Nuovi corsi universitari: 2019 anno della svolta?
A volersi lasciare andare a qualche sogno e alle promesse (qualcuna pure rinforzata dalle necessarie risorse economiche) di enti, istituzioni e realtà industriali, la Taranto di domani si arricchirebbe di importanti insediamenti universitari e di ricerca. Mai come nel 2018 le promesse sono state tante, da molti viste come il tentativo di risarcire anni di disattenzioni e porre argine al fenomeno dilagante della fuga di centinaia, anche migliaia, di giovani. Quanto promesso si affiancherebbe all'esistente, ossia ai corsi di laurea nell'ambito del Dipartimento jonico ed altri dipartimenti dell'ateneo barese Aldo Moro, più i corsi di laurea - area ingegneristica - del Centro interdipartimentale Magna Grecia del Politecnico di Bari.
In cima alle attese di tanti, il corso di laurea in Medicina. A fine agosto, dopo l'annuncio degli accordi con Unisalento, il rettore dell'ateneo barese, Antonio Uricchio, dichiarava alla Gazzetta: "Il progetto di sviluppo dell'area medica guarda in particolare all'area jonico-salentina e, quindi, l'idea che abbiamo sviluppato è quella di creare un doppio canale a Taranto e Lecce. Un primo passaggio è la clinicizzazione dei posti letto ospedalieri. Il nuovo protocollo di intesa sottoscritto con la Regione Puglia nel mese di marzo-aprile delinea una rete che va oltre la struttura del Policlinico di Bari e che consente di sviluppare attività di ricerca e di didattica anche nei reparti territoriali". L'anno di attivazione, tuttavia, sarebbe già spostato al 2020/21.
Più concreta e già incardinata nell'iter procedurale necessario l'attivazione per l'anno accademico 2019/20 - come annunciato a fine novembre dal direttore del Dipartimento jonico, Bruno Notarnicola - di un corso di laurea specialistico in Scienze Marittime e Navali. Si tratta del logico sviluppo del Corso di Studio triennale in Scienze e Gestione delle Attività Marittime, erogato già da diversi anni in convenzione con la Scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto.
Ai primi di dicembre, intanto, nelle pieghe della legge di Bilancio (con un emendamento all'art. 53), in una logica risarcitoria e di diversificazione dello sviluppo, il governo ha annunciato la destinazione di nove milioni di euro in tre anni (tre milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021) per l'istituzione dell'Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, il cuore della ricerca innovativa negli ambiti dell'energia solare e dell'economia circolare. "Dopo lo stanziamento iniziale - ha fatto sapere il sen. Mario Turco (M5S) - arriveranno altri finanziamenti e saranno più consistenti. L'opportunità sarà reperita all'interno dei fondi strutturali, 37 miliardi di euro distribuiti tra i vari ministeri nell'arco del prossimo triennio".
La Regione Puglia non è stata da meno. Solo pochi giorni fa, il consigliere regionale Gianni Liviano (Gruppo Misto) ha portato a casa l'attivazione dall'anno accademico 2019/2020 della Scuola post laurea di Specializzazione per i Beni Architettonici e Paesaggistici, in convenzione tra Regione e Politecnico di Bari, Dipartimento Dicar. Messi a disposizione 145mila euro, in parte erogabili sotto forma di borse di studio per la frequenza della scuola. Il precedente 30 luglio, la pattuglia dei consiglieri tarantini (Borraccino, Perrini, Turco, Morgante, Liviano, Pentassuglia, Mazzarano e Franzoso) aveva portato il Consiglio regionale ad approvare il lavoro propedeutico per l'istituzione del Corso di Laurea Magistrale in "Scienze e Tecniche dello Sport per il Turismo", con una dotazione finanziaria di 300 mila euro per i prossimi tre anni.
Cambio di passo anche all'ex Ilva. La nuova amministrazione ArcelorMittal ha destinato 10 milioni di euro per un Centro di ricerca a Taranto. Avrà il compito di monitorare piani ambientali, industriali e sociali, qualità dei prodotti ed efficienza operativa e produttiva.
Se son rose, fioriranno. Ma sono spine al cuore le vecchie promesse, ancora irrealizzate. In cima a tutte, quella di un istituto musicale Paisiello che neppure nel 2018 ha visto la sua pluriannunciata statizzazione.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 29 Dicembre 2018
Lascia un commento: