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Rassegna Stampa 2010

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    #46
    Riferimento: RASSEGNA STAMPA

    Così il ministero ridisegna la mappa delle superiori

    • Riforma della scuola secondaria superiore, non è solo clima di confusione, ma si sfiora anche una guerra di competenze. Mentre il ministero metteva in linea ieri sul proprio sito l’offerta formativa delle scuole italiane, con mappa interattiva per localizzare meglio ogni scuola sul territorio, la Regione Puglia accoglieva - scadenza alle ore 12 - le proposte dalle Province di localizzazione delle opzioni «scienze applicate» nei licei scentifici e rinviava a stamattina le sue scelte definitive, avendo aggiornato da ieri ad oggi per lutto la seduta di giunta.
    Ma l’offerta disegnata dal ministero, soggetta ad integrazioni da parte delle Province come viene spiegato in premessa, «disattivata per un aggiornamento della base informativa» per quasi l’intero pomeriggio di ieri, non sarebbe troppo «attendibile» o comunque non quella definitiva. «Il ministero va per conto suo - ha dichiarato alla “Gazzetta” l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Gianfranco Viesti -. Questo lascia intuire la battaglia di competenze che ne nascerà. La competenza in materia è nostra (delle Regioni - ndr)».
    Che cosa concede, intanto, il ministero? Sbirciando tra i casi più spinosi, a Taranto, ad esempio, risulta concessa la sezione di liceo musicale al liceo Archita, un pò l’oggetto di un braccio di ferro nelle ultime ore tra Regione, Ufficio scolastico regionale e Provincia di Taranto - che lo richiedevano - e il ministero che sembrava aver ristretto l’opzione liceo musicale sull’intero territorio nazionale. Niente da fare, invece, - sempre al liceo Archita - per la sezione «scienze applicate», né per la sezione liceo scientifico chiesta ancora l’altro ieri dalla Provincia. Sezione di liceo scientifico, invece, al liceo Aristosseno che conserva anche il classico ed il linguistico. L’istituto d’Arte Calò di Grottaglie diventa liceo artistico con una serie di opzioni: Arti figurative, Design e Grafica. Indirizzo Arti figurative, Grafica, Design e Architettura e Ambiente anche al liceo artistico Lisippo di Taranto, che conserva le sezioni staccate di Manduria e Martina. Non risulterebbe più un indirizzo di Grafica, invece, all’istituto professionale Liside di Taranto che, a sua volta, pur conservando il settore industria ed artigianato, acquisisce il più moderno settore socio-sanitario (che potrebbe anche declinarsi con un’articolazione in «Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Odontotecnico» e «Ottico»). L’opzione «scienze applicate» viene concessa ai licei Moscati di Grottaglie e Vico di Laterza, nonchè alle sezioni di liceo scientifico degli istituti tecnici Maria Pia e Righi di Taranto. Quindi, quattro in totale. Dalla Provincia di Taranto, invece, era partita indirizzata alla Regione la proposta di collocazione dell'opzione "scienze applicate" in nove scuole di Taranto e provincia, il liceo Moscati di Grottaglie (inserito dall'Ufficio scolastico regionale), il liceo Vico di Laterza (inserito dall'Usr), il liceo De Santis di Manduria (da questa scuola in poi l'Usr non aveva avallato la proposta), il liceo De Ruggieri di Massafra, il liceo Einstein di Mottola, il liceo Archita di Taranto, il liceo Battaglini di Taranto, il liceo Ferraris di Taranto, il liceo Tito Livio di Martina. Per l’Archita di Taranto, inoltre, la Provincia specificava poi ulteriormente la propria richiesta di autorizzazione di un liceo scientifico senza opzione scienze applicate.
    Restando in ambito liceale, l’Einstein di Mottola sarà solo scientifico, l’Aristosseno sezione associata scientifico e classico, il De Ruggieri di Massafra classico, scienze umane e scientifico, il Vico di Laterza scienze umane, scientifico e appunto scientifico-scienze applicate, il Ferraris linguistico e scientifico, l’Archita classico, scienze umane, scienze umane opzione economico sociale e musicale, l’Aristosseno classico, scientifico e linguistico, il Moscati di Grottaglie classico, scientifico, linguistico, scienze umane e scienze applicate, il Battaglini scientifico, il Quinto Ennio classico, il Vittorino scienze umane e scienze umane con opzione economico sociale.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 3 Marzo 2010

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      #47
      Riferimento: RASSEGNA STAMPA

      Decisione dell’Ufficio scolastico regionale
      La preside del liceo Battaglini sospesa per un mese dal servizio

      Provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio per un mese a carico della dirigente del liceo Battaglini, Gabriela Busato. Il provvedimento è della direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale. Da stamane, intanto, sarà il preside del liceo scientifico De Ruggieri di Massafra, Stefano Milda, a subentrare in qualità di reggente sino al rientro della dirigente titolare. Già nelle settimane passate Milda era stato nominato reggente al Battaglini in occasione di una assenza per malattia da parte della preside Busato, rientrata però prima del termine di scadenza del periodo di aspettativa chiesto. Il provvedimento di sospensione arriva dopo una complessa e lunga vicenda fatta di tensioni, battaglie legali e giudiziarie. La scorsa primavera la dirigente Busato aveva ottenuto dalla direzione generale l’autorizzazione a rimanere in servizio oltre i 40 anni di anzianità, ma un esposto di docenti e le denunce dei sindacati avevano spinto il direttore generale Lucrezia Stellacci a revocare tale conferma.

      articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 3 Marzo 2010

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        #48
        Riferimento: RASSEGNA STAMPA

        Scienze per i licei il ministero taglia ma la Regione concede
        Quali conseguenze avrà ora la divergenza?

        • Una task force di cui faranno parte un gruppo consistente di dirigenti scolastici e le parti sociali per gestire l’avvio della riforma della scuola secondaria superiore. E’ questo l’accordo raggiunto ieri nel corso di un vertice in Provincia tra l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione ed università, Emanuele Fisicaro, e i dirigenti stessi. Intanto, a livello regionale, la giunta - conferma l’assessore regionale al Diritto allo studio Gianfranco Viesti - ha varato ieri l’ulteriore delibera con cui aggiorna la proposta già licenziata nei giorni scorsi. Ieri si trattava di distribuire l’opzione scienze applicate ai licei scientifici sulla base delle proposte che le Province avevano fatto pervenire il giorno prima. «Abbiamo sostanzialmente confermato quello che le Province hanno richiesto», conferma l’assessore Viesti alla «Gazzetta». Certo, ora ci sarà da vedere se il ministero recepirà ogni cosa. C’è, infatti, una sostanziale differenza tra ciò che già da martedì il ministero aveva messo on line sul proprio sito - che poi sostanzialmente dovrebbe contenere ciò che suggeriscono gli Uffici scolastici regionali - e le proposte delle Regioni, che accolgono invece le richieste delle Province. Così, per rimanere nell’ambito delle scienze applicate, c’è una grossa divergenza tra il ministero che ha previsto questa opzione ai licei Moscati di Grottaglie e Vico di Laterza, nonché ai tecnici Righi e Maria Pia di Taranto. Per la Provincia di Taranto, invece, tale offerta va allargata al liceo De Santis di Manduria, il liceo De Ruggieri di Massafra, il liceo Eistein di Mottola, al liceo Archita di Taranto (dove successivamente si chiede anche la sezione liceo scientifico - il ministero non l’ha previsto - senza opzione scienze applicate), al liceo Battaglini di Taranto, al liceo Ferraris di Taranto, al liceo Tito Livio di Martina.
        Ma non sono le uniche divergenze tra ministero, Regioni, Uffici scolastici regionali e Province. L’offerta «disegnata» dal ministero potrebbe essere ulteriormente corretta. Non tutte le Regioni, infatti, tra cui appunto la Puglia, avevano fatto conoscere le proprie decisioni, tenendo conto che quello della formazione è un settore nel quale la Regione - attraverso l’assessore Viesti - ha appunto rivendicato la competenza.
        Si vedrà nelle prossime ore, insomma. Ma, soprattutto non è escluso che si scatenino attriti ancora più grossi. A pagarne le conseguenze saranno gli studenti e le famiglie che resteranno indecisi sino alla fine o, comunque, in attesa di sapere - e questo è un problema ancor più grave nella provincia - se per frequentare ad esempio una opzione scienze applicate si potrà restare a studiare a Massafra, oppure occorrerà fare il pendolare e recarsi in una scuola a Grottaglie, a Laterza o a Taranto. Ed a queste difficoltà si aggiunga anche il fatto che molte scuole, dovendo fare orientamento e pubblicizzarsi alla nuova utenza, hanno anche prodotto dépliant e materiale informativo tenendo conto di ciò che si prevedeva a livello provinciale e regionale, proposte però che appunto ancora non si sa bene se troveranno reale attuazione.
        Che cosa prevede, intanto, il ministero? Dalla sezione di liceo musicale al liceo Archita al liceo scientifico al liceo Aristosseno che conserva anche il classico ed il linguistico, all’istituto d’Arte Calò di Grottaglie che diventa liceo artistico. Restando in ambito liceale, l’Einstein di Mottola sarà - o dovrebbe essere - solo scientifico, l’Aristosseno sezione associata scientifico e classico, il De Ruggieri di Massafra classico, scienze umane e scientifico, il Vico di Laterza scienze umane, scientifico e appunto scientifico-scienze applicate, il Ferraris linguistico e scientifico, l’Archita classico, scienze umane, scienze umane opzione economico sociale e musicale, l’Aristosseno classico, scientifico e linguistico, il Moscati di Grottaglie classico, scientifico, linguistico, scienze umane e scienze applicate, il Battaglini scientifico, il Quinto Ennio classico, il Vittorino scienze umane e scienze umane con opzione economico sociale.

        articolo di Maria Rosaria Gigante
        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 4 Marzo 2010

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          #49
          Riferimento: RASSEGNA STAMPA

          Pronta la mappa ecco cosa si studierà l’anno prossimo

          • Quali indirizzi troveranno a settembre al primo anno delle scuole superiori di secondo grado gli studenti di terza media in fase di scelta in questi giorni? Dopo le incertezze dei giorni scorsi legate ai continui aggiornamenti delle cosiddette tabelle di confluenza in cui doveva confluire l’esistente in applicazione della riforma, la mappa dell’offerta formativa è ora definitivamente disegnata. La Regione ha infatti completato il suo lavoro integrando in una delibera approvata negli ultimi giorni la distribuzione dell’opzione «scienze applicate» ai licei scientifici e sostanzialmente superando quanto aveva previsto il ministero. A Taranto ad attivare queste opzioni (in cui confluisce sostanzialmente il vecchio indirizzo scentifico-tecnologico) saranno, infatti, i licei scientifici Moscati di Grottaglie, Vico di Laterza, DeSanctis-Galilei di Manduria, De Ruggieri di Massafra, Eistein di Mottola, Battaglini e Ferraris di Taranto, Tito Livio di Martina Franca. Un’opzione «scienze applicate» sarà pure presente negli istituti tecnici Oreste del Prete di Sava, Majorana di Martina, Righi e Maria Pia di Taranto. Il ministero aveva previsto questa opzione solo in pochi casi.
          Limitando lo sguardo al solo capoluogo, ecco cosa sarà possibile studiare a Taranto.

          Cominciamo dai licei. L’Aristosseno sarà classico, linguistico e scientifico. Archita: classico, scienze umane, scienze umane - opzione economico-sociale, musicale e coreutico. Quinto Ennio: classico. Vittorino: scienze umane, scienze umane - opzione economico sociale. Lisippo: artistico architettura e ambiente, arti figurative, design, grafica.

          I tecnici di Taranto. Pertini: settore economico amministrazione finanza e marketing, servizi informativi aziendali, relazioni internazionali per il marketing. Pitagora: settore economico, amministrazione finanzia e marketing. Bachelet: settore economico, amministrazione finanza e marketing, turismo, servizi informativi aziendali. Maria Pia: settore economico, amministrazione finanza e marketing, relazioni internazionali per il marketing, settore tecnico, chimica, materiali e biotecnologie -biotecnologie sanitarie. Righi: settore tecnico, elettronica ed elettrotecnica-elettronica, informatica e telecomunicazioni-informatica, meccanica, meccatronica ed energia -meccanica e meccatronica, trasporti e logistica-costruzione. Pacinotti: settore tecnico chimica, materiali e biotecnologie, chimica e materiali, elettronica ed elettrotecnica-elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni - informatica, agraria, agroalimentare e agroindustria - produzioni e trasformazioni. Falanto: settore tecnico elettronica ed elettrotecnica-elettronica, informatica e telecomunicazioni-informatica. Fermi: settore tecnico costruzioni, ambiente e territorio.

          I professionali di Taranto. Nitti: settore servizi, servizi commerciali. Cabrini: settore industria e artigianato, produzioni industriali e artigianali industria, settore servizi, servizi commerciali. Liside: settore industria e artigianato, produzioni industriali e artigianali industria; settore servizi, servizi socio-sanitari. Archimede: settore industria e artigianato, produzioni industriali e artigianali industria, manutenzione e assistenza tecnica.

          Per ora si è trattato di incasellare più opzioni in indirizzi fondamentali, cominciando tuttavia a tagliare qualcosa. E in futuro? La Regione conferma la sua volontà di procedere ad una razionalizzazione dell’offerta e della rete per l’anno scolastico 2011-2012, nell’ambito della quale saranno valutati ulteriori nuovi indirizzi, opzioni ed istituzioni. Dovrà essere - dice la Regione - «un’offerta che tenga conto della collocazione geografica, delle strutture della presenza di idonee attrezzature laboratoriali».

          articolo di Maria Rosaria Gigante
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 10 Marzo 2010

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            #50
            Riferimento: RASSEGNA STAMPA

            L’INIZIATIVA: SI È APERTO IERI, PROMOSSO DA CONFINDUSTRIA, «IMPRESA LAVORO DUEMILADIECI»
            «Aiutiamo i nostri giovani a cercare un lavoro»

            • «Di progetti ne sono stati ideati troppi, adesso è il momento di fermarsi per concretizzarne qualcuno». Parole chiare quelle di Paolo Campagna, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Taranto che ha aperto ieri «Impresa lavoro duemiladieci», il salone di orientamento e formazione destinato a studenti universitari e delle scuole superiori della provincia. Nel suo intervento iniziale Campagna ha spiegato le motivazioni che hanno spinto i giovani industriali a realizzare l’evento, sostenuto fin da subito dalle maggiori realtà istituzionali e produttive del territorio. «In un Paese come l’Italia - ha detto Campagna - in cui chi cerca la meritocrazia sembra dover prendere necessariamente la strada che porta all’estero, noi vogliamo rimanere qui, accanto a chi ancora considera il lavoro un grande valore. Vogliamo offrire opportunità ai nostri giovani».
            Alla conferenza inaugurale hanno partecipato anche i rappresenti del Comune di Taranto, il vicesindaco Cervellera e l’assessore Ciocia, dell’Amministrazione provinciale, il vice presidente Fisicaro e l’assessore Mancarelli, il commissario della Camera di commercio, Falcone, e il neo eletto presidente di Confidustria Puglia, Sportelli. Tanti gli studenti che hanno visitato i trenta stand allestiti al Palamazzola. Nella struttura sportiva sono state protagoniste le Forze armate, le industrie, gli Enti locali, le Università di Bari e Lecce e i centri di formazione professionale del territorio.
            «La sostenibilità dell’acciaio e la ricerca dei giovani» è stato invece il titolo del work shop tenuto nella seconda parte della mattinata di ieri dal Giancarlo Quaranta, responsabile delle relazioni internazionali di Ilva. Un’occasione in cui gli studenti tarantini hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i funzionari della grande industria e a seguire con i responsabili dell’Autorità portuale e dell’Università privata Luiss di Roma. Un momento in cui trovare risposte a delle domande quindi che proseguirà anche nella mattinata di oggi con le sessioni tenute dall’Ordine dei geometri, Alenia aeronautica, D’addario spa e infine dai giovani industriali tarantini sul tema «Il mestiere dell’impresa».
            «Alle scuole - ha dichiarato Campagna - chiediamo di insegnare ai nostri ragazzi l’intraprendenza ed il rischio, valori propri dell’imprenditore: serviranno domani a non piegare la schiena. Come Giovani di Confindustria siamo certi di aver lanciato oggi un’iniziativa importante che fra qualche anno darà i suoi frutti, ma solo se ognuno saprà fare nel tempo la sua parte».

            articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 10 Marzo 2010

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              #51
              Riferimento: Rassegna Stampa 2010

              LO SCONTRO: IL MINISTERO NON CONCEDE GLI ORGANICI NECESSARI
              Scienze applicate nei licei, Roma «gela» la Regione
              Sulla riforma comitato della Provincia

              • Un comitato tecnico-scientifico, attivo nei prossimi giorni, con il compito di monitorare l’applicazione della legge Gelmini. Ad annunciarlo - ieri in una conferenza stampa al liceo Archita - è il vicepresidente della Provincia, con delega alla Pubblica istruzione, candidato peraltro alle prossime regionali per l’I d V.
              Intanto, proprio all’Archita, Fisicaro illustra alcuni degli importanti risultati riportati nella rimodulazione degli indirizzi di studio che saranno attivati, in conseguenza alla riforma ministeriale, a partire dal prossimo anno scolastico. Tra i risultati più importanti - dice Fisicaro - l’istituzione a tutti gli effetti di un liceo musicale presso lo stesso Archita dove era attiva una sperimentazione musicale. Fisicaro non manca di tessere elogi per il ruolo che lo storico liceo svolge nella città, che oltre alle sezioni di liceo classico, liceo musicale e liceo delle scienze umane, conserverà anche la sezione di liceo scientifico.
              E’ toccato, invece, all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Gianfranco Viesti, ammettere in una nota stampa che, al di là dei risultati che la Regione ha realizzato, ci sono purtroppo, sostanzialmente, delle battaglie perse. Questo vale soprattutto per l’opzione scienze applicate nei licei scientifici, che era stata una delle ultime operazioni che la Regione aveva cercato di fare prima di chiudere definitivamente con la partita. Così, facendo proprie le richieste delle Province, comprese quella di Taranto, che aveva anzi anticipato i tempi, per Taranto la Regione aveva proposto l’opzione «scienze applicate» - contrariamente a quello che sosteneva già il ministero - per i licei scientifici di Manduria, Massafra, Mottola, Taranto (Battaglini e Ferraris), Martina Franca. «Purtroppo - dice Viesti - il ministero ha deciso di non rendere disponibili gli organici per queste ultime opzioni, vanificando la scelta programmatica della Regione. La logica dei tagli appare più forte delle considerazioni relative alla qualità dell’istruzione. La Regione Puglia continuerà in ogni sede a promuovere il proprio sistema dell’istruzione superiore. E’ nelle scuole di qualità che nasce la Puglia del futuro». Anche per quanto attiene l’opzione «economico-sociale» presso i licei delle scienze umane, non c’è conferma da parte ministeriale per questa opzione all’Archita, mentre è confermata al liceo Vittorino da Feltre.
              Vibrata la protesta del Comitato per la Qualità della Vita in tema di mancata attribuzione delle «scienze applicate». «E' un vero e proprio “scippo istituzionale” che non può essere giustificato da motivi di organici. Spero che la Provincia e la Regione facciano valere le loro prerogative», dice il Comitato che ha convocato per questo pomeriggio un incontro nel corso del quale sarà presentato un documento indirizzato ai candidati al Consiglio regionale sul tema «La centralità della scuola e dell’università per il futuro dei giovani di terrà jonica». In serata sarà anche insediato un gruppo di lavoro finalizzato a predisporre le proposte per la razionalizzazione del sistema formativo per il 2010-2011. «Il gruppo di lavoro - annunciano gli organizzatori - non vuole sovrapporsi nè all'azione dei sindacati, nè alle prerogative degli enti locali. Vuole solo essere un contributo alla chiarezza visto che la mancata programmazione dell'offerta formativa ha prodotto per il prossimo anno scolastico disordine e confusione».

              articolo di Maria Rosaria Gigante
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 12 Marzo 2010

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                #52
                Riferimento: Rassegna Stampa 2010

                Così le scuole l’anno prossimo
                Licei, professionali e tecnici: ecco tutti gli indirizzi a Taranto e provincia

                • Scuole superiori, si chiude il cerchio. L’Ufficio scolastico provinciale rende nota l’offerta formativa dell’istruzione secondaria superiore sul territorio alla luce della riforma e secondo quanto comunicato dall’Ufficio scolastico regionale.

                Ecco la mappa.

                LICEI : Classico al Flacco Castellaneta, Livio Martina, Quinto Ennio, Archita, Aristosseno Taranto e Pulsano, Galilei Manduria, Moscati Grottaglie, De Ruggieri Massafra. Linguistico al Flacco Castellaneta, Livio Martina, Aristosseno e Ferraris Taranto, Galilei Manduria, Moscati Grottaglie. Scientifico al Livio Martina, Aristosseno Taranto e Pulsano, Galilei Manduria, Einstein Mottola, Vico Laterza, Battaglini e Ferraris Taranto, Moscati Grottaglie, De Ruggieri Massafra. Opzione scienze applicate al Vico Laterza e Moscati di Grottaglie. Scienze umane ad Archita e Vittorino, Moscati e De Ruggieri. Opzione economico-sociale ad Archita e Vittorino. Musicale all’Archita. Artistico arti figurative al Calò Grottaglie e Massafra, Lisippo Taranto, Manduria e Martina. Architettura e ambiente al Lisippo Taranto, Martina e Manduria. Design al Calò Grottaglie e Massafra, Lisippo Taranto. Grafica al Calò Grottaglie e Lisippo Taranto.

                PROFESSIONALI : Settore servizi: agricoltura e sviluppo rurale al Mondelli Manduria, Mediterraneo Fragagnano. Enogastronomia e ospitalità alberghiera a Ipsar Crispiano, Perrone Castellaneta, Mediterraneo Leporano e Maruggio. Accoglienza turistica al Perrone Castellaneta, Ipsar Crispiano, Mediterraneo Leporano e Maruggio. Sala e vendita al Perrone di Castellaneta, Ipsar Crispiano, Mediterraneo Leporano e Maruggio. Servizi commerciali al Nitti Taranto, Bellisario Ginosa, Don Milani Grottaglie, Sforza Palagianello, Perrone Castellaneta, Cabrini Taranto, Lentini Mottola, Motolese Mar tina, Ipsar Crispiano, Ipsar Leporano e Maruggio. Servizi socio-sanitari al Bellisario Ginosa, Don Milani Grottaglie, Lentini Mottola, Falcone Sava, Liside Taranto, Motolese Martina. Industria e artigianato, industria al Bellisario Ginosa, Cabrini Taranto, Lentini Mottola, Falcone Sava, Liside Taranto, Archimede Taranto e Martina, Flacco Castellaneta. Manutenzione ed industria tecnica al Falcone San Marzano, Archimede Taranto e Martina, Flacco Castellaneta.

                TECNICI : Tecnico al Fermi Taranto. Agraria, agroalimentare e agroindustria - produzioni e trasformazioni Mondelli Massafra, Pacinotti Taranto. Gestione ambiente territorio al Mondelli. Costruzioni, ambiente e territorio all’Einaudi Manduria, Bellisario Ginosa, Sforza Palagiano, Da Vinci Martina, Fermi. Chimica, biotecnologie sanitarie al Maria Pia Taranto. Chimica e materiali al Pacinotti. Elettronica al Righi e Pacinotti, Flacco Castellaneta, Majorana Martina, Del Prete Sava, Amaldi Massafra, Falanto Taranto e San Giorgio. Elettrotecnica al Majorana Martina. Informatica al Righi e Pacinotti di Taranto, Flacco Castellaneta, Majorana Martina, Del Prete di Sava, Amaldi di Massafra e Statte, Falanto di Taranto. Meccanica e meccatronica al Righi Taranto, Flacco Castellaneta, Del Prete Sava, Amaldi Massafra. Trasporti e logistica, costruzione del mezzo al Righi di Taranto. Settore economico: amministrazione finanza e marketing a Crispiano, Einaudi Manduria, Bellisario Ginosa, Pertini Grottaglie e Taranto, Sforza Palagiano, Da Vinci Martina, Pitagora, Bachelet e Maria Pia. Servizi informativi aziendali a Crispiano, Einaudi Manduria, Pertini Grottaglie e Taranto, Bachelet Taranto. Relazioni internazionali per il marketing a Crispiano, Pertini Grottaglie e Taranto, Da Vinci Martina, Maria Pia, Sforza Palagiano. Turismo all’Einaudi Manduria, Da Vinci Martina e Bachelet Taranto.

                articolo di Maria Rosaria Gigante
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 13 Marzo 2010

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                  #53
                  La Rossarol è dell’Università

                  La Rossarol è dell’Università
                  Il Comune cede lo storico edificio all’Ateneo di Bari

                  • Le due facce di una giornata storica. Da un lato la consegna, da parte del Comune, dell’ex caserma Rossarol all’Università di Bari per l’insediamento del polo umanistico. Dall’altra la protesta degli studenti, racchiusa nello slogan: “Le tasse paghiamo, servizi pretendiamo”. Gli striscioni di Link Udu e Taranto Universitaria vengono esibiti all’arrivo del magnifico rettore Corrado Petrocelli, che di lì a poco taglierà il nastro con il sindaco Ippazio Stefàno. A seguire una fiumana di Autorità. In coda gli studenti. Lo storico palazzo di via Duomo, che affaccia su piazzetta San Francesco, diventa sede della facoltà di Giurisprudenza e dei corsi di laurea in Lettere, Beni Culturali, Scienze della Comunicazione.
                  L’Università come simbolo di rinascita del borgo antico. Per il momento è una speranza. Un’idea non ancora sbocciata. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea, rientra nel Por (Piano operativo regionale) Puglia 2000-2006, che prevede il recupero e la riqualificazione dei sistemi urbani. L’intervento ha richiesto un importo complessivo di 11,4 milioni di euro, finanziato per poco più di 8 milioni di euro con delibera Cipe, per oltre 2 milioni dal Comune di Taranto e per 1,2 milioni di euro dall’Università degli Studi di Bari.
                  Il maestoso palazzo che ospiterà il polo umanistico, inserito tra i monumenti del Fai (Fondo per l’ambiente italiano), era originariamente composto oltre che dal convento, da una piccola chiesa. La struttura, realizzata con ogni probabilità nel XIV secolo, nel corso degli anni è stata adibita a diverse destinazioni d'uso: sede del Comune durante il Settecento, divenne in seguito sede delle truppe napoleoniche, col nome di Caserma Rossarol. Di pregevole fattura è il chiostro, articolato su quattro bracci porticati con volte a crociera, scanditi da poderosi pilastri.
                  Ora l’Università. Sono 3.500 gli studenti che frequenteranno i corsi dal prossimo anno accademico. L’immobile si estende su una superficie di circa seimila metri quadrati ed è sviluppato su cinque livelli. Ci sono le aule, ma non ancora gli arredi. L’Università di Bari ha già varato il bando per le forniture. L’ex convento, con la firma (di Petrocelli e Stefàno) in calce al protocollo d’intesa, è stato ceduto in comodato d’uso per 60 anni. Restaurata dall’Amministrazione comunale, che ha utilizzato i Fondi Cipe con il benestare della Provincia, l’ex Rossarol avrebbe dovuto già essere consegnata da alcuni mesi, ma c’erano da risolvere i problemi relativi alle opere di consolidamento dei palazzi adiacenti e al completamento della cabina elettrica, lavori necessari per ottenere il certificato di agibilità.
                  L’immobile è finalmente pronto. E Taranto, da città ospite, si candida a diventare città universitaria.

                  articolo di Giacomo Rizzo
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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                    #54
                    Rossarol: applausi al taglio del nastro ma il certificato di agibilità non c’è

                    Applausi al taglio del nastro ma il certificato di agibilità non c’è
                    Le aule? Si potranno utilizzare solo col nuovo anno accademico

                    • Un’agenda contrassegnata da appuntamenti continuamente rinviati quella della Rossarol, lo storico immobile in Città vecchia che il Comune ha trasferito all’Università di Bari. Ieri sono stati il rettore dell’ateneo barese, Corrado Petrocelli, e il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, a siglare la propria firma sul verbale di consegna. Qualcosa di simile era già avvenuto qualche settimana fa a Bari. In ritardo, comunque, di qualche anno. Ma di fatto viene trasferita una sede che attende ancora il certificato di agibilità dei Vigili del fuoco e che, almeno nelle intenzioni, potrà cominciare a funzionare come sede universitaria non prima del prossimo anno accademico. Giurisprudenza e l’intero polo umanistico avrebbero dovuto trasferirsi qui già da tempo, ma di rinvio in rinvio siamo arrivati ad un nuovo anno accademico. Forse coloro ai quali era stato promesso per primi di frequentare lì le proprie lezioni universitarie sono già laureati, o quanto meno sono prossimi alla laurea. Quella di ieri appare ai più una cerimonia «stanca», quasi come un copione più volte ripetuto.
                    La Rossarol-story ha inizio parecchi anni addietro quando con i finanziamenti Urban si pensò di puntare proprio ad uno degli immobili più belli e grandi della Città vecchia. Dopo i primi anni di lavori, nel maggio 2005 - già la sede destinata all’Università -, fu in occasione di un evento dei progetti Urban, che raccoglieva a Taranto centinaia di delegati di tutta Europa, che si scelse proprio questa location per ospitare i convegnisti. Voleva essere l’emblema del recupero possibile. E così apparvero i due ambienti nei quali si ebbe accesso, l’imponente maestosa piazza d’armi dell’aula magna e l’ex Chiesa di san Francesco, mentre in tutta la struttura gli operai sembravano procedere spediti. Ma si trattò solo di una breve parentesi o breve illusione. Vennero mesi ed anni di obblio. Anzi - in epoca di dissesto - qualcuno ventilò anche l’ipotesi che il Comune volesse mettere in vendita questo pezzo del proprio patrimonio immobiliare. In realtà il Comune chiese all’Università di completare i lavori. L’Università dal canto suo non rinunciò, anzi ottenne il nulla osta della Regione a trasferire una cifra di circa 2 milioni di euro derivanti da un progetto Cipe, destinato alla facoltà di Scienze, all’ex Rossarol. Bisogna poi arrivare a luglio 2008 quando la nuova giunta Stefàno riesce a ricostituire alcuni fondi per ultimare quanto di competenza del Comune. Si fà una prima data - ottobre 2008 - per il trasferimento dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione nelle Organizzazioni (la nuova denominazione di Scienze della Comunicazione), Scienze dell’Educazione e dell’animazione socio-culturale (era Disagio), ed il corso interfacoltà in Scienze e Tecnologie della Moda, a cui poi si aggiunge anche Giurisprudenza. Il 19 dicembre 2008 si stipula un nuovo atto di intesa e si fissa al 28 febbraio 2009 il trasferimento. Anche questo scivola al 30 settembre. Ma neanche quella è una data buona. Intanto, il Comune si impegna a rendere l’immobile perfettamente fruibile con tutti gli allacciamenti ai pubblici servizi, acqua, energia elettrica, rete del gas, ed a trasferire un immobile regolarmente collaudato, corredato del certificato di prevenzione incendi e del certificato di agibilità. Anche l’Università procede con l’acquisto dell’arredo della struttura destinando un budget di 800 mila euro, predisponendo il capitolato speciale d’appalto e progettando le aree destinate agli studi, alle aule multimediali, distribuendo gli ambienti. Da settembre si arriva ad oggi, con un immobile consegnato ma non ancora pienamente fruibile.

                    articolo di Maria Rosaria Gigante
                    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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                      #55
                      Rossarol: all’arrivo il rettore trova la protesta degli studenti

                      E all’arrivo il rettore trova la protesta degli studenti
                      «Paghiamo le tasse, pretendiamo servizi». «Ma noi stiamo dando risposte concrete»

                      «E’ un sogno che diventa realtà». Il magnifico rettore Corrado Petrocelli è raggiante. Attraversa il lungo corridoio che porta alla sala convegni e parla di «scommessa vinta», di «passo in avanti decisivo per il consolidamento del polo universitario jonico».
                      «Ci siamo impegnati fin dal primo momento, tre anni fa, per questa operazione. Non è stato facile» commenta il magnifico rettore. «Decisiva si è rivelata la collaborazione sinergica tra noi, l’amministrazione comunale, la Provincia. Questo edificio storico è stato appositamente ristrutturato per raccogliere gran parte delle facoltà umanistiche e questa rimane la principale finalità».
                      «Mi pare che abbiamo dato una sede decente ai colleghi e agli studenti che prima non erano in condizioni decorose per quel che riguarda le lezioni. A quando l’avvio dei corsi? Non fornisco date se non sono certo. Prima possibile, comunque».
                      Università a Taranto, quale futuro? «Il processo di consolidamento continua. Basti pensare alla ristrutturazione di Palazzo d’Aquino e Palazzo Delli Ponti.
                      Poi è nato il dipartimento che ha messo insieme i colleghi di giurispridenza e di economia. Secondo me - anticipa Petrocelli - riusciremo a realizzare il laboratorio scientifico tecnologico».
                      Quanto alla protesta degli studenti, preoccupati per i tagli che il buco di 52 milioni nel bilancio dell’Ateneo potrà produrre sull’offerta formativa e per l’aumento delle tasse (da parte di Taranto Universitaria e di Link Udu c’è stata una protesta proprio mentre Petrocelli arrivava al palazzo), il rettore ha osservato che gli universitari «devono chiedere il rispetto dei loro diritti, è giusto che lo facciano. Il tutto e subito non esiste, ma credo che l’investimento su questa sede sia una delle tante risposte concrete che noi abbiamo dato. Le tasse universitarie sono le stesse dal 2004. Siamo in un momento di crisi e ognuno dovrà fare la sua parte. Naturalmente salvaguarderemo coloro che non hanno un reddito alto e incrementeremo i servizi, ma tutti devono partecipare a questo sforzo collettivo, compresi gli studenti». Studenti che hanno manifestato pacificamente e sollecitato la costruzione di una rete di servizi (trasporti, biblioteche, mense) e di politiche mirate alle loro esigenze.
                      Ai giovani si è poi rivolto il sindaco Ippazio Stefàno. «A loro, prima ancora che all’Università - ha detto consegniamo questa splendida caserma napoleonica che sarà la sede universitaria più bella dell’Italia meridionale. Ma non è soltanto questo che ci gratifica. C’è un insieme di impegni - ha proseguito Stefàno - per il borgo antico. Via di mezzo, che per 50 anni è stata tolta ai tarantini, viene restituita alla fruibilità di tutti e attraverso la riutilizzazione di questa via potremo usufruire di 200 posti auto. Inoltre, spostando il mercato del pesce, gli operatori troveranno un luogo più idoneo per lavorare meglio. L’isola diventerà frequentatissima e vogliamo farla diventare un motore trainante per questa città».
                      Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’Università Paolo Ciocia. «Non ha grande senso la ristrutturazione edilizia di un immobile così prestigioso se non si forniscono i servizi. Adesso - ha concluso l’assessore, che ha seguito passo passo l’iter per la consegna dell’ex Rossarol - bisogna far sorgere piccole botteghe artigiane, attività di servizio per gli studenti, copisterie, bar e tutto quello che i giovani richiedono nelle realtà universitarie. E’ questa la grande scommessa del domani».

                      articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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                        #56
                        Rossarol: la scheda

                        La scheda: ci sono 11 aule e oltre 800 posti

                        La cerimonia si svolge in un’aula del piano terra che sarà - dicono - uno spazio in cui gli studenti potranno studiare. Le superfici a disposizione sono complessivamente distribuite su due piani, per un totale di 11 aule per oltre 800 posti. L’aula magna - 240 posti a sedere - è al primo piano. Ci sono circa 30 ambienti destinati a studi dei docenti, circa 70 posti nelle isole didattiche, una biblioteca con circa 50 posti, laboratori di informatica e di archeologia. Presso l’ex Rossarol è stata anche posizionata l’apparecchiatura di ricezione del segnale di un progetto che consente di allacciare tutte le sedi universitarie alla rete Garr (rete italiana per l’Università e la ricerca). Nelle immediate vicinanze, esattamente in via Di Mezzo - promette nuovamente il sindaco Stefàno -, sarà presto realizzato un parcheggio per 200 posti auto. Quando entrerà in funzione, la struttura sarà sede della facoltà di Giurisprudenza e dei corsi di laurea del polo umanistico, da Lettere a Beni culturali (tutto sinora in via Acton, sede quest’ultima destinata a divenire casa dello studente), ai corsi di laurea della facoltà di Scienze della Formazione, attualmente in via Grazia Deledda. Nelle immediate vicinanze, invece, Palazzo D’Aquino, già da tempo funzionante, è sede rettorale, compresi i servizi amministrativi. Nel giro di qualche giorno ci sarà una nuova inaugurazione. Anche Palazzo delli Ponti, infatti, prenderà a funzionare. Già da tempo destinato all’Università, quest’altro immobile storico ospiterà il dipartimento giuridico-economico, il primo a Taranto (escludendo quello del Politecnico ad Ingegneria - ndr). Sono così tre gli immobili di prestigio nel centro antico che l’ente locale ha ceduto all’Università. Per la verità, anche una quarta sede è da molti più anni in uso all’ateneo: si tratta di Palazzo Amati, sede del corso di laurea in maricoltura. Una struttura, però, largamente fatiscente. A macchia di leopardo la situazione delle sedi universitarie sul resto del territorio. La struttura che sembra seguire un altrettanto tragico destino di ritardi è l’immobile di San Giovanni di Dio, meglio noto come Ospedale vecchio, di proprietà dell’Asl e da questa destinata a sede dei corsi di laurea dell’area sanitaria, oggi ridottisi a Scienze Infermieristiche e Tecnici della Sicurezza e Prevenzione sui luoghi di lavoro, «trasferiti» nella sede di via Grazia Deledda. Paradossali le vicissitudini di San Giovanni di Dio. I lavori di restauro sono stati, infatti, nuovamente bloccati dopo una serie di rilievi mossi dalla Sovrintendenza dei beni architettonici. Occorrerà ora risolvere il contenzioso avviato dalla ditta che vi ci stava lavorando e rivedere l’intero progetto. Nel frattempo l’Asl ha approvato un secondo lotto di lavori che riguarderanno però la realizzazione - successiva ai lavori bloccati - di un centro congressi e strutture riabilitative.

                        articolo di Maria Rosaria Gigante
                        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 16 Marzo 2010

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                          #57
                          Rossarol, ecco la casa degli studenti tarantini

                          Consegnata ufficialmente ieri la prestigiosa sede tarantina dell'Ateneo
                          Rossarol, ecco la casa degli studenti tarantini

                          L'inaugurazione della ex caserma Rossarol è un bel esempio del detto “fare di necessità virtù”: da una parte il dissestato Comune che ha spremuto le proprie magre risorse per recuperare i fondi necessari ai lavori di restauro; dall'altra Università degli studi Bari, anche lei dissestata a causa dei tagli drastici sui trasferimenti statali, che si è rivoltata le tasche per adeguare i locali e appaltare la gara per l'acquisto dei mobili. Il che la rende ancora più un evento per la città e per l'Università: «La giornata di oggi è la risposta a chi diceva che “non si può fare”.
                          Tre anni è un tempo brevissimo per la realizzazione di un progetto così importante, frutto di una forma di collaborazione sinergica. Un progetto portato avanti nonostante i tagli dei finanziamenti», ha spiegato il rettore Corrado Petrocelli prima del taglio del nastro.
                          «Possiamo aggiungere un tassello positivo al consolidamento del polo ionico». Ha poi chiarito che «abbiamo dato una sede decente a colleghi e studenti che invece prima non erano in situazioni decorose».
                          «Sono stati fatti grandi passi in avanti in questi anni e se riusciremo a realizzare il laboratorio scientifico tecnologico faremo noi e faremo fare al territorio un grosso salto di qualità». Sebbene lo stesso rettore abbia confermato che sui tempi di apertura della struttura agli studenti non vi sono ancora date certe, pare che la struttura potrebbe divenire operativa già dal prossimo settembre. Alla breve cerimonia, introdotta dall'assessore comunale all'Università Paolo Ciocia, che si è svolta in quella che diverrà una sala di lettura della biblioteca hanno preso parte autorità militari, politiche e religiose. Tanti gli studenti presenti, alcuni anche per protestare sui tagli, sul buco al bilancio dell'Università. Per il sindaco «Taranto diventa la città dei giovani. Oggi è stata posta una prima cellula staminale importante», ha detto Ezio Stefàno. Poi ha scandito i tempi delle infrastrutture a partire dai parcheggi: «in 15 giorni dovrebbero essere pronti i 200 parcheggi di via Di Mezzo. E per questo devo dire grazie ai pescatori del mercatino del pesce che si svolge giornalmente che hanno compreso l'utilizzo che faremo della strada e per i quali troveremo un'altra sistemazione», ha spiegato il primo cittadino.
                          Un primo intervento a cui sarà necessario che l'Amministrazione comunale ne aggiunga altri per risolvere quella che con l'arrivo di circa 2500 tra docenti, studenti e amministrativi potrebbe divenire un'emergenza. Come, dall'altro canto, si dovrà comprendere se questi parcheggi resteranno liberi o ricadranno nelle “onerose” aree blu dell'Amat o, peggio, nelle mire dei parcheggiatori abusivi. Problemi che busseranno alla porta ma che oggi - ieri per chi legge - non hanno offuscato la solenne cerimonia della firma e della consegna della chiave della città al rettore da parte del sindaco, cerimonia seguita poi dalla benedizione del vescovo della città, monsignor Benigno Papa. «Non la grande impresa, non l'economia ma l'università è il grande motore della città» ha detto il delegato del rettore per il polo ionico, il preside Cosimo Laneve. Egli, preside della facoltà di Lettere, con il suo collega Antonio Uricchio (preside di Giurisprudenza) e Grazia Di Staso (Beni culturali) dirigeranno le tre facoltà che prenderanno posto nella sede. «Una giornata emozionante per le prospettive delle nostre facoltà - ha detto Uricchio al termine della cerimonia - destinata a restare a lungo impressa per l'enorme significato che ha per la città e per tutto il mondo universitario».

                          Si è realizzata un'idea scaturita 10 anni fa

                          Con la firma di ieri il sindaco Stefàno e il Rettore Petrocelli hanno messo a punto e siglati gli ultimi dettagli dell’atto di consegna in comodato gratuito all’Università degli Studi di Bari, dell’immobile ex Convento S. Francesco (caserma Rossarol), da destinare a sede delle Facoltà universitarie del Polo ionico.
                          Con la cessione passano a carico dell'università i costi di gestione, mentre restano a carico del Comune i costi di manutenzione dell'immobile. L'accordo con l'università risale a tre anni fa circa ma da quando il Comune di Taranto ha maturato l'idea di destinare palazzo Rossarol a prestigiosa sede universitaria arriva il giorno del taglio del nastro sono passati 10 anni, circa 3.400 giorni.

                          articolo di Gianni Svaldi
                          pubblicato sul Corriere del Giorno di martedì 16 Marzo 2010

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                            #58
                            Riferimento: Rassegna Stampa 2010

                            Gli studenti: non abbiamo né una biblioteca e né un punto informatico
                            «Abbiamo una bella sede ma ora servono i servizi»

                            Centinaia gli studenti tarantini presenti all’incontro, giunti in via Duomo per assistere alla consegna della sede ma anche per protestare contro la mancanza di servizi per gli studenti e contro la riforma Gelmini.
                            «Siamo entusiasti per questa svolta importante – ha spiegato Nicola Conversa – avvenuta questa mattina. Parallelamente siamo preoccupati perché i tempi di attivazione della nuova sede saranno lunghi. Speriamo che insieme alla nuova sede arrivino anche tutti quei servizi che tuttora mancano nelle nostre facoltà».
                            La protesta è stata organizzata e portata avanti dal sindacato studentesco universitario “Link Taranto”.
                            «La nuova sede è quello che aspettavamo da tempo – ha detto Piero Clemente – anche se non credo sarà attiva prima di un anno. Qui mancano i parcheggi per le automobili, ma in realtà i collegamenti, rispetto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, sono migliori. Quello che manca alle facoltà di Taranto sono i servizi, anche i più semplici come una biblioteca, una segreteria, una mensa e un punto informatico. Bisognerebbe colmare queste lacune del sistema universitario ionico per permettere agli studenti di studiare in maniera efficiente e corretta».
                            Il sindaco Ippazio Stefàno, durante la conferenza stampa, ha dichiarato l’intento dell’amministrazione comunale ad asfaltare e attrezzare una zona limitrofa alla Rossarol come parcheggio di 200 posti. Secondo molti, però, il nuovo parcheggio non soddisferà le esigenze di circa 2500 tra studenti, professori e addetti ai lavori che frequenteranno la nuova sede.
                            «Sicuramente questa mattina è stato fatto un’importante passo in avanti per il polo universitario ionico – ha affermato Cristiano La Fratta – però non bisogna dimenticare che in questi anni è stato fatto poco e nulla per migliorare tutti quei servizi fondamentali di ogni facoltà. Bisognerebbe concentrarsi sui problemi più immediati, come ad esempio attrezzare una segreteria realmente funzionante».
                            A protestare per la mancanza di servizi sono stati anche i ragazzi dell’associazione studentesca “Taranto universitaria”.
                            «E’ necessario concentrarsi sui problemi immediati – ha spiegato Marco Santoro, rappresentante della Facoltà di Scienze della Comunicazione – e attrezzare le facoltà con tutti i servizi fondamentali. A causa della disorganizzazione delle segreterie alcuni ragazzi hanno addirittura rischiato di perdere la borsa di studi. Mancano le mense, la biblioteca centri informatici attrezzati e tanti altri servizi importanti».


                            Lazzaro, consigliere di facoltà: «Questo è un giorno di festa per tutti noi»
                            «Questo è un giorno di festa per tutti noi – ha spiegato Andrea Lazzaro, consigliere di facoltà – perché finalmente dopo tanti anni abbiamo la nuova sede che aspettavamo da tempo. Quanto è avvenuto oggi a Taranto è merito anche all’Amministrazione Stefàno, ed in particolare grazie all’Assessore Paolo Ciocia, e al grande impegno del Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli.
                            Ora è necessario concentrarsi sui servizi delle facoltà che solo grazie all’unione delle sinergie di Amministrazioni Pubbliche, Università, Regione e Adisu potranno finalmente soddisfare le esigenze degli studenti.
                            I prossimi passi riguarderanno il Campus universitario e la casa dello studente che nascerà preso la sede di via Acton.


                            Remo Pezzuto, portavoce UDU LINK: «La nuova sede servirà come spinta allo sviluppo»
                            Un folto gruppo di studenti, appartenenti al sindacato studentesco Link Taranto, assieme ad alcuni giovani dell’associazione studentesca “Taranto Universitaria” hanno protestato contro la mancanza di servizi e contro la riforma Gelmini.
                            «La nuova sede servirà anche come spinta – ha spiegato Remo Pezzuto, coordinatore provinciale di Link Taranto - allo sviluppo culturale e economico della città, in particolare della Città Vecchia. Questo però non deve distogliere
                            l’attenzione di tutti dai problemi reali delle nostra facoltà. A livello locale, infatti, i disservizi sono molti e gravi. Le tasse sono alte, a sono aumentate di recente a causa della riforma Gelmini, ma i servizi non sono mai sufficienti. L’Università di Bari lamenta un buco nel bilancio di 52 milioni di euro che dovranno essere recuperati dalle tasche di noi studenti. Siamo stufi di pagare per gli errori degli altri e chiediamo più garanzie e servizi funzionali».


                            Carmine Carlucci, ex presidente Cuj: «Restano le criticità legate all'offerta formativa»
                            «Come ex presidente del Comitato universitario ionico - ha detto Carmine Carlucci, anch'egli presente all'inaugurazione della Rossarol - non posso non plaudire per la " consegna all'Università del Convento S Francesco ", una consegna che sulla scia delle positive parole del magnifico Rettore Corrado Petrocelli, lascia intravedere il confermato impegno dell'Università di Bari per lo sviluppo e il consolidamento del polo ionico».
                            Tuttavia - ha aggiunto - restano «le "criticità" sia per la scuola - peraltro presente in gran numero di studenti e presidi questa mattina - sia per l'offerta formativa universitaria 2010/2011 e anni successivi». Carlucci annuncia infine che presenterà un documento con spunti di riflessione per realizzare un «Piano programmatico serio, meditato e condiviso dall'Università e dal Politecnico, ma anche dal Miur e dalla Regione oltre che dagli enti territoriali e, in particolare, dai Comuni e dalla Provincia che devono sciogliere il nodo Cuj».



                            articolo di Ugo Lorusso
                            pubblicato sul Corriere del Giorno di martedì 16 Marzo 2010

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                              #59
                              Riferimento: Rassegna Stampa 2010

                              «Rettore, guardi dove siamo»
                              La protesta degli studenti di Maricoltura: noi nel degrado totale

                              • Il giorno della consegna - l’altro ieri - del più prestigioso immobile storico in Città vecchia - l’ex caserma Rossarol -, è anche la giornata in cui il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, prende contezza della gravissima situazione logistica e non solo logistica in cui versa Palazzo Amati, sede del corso di laurea in Scienze della maricoltura acquacoltura ed igiene dei prodotti ittici. Doveva essere ed è stato il fiore all’occhiello del neo nato polo universitario jonico agli albori della presenza universitaria a Taranto. Ma pur essendo uno dei pochi corsi universitari di questa tipologia in tutta Italia, quindi con una grossa specificità, si è trasformato in una ennesima occasione persa per la città e la stessa Università.
                              Sono gli studenti di Maricoltura, stanchi della situazione in cui sono da anni, a chiedere ed ottenere finalmente che il rettore Petrocelli vada a vedere di persona come stanno le cose. Ed emerge, purtroppo, che la situazione non era granché nota allo stesso Petrocelli. Tanto, almeno, emerge dalla denuncia degli stessi studenti che il giorno dopo decidono di farne un caso.
                              «Nonostante le tasse dai noi corrisposte siano identiche a quelle degli studenti baresi - affermano -, permangono le nostre situazioni di disagio e come volevasi dimostrare le promesse che ci sono state fatte in passato a seguito della nostra occupazione, si sono rivelate bugiarde. È da febbraio del 2009 che la nostra sede è in una situazione di degrado totale; esami rimandati nella sede di Medicina Veterinaria a Valenzano e struttura totalmente fatiscente; professori che non vengono pagati da quattro anni e si rifiutano di effettuare le lezioni gratis; insegnanti che si alzano all’improvviso stanchi di questa situazione e decidono che a qualcuno la devono pur fare pagare. Ovviamente a chi? Agli studenti, è normale. Ma gli studenti non sono più in grado di sopportare questa situazione».
                              Non è mancata la sorpresa, come dire la classica ciliegina sulla torta. «Il rettore che ha preso visione di questa situazione - affermano sempre gli studenti - si è dichiarato completamente ignaro. Il tutto ci stupisce e ci domandiamo allora: da che parte verte la responsabilità, la colpa da che parte sta? Perché i docenti affermano che non ricevono neanche un centesimo dall’Ateneo e l’Ateneo stesso dice che erano completamente non informati di questa situazione nonostante le molteplici lettere inoltrate dalla rappresentanza e dagli stessi insegnanti. Non è possibile che gli studenti sono costretti ad elemosinare un esame, tra l’altro di diritto dello studente, ed un minimo di attenzione da tutti, a partire dai vertici della facoltà di Medicina Veterinaria, pur non sapendo neanche loro quello da fare, oppure dai grandi vertici dell’Ateneo».
                              «Siamo stanchi - ribadiscono -, ma la forza di lottare non ci manca e se sarà necessario urleremo le nostre esigenze nel solo modo che ci rimane per farci ascoltare. Abbiamo bisogno non soltanto di un futuro, ma soprattutto di un presente dignitoso che si possa chiamare Università e pretendiamo di essere anche noi studenti di serie A e non di serie B come le circostanze dimostrano».

                              articolo di Maria Rosaria Gigante
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 17 Marzo 2010

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                                #60
                                Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici del Mediterraneo - Società Culture Economie

                                L’Università vara il primo Dipartimento
                                Insieme per la ricerca le facoltà di Giurisprudenza ed Economia

                                • Dipartimento Jonico in «Sistemi Giuridici del Mediterraneo - Società Culture Economie». Si chiama così ed è il primo Dipartimento di ricerca a Taranto istituito dall’Università di Bari. Attivato già dall’1 gennaio di quest’anno, è stato inaugurato ieri a Palazzo di Città con la lezione magistrale tenuta dal prof. Paolo Grossi, storico del Diritto italiano, accademico dei Lincei e giudice costituzionale, sul tema: «Le proprietà collettive: una reliquia del passato?» Il nuovo Dipartimento tarantino, che mette insieme sostanzialmente le due facoltà di Giurisprudenza ed Economia, è diretto dal prof. Francesco Mastroberti, docente di Storia del Diritto italiano presso la seconda Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, sede di Taranto. Al momento ospitato presso la facoltà di via Acton (Giurisprudenza), il Dipartimento avrà presto la sua sede. Destinato, infatti, allo scopo è Palazzo delli Ponti, in Città vecchia. Sarà, dunque, una ulteriore presenza universitaria che andrà a rivitalizzare il Borgo antico. Del Dipartimento fanno parte ventuno docenti provenienti dalle facoltà di Giurisprudenza e di Economia di Taranto, un segretario amministrativo e un tecnico amministrativo.
                                La nascita delle due facoltà prima e del Dipartimento dopo, tutte istituzioni a decisa vocazione «mediterranea», rappresentano è stato detto ieri - un evento estremamente rilevante per l’area jonica, per l’Università di Bari e per la comunità scientifica nazionale e internazionale. Completando il percorso avviato con l’istituzione delle autonome facoltà di Economia e di Giurisprudenza, il Dipartimento parte proprio dall’idea di poter avviare programmi didattici e di ricerca unitari orientati sui sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo anche in una prospettiva storica e comparata. Taranto, infatti, collocata al centro del Mediterraneo e da millenni crocevia di popoli e culture, lingue e costumi, rappresenta un «laboratorio» naturale di confronto e integrazione di sistemi diversi.
                                Cosa farà, dunque, il dipartimento? Promuoverà ricerche, corsi di formazione, masters e dottorati di ricerca su tematiche giuridiche ed economiche legate al mare, alla tutela dell’ambiente e della persona, alla valorizzazione delle correnti migratorie, interagendo col territorio e valorizzando le risorse umane presenti al suo interno. Promuoverà collaborazioni con altre Università e istituzioni scientifiche sia nazionali sia internazionali, stipulando consorzi, contratti e convenzioni ai fini della didattica, la ricerca e la formazione professionale. Promuoverà, infine, la mobilità studentesca e favorirà occasioni di incontro con docenti e studenti provenienti da diverse realtà riservando una particolare attenzione ai Paesi che sono entrati di recente nell’Ue o che ancora non vi fanno parte.
                                Alla cerimonia di ieri hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del polo universitario jonico, Raffaele Elia, il preside della seconda facoltà di Giurisprudenza di Taranto, Antonio Felice Uricchio, il preside della seconda Facoltà di Economia di Taranto, Bruno Notarnicola.

                                articolo di Maria Rosaria Gigante
                                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 20 Marzo 2010

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