Fabry ;-) - 05/12/2006 20.52
Argomento conosciuto, risaputo e stradiscusso...
...voi cosa ne pensate? Siete in accordo con il punto A o il punto B? Leggete:
A) siete favorevoli all'eutanasia, in quanto ritenete essa non sia omicidio e troviate una straziante e inutile sofferenza lasciare in vita un malato terminale ormai stanco di vivere così
B) siete assolutamente contrari, piuttosto siete favorevoli all'assistenza terapeutico-farmacologica, poichè ritenete ciò un omicidio e siete del parere che non si può decidere al posto del malato; è opportuno tenere le macchine accese fino a quando il paziente non morirà per decesso naturale
...sondate e postate!
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Redeivid - 07/12/2006 14.22
hai dimenticato di dire una cosa...l'eutanasia è fortemente ostacolata come al solito dalla chiesa...io sono favorevolissimo all'eutanasia, ma che uno manco può morire quando vuole lui? solo perchè "va contro la parola del signore" bisogna lasciar soffrire povere persone??? io l'ho sempre detto e lo diceva anche zio marx, la religione è l'oppio dei popoli...
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fEdOl!N@ - 16/12/2006 19.38
Io sono cristiana, ma sono favorevole all' eutanasia, così come all' aborto e alle coppie di fatto. So benissimo che può sembrare un controsenso, ma ci sono alcune cose della mia religione che io contrasto. A dire la verità usare il termine religione in questo caso è sbagliato, perchè si tratta del vaticano che mette i freni a questioni come l' eutanasia e l' aborto. Io forse non abortirei mai o non staccherei mai la spina ad un mio parente, ma perchè negare questa possibilità agli altri?L' Italia è un paese LIBERO e il Vaticano deve rendersi conto che non sono tutti cristiani. Ognuno ha le sue idee e ognuno deve rispettare quelle degli altri.
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Vulpes92 - 05/01/2007 11.55
Sono atea e assolutamente pro eutanasia.
Trovo altamente inutile e crudele prolungare le sofferenze di una persona terminale.
Si parla tanto di libertà di persona, ma poi non si vuole dare la possibilità di scegliere riguardo alla propria vita.Quanta ipocrisia!
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Brian - 14/02/2007 13.01
La mentalità secolarizzata ha, come si sa, diverse gradazioni: si può esprimere come giusta valutazione dell'autonomia relativa e del valore delle realtà temporali; si esprime anche come esclusivo interesse per le realtà mondane e, infine, come rifiuto di ogni dipendenza dell'uomo da Dio e dalla legge morale. E in questi due ultimi atteggiamenti che la secolarizzazione rivela la sua incapacità di dare senso al dolore e alla morte. La morte ha un senso soltanto se, privando l'uomo dei beni terreni, apre la speranza verso una vita più piena.L'incapacità di dare un senso alla morte porta a 2 atteggiamenti fra loro connessi: dauna parte la si ignora e la si bandisce dalla coscienza, dalla cultura,dalla vita e, soprattutto, la si esclude come criterio veritativo e valutativo dell'esistenza quotidiana; d'altro canto la si anticipa per sfuggire al suo urto frontale con la coscienza.
la morte per il credente indica la sua contingenza e la prima dipendenza da dio,essa mette la vita nelle mani di Dio in un atto di totale obbedienza.L'eutanasia e, analogamente, il suicidio, sono il segno di una rivendicazione dell'uomo di disporre pienamente di sè,della propria vita e della propria morte. La secolarizzazione è anche rinforzata nell'era industriale dalla ricerca dell'utilitarismo produttivistico e conseguentemente, dall'etica dell'edonismo, per la quale la morte e il dolore sono elementi di massimo disturbo. Per questo tipo di cultura sono soprattutto il dolore e la sofferenza che rivestono una carica di disvalore e suscitano il rifiuto.
Di qui nasce il tabù della morte e di tutto ciò che l'accompagna; di qui nasce la richiesta sociale di una medicina che assicuri il pieno benessere fisico, psichico e sociale ed anche la morte indolore. La morte è diventata un tabù, una cosa innominabile, e, come una volta il sesso, non bisogna nominarla in pubblico. nel '900 la morte ha rimpiazzato il sesso come principale interdizione. Una volta si diceva ai bambini che erano nati sotto un cavolo, ma essi assistevano alla grande scena degli adii nella camera e al capezzale del morente.
Oggi i bambini sono iniziati, fin dalla più giovane età, alla fisiologia dell'amore e della nascita, ma quando non vedono più il nonno e domandano il perchè, si risponde loro, in Francia, che è partito per un grande viaggio molto lontano e, in Inghilterra, che riposa in un bel giardino in cui spunta il caprifoglio.
Non sono più i bambini che nascono sotto i cavoli, ma i morti che scompaiono tra i fiori.
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fede - 17/02/2007 13.08
io invece sn altamente contraria all'eutanasia!!si è vero xkè far soffrire ancora delle persone che stanno male??di certo sarebbe meglio farle morire ma ciò nn è assolutamente giusto!!!!l'eutanasia significa uccidere un uomo omicidio!così cm l'aborto!!la vita è un dono e nn è giusto che anche se un uomo sta male ne dv essre privato!!!
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Vulpes92 - 17/02/2007 14.17
[Scritto da: fede 17/02/2007 13.08
io invece sn altamente contraria all'eutanasia!!si è vero xkè far soffrire ancora delle persone che stanno male??di certo sarebbe meglio farle morire ma ciò nn è assolutamente giusto!!!!l'eutanasia significa uccidere un uomo omicidio!così cm l'aborto!!la vita è un dono e nn è giusto che anche se un uomo sta male ne dv essre privato!!!]
Prova a dire la stessa cosa quando provi un dolore talmente atroce che ogni singolo istante della tua vita è un supplizio insopportabile e terribile, che spoglia della sua piacevolezza anche quel poco di bello che ti rimane e rende inutile la tua vita.
La vita è un dono? Non sempre. E anche quando lo è, siamo liberi di accettare o rifiutare questo "dono".
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Nemesi - 17/02/2007 17.22
ciao..a tutti!! secondo me fin dall’attimo in cui nasciamo la nostra vita ha un senso. Le persone ke incontriamo, l'esperienze personali,le cose ke facciamo,quello in cui crediamo,fa tutto parte di una logica ke stà solo all’uomo comprenderla..io credo ke nn sia un caso se tutti noi adesso ci troviamo qui.la nostra vita dipende da altre persone come anke molte volte noi possiamo essere un punto di riferimento x altre..quindi anke le cose brutte ke accadono nella vita devono essere sempre comprese.Io nn ho il potere di dire è giusto uccidere qualcuno invece ke no,ma da essere umano,so anke capire quando una persona soffre tanto...in questo argomento ogni singola persona è un caso a parte sta ad essa decidere se affrontare questo lungo viaggio di vita sofferente o se lasciarsi alle spalle quel pezzo della propria vita con l eutanasia..possiamo solo appog.la decisione e capire ke fa parte della vita e del suo percorso.
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fede - 18/02/2007 13.14
vorrei risp a vulpes92 la vita invece secondo me in ogni caso dv essere vista cm un dono xkè qst è!!bella o brutta felice o sofferente che essa sia rimane un dono e nn va sprecata.io credo che a partire dalle cose più banali bisognerebbe imparare a vedere anche nel negativo il positivo!una cs difficilissima e improbabile mi dirai ma invece è cosi e xciò nn dv essere usata l'eutanasia nn abbiamo il diritto di decidere di che fare della vita degli altri anche se sofferenti
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Argomento conosciuto, risaputo e stradiscusso...
...voi cosa ne pensate? Siete in accordo con il punto A o il punto B? Leggete:
A) siete favorevoli all'eutanasia, in quanto ritenete essa non sia omicidio e troviate una straziante e inutile sofferenza lasciare in vita un malato terminale ormai stanco di vivere così
B) siete assolutamente contrari, piuttosto siete favorevoli all'assistenza terapeutico-farmacologica, poichè ritenete ciò un omicidio e siete del parere che non si può decidere al posto del malato; è opportuno tenere le macchine accese fino a quando il paziente non morirà per decesso naturale
...sondate e postate!
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Redeivid - 07/12/2006 14.22
hai dimenticato di dire una cosa...l'eutanasia è fortemente ostacolata come al solito dalla chiesa...io sono favorevolissimo all'eutanasia, ma che uno manco può morire quando vuole lui? solo perchè "va contro la parola del signore" bisogna lasciar soffrire povere persone??? io l'ho sempre detto e lo diceva anche zio marx, la religione è l'oppio dei popoli...
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fEdOl!N@ - 16/12/2006 19.38
Io sono cristiana, ma sono favorevole all' eutanasia, così come all' aborto e alle coppie di fatto. So benissimo che può sembrare un controsenso, ma ci sono alcune cose della mia religione che io contrasto. A dire la verità usare il termine religione in questo caso è sbagliato, perchè si tratta del vaticano che mette i freni a questioni come l' eutanasia e l' aborto. Io forse non abortirei mai o non staccherei mai la spina ad un mio parente, ma perchè negare questa possibilità agli altri?L' Italia è un paese LIBERO e il Vaticano deve rendersi conto che non sono tutti cristiani. Ognuno ha le sue idee e ognuno deve rispettare quelle degli altri.
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Vulpes92 - 05/01/2007 11.55
Sono atea e assolutamente pro eutanasia.
Trovo altamente inutile e crudele prolungare le sofferenze di una persona terminale.
Si parla tanto di libertà di persona, ma poi non si vuole dare la possibilità di scegliere riguardo alla propria vita.Quanta ipocrisia!
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Brian - 14/02/2007 13.01
La mentalità secolarizzata ha, come si sa, diverse gradazioni: si può esprimere come giusta valutazione dell'autonomia relativa e del valore delle realtà temporali; si esprime anche come esclusivo interesse per le realtà mondane e, infine, come rifiuto di ogni dipendenza dell'uomo da Dio e dalla legge morale. E in questi due ultimi atteggiamenti che la secolarizzazione rivela la sua incapacità di dare senso al dolore e alla morte. La morte ha un senso soltanto se, privando l'uomo dei beni terreni, apre la speranza verso una vita più piena.L'incapacità di dare un senso alla morte porta a 2 atteggiamenti fra loro connessi: dauna parte la si ignora e la si bandisce dalla coscienza, dalla cultura,dalla vita e, soprattutto, la si esclude come criterio veritativo e valutativo dell'esistenza quotidiana; d'altro canto la si anticipa per sfuggire al suo urto frontale con la coscienza.
la morte per il credente indica la sua contingenza e la prima dipendenza da dio,essa mette la vita nelle mani di Dio in un atto di totale obbedienza.L'eutanasia e, analogamente, il suicidio, sono il segno di una rivendicazione dell'uomo di disporre pienamente di sè,della propria vita e della propria morte. La secolarizzazione è anche rinforzata nell'era industriale dalla ricerca dell'utilitarismo produttivistico e conseguentemente, dall'etica dell'edonismo, per la quale la morte e il dolore sono elementi di massimo disturbo. Per questo tipo di cultura sono soprattutto il dolore e la sofferenza che rivestono una carica di disvalore e suscitano il rifiuto.
Di qui nasce il tabù della morte e di tutto ciò che l'accompagna; di qui nasce la richiesta sociale di una medicina che assicuri il pieno benessere fisico, psichico e sociale ed anche la morte indolore. La morte è diventata un tabù, una cosa innominabile, e, come una volta il sesso, non bisogna nominarla in pubblico. nel '900 la morte ha rimpiazzato il sesso come principale interdizione. Una volta si diceva ai bambini che erano nati sotto un cavolo, ma essi assistevano alla grande scena degli adii nella camera e al capezzale del morente.
Oggi i bambini sono iniziati, fin dalla più giovane età, alla fisiologia dell'amore e della nascita, ma quando non vedono più il nonno e domandano il perchè, si risponde loro, in Francia, che è partito per un grande viaggio molto lontano e, in Inghilterra, che riposa in un bel giardino in cui spunta il caprifoglio.
Non sono più i bambini che nascono sotto i cavoli, ma i morti che scompaiono tra i fiori.
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fede - 17/02/2007 13.08
io invece sn altamente contraria all'eutanasia!!si è vero xkè far soffrire ancora delle persone che stanno male??di certo sarebbe meglio farle morire ma ciò nn è assolutamente giusto!!!!l'eutanasia significa uccidere un uomo omicidio!così cm l'aborto!!la vita è un dono e nn è giusto che anche se un uomo sta male ne dv essre privato!!!
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Vulpes92 - 17/02/2007 14.17
[Scritto da: fede 17/02/2007 13.08
io invece sn altamente contraria all'eutanasia!!si è vero xkè far soffrire ancora delle persone che stanno male??di certo sarebbe meglio farle morire ma ciò nn è assolutamente giusto!!!!l'eutanasia significa uccidere un uomo omicidio!così cm l'aborto!!la vita è un dono e nn è giusto che anche se un uomo sta male ne dv essre privato!!!]
Prova a dire la stessa cosa quando provi un dolore talmente atroce che ogni singolo istante della tua vita è un supplizio insopportabile e terribile, che spoglia della sua piacevolezza anche quel poco di bello che ti rimane e rende inutile la tua vita.
La vita è un dono? Non sempre. E anche quando lo è, siamo liberi di accettare o rifiutare questo "dono".
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Nemesi - 17/02/2007 17.22
ciao..a tutti!! secondo me fin dall’attimo in cui nasciamo la nostra vita ha un senso. Le persone ke incontriamo, l'esperienze personali,le cose ke facciamo,quello in cui crediamo,fa tutto parte di una logica ke stà solo all’uomo comprenderla..io credo ke nn sia un caso se tutti noi adesso ci troviamo qui.la nostra vita dipende da altre persone come anke molte volte noi possiamo essere un punto di riferimento x altre..quindi anke le cose brutte ke accadono nella vita devono essere sempre comprese.Io nn ho il potere di dire è giusto uccidere qualcuno invece ke no,ma da essere umano,so anke capire quando una persona soffre tanto...in questo argomento ogni singola persona è un caso a parte sta ad essa decidere se affrontare questo lungo viaggio di vita sofferente o se lasciarsi alle spalle quel pezzo della propria vita con l eutanasia..possiamo solo appog.la decisione e capire ke fa parte della vita e del suo percorso.
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fede - 18/02/2007 13.14
vorrei risp a vulpes92 la vita invece secondo me in ogni caso dv essere vista cm un dono xkè qst è!!bella o brutta felice o sofferente che essa sia rimane un dono e nn va sprecata.io credo che a partire dalle cose più banali bisognerebbe imparare a vedere anche nel negativo il positivo!una cs difficilissima e improbabile mi dirai ma invece è cosi e xciò nn dv essere usata l'eutanasia nn abbiamo il diritto di decidere di che fare della vita degli altri anche se sofferenti
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