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L'UDU in Puglia contro i tagli e gli aumenti delle tasse

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    L'UDU in Puglia contro i tagli e gli aumenti delle tasse

    Per far fronte ai recenti e ulteriori tagli all'università da parte di Tremonti e del Ministero della Gelmini, la Regione Puglia ha stanziato 10 milioni di euro per il sistema universitario pugliese. Siamo soddisfatti di questo intervento che compensa l'effetto disastroso delle politiche del Governo, ma chiediamo alla Regione Puglia uno sforzo ulteriore: vincolare questi fondi ad un impegno concreto per noi studenti: l'impegno da parte degli atenei della nostra Regione a non aumentare le tasse a noi studenti.
    Il nostro documento è rivolto al Comitato Universitario di Coordinamento della Regione Puglia (CURC):


    Al Presidente del CURC Puglia
    p.c. ai Rettori delle Università pugliesi
    all’Assessore regionale al Diritto allo Studio
    al Presidente dell’ADISU Puglia


    Lo scorso anno ci ha visti protagonisti di grandi mobilitazioni in difesa della scuola e dell'università pubblica, massacrate dai tagli, imposti dalla tanto contestata legge 133, pari a 1.441.000.000 di euro sul FFO* spalmati nel quinquennio 2009-2013. Nonostante la retorica e gli annunci del Ministro che ci parla di “qualità, meritocrazia e trasparenza” come punti cardine della riforma universitaria, è in atto una politica che metterà in ginocchio quasi tutte le Università italiane.
    A tali tagli che avranno forti ripercussioni su noi studenti, provocando un aumento delle tasse ed un peggioramento dei servizi offerti, si aggiunge anche una ripartizione del 7% dell'FFO (con progressivi incrementi negli anni successivi, sino al 30% secondo le dichiarazioni del Ministro Gelmini) “su base meritocratica” prevista dalla l. 1/2009. Sulla base di questi criteri e delle classifiche definite dal Ministero, non ancora inserite in un decreto legge, si è avviata una concorrenza sfrenata volta all'accaparramento delle risorse (una guerra fra poveri, considerato che la redistribuzione avviene sulla base di un FFO tagliato consistentemente) fra “atenei virtuosi” e “atenei non virtuosi”.

    Fra i 27 Atenei “non virtuosi” figurano: solo 3 Atenei del Nord, 5 del Centro e ben 19 del Sud. Ad essere penalizzato ancora una volta il Sud.

    Alla luce della recente notizia di uno stanziamento di 10 milioni di € a favore degli Atenei pugliesi esprimiamo soddisfazione l'impegno profuso dalla Regione Puglia a favore del sistema universitario pugliese.

    I tagli operati dal Governo Berlusconi, nel tentativo di ridisegnare il sistema universitario nazionale penalizzando gli atenei del Meridione, si abbatteranno come un macigno sulle Università Pugliesi.

    Crediamo che il contributo regionale che compensa i mancati introiti derivanti da una scellerata politica di ripartizione del 7% del Fondo di Finanziamento Ordinario, faccia venir meno, per il corrente anno accademico, ogni legittimazione di eventuali aumenti della tassazione e contribuzione studentesca.

    Chiediamo pertanto che la Regione Puglia ponga al CURC vincoli il finanziamento in oggetto ad un impegno da parte dei Rettori e degli Organi di Governo a non aumentare la contribuzione studentesca.

    Crediamo, inoltre, necessario un maggior intervento da parte delle istituzione regionali sulle politiche di diritto allo studio che, in tempo di crisi economica e di precarizzazione della vita, assumono un ruolo importante di sostegno sociale. A partire dalla copertura totale delle borse di studio, ancora insufficiente e da misure anticrisi che sostengano gli studenti la cui condizione reddituale è variata a causa di cassa integrazione o licenziamento.

    Bari, lì 17/09/2009


    UDUBari
    UDUBrindisi
    UDULecce
    UDUTaranto
    - "Essere studenti vuol dire avere dei diritti, essere del LINK vuol dire difenderli!"

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