Università di Bari, ecco i corsi di laurea a Taranto
Università, in attesa che accada qualcosa e che la realtà locale metta mano al nuovo piano triennale che pare essere naufragato nelle nebbie (nonostante il torrido clima estivo), l’Ateneo di Bari ha varato - e dunque ufficializzato - l’offerta formativa universitaria per il prossimo anno accademico. Cosa c’è a Taranto? Al netto della definizione numerica dei posti che saranno resi disponibili nei corsi di laurea delle professioni sanitarie (la Scuola di Medicina di Bari dovrebbe suddividere in queste ore il pacchetto dei posti ricevuti dal ministero ed è stato annunciato un aumento a Taranto), ecco i corsi di laurea di primo livello sui quali potranno orientare le proprie scelte gli studenti tarantini e, ci si augura, anche studenti provenienti da altre realtà. Si tratta, dunque, di Economia e amministrazione delle aziende, Fisioterapia, Infermieristica, Informatica e comunicazione digitale, Scienze ambientali, Scienze e gestione delle attività marittime, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
Tra i corsi magistrali a ciclo unico (cinque anni), da annoverare ovviamente Giurisprudenza. Per le lauree magistrali di secondo livello, invece, corso di laurea in Strategie d’impresa e management. Tutti corsi di laurea ai quali - è bene evidenziare - si aggiungono quelli previsti nella sede di Taranto del Politecnico di Bari. Ma, come è facile notare, si è impoverita nel corso degli anni l’offerta formativa erogata a Taranto. L’ultima “vittima” è il corso di laurea in Scienze dei Beni culturali e del turismo, cancellato nell’offerta complessiva di Ateneo. Dal manifesto non sembrerebbe evincersi, infatti, che il corso avrà un seguito, come era stato garantito nonostante la cancellazione a Taranto per insufficienza di organico. Il prosieguo era stato garantito nei mesi scorsi, quando era scoppiato il problema, perché si pensava di fare ricorso alla teledidattica. Ma, almeno, stando al manifesto degli studi, di tutto ciò non pare esserci traccia. Intanto, il corso affine di Scienze dei beni culturali - questo si presente nell’offerta didattica - appare presente solo a Bari.
Ad accendere i riflettori su tale offerta formativa a Taranto è il Comitato per la Qualità della Vita, impegnato negli ultimi mesi nella raccolta di firme a sostegno del mantenimento di Beni culturali a Taranto, anche in considerazione della rivalutazione che il patrimonio artistico e dei beni culturali sembrerebbe voler avere negli impegni di Governo per Taranto, così come potrebbe emergere nel Tavolo convocato dallo stesso Governo per il 20 luglio. [...]
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 14 Luglio 2015
Università di Bari, ecco i corsi di laurea a Taranto
“Sacrificate” Scienze in beni culturali e del turismo
Non ci saranno nemmeno le lezioni con la teledidattica
“Sacrificate” Scienze in beni culturali e del turismo
Non ci saranno nemmeno le lezioni con la teledidattica
Università, in attesa che accada qualcosa e che la realtà locale metta mano al nuovo piano triennale che pare essere naufragato nelle nebbie (nonostante il torrido clima estivo), l’Ateneo di Bari ha varato - e dunque ufficializzato - l’offerta formativa universitaria per il prossimo anno accademico. Cosa c’è a Taranto? Al netto della definizione numerica dei posti che saranno resi disponibili nei corsi di laurea delle professioni sanitarie (la Scuola di Medicina di Bari dovrebbe suddividere in queste ore il pacchetto dei posti ricevuti dal ministero ed è stato annunciato un aumento a Taranto), ecco i corsi di laurea di primo livello sui quali potranno orientare le proprie scelte gli studenti tarantini e, ci si augura, anche studenti provenienti da altre realtà. Si tratta, dunque, di Economia e amministrazione delle aziende, Fisioterapia, Infermieristica, Informatica e comunicazione digitale, Scienze ambientali, Scienze e gestione delle attività marittime, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
Tra i corsi magistrali a ciclo unico (cinque anni), da annoverare ovviamente Giurisprudenza. Per le lauree magistrali di secondo livello, invece, corso di laurea in Strategie d’impresa e management. Tutti corsi di laurea ai quali - è bene evidenziare - si aggiungono quelli previsti nella sede di Taranto del Politecnico di Bari. Ma, come è facile notare, si è impoverita nel corso degli anni l’offerta formativa erogata a Taranto. L’ultima “vittima” è il corso di laurea in Scienze dei Beni culturali e del turismo, cancellato nell’offerta complessiva di Ateneo. Dal manifesto non sembrerebbe evincersi, infatti, che il corso avrà un seguito, come era stato garantito nonostante la cancellazione a Taranto per insufficienza di organico. Il prosieguo era stato garantito nei mesi scorsi, quando era scoppiato il problema, perché si pensava di fare ricorso alla teledidattica. Ma, almeno, stando al manifesto degli studi, di tutto ciò non pare esserci traccia. Intanto, il corso affine di Scienze dei beni culturali - questo si presente nell’offerta didattica - appare presente solo a Bari.
Ad accendere i riflettori su tale offerta formativa a Taranto è il Comitato per la Qualità della Vita, impegnato negli ultimi mesi nella raccolta di firme a sostegno del mantenimento di Beni culturali a Taranto, anche in considerazione della rivalutazione che il patrimonio artistico e dei beni culturali sembrerebbe voler avere negli impegni di Governo per Taranto, così come potrebbe emergere nel Tavolo convocato dallo stesso Governo per il 20 luglio. [...]
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 14 Luglio 2015
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