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POSIZIONE DI LINK SULLA PROTESTA DEI RICERCATORI

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    POSIZIONE DI LINK SULLA PROTESTA DEI RICERCATORI

    Sulla mobilitazione dei ricercatori: garanzie per gli studenti


    Ai Presidi di tutte le facoltà
    Al Magnifico Rettore Petrocelli


    In queste settimane si sta sviluppando a Bari, come in tutt'Italia, una tanto radicale quanto giusta protesta da parte dei ricercatori, sostenuti da buona parte del mondo accademico, contro i tagli al sistema universitario e il DDL Gelmini di riforma dell'università.

    Ferma restando la nostra completa solidarietà ai ricercatori, crediamo che le forme di protesta da questi adottate debbano essere non solo coordinate con gli studenti, ma soprattutto orientate al fine di mantenere un equilibrio tra il disagio che si provoca volontariamente e il diritto allo studio che resta centrale tra i temi dello stato di agitazione anche degli stessi ricercatori.

    In assenza di un coordinamento omogeneo tra le facoltà si stanno, infatti, verificando numerosi casi di annullamento di esami senza alcun preavviso e senza una adeguata spiegazione delle motivazioni della protesta, danneggiando gli studenti e la causa stessa.

    Crediamo pertanto necessario un intervento chiarificatore sulle modalità con le quali gli esami, possano in segno di protesta essere sospesi, prevedendone lo slittamento in altra data secondo le modalità previste dall'Art.4, comma 5 dello Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti dell'Università di Bari.

    Chiediamo pertanto:

    - che i ricercatori e i docenti che aderiscono alla protesta lo facciano comunicando preventivamente ai Presidi di Facoltà e Presidenti di Corso di Laurea la propria adesione.

    -che gli appelli non vengano annullati, ma che slittino, garantendo il numero di appelli previsto dalle delibere degli organi collegiali competenti

    - che vengano immediatamente predisposti i nuovi calendari degli appelli

    - che Presidi di Facoltà e Presidenti dei Corsi di Laurea provvedano a darne tempestiva comunicazione agli studenti, tramite i relativi siti web e quant'altro.

    Auspichiamo inoltre che lo stato di agitazione sia, in futuro, il più coordinato possibile al fine di migliorarne l'efficacia e al tempo stesso di non lasciare gli studenti in balia dell'iniziativa individuale.


    Bari, 6 luglio 2010

    Sindacato Studentesco LINK
    Ultima modifica di Butterfly; 14/09/2010, 15:19.

    #2
    Riferimento: PROTESTA RICERCATORI

    DOCUMENTO UFFICIALE - ASSEMBLEA GENERALE UNIBA (9 LUGLIO)

    L’Assemblea di Ateneo dell’Università degli studi di Bari, tenutasi il 9 luglio dalle ore 9.30 alle 13.30 nella aula “Aldo Moro” della Facoltà di Giurisprudenza, nella piena adesione alle ragioni della mobilitazione in atto in molte Università italiane, dopo ampia discussione tra tutte le componenti dell’Ateneo

    Ritenendo

    che le politiche governative recenti si fondino sull’erroneo presupposto che le difficoltà del sistema universitario si curino con una drastica riduzione delle risorse e mettendo le Università in competizione tra loro, al punto da minacciarne la sopravvivenza;

    che invece l’Università è stata messa in difficoltà dalla assenza di politiche idonee alle sfide poste dalla riforma degli ordinamenti didattici, e dalle esigenze di un mercato del lavoro in rapida trasformazione e che abbia quindi bisogno di ridefinire le proprie funzioni didattiche preservando tuttavia i propri compiti costituzionali a presidio della libertà di pensiero e di ricerca per il progresso civile ed economico del paese;

    che l’esigenza condivisibile di riqualificazione e contenimento della spesa pubblica debba, però, accompagnarsi a politiche che mirino a favorire il recupero e il rilancio dell’Università, della ricerca e dell’innovazione, garantendo il diritto allo studio a prescindere dal reddito;

    che i tagli al FFO previsti dalla l. 133/2008, che grava con effetti diretti e indiretti sulla componente studentesca, e gli oneri posti dalla manovra finanziaria sulle spalle dei docenti e del personale Tecnico/Amministrativo dell’Università siano indiscriminati e iniqui e persino lesivi di principi essenziali di uno Stato di diritto;

    che la manovra finanziaria in maniera coattiva impedisce la normale attività di contrattazione locale per il personale Tecnico/Amministrativo nonché futuri miglioramenti economici per il prossimo triennio;

    che il ddl 1905 contenga elementi irrisolti e contraddittori sull’autonomia universitaria, l’organizzazione, la rappresentanza, il reclutamento, la precarietà dei giovani, il diritto allo studio, al punto da aggravare le difficoltà del sistema universitario statale;

    impegna l’Ateneo a mobilitarsi

    Per chiedere con forza il ritiro dei tagli indifferenziati del fondo di finanziamento ordinario degli atenei imposti dalla legge 133/08, per lo sblocco del turn-over, e in generale per risorse umane e finanziarie adeguate al buon funzionamento del sistema universitario statale;
    Contro i tagli indiscriminati degli scatti stipendiali e del TFR, pur confermando la nostra ferma volontà di contribuire su basi di equità al risanamento dei conti pubblici del Paese;
    Per una revisione degli attuali criteri e parametri di valutazione nazionale delle Università pubbliche che attualmente portano a distorsioni a danno soprattutto delle Università meridionali;
    Per una sospensione dell’iter parlamentare del DDL 1905 ai fini di una più attenta discussione di punti troppo ambigui e penalizzanti sulla governance, la valutazione, la ricerca e il reclutamento, a partire dalla definizione dello stato giuridico dei ricercatori.

    A tal fine propone
    1.una settimana di sospensione dal 9 al 16 luglio di tutte le attività didattiche, con conseguente slittamento di esami di profitto, commissioni di tirocinio, collegio dei docenti di dottorato, ad esclusione degli esami di laurea,
    2.La lettura all’inizio di ogni seduta di esame di profitto e di laurea da parte del Presidente di commissione di un documento approvato dall’Assemblea odierna.
    3.Di creare un “Coordinamento di Ateneo studenti-dottorandi-ricercatori-assegnisti-personale Tecnico/Amministrativo per l’Università pubblica”, che colga e sappia mettere a sistema le vertenze delle nominate componenti, ed inoltre, di lavorare facoltà per facoltà con la stessa formula di coordinamenti organizzati come il predetto, così da incidere notevolmente negli organi di governo della nostra universtià e potenziando lo stato di agitazione e la conseguente mobilitazione delle componenti;
    4.l’avvio di una fase di discussione che coinvolga tutte le componenti dell’Università e gli studenti per rafforzare i programmi in atto per migliorare i servizi e razionalizzare le scarse risorse disponibili, orientandole il più possibile verso la ricerca, il reclutamento e il diritto allo studio.


    L’Assemblea inoltre, consapevole dei gravi rischi per il regolare svolgimento delle attività a causa della drammatica insufficienza delle risorse

    PROPONE

    1. il differimento dell’avvio dell’a.a. 2010/2011 valutandone la sospensione nel caso in cui tagli al FFO non venissero ritirati.

    2. l’approvazione con riserva del Manifesto degli studi per l’a.a. 2010/2011 in quanto non è garantito l’inizio dell’anno accademico;

    3. che non venga attribuito alcun carico didattico a nessun docente e in qualsiasi facoltà almeno fino a fine settembre e comunque fino a quando non saranno garantite le condizioni di serenità e dignità della ricerca, qualità della didattica e del lavoro nell’Università pubblica;

    4. verificata la non disponibilità dei ricercatori ad assumere incarichi di insegnamento, che tutti i professori di ruolo accettino per il prossimo a.a. solo i carichi didattici obbligatori per legge e non sostituiscano i ricercatori o coloro che rinunciassero ai loro incarichi per adesione alla protesta;

    5. che il Magnifico Rettore, i Presidi, i Direttori di dipartimento e i membri di tutti gli organi accademici rimettano entro ottobre i loro mandati nel caso in cui non si garantissero le condizioni di serenità e di dignità per il funzionamento ordinario e per il futuro dell’Ateneo;

    6. che gli organi di governo di questa università, in particolare il Senato accademico, assumano una decisa posizione ufficiale contro i tagli, i criteri di ripartizione dell’FFO e il ddl 1905, da riportare anche in sede CRUI;

    7. che il Magnifico Rettore convochi un incontro pubblico coi rappresentanti istituzionali del Comune, della Provincia e della Regione, aperto a tutte le forze politiche, per sensibilizzare le istituzioni e la pubblica opinione.

    Bari, 9 luglio 2010

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      #3
      Riferimento: PROTESTA RICERCATORI

      LINK Bari: Senato Accademico UNIBA su tagli e DDL Gelmini

      Il Senato Accademico ribadisce il profondo disagio e la grande preoccupazione, condivisi dall’intera comunità universitaria italiana, e in particolare dagli Atenei meridionali, per il permanere degli insostenibili tagli alle risorse finanziarie dell’Università, per l’inaccettabile trattamento discriminatorio operato nei confronti soprattutto di docenti e ricercatori più giovani nell’ambito della manovra finanziaria governativa in atto, per le perplessità esistenti su punti significativi del disegno di legge di riforma universitaria – fermo restando la necessità di una riforma come autorevolmente sottolineato dal Capo dello Stato - a partire dalla mancata soluzione dello stato giuridico degli attuali ricercatori universitari e dalle gravi carenze in ordine a salvaguardia e promozione del diritto allo studio.

      Per queste ragioni il Senato Accademico, anche alla luce del dibattito svoltosi in questi mesi e del documento approvato dall’Assemblea di Ateneo tenutasi il 9 luglio u.s.,


      evidenzia

      - che, in assenza di una chiara inversione di tendenza rispetto ad una progressiva emarginazione dell’Università pubblica, l’inizio dell’anno accademico possa subire un ritardo

      decide

      -che le Facoltà differiscano a settembre l’attribuzione dei carichi didattici per il prossimo anno accademico


      paventa

      - che la mancata soluzione delle problematiche indicate e la comprensibile indisponibilità dei ricercatori ad assumere incarichi di insegnamento mettano a repentaglio interi corsi di laurea e quindi un’apertura dell’anno accademico in cui sia assicurata la completezza dell’offerta formativa con palese danno per la comunità studentesca


      chiede al Magnifico Rettore


      - di convocare nel mese di Settembre, una seduta monotematica e congiunta con il Consiglio di Amministrazione, per valutare la situazione dell'università pubblica e gli auspicati segnali concreti, ed eventualmente individuare incisive forme di protesta.

      - di organizzare, nei tempi utili, un incontro pubblico, con le Università pugliesi e con i rappresentanti istituzionali di Comune, Provincia e Regione nonché con tutte le forze politiche per sensibilizzare le istituzioni e la pubblica opinione

      - di avviare l'iter per una Conferenza di Ateneo, finalizzata a promuovere l'attuazione condivisa delle prospettive strategiche e la razionalizzazione delle risorse già avviata dagli Organi di Governo Centrali dell'Università barese.

      Senato Accademico - Università degli Studi di Bari


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