Dal prossimo anno una nuova facoltà
A Taranto arriva Scienze strategiche marittimo portuali
Si arricchisce l'offerta formativa dell'Università di Bari a Taranto. Dal prossimo anno accademico, infatti, arriva la laurea magistrale in Scienze strategiche marittimo portuali, di classe DS (Difesa e Sicurezza).
Logica prosecuzione della laurea triennale dello Sgam (Scienze e gestione delle attività marittime, erogato in sinergia con la Marina Militare), il nuovo corso di laurea è il primo corso interateneo su Taranto. In campo i docenti del Dipartimento giuridico-economico jonico e del Politecnico di Bari. "È un corso strategico per il territorio jonico a causa della crescente centralità del mediterraneo e dei suoi porti", dice il direttore del Dipartimento, prof. Bruno Notarnicola.
"In virtù della loro collocazione geografica - prosegue -, i porti del sud saranno destinati a fungere da cerniera per i traffici tra medio oriente ed Europa. Dovranno, pertanto, essere dotati di strutture logistiche e portuali, ma soprattutto di risorse umane adeguate ossia figure manageriali specializzate nella logistica, nella gestione delle compagnie armatoriali, nelle operazioni di sicurezza".
Unico nel suo genere al sud, ma anche in un panorama più ampio se consideriamo che un corso simile è erogato solo a Genova, il nuovo corso non è a numero chiuso ed è, di fatto, aperto non solo ai laureati dello Sgam. Potranno, infatti, anche accedervi laureati di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Scienze. Naturale, ovviamente, lo sbocco per i laureati del corso Sgam che, nell'ultimo anno, aveva registrato un autentico exploit con 230 iscritti di cui 170 da parte dei militari che frequentano la Scuola Sottufficiali più una sessantina di civili.
Il corso - si diceva - è erogato in modalità interateneo. "Ciò ha un valore significativo forte - aggiunge Notarnicola - perché mette a sistema le competenze di due strutture universitarie e due gruppi di ricerca che operano su Taranto a testimonianza del forte dialogo scientifico e didattico tra i colleghi di Uniba e Poliba". I docenti dei due atenei si ritroveranno, quindi, ad insegnare in questo corso. Cinque (tre professori e due ricercatori) i docenti che è stato necessario incardinare su Taranto. La sede, una volta valutati i diversi aspetti organizzativi, sarà presto individuata in una delle strutture che ospita il Dipartimento jonico.
Se il nuovo corso risponde, dunque, ad alcune vocazioni territoriali, c'è da chiedersi quali prospettive ci siano per le ulteriori vocazioni territoriali tradite in passato dalla cancellazione di corsi di laurea come Maricoltura o Beni culturali. "Come direttore di un dipartimento giuridico-economico e come merceologo - replica Notarnicola -, riesco a incardinare nel dipartimento corsi di studio affini. Per Beni culturali andrebbe attrezzato qualcosa di diverso rispetto al passato, magari con un'impostazione più tarata sull'economia, la gestione, il diritto dei beni culturali in partnership con l'area umanistica. Potremmo essere apertissimi a questo tipo di discorso. Lo stesso per Maricoltura che richiederebbe la partnership di Scienze e di Veterinaria. Noi siamo prontissimi".
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 5 Luglio 2019
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