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Rassegna Stampa 2016

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    “La Provincia ha investito 6 milioni su dieci scuole”

    “La Provincia ha investito 6 milioni su dieci scuole”
    La replica del presidente Tamburrano al preside Dalbosco


    “Capisco la rabbia del dirigente scolastico, che ad anno in corso ha visto sfumare la possibilità di trasferire alcune classi in un nuovo plesso, ma ritengo il suo intervento un po’ singolare”.
    Così il presidente della Provincia Martino Tamburrano, ieri mattina ha replicato alle affermazioni mosse dal preside del liceo “Ferraris”, Marco Dalbosco. Il dirigente scolastico, la scorsa settimana lo aveva tirato in ballo denunciando presunte mancanze della Provincia in merito all’attuazione di un decreto con cui l’Ente avrebbe dovuto autorizzare il trasloco di alcune classi del liceo dalla sede di via Mascherpa, all’edificio attiguo che ospita l’istituto Pitagora. Il liceo “Ferraris” occupa anche un terzo polo, quello di Santa Teresa. Si tratta di un edificio di proprietà della omonima parrocchia per l’affitto del quale la Provincia sborsa ogni anno 25.000 euro. L’operazione di trasloco avrebbe consentito un risparmio all’Ente pubblico.
    “Si da atto - si legge nel decreto -, che per volontà dell’Ites Pitagora non è stato possibile effettuare un sopralluogo nei locali dell’oggetto della concessione”.
    “Non è stata colpa della Provincia - ha spiegato Tamburrano - se l’accordo è saltato. I dirigenti tecnici avrebbero ricevuto parere negativo e contrario dal Pitagora per questioni legate alla sicurezza dei luoghi. E di fronte alla sicurezza noi ci siamo fermati proponendo un’altra soluzione. Tutto qui. Tra l’altro - prosegue Tamburrano -, abbiamo interpellato la proprietà dell’edificio di Santa Teresa, ospitato da alcune aule del liceo Ferraris, chiedendo di effettuare lavori di ristrutturazione per rendere la sede più dignitosa e idonea alla frequentazione dei locali da parte degli studenti, ottenendo risposte favorevoli sul punto”.
    La questione della manutenzione e più in generale dell’edilizia scolastica è uno dei compiti di istituto che assorbe maggiormente la Provincia.
    “Abbiamo pochi soldi per la gestione ordinaria nel bilancio dell’Ente, molti dei quali - ha precisato il Presidente -, vengono destinati all’acquisto del gasolio per i riscaldamenti. Ma siamo stati in grado di intercettare diversi finanziamenti regionali, grazie ai quali abbiamo appaltato lavori per ben 6 milioni di euro. A farne tesoro saranno dieci scuole tra cui l’istituto Falcone di Sava, l’Aristosseno, il Cabrini e il Liside di Taranto, l’Einaudi e il De Santis di Manduria e il Vico di Laterza. Qui i lavori sono stati già appaltati e per altre tre scuole siamo in procinto di emettere i bandi. A questo si aggiunga che la Provincia è riuscita a riportare il liceo Archita nel cuore di Taranto e che abbiamo in corso lavori nell’edificio di Palazzo degli Uffici per 1,7 milioni di euro, recuperati dal Piano per l’edilizia scolastica, per rimettere a norma la scuola”.

    articolo di Maristella Massari
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 12 Gennaio 2016

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  • Plautus
    ha risposto
    Aule di nuovo al freddo, insufficienti i fondi stanziati

    Aule di nuovo al freddo, insufficienti i fondi stanziati
    E c’è anche il problema sicurezza, con molti piani inagibili
    Il Lisippo in un’ala dei Salesiani, la soluzione adesso è vicina



    Studenti nuovamente sul piede di guerra. Appena tornati sui banchi di scuola dopo la pausa natalizia, hanno trovato i termosifoni spenti nelle aule di numerose scuole superiori di Taranto e provincia. I fondi (appena 100mila euro) reperiti a fine dicembre per accendere quest’anno gli impianti di riscaldamento non sono bastati neppure a garantire qualche giorno di accensione dopo la ripresa. Praticamente si è punto e a capo.
    Ma a preoccupare sono anche gli aspetti legati alla sicurezza degli edifici. In alcuni casi, lamentano gli studenti, interi piani non sono agibili. La situazione si è di fatto complicata all’inizio di gennaio perché alcune delle competenze in materia di edilizia scolastica nelle scuole secondarie di secondo grado sono rimaste in capo alle Province. Non ci sono, però, le risorse necessarie. Insomma, le responsabilità in termini economici sembrerebbero essersi spostate sugli altri enti locali. E governare queste partite non è affatto semplice mentre rischia di esplodere la protesta degli studenti per i disagi riscontrati nelle aule. Studenti, comunque, accomunati da stessa sorte in tutte le province. Intanto, ieri, tavolo tecnico alla Provincia. Il confronto tra Piero Bitetti, consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica, e i referenti delle varie sigle studentesche (Unione degli studenti, Federazione degli studenti e Movimento di Azione cattolica studentesca) non ha sbloccato alcuna delle situazioni denunciate dai ragazzi. Forse, dopo la sistemazione, finalmente avvenuta ieri, degli studenti di una delle sedi del liceo Archita (quella presso Sant’Antonio) nella sede delle suore di Maria Immacolata, qualche chance e qualche speranza in più sono state date agli studenti ed ai docenti del liceo artistico Lisippo-Calò. Una cui delegazione si è presentata ieri in Provincia per sollecitare il promesso trasferimento dalla attuale sede di via Lago di Molveno, dove le aule e gli spazi sono del tutto inadeguati, nei locali reperiti presso l’immobile dei Salesiani in viale Virgilio. Un’operazione che sta slittando da tempo, ma ora sembrerebbe essere finalmente vicina.
    “Mancano solo due documenti da parte della proprietà - assicura Bitetti -. Non appena saranno stati prodotti, stipuleremo il contratto e si procederà con il trasloco. Studenti, genitori e docenti sono giustamente preoccupati, ma ho voluto tranquillizzarli che la procedura è definita e chiara”. Non dovrebbero esserci sorprese, dunque, anche sul piano finanziario nel senso che l’operazione ha le coperture necessarie. Nell’ampio e spazioso immobile dei Salesiani, gli studenti del Lisippo utilizzeranno il primo ed il secondo piano, nonché i laboratori esistenti. Per una scuola che da anni attendeva spazi adeguati anche per valorizzare i lavori dei propri studenti, questa promette di essere finalmente la sede giusta. Il consigliere delegato Bitetti ha comunque dato a studenti e professori un nuovo appuntamento per fare un aggiornamento della situazione per lunedì prossimo. È, invece, fissato al 18 gennaio un ulteriore incontro con le associazioni studentesche. Ma gli studenti hanno capito che la situazione ora si complica davvero e che difficilmente arriveranno risposte risolutive. Da qui, insomma, l’intenzione di attivare forme di protesta per far conoscere le proprie ragioni. “Come gli operai Ilva, anche noi sentiamo di subire una sorta di ricatto - afferma Michael Tortorella (Unione degli studenti)-. Ci si dice che un eventuale sciopero non cambierà le cose, mentre siamo costretti a frequentare aule non solo inagibili a causa del freddo e dell’umidità, ma anche poco sicure sul piano edilizio. Se scioperiamo, inoltre, finiamo col danneggiare noi stessi. Ma non demorderemo. Non si può rimanere indifferenti davanti ai numerosi disagi che stiamo vivendo in tanti”.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 8 Gennaio 2016

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  • Plautus
    ha avviato la discussione Rassegna Stampa 2016

    Rassegna Stampa 2016

    Preside denuncia la Provincia
    Dalbosco (Ferraris): “Inconcludente, tanti sprechi”



    Una scuola disposta a cedere qualche aula rimasta vuota, l’altra con il bisogno matto e disperatissimo di mettere un tetto decoroso sulla testa dei propri studenti. I due dirigenti scolastici si accordano con l’imprimatur della Provincia (ente deputato alla gestione degli edifici delle scuole superiori) e ne nasce un decreto. Siamo al 6 agosto del 2015. Il presidente Martino Tamburrano, come si legge nel provvedimento emesso dall’ente, “decreta” - appunto -, che il liceo Ferraris traslochi all’inizio dell’anno scolastico (quello che ha già doppiato la boa del primo trimestre) in un’ala dell’istituto Pitagora.
    Galeotto fu il decreto e chi lo scrisse, però. Dal momento che, dopo una lunga sequela di botta e risposta tra il dirigente scolastico del liceo Ferraris, il professor Marco Dalbosco, e i dirigenti della Provincia, nulla è cambiato, con l’aggravante che gli studenti del Ferraris in una sede fatiscente erano e là restano. Dalbosco ieri mattina ha denunciato la situazione alla stampa. Con lui anche gli insegnanti e un centinaio di studenti. Il Ferraris da qualche anno ha acquisito anche il classico Quinto Ennio: complessivamente 1.200 ragazzi e 100 dipendenti.
    Ma oltre che di rispetto, il trasloco sarebbe anche questione di buon senso. L’attuazione del decreto avrebbe fatto risparmiare i contribuenti. Oggi il Ferraris è dislocato su due poli: via Abruzzo (Quinto Ennio) e via Mascherpa, con due sedi distaccate (e private). Queste costano alla Provincia 25mila euro all’anno di fitto. Quindi - proponeva Dalbosco - perché non trasferire 4 classi in un’ala del Pitagora inutilizzata per il calo delle iscrizioni in quell’istituto? La Provincia ci sta, ma poi va tutto in stallo.
    “Non siamo qui per demolire, ma per costruire”, ha precisato il dirigente che ha messo a nudo tutte le inefficienze dell’ente pubblico. “La Provincia di Taranto ha utilizzato solo 702mila euro della prima annualità del Piano triennale regionale per l’edilizia scolastica, a fronte di una disponibilità massima di 3,5 milioni di euro che le altre province pugliesi hanno sfruttato al meglio. A Taranto sono stati presentati solo quattro progetti e ignoriamo i criteri con cui sono state scelte le scuole. In ogni caso abbiamo vanificato la possibilità di utilizzare altri 2,5 milioni di euro”. Le cose non vanno bene nemmeno sul fronte della “Buona scuola”. Il Governo aveva assegnato alla Puglia 21,8 milioni di euro. “Per accedere ai fondi - ha detto Dalbosco -, sarebbe bastato inviare una banale manifestazione di interesse”. Invece tabula rasa o poco ci manca. “Se ci avessero interpellato, avremmo sicuramente offerto il nostro contributo di idee. L’unica ipotesi riproposta è stata quella del trasferimento del Ferraris presso l’istituto Salesiano di cui si era discusso lo scorso gennaio senza pervenire ad alcuna decisione”. Abbandonare l’edificio di via Mascherpa sarebbe un doppio danno per la scuola che ha effettuato un grosso investimento sulla fibra ottica per cablare l’istituto, con un ulteriore e gravissimo spreco di risorse pubbliche. Con Dalbosco ci sono i rappresentanti degli studenti Alberto Iezza, Giulia Settembrini, Domenico Salerno, Giulia Di Palma. “Basta menzogne - dicono -. Continueremo questa battaglia finché non otterremo ciò che un decreto ha già assegnato”.


    articolo di Maristella Massari
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 6 Gennaio 2016



    “Il decreto per il Ferraris non può essere attuato”


    “La Provincia di Taranto non è inadempiente. È il decreto del 6 agosto 2015, il numero 76, che stabiliva il trasferimento di quattro aule del liceo Ferraris nell’istituto Pitagora, a non essere attuabile come riscontrato da apposite verifiche tecniche”.
    Così replicano dal Palazzo del Governo di via Anfiteatro dopo le accuse del dirigente scolastico del liceo Ferraris, Marco Dalbosco che ieri ha convocato la stampa, stigmatizzando la logica con la quale a suo dire l’ente provinciale avrebbe ritirato il provvedimento di trasferimento, proponendo lo spostamento di un’ala del liceo nell’ex istituto Salesiani di viale Virgilio. Secondo il preside, questa seconda operazione sarebbe ancora più difficile della prima. Dalla Provincia sostengono di non aver mai data per certa questa soluzione, definendola “un’ipotesi remota”.
    “Soprattutto - spiega Piero Bitetti, consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica, che però fa sapere di non aver seguito in prima persona il caso Ferraris - perché ai Salesiani dovrebbe andare l’ex Lisippo, ora accorpato con l’istituto Calò di Grottaglie, e per la distanza tra il liceo di via Mascherpa e viale Virgilio. Uno spacchettamento nelle due sedi sarebbe scomodo e complicato per docenti e studenti”. Nella fattispecie, del Ferraris e del relativo decreto si è occupato il dirigente all’Istruzione e gestione scolastica, Stefano Semeraro, che dal punto di vista tecnico ha sempre sostenuto l’utilità di trasferire uno degli istituti senza sede o attualmente sistemati in strutture inadeguate, nei Salesiani. Anche perché, spendendo cifre pari a quelle attualmente impiegate, gli alunni potrebbero stare più comodi e studiare in un edificio a norma. Che ci vada il Ferraris o l’ex Lisippo, a questo punto, è solo una scelta politica. Scelta che forse è già stata presa. “Mancano solo due piccole integrazioni alla documentazione, che è già pronta - dice Bitetti - per il trasferimento del Calò ai Salesiani. Sicuramente avverrà entro gennaio. La somma per i traslochi dei diversi istituti, compreso l’ex Lisippo, pari a circa 5mila euro, è già disponibile. Mi riservo comunque la possibilità di valutare se sia fattibile l’ipotesi di spostare anche parte del Ferraris in questo contenitore”.

    articolo di Pamela Giufrè
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 6 Gennaio 2016

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