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LA "RIFORMA" DI INTERNET

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    LA "RIFORMA" DI INTERNET


    L’ATTACCO FINALE ALLA DEMOCRAZIA E' INIZIATO!
    di Barbara - Napoli - 20 maggio 2009
    Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo

    Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l’obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D’ Alia (UDC), è stato introdotto l‘articolo 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet“. Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l’articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della “Casta” che non vuole scollarsi dal potere.

    In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all’estero. Il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla reteinternet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.

    La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.

    Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l’informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l’unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto?

    Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che vede un’impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d’interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
    Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l’Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico.

    Fate girare questa notizia il più possibile. E’ ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E’ in gioco davvero la democrazia!!!


    L?attacco finale alla democrazia è iniziato! — Liberacittadinanza


    -------------------


    Parlando strumentalmente di lotta alla pedofilia e alla criminalità (intento sacrosanto, ma di cui non c’è traccia nel provvedimento), l’On. Gabriella Carlucci (PdL) si è fatta promotrice di un disegno di legge che equipara blog e social network alla stampa in termini di reati. Il gestore di un blog o forum, anche il più piccolo, anche quello amatoriale, diverrebbe responsabile legalmente per tutti i contenuti pubblicati dagli utenti. La responsabilità cadrebbe anche sui provider e le piattaforme di blogging.

    Tale norma costringerebbe portali e operatori a chiudere per evitare complicazioni e responsabilità. E la legge si scontra anche con la normativa comunitaria, recepita anche in Italia, che vieta che le responsabilità delle azioni fatte dagli utenti ricadano sui provider.

    In realtà, sono già da tempo in vigore e funzionanti norme e tecnologie che perseguono gli illeciti commessi in rete, senza la necessità di schedature digitali. La polizia postale, mediante indirizzo IP, può in poche ore risalire alla persona che ha commesso il reato in rete. Ma a leggere il testo dell’On. Carlucci, in realtà viene fuori ben altro.

    Il disegno di legge ha l’obiettivo principale di tutelare gli interessi delle grandi case produttrici di audiovisivi. Basta quindi video musicali o pezzi di trasmissione su Youtube. Sarà forse perchè Mediaset ha un contenzioso in tribunale con Youtube, per eliminare spezzoni delle trasmissioni tv ??


    Il PDL vuole "Regolamentare" Internet



    E' da un po' che sto leggendo cosa vuole fare il PDL in merito alla regolamentazione di internet ... e, a dire il vero, non trovo poi così tante notizie ... e già questo non è normale ... data la natura dei provvedimenti.
    Come tante persone sulla faccia della terra ho un blog, dove in sostanza molti, ma molti post, sono dedicati a criticare i provvedimenti del governo.
    Se una legge per me è sbagliata ho il diritto di dirlo, come ho il diritto di dire che, per esempio, per me ci si dovrebbe rifiutare di seguire quella legge.
    Per fare un esempio: è stato approvato il provvedimento che obbliga i medici a segnalare i pazienti clandestini ... bè per me questo provvedimento è sbagliato ... però secondo questa riforma non potrei dire una frase tipo "invito tutti i medici a non applicare questa norma" perchè sarebbe vista come istigazione a delinquere
    Poi si bloccherebbero anche i social network ... cioè potrebbe capitare che, se metto in condivisione su facebook un articolo che a loro non piace (ad esempio un articolo che parla dell'obbligo dei medici di denunciare i clandestini, e che invita i medici a non farlo) loro potrebbero richiedere di oscurare l'account per dire ....
    In entrambi i casi rischio da 1 a 5 anni di galera .... ... il tutto per aver espresso una mia opinione, aver invitato a dissentire per una legge per me sbagliata ....
    E cosa ne sarebbe dei siti come Beppe Grillo, voglioscendere e tutti gli altri che si permettono di dire cose che la stampa non dice!? Tutti quei siti che spingono la gente a ribellarsi!?
    C'era davvero bisogno di fare questi provvedimenti!? Come è scritto nel secondo articolo esistono già dei sistemi per reprimere i reati in rete ...
    Non si possono equiparare blog e social network alla stampa ... sono due mezzi di comunicazione che hanno natura diversa ... il giornalista deve informare, il blogger esprime la sua opinione (condivisibile o meno) ... e di sicuro nella società una cosa detta da un giornalista ha un impatto ben diverso da una semplice opinione espressa da una anonima persona in un blog...
    Dobbiamo dire definitivamente addio alla nostra libertà di manifestazione del pensiero?!

    #2
    Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

    La cosa più triste è che non ci si accorge di quello che sta succedendo...che pena.
    Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

    Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


    -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
    -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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      #3
      Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

      Originariamente inviato da paraculo!! Visualizza il messaggio
      La cosa più triste è che non ci si accorge di quello che sta succedendo...che pena.

      Eh lo so ... il fatto è che nessuno accenna alla cosa ... io l'ho scoperto per caso perchè una persona che ho tra i contatti di facebook ha condiviso il link ...

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        #4
        Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

        Originariamente inviato da Butterfly Visualizza il messaggio

        Eh lo so ... il fatto è che nessuno accenna alla cosa ... io l'ho scoperto per caso perchè una persona che ho tra i contatti di facebook ha condiviso il link ...
        Assurdo.
        Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

        Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


        -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
        -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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          #5
          Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET


          Col pacchetto sicurezza il governo imbavaglia la Rete
          Italia - Italia
          Scritto da Anna Masera
          Sabato 07 Febbraio 2009 00:00
          E' successo di nuovo. I politici mettono mano a Internet per regolarla, e fanno danni perchè lo fanno in fretta e furia senza chiedere pareri agli addetti ai lavori e trattando la Rete come se fosse un qualsiasi mezzo di comunicazione: ma ormai dovrebbe essere chiaro che la materia è delicata e richiede competenza... Bastava sentire un giurista esperto della materia come Stefano Rodotá, o Giuseppe Corasaniti, o Guido Scorza, o Daniele Minotti... I politici, con gran parte dei media tradizionali silenti, indifferenti, ignari o peggio ancora compiacenti, ci stanno scrivendo le regole per comunicare nel digitale, e noi Netizens se non ci svegliamo e non ci mobilitiamo per tempo rischiamo di arrivare troppo tardi e di diventare dei fuori-legge.

          L'articolo 50-bis del disegno di legge 733, noto come il "pacchetto sicurezza", passato ieri al Senato e che deve essere adesso sottoposto alla Camera, costringe gli Internet provider a... filtrare i contenuti a caccia di istigazioni a delinquere e apologie di reato, e Facebook in Italia rischia di non poter più proseguire la sua avventura.

          L'emendamento, introdotto dal senatore dell'Udc Gianpiero D'Alia, riguarda la "Repressione di attivitá di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet", che al comma 1 recita:

          "Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attivitá di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete Internet, il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autoritá giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attivitá indicata, ordinando ai fornitori di connettivitá alla Rete Internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine".

          Una volta emesso il decreto, gli Internet provider dovranno innescare "appositi strumenti di filtraggio" (le cui caratteristiche tecniche devono ancora essere tracciate dal ministro dell'Interno, da quello dello Sviluppo economico e quello della Pubblica amministrazione e innovazione) e isolare la pagina incriminata entro 24 ore, pena una multa da 50 mia a 250 mila euro, e l'accusa di concorso di "apologia o di istigazione in via telematica sulla rete Internet", un'imputazione punita con il carcere (articolo 414 e 414 c.cp.): da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

          Ma secondo i giuristi esperti della materia, i reati d'opinione potrebbero sovrapporsi con la manifestazione del pensiero dell'individuo: diritto tutelato dall'articolo 21 della Costituzione. Con i fornitori di Internet costretti a setacciare la libera espressione.

          Non solo: secondo gli esperti non è tecnicamente possibile filtrare Internet: la natura della Rete (quindi anche di Facebook) rende impossibile la censura, spiega Alessandro Ranellucci.

          Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider, esprime la preoccupazione di tutti gli Isp (Internet service provider): "Con la scusa di perseguire un fine nobile (perseguire un reato) si determinano misure che ledono significativamente la libertá d'impresa di chi non ha commesso alcun reato..." e lancia una provocazione illuminante: "Per catturare tutti i latitanti perchè non obbligare tutti gli esercizi pubblici ad effettuare l'identificazione e ovviamente, in caso di mancata identificazione di un latitante, erogare una multa da 50 a 250 mila euro?".

          Per Paolo Nuti, presidente di Aiip, "il rischio è che anzichè concentrare l'attenzione su chi utilizza Internet per compiere reati e rimuovere i contenuti illecitamente diffusi, ci si limita a nasconderne l'esistenza a un'opinione pubblica giustamente allarmata, ma sostanzialmente inconsapevole della differenza che corre tra pull e push, tra Internet e la televisione, tra censura e sequestro...di questo passo, si rischia di ripristinare la censura delle comunicazioni interpersonali, espressamente esclusa dall'articolo 15 della Costituzione".

          Su Punto Informatico oggi Stefano Quintarelli, esperto di tlc, denuncia: "L'Ict è un tema specialistico non così ampiamente noto ai parlamentari. Esiste la Fondazione Bordoni che è un thinktank in materia di tlc, che ha sempre lavorato per il ministero delle Comunicazioni. E' stata consultata? Non credo proprio che avrebbe espresso parere favorevole a un provvedimento come questo. E se non è stata consultata, sarebbe cosa buona e giusta farlo, per il futuro. Internet è uno strumento di comunicazione, non un'arma di diffusione di massa".

          E nel suo blog, Quintarelli si spinge a un paradosso condivisibile, che sottoscrivo! :

          "Propongo di scrivere una legge che obblighi ogni ignorante tecnologico a una sanzione di 50.000 euro e alla reclusione per un massimo di anni 3, con una possibilita' di riduzione della pena in caso di rimozione immediata della propria ignoranza tecnologica mediante gli appositi strumenti.
          Oppure aboliamo la commutazione di pacchetto, e non ne parliamo piu'."



          Col pacchetto sicurezza il governo imbavaglia la Rete

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            #6
            Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

            ragazzi domani e dopodomani avremo gli strumenti per cambiare le cose.
            ad esempio i radicali da anni si battono contro le leggi sul file sharing (emule ,torrent ecc)
            non è la stessa cosa,mi rendo conto ma siamo noi a decidere

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              #7
              Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

              L'unico punto della "riforma" che non condivido è il filtraggio da parte dei provider (che è tecnicamente impossibile).
              Per quanto riguarda invece i reati d'opinione il discorso è semplice: questi reati esistevano già prima di Internet, non vedo perchè lo stesso reato commesso online debba restare impunito.
              sigpic

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                #8
                Riferimento: LA "RIFORMA" DI INTERNET

                Originariamente inviato da |Ref| Visualizza il messaggio
                L'unico punto della "riforma" che non condivido è il filtraggio da parte dei provider (che è tecnicamente impossibile).
                Per quanto riguarda invece i reati d'opinione il discorso è semplice: questi reati esistevano già prima di Internet, non vedo perchè lo stesso reato commesso online debba restare impunito.
                Se per te impedire ad una persona di esprimere il proprio parere su una legge è reato, allora è un problema proprio, fratello.
                Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

                Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


                -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
                -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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