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Consiglio di Amministrazione - 15/06/09

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    Consiglio di Amministrazione - 15/06/09

    NO AL NUMERO PROGRAMMATO

    Il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato a favore dell'aumento di 10 euro (passando da 35 a 45) del contributo a carico degli studenti che intendono presentarsi ai test di ingresso per i corsi di laurea a numero programmato con il voto contrario del sottoscritto e di altri due consiglieri studenti e l'astensione di un rappresentante del personale tecnico amministrativo. L'aumento, a detta del rettore, è dettato dalla necessità di mantenere il bilancio in equilibrio a fronte dell'aumento richiesto dal CINECA per la predisposizione, ritiro e correzione delle prove e dalla necessità di assicurare misure ingenti per evitare che il risultato dei test venga inficiato da scorrettezze. Di seguito il mio intervento, riportato a verbale:

    "Prendendo atto dell'ingente ed encomiabile sforzo profuso dalla nostra Amministrazione per garantire il rispetto della legalità e la trasparenza nella somministrazione dei test di valutazione lo scorso anno, alla luce degli scandali che, ahinoi, hanno contraddistinto il passato della nostra Università, che ha visto anche l'organizzazione di cui faccio parte, l'UDU-Unione degli Universitari, chiedere nel 2007 ed ottenere da parte del Magnifico Rettore, nonostante i pareri diversi dell'allora Ministro dell'università Mussi, l'annullamento della prova di ammissione a Medicina poi rigettata dal Tar della Puglia, intendo sottolineare la mia contrarietà alla proposta di delibera in oggetto per due motivi (aumento contributo degli studenti per la partecipazione ai test di valutazione dei corsi di laurea a numero programmato da 35 euro a 45euro).

    Il primo, quello che orienta maggiormente la mia decisione, è di principio. Una presa di posizione politica rispetto alla presenza all'interno del nostro ateneo di meccanismi di selezione all'accesso non contemplati dalla normativa nazionale. L'art 2 comma 1 della L. 264/1999, infatti, prevede meccanismi di selezione all'accesso per i corsi di laurea, differenti da quelli normati a livello nazionale (Architettura, Medicina ed Odontoiatria, Medicina Veterinaria, Scienze della formazione primaria, Professioni sanitarie) solamente in presenza di “laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informativi e tecnologici o comunque posti di studio personalizzati”. All'interno della nostra Università non sono presenti né laboratori ad alta specializzazione, né sistemi informativi e tecnologici né posti di studio personalizzati tali da giustificare l'utilizzo del numero programmato di cui all'art. 2.1 della l. 264/99.

    L'approvazione da parte mia della proposta di delibera legittimerebbe, di fatto, modalità di accesso che non ottengono la mia condivisione e per la quale il sottoscritto e la mia organizzazione chiede l'abolizione. Ritengo, infatti, che il sogno professionale o di studi di un singolo studente non possa essere ostacolato da meccanismi di selezione in ingresso.

    Discorso a parte, invece, va fatto per il secondo motivo che giustifica la mia posizione in merito alla proposta in oggetto: l'aumento di 10 euro rispetto allo scorso anno accademico della quota pro capite per la partecipazione alla selezione (35 euro, minore della media nazionale). Prendo atto della motivazioni addotte dal Magnifico Rettore circa l'utilizzo di quelle somme per le procedure di correzione dei test da parte del CINECA e per garantire meccanismi di sicurezza tali da impedire episodi di illegalità che inficerebbero il risultato della prova, e non posso che condividere e sostenere appieno. Assicurare la regolarità e l'uguaglianza è necessario per il compito educativo che l'Università è chiamata a svolgere.

    Ma è necessario, tuttavia, sottolineare il costo che ogni singolo studente deve sorbire per tentare la realizzazione del proprio sogno professionale e di studi. Così come è da tenere in considerazione come molti studenti, per evitare di fermare il proprio percorso di studi in caso di non superamento del test, tentano più selezioni presso più corsi o più facoltà, raddoppiando o addirittura triplicando il costo per l'accesso, al quale si sommerà successivamente quello relativo alle tasse. Uno studente che volesse tentare l'accesso a tre corsi di laurea si ritroverebbe a pagare circa 150 euro, senza la sicurezza di veder realizzato il proprio desiderio.

    Alla luce della mia netta contrarietà ad ogni forma di sbarramento all'accesso ai saperi ed alla conoscenza, intendo esprimere il mio parere contrario alla proposta in oggetto."

    Relazione di: Leonardo Madio, Consigliere di Amministrazione dell'UDU - Unione degli Universitari
    Ultima modifica di Albatro; 16/06/2009, 15:06.
    - "Essere studenti vuol dire avere dei diritti, essere del LINK vuol dire difenderli!"


    #2
    Riferimento: Consiglio di Amministrazione - 15/06/09

    Il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato a favore dell'aumento di 10 euro (passando da 35 a 45) del contributo a carico degli studenti che intendono presentarsi ai test di ingresso per i corsi di laurea a numero programmato con il voto contrario del consigliere di amministrazione dell'UDU-Unione degli Universitari e di altri due consiglieri studenti e l'astensione di un rappresentante del personale tecnico amministrativo. L'aumento, a detta del rettore, è dettato dalla necessità di mantenere il bilancio in equilibrio a fronte dell'aumento richiesto dal CINECA per la predisposizione, ritiro e correzione delle prove e dalla necessità di assicurare misure ingenti per evitare che il risultato dei test venga inficiato da scorrettezze. Di seguito l'intervento del Consigliere Leonardo Madio riportato a verbale:

    "Pur prendendo atto dell'ingente ed encomiabile sforzo profuso dalla nostra Amministrazione, soprattutto alla luce degli scandali che, ahi noi, hanno contraddistinto il passato della nostra Università (e ricordo che anche l’UDU-Unione degli Universitari, chiese e ottenne nel 2007 da parte del Magnifico Rettore, nonostante i pareri diversi dell'allora Ministro dell'università Mussi, l'annullamento
    della prova di ammissione a Medicina poi rigettata dal Tar della Puglia) per garantire il rispetto della legalità e della trasparenza nella somministrazione dei test di valutazione, intendo sottolineare la mia contrarietà alla proposta di delibera in oggetto (aumento contributo degli studenti per la partecipazione ai test di valutazione dei corsi di laurea a numero programmato da 35 euro a 45euro) per due motivi.


    Il primo, quello che orienta maggiormente la mia decisione, è di principio. Una presa di posizione politica rispetto alla presenza all'interno del nostro ateneo di meccanismi di selezione all'accesso non contemplati dalla normativa nazionale. L'art 2 comma 1 della L. 264/1999, infatti, prevede meccanismi di selezione all'accesso per i corsi di laurea, differenti da quelli normati a livello nazionale (Architettura, Medicina ed Odontoiatria, Medicina Veterinaria, Scienze della formazione primaria, Professioni sanitarie) solamente in presenza di “laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informativi e tecnologici o comunque posti di studio personalizzati”. All'interno della nostra Università non sono presenti né laboratori ad alta specializzazione, né sistemi informativi e tecnologici né posti di studio personalizzati tali da giustificare l'utilizzo del numero programmato di cui all'art. 2.1 della l. 264/99.

    L'approvazione da parte mia della proposta di delibera legittimerebbe, di fatto, modalità di accesso che non ottengono la mia condivisione e per la quale il sottoscritto e la mia organizzazione chiede l'abolizione. Ritengo, infatti, che il sogno professionale o di studi di un singolo studente non possa essere ostacolato da meccanismi di selezione in ingresso.

    Discorso a parte, invece, va fatto per il secondo motivo che giustifica la mia posizione in merito alla proposta in oggetto: l'aumento di 10 euro rispetto allo scorso anno accademico della quota pro capite per la partecipazione alla selezione (35 euro, minore della media nazionale). Prendo atto della motivazioni addotte dal Magnifico Rettore circa l'utilizzo di quelle somme per le procedure di correzione dei test da parte del CINECA e per garantire meccanismi di sicurezza tali da impedire episodi di illegalità che inficerebbero il risultato della prova, e non posso che condividere e sostenere appieno. Assicurare la regolarità e l'uguaglianza è necessario per il compito educativo che l'Università è chiamata a svolgere.

    Ma è necessario, tuttavia, sottolineare il costo che ogni singolo studente deve sorbire per tentare la realizzazione del proprio sogno professionale e di studi. Così come è da tenere in considerazione come molti studenti, per evitare di fermare il proprio percorso di studi in caso di non superamento del test, tentano più selezioni presso più corsi o più facoltà, raddoppiando o addirittura triplicando il costo per l'accesso, al quale si sommerà successivamente quello relativo alle tasse. Uno studente che volesse tentare l'accesso a tre corsi di laurea si ritroverebbe a pagare circa 150 euro, senza la sicurezza di veder realizzato il proprio desiderio.

    Alla luce della mia netta contrarietà ad ogni forma di sbarramento all'accesso ai saperi ed alla conoscenza, intendo esprimere il mio parere contrario alla proposta in oggetto."

    Leonardo Madio
    Consigliere di Amministrazione UNIBA
    UDU-Unone degli Universitari
    - "Essere studenti vuol dire avere dei diritti, essere del LINK vuol dire difenderli!"

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      #3
      Riferimento: Consiglio di Amministrazione - 15/06/09

      CDA 15.06.2009: Le motivazioni della mia ASTENSIONE sul passaggio al modello ISEEU (per la determinazione delle tasse univ.)

      IL Consiglio di Amministrazione dello scorso 15 giugno 2009 ha approvato a maggioranza, con l'astensione del consigliere dell'UDU-Unione degli Universitari, Leonardo Madio, il passaggio dalla certificazione CEN a quella ISEEU per la determinazione delle tasse universitarie. Come Unione degli Universitari crediamo necessario operare per garantire equità e trasparenza, ma dobbiamo ancora una volta sollevare critiche su come è stato condotto il lavoro della commissione competente e su come si rendano necessari dei correttivi al modello adottato. Siamo, tuttavia, soddisfatti della disponibilità manifestata dal Rettore, dopo l'intervento del nostro rappresentante, a modificare il sistema dei rimborsi della prima rata universitaria (oggetto di continui ritardi).

      Di seguito il testo dell'intervento a verbale:

      "Da alcuni mesi è chiara intenzione della nostra Amministrazione operare un importante passaggio nel segno della trasparenza e di una maggiore efficienza dei controlli sulle situazioni reddituali degli studenti oltre che adeguarsi a quanto fatto da altre Università in Italia e dall'ADISU Puglia.

      Riconosco questa necessità ma non condivido il metodo con il quale si è arrivati oggi, in questa sede, ad approvare il passaggio. La commissione Tasse, della quale sono componente assieme agli altri 5 rappresentanti degli studenti, si è riunita solamente due volte:
      - nella prima del 15 aprile scorso si è presentato il progetto e le modalità con le quali si sarebbe operata l'analisi su un campione di 1009 studenti;
      - nella seconda del 8 giugno scorso si è invece presentato il lavoro finale e non si è data la possibilità di intervenire nel miglioramento della proposta.

      La commissione, a mio avviso, non ha fatto altro che appurare in via preliminare il lavoro degli uffici competenti senza alcun potere di intervento.

      Da sottolineare, inoltre, che non vi è stata una votazione su quanto proposto ma solo una presa visione del lavoro svolto a cui è seguita una discussione.


      Elementi di criticità: In sede di commissione ho espresso, e lo si può evincere dal verbale in allegato, le mie perplessità sulla mancanza, nel passaggio dalla certificazione CEN UNIBA a quella ISEEU, di alcuni fattori che ritengo molto importanti nella determinazione della condizione reddituale di uno studente:
      - la presenza di altri componenti con meno di 26 anni in Università italiane. Più studenti all'interno di un nucleo familiare rappresentano sicuramente una spesa molto elevata per le famiglie.
      - lo stato di fuori-sede. Mantenere un/a figlio/a fuori dalla città di residenza è un costo molto elevato per una famiglia, specie se a ciò si aggiunge la presenza del precedente fattore (altri componenti iscritti ad Università italiane).

      Una politica di miglioramento del sistema della contribuzione universitaria non può passare senza la considerazione di questi due importanti fattori.


      Anomalie: Inoltre, l'analisi, così come si evince dal documento in allegato, è stata condotta su un campione di 1009, rappresentativo della compagine studentesca media (escludendo beneficiari ed idonei ADISU, studenti che non hanno indicato la CEF NFC, studenti con reddito maggiore di 150.000 euro, studenti con invalidità superiore al 66%) ed è viziata nel 22,3% dei casi dalla mancanza dell'imposta netta + addizionale IRPEF (230 casi) e da studenti che nel patrimonio hanno indicato valori relativi a fabbricati e terreni, non avvalorando il riquadro corrispondente a Redditi (5,74% → 58 casi). Sebbene vi siano alcune anomalie imputabili a singoli casi particolari (seconde lauree; studenti extracomunitari; errori nell'autocertificazione della situazione patrimoniale), non è da sottovalutare il seguente dato:
      - l'11,99% del campione (121/1009) si troverà a pagare da 50 a 99 euro in più;
      - il 4,96% (50/1009) da 100 a 149 euro in più;
      - l' 1,19% (12/1009) da 150 a 200 euro in più;
      - lo 0,79% (8/1009) da 200 a 249 in più.

      Il Magnifico Rettore ha evidenziato come, a fronte di un aumento della contribuzione di taluni, vi saranno altri che pagheranno di meno. Vi è infatti una variazione media del 3%.

      Sulla base di quanto espresso in sede di commissione ed alla luce di un ragionamento più oculato, ritengo necessario uno studio più attento su questi singoli casi, al fine di individuare i fattori che determinano un così elevato aumento della contribuzione studentesca verificando, inoltre, se i fattori mancanti nella certificazione ISEUU (stato di fuori-sede, componenti del nucleo familiare minori di 26 anni iscritti ad altre università) possano essere determinanti nella variazione.


      Meccanismi di salvaguardia: In sede di commissione, il dott. Aulenta ha parlato di meccanismi di salvaguardia per evitare riduzioni del gettito delle entrate a favore delle Università. A riguardo, credo vadano messi in campo meccanismi di salvaguardia anche a favore degli studenti nel caso di entrate derivanti dalla contribuzione studentesca maggiori di quelle previste nel bilancio di previsione. In questo caso ritengo necessario definire la redistribuzione dell'extra-gettito a favore dei servizi agli studenti, e più precisamente al finanziamento delle borse di contribuzione studentesca (part-time).


      Monitoraggio: Credo, inoltre, necessaria l'istituzione di un'apposita commissione composta da tutti gli studenti componenti il Consiglio di Amministrazione, con il compito di monitorare le modifiche alla certificazione e gli effetti sugli studenti per giungere al miglioramento del modello in via di approvazione.
      Adeguamento fasce contribuzione indici ISTAT: In sede di commissione il sen. De Santis, aveva sottolineato la necessità di un adeguamento delle fasce di contribuzione studentesca all'indice ISTAT. Associandomi a quanto da Egli detto, credo necessario partire con l'adeguamento sin dal prossimo anno accademico e non dal 2010. Il costo della vita, infatti, aumenta per tutti.


      Nuova fascia di contribuzione: In previsione futura sarà necessario istituire una nuova fascia di tassazione per i “redditi molto elevati” che renda realmente progressiva la contribuzione studentesca, così come previsto dal DPR n. 307 del 25 luglio 1997, elevando al contempo la soglia di esenzione, attualmente pari a 12.000 euro di CEN (8.059 euro, in ISEUU, tenendo conto dei fattori di cui al documento della commissione). Da un lato si manterrebbero invariate le entrate, dall'altro si permetterebbe agli studenti con basso reddito di non pagare il “costo del sapere”.


      Rimborso prima tassa: In sede di commissione ho sollevato l'annoso problema dei rimborsi relativi alla prima rata per gli esonerati di cui all'art. 3.1 del Regolamento Tasse della nostra Università. Già in passato avevo sottolineato la necessità di operare in maniera più veloce i rimborsi, ma è evidente la possibilità di utilizzare un sistema che, se da un lato creerebbe vantaggi agli studenti a cui sarebbe evitato il solito iter (pagamento tassa-richiesta rimborso – pagamento tassa – rimborso anno precedente – richiesta rimborso etc) assicurando loro un beneficio preventivo, da un lato agevolerebbe il lavoro degli uffici competenti e della ragioneria, quotidianamente sommersi di richieste di rimborso che si sommano al lavoro ordinario. Ho avuto modo di parlare con il personale degli uffici competenti e di verificare quanto detto e credo che il metodo più efficiente possa essere quello della compensazione: lo studente diritto al rimborso per l'anno “x” non paga la prima rata dell'anno “x+1” sino a quando non viene meno lo status di esonerato dal pagamento o non completa il percorso di studi.


      Considerata l'importanza del passaggio all'ISEEU e l'impossibilità di intervenire nel merito per il corrente anno accademico, annuncio la mia astensione e la mia disponibilità a lavorare in sede di commissione per assicurare agli studenti uno strumento che tenga effettivamente conto della reale condizione economica."


      Relazione di Leonardo Madio. Consigliere di Amministrazione
      UDU – Unione degli Universitari
      - "Essere studenti vuol dire avere dei diritti, essere del LINK vuol dire difenderli!"

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        #4
        Riferimento: Consiglio di Amministrazione - 15/06/09

        C'è un lato positivo nel passaggio all'ISEEU, cioè quello di eliminare una parte di "evasori" nelle tase universitarie, quelli che dichiarano in reddito nel 730 e scrivono altro sulla dichiarazione che si da all'università ... questo perchè l'ISEEU è rilasciato da un CAAF sulla base della dichiarazione dei redditi presentata.
        Inoltre sento sempre di molti ragazzi che si lamentano perchè non sanno compilare bene la parte economica, oppure sbagliano a compilarla e poi devono andare in segreteria a rettificare .. quindi si eliminerebbe anche questo problema.

        Però l'ISEEU non tiene conto della situazione familiare ... si potrebbe allegare la DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA (rilasciata sempre dal CAAF) perchè li vengono riportati tutti i componeneti del necleo famigliare come risulta da stato di famiglia e per ognuno sono descritti i redditi che produce. Però anche questa è insufficiente perchè ovviamente non si indicano i "fuori sede" e neanche altri componenti della famiglia iscritti all'università.

        Se proprio vogliono introdurre l'ISSEU per la parte economica, a mio avviso, si dovrebbe convincerli a mantenere quella parte che riguarda il nucleo familiare (mi pare che si chiami NFC - nucleo familiare convenzionale) perchè comunque da quello dipendono alcuni coefficenti per il calcolo delle tasse... certo chi è sotto una certa soglia di reddito comunque paga 0 contributi, ma chi supera quella soglia si ritroverà a pagare soldi in più, e non è giusto.

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