parole che vi hanno colpito, toccato, fatto riflettere...
"Dov'è l'uomo col megafono?"
Il ragazzo biondo scosse la testa.
"Questa è un'isola. Almeno, credo che sia un'isola. Quella là nel mare è una scogliera. Forse di grandi non ce n'è in nessun posto."
Il ragazzo grasso sembrò scosso.
"C'era quel pilota. Ma non era coi passeggeri, era su nella cabina davanti."
[...]
"Di grandi non ce n'è neanche uno?"
"Credo di no."
Da "Il Signore delle Mosche", di William Golding
Alla nostra sinistra il cimitero Père-Lachaise sapeva quello che ci aspettava e dall'altro lato del viale la vetrina delle pompe funebri Fossa (giuro!) esponeva già i nostri coperchi di marmo. Non si può rimproverare ai becchini di metter su bottega davanti ai cimiteri, è l'aspetto osceno di ogni allegoria. I venditori di corredini sotto le maternità, gli uffici di collocamento all'uscita dei licei, la sede di Martin Lejoli accanto all'ufficio di collocamento, la caserma non lontano e le pompe funebri Fossa davanti al Père-Lachaise... l'ordine delle cose.
Da "La passione secondo Thérèse", di Daniel Pennac
Quando non ci sono più soluzioni, rimane la vendetta. Vecchia storia che avvelena la Storia e che, al giorno d'oggi, dovrebbe turbare più di un sonno.
Da "Signori bambini", di Daniel Pennac
Esempio di una conversazione tra Maramito, il pappagatto che Kunbertus tenne con sè in casa per tre anni, e il professore:
Kunbertus: Buongiorno Maramito.
Maramito: Maramito è appena uscito.
Kunbertus: Maramito bello mangia brustolino.
Maramito: Il brustolino se lo mangi lei.
Kunbertus: Maramito bello bello bimbo.
Maramito: Maramito ha cinquant'anni e perde le penne.
Kunbertus: Maramito vuole acquettina.
Maramito: Maramito preferisce birrona.
Kunbertus: Maramito coccò co coccò co maramito cocò.
Maramito: Prego?
Kunbertus: Cocò cocò maramito oggi contento.
Maramito: Maramito poco contento con padrone che parla sempre come uno stupido.
Da "Stranalandia", di Stefano Benni
Il farmacista rispose:
"Ho una religione, la mia religione, anzi ne ho più di tutti loro, con le loro pagliacciate e le loro ipocrisie! Ebbene: io adoro Dio! Credo nell'Essere supremo, in un Creatore, chiunque esso sia, che ci ha messo in questo mondo per adempiere ai nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia. Ma non ho bisogno di andare in una chiesa, baciare piatti d'argento e ingrassare di tasca mia un mucchio di buffoni che mangiano meglio di noi! Dio lo si può onorare altrettanto bene in un bosco, in un campo, o persino contemplando la volta celeste come facevano gli antichi. Il mio Dio è il Dio di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger! Io condivido la Professione di fede del vicario savoiardo e gli immortali principi dell'89! Per questo non ammetto un Dio buonuomo che passeggia nel suo giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e resuscita dopo tre giorni: cose assurde in assoluto contrasto con tutte le leggi della fisica; il che ci dimostra, fra l'altro, come i preti siamo sempre marciti in una torpida ignoranza, nella quale cercano di affogare anche il popolo."
Da "Madame Bovary", di Flaubert
Magnolia è sul punto di iniziare il catechismo. Adepta della formula lottare contro il male con il male, Bianca ha proposto di sacrificare sua figlia sull'altare del cristianesimo per vederla rinascere nel comunismo, nell'ateismo e nel matrimonio in bianco.
E' ora di tagliare i capelli alla bambina perché ha superato i sette anni: ha lasciato l'età del pensiero mitico per entrare in quella della ragione provvidenziale. Ormai deve sapere che Dio e Babbo Natale non esistono, anche se con quella lunga barba si assomigliano molto.
Del resto, per completarne l'educazione, Bianca cerca di iniziare sua figlia alla gonna; ma Magnolia vuole solo i pantaloni e non fa altro che scompigliarsi i capelli ben pettinati; e se diventasse lesbica come Xavier? pensa Bianca con terrore: il mondo migliore non può essere omosessuale. Come farà a trovare un marito se non porta la gonna? pensa con ancor più terrore; l'ordine nuovo non potrebbe mai sopportare il fatto che le donne facciano a meno di un marito, né che smettano di cercarlo.
Quando è arrabbiata con sua madre, Magnolia protesta: <<Gli abitini mi fanno schifo: non sono il tuo nano da giardino!>>
A volte, per provocarla, le dice: <<Non mi laverò più i denti: voglio che mi cadano tutti, così non partorirò mai; farò il nano da giardino, ecco!>>
Altre volte poi, per fare la ribelle, quando si lava le mani conta solo fino a cinquantotto invece che a sessanta e si lava i denti solo per due minuti e quarantacinque secondi invece che per tre minuti.
Da "Macchie d'inchiostro", di Bessora
"Dov'è l'uomo col megafono?"
Il ragazzo biondo scosse la testa.
"Questa è un'isola. Almeno, credo che sia un'isola. Quella là nel mare è una scogliera. Forse di grandi non ce n'è in nessun posto."
Il ragazzo grasso sembrò scosso.
"C'era quel pilota. Ma non era coi passeggeri, era su nella cabina davanti."
[...]
"Di grandi non ce n'è neanche uno?"
"Credo di no."
Da "Il Signore delle Mosche", di William Golding
Alla nostra sinistra il cimitero Père-Lachaise sapeva quello che ci aspettava e dall'altro lato del viale la vetrina delle pompe funebri Fossa (giuro!) esponeva già i nostri coperchi di marmo. Non si può rimproverare ai becchini di metter su bottega davanti ai cimiteri, è l'aspetto osceno di ogni allegoria. I venditori di corredini sotto le maternità, gli uffici di collocamento all'uscita dei licei, la sede di Martin Lejoli accanto all'ufficio di collocamento, la caserma non lontano e le pompe funebri Fossa davanti al Père-Lachaise... l'ordine delle cose.
Da "La passione secondo Thérèse", di Daniel Pennac
Quando non ci sono più soluzioni, rimane la vendetta. Vecchia storia che avvelena la Storia e che, al giorno d'oggi, dovrebbe turbare più di un sonno.
Da "Signori bambini", di Daniel Pennac
Esempio di una conversazione tra Maramito, il pappagatto che Kunbertus tenne con sè in casa per tre anni, e il professore:
Kunbertus: Buongiorno Maramito.
Maramito: Maramito è appena uscito.
Kunbertus: Maramito bello mangia brustolino.
Maramito: Il brustolino se lo mangi lei.
Kunbertus: Maramito bello bello bimbo.
Maramito: Maramito ha cinquant'anni e perde le penne.
Kunbertus: Maramito vuole acquettina.
Maramito: Maramito preferisce birrona.
Kunbertus: Maramito coccò co coccò co maramito cocò.
Maramito: Prego?
Kunbertus: Cocò cocò maramito oggi contento.
Maramito: Maramito poco contento con padrone che parla sempre come uno stupido.
Da "Stranalandia", di Stefano Benni
Il farmacista rispose:
"Ho una religione, la mia religione, anzi ne ho più di tutti loro, con le loro pagliacciate e le loro ipocrisie! Ebbene: io adoro Dio! Credo nell'Essere supremo, in un Creatore, chiunque esso sia, che ci ha messo in questo mondo per adempiere ai nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia. Ma non ho bisogno di andare in una chiesa, baciare piatti d'argento e ingrassare di tasca mia un mucchio di buffoni che mangiano meglio di noi! Dio lo si può onorare altrettanto bene in un bosco, in un campo, o persino contemplando la volta celeste come facevano gli antichi. Il mio Dio è il Dio di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger! Io condivido la Professione di fede del vicario savoiardo e gli immortali principi dell'89! Per questo non ammetto un Dio buonuomo che passeggia nel suo giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e resuscita dopo tre giorni: cose assurde in assoluto contrasto con tutte le leggi della fisica; il che ci dimostra, fra l'altro, come i preti siamo sempre marciti in una torpida ignoranza, nella quale cercano di affogare anche il popolo."
Da "Madame Bovary", di Flaubert
Magnolia è sul punto di iniziare il catechismo. Adepta della formula lottare contro il male con il male, Bianca ha proposto di sacrificare sua figlia sull'altare del cristianesimo per vederla rinascere nel comunismo, nell'ateismo e nel matrimonio in bianco.
E' ora di tagliare i capelli alla bambina perché ha superato i sette anni: ha lasciato l'età del pensiero mitico per entrare in quella della ragione provvidenziale. Ormai deve sapere che Dio e Babbo Natale non esistono, anche se con quella lunga barba si assomigliano molto.
Del resto, per completarne l'educazione, Bianca cerca di iniziare sua figlia alla gonna; ma Magnolia vuole solo i pantaloni e non fa altro che scompigliarsi i capelli ben pettinati; e se diventasse lesbica come Xavier? pensa Bianca con terrore: il mondo migliore non può essere omosessuale. Come farà a trovare un marito se non porta la gonna? pensa con ancor più terrore; l'ordine nuovo non potrebbe mai sopportare il fatto che le donne facciano a meno di un marito, né che smettano di cercarlo.
Quando è arrabbiata con sua madre, Magnolia protesta: <<Gli abitini mi fanno schifo: non sono il tuo nano da giardino!>>
A volte, per provocarla, le dice: <<Non mi laverò più i denti: voglio che mi cadano tutti, così non partorirò mai; farò il nano da giardino, ecco!>>
Altre volte poi, per fare la ribelle, quando si lava le mani conta solo fino a cinquantotto invece che a sessanta e si lava i denti solo per due minuti e quarantacinque secondi invece che per tre minuti.
Da "Macchie d'inchiostro", di Bessora
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