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Scuola di responsabilità

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    Scuola di responsabilità

    Non si capisce il perché di tanto fango.
    Per quale motivo alcuni insegnanti abbiano avvelenato il ricordo di un ragazzo di 16 anni.
    Forse hanno timore, hanno qualcosa di cui rimproverarsi. La reazione indegna di queste persone, e alcune delle frasi lette sui quotidiani, del tipo “Adesso non tirate in ballo la scuola, perché il disagio veniva da lontano”, oppure i pensieri del preside dell’istituto, suo “ottimo amico” che ha delle “sensazioni”.
    Sono questi gi insegnanti, gli educatori a cui affidiamo i nostri figli. Sono queste le persone che di fronte a un dolore così profondo no sanno fare altroché declinare le loro responsabilità e indicare in un luogo lontano dalla scuola la fonte del “disagio”.
    Come me, qualcun altro deputato a ciò, dovrebbe porre le giuste domande e pretendere delle esaurienti risposte. La notte in cui tutti noi speravamo che Manu ce l’avrebbe fatta vi era un medico, una dottoressa che hanno fatto il loro “lavoro” con amore e con passione, come andrebbero fatte alcune professioni, con dedizione.

    Ciao Manu, ti voglio bene.

    Zio Dino

    #2
    Concordo pienamente.
    Non dimentichiamo che un caso simile è accaduto poco tempo fa ad una ragazzina di soli 13 anni (se ricordo bene l'età).
    Sicuramente sono storie differenti e anche se non conosco personalmente questi ragazzi posso immaginare che per arrivare ad un gesto simile ci debbano essere diverse motivazioni.
    Questo però non autorizza nessuno a tirarsi fuori dalla situazione, perchè quando c'è da gioire si sentono tutti partecipi; quando invece si tratta di assumersi le proprie responsabilità c'è un fuggi fuggi generale.
    In particolar modo la scuola DEVE farsi carico dei bisogni degli studenti aiutandoli ad affrontare anche quelli che sono solo dei momenti difficili.
    sigpic

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      #3
      quoto entrambi..la penso allo stesso modo..credo ke una professione debba essere svolta cn dedizione, senza cercare di sollevarsi dalle proprie responsabilità...cm ha detto Ref "questo non autorizza nessuno a tirarsi fuori"...

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        #4
        Quando ho letto quell'articolo mi sono vergognato di far parte di questa scuola, perchè se la colpa è della scuola oppure no, questo nn lo so e nn lo posso sapere, però scrivere un'articolo per lavarsi le mani l'ho trovato un gesto codardo e vile che penso nn dovrebbe appartene ad un'insegnante...quello che i miei insegnanti mi hanno insegnato (scusate il gioco di parole) è che la scuola prima di tutto è maestra di vita, deve insegnare a vivere, deve saperti insegnare a prendere le giuste decisioni, (ammetto che è difficile trovare prof così, però tranne alcune eccezzioni i miei insegnanti sin dalla scuola elementare hanno dato molta importanza a questo aiutandomi a crescere e mi ritengo fortunato per questo) ma questo una prof, un preside che scrive e dice ciò che tutti abbiamo letto su quel giornale nn lo sta facendo, sta rinnegando la cosa più importante del suo mestiere...il nostro preside ha scritto che il disagio partiva da lontano, allora mi chiedo in certi casi la bocciatura serve?? La scuola deve insegnare a vivere, dovrebbe essere un'amica ma questo nn avviene quando un preside, un professore che sa il disagio profondo di un ragazzo nn cerca di proteggerlo e di aiutarlo, ho parlato con un suo ex prof, bene questo prof. mi ha detto che sempre andava a tirargli le orecchie per farlo studiare, e quando si sentiva incoraggiato aiutato rendeva molto bene, perchè gli altri prof nn lo hanno fatto quando lui si è dovuto assentare?? perchè il preside che era a conoscenza del profondo disagio nn lo ha aiutato?? perchè certe volte promuovere serve più che bocciare, ed in questo caso nn è stato capito ciò?? nella società vengono aiutate tante persone solo perchè amiche dei pezzi forti, invece quando c'è bisogno di aiutare qualcuno in difficoltà tutti si tirano indietro, tutti in seguito dicono nn è stata colpa mia, quello che potevo fare l'ho fatto, ma da come è andata avanti questa triste storia, sono in molti quelli che nn hanno fatto bene il loro mestiere...
        queste domande se le sono poste in molti, ho parlato con gente abbastanza influente nella nostra città e questi interrogativi penso siano il sunto di quello che si sono chiesti e continuano a chiedersi i suoi amici, chi lo conosceva di vista, chi nn lo conosceva, gente che lavora nella scuola, commercianti, avvocati, medici e politici...però la nostra scuola che è quella che dovrebbe rispondere almeno in parte a questi quesiti nn è stata in grado di dire altro che: "nn è stata colpa mia"

        P.S. è da circa 7 gg che nn leggo un giornale e ascolto un tg locale, perchè sono stato fuori, se la scuola ha scritto in seguito altre cose, vorrei esserne informato, spero caldamente almeno da parte degli studenti (visto che li rappresento) che la scuola se nn lo ha ancora fatto possa darci qualche risposta più esaustiva, e spero che insieme ai 1000 progetti (molti a mio avvisi del tutto inutili) si pensi ad un progetto che coinvolga tutte le classi per affrontare il problema del suicidio giovanile, penso che possa servire per conoscerci meglio e per capire perchè è tra le prime cause di morte tra i ragazzi dai 15 ai 25 anni.

        Con profondo rammarico per quello che è accaduto, ma anche con tanta felicità per aver avuto come amico anche se per poco un ragazzo eccezzionale come manu...
        ...non si può avere tutto dalla vita, ma bisogna aspirare a tutto...


        hattivo sempre, passivo mai

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          #5
          Non ha senso continuare a buttar giu parole su parole,me ne vedo spiazziato.Ma oggi,al di sopra di tutto,dopo aver letto ciò che "Zio DIno"(suppongo sia lo Zio di Emanuele,vi faccio le mie piu' sentite condoglianze,anche se so quanto possano essere inutili al momento e quanto possano risultare banali se scritte tramite un forum)voglio invitare tutti coloro che rappresento,e tra questi pochi mesi fà vi era anche il grande amico che ho perso,a riflettere sull'affermazione di quest'uomo affranto dal dolore:
          Perchè è questo che vi fa' maturare,non un completo martirio su come si accenta una è oppure sul dover conoscere la vita di Giovanni Pascoli.Quella è realmente CULTURA GENERALE,apriamo gli occhi.Ho passato tredici anni della mia vita,per cinque ore al giorno,per nove mesi all'anno all'interno di una scuola che è stata mia tutrice per tutto questo tempo.Vedevo più i professori che i miei genitori,e,purtroppo credo che sia stato anche per Emanuele così.Quel che voglio dire è che spesso non serve soffermarsi sull'inutilità delle cose,la maturità non deriva da un 100/100,un 80/100 o uno "squallido" 60/100.
          La maturità si acquisisce col tempo e non è la cultura che ci rende maturi.Chi si forgia del titolo di Educatore,spesso e volentieri dovrebbe prima rendersi conto che di educare non sta educando un bel niente.Chi ancor peggio cerca di dare una regolata all'istruzione,definendo la SCUOLA ITALIANA fin troppo facile,dovrebbe prima pensare a quanto è frustrato e provato dentro lui.Io non ho parole,siamo noi i giovani d'oggi,non ho mai fatto il rivoluzionario quando ero rappresentante di istituto,non volevo influire su di voi perchè ho sempre saputo chi possedeva il coltello dalla parte del manico.Adesso accendete la lampadina che è in voi,comprendete che una bocciatura in un sistema del genere non conta niente,siate superiori a tutto e tutti.Sono l'ultima ruota del carro,sono la pecora nera,per questo la vita mi fa ribrezzo.Ma non posso accettare di buttarla via,posso ancora lottare e lo faccio per chi mi è affianco,per chi mi vuole bene,per la mia famiglia.
          Non posso credere,non posso pensare che Manu non aveva affianco qualcuno che gli voleva bene,perchè come già detto prima so quanto ci teneva a guardarti con quel sorriso leggermente idiota che ti rassereneva.Non lo perdonerò per ciò che ha fatto.Inutile dire ci reincontreremo,considero il suo gesto fin troppo stupido per esser degno della splendida persona che era.Chissà,non avrei mai potuto immaginare avesse potuto concludere la sua vita in quel modo.Eppure è successo e non me ne rendo conto.Ed è questa la cosa che mi fa piu' male.Manu,dovevamo lottare insieme,io sono ancora qui,mi da altri motivi per lottare.Seguite i consigli,voi altri,comprendete cosa conta davvero nella vita,comprendete cosa significa sorridere...comprendete quanto valete e quanto valgono invece coloro che si sentono superiori e invece valgon poco e niente.Io l'ho capito.Io l'ho capito.E se una notte vi svegliate e capite ancora di piu',allora pensate ai privilegi di cui godete,e ricordate che sono morti degli UOMINI per conquistarli.

          It's a cold and it's a broken Hallelujah...

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