Tanti anni fa me ne sono andato parecchio lontano da Taranto, dall'altra parte dello stato. Mi sono trasferito che ero piccolo, facevo ancora le medie, erano gli anni '80.
La mia infanzia non è stata particolarmente felice ma neanche difficile, e sinceramente vivere a Taranto non mi entusiasmava troppo: avrei preferito posti un po' più tranquilli, per quanto ne sapessi del mondo a quell'età.
Nonostante tutto ho dei ricordi che ogni tanto mi fanno venire nostalgia: le due vie in cui ho abitato, i posti dove i miei parenti mi portavano, la scuola elementare Acanfora, i miei primi "avventurosi" giri da solo nei dintorni di casa. Uno dei miei ricordi più belli è questo: ogni sabato, dopo pranzo, non facevo altro che usicre dal portone del mio palazzo e attraversare la strada per passare un divertentissimo pomeriggio alla sala giochi Elvis Presley, in via Principe Amedeo. Era una grande sala con tre entrate e tre insegne fatte con tubi colorati al neon, piena di coin-op ai lati e biliardi al centro. Con le mie 300 lire in tasca e un entusiasmo indescrivibile facevo le mie 3 partite settimanali e alla fine rimanevo a veder giocare gli altri, poi arrivata la sera riattraversavo la strada per tornare a casa e aspettare il sabato successivo.
Di quel breve tratto di via come me lo ricordavo non è rimasto praticamente nulla: la Elvis è chiusa da molti anni, i negozi non sono più gli stessi ed è cambiata anche la direzione del senso unico della via. Lascio queste poche righe come piccola testimonianza di quei tempi e luoghi non più esistenti, che hano fatto parte della mia vita come quella di tanti altri.
La mia infanzia non è stata particolarmente felice ma neanche difficile, e sinceramente vivere a Taranto non mi entusiasmava troppo: avrei preferito posti un po' più tranquilli, per quanto ne sapessi del mondo a quell'età.
Nonostante tutto ho dei ricordi che ogni tanto mi fanno venire nostalgia: le due vie in cui ho abitato, i posti dove i miei parenti mi portavano, la scuola elementare Acanfora, i miei primi "avventurosi" giri da solo nei dintorni di casa. Uno dei miei ricordi più belli è questo: ogni sabato, dopo pranzo, non facevo altro che usicre dal portone del mio palazzo e attraversare la strada per passare un divertentissimo pomeriggio alla sala giochi Elvis Presley, in via Principe Amedeo. Era una grande sala con tre entrate e tre insegne fatte con tubi colorati al neon, piena di coin-op ai lati e biliardi al centro. Con le mie 300 lire in tasca e un entusiasmo indescrivibile facevo le mie 3 partite settimanali e alla fine rimanevo a veder giocare gli altri, poi arrivata la sera riattraversavo la strada per tornare a casa e aspettare il sabato successivo.
Di quel breve tratto di via come me lo ricordavo non è rimasto praticamente nulla: la Elvis è chiusa da molti anni, i negozi non sono più gli stessi ed è cambiata anche la direzione del senso unico della via. Lascio queste poche righe come piccola testimonianza di quei tempi e luoghi non più esistenti, che hano fatto parte della mia vita come quella di tanti altri.