annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

6 Maggio - Sciopero Generale - Taranto

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    6 Maggio - Sciopero Generale - Taranto

    Sciopero Generale 6 Maggio Corteo "Uniti per lo sciopero"



    Venerdì 6 maggio · 9.00 - 12.00

    Piazza dell'arsenale - Taranto


    Spezzone: Studenti medi, universitari, precari, cittadini "Uniti per lo sciopero"

    "Da soli invisibili, Insieme invincibili"

    Piazza dell'arsenale ore 9.00


    Lo sciopero generale contro Confindustria ed il governo del prossimo 6 maggio ha bisogno di una spinta sociale straordinaria. Troppi fattori gli giocano contro, facendo precipitare il nostro paese in quella «terra di nessuno» caratterizzata dalla crisi senza conflitto per il cambiamento. Contrapposto al governo, sempre più espressione di autoritarismo e arroganza, lo sciopero del 6 Maggio attraverso il suo divenire sociale, fatto di grande partecipazione popolare, di grande intensità e forza, per il protagonismo di lavoratori e lavoratrici, di studenti e ricercatori, di chi non ha lavoro e reddito, può rimettere al centro del dibattito pubblico i nodi su cui è necessario battersi e vincere, per poter parlare di cambiamento e partecipazione democratica. Il caso Fiat sta riesplodendo, e con esso il solito ricatto del metodo Marchionne - lavoro in cambio di diritti e democrazia - ed esso ci mostra ancora una volta come il terreno del lavoro, qualsiasi esso sia, oggi coincide con quello della precarietà, che non è «affare dei giovani». Il famigerato «collegato lavoro», che proprio dalle scorribande di Marchionne prende ispirazione, si sta applicando sistematicamente, come nuovo strumento di ridefinizione delle relazioni industriali piramidali, e la volontà dell'impresa non è minimamente negoziabile.
    Il ddl Gelmini, con il suo corollario di attacchi al concetto stesso di scuola e università laiche e pubbliche, sta innanzitutto falcidiando migliaia e migliaia di posti di lavoro, azzerando la ricerca e la ricetta Tremonti per i prossimi tre anni andrà a peggiorare ulteriormente la situazione con un taglio di 4,5 miliardi ogni anno.
    I licenziamenti sono ormai l'epilogo annunciato per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione, e il lavoro sottopagato, intermittente, a contrattazione individuale l'orizzonte che si prefigura per tutti. In questo quadro rilanciare la battaglia per sostenere la Fiom contro Marchionne, per l'aumento dei salari e l'introduzione di forme di reddito di cittadinanza contro la precarizzazione, attraverso la tassazione della rendita e delle transazioni finanziarie, significa proporre un'altra idea di società contro la crisi. Come sostenere la lotta degli studenti e degli insegnanti, vuol dire pensare alla formazione come diritto e bene comune.
    Il percorso di Uniti per lo sciopero non è espressione né di alleanze tattiche o tra organizzazioni. Nasce dall'idea che insieme, in uno spazio comune e condiviso, dobbiamo e possiamo oggi rimettere al centro il conflitto sociale per la democrazia solo se lo sostanziamo, se lo descriviamo declinandolo in cose concrete che riguardano la vita reale di milioni di persone.

    Facebook

    #2
    Riferimento: 6 Maggio - Sciopero Generale - Taranto

    Adesione allo sciopero generale. Piattaforma "uniti per lo sciopero" Taranto


    La crisi democratica, economica e civile passa in Italia da un modello disgregato di società, in cui l'idea del singolo viene portata avanti a discapito della collettività. All'interno dei luoghi di lavoro la precarietà e la logica del profitto ha posto nuovamente i lavoratori in secondo piano, determinandone la perdita dei diritti acquisiti. In quest'ottica le Università e le Scuole, che dal 2008 stanno subendo un duro attacco da parte delle politiche attraverso taglie e privatizzazioni, sono rimasti gli ultimi luoghi collettivi di partecipazione. In quest'ultimo autunno di mobilitazione le studentesse e gli studenti, non hanno solo denunciato le leggi di un Ministro e un Governo che vogliono distruggere il carattere pubblico dell'università e della scuola tagliandone i finanziamenti e i servizi, ma hanno anche rivendicato un presente e un futuro diverso attraverso un nuovo modello sociale capace di garantire a tutti il giusto e l'equo. I luoghi del “potere” si sono dimostrati sempre più distanti dalle istanze dei gli studenti, dei precari e sempre più impermeabili alle loro richieste.

    E' per questo che abbiamo chiesto a gran voce uno sciopero generale, espressione di unità e solidarietà tra i lavoratori, che fosse anche generalizzato. Uno sciopero che deve assolutamente vedere la partecipazione dei soggetti in formazione, dei precari e di tutta la società civile, in cui rilanciare l'alternativa e la lotta ad un modello sbagliato di lavoro, di formazione e di democrazia. Dobbiamo iniziare ad immaginare e concretizzare un nuovo modello di stato sociale, che garantisca a tutti un presente e un futuro dignitoso e per far questo c'è bisogno di mettere in campo una rappresentanza sociale che attraverso il conflitto e la vertenza arrivi al cambiamento della società. E' necessario unire le lotte tra i lavoratori, i precari, i soggetti in formazione, i migranti per la tutela e il rispetto dei diritti e dei beni comuni, contro i ricatti di Marchionne e Sacconi di Mirafiori e Pomigliano, contro i tagli di Gelmini e Tremonti alla scuola, all'Università e alla Ricerca pubblica e contro il modello razzista di “accoglienza” di Maroni. C'è bisogno che lo sciopero generale contenga tutti i punti di discussione dei problemi della società e delle sue contraddizioni, da quello del lavoro e del sapere, a quello della privatizzazione dell'acqua e dell'energia nucleare, della guerra, dei dei migranti.

    E' per questo che come studenti medi, universitari, precari, forze sociali e partitiche, comitati e cittadinanza attiva parteciperemo allo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 6 Maggio. Per rivendicare il nostro diritto al sapere pubblico, libero e di qualità attraverso investimenti nella formazione e nella ricerca, attraverso un reale diritto allo studio e accesso al sapere. Per il lavoro, quello stabile e tutelato dai diritti, contrastando senza se e senza ma il lavoro precario, chiedendone la sua abolizione. Per il reddito minimo garantito che permetta un'autonomia dei giovani e dei cittadini, contro la logica di assistenza imposta dallo stato. Aderendo ai comitati referendari, non possiamo in quella che sarà una giornata di lotta e democrazia, non ricordare e riproporre i temi dei referendum, con un nostro secco no alla privatizzazione dell'acqua e il ritorno al nucleare. Ribadiamo il nostro no alla guerra, che oltre a rovinare le vite delle popolazioni civili, con le ingenti spese militari continua a togliere fondi ai servizi primari di cui necessitiamo. Dobbiamo attuare una nuova politica per i migranti, tesa all'accoglienza e all'integrazione. Perciò dopo l'autunno della contestazione studentesca e l'inverno dei metalmeccanici, uniremo le idee e le forze in una giornata di opposizione sociale e dopo averlo rivendicato e conquistato riempiamo delle nostre istanze lo sciopero generale. Per bloccare il Paese, e sbloccare il futuro. Riconquistiamo i diritti, costruiamo una primavera di battaglia per la dignità. Da soli invisibili, insieme invincibili.



    “Uniti per lo sciopero”




    Sindacato Studentesco LINK Taranto

    Unione degli Studenti

    Cloro Rosso

    Giovani Comunisti

    Federazione Giovani Comunisti Italiani

    Commenta

    Sto operando...
    X