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METODO DI STUDIO ESAMI UNIVERSITARI

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    METODO DI STUDIO ESAMI UNIVERSITARI

    Cari Utenti,
    ho deciso di dedicare questa discussione ad un tema che riguarda gli studenti universitari e sempre di più i ragazzi con un disturbo dell'apprendimento.
    Vorrei proporre questo spazio per la condivisione delle strategie di studio adottate per lo studio dei manuali universitari o per le attività che si tengono in aula (prendere appunti, leggere le diapositive, ecc...).
    Ogni bambino-adolescente-adulto con l'esperienza acquisisce il metodo di studio più efficace per la realizzazione dei propri obiettivi formativi; poiché non esiste una regola vorrei che i diversi interventi definissero una guida per chi ancora non avesse trovato il modo più efficace per affrontare gli esami universitari.

    #2
    Riferimento: METODO DI STUDIO ESAMI UNIVERSITARI

    Forse il mio intervento risulterà ingeneroso, forse anche irriverente, tuttavia, poiché esiste la libertà di opinione, mi sia consentito di esprimermi: lo scopo di questa discussione è senz'altro lodevole ma ahimè utopico, poiché non esiste un metodo di studio universale. Il metodo di studio non è altro che il risultato dell'esperienza personale maturata in ambito scolastico/accademico: in altre parole esistono "tanti metodi di studio quanti sono gli studenti". L'analisi comparativa delle metodologie di studio può essere utile ma relativamente, perché stimola l'individuo-studente (a condizione che questo sia diligente) ad un consapevole, e quindi proficuo, problem solving ma di certo non risolve il problema in maniera assoluta: infatti un determinato metodo di studio può andar bene per "Tizio" ma non per "Caio". Inoltre ritengo che il problema del metodo di studio non sia meramente individuale, ossia non è imputabile solo ed esclusivamente allo studente: anche la scuola superiore avrebbe la sua parte di responsabilità, perché non fornisce allo studente, che si accosta al mondo accademico, gli strumenti per l'analisi e la sintesi adatti allo studio universitario, con l'inevitabile conseguenza del prolungamento del normale cursus studiorum, o peggio dell'abbandono. Ritengo infatti che la didattica delle scuole superiori presenti delle gravi lacune: da un lato gli insegnanti, sovente, non fanno altro che considerare gli alunni come delle "scatole" da riempire di nozioni, dall'altro abituano gli studenti alla logica del "compartimento stagno", facendo studiare di volta in volta il capitoletto o la paginetta da imparare a memoria per l'interrogazione.

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      #3
      Riferimento: METODO DI STUDIO ESAMI UNIVERSITARI

      Caro Ciccio90,
      vorrei ringraziarti per il generoso contributo alla discussione.
      Ho deciso di analizzare il tuo pensiero:

      -<<Forse il mio intervento risulterà ingeneroso, forse anche irriverente, tuttavia, poiché esiste la libertà di opinione, mi sia consentito di esprimermi>>.
      Ho dato vita a questa discussione per raccogliere e accogliere i pensieri degli studenti. Non considero il tuo intervento né ingeneroso né irriverente, ma lo considero un punto di vista per certi versi corretto per altri riduttivo. Mi piacerebbe sottolineare che le variabili in gioco, quando ci si approccia allo studio di una materia, sono tante (efficienza e predisposizione delle proprie funzioni cognitive,attitudine verso una specifica materia, esperienza acquisita e salute psicologica).

      -<<non esiste un metodo di studio universale>>: ESATTO!
      Il metodo di studio nasce dalla consapevolezza delle proprie abilità e dalla definizione delle proprie capacità nel tempo, queste ultime acquisite con l'esperienza. Molti studenti non raggiungono questa consapevolezza, ascoltare i diversi punti di vista potrebbe essere un valido aiuto.

      <<la scuola superiore avrebbe la sua parte di responsabilità, perché non fornisce allo studente, che si accosta al mondo accademico, gli strumenti per l'analisi e la sintesi adatti allo studio universitario>>: QUASI ESATTO!
      La scuola dovrebbe fornire allo studente gli strumenti necessari al raggiungimento del successo accademico. Ma facciamo attenzione a non colpevolizzare più del necessario il sistema scolastico, perché molti studenti, rispetto ad altri, raggiungono gli obiettivi previsti nei giusti tempi. Risulterebbe riduttivo considerare la scuola come unica variabile causale dell'insuccesso accademico o della mancata acquisizione del metodo di studio più adatto a ciascun ragazzo. Sarebbe sicuramente auspicabile, per ogni studente, avere il supporto di una figura professionale che costruisca, con lo stesso, il pensiero circa la strada formativa da intraprendere più vicina alle proprie attitudini (alla fine della scuola secondaria di I grado e di II grado); questo aiuterebbe a ridurre il numero di variabili intervenienti.

      -<<lo scopo di questa discussione è senz'altro lodevole ma ahimè utopico>>
      Probabilmente, e questo lo asserisco per esperienza professionale, ci sono degli studenti universitari che necessitano di una guida che orienti il proprio modo di approcciarsi allo studio di una materia.

      -<<L'analisi comparativa delle metodologie di studio può essere utile ma relativamente>>
      Leggendo i diversi punti di vista, alcuni studenti potrebbero trarre delle idee utili all'organizzazione dell'attività di studio.

      Ti ringrazio per il contributo!

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