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Palazzo degli Uffici: quale futuro?

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    Palazzo degli Uffici: quale futuro?

    Apriamo questa discussione per seguire insieme ai nostri utenti le vicissitudini di uno dei palazzi più prestigiosi della nostra città, ormai da anni circondato da impalcature perché sottoposto a lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico... incompiuti: il Palazzo degli Uffici.

    Apriamo anche un sondaggio col quale chiediamo ai nostri utenti di “scommettere” sull’anno in cui ritengono che saranno terminati i lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico del Palazzo degli Uffici.
    Il sondaggio è pubblico, nel senso che si potrà visualizzare la scelta fatta da ciascun utente... questo perchè in futuro possiate vantarvi di aver indovinato!

    48
    2010
    0.00%
    0
    2011
    0.00%
    0
    2012
    6.25%
    3
    2013
    2.08%
    1
    2014
    0.00%
    0
    2015
    2.08%
    1
    2016
    0.00%
    0
    2017
    0.00%
    0
    2018
    0.00%
    0
    2019
    2.08%
    1
    2020
    8.33%
    4
    Mai
    79.17%
    38
    Ultima modifica di Plautus; 04/09/2009, 20:34.

    #2
    Per tracciare un quadro della situazione riportiamo alcuni interessanti articoli dedicati al Palazzo degli Uffici pubblicati dalla Gazzetta del Mezzogiorno.


    L’OPERA INCOMPIUTA
    Da anni non si muove nulla
    articoli di Fabio Venere
    tratti da La Gazzetta del Mezzogiorno
    di Sabato 15 novembre 2008


    “Dateci 20 milioni e riapriamo il cantiere di Palazzo degli Uffici”
    L’impresa vuole il risarcimento danni per lo stop prolungato
    Il Comune: ripartite con i lavori, poi trattiamo sul da farsi

    Quelle impalcature sono uno dei simboli della Taranto del dissesto finanziario. Un simbolo che non si riesce ancora a rimuovere. La lunga fase di stallo in cui versa Palazzo degli Uffici, storico edificio che domina una parte del Borgo, non è stata ancora archiviata.
    Il progetto, definito tra il 2002 ed il 2003, ipotizzava per questo immobile una vera e propria rinascita, di fatto, è stato realizzato solo nella parte embrionale. Sono stati eseguiti solo i sondaggi tecnici e qualche intervento edilizio preliminare. Nulla di più. Di quel project financing (ovvero, progetto di finanza) studiato dall’ex sindaco Di Bello sono rimaste solo quelle impalcature. L’impresa che si aggiudicò i lavori fu la “Romagnoli spa” ma, dopo qualche anno, a quest’azienda subentrò nel contratto la “Pisa Costruzioni srl”.
    Già nel 2005 ci fu il primo stop ai lavori poi culminato con la secca battuta d’arresto imposta dalla dichiarazione di dissesto finanziario (17 ottobre 2006). Il Comune di Taranto chiuse i rubinetti ed i lavori si bloccarono definitivamente. L’impresa, quindi, licenziò gli operai impegnati nel cantiere. Fu quello l’inizio di un contenzioso non ancora materializzatosi ma che resta comunque sullo sfondo di questa complessa vicenda.
    Da quel che risulta alla “Gazzetta”, la Pisa Costruzioni ha avanzato all’Amministrazione comunale una richiesta di risarcimento danni davvero ingente per le sofferenti casse comunali. La società aggiudicataria della gara indetta dal Comune pretende da Palazzo di città 20 milioni di euro per ricompensare così i danni subiti per lo stop di quattro anni. In altre parole, la richiesta si regge su un presupposto molto semplice: 5 milioni di euro per i 4 anni di blocco del cantiere.
    Il Comune, naturalmente, non solo non ha questa cifra a disposizione ma non ha alcuna intenzione di cedere e, quindi, proprio l’altroieri ha rilanciato intimando alla Pisa Costruzioni di riprendere, entro 30 giorni, i lavori. Il Comune poi, una volta riaperto il cantiere, è disponibile a valutare con l’azienda i danni subiti in maniera dettagliata e non solo prendendo in considerazione una richiesta economica (20 milioni di euro, appunto) che appare generica.
    Ma cosa accadrà se l’impresa respingerà al mittente l’intimazione del Comune che ha tanto il sapore di un ultimatum? L’assessore al Patrimonio, Alfredo Spalluto, che sta seguendo la vicenda, ostenta un cauto ottimismo ed afferma: “Ufficialmente, non c’è alcun contenzioso. Abbiamo invitato l’azienda a riprendere i lavori. Se questo non dovesse accadere – spiega – si aprirebbe un contenzioso che magari potrebbe anche concludersi con un arbitrato”.
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    Negozi e spazi per arte e cultura tante idee rimaste nel cassetto
    Dal progetto ambizioso alla ristrutturazione mancata
    L’investimento doveva essere di 30 milioni, quali compiti dei privati e del pubblico

    L’impresa aggiudicataria dei lavori, la Romagnoli spa, aveva solo concluso i “sondaggi” nello storico immobile di piazza della Vittoria. In realtà, durante quest’attività preliminare, i tecnici hanno incontrato qualche difficoltà. O meglio, in alcuni punti del palazzo, hanno dovuto fare i conti con lo “spiccato di roccia” e con dei punti particolarmente consistenti della stessa struttura. Per questo, per effettuare questi indispensabili sondaggi sono intervenute alcune ditte specializzate, tra cui una di Modena, che hanno utilizzato macchinari particolari. Vista la particolarità di questi lavori, ad alcune di queste fasi hanno assistito alcuni studenti del Politecnico di Taranto, Facoltà di Ingegneria.
    Esercizi commerciali, sale per discutere di arte, libri e cultura per far rinascere Palazzo degli Uffici. Questo prevedeva il bando di gara “per la concessione di lavori pubblici, gestione funzionale ed economica del Palazzo degli Uffici”. In buona sostanza, l’Amministrazione comunale aveva chiamato a raccolta i privati disposti ad investire oltre 30 milioni di euro per ristrutturare lo storico immobile che domina piazza della Vittoria. Come “moneta di scambio” per questo massiccio intervento finanziario, i privati potrebbero incassare gli oneri derivanti dalla gestione dei servizi annessi e delle attività commerciali che lì saranno sistemate.

    Il progetto – Il 13 settembre del 2002 la giunta Di Bello approvò il progetto preliminare dei lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico di Palazzo degli Uffici, con un investimento minimo previsto di 30 milioni 987mila euro. L’intervento di ristrutturazione dell’edificio era inserito, del resto, nel programma triennale 2002-2004. Il concessionario (Romagnoli prima e Pisa Costruzioni poi) poteva esercitare il diritto di gestire e sfruttare economicamente tutti i lavori realizzati. Era previsto un contributo massimo dell’Amministrazione comunale di 981mila euro per ogni anno, per tutta la durata della gestione.

    I compiti dei privati – Il concessionario doveva garantire all’ente “Opere Pie”, usufruttuario di parte del piano terra del Palazzo degli Uffici, 5mila euro all’anno per tutta la durata della gestione. Il tempo massimo previsto per l’esecuzione dei lavori era di tre anni. Lo storico edificio, invece, potrà essere concesso al massimo per 38 anni. L’impresa costruttrice deve rispettare alcuni punti fermi. Ovvero: “mantenimento dei volumi esistenti dell’edificio senza nessun aumento – si legge nell’originario bando di gara – salvo quelli strettamente necessari per volumi tecnici da realizzare al piano terrazza e che non comportino alterazioni delle linee architettoniche dell’edificio. Sarà possibile realizzare la copertura delle corti interne con materiali trasparenti su apposita struttura portante”. Ed ancora: “mantenimento delle linee architettoniche dei prospetti esterni, mantenimento delle linee architettoniche dei prospetti interni fatta salva la realizzazione di nuove aperture per la realizzazione dei percorsi interni di uso pubblico dell’edificio quali la galleria, le corti interne per creare un percorso continuo tra corso Umberto e via D’Aquino”. Almeno, questo era nelle intenzioni...
    ___________________________________________


    Il ruolo della giunta Florido
    “Confermiamo l’impegno assunto ma è necessario fare presto”

    La giunta Florido non farà alcun dietrofront sul fronte Palazzo degli Uffici. L’assessore provinciale al Bilancio, Domenico Mosca, contattato dalla “Gazzetta”, infatti, ribadisce che “nel bilancio 2008, la Provincia facendo ricorso a quella che tecnicamente si chiama “applicazione di avanzo vincolato” ha messo a disposizione 8 milioni 500mila euro per i lavori di ristrutturazione del Palazzo degli Uffici con particolare riferimento agli interventi previsti nelle parti dell’edificio interessate dalla presenza del liceo classico “Archita”. Detto questo, la situazione non ha fatto registrare passi in avanti significativi anche in considerazione del contenzioso, o meglio della contrapposizione, tra il Comune di Taranto e la Pisa Costruzioni. Siamo in attesa – spiega Mosca – di sapere dall’Amministrazione comunale come andrà a finire questa vicenda. Ma, da parte nostra, è garantita la più ampia collaborazione verso Palazzo di città”.
    Eppure, il tempo stringe. Se i lavori non riprendono e la Provincia non impegna questa cifra nella prossima manovra di assestamento del bilancio finalizzandola alla ristrutturazione di Palazzo degli Uffici, questi 8 milioni 500mila euro (non spesi) scivolerebbero nell’avanzo di amministrazione del 2008. Avanzo che verrebbe poi certificato nella prossima primavera.
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    La storia
    Ospita l’ “Archita” da quasi 120 anni

    Il Palazzo degli Uffici di Taranto è uno dei palazzi più prestigiosi del Borgo nuovo della città.
    Fu costruito nel Settecento per assolvere alla funzione di orfanotrofio ed ospitare i bambini poveri della città e gli orfani dei militari, per ordine di un regio decreto di Ferdinando IV di Borbone del 1787.
    La prima pietra della struttura fu posata nel 1791 in uno spiazzo utilizzato per manifestazioni pubbliche dell’Arcivescovo di Taranto monsignor Giuseppe Capecelatro, ma le vicende del 1799 e i successivi mutamenti di governo, costrinsero ad interrompere i lavori per molto tempo. Solo nel 1872 il Comune destinò l’edificio ad ospitare alcuni uffici pubblici. Dal 28 giugno 1896 in poi lì hanno trovato posto: il Tribunale; l’Osservatorio ed il liceo classico Archita.
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      #3
      dal CORRIERE DEL GIORNO di Sabato 3 gennaio 2009

      LAVORI PUBBLICI
      L'accordo a San Silvestro tra Stefàno, Spalluto e i vertici aziendali
      Palazzo degli Uffici: subentra la Siel, il cantiere riaprirà in primavera

      Entra in scena la Siel, azienda di un tarantino che da anni opera a Roma. Salvatore Graniglia, già noto alle folle del calcio, rileva la società “Palazzo degli Uffici ”, subentrando alla Pisa Costruzioni, che a sua volta era giunta dopo la Romagnoli. La speranza si riaccende, quindi, anche se appare improbabile il rispetto della scadenza del 2010 (fissata quattro anni fa). L' Archita, nonchè la galleria commerciale che adesso non c'è e gli uffici comunali di prossimo trasferimento (riassunto del progetto iniziale) finalmente potrebbero vedere la luce nel nuovo Palazzo più importante di Taranto. Tra l'auspicio e la consegna dell'opera restano da colmare vuoti burocratici (nuovo accordo formale) intenzioni progettuali (spazi da rimodulare), economie da valutare e, cosa più importante dalla quale tutto è dipeso, la rinuncia di qualsiasi proposito “bellicoso” da parte del subentrante. Una condizione senza la quale, forse, nessun accordo sarebbe stato raggiunto, nemmeno al suonare dei primi botti di San Silvestro, giorno nel quale Graniglia, il sindaco Stefàno e l'assessore Spalluto si sono effettivamente incontrati per riaprire la partita. I tarantini potrebbero vedere rianimate quelle impalcature piazzate al centro del Centro, e da quattro anni inattive, già dal prossimo marzo. La Siel rinuncia a qualsiasi strascico tecnico-finanziario (ovvero, niente contenzioso su eventuali arretrati) strappando col passato e rivolgendo lo sguardo solo e soltanto verso la realizzazione del Palazzo: in termini sociali potrebbe significare tanto. Graniglia nelle ultime due stagioni calcistiche ha sponsorizzato il Taranto. Non gli è riuscito, invece, il tentativo di rilevare la società di Blasi. (a.d.l.)

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        #4
        da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Domenica 11 gennaio 2009

        Palazzo degli Uffici ora l’impresa è pronta a trattare
        Si va verso la fine del lungo «braccio di ferro»
        L’azienda aveva chiesto un risarcimento milionario
        articolo di Fabio Venere

        Il cantiere di «Palazzo degli uffici» verso la riapertura? E’ questa la notizia che, a cavallo tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2009, sembra finalmente concretizzarsi. Un primo spiraglio si è aperto proprio il 31 dicembre scorso e una schiarita vera e proprio c’è stata venerdì scorso. Martedì 13 gennaio, intanto, ci sarà un nuovo incontro. Ma cosa ha sbloccato la situazione? Nelle settimane scorse, la « Siel progetti» che fa riferimento all’imprenditore tarantino Salvatore Graniglia (la sua azienda, lo scorso anno, ha sponsorizzato il Taranto Calcio) ha rilevato tutte le quote della «Pisa Costruzioni». Questa società, a sua volta, aveva rilevato dalla «Romagnoli» le quote della «Palazzo degli Uffici srl», la società costituita ad hoc per ristrutturare lo storico edificio che ospita il liceo classico «Archita». Il cantiere è praticamente fermo da oltre quattro anni. Le impalcature sono lì a testimoniare questa grande opera incompiuta. Incompiuta perché ancor prima dell’insediamento in Comune del commissario straordinario, Tommaso Blonda, i lavori erano rallentati sino a fermarsi completamente. La successiva dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Taranto (17 ottobre 2006) ha poi definitivamente bloccato tutti i progetti che necessitavano di una quota di cofinanziamento comunale. Si trattava di opere pubbliche realizzabili certo con fondi comunitari o ministeriali ma anche con risorse finanziarie provenienti dalle casse comunali. E le casse comunali nel 2006 sono state vuote, nel 2007 semivuote e solo nel 2008 hanno ripreso ossigeno. Questo, il quadro di partenza.
        Ma il vero nodo da sciogliere per sbloccare il contenzioso in atto ruota attorno ad una richiesta di risarcimento danni milionari formulata dalla «Pisa Costruzioni» all’Amministrazione comunale di Taranto. Risarcimento complessivo che si aggira sui 20 milioni di euro sulla base di 5 milioni per ogni anno di cantiere bloccato.
        Richiesta, questa, improponibile per un Comune che, nonostante si stia finanziariamente risollevando, resta ancora in stato di dissesto finanziario. Ed allora, nelle ultime settimane, si è consolidata l’ipotesi che quelle impalcature rimanessero il simbolo di un’opera pubblica incompiuta. Negli ultimi giorni, la svolta. La «Siel», che pure faceva parte dell’associazione temporanea d’imprese che si era aggiudicata la gara d’appalto, rileva da «Pisa Costruzioni» tutte le quote di «Palazzo degli Uffici srl». E, a questo punto, la Siel pur sottolineando il blocco del cantiere per quattro anni riformula i termini del contenzioso. Non tanto, o meglio non solo, una richiesta di corrispettivo economico per i danni subiti da questo lungo «stop» ma piuttosto una revisione, una riformulazione della convenzione sottoscritta sette anni fa con il Comune di Taranto. In altre parole, da quel che risulta alla Gazzetta, l’impresa punterebbe a rivedere i termini del diritto di superficie e magari anche a modificare l’importo del canone annuo che l’Amministrazione comunale verserà alla società costruttrice. Sono solo ipotesi, sia chiaro.

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          #5
          Invito tutti gli utenti a partecipare a questa discussione esprimento la propria opinione in merito o postando materiale che possa aiutarci a comprendere meglio la situazione attuale.
          Potreste anche postare delle foto dell'edificio, o meglio, delle impalcature che attualmente lo circondano!

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            #6
            Io mi diplomo mi laureo mi sposo ho dei bambini ke andranno all'Archita e ke a loro volta si diplomeranno e la scuola stara ancora così
            La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.(Kant)

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              #7
              nel grafico del sondaggio già due xsn hanno risp mai e sec me altri la pensano così...xk in effetti i lavori sn fermi da un casino d tempo....e nn si sa qnd riprenderanno...cm ha dtt pantacrazzy verranno i nostri figli magari ank i nostri nipoti in qst scuola ma le condizioni saranno ancora le medesime di oggi.....
              sigpicAmore non è guardarsi a vicenda, è guardare insieme nella stessa direzione. (Antoine De Saint-Exupéry)

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                #8
                Se non la dichiarano inagibile prima
                "I keep memories inside. Memories are nice but that's all they are."

                Originariamente inviato da CesaroSummability
                Ragion per cui (questa è per i miei fans Rizla e Clara, vi amo u_u)
                :Q_
                Take me to the magic of the moment on a glory night where the children of tomorrow dream away in the wind of change

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                  #9
                  Io ho votato Mai ahahah

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                    #10
                    Originariamente inviato da VioletTear Visualizza il messaggio
                    Io ho votato Mai ahahah
                    wow stiamo crescendo .... siamo già quattro ad aver risposto mai
                    sigpicAmore non è guardarsi a vicenda, è guardare insieme nella stessa direzione. (Antoine De Saint-Exupéry)

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                      #11
                      Originariamente inviato da -Katy the best- Visualizza il messaggio
                      wow stiamo crescendo .... siamo già quattro ad aver risposto mai
                      Io sn soddisfatta dal fatto ke sn stata la prima a votare mai eheheh
                      La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.(Kant)

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                        #12
                        Si torna a parlare di Palazzo degli Uffici grazie all'intervento degli insegnanti del liceo Archita.
                        Potete consultare la versione online della Gazzetta del Mezzogiorno o acquistarla in edicola (fate ancora in tempo).

                        Domani aggiorneremo questa discussione riportando i nuovi articoli.

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                          #13
                          da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Mercoledì 25 marzo 2009


                          Insegnanti in campo «Basta con l’Archita ridotto a eterno cantiere»

                          articolo di Fabio Venere

                          • Gli insegnanti dell’«Archita» rompono il silenzio. Stanchi, evidentemente, di vedere Palazzo degli uffici «intrappolato» da impalcature e ostacolato da transenne hanno inviato una lettera aperta al sindaco di Taranto, Ezio Stefàno ed al presidente della Provincia, Gianni Florido. In sostanza, vogliono sapere se e quando inizieranno i lavori di ristrutturazione del liceo. Vale la pena ricordare che i lavori in questione erano stati previsti da un project financing (progetto di finanza) ideato nel 2003 dalla giunta Di Bello. Gli interventi di ristrutturazione furono affidati alla Romagnoli spa che avviò solo i «sondaggi» per verificare la stabilità dell’edificio. Poi, il testimone passò dalla «Romagnoli» alla «Pisa Costruzioni». Ma ancor prima della dichiarazione di dissesto finanziario, però, i lavori vennero sospesi a causa della mancanza di risorse finanziarie da parte di Palazzo di città. Verso la fine dello scorso anno, intanto, la Siel ha rilevato il 100 per cento delle quote che la «Pisa Costruzioni» aveva nella società «Palazzo degli Uffici srl» che venne costituita ad hoc. Questa, in estrema sintesi, la situazione di una matassa che resta ingarbugliata anche perchè sul tavolo della trattativa pende la richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune di 20 milioni di euro. Nel frattempo, lo storico palazzo che domina la centralissima piazza della Vittoria resta intrappolato dalle impalcature.
                          Ma cosa scrivono nella lettera inviata a Stefàno e Florido i docenti? «Riusciranno mai i docenti, gli studenti e i genitori del liceo statale "Archita" a vedere iniziati e portati a termine - si chiedono gli insegnanti - i lavori di ristrutturazione dell'ex Palazzo degli Uffici in cui ha sede il più glorioso e prestigioso liceo della nostra città? Riusciranno mai i cittadini di Taranto a non vedere più quel palazzo, in stato di semiabbandono, da tempo immemorabile transennato, completamente accerchiato da impalcature e con infissi e finestre divelte?».
                          Sempre i docenti insistono a porsi quest’interrogativo: «Riusciremo mai tutti quanti noi a vedere un giorno restituito alla città e alla fruibilità di cittadini, studenti, docenti e loro famiglie un bene comune, un palazzo, che potrebbe essere un edifìcio di pregio, un vero e proprio monumento e che oggi appare ridotto ad un quasi rudere?».
                          Gli insegnanti del liceo, il cui portavoce è Nino Palma, ricorrono anche ad una metafora e affermano: «Restiamo ostinatamente attaccati come l'ostrica al suo scoglio, vogliamo rompere questo silenzio, vogliamo lanciare il nostro grido di dolore e manifestare tutto il disagio profondo che da anni, studenti, docenti e non docenti, genitori vivono per le precarie condizioni edilizie in cui versa la sede del più antico liceo della nostra città, dove si sono formate intere generazioni di studenti e dove hanno studiato - si riporta testualmente - uomini di grande levatura intellettuale e culturale, come Aldo Moro che hanno dato e continuano a dare lustro e prestigio alla città stessa e all'intero paese.
                          Per gli insegnanti si tratta di «un disagio appena alleviato dalla nostra opera educativa, che vuole continuare ad essere all'altezza della tradizione di questo liceo e dalle numerose attività culturali, di cui la nostra scuola continua ad essere, nonostante tutto, promotrice. Noi vi diciamo - così i docenti si rivolgono a Stefàno e Florido - che non è più sopportabile la vista di quel Palazzo che dovrebbe essere il fiore all’occhiello e il cuore pulsante della vita culturale e scolastica della nostra città e del quale oggi più nessuno sembra curarsi. Vi diciamo che non può più essere eluso o rinviato il problema di dare all'Archita una sede degna di questo nome, adeguata e sicura».
                          Con questa lettera, gli insegnanti evidenziano «una situazione logisticamente infelice e precaria, che è motivo di disagio per tutti noi e che potrebbe, se perpetuata, riflettersi in futuro, oltre che sulla nobile fatica dell'insegnare e dell'apprendere, anche sulla sua sopravvivenza e che già oggi certamente si riflette su quello che dovrebbe essere lo spirito fondamentale, la ragion d'essere di una comunità scolastica, quella di stare insieme, di operare insieme, di vivere insieme».

                          __________________________________________________ ___________


                          IL PUBBLICO
                          Parlano gli assessori ai Lavori pubblici del Comune e della Provincia di Taranto

                          Spalluto: ci sono problemi ma trattiamo con l'impresa
                          Carrieri: la prossima giunta deciderà che fare

                          articolo di Maria Rosaria Gigante e Fabio Venere

                          • «La situazione è difficile. Perchè negarlo? Anche questa fa parte di un’eredità del recente passato che ci siamo trovati a gestire». Alfredo Spalluto, assessore comunale ai Lavori pubblici, ammette le difficoltà legate alla riapertura dei lavori del cantiere di Palazzo degli uffici. «Nello scorso dicembre - conferma Spalluto - c’è stato un cambio nella compagine societaria e questo ha favorito quantomeno la ripresa delle trattative e degli incontri con la società. Stiamo trattando, stiamo valutando tutti gli aspetti della vicenda. Spero, a questo punto, di incontrarci nel giro di una settimana». E agli insegnanti che scrivono a Stefàno e Florido, cosa risponde Spalluto? «Incontrerò quantoprima questi docenti ed illustrerò loro i termini della vicenda. Certo, sul tappeto pesa anche la richiesta di risarcimento danni che aveva avanzato l’altra impresa affidataria dei lavori, la «Pisa Costruzioni srl», che aveva chiesto 5 milioni di euro per ogni anno di forzato «stop» del cantiere. Ovvero, 20 milioni di euro». A dire il vero, la nuova impresa (la Siel) non ha parlato di cifre anche se ha sottolineato di aver «subito dei danni economici per la mancata ripresa dei lavori determinata dalla mancanza di risorse finanziarie del Comune. Certo, ora l’Amministrazione comunale di Taranto - spiega Spalluto - vive una condizione economica migliore rispetto all’anno scorso ma non è altrettanto in grado di intervenire in maniera significativa. Per questo, è indispensabile raggiungere l’intesa coi privati magari rivedendo anche i termini della convenzione per l’utilizzo dell’edificio».
                          E passiamo alla voce della Provincia. «In tutta questa vicenda c’è una sola cosa certa: quegli 8 milioni e mezzo di euro quale contributo della Provincia di Taranto per il risanamento di parte del Palazzo degli Uffici. Sono 8 milioni e mezzo di euro che noi dovremmo erogare in contanti per la ristruttuazione del Liceo Archita, pronti in fondo cassa ed invece bloccati lì da oltre due anni e mezzo. Attendiamo ancora risposte in termini fattivi dal Comune di Taranto».
                          L’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Costanzo Carrieri, si dice davvero dispiaciuto per la sorte a cui sembra destinata un’opera del genere, che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello. L’attesa non potrà certo durare a lungo ancora. La precarietà della sede dell’Archita che occupa una superficie di 5 mila metri quadri è sotto gli occhi di tutti. «L’accordo - dice Carrieri - è frutto di una convenzione secondo la quale entro il 2010 l’opera avrebbe dovuto essere consegnata, altrimenti la Provincia sarà libera di rimodulare il finanziamento».
                          Vista la situazione e visti i tempi, si tratta di un nodo che dovrà essere sciolto dalla prossima amministrazione dunque? «Sì, ma è pur sempre un nodo positivo nel senso che, avendo i fondi a disposizione, si potrà decidere facilmente se dare continuità a quella scelta del passato oppure trovare una soluzione alternativa per garantire una sede dignitosa all’Archita. Intanto, non solo quei fondi sono bloccati lì, ma anno dopo anno l’amministrazione ha dovuto investire risorse per effettuare interventi tampone e comunque garantire sicurezza agli studenti. Quindi, comunque, costi in più che la Provincia ha dovuto sopportare».

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                          «Sì, i miei figli andranno al liceo e troveranno la situazione che c’è oggi»

                          articolo di Maria Rosaria Gigante


                          • Quando termineranno i lavori di restauro e di recupero del Palazzo degli Uffici? Se fossimo in Inghilterra, Paese in cui si scommette su tutto, la scommessa su una possibile data di conclusione lavori darebbe a lungo da che vivere a famelici bookmakers. Qui da noi è ovviamente oggetto di diatriba politico-amministrativa, ma anche di un forum tra studenti. Quelli dell’Archita, ovviamente. Il sondaggio, andato on line già da qualche tempo sul sito www.studentitaranto.com, non è stato in realtà granché contagioso, ma la risposta data comunque non lascia dubbi. Quando finiranno i lavori? Ma naturalmente mai. Non ci vuole molto a pensarlo, ancor meno a digitarlo, forse anche solo per una questione scaramantica.
                          Mai, quei lavori non finiranno mai: lo pensa l’81,25% degli studenti, percentuale che corrisponde solo a 13 studenti. Ma che importanza ha che siano solo in 13 a pensarlo? Sicuramente è indicativo di un sentire molto più collettivo. In tre, invece, accettano davvero il rischio e lanciano lì una data: uno studente - ma la percentuale è un rispettabile 6,25% - ipotizza il 2015. Un altro coraggioso 6,25% - pari ad uno studente ancora – si allarga ancora un po’: il 2019. Ed un altro si mette ancor più al sicuro: il 2020. Chiaroveggenza o cos’altro? Forse ironia o una maniera che ha qualcosa di goliardico per mettere alla berlina amministrazioni pensanti, progettualità fuori dal comune ed assolutamente originali, illusioni collettive di avere presto una sede dignitosa per una scuola da par suo.
                          «Apriamo questa discussione per seguire insieme ai nostri utenti le vicissitudini di uno dei palazzi più prestigiosi della nostra città, ormai da anni circondato da impalcature perché sottoposto a lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico incompiuti: il Palazzo degli Uffici. Apriamo anche un sondaggio col quale chiediamo ai nostri utenti di “scommettere” sull’anno in cui ritengono che saranno terminati i lavori di restauro, recupero ed adeguamento funzionale e tecnologico del Palazzo degli Uffici. Il sondaggio è pubblico, nel senso che si potrà visualizzare la scelta fatta da ciascun utente. Questo perchè in futuro possiate vantarvi di aver indovinato» annuncia il Super Moderator Plautus. Che, per informare sulla situazione in cui versa la questione-Palazzo degli Uffici, riporta proprio alcuni articoli apparsi sulla «Gazzetta» nei mesi scorsi. «L’opera incompiuta» titolava la «Gazzetta» il 15 novembre 2008. Stesso titolo che apre la ricognizione giornalistica degli studenti.
                          «Invito tutti gli utenti a partecipare a questa discussione esprimendo la propria opinione in merito o postando materiale che possa aiutarci a comprendere meglio la situazione attuale. Potreste anche postare delle foto dell'edificio, o meglio, delle impalcature che attualmente lo circondano» sollecita Plautus Super Moderator. «Io mi diplomo mi laureo mi sposo ho dei bambini ke andranno all'Archita e ke, a loro volta, si diplomeranno e la scuola starà ancora così», incalza pantacrazzy, un senior member del forum, che sceglie fonts dal colore viola per affermare la sua previsione. Poi, in seconda battuta, scegliendo un più convincente arancio, pantacrazzy non resiste ad una citazione kantiana: «La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta perché esse superano ogni capacità della ragione umana». Proprio così. Quando finiranno i lavori all’Archita? La ragione umana non può dare risposte.
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                            #14
                            da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Giovedì 26 marzo 2009

                            IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

                            Florido: per il liceo Archita pronti a fare la nostra parte


                            «Confermiamo il nostro impegno: 8 milioni e mezzo per la ristrutturazione del liceo Archita». Dopo l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, interviene anche Gianni Florido, presidente della Provincia. «Comprendo il disagio manifestato da studenti e docenti - afferma Florido -. La Provincia ha destinato alla ristrutturazione del Palazzo degli Uffici, relativamente al liceo Archita, 8 milioni e mezzo di euro. Una scelta coerente, quella che abbiamo assunto due anni e mezzo fa, rispetto all’impegno della nostra Amministrazione di investire decine di milioni di euro nell’edilizia scolastica. Non spetta a noi, anche questo è noto, sbloccare la situazione, anche se confermiamo la nostra piena disponibilità a far il possibile per concludere positivamente l’iter amministrativo e avviare finalmente i lavori. Sono pronto, insieme all’assessore ai Lavori pubblici Costanzo Carrieri e ai nostri uffici tecnici, a fornire tutti i chiarimenti del caso».

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                              #15
                              Riferimento: Palazzo degli Uffici: quale futuro?

                              Solo il giorno che accadrà qualche scalogna grossa, cominceranno a buttar giù qualche idea su come assestarla.
                              "Live now... Pay later!"

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                              Sto operando...
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