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Lo Sbattezzo

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    Lo Sbattezzo

    CHE COS’È IL BATTESIMO

    Stando al Catechismo della Chiesa cattolica (n. 1213), il battesimo è il mezzo «mediante il quale ci si libera dal peccato e, rigenerati come figli di Dio, si diventa membra di Cristo, ci si incorpora alla Chiesa e resi partecipi della sua missione». Come un bambino di pochi giorni possa essere reso partecipe della missione della Chiesa resta, ovviamente, un mistero della fede.

    Va ricordato che il battesimo è un rito largamente estraneo alla narrazione evangelica: gli unici passi espliciti (Mt. 28,19, Mc 16,15) sono spesso considerati dagli studiosi come un’aggiunta posteriore; i passi di Gv. 3,22-26 sono contraddetti da Gv. 4,1. Gesù, pur battezzato da Giovanni, stando al Nuovo Testamento personalmente non battezzò mai nessuno, né tanto meno risulta siano mai stati battezzati gli apostoli.


    IL PEDOBATTESIMO

    Gesù decise di farsi battezzare solo quando ebbe compiuto trent’anni. Anche agli albori della cristianità il battesimo veniva impartito agli adulti, e solo dopo un congruo periodo di catecumenato. Anzi, molti fedeli rimandavano addirittura il battesimo fin quasi in punto di morte, per presentarsi “puri” nell’aldilà.

    Successivamente, con l’affermarsi della nuova religione, il rito venne gradatamente anticipato agli infanti (di qui il nome di “pedobattesimo”), anche in seguito all’elaborazione teologica del peccato originale, tuttora in vigore. Ancora oggi, infatti, la Chiesa ritiene che i bambini «nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale» e hanno bisogno del battesimo «per essere liberati dal regno delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio» (dal Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1250).

    Se un neonato non ha la potestà legale di stipulare alcun atto, non si capisce a maggior ragione perché debba compiere, dopo pochi giorni di vita, una scelta che potrebbe pregiudicarne - da un punto di vista religioso - l’accesso al paradiso.

    [IL BATTESIMO COME ADESIONE ALLA CHIESA CATTOLICA] [L’APOSTASIA]

    PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

    Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.

    Le motivazioni possono invece essere numerose: ne elenchiamo qui qualcuna, fornita da chi ha già scelto di compiere questo passo:
    • per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
    • per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
    • per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
    • per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
    • perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
    • per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
    • per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
    • per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).


    Ma tante altre ancora possono essere le motivazioni: non c’è certo bisogno di ricevere suggerimenti da parte dell’UAAR!

    [L’ASSOCIAZIONE PER LO SBATTEZZO] [L’INIZIATIVA GIURIDICA DELL’UAAR] [IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA GIURIDICA UAAR]

    COSA BISOGNA FARE PER NON ESSERE CONSIDERATI PIÙ CATTOLICI?
    • Chi conosce la parrocchia presso la quale si è stati battezzati deve semplicemente scrivere una lettera al parroco con la quale si chiede che sia annotata la propria volontà di non far più parte della Chiesa cattolica. La lettera deve essere inviata per raccomandata a.r. all'indirizzo della parrocchia allegando la fotocopia del documento d’identità. Non è necessario fornire alcuna motivazione. Disponiamo di una lettera modello, scaricabile in formato *.RTF (e modificabile a piacimento secondo le proprie esigenze); ne è altresì disponibile una versione in formato *.PDF. Se non si è subita né la prima comunione né la cresima, inoltre, si può provare a inviare alla parrocchia un modulo (*.RTF; *.PDF), recentemente sperimentato con successo, contenente la richiesta di prendere nota che non si è mai stati cattolici.
    • Se non si conosce la parrocchia, la prima strada è quella di fare una ricerca sul portale parrocchie.it: qualora vi fossero dubbi tra più parrocchie si può provare a chiedere un aiuto a soslaicita@uaar.it.
    • Qualora l’esito fosse infruttuoso bisogna inviare una richiesta al parroco dove è stata impartita la prima comunione (a partire dal 1984) o la cresima, chiedendogli di provvedere all’annotazione della richiesta sui documenti che attestano la somministrazione di questi sacramenti.
    • In alternativa, se ci si è sposati con il rito concordatario, si può anche inviare una richiesta alla parrocchia delle nozze, chiedendo di conoscere la parrocchia di battesimo.
    • Ci si può anche sbattezzare via e-mail o via fax, purché si conoscano preventivamente l'indirizzo di posta elettronica o il numero: non tutte le parrocchie sono informatizzate, e l'UAAR non dispone ovviamente di tali dati. Chi fosse interessato deve contattare lo sportello soslaicita@uaar.it.
    • Sbattezzarsi è rapido e semplice: si concretizza nel giro di quindici giorni, termine di legge (anche se talvolta vanno oltre) entro cui le parrocchie sono tenute a rispondere con una lettera con cui confermano di aver annotato sull'atto di battesimo e/o sul registro dei battezzati quanto richiesto dallo 'sbattezzando'. Nel caso che vengano frapposti degli ostacoli, consigliamo di consultare le FAQ, che contengono le risposte alle domande più ricorrenti sull’argomento: qualora i dubbi persistano, inviate un messaggio a soslaicita@uaar.it per ottenere una consulenza sull’argomento. Ricordiamo che - in mancanza di risposta da parte della parrocchia - è possibile presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Tutti i ricorsi presentati finora si sono conclusi con esito positivo.


    [ALTRE RELIGIONI] [LO SBATTEZZO ALL’ESTERO] [PERCORSI DI APPROFONDIMENTO] [PASSAPAROLA SULLO SBATTEZZO]

    [VIA]

    Cosa ne pensate voi del pedobattesimo? E' giusto oppure no che siano i genitori a scegliere per i propri figli?

    #2
    Riferimento: Lo Sbattezzo

    No. Non è giusto.
    Ma non solo riguardo il battesimo cattolico ma tutti i riti religiosi che si fanno ai bambini.
    Io credo che il fatto di appartenere ad una religione o meno debba essere una scelta personale, non debba essere inculcata in tenera età.
    Alla fine è così. I bambini nati da una famiglia cattolica vanno al catechismo, gli viene detto che Dio esiste e gli si fanno fare tutti gli altri sacramenti (comunione - cresima). Si dice che la "cresima" sia per "confermare" la volontà di appartenere alla religione cattolica .. ma cosa volete che si capisca a 14 anni? (età minima in cui si fa la cresima).

    Stesso discorso viene fatto per le altre religioni.

    Alla fine è così. I cattolici sono nati da genitori cattolici, i musulmani sono nati da genitori musulmani. Molti si convertono in caso di matrimonio ... sono davvero pochi quelli che si convertono perchè decidono di credere in quella determinata religione.

    Alla fine tanti si ritrovano a non credere, ma allo stesso tempo vengono conteggiati dal Vaticano nelle statistiche come aderenti alla religione cattolica .. e in virtù di questo si vogliono anche giustificare determinate scelte legislative (es: testamento biologico che non si vuol fare, fecondazione assistita molto più difficile che nel resto del mondo, a volte si è messa in discussione anche la legge sull'aborto).

    Il battesimo dovrebbe essere fatto in età adulta.
    I cattolici "conteggiati" dal vaticano, in quel caso, sarebbero la metà.

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      #3
      Riferimento: Lo Sbattezzo

      Sono assolutamente contrario al pedobattesimo. I motivi sono abbastanza intuibili...
      Non è questione di ateismo, ma di civiltà.

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