          Quando una persona fa finta di non sentire, ho sentito dire: "A quello da una parte gli entra e dall'altra gli esce.."

          Daccordo.

          Ma cosa?

          Il grande marpione che ha inventato il proverbio, secondo voi ha volutamente omesso il nome delle parti dalle quali "entra" ed "esce" qualcosa? E questo qualcosa, in effetti, cos'è?
          Perchè il marpione ha volutamente formulato quel detto in maniera così vaga e ambigua?
          A voler pensar male, qualche volta ci si azzecca...
          ma infatti il più delle volte nn si dice parte ma orekkio
          And I would lay your body down and rock your tears away
          But it's much too late for now to be like yesterday
          And the time is running out and we still have to say
          Goodbye


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            #20
            ha ragione skello xD di solito si dice ti entra da unorekkio e ti esce dall'altro....
            Possiedo un cuore dunque invidio
            Possiedo un cuore dunque divoro
            Possiedo un cuore dunque depredo
            Possiedo un cuore dunque sono pigro
            Possiedo un cuore dunque sono superbo
            Possiedo un cuore dunque mi adiro
            Possiedo un cuore dunque desidero tutto di te

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              #21
              gliel'ho detto a gianmarco che ha omesso il termine ORECCHIO

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              Sto operando...
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