Di recente ho letto un articolo di Tullio De Mauro, uno dei maggiori linguisti italiani, ordinario di linguistica generale alla Sapienza. Si parla della condizione culturale del nostro Paese; i dati riportati dal professore sono allarmanti.
In sostanza, la situazione è questa:
- In Italia abbiamo 2 milioni di analfabeti totali;
- 13 milioni di semi-analfabeti: sanno solo scrivere e leggere la loro firma e basta;
-13 milioni di analfabeti di riporto: hanno perso l'uso della scrittura e della lettura col tempo.
2 + 13 + 13 = 28 milioni di italiani sono analfabeti e/o semi-analfabeti. Quindi, circa 1 italiano su 2 non sa nè leggere nè scrivere.
Se vi state chiedendo quali siano le fonti di queste informazioni, eccole qui:
- Vittoria Gallina, La competenza alfabetica in Italia. Una ricerca sulla cultura in Italia, Franco Angeli 2000
- Vittoria Gallina, Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla popolazione italiana 16-65 anni, Armando editore 2006
- Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society (Springer 2006)
Le implicazioni politico/sociali di questo fenomeno, sono evidenti. Quando questi 28 milioni di italiani di recano a votare, su cosa basano le loro convinzioni politiche, se non hanno mai letto un libro o un giornale?
Sulla televisione.
Il Potere politico quindi ha tutto l'interesse a orientare e condizionare le informazioni che passano per la TV.
Molti ragazzi questo lo sanno e lo hanno capito, e per risolvere il problema protestano contro l'informazione pilotata e condizionata dal potere.
Io credo che sia sbagliato, perché questo non risolve il problema alla radice.
Si può anche dare tutta la buona informazione di questo mondo al popolo, ma se quest'ultimo non possiede gli strumenti analitico-intellettuali per valutare le informazioni (elementi di economia politica, diritto, storia, scienza ecc), tutti gli sforzi della buona infromazione sono inutili.
Ci sarà sempre un nuovo Berlusconi, tra 100 o 200 anni, in grado di abbindolare gli italiani.
Le battaglie mediatiche di Travaglio&company sono lodevoli, ma inutili in questo periodo storico. Oggi serve una battaglia contro l'analfabetismo, per quanto anacronistico possa sembrare.
I vostri pareri?
In sostanza, la situazione è questa:
- In Italia abbiamo 2 milioni di analfabeti totali;
- 13 milioni di semi-analfabeti: sanno solo scrivere e leggere la loro firma e basta;
-13 milioni di analfabeti di riporto: hanno perso l'uso della scrittura e della lettura col tempo.
2 + 13 + 13 = 28 milioni di italiani sono analfabeti e/o semi-analfabeti. Quindi, circa 1 italiano su 2 non sa nè leggere nè scrivere.
Se vi state chiedendo quali siano le fonti di queste informazioni, eccole qui:
- Vittoria Gallina, La competenza alfabetica in Italia. Una ricerca sulla cultura in Italia, Franco Angeli 2000
- Vittoria Gallina, Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla popolazione italiana 16-65 anni, Armando editore 2006
- Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society (Springer 2006)
Le implicazioni politico/sociali di questo fenomeno, sono evidenti. Quando questi 28 milioni di italiani di recano a votare, su cosa basano le loro convinzioni politiche, se non hanno mai letto un libro o un giornale?
Sulla televisione.
Il Potere politico quindi ha tutto l'interesse a orientare e condizionare le informazioni che passano per la TV.
Molti ragazzi questo lo sanno e lo hanno capito, e per risolvere il problema protestano contro l'informazione pilotata e condizionata dal potere.
Io credo che sia sbagliato, perché questo non risolve il problema alla radice.
Si può anche dare tutta la buona informazione di questo mondo al popolo, ma se quest'ultimo non possiede gli strumenti analitico-intellettuali per valutare le informazioni (elementi di economia politica, diritto, storia, scienza ecc), tutti gli sforzi della buona infromazione sono inutili.
Ci sarà sempre un nuovo Berlusconi, tra 100 o 200 anni, in grado di abbindolare gli italiani.
Le battaglie mediatiche di Travaglio&company sono lodevoli, ma inutili in questo periodo storico. Oggi serve una battaglia contro l'analfabetismo, per quanto anacronistico possa sembrare.
I vostri pareri?
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