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Le principali novità per l'anno scolastico 2010/2011

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    Le principali novità per l'anno scolastico 2010/2011


    LE PRINCIPALI NOVITA' DELLA RIFORMA GELMINI PER L'A.S. 2010/2011

    - Si elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana. Una riforma epocale: per i licei si supera la legge Gentile del 1923, per i tecnici la riforma era attesa da 80 anni.

    - Vengono ripensati i quadri orari, così come sostenuto dall’Ocse che afferma testualmente: “è statisticamente provato che una durata d’istruzione più lunga (tempo ore) non ha in generale un impatto benefico sui risultati di apprendimento. […] E’ pertanto auspicabile una riduzione della durata dei singoli insegnamenti facendo tuttavia salve attività critiche quali matematica e materie scientifiche”.

    - Vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione degli studenti.

    - E’ potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia.

    - Una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese.

    - Vengono istituiti due nuovi licei: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane

    - Il governo punta molto sugli istituti tecnici e professionali che finalmente non vengono più considerati una scuola di serie b, ma anzi una risposta alla crisi economica. Formerà le professionalità richieste dal mondo del lavoro.

    Licei


    Come detto, si introducono due nuovi licei: il musicale-coreutico e quello delle scienze umane. Vengono inoltre rivisti e aggiornati i vecchi licei.

    Le famiglie sono disorientate dalla miriade di indirizzi sperimentali, addirittura 396. Dal 2010 gli indirizzi saranno solo 6.
    L’obiettivo è quello di coniugare tradizione e innovazione.

    Tecnici e professionali


    Il rilancio della cultura tecnica e professionale è la migliore risposta della scuola alla crisi. Il riordino favorirà la formazione necessaria per il rilancio del “made in Italy” e consentirà una pluralità di scelte formative, anche coordinate con il sistema d’istruzione e formazione professionale delle Regioni. In questo modo sarà possibile contrastare la dispersione scolastica e offrire a tutti i ragazzi l’opportunità di conseguire entro i 18 anni almeno una qualifica triennale.

    I nuovi tecnici confermano la volontà del governo di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale per rispondere all’emergenza tecnicoscientifica evidenziata dal sistema produttivo che fatica a trovare giovani diplomati da inserire nelle imprese manifatturiere.
    Anche nel 2009, nonostante la crisi, mancavano all’appello delle assunzioni programmate 50.726 diplomati tecnici.
    Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.

    I nuovi tecnici si divideranno in 2 settori (Economico e Tecnologico) e 11 indirizzi. Sono previsti più inglese, più ore di laboratorio, maggiore sinergia con il mondo del lavoro.

    I nuovi istituti professionali si divideranno in 2 settori (Servizi e Industria e artigianato) e 6 indirizzi. Sarà garantita più flessibilità nell’offerta formativa, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro.
    sigpic
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