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Nuovi tagli al diritto allo studio, ci stanno tagliano il futuro.

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    Nuovi tagli al diritto allo studio, ci stanno tagliano il futuro.

    Alla conferma dei tagli della 133/08, all'ingresso del 40% di privati nei consigli di amministrazione, alla limitazione delle forme di rappresentanza democratica degli studenti, all'introduzione del prestito d'onore con la trasformazione di diritti in debiti, all'ulteriore precarizzazione della ricerca imposte d'autorità dal governo a tutti gli atenei, si aggiunge per quest'anno l'ultima manovra finanziaria, approvata dal Consiglio dei Ministri il 14 ottobre, che stanzia solo 25.731.000 € per il diritto allo studio per l'anno 2011/2012. Dobbiamo sottolineare poi il taglio più generale ai trasferimenti alle Regioni, le quali stanno oggi in seguito alla diminuzione degli stanziamenti, costringendo a diminuire in tutta Italia proprio i fondi per il diritto allo studio. Il taglio in due anni operato dal Governo è quindi l'89,54 %.

    Ad oggi ad esempio nonostante la pubblicazione delle graduatorie definitive, l'ADISU non riesce ancora a quantificare l'esiguo numero di borsisti, creando un forte disagio agli studenti in stato di precarietà esistenziale. In più a causa dei tagli l'Università degli Studi di Bari ha tagliato l'81% dei fondi per gli studenti che collaboravano per 150 ore percependo un sussidio di 930 euro (passati da 2200 a 400 in 3 anni).

    Gli effetti che ricadranno sul Polo Universitario Ionico saranno devastanti. La casa dello Studente, inesistente nonostante gli oltre 600 fuori sede nella piccola realtà Jonica, e la realizzazione della seconda mensa, resteranno dei progetti su carta irrealizzati e irrealizzabili.

    Per questo studentesse e studenti del Polo Universitario Jonico, nelle assemblee che si sono tenute in questi giorni presso i corsi di laurea tarantini e oggi in ultima data a Giurisprudenza, hanno dimostrato forti preoccupazioni sul loro futuro e la voglia di costruire attraverso il dibattito collettivo l'Altra Riforma dell'Università.

    Chiediamo il ripristino immediato di tutti i fondi per il diritto allo studio, la copertura totale delle borse e un nuovo piano di investimento sull'università, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, attraverso un nuovo sistema di welfare, la costruzione di mense e case dello studente, di sedi universitarie dignitose e biblioteche, laboratori e sale-studio. Tagliando i fondi all'Università e alla Ricerca Pubblica, al diritto allo studio, in questo modo non fanno altro che tagliarci il futuro.

    Dobbiamo riportare al centro dell'attenzione il sapere come bene comune, riappropriandoci di qualcosa che ci spetta di diritto. Lanciamo un'assemblea della Conoscenza per il 5 Novembre, nel quale ritornare a discutere di Istruzione Pubblica e di qualità a Taranto e per il 17 Novembre stiamo organizzando nella “Giornata Internazionale della mobilitazione studentesca” una grande manifestazione che manifesti il nostro dissenso contro lo smantellamento di un nostro diritto fondamentale, ossia il diritto al sapere il diritto ad avere un futuro.

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