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Rassegna Stampa 2018

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    Nuovi corsi universitari: 2019 anno della svolta?




    A volersi lasciare andare a qualche sogno e alle promesse (qualcuna pure rinforzata dalle necessarie risorse economiche) di enti, istituzioni e realtà industriali, la Taranto di domani si arricchirebbe di importanti insediamenti universitari e di ricerca. Mai come nel 2018 le promesse sono state tante, da molti viste come il tentativo di risarcire anni di disattenzioni e porre argine al fenomeno dilagante della fuga di centinaia, anche migliaia, di giovani. Quanto promesso si affiancherebbe all'esistente, ossia ai corsi di laurea nell'ambito del Dipartimento jonico ed altri dipartimenti dell'ateneo barese Aldo Moro, più i corsi di laurea - area ingegneristica - del Centro interdipartimentale Magna Grecia del Politecnico di Bari.
    In cima alle attese di tanti, il corso di laurea in Medicina. A fine agosto, dopo l'annuncio degli accordi con Unisalento, il rettore dell'ateneo barese, Antonio Uricchio, dichiarava alla Gazzetta: "Il progetto di sviluppo dell'area medica guarda in particolare all'area jonico-salentina e, quindi, l'idea che abbiamo sviluppato è quella di creare un doppio canale a Taranto e Lecce. Un primo passaggio è la clinicizzazione dei posti letto ospedalieri. Il nuovo protocollo di intesa sottoscritto con la Regione Puglia nel mese di marzo-aprile delinea una rete che va oltre la struttura del Policlinico di Bari e che consente di sviluppare attività di ricerca e di didattica anche nei reparti territoriali". L'anno di attivazione, tuttavia, sarebbe già spostato al 2020/21.
    Più concreta e già incardinata nell'iter procedurale necessario l'attivazione per l'anno accademico 2019/20 - come annunciato a fine novembre dal direttore del Dipartimento jonico, Bruno Notarnicola - di un corso di laurea specialistico in Scienze Marittime e Navali. Si tratta del logico sviluppo del Corso di Studio triennale in Scienze e Gestione delle Attività Marittime, erogato già da diversi anni in convenzione con la Scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto.
    Ai primi di dicembre, intanto, nelle pieghe della legge di Bilancio (con un emendamento all'art. 53), in una logica risarcitoria e di diversificazione dello sviluppo, il governo ha annunciato la destinazione di nove milioni di euro in tre anni (tre milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021) per l'istituzione dell'Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, il cuore della ricerca innovativa negli ambiti dell'energia solare e dell'economia circolare. "Dopo lo stanziamento iniziale - ha fatto sapere il sen. Mario Turco (M5S) - arriveranno altri finanziamenti e saranno più consistenti. L'opportunità sarà reperita all'interno dei fondi strutturali, 37 miliardi di euro distribuiti tra i vari ministeri nell'arco del prossimo triennio".
    La Regione Puglia non è stata da meno. Solo pochi giorni fa, il consigliere regionale Gianni Liviano (Gruppo Misto) ha portato a casa l'attivazione dall'anno accademico 2019/2020 della Scuola post laurea di Specializzazione per i Beni Architettonici e Paesaggistici, in convenzione tra Regione e Politecnico di Bari, Dipartimento Dicar. Messi a disposizione 145mila euro, in parte erogabili sotto forma di borse di studio per la frequenza della scuola. Il precedente 30 luglio, la pattuglia dei consiglieri tarantini (Borraccino, Perrini, Turco, Morgante, Liviano, Pentassuglia, Mazzarano e Franzoso) aveva portato il Consiglio regionale ad approvare il lavoro propedeutico per l'istituzione del Corso di Laurea Magistrale in "Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo", con una dotazione finanziaria di 300 mila euro per i prossimi tre anni.
    Cambio di passo anche all'ex Ilva. La nuova amministrazione ArcelorMittal ha destinato 10 milioni di euro per un Centro di ricerca a Taranto. Avrà il compito di monitorare piani ambientali, industriali e sociali, qualità dei prodotti ed efficienza operativa e produttiva.
    Se son rose, fioriranno. Ma sono spine al cuore le vecchie promesse, ancora irrealizzate. In cima a tutte, quella di un istituto musicale Paisiello che neppure nel 2018 ha visto la sua pluriannunciata statizzazione.


    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 29 Dicembre 2018

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  • Plautus
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    Pubblicato il bando: 1,7 milioni di euro per i lavori all'Archita
    Palazzo degli Uffici verrà coperto


    Pubblicato il bando di gara per i lavori a Palazzo degli Uffici. La determina dirigenziale, ovvero il provvedimento della direzione Lavori pubblici, è stata affissa ieri all'Albo pretorio del Comune di Taranto. L’importo degli interventi è di 1,7 milioni di euro e la durata dei lavori è programmata in nove mesi. Le imprese edili interessate, inoltre, potranno presentare le loro offerte sino alle ore 12 dell'11 gennaio 2019. È probabile, a questo punto, che (salvo imprevisti) l'appalto possa essere aggiudicato tra aprile e maggio del prossimo anno e che gli interventi, dunque, possano iniziare nel corso dell'estate 2019.
    S'intravede, quindi, l'uscita dal tunnel. Almeno in parte. E questo proprio grazie al via libera al bando di gara per la messa in sicurezza e la copertura del solaio dello storico immobile che domina piazza della Vittoria. In realtà, il bado dell’Amministrazione comunale prevede, come si dice in gergo tecnico, delle premialità per l’impresa che svolgerà gli interventi previsti nel minor tempo possibile, rispetto ai 270 giorni stabiliti. [...]

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 21 Novembre 2018


    Avviso n. 65 del 19/11/2018 - Bando di gara lavori di "Restauro, recupero, riqualificazione, adeguamento funzionale e tecnologico Palazzo degli Uffici"

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  • Plautus
    ha risposto

    Edilizia scolastica, fondi per 13,5 milioni di euro
    Boccata d’ossigeno per cinque scuole superiori della provincia

    Edilizia scolastica, nuova importante boccata d'ossigeno. Almeno per cinque scuole superiori della provincia. Sono stati, infatti, approvati e ammessi a finanziamento da parte di Regione Puglia i progetti presentati dalla Provincia di Taranto nello scorso maggio a valere sul piano triennale di Edilizia Scolastica. A darne notizia è il vicepresidente Raffaele Gentile.
    Nel dettaglio, questi gli interventi più significativi che potranno essere messi ora in cantiere. Interessati il liceo De Ruggieri di Massafra, l'alberghiero Morante di Crispiano, l'Archimede di Taranto, l'istituto Perrone di Castellaneta, il tecnico Righi di Taranto. Importo totale dei lavori 13.456.558,54 euro (di cui 11.931.181,57 euro coperti da finanziamento regionale, 1.312.420,97 euro di quota di finanziamento provinciale e 212.947 euro provenienti da altre fonti di finanziamento).
    Di che interventi si tratta? Cominciamo dal più cospicuo, quello di 4.775.729,62 euro relativo all'istituto Archimede. Si tratta di realizzare interventi di adeguamento alle norme igienico sanitarie, adeguamento altri impianti tecnologici e dell’impianto antincendio, nonché lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli elementi non strutturali (intonaci, controsoffitti, parapetti, cornicioni, etc.).
    Per impegno di spesa segue l’intervento destinato all'istituto alberghiero Elsa Morante, 3.197.822,42 euro. In questo caso, considerato l’abbandono di un vecchio progetto, si tratta di realizzare a questo punto un nuovo edificio scolastico con annessa palestra. Senz'altro un esempio tra i più eclatanti di "incompiuta". Qualcosa che risale a 30 anni fa. "Quando nello scorso marzo entrai in quel rudere abbandonato da decenni - dice oggi il vicepresidente Gentile -, pensai che fosse urgente provare a dare una risposta concreta".
    Terzo consistente intervento autorizzato quello dell'istituto Perrone di Castellaneta, pari a un finanziamento complessivo di 2.741.424 euro per lavori di sostituzione edilizia, delocalizzazione nello stesso lotto o in altro sito, di edifici esistenti, privi di vincolo di interesse culturale, posizionati in zone a rischio idrogeologico molto elevato.
    Ed ancora, un ulteriore intervento autorizzato riguarda l'istituto Righi, 1.877.947 euro. Qui si tratterà di realizzare lavori finalizzati all'eliminazione di rischi, all'ottenimento del certificato di agibilità degli edifici scolastici e all'adeguamento degli stessi alla normativa antincendio, ovvero interventi di riqualificazione del patrimonio infrastrutturale scolastico, attraverso interventi di adeguamento alle norme igienico sanitarie ed in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e finalizzati all'adeguamento a norma degli impianti tecnologici esistenti e alla sicurezza antincendio.
    Per finire il liceo De Ruggieri di Massafra. Vi saranno realizzati lavori pari ad una spesa di 863.635,50 euro, finalizzati all'eliminazione di rischi, all'ottenimento del certificato di agibilità degli edifici scolastici e all'adeguamento degli stessi alla normativa antincendio. La riqualificazione del patrimonio infrastrutturale scolastico avverrà attraverso interventi di adeguamento alle norme igienico sanitarie ed abbattimento delle barriere architettoniche, all'adeguamento a norma degli impianti tecnologici esistenti e alla sicurezza antincendio. [...]

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 23 Ottobre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    L'università attiva a Taranto laboratorio di cybersecurity
    Presentato per la prima volta il progetto nel convegno dal titolo "The hack spac"

    A Taranto l'Università degli Studi di Bari, grazie anche ad un co-finanziamento della Regione Puglia, ha attivato un laboratorio di cybersecurity, definito "al momento, probabilmente, il più performante in Italia, dotato di tecnologia Ibm con estensioni cognitive Watson, quindi siamo al top della tecnologia". Lo ha spiegato Danilo Caivano, docente barese del dipartimento di informatica, presentando per la prima volta il progetto nel convegno dal titolo "The hack spac", organizzato dal dipartimento di informatica dell'Università degli Studi di Bari nell'ambito del mese europeo della sicurezza informatica che si inaugura oggi.
    "Siamo all'anno zero, questo è il momento in cui investire - ha detto Caivano - Speriamo di sfornare bravi professionisti, e non ragazzotti che vadano in giro a fare danni, prova ne sia il fatto accaduto di recente con l'hacking su Facebook in cui 50 milioni di account sono stati violati. Speriamo, facendo cultura e formazione sulla cybersecutiry, di evitare questi accadimenti e creare invece qualcosa che possa essere utile al sistema Paese". Il laboratorio, in cui si farà didattica e ricerca, è stato allestito nell'ambito del nuovo corso di laurea specialistica in cybersecurity che ha sede a Taranto. Una struttura di "avanguardia" ha spiegato Caivano, in cui "l'intelligenza artificiale è al servizio della cybersecurity, una delle poche istallazioni in Italia".
    "Nel nostro Paese - ha detto ancora Caivano - ci sono altri corsi di laurea che trasferiscono competenze tecnologiche, ma in pochi riescono a dare un intervento incisivo a tutto tondo. Oggi sicurezza informatica significa sicurezza in rete, sicurezza applicativa, ma anche sicurezza organizzativa. Oggi tipicamente il grosso si concentra sulla sicurezza in rete, che è il problema più sentito".
    "In realtà dobbiamo rifondare da zero il percorso, perché occorre che i ragazzi incomincino a sviluppare software sicuro, che fino ad ora non è stato fatto. Significa che i ragazzi devono avere chiara qual è l'organizzazione che un'impresa, un ente, si deve dare per poter rispondere ad un attacco, studiarlo e predisporre le misure, perché non accada più. Questo ad oggi lo fanno in pochi". Attualmente il laboratorio è aperto ai 40 studenti, le matricole del corso avviato a Taranto, ma per le attività di ricerca "sarà al servizio di tutto il dipartimento, potenzialmente dei 3mila studenti iscritti".

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 4 Ottobre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    Taranto, caso Palazzo degli Uffici: ok alla copertura del solaio
    Pubblicato il bando, l'importo degli interventi è di 1,7 milioni


    Palazzo degli Uffici, s'intravede l'uscita dal tunnel. Almeno in parte. La direzione Lavori pubblici del Comune di Taranto ha dato il via libera al bando di gara per la messa in sicurezza e copertura del solaio dello storico immobile che domina piazza della Vittoria. L'importo dei lavori è, complessivamente, pari a 1,7 milioni di euro. In realtà, le proposte delle offerte (la gara verrà aggiudicata secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa) potranno essere presentate entro il 35mo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E questo, probabilmente, avverrà intorno alla fine del mese. Tirando una riga, dunque, salvo imprevisti, entro febbraio l'appalto dovrebbe essere aggiudicato. E da quel momento in poi, potrà aprirsi il cantiere che durerà dagli otto ai dieci mesi circa. In realtà, il bando dell'Amministrazione comunale prevede, come si dice in gergo tecnico, delle premialità per l'impresa che svolgerà gli interventi previsti nel minor tempo possibile.
    Nello scorso luglio, per la cronaca, gli uffici tecnici comunali avevano approvato (in gergo, validato) il progetto esecutivo per le opere di messa in sicurezza dell'immobile e per la copertura dell'edificio.
    In particolare nell'immobile che per oltre 130 anni ha ospitato il liceo "Archita", sono previsti: ulteriori interventi del cosiddetto ripiegamento del cantiere, con lo smontaggio e il trasporto delle impalcature, lo smontaggio e il trasporto della gru, la rimozione della recinzione di cantiere e il trasporto a deposito, la custodia in deposito autorizzato per impalcature, gru, materiale vario, messa in sicurezza dei prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la chiusura dei vani finestre del prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la stabilizzazione dei cosiddetti pennacchi che insistono sul lato di via D'Aquino e piazza della Vittoria; la rimozione della parte delle coperture in lastre ondulate di cemento dell'amianto, della falda esterna a piazza Archita e corso Umberto e la copertura delle sale dell'ex tribunale; oltre alla rimozione controsoffittatura della sala dell'ex Corte d'Appello, con trasporto a discarica e oneri di conferimento.
    Ed ancora, sono previsti anche queste altre opere: rimozione della struttura portante in legno del solaio, compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; chiusura dei vani di passaggio su murature portanti spesse 30 centimetri; realizzazione di murature per ripristino dello stato di fatto; demolizione delle murature eseguite compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; ricostruzione delle scale demolite; risanamento del solaio esistente della galleria laterale ex Corte d'Appello.
    E infine, nel progetto esecutivo sono proposte: la rimozione della vecchia impermeabilizzazione e la nuova realizzazione dei camminamenti in copertura; il risanamento - rivestimento dei cornicioni perimetrali esterni in rame e fornitura in opera di tubi per far scorrere l'acqua piovana in Pvc per il convogliamento acque meteoriche a livello della strada. Al termine di questi lavori, non ci sarà più la gru che monopolizza da oltre un decennio l'immagine dello storico palazzo.

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 3 Ottobre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    Ecco la laurea magistrale in Scienze della Natura
    Si amplia l'offerta formativa universitaria
    La cerimonia inaugurale è in agenda per il 3 ottobre



    Importante ampliamento dell'offerta formativa universitaria a Taranto nel solco dei fabbisogni territoriali. Arriva, infatti, la laurea magistrale in Scienze della Natura e dell'Ambiente (II anno, con indirizzo Bonifiche Ambientali). Più che di un ampliamento, occorrerebbe in realtà parlare di un ritorno. La laurea magistrale torna, infatti, a Taranto dopo numerosi anni. La cerimonia inaugurale è in agenda per il prossimo 3 ottobre, alle ore 15:30, presso la sede di Scienze Ambientali al quartiere Paolo VI. Ad annunciarlo è il rettore dell'Università di Bari, Antonio Uricchio.
    Contestualmente, e sempre in tema con le peculiarità territoriali e i fabbisogni più recenti, sarà anche attivata dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, presso la sede dei corsi di laurea di Scienze qui a Taranto, la Scuola di Alta Formazione in "RIfiuti, Bonifiche e Controlli ambientali (RIBOCO)". Scuola che - col coordinamento del prof. Angelo Tursi - è finalizzata ad ampliare il numero di persone che potrà avvalersi delle lezioni specialistiche. Durata del corso 250 ore, frequenza obbligatoria per l'80%. Iscrizioni dal 21 settembre all'8 ottobre. Disponibili massimo 40 posti. Inizio corso l'11 ottobre (martedì, mercoledì e giovedì), fine corso entro dicembre 2019.
    Il corso è riservato ai laureati (lauree triennali, specialistica, magistrale, e lauree col vecchio ordinamento) di tutte le classi e ai diplomati con due anni di attività lavorativa certificata ed anche dipendenti delle Forze dell'Ordine.
    Sono previste attività di laboratorio presso il Polo scientifico tecnologico Magna Grecia e presso i laboratori di Arpa Puglia. Previste anche attività formative presso gli impianti di trattamento rifiuti (differenziati, indifferenziati, compostaggio, incenerimento) e presso i cantieri di bonifica. I docenti provengono dal mondo della ricerca scientifica, strutture pubbliche e private. Il costo è di 150,00 più ulteriori contributi di iscrizione.


    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 28 Settembre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    "Università autonoma? Servono tante risorse"
    Il professor Notarnicola: "Ma abbiamo già 3500 studenti"



    Le parole del ministro Di Maio circa la mancanza a Taranto di un museo degno della grandezza del suo passato di capitale della Magna Grecia hanno suscitato le rimostranze della direttrice del MarTa, Eva Degl'Innocenti. Nelle stesse dichiarazioni, Di Maio parlava anche del bisogno di una università per Taranto. Ma in questo caso il direttore del Dipartimento jonico in "Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture" dell'Università di Bari, Bruno Notarnicola, si sfila da ogni eventuale polemica. Con i suoi 3500 studenti e 60 docenti incardinati nel Dipartimento jonico e in altri dipartimenti dell'ateneo barese operanti su Taranto, appare abbastanza evidente quanto la realtà universitaria tarantina sia ben consolidata. Se poi a quella legata all'Università Aldo Moro di Bari si aggiunge l'altrettanto consolidata realtà del Centro Magna Grecia collegato a sua volta all'altro ateneo barese, il Politecnico, si evince ancor di più come la più complessiva realtà universitaria jonica abbia numeri e capacità superiori a quelli di taluni atenei italiani. "Il ministro Di Maio non può non sapere" afferma il direttore Notarnicola. "In una recente audizione, ha affermato che Taranto ha bisogno di una sua università. Sa dei corsi decentrati a Taranto da Bari. Non più tardi di lunedì scorso, gliene ha parlato il rettore Uricchio. Inoltre, il parlamentare pugliese pentastellato Mario Turco, anch'egli docente universitario, conosce molto bene la realtà tarantina ed ha informato Di Maio. Le sue dichiarazioni vanno, dunque, piuttosto intese in questo senso: Taranto ha bisogno di una università autonoma. Da questo punto di vista, allora, si sfonda una porta aperta. Nessuna polemica, dunque. Prendo atto delle dichiarazioni di Di Maio e ribadisco che a Taranto ci sono tutte le condizioni per realizzare una sua università. E noi siamo prontissimi. Certo - aggiunge -, occorrono investimenti non indifferenti da parte di tutti". Una prospettiva quella dell'autonomia da sempre un'ambizione della città, ma messa da parte per le norme stringenti degli ultimi decenni. Ma ora il lavoro finalizzato al consolidamento e al rafforzamento dell'esistente potrebbe portare a questo. Potrebbe andare in questa ottica l'iter attivato per puntare ad un corso di Medicina a Taranto dall'anno accademico 2019/2020. E non si fa mistero di ulteriori idee progettuali finalizzate all'attivazione di corsi interdipartimentali e iniziative anche interateneo in grado di superare la dicotomia tra Università e Politecnico. La prima occasione utile per fare il punto sull'intera situazione sarà sicuramente la ormai imminente "Notte dei Ricercatori", il 28 settembre.
    Intanto, in una lettera aperta, il Comitato per la Qualità della Vita invita il ministro Di Maio a programmare una visita a Taranto. Un'occasione potrebbe venire dalla partecipazione ad un evento sull'Università organizzato dal Comitato per il 20 settembre. Tante le criticità del sistema universitario jonico nel suo complesso già sottoposte all'attenzione dei ministri Bussetti e Bonisoli e ai parlamentari jonici la cui presenza il Comitato auspica all'evento del 20. Un'altra occasione di partecipazione a Taranto potrebbe derivare dall'altro evento sui beni culturali del 10 ottobre. Anche questo un ambito dove - incalza la lettera a Di Maio - varie sono le "criticità" a cominciare dalla cancellazione della Soprintendenza, alla carenza di risorse e di personale in considerazione dei numerosi siti archeologici qui presenti ed aperti alla loro fruizione.


    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 14 Settembre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    Comune, Asl e Provincia lavorano alla laurea in Medicina
    Presenti all'incontro Marina, Ordine dei Medici e Università



    In moto la macchina procedurale per puntare all'attivazione dall'anno accademico 2019/20 del corso li laurea in Medicina a Taranto, così come annunciato nei giorni scorsi dal rettore dell'ateneo barese, Antonio Uricchio. Non pochi i passaggi necessari a livello locale dove occorre instaurare la necessaria sinergia con le istituzioni, nonché a livello di ateneo barese dove la proposta dovrà passare al vaglio del Senato accademico e del Consiglio d'amministrazione. Si tratta di costruire una proposta forte che soddisfi a pieno i criteri fissati dal Miur, dalla Crui (conferenza dei rettori) e istituzioni a livello centrale che dovranno dare l'okay finale. Una strada in salita che, comunque, dopo anni di appelli ed attesa, si comincia a percorrere. È dei giorni scorsi un incontro presso l'Asl jonica, su invito degli organi accademici, con i referenti degli enti locali, Comune e Provincia, la stessa Asl, i referenti dell'Ospedale della Marina Militare, l'Ordine dei Medici, e delegati del rettore Uricchio e del Presidente della Scuola di Medicina dell'ateneo barese, Loreto Gesualdo. Si è trattato di un incontro tecnico, ancora procedure embrionali e propedeutiche ad una azione vera e propria. Il riserbo è massimo. Non si vogliono alimentare false speranze e neppure apparire scettici. Di sicuro c'è da fare in fretta perché la proposta dovrà essere pronta e definita a livello di ateneo entro la fine dell'anno. Gli impegni da coordinare a livello locale non sono pochi. Proviamo ad immaginare, quello di base: la ricerca di una sede idonea ad ospitare almeno il primo anno di corso. Nella sua recente intervista alla Gazzetta, il rettore Uricchio aveva accennato alla ripresa di un'ipotesi legata alla sede dell'ospedale militare. Ma altre ipotesi sono altrettanto in pista. Il prossimo passaggio potrebbe essere già la firma di un accordo di programma con le istituzioni coinvolte. Inoltre, in considerazione delle difficoltà incontrate anche da altre università a vedersi approvare nuovi corsi di laurea o specializzazioni, un'altra ipotesi che si sarebbe ventilata nei giorni scorsi a porte chiuse nella sede della direzione generale dell'Asl jonica sarebbe quella di pensare ad un corso di laurea in medicina in lingua inglese, alla stregua di quanto ipotizzato anche d'intesa con Unisalento per Lecce. Si potrebbe così forse più facilmente derogare ai rigidi paletti posti col contingentamento dei posti a livello ministeriale.
    Qualche chiarimento in più sarebbe venuto, inoltre, in tema di risorse didattiche. Per attivare il primo anno di corso, sarebbe previsto l'utilizzo di 18 docenti di cui almeno dieci docenti strutturati di prima e seconda fascia, il resto sarebbe coperto da ricercatori e da altri soggetti che a livello locale siano in grado di garantire adeguati livelli di offerta didattica.


    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 6 Settembre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    Ingegneria, aumentano le immatricolazioni
    Domani circa 50 candidati sosterranno gli esami di ammissione



    Certo non si può parlare del boom di richieste di partecipazione al test che c'è stato quest'anno al Politecnico di Torino anche per la sede locale del Politecnico di Bari. Ma di sicuro c'è una ripresa di richiesta di immatricolazioni ai corsi di laurea che si tengono qui a Taranto, il piuttosto nuovo corso di laurea triennale in Ingegneria dei Sistemi aerospaziali (cento posti) e l'altro corso più storico che da Ingegneria ambientale torna ad essere in Ingegneria civile e ambientale (altri cento posti). Corsi a cui è assicurata la prosecuzione dell'intera filiera con le lauree magistrali corrispondenti. Intanto, domani proprio qui a Taranto toccherà a poco più di una cinquantina di candidati sottoporsi alla cosiddetta prova "Tai", esami di ammissione, edizione standard, quella di settembre, appunto. Se si supera il test, si potrà procedere all'immatricolazione vera e propria. C'era stato - come è ormai tradizione consolidata da qualche anno - anche un test anticipato in primavera. Chi ha superato quel test, ha potuto direttamente immatricolarsi. "Sono circa una cinquantina tra i 60 partecipanti nei mesi scorsi - dice il direttore del Centro interdipartimentale del Politecnico di Bari "Magna Grecia", Gregorio Andria - ad aver confermato l'immatricolazione qui da noi".
    Un'opportunità, quella del test anticipato e la garanzia di un posto disponibile, che il Politecnico spera di incentivare ancora di più in futuro. Così come spera possa riscuotere sempre più successo l'iniziativa finalizzata all'orientamento nelle scuole superiori dove i docenti del Politecnico si recano per svolgere qualche lezione delle discipline di base.
    Ora, se dovessero rimanere posti liberi dopo il "Tai", si riaprirà un'altra finestra (prova suppletiva) per gli esclusi delle sezioni precedenti o per chi avesse maturato l'idea di iscriversi al test di ammissione dopo la data del 28 agosto, termine entro il quale ci si è iscritti per la prova di domani.
    Lo scorso anno, ammette il prof. Andria, i posti disponibili nella sede di Taranto hanno visto un'occupazione al 70%. Quest'anno, c'è questa ripresa anche se è presto per fare bilanci. Il nodo rimane la tendenza di molti, e non solo di chi può permetterselo, a migrare verso sedi più blasonate. Dov'è la differenza? "Di sicuro - dice il prof. Andria -, le graduatorie internazionali parlano chiaro: noi siamo comunque primi in graduatoria quanto alla ricerca. Ma c'è da lottare anche contro i luoghi comuni di chi ritiene quella pugliese una università di serie B". Settori trainanti della ricerca sono, in particolare, l'informatica, l'automazione, l'aerospazio. "A quest'ultimo proposito - aggiunge Andria - la nostra proposta formativa per i sistemi aerospaziali è in perfetta sintonia con i progetti per lo spazio-porto di Grottaglie. Ed anche per l'Ingegneria civile ed ambientale, abbiamo consolidato una ottima collaborazione con il Commissario per le Bonifiche, Vera Corbelli. Dunque, quello è un corso di laurea che va sempre più orientandosi al tema delle bonifiche e della riqualificazione del territorio". Su cosa si è perdenti? "Sicuramente in tema di servizi anche se noi torniamo ad essere competitivi nell'assistenza e nel rapporto numero docenti-studenti. È completamente diverso frequentare lezioni con 300 studenti, come accade altrove. Qui ci assestiamo su un massimo di 70-80 studenti presenti a lezione". Infine, ci si augura che anche le difficoltà legate alla logistica ed al trasporto siano finalmente superate. "Stiamo lavorando con Amat e Ferrovie sud-est per ottenere corse dirette verso la nostra sede evitando il tour del quartiere".

    articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 4 Settembre 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    "Pieno sostegno al Rettore"
    Melucci, disponibili a collaborare per il corso di laurea in Medicina



    Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci interviene sulla notizia pubblicata dalla "Gazzetta" relativa all'ipotesi di attivazione a Taranto dall'anno accademico 2019-2020 di un corso di laurea in Medicina.

    Sindaco, dopo l'annuncio fatto dal rettore dell'Università di Bari, Antonio Uricchio, sull'avvio dell'iter che potrà portare all'attivazione del corso di laurea in Medicina a Taranto, quali azioni mette in campo il Comune?
    "Intanto, ringrazio pubblicamente il Magnifico Rettore per aver recepito un nostro preciso impulso in questi mesi ed aver dato ufficialmente avvio alla procedura. Non faremo mancare il nostro costante sostegno politico e materiale, in termini di risorse finanziarie, sedi prestigiose ed adeguate, principalmente tra l'Isola Madre e il Borgo Umbertino, nonché nei termini di un coinvolgimento di partner privati di rilievo. Certamente, un ruolo essenziale non può che essere giocato dalla Regione Puglia e dalle Istituzioni centrali. A cominciare dai fondamentali scenari riferibili alle proposte di specializzazione per i nostri studenti, come anche alla rapidità di realizzazione del polo del San Cataldo, dove spingere la ricerca e dare reale prospettiva d'impiego".

    Si sta lavorando su un nuovo accordo di programma, dice il Rettore. Quali le novità e quando sarà pronto?
    "Il testo dell'accordo è sostanzialmente predisposto, dovrebbe garantire un flusso di risorse superiori ai due milioni di euro nel prossimo triennio, oltre a prevedere una serie abbastanza innovativa di sinergie con l'Ente universitario, persino con ricadute formative per la macchina amministrativa. Pensiamo di poterlo rendere operativo entro l'inizio del prossimo anno accademico. Resteremo in egual misura assai esigenti ed aperti ad ogni ulteriore necessità del Polo Ionico. Credo che se il Piano Strategico di Taranto, in via di redazione da Asset per conto della Regione, venisse costruito su basi pragmatiche e finalmente con vera convinzione da parte della politica, specie dal lato della auspicata diversificazione produttiva del nostro territorio, ne gioverebbe significativamente la presenza universitaria in città e l'offerta didattica futura, magari sempre più orientata anche ai giovani stranieri".

    Quali, a proposito di Medicina, gli altri partner ritenuti strategici in considerazione che il corso di laurea binario da attivare a Lecce pare avere già più "sostenitori"?
    "Non posso entrare nel merito delle strategie dell'ateneo barese, che per altro non è e non sarà il nostro unico interlocutore in materia, né posso dirmi scontento dei legittimi progressi dei nostri fratelli salentini, anche se mi ha rammaricato un poco apprendere dalla stampa di questa doppia linea di azione su Medicina. A me interessa che la qualità e varietà sia della didattica che dei dottorati di ricerca, a cominciare dalla tematica della selezione del corpo docente, non conosca discriminazioni o soluzioni di ripiego a Taranto. È mio compito garantire l'infrastruttura e rendere appetibile la piazza. Il resto, ferma restando la pari dignità dell'offerta, ritengo lo faccia il mercato. Forse, per tradizione accademica e condizioni tecnico-economiche di partenza, possiamo sembrare in ritardo. Ma mi sento di poter affermare che pochissime realtà in Europa hanno oggi il paniere di grandi player multinazionali che possiede Taranto. Da tutti questi sono certo che giungerà presto un contributo sostanzioso al nostro sviluppo, proprio muovendo dagli interessi dei nostri studenti".

    Oltre a Medicina, a cos'altro pensa l'amministrazione comunale in tema di formazione universitaria?
    "Per troppo tempo ci siamo illusi che bastasse avere in città un'insegna universitaria qualunque per diventare un luogo colto, produttivo, in una parola normale. Non è così, ce lo indicano le più autorevoli statistiche. Se questo è vero, non possiamo accontentarci più di corsi troppo generalisti per creare pronte ricadute economiche ed occupazionali, oppure troppo incoerenti con il nostro assetto produttivo e le nostre vocazioni. Oggi necessitiamo di un approccio più mirato, quindi non possiamo ambire a tornare ad essere un grande porto mediterraneo senza una facoltà di economia dei trasporti, oppure una strutturata meta turistica senza una facoltà di economia del turismo, non possiamo puntare a connetterci col distretto pugliese del settore senza una facoltà di ingegneria aerospaziale, non possiamo non cogliere l'opportunità di essere nei prossimi anni una delle stazioni appaltanti più grandi di Italia e quindi luogo naturale per gli studi di architettura e di scienza della pubblica amministrazione. Ed ancora, si può chiedere ai nostri mitilicoltori di affrontare le future sfide dell'export senza l'introduzione in azienda di biotecnologi? Da questo focus l'Amministrazione non si smuoverà di un passo".

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 1 Settembre 2018

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  • Plautus
    ha risposto

    Taranto, in arrivo un corso di laurea in Medicina dall'anno accademico 2019
    Il rettore dell'Università di Bari, Antonio Uricchio: «Doppio canale con Lecce»


    Prende corpo anche per Taranto il progetto di attivazione di un corso di laurea in Medicina. Dopo l'annuncio dei giorni scorsi degli accordi che - d'intesa con Unisalento - daranno il via di un corso in lingua inglese a Lecce, il rettore dell'Università di Bari, Antonio Felice Uricchio, conferma il doppio canale su cui l'ateneo barese sta lavorando e che prevede, appunto, la parallela istituzione di un corso (in lingua italiana) anche a Taranto. La prospettiva tracciata dall'ateneo barese potrebbe trovare pratica attuazione dall'anno accademico 2019/2020. «Il progetto di sviluppo della nostra aerea medica guarda in particolare all'area jonico-salentina e, quindi, l'idea che abbiamo sviluppato è quella di creare un doppio canale a Taranto e Lecce», conferma il rettore Uricchio. «Del resto - aggiunge - sin dall'inizio del mio mandato, avevo assunto con la comunità tarantina l'impegno di attivare un dipartimento sanitario. L'idea ora sta prendendo corpo. Speriamo di poterla portare avanti con successo».

    Le motivazioni di base?
    «Aumentare il numero di posti anche in considerazione del fatto che il rapporto tra coloro che partecipano ai test e gli ammessi è di uno a dieci, tra i più alti d'Italia. Venire incontro alla esigenza di un maggior numero di laureati nel nostro territorio a seguito del preoccupante trend in discesa della curva pensionistica dei medici nei prossimi anni, non ultimo per venire incontro alle esigenze ambientali e sanitarie del territorio tarantino».

    Chi collabora al progetto per Taranto?
    «Le istituzioni locali hanno manifestato grande interesse ed attenzione. Nell'ambito della discussione ancora in corso sul nuovo accordo di programma, il Comune ha rappresentato questa esigenza in modo forte. Non mancherà anche il sostegno da parte dell'Asl. Stiamo, insomma, costruendo questo percorso di arricchimento dell'offerta formativa sanitaria già presente su Taranto (Infermieristica, Fisioterapia, Tecniche della prevenzione sui luoghi di lavoro, ndr) all'interno del più ampio progetto di istituzione di un dipartimento sanitario jonico-salentino».

    Coinvolta anche la Regione?
    «Abbiamo già discusso con la Regione. Avendo competenza in materia sanitaria e facendo parte della Conferenza Stato-Regione dove vengono definiti i numeri, il coinvolgimento della Regione - e non solo sul piano delle risorse economiche - è fondamentale».

    Quali ora i passaggi da mettere in pista per concretizzare il progetto?
    «La clinicizzazione dei posti letto ospedalieri è uno dei primi argomenti oggetto di valutazione. Ed, in effetti, già il nuovo protocollo di intesa che abbiamo sottoscritto con la Regione Puglia nel mese di marzo-aprile copre anche questa questione perché delinea una rete che va oltre la struttura del Policlinico di Bari e che consente di sviluppare attività di ricerca e di didattica anche nei reparti territoriali».

    Quanto, invece, alle risorse didattiche? Saranno coinvolti anche i medici ospedalieri locali?
    «Sì, è prevista la possibilità per i medici ospedalieri abilitati di essere chiamati come docenti universitari. Quindi, anche questa è una opportunità interessante. Ad insegnare saranno, dunque, sia i docenti universitari, magari attraverso una razionalizzazione dell’offerta formativa nel suo complesso, sia gli ospedalieri, come accade già per le professioni sanitarie».

    Ci sarà spazio anche per la Marina Militare?
    «Nell'accordo precedente, la Marina Militare era uno dei sottoscrittori con cui vorremmo continuare a collaborare. Anzi, sono convinto che ci sarà la disponibilità della Marina. È un partner strategico fondamentale e, soprattutto, di livello per cui sicuramente un partner che vogliamo sempre più al nostro fianco. E l'ipotesi antica di utilizzare per un simile progetto l'Ospedale Militare, potrà essere ripresa».


    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 29 Agosto 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    "Scienze dello sport": si parte dal 2019
    C'è la copertura finanziaria per il nuovo corso di laurea magistrale



    Se l'intero iter sarà esperito correttamente, il nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo potrà partire a Taranto dall'anno accademico 2019-2020. Alquanto anomala la sua previsione trattandosi di un corso di laurea magistrale che è il naturale sbocco della laurea triennale in Scienze motorie ed attiene la Scuola di Medicina dell'Università di Bari, più esattamente il Dipartimento Scienze mediche di base a cui già afferisce un corso di laurea simile. Ma tant'è. Le richieste in tal senso ci sarebbero state. Gli spazi di manovra all'interno dell'Università di Bari, pure. E, soprattutto, c'è una dotazione finanziaria di 300 mila euro per tre anni della Regione Puglia ottenuti con un emendamento all'assestamento di bilancio, di cui il primo firmatario è stato il consigliere regionale Cosimo Borraccino (Sinistra italiana/LeU) e poi sottoscritto dalla quasi totalità dei consiglieri tarantini (ad eccezione del pentastellato Galante). Tali finanziamenti serviranno a selezionare, attraverso un bando pubblico, che sarà indetto dall'Università, due ricercatori universitari specializzati in "Metodi e Didattiche delle Attività Sportive" per consentire l'attivazione del corso di Laurea. Ora si tratta di far partire l'intero iter procedurale. Si dovrebbe cominciare intorno a settembre, fa sapere Borraccino, per chiudere l'iter accademico entro febbraio e chiedere entro maggio l'accreditamento al Ministero che si pronuncia intorno a giugno. Il primo anno utile potrebbe essere, dunque, il 2019-2020.
    "Il corso - precisa Borraccino - sarà appendice del dipartimento Scienze mediche di base dell'Università di Bari dove già afferisce il Corso di laurea in scienze e tecniche dello Sport ed il settore scientifico disciplinare Metodi e didattiche delle attività sportive, come da noi finanziato. Tale precisazione può essere anche utile per chiarire il ruolo del Dipartimento Jonico che aveva espresso qualche difficoltà che, però, abbiamo fortunatamente superato".
    In tema di nuovi corsi di laurea, inoltre, ma a questo punto già autorizzati ed operativi dall'anno accademico 2018-2019, l'offerta formativa dell'Università di Bari ha previsto l'istituzione a Taranto di "Scienze giuridiche per l'immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità", presso il Dipartimento Jonico. Il nuovo corso di laurea prevede un percorso formativo specifico su fenomeni dell'attuale società sempre più stringenti e di grande attualità, ossia i diritti umani, l'inclusione e il multiculturalismo.


    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 10 Agosto 2018

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  • Plautus
    ha risposto

    "Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo": a Taranto un altro corso di laurea
    L'emendamento di Borraccino approvato in Consiglio regionale



    Sarà istituito a Taranto il corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo. È stato approvato, nella seduta del Consiglio regionale dell'altro ieri l'emendamento all'assestamento di bilancio, voluto dalla quasi totalità dei consiglieri regionali tarantini, di cui è stato primo firmatario Mino Borraccino, per l'istituzione del Corso di Laurea Magistrale in "Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo" presso il Dipartimento Jonico dell'Università di Bari. Con una dotazione finanziaria di 100 mila euro per i prossimi tre anni, verranno selezionati, attraverso un bando pubblico, indetto dall'Università, due ricercatori universitari specializzati in "Metodi e Didattiche delle Attività Sportive" che individueranno le strategie didattiche per consentire l'attivazione dell'innovativo corso di Laurea.
    Borraccino in una nota esprime la sua personale soddisfazione per un atto importante, sottoscritto da otto consiglieri regionali della provincia di Taranto su nove, tutti tranne il consigliere pentastellato Galante. "Grazie a questo Corso di Laurea - scrive Borraccino - gli studenti avranno la possibilità di completare il loro corso di studi in Scienze dei Beni culturali per il Turismo per esempio, presente a Taranto, con la laurea magistrale a carattere turistico-sportivo che formerà specifiche figure professionali da impiegare nel terzo settore, alternativo all'industria. Una bella opportunità per i giovani pugliesi e per la città di Taranto, storica culla culturale delle discipline classiche pronta a trasformarle in chiave moderna. Ringrazio ancora i miei colleghi Perrini, Turco, Morgante, Liviano, Pentassuglia, Mazzarano e Franzoso per aver creduto nel mio emendamento, sottoscrivendolo e per averlo poi fortemente sostenuto".
    Soddisfazione viene espressa anche dal consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia, Renato Perrini. "Istituire un Corso di Laurea Magistrale in "Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo", nel Dipartimento Jonico dell'Università di Bari, è dare un'altra idea di Taranto ed è formare i giovani in attività, specie quella del Turismo, che possono davvero costruire un'alternativa concreta all'immagine di una città che conquista i titoli dei giornali solo ed esclusivamente per l'Ilva. Per questo ho non solo sostenuto e firmato l'emendamento proposto dal collega Borraccino, ma mi sono attivato perché tutti i colleghi tarantini lo firmassero. Non è la prima volta che la sinergia trasversale dei consiglieri tarantini porta a risultati significativi per il territorio".
    "Il rilancio di Taranto passa anche attraverso iniziative politicamente trasversali come l'attivazione di nuove opportunità didattiche e lavorative. E in Consiglio regionale ne abbiamo dato prova con la firma di tutti all'emendamento del collega Borraccino. Una bella pagina di politica", dice il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco. "Significa - spiega - aprire nuove strade che possono davvero proiettare la città verso nuovi traguardi, anche internazionali. Non a caso questo emendamento arriva proprio nelle settimane in cui l'amministrazione comunale ha giustamente avanzato una proposta pienamente condivisibile: candidare Taranto a sede dei Giochi del Mediterraneo del 2025. Un appuntamento che genera un indotto economico, commerciale e occupazionale non di poco conto".

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 2 Agosto 2018

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  • Plautus
    ha risposto

    Approvato il progetto esecutivo per riqualificare Palazzo degli Uffici
    Ci sarà la messa in sicurezza e la copertura del solaio dell’edificio



    Palazzo degli Uffici, approvata la progettazione esecutiva per le opere di messa in sicurezza dell’immobile e copertura dell’edificio. Il tutto per un importo di 1,4 milioni di euro che sale a 1,7 comprendendo i vari oneri imposti dalla legge. Ora, entro le prossime settimane, la direzione Lavori pubblici potrà indire il bando di gara per la realizzazione dei lavori nello storico immobile che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico “Archita”.
    In particolare, sono previsti ulteriori interventi di ripiegamento del cantiere, con smontaggio e trasporto impalcature, smontaggio e trasporto gru, rimozione recinzione di cantiere e trasporto a deposito, custodia in deposito autorizzato per impalcature, gru, materiale vario, recinzione di cantiere; messa in sicurezza prospetti lato via D’Aquino - piazza della Vittoria, chiusura vani finestre prospetti lato via D’Aquino - piazza della Vittoria; stabilizzazione pennacchi lato via D’Aquino e piazza della Vittoria; rimozione parte coperture in lastre ondulate di cemento amianto, falda esterna piazza Archita e corso Umberto e copertura sale ex tribunale; rimozione controsoffittatura sala ex Corte d’Appello, con trasporto a discarica e oneri di conferimento. Ed ancora, sono previsti anche questi altri interventi: rimozione della struttura portante in legno del solaio, compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; chiusura dei vani di passaggio su murature portanti spesse 30 centimetri; realizzazione di murature per ripristino dello stato di fatto; demolizione delle murature eseguite compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; ricostruzione delle scale demolite; risanamento del solaio esistente della galleria laterale ex Corte d’Appello.
    E infine, nel progetto esecutivo sono proposte: la rimozione della vecchia impermeabilizzazione e la nuova realizzazione dei camminamenti in copertura; il risanamento - rivestimento dei cornicioni perimetrali esterni in rame; fornitura in opera di tubi per far scorrere l’acqua piovana in Pvc, comprese le vaschette, per il convogliamento acque meteoriche a livello della strada; ripristino delle murature coronamento superiore prospetto; realizzazione dei nuovi cordoli di incatenamento murature portanti per alloggiamento copertura; realizzazione nuove strutture portanti in acciaio zincato (principali - secondarie - controventi ai piani) e la fornitura e posa in opera di nuova copertura da eseguire con tavolato e tegole o pannelli coibentati.
    I progettisti sono Sergio Tracuzzi e Francesco D’Elia (studio tecnico associato) mentre l’importo complessivo del progetto sale a 2,2 ma solo considerando le somme a disposizione del Comune per eventuali imprevisti o altro.

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 1 Agosto 2018

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  • Plautus
    ha risposto
    “L’università decolla se diventa autonoma”
    Carlucci (CQV): “È ancora considerata una sede decentrata”


    All'ombra di Bari. L’Università di Bari, con i suoi corsi di laurea a Taranto, che è anche sede del Dipartimento jonico, è al sesto posto (in risalita) tra i mega atenei italiani (oltre 40 mila studenti, ci sono poi le graduatorie dei grandi, medi, piccoli atenei e dei Politecnici) della classifica del Censis delle Università italiane. Con un punteggio di 82,6, Bari si posiziona dopo Bologna (che detiene da tempo il primo posto, quest’anno con 91 punti), Firenze (86,0), Padova (86,0), Roma La Sapienza (86,0) e Pisa (83,4). E comunque prima di Torino (81,6), Milano (79,8), Catania (76,0) e Napoli Federico II (72,4). Dunque la prima al Sud.
    “È una buona notizia”, commenta Carmine Carlucci, presidente del Comitato Qualità della Vita, da anni promotore di una serie di iniziative a favore del consolidamento della presenza universitaria a Taranto.
    “Però Taranto, rispetto alla sede centrale, non gode di ottima salute, nel senso che, al di là delle buone intenzioni e dei protocolli sottoscritti, anche di recente, permane un dato importante: Taranto è ancora considerata sede decentrata. È arrivato il momento, invece, in cui Taranto eserciti un ruolo decisivo. C'è, è vero, l’autonomia del dipartimento jonico, che peraltro si piazza bene nell'ambito della ricerca, ma ci sono corsi di laurea, come la triennale in Scienze ambientali (la magistrale rimase a Bari), Informatica, Comunicazione digitale e tutta l’area delle professioni sanitarie che rimangono afferenti a Bari”.
    La legge istitutiva dei corsi di laurea a Taranto sia per l’Università, sia per il Politecnico, prevedeva che Taranto non fosse sede decentrata. Poi intervenne la legge Gelmini. “Occorre dare atto al rettore Uricchio di essersi battuto per l’istituzione del Dipartimento jonico che, però, non è operativo sull'intera offerta. Occorre una modifica degli allegati della legge Gelmini perché si stabilisca che tutti i corsi dell’Università e del Politecnico non sono sede decentrata o sede amministrativa, bensì un unicum con la sede di Bari. Solo così potremo uscire dall'equivoco. Spero che i parlamentari jonici si impegnino ad affermare la centralità della formazione a Taranto. Purtroppo, ci sono troppi segnali negativi”.
    “Siamo da quattro anni senza accordo di programma - prosegue Carlucci -. Presso la Banca d’Italia a Lecce giacciono 20 mila euro del precedente accordo. Il Polo scientifico tecnologico Magna Grecia è ancora senza statuto ed ognuno stipula convenzioni per i fatti suoi. Tra qualche mese, il Cnr-Talassografico passa a Bari. Taluni corsi di formazione della Scuola Sottufficiali della Marina Militare, finalizzati alla formazione di figure che operano sulla logistica e sulla nautica, saranno presto trasferiti a La Maddalena. Il corso di laurea triennale in Scienze e gestione delle attività marittime, in collaborazione con la Marina Militare, ha valore per la carriera degli studenti-militari, non certo per i civili, tant'è che anche l’Autorità Portuale chiede la magistrale anche per recuperare Scienze della Maricoltura. Cancellata da anni”.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 5 Luglio 2018

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