"Niente crocifisso nelle mie ore" E il prof rischia il licenziamento

[silente]

la parolina "ateo" l'hai aggiunta tu. Non vorrei mi si attribuisse a me.

No, per me discutere di orpelli, addobbi e decori non ha senso in un contesto che di religioso non ha nulla. Religiosità intesa anche come "libertà religiosa". A meno che non si cambi il titolo alla discussione in " Design & Interni". In questo caso potrei esprimere un giudizio che sarebbe pressapoco questo: "il crocifisso è davvero un elemento kitch..." (si scrive così?)

[ѕριкємαιѕтєя]

ci mancherebbe ^^



secondo la mia modesta opinione la questione di cui discutere non è la presenza di croci e orpelli cristiani nelle aule (o meglio, anche di quella, ma non in questo preciso momento) bensì la libertà di professione della propria ideologia spirituale.

in sintesi: è giusto che un professore (ateo-esibizionista-frustrato-quellochesivuole) rischi il licenziamento per essersi opposto alla presenza di un simbolo religioso in classe?

se ne può discutere. ora, secondo me le minacce di licenziamento sono in linea di massima un'esagerazione. certo è che bisogna anche prendere atto dei "toni" con cui il professore ha portato avanti la battaglia contro il crocifisso. per quanto non sia d'accordo con la presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici, bisogna distinguere la provocazione dallo sterile (nonché scorretto e inutile) attacco diretto. in quest'ultimo caso un richiamo disciplinare all'insegnante era doveroso, ma, ripeto, bisogna tenere presente i toni in cui tutta la vicenda si è svolta.

il licenziamento secondo me è abbastanza esagerata come cosa...però dico una cosa se la scuola ha un orientamento cattolico,tu docente che ti metti al servizio della scuola devi rispettare le "regole" della scuola,quindi tieniti il crocifisso che te ne fotte, non puoi tu singolo modificare un "sistema"...

[silente]

Nessuno può essere licenziato a causa dei suoi orientamenti politici o religiosi o sessuali o di qualsiasi altra cosa...aggiungete voi quello che vi pare...

Un caso particolare, e in merito ci sono sentenze della corte costituzionale illuminanti, è rappresentato dalle scuole ad indirizzo religioso. Si tratta di scuole private. In questo caso l'insegnante è obbligato ad attenersi all'indirizzo, e nel momento in cui non dovesse più condividerne il valore può (e deve) dimettersi dall'incarico.

Se il tizio in questione volesse cambiare il mondo potrebbe anche farlo, a condizione che scelga argomenti validi. Non trovo la stucchevole questione dei crocifissi in aula un argomento serio sul quale edificare un mutamento sociale. L'Italia ospita una molteplicità di culti. Consente la realizzazione di moschee. I cristiani, in molto posti del pianeta, vengono ancora ammazzati e trucidati. Purtroppo accade lo stesso anche per altre religioni. E in un vergognoso passato sono stati i cristiani ad essere i carnefici. I mandanti di stragi atroci. La libertà religiosa e di professione del culto è ampiamente riconosciuta in Italia. Polemiche in tal senso, come ho già detto, sono meri sussulti per uscire da un frustrante anonimato.