"Con il rigore non si cresce!" sento dire spesso, insieme ad altre castronerie.
Slogan a non finire. Tutta ideologia e zero analisi. Del resto, il dibattito pubblico italiano è sempre stato caratterizzato da scarsa attenzione ai dati.
La storiella che sento continuamente è questa: il rigore fiscale è dannoso per l'economia, perché ha effetti recessivi; per crescere, lo Stato deve spendere invece che tagliare. Quindi più investimenti pubblici, più soldi alle pensioni, più soldi all'istruzione ecc ecc
Questo è il ragionamento che si osserva più spesso ai festival delle scemenze.
Per dimostrare che sono sciocchezze, è necessario fare appello ai dati.
Prendiamo il caso della Svezia.
L'Eurostat ci informa che lo Stato scandinavo ha tagliato la spesa pubblica, nel periodo 1996 - 2010, di (udite udite!!!) 10 punti percentuali. Infatti, il rapporto Government expanditure/ GDP passa dal 62.9% del 1996 al 52.9% del 2010!!! Ecco il rapporto dell'Eurostat dove trovate tutto.
OMMIODDDIO diranno i socialisti! Sicuramente la Svezia con questo terribile rigore fiscale è andata in recessione. E invece no, anzi è successo l'opposto. Alla faccia delle favole che girano, i dati ci dicono che la Svezia, nonostante il rigore, ha fatto meglio (molto meglio!) dell'Italia, che invece continuava a spendere allegramente alla faccia del debito pubblico (tanto per capirci: il rapporto government expenditure/ GDP in Italia dal 2000 al 2010 è passato dal 47.3% al 51.2%).
Diamo un'occhiata ai dati. L'Eurostat, ancora una volta, ci informa che la Svezia è cresciuta ogni anno nonostante il rigore fiscale.
Questi dati Eurostat ci dicono chiaramente che la Svezia dal 1996 al 2010 (escludendo due soli anni) ha visto il suo "real GDP growth rate" sempre positivo, addirittura nel 2010 cresceva al 6.1%.
L'evidenza empirica sulla Svezia smonta la tesi per cui la crescita è incompatibile con il rigore o che il rigore uccida la crescita.
Slogan a non finire. Tutta ideologia e zero analisi. Del resto, il dibattito pubblico italiano è sempre stato caratterizzato da scarsa attenzione ai dati.
La storiella che sento continuamente è questa: il rigore fiscale è dannoso per l'economia, perché ha effetti recessivi; per crescere, lo Stato deve spendere invece che tagliare. Quindi più investimenti pubblici, più soldi alle pensioni, più soldi all'istruzione ecc ecc
Questo è il ragionamento che si osserva più spesso ai festival delle scemenze.
Per dimostrare che sono sciocchezze, è necessario fare appello ai dati.
Prendiamo il caso della Svezia.
L'Eurostat ci informa che lo Stato scandinavo ha tagliato la spesa pubblica, nel periodo 1996 - 2010, di (udite udite!!!) 10 punti percentuali. Infatti, il rapporto Government expanditure/ GDP passa dal 62.9% del 1996 al 52.9% del 2010!!! Ecco il rapporto dell'Eurostat dove trovate tutto.
OMMIODDDIO diranno i socialisti! Sicuramente la Svezia con questo terribile rigore fiscale è andata in recessione. E invece no, anzi è successo l'opposto. Alla faccia delle favole che girano, i dati ci dicono che la Svezia, nonostante il rigore, ha fatto meglio (molto meglio!) dell'Italia, che invece continuava a spendere allegramente alla faccia del debito pubblico (tanto per capirci: il rapporto government expenditure/ GDP in Italia dal 2000 al 2010 è passato dal 47.3% al 51.2%).
Diamo un'occhiata ai dati. L'Eurostat, ancora una volta, ci informa che la Svezia è cresciuta ogni anno nonostante il rigore fiscale.
Questi dati Eurostat ci dicono chiaramente che la Svezia dal 1996 al 2010 (escludendo due soli anni) ha visto il suo "real GDP growth rate" sempre positivo, addirittura nel 2010 cresceva al 6.1%.
L'evidenza empirica sulla Svezia smonta la tesi per cui la crescita è incompatibile con il rigore o che il rigore uccida la crescita.

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