“Scuole ancora al freddo: la Provincia resta assente”
Ancora aule al freddo. Monta la protesta degli studenti delle scuole superiori di Taranto e di alcuni comuni della provincia. Almeno di quelle scuole dove, per difficoltà economiche, l’Amministrazione provinciale, cui compete appunto la gestione delle aule degli istituti di secondo grado, non ha ancora provveduto a fornire di gasolio gli impianti di riscaldamento e dove non si è ancora effettuata la trasformazione in impianti a metano. Il provvedimento e il relativo acquisto di gasolio è stato invece assicurato nelle scuole ubicate nei comuni oltre i 300 metri. La Provincia ha fatto più volte sapere che, nell’arco di qualche giorno, avrebbe provveduto anche per le scuole in un primo momento escluse avendo probabilmente trovato altri centomila euro necessari ad effettuare un primo acquisto. Ma di fatto in queste giornate di protesta non è accaduto nulla. Se non la formulazione di nuove promesse. Da qui la presa di posizione degli studenti che, dalle minacce dei giorni scorsi, hanno deciso di passare alle manifestazioni più significative. Per lunedì prossimo, infatti, è annunciata una giornata di sciopero in quelle scuole esposte al problema.
Intanto, ieri gli studenti hanno anche elaborato un documento inviato al prefetto Umberto Guidato in cui descrivono la situazione di disagio in cui stanno frequentando le lezioni in questi giorni. Nei giorni scorsi si erano fatti sentire anche gli studenti che frequentano convitto e semiconvitto dell’istituto “Mondelli” a Massafra. Una struttura in piena campagna dove il rigore della temperatura si fa sentire in modo pesante la notte. Ma anche durante il giorno gli studenti lamentavano il fatto di non poter neanche utilizzare l’acqua calda.
Studenti e docenti. A protestare sono anche circa 2mila docenti universitari di 82 Atenei italiani. Una protesta a cui si associano anche i docenti del Dipartimento di Taranto. La rivolta è contro il blocco delle classi e degli scatti stipendiali. Nella legge di Stabilità in discussione alla Camera - spiegano in un documento - non è più reiterato per il 2016 il blocco delle classi e degli scatti stipendiali della docenza universitaria, rimasto in vigore per cinque anni, dal 2011 al 2015, né vengono riconosciuti gli effetti giuridici del quinquennio 2011-2015. Invece per tutti gli altri dipendenti pubblici il blocco è cessato fin dall’1 gennaio 2015 e sono stati riconosciuti gli effetti giuridici del periodo 2011-2014. I docenti precisano di non chiedere alcuna restituzione, né arretrati per il quadriennio 2011-2014, né aumenti di stipendio, ma solo di poter percepire dall’1 gennaio 2015, come tutte le altre categorie del pubblico impiego, le retribuzioni che sarebbero spettate loro in assenza del blocco del quadriennio 2011-2014. A questo - dice il professor Nicola Triggiani - “si aggiunga che migliaia di professori associati, i quali hanno superato una rigorosa procedura di abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore ordinario, attendono da due anni di essere assunti, ma ciò risulta impedito dalla mancanza di fondi dei singoli Atenei, e in particolare di quelli del Sud. Di conseguenza in moltissime sedi universitarie i ruoli degli ordinari risultano completamente scoperti in moltissime discipline”.
17 dicembre scioperano gli studenti
Spostata da lunedì 14 dicembre a giovedì 17 dicembre la giornata di protesta degli studenti delle scuole superiori di Taranto che lamentano, in primo luogo, il mancato funzionamento del riscaldamento nei licei Aristosseno, Archita e Lisippo di Taranto, negli istituti Pacinotti ed Archimede di Taranto, ed ancora nei licei Calò di Grottaglie, Galilei, De Sanctis e Einaudi di Manduria. Per questa ed altre ragioni, gli studenti hanno scritto una lettera al prefetto Umberto Guidato chiedendo un incontro. Nel documento rivendicano il diritto a studiare in ambienti nelle migliori condizioni. “Siamo stanchi - scrivono al prefetto - di seguire lezioni con giubbotti e maglioni pesanti e, in alcuni casi, anche con borse con acqua calda poiché le aule e i corridoi sono davvero freddi”. Ma gli studenti contestano anche la scarsa sicurezza al Calò di Grottaglie, l’assenza di scala antincendio all’Aristosseno, la mancanza di una sede adeguata sia per il Lisippo (alunni e docenti in attesa da mesi dell’immobile previsto presso i salesiani di viale Virgilio) che per l’Archita (liceo costretto, a causa dell’interruzione dei lavori al Palazzo degli Uffici, ad essere distribuito su più sedi). “Siamo stanchi e scoraggiati da queste situazioni che ogni giorno condizionano e indeboliscono il nostro diritto allo studio”, scrivono al prefetto auspicando al più presto una occasione di confronto e di soluzione dei problemi lamentati.
“Scuole ancora al freddo: la Provincia resta assente”
Gli studenti delle superiori: ci avete promesso la soluzione e invece nulla.
Gli studenti delle superiori: ci avete promesso la soluzione e invece nulla.
Ancora aule al freddo. Monta la protesta degli studenti delle scuole superiori di Taranto e di alcuni comuni della provincia. Almeno di quelle scuole dove, per difficoltà economiche, l’Amministrazione provinciale, cui compete appunto la gestione delle aule degli istituti di secondo grado, non ha ancora provveduto a fornire di gasolio gli impianti di riscaldamento e dove non si è ancora effettuata la trasformazione in impianti a metano. Il provvedimento e il relativo acquisto di gasolio è stato invece assicurato nelle scuole ubicate nei comuni oltre i 300 metri. La Provincia ha fatto più volte sapere che, nell’arco di qualche giorno, avrebbe provveduto anche per le scuole in un primo momento escluse avendo probabilmente trovato altri centomila euro necessari ad effettuare un primo acquisto. Ma di fatto in queste giornate di protesta non è accaduto nulla. Se non la formulazione di nuove promesse. Da qui la presa di posizione degli studenti che, dalle minacce dei giorni scorsi, hanno deciso di passare alle manifestazioni più significative. Per lunedì prossimo, infatti, è annunciata una giornata di sciopero in quelle scuole esposte al problema.
Intanto, ieri gli studenti hanno anche elaborato un documento inviato al prefetto Umberto Guidato in cui descrivono la situazione di disagio in cui stanno frequentando le lezioni in questi giorni. Nei giorni scorsi si erano fatti sentire anche gli studenti che frequentano convitto e semiconvitto dell’istituto “Mondelli” a Massafra. Una struttura in piena campagna dove il rigore della temperatura si fa sentire in modo pesante la notte. Ma anche durante il giorno gli studenti lamentavano il fatto di non poter neanche utilizzare l’acqua calda.
Studenti e docenti. A protestare sono anche circa 2mila docenti universitari di 82 Atenei italiani. Una protesta a cui si associano anche i docenti del Dipartimento di Taranto. La rivolta è contro il blocco delle classi e degli scatti stipendiali. Nella legge di Stabilità in discussione alla Camera - spiegano in un documento - non è più reiterato per il 2016 il blocco delle classi e degli scatti stipendiali della docenza universitaria, rimasto in vigore per cinque anni, dal 2011 al 2015, né vengono riconosciuti gli effetti giuridici del quinquennio 2011-2015. Invece per tutti gli altri dipendenti pubblici il blocco è cessato fin dall’1 gennaio 2015 e sono stati riconosciuti gli effetti giuridici del periodo 2011-2014. I docenti precisano di non chiedere alcuna restituzione, né arretrati per il quadriennio 2011-2014, né aumenti di stipendio, ma solo di poter percepire dall’1 gennaio 2015, come tutte le altre categorie del pubblico impiego, le retribuzioni che sarebbero spettate loro in assenza del blocco del quadriennio 2011-2014. A questo - dice il professor Nicola Triggiani - “si aggiunga che migliaia di professori associati, i quali hanno superato una rigorosa procedura di abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore ordinario, attendono da due anni di essere assunti, ma ciò risulta impedito dalla mancanza di fondi dei singoli Atenei, e in particolare di quelli del Sud. Di conseguenza in moltissime sedi universitarie i ruoli degli ordinari risultano completamente scoperti in moltissime discipline”.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 11 Dicembre 2015
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 11 Dicembre 2015
17 dicembre scioperano gli studenti
Spostata da lunedì 14 dicembre a giovedì 17 dicembre la giornata di protesta degli studenti delle scuole superiori di Taranto che lamentano, in primo luogo, il mancato funzionamento del riscaldamento nei licei Aristosseno, Archita e Lisippo di Taranto, negli istituti Pacinotti ed Archimede di Taranto, ed ancora nei licei Calò di Grottaglie, Galilei, De Sanctis e Einaudi di Manduria. Per questa ed altre ragioni, gli studenti hanno scritto una lettera al prefetto Umberto Guidato chiedendo un incontro. Nel documento rivendicano il diritto a studiare in ambienti nelle migliori condizioni. “Siamo stanchi - scrivono al prefetto - di seguire lezioni con giubbotti e maglioni pesanti e, in alcuni casi, anche con borse con acqua calda poiché le aule e i corridoi sono davvero freddi”. Ma gli studenti contestano anche la scarsa sicurezza al Calò di Grottaglie, l’assenza di scala antincendio all’Aristosseno, la mancanza di una sede adeguata sia per il Lisippo (alunni e docenti in attesa da mesi dell’immobile previsto presso i salesiani di viale Virgilio) che per l’Archita (liceo costretto, a causa dell’interruzione dei lavori al Palazzo degli Uffici, ad essere distribuito su più sedi). “Siamo stanchi e scoraggiati da queste situazioni che ogni giorno condizionano e indeboliscono il nostro diritto allo studio”, scrivono al prefetto auspicando al più presto una occasione di confronto e di soluzione dei problemi lamentati.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 12 Dicembre 2015
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 12 Dicembre 2015
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