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Rassegna Stampa 2012

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    #16
    Riferimento: Rassegna Stampa 2012

    “Con la Provincia soppressa che fa il Comune sull'Università?”
    Appello al sindaco Stefàno del Comitato qualità della vita
    “I due mesi che mancano al nuovo anno sono fondamentali”

    I tasselli della nuova giunta comunale vanno gradualmente aggregandosi ma ne manca ancora uno, rinviato alle prossime settimane. Ed è in realtà particolarmente centrale. Manca, infatti, ancora la designazione all'assessore alla Pubblica istruzione ed Università, da sempre la cenerentola delle amministrazioni. Ma in una fase cruciale in cui c'è da fare i conti con un patto per il sostegno e lo sviluppo del Polo universitario jonico del 21 ottobre 2011 in attesa di verifica, con la recente sentenza della Corte Costituzionale sul dimensionamento scolastico e soprattutto con le ricadute sul sistema scolastico dalla soppressione delle Provincie, la mancanza, al momento, di una delega alla Pubblica istruzione a Palazzo di Città potrebbe rappresentare una criticità ancora maggiore. A manifestare tutte le sue preoccupazioni al sindaco Ezio Stefàno è il presidente del Comitato per la qualità della vita, Carmine Carlucci, da sempre vicino ai problemi della formazione dei giovani. Una preoccupazione tutta politica, dunque, di chi, pur dando atto e plauso al sindaco del “conferimento di impegni significativi a due giovani professioniste espressioni dell'Università e del mondo professionale”, pone l'accento sugli impegni che attendono invece sul fronte di scuola e Università.
    “Questi due mesi che ci dividono dall'inizio del nuovo anno scolastico e accademico - scrive Carlucci al sindaco - sono da considerarsi strategici anche in relazione alla soppressione della Provincia, all'entrata in vigore del nuovo Statuto dell'Università di Bari, alla mancata verifica del patto, alla soppressione delle Facoltà e all'istituzione di un solo Dipartimento che significa che, oltre a Giurisprudenza ed Economia, tutti gli altri corsi di laurea presenti a Taranto afferiranno ai Dipartimenti di Bari”. E, ancora, c'è da fare i conti con la razionalizzazione delle scuole e il passaggio delle competenze dalla Provincia ai Comuni.
    Ribadendo quindi la richiesta di un'urgente convocazione degli Stati generali della conoscenza, il Comitato per la qualità della vita pone - in una sorta di ipotesi di lavoro - domande su una serie di punti del patto per il polo universitario jonico che hanno bisogno di verifica. Eccone brevi stralci: all'articolo 2 possono considerarsi ancora soggetti del patto il Consorzio universitario jonico e la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, l'uno in via di liquidazione, l'altra non più interlocutore per il costruendo nuovo ospedale? All'articolo 3, in tema di offerta formativa, che ne è di Medicina, Scienze umane, Medicina e Scienze della salute? Quale consolidamento della laurea triennale in tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro? Quali le prospettive dell'ipotizzato Centro di educazione ed esperienze ambientali? Quando lo sportello Cus? Ed ancora, all'articolo 12, in tema di immobili concessi all'Università, necessaria una verifica sull'utilizzo dei Palazzi Amati e Delli Ponti e delle sedi di via Deledda e via Acton.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 22 Luglio 2012

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      #17
      Riferimento: Rassegna Stampa 2012

      Casa studenti, un progetto sfumato
      Sarebbe dovuto sorgere in via Acton ora destinata alla Polizia municipale

      Il comando di Polizia locale sarà presto funzionante presso la struttura di via Acton che sino allo scorso anno accademico ospitava la facoltà di Giurisprudenza e il corso di laurea in Lettere, ora trasferitisi nella sede dell'ex convento San Francesco in Città vecchia. Della nuova destinazione d'uso della struttura in via Acton decisa dal Comune ne ha parlato ieri la “Gazzetta”. Che ne è, dunque, del progetto dell'Università di Bari di realizzare in quella sede una casa dello studente ed una sorta di centro studi per gli studenti universitari tarantini, progetto per il quale in passato si parlava di fondi (qualche milione di euro) intercettati dall'Università nell'ambito di una progettazione europea? E che ne è, soprattutto, di quanto previsto dal programma regionale per l'edilizia universitaria deliberato esattamente un anno fa, il 26 luglio 2011, con cui la Regione apriva alla presentazione di progetti per il cofinanziamento statale?
      Il programma regionale prevedeva la realizzazione proprio nella sede di via Acton a Taranto di una casa dello studente con 88 posti letto che, insieme agli altri posti letto da realizzarsi in altre sedi delle diverse università pugliesi, avrebbe portato complessivamente a 2043 in Puglia l'offerta di posti letto a favore di studenti universitari capaci e meritevoli privi di mezzi. Dai dati allegati alla deliberazione di giunta regionale risulterebbe che secondo una elaborazione del ministero del giugno 2011 relativa all'anno accademico 20072008 gli studenti di Taranto erano 5.725, di cui 5.114 residenti nella stessa provincia, 436 fuori di fuori provincia e stessa Regione, 175 fuori provincia di altra Regione. In considerazione che i dati delle iscrizioni sarebbero piuttosto stabili, si faceva poi una proiezione e si stimava un fabbisogno assoluto derivante dal totale di 523 studenti residenti fuori provincia e fuori Regione. Il che avrebbe portato ad avere a Taranto una residenza universitaria di 88 posti, quindi un posto letto ogni 6 studenti, a fronte di una media regionale di un posto letto ogni 14 studenti. Che ne è stato di tutto ciò?
      “La sede di via Acton è stata praticamente dismessa e le utenze staccate da quando la facoltà di Giurisprudenza è stata trasferita - dice il responsabile amministrativo del Polo universitario jonico, Raffaele Elia -. La struttura è nella disponibilità dell'Università di Bari in virtù di un comodato d'uso che può essere revocato da una delle parti se ci sono esigenze diverse. Credo che le volontà di realizzazione del progetto relativo ad una casa per lo studente sia venuta meno, ma non ne conosco le ragioni”. Insomma, il progetto realizzativo è morto lì sul nascere, forse per qualche difetto istruttorio - ipotizza qualcuno -, o forse per mancanza potenziale di utenti.
      Il direttore della locale Agenzia per il Diritto allo studio, Antonio Palmiotta, si è insediato a novembre del 2009. “All'epoca del mio insediamento - dice - chiesi qualche ragguaglio su quel progetto ma la direzione generale mi fece capire che c'erano pochissime possibilità per quel progetto. In ogni caso avviamo un monitoraggio tra gli studenti iscritti per capire quale fosse il fabbisogno reale di una residenza universitaria su Taranto. Lo scorso anno abbiamo messo a disposizione, grazie ad una convenzione con il Tursport, 20 posti letto. Quest'anno, nel nuovo bando per le borse di studio per il prossimo anno accademico, abbiamo previsto la stessa disponibilità”.
      Come sono andate le cose? A fronte di 22 studenti riconosciuti fuori sede dall'Agenzia (studenti che hanno fatto domanda di borsa di studio e che, pertanto, avendone diritto, possono chiedere l'alloggio), in 15 hanno accettato il posto letto nella struttura del Tursport. Posto letto che viene concesso gratuitamente. In assenza di studenti vincitori di borse di studio, i posti letto possono essere attribuiti a studenti idonei ma non vincitori ai quali viene chiesto un contributo di 60 euro mensili. La disponibilità della struttura, tuttavia, non è stata esente da critiche da parte degli studenti che ne lamentavano l'eccessiva distanza dalle sedi universitarie e il contestuale aumento del costo dell'abbonamento ai mezzi pubblici.



      LA PROPOSTA: PRENDE POSIZIONE IL PRESIDENTE DEL DISTRETTO PRODUTTIVO REGIONALE DELL'AMBIENTE DEL RIUTILIZZO
      Polo scientifico-tecnologico da attrezzare
      Ferrara di Confindustria: sia il riferimento tecnico delle bonifiche ambientali

      “Il Polo scientifico tecnologico di Taranto diventi il riferimento tecnico-scientifico per le bonifiche del Sin (sito di interesse nazionale) di Taranto”. In prospettiva degli imponenti interventi riguardanti l'area industriale jonica, è il presidente del Dipar (Distretto produttivo regionale dell'ambiente e del riutilizzo, struttura che ha sede in Confindustria), Lorenzo Ferrara, a lanciare l'appello perché torni in pista la prospettiva del Polo scientifico tecnologico “Magna Grecia”. “Il Polo può candidarsi da subito a diventare il riferimento tecnico-scientifico per le bonifiche del Sin di Taranto - dice Ferrara -. Esiste infatti, ed è già operativa, una Ats (Associazione temporanea di scopo) che può offrire ogni tipo di indicazione a carattere tecnico-scientifico utile in prospettiva di tali imponenti interventi sull'area industriale di Taranto”. L'Ats già esistente e nata nella prospettiva della prossima costituzione del Polo “Magna Grecia”, si fa notare, risulta attualmente ancora formata dall'Università e dal Politecnico di Bari, dal Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche e dall'Arpa Puglia.
      Ferrara insiste sulla sua richiesta finalizzata a rilanciare ruolo e progettualità del Polo e a indicare uno dei primi impegni di cui occuparsi. “Le bonifiche - dice - costituiscono in questo senso la priorità delle priorità, ed ancor di più si presentano come “centrali” nell'ambito della difficile questione ambientale, direttamente legata al sistema industriale, che in questi giorni sta registrando i suoi passaggi più cruciali. Le imponenti operazioni di bonifica del Sin Taranto costituiscono una delle tematiche più urgenti nell'agenda del governo, chiamato direttamente a gestire la complessa vertenza anche per individuare e quindi stanziare le risorse, particolarmente ingenti, che dovranno essere impiegate ai fini delle operazioni di riqualificazione ambientale dell'area in esame”.
      Per il presidente del Dipar è, dunque, il Polo scientifico tecnologico il referente più accreditato per un intervento di tale portata.

      articoli di Maria Rosaria Gigante
      pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 26 Luglio 2012

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        #18
        Vandali distruggono “Economia”

        IRRUZIONE DA UNA PORTA SECONDARIA. IN FRANTUMI ANCHE I PANNELLI FOTOVOLTAICI CHE SI TROVANO SUL TETTO. SUL POSTO LA POLIZIA PER LE INDAGINI
        Vandali distruggono “Economia”
        Una banda di teppisti ha causato danni ingenti alla facoltà di via Lago Maggiore

        Cosa avranno fatto mai di male quelle aule per meritarsi tanta furia? Una banda di spietati teppisti ieri sera ha distrutto la facoltà di “Economia” che si trova in via lago maggiore al rione Salinella di Taranto. In frantumi sono andati quadri elettrici, il lettore per il riconoscimento dei badge dei dipendenti e tutto quanto è capitato a tiro dei vandali. Che, non appagati, sono riusciti anche ad arrampicarsi sul tetto dell'edificio ed hanno spaccato certosinamente, uno per uno, tutti i pannelli fotovoltaici che servivano ad alimentare la struttura con energia pulita. I danni, ancora non quantificati, ammontano comunque a svariate migliaia di euro.
        Ad accorgersi del raid sono stati gli agenti di un istituto di vigilanza che si occupa della sicurezza dell'edificio. Le guardie giurate hanno trovato la porta di ingresso forzata e hanno chiamato la Polizia. Sul posto anche gli agenti della Squadra Volante che hanno avviato le indagini.


        articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 07 Agosto 2012

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          #19
          Archita, il cantiere riapre?

          IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ATTENDE ANCORA CHE ARRIVI L'OK DEL GENIO CIVILE. PRESTO LA DELIBERA IN GIUNTA
          Archita, il cantiere riapre?
          Sopralluogo del consorzio veneziano “Aeders”. Si inizierà dal solaio

          Palazzo degli Uffici, i lavori di ristrutturazione e riqualificazione dello storico immobile inizieranno dal solaio. Quando? È una bella domanda a cui, per ora, non si può ancora rispondere adeguatamente. Dipende dai tempi della burocrazia. O meglio, dipende da quel che si apprende in ambienti comunali, dal Genio civile.
          Intanto, prossimamente, in giunta dovrebbe essere presentata ed approvata la delibera che determina la nuova assegnazione degli spazi da utilizzare. Tra cui, come già anticipato dalla Gazzetta, ci sarà anche un albergo di lusso.
          Il Comune, infatti, dovrà necessariamente votare una delibera con la quale si modifica l'iniziale progetto elaborato dal consorzio “Aeders”, concessionario del progetto di ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo degli uffici. La modifica si rende necessaria perché l'impresa concessionaria, negli spazi dell'edificio ad essa assegnati, non vuole realizzare più solo una galleria commerciale con 10 negozi ma anche un albergo associato ad un'importante catena alberghiera.
          Ed allora, quali sono le “cifre” di Palazzo degli uffici e quali saranno i costi che Comune e Provincia dovranno sostenere? L'Amministrazione comunale di Taranto, grazie ad un mutuo acceso con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro ) .
          Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19,5 milioni di euro. La somma rimanente (13,5) sarà coperta dall'impresa, consorzio Aeders, che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo.
          Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune (ci metterà degli uffici risparmiando sui fitti passivi); 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e, appunto, un albergo.
          L'altroieri c'è stato un sopralluogo del consorzio “Aeders” a Palazzo degli Uffici. Per il Comune c'era il consigliere incaricato, Alfredo Spalluto. Intanto, vale la pena di ricordarlo, a fine giugno è saltato l'ultimo ostacolo alla ripresa dei lavori. Lavori, peraltro, fermi da più di sette anni. Ma cosa è accaduto? Gli ingegneri Giuseppe Vecchi e Gianfranco Tonti, originari direttori dei lavori del progetto ideato e voluto nel 2003, al momento di depositare al Tar di Lecce la documentazione integrativa relativa al loro ricorso contro il Comune di Taranto per la loro esclusione dalla carica di direttore dei lavori, hanno preferito fare un passo indietro. I due, assistiti dall'avvocato Giuseppe Misserini esperto in Diritto amministrativo, hanno voluto compiere un gesto di distensione andando incontro alla città che attende da troppi anni ormai che quest'opera venga completata.

          articolo di Fabio Venere
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 7 Settembre 2012

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            #20
            Debutta il polo commerciale: tre istituti fusi in uno solo

            Debutta il polo commerciale: tre istituti fusi in uno solo
            Insieme Bachelet, Pertini e Pitagora: è la novità più rilevante
            Ma che accadrà col riassetto che coinvolge Provincia e Comuni?

            Tra pochi giorni via alle lezioni del nuovo anno scolastico, ma operatori scolastici già al lavoro per la messa a punto di tutte le procedure connesse alla ripartenza. Cambiata, nel frattempo, anche a Taranto la mappa geografica delle scuole a seguito di una serie di soppressioni, modifiche e accorpamenti previsti dalla Regione col piano di dimensionamento che la stessa Regione ha deciso di attuare nonostante l'impugnativa vinta sulle leggi nazionali. Il criterio, piuttosto ragionieristico, rimane quello di sfoltire e mano mano azzerare le scuole sottodimensionate (con meno di 600 alunni). Scuole sottodimensionate che al momento sono cinque (erano 30 lo scorso anno) nella provincia (tra queste il liceo Quinto Ennio di Taranto, l'istituto Bellisario di Ginosa, e il Motolese di Martina) con conseguente assegnazione di reggenze, cioè dirigenti di altre scuole chiamati a gestire anche le scuole sottodimensionate in attesa della loro definitiva sistemazione. Undici (su 35 a livello regionale) sono inoltre i dirigenti scolastici vincitori dell'ultimo concorso e, quindi, di nuova nomina assegnati ad altrettante scuole a questo punto dimensionate della nostra provincia.
            Ma se la soppressione con conseguente accorpamento di scuole ha quasi pareggiato i conti con la sistemazione delle dirigenze (a parte le 5 che rimangono in reggenza), il piano di dimensionamento di quest'anno ha creato non pochi problemi per la sistemazione dei dirigenti amministrativi, questione a questo punto risolta. Ancora in corso, invece, le operazioni di nomina dei supplenti annuali.
            Ma il quadro delle tensioni e dei malesseri non sarebbe completo se non si facesse riferimento anche alla controversa questione dei Tfa (tirocini formativi) con le prove concorsuali già espletate e che hanno suscitato grosse perplessità (ed infatti è annunciata una valanga di ricorsi al Tar). In numerose delle classi di concorso per le quali anche l'Università di Bari ha previsto nelle prossime settimane l'avvio delle attività formative c'è, infatti, un buon numero di posti rimasti scoperti. Il tutto ora dovrà anche fare i conti col nuovo concorso a cattedra per 12 mila posti che il ministero ha recentemente annunciato. Non ancora nota, però, la distribuzione sul territorio nazionale e a seconda delle diverse classi di concorso (discipline). Da questa prospettiva, dunque, il nuovo anno scolastico si annuncia pieno di incognite ed apprensioni per il personale interessato.
            Ma veniamo alla mappa delle nuove scuole a Taranto dove il previsto passaggio di competenze dai Comuni alla Provincia si aggiunge all'altro previsto accorpamento delle due province di Taranto e Brindisi. Per le superiori, la novità più grossa sembra la nascita di un polo commerciale con l'accorpamento degli istituti Pitagora, Bachelet e Pertini (sezione geometri ceduta all'istituto Pacinotti). Scuole del primo ciclo: realizzati due nuovi istituti comprensivi (Bettolo e XXV Luglio con 429 alunni, nonché il circolo Renato Moro con la scuola media Leonida con un totale di 1399 alunni). Modifiche anche negli accorpamenti dei comprensivi esistenti: Acanfora ora con Dante, San Giovanni Bosco con Lorenzini. Ed ancora, accorpate a scuola Viola al comprensivo Battisti, i plessi Ciclamini e di via Genziane del Salvemini alla Frascolla, il comprensivo Galilei alla Giusti, plesso di via Gregorio VII con la Salvemini.



            Dopodomani a Economia
            Senato accademico riunito per dire no alle intimidazioni

            Seduta del Senato accademico dell'Università di Bari a Taranto dopodomani. È la prima volta che accade. Altrettanto significativo fu negli anni passati l'organizzazione a Taranto della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico. La decisione di tenere ora a Taranto la seduta dell'organo di governo dell'Ateneo barese vuole essere un segnale della volontà di rafforzare il polo jonico dal punto di vista della ricerca e della formazione di qualità anche in risposta all'episodio del 6 agosto scorso nel corso del quale ignoti hanno appiccato il fuoco alle suppellettili della presidenza della facoltà di Economia, distruggendo computer e danneggiando quadri elettrici e oltre 60 pannelli fotovoltaici. Un atto che, ad avviso degli organi accademici, “dimostra una chiara volontà intimidatoria di colpire l'intera istituzione universitaria tarantina”. Non senza aver stigmatizzato l'accaduto ed aver rivolto espressioni di profonda solidarietà alla stessa Facoltà di Economia e ai suoi organi istituzionali, la decisione assunta dall'Ateneo di tenere la seduta proprio presso la facoltà di Economia intende far giungere “chiaro il segnale che questa Università non si lascia intimidire da azioni di così grave inciviltà”. “L'Università di Bari - si legge in una nota - intende manifestare all'intera città di Taranto il proprio impegno a radicarsi sempre di più nel territorio tarantino a condizione che venga garantita la salvaguardia del patrimonio universitario, strumento indispensabile per svolgere una proficua missione di formazione e ricerca”. La seduta del Senato accademico è un segnale - commenta il comitato per la Qualità della vita - che “l'intera realtà jonica deve considerare strategico per il futuro dell'Università a Taranto” per una serie di impegni che richiedono precise indicazioni anche dal parte di Comune e Provincia.

            articoli di Maria Rosaria Gigante
            pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 9 Settembre 2012

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              #21
              “Vogliamo rinsaldare il rapporto con la città”

              “Vogliamo rinsaldare il rapporto con la città”
              Cinquanta professori al Dipartimento giuridico e riparte il corso di laurea in fisioterapia

              Sei agosto 2012. Ignoti appiccano il fuoco alle suppellettili della presidenza della facoltà di Economia, distruggendo computer e danneggiando quadri elettrici e oltre 60 pannelli fotovoltaici. A fine agosto, il ritardo nel ripristino degli spazi danneggiati spingono un'associazione studentesca a protestare platealmente annunciando il timore che la vera intenzione dell'Ateneo barese sia quella di mollare Taranto. Undici settembre. Ieri per smentire le paure degli studenti, ma soprattutto per lanciare un segnale forte e chiaro che, a fronte di “una chiara volontà intimidatoria di colpire l'intera istituzione universitaria tarantina”, l'Università di certo non si lascia intimidire, a venire a Taranto è l'intero Senato accademico in seduta straordinaria. All'ordine del giorno, comunicazioni del rettore e altri punti comunque di ordinaria amministrazione per un Ateneo.
              La seduta del massimo organo di governo, fissata alle 11, è anticipata da un incontro con la stampa e le istituzioni in cui vengono lanciati una serie di segnali a dimostrazione della strada del radicamento sul territorio che l'Università di Bari ha scelto di percorrere da tempo non senza navigare tra insidie e difficoltà. La cornice di tutto pare essere la conferma dell'accordo di programma siglato a Taranto con 14 diverse istituzioni, accordo comunque giunto a scadenza ed in attesa di andare e verifica per essere poi rinnovato. Quindi, si passa a snocciolare i segnali che confermano la volontà di rinsaldare il polo universitario jonico. Dopo aver puntato sul recupero della Città vecchia anche grazie al recupero di finanziamenti europei, ora la scommessa pare essere stata suggellata dalla decisione dell'Istituto della Magna Grecia di donare all'Università il suo patrimonio librario, qualcosa come ventimila volumi che consentiranno di andare oltre l'occasione annuale del convegno della Magna Grecia e creare un vero e proprio Centro studi.
              Dipartimenti. Sono le realtà che stanno sostituendo le facoltà. Cinquanta i dipartimenti istituiti presso l'Ateneo barese, di cui uno a Taranto, quello dei “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”. Dipartimento giunto ad una cinquantina di adesioni da parte dei docenti. La misura esatta per potersi garantire un futuro. Le ultime adesioni al Dipartimento tarantino sono state deliberate a fine agosto. Ad aver optato per la sede di Taranto sono i professori Giuseppe Losappio, Nicola Triggiani e Maurizio Sozio provenienti dal Dipartimento “Per lo studio del Diritto penale, del Diritto processuale penale e della Filosofia del Diritto”, nonché Pamela Martino, Annamaria Bonomo, Paolo Stefanì e Umberto Violante provenienti dal Dipartimento “Giuridico delle istituzioni, amministrazione e libertà”.
              Ed ancora, si amplia l'offerta formativa a Taranto, in particolare in ambito sanitario, chiaro segnale anche qui che non è persa la prospettiva di puntare a Medicina. Dal prossimo anno accademico, infatti, ai corsi di laurea triennali dell'area sanitaria, Scienze infermieristiche e prevenzione, torna a riaffiancarsi il corso di laurea in Fisioterapia (30 posti) il cui concorso di ammissione (per le professioni sanitarie) si è tenuto proprio ieri in tutte le Università statali italiane. Pare anche marciare con buone prospettive l'accordo con la Marina Militare, in simbiosi con l'Università di Bari, per portare presso l'ospedale della Marina i corsi di laurea delle professioni sanitarie con la prospettiva ultima appunto di istituire Medicina. Questione che non riguarda solo Taranto, infine, l'aumento delle tasse universitarie per i fuori corso previsto dal governo Monti. “Noi - ha detto il rettore Petrocelli - non attueremo questa modifica”.

              articolo di Maria Rosaria Gigante
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 12 Settembre 2012

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                #22
                Riferimento: Rassegna Stampa 2012

                L'INCONVENIENTE: LA PROVA ERA STATA RINVIATA DAL 4 SETTEMBRE A IERI. ORA È A DATA DA DESTINARSI
                Un guasto tecnico ai pc e salta il test a Ingegneria


                Salta il test d'ammissione ad Ingegneria a Taranto. Ieri almeno un centinaio di studenti sono stati costretti a tornare a casa senza aver sostenuto la prova. Tra loro c'era anche chi aveva rinunciato a tentare l'esame d'ingresso al corso di laurea in Fisioterapia a Bari perché programmato nella stessa giornata e persino chi era arrivato da Roma.
                La prova è stata rinviata a data da destinarsi, come riferisce l'avviso pubblicato nel pomeriggio di ieri sul sito internet del Politecnico di Bari. “Problemi tecnici”: ecco la motivazione che, solo dopo le 11, e solo dopo aver fatto alcuni tentativi per risolvere il guasto tecnico ai pc, i docenti avrebbero dato alle aspiranti matricole che dalle 9 del mattino si erano presentate nella sede di viale Del Turismo nel quartiere Paolo VI.
                “Siamo infuriati raccontano alcuni ragazzi sfogando la loro rabbia alla “Gazzetta” perché, dopo aver scelto Taranto credendo nella valorizzazione del polo universitario tarantino, non abbiamo potuto fare l'esame neanche stavolta”.
                In un primo momento, infatti, gli studenti avrebbero dovuto sostenere la prova il 4 settembre, come gli iscritti alla sede di Bari. Ma il test è slittato a ieri. “Forse - dicono i ragazzi - se anche per noi la prova fosse stata confermata il 4 settembre, non si sarebbero verificati i problemi tecnici di oggi (ieri per chi legge - ndr). E magari avremmo anche potuto sostenere i test nelle altre facoltà a numero chiuso. Alcuni di noi, non sapendo della coincidenza delle date, hanno anche versato la tassa d'iscrizione pari a 40 euro che ora è persa. In questa fase è infatti importante tenere aperte tutte le porte perché, anche se abbiamo studiato tanto, l'ammissione non è scontata. Alla luce di tutta questa disorganizzazione, non c'è da stupirsi se la maggior parte dei giovani tarantini sceglie di studiare fuori città”.
                Inutile protestare alla segreteria: pare che anche quest'ufficio fosse chiuso per motivi organizzativi.

                articolo di Pamela Giufrè
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 12 Settembre 2012

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                  #23
                  Riferimento: Rassegna Stampa 2012

                  Ritorno tra i banchi per 90mila
                  Massaro (Provincia): pur in una fase di ristrettezze siamo pronti ad aiutare le scuole

                  Al via dunque. Tornano ufficialmente a scuola domani gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Puglia. Ma, in realtà in molti casi, la campanella del primo giorno di scuola è già stata fatta suonare nei giorni scorsi e quindi con anticipo. Servirà a lasciare qualche giorno di vacanza in più nel corso dell'anno scolastico, associando le giornate ad altre giornate di festa previste dal calendario scolastico regionale. Intanto, tra vecchi e nuovi problemi, si riparte. Ma quali sono i dati di quest'anno?
                  Eccoli: le scuole di Taranto e provincia sono in tutto 98. Gli istituti superiori 34, di cui 13 a Taranto, i comprensivi 54 (13 a Taranto), le medie 3 e tutte a Taranto, i circoli didattici 7 di cui 5 in città. La scuola dell'infanzia si articola con 604 sezioni e 14.743 bambini, la primaria conta invece su 1343 classi e 28.040 bambini, la secondaria di primo grado su 821 classi e 16.297 ragazzi e quella di secondo grado su 1.358 classi e 30.195 studenti. In totale abbiano 89.275 studenti, 604 sezioni e 3.522 classi .
                  E il messaggio per il primo giorno di scuola giunge dall'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Francesco Massaro. “Voglio esprimere a nome della Provincia di Taranto, del presidente Gianni Florido e mio personale i sentimenti di grande vicinanza al mondo della scuola che in questi giorni inizia un nuovo anno scolastico - scrive l'assessore Massaro -. Vicinanza e simpatia che esprimo verso tutta la scuola ionica insieme alla gratitudine per il ruolo che essa svolge di fondamentale architrave nella tenuta e nella costruzione della nostra comunità la cui crescita civile, economica e sociale non deve assolutamente cessare di essere un obiettivo concreto per il quale continuare, tra le tante difficoltà, a battersi ed impegnare. Con le parole di monsignor Santoro (è l'arcivescovo di Taranto - ndr) sentiamoci tutti, istituzioni, cittadini e mondo della scuola, parti attive di un “laboratorio di speranza” a cui fornire il proprio contributo non risparmiando energie e volontà costruttive”.
                  Massaro rivolge quindi agli insegnanti, agli operatori scolastici, ai dirigenti, alle famiglie, ma, soprattutto, agli studenti, “il più sincero e fraterno augurio di buon lavoro, di un buon anno scolastico che sia intensamente produttivo e bello come bella resta ancora la più umana e avvincente delle sfide, la conoscenza”. Rivolto poi al mondo della scuola superiore, di competenza della Provincia in attesa del trasferimento ai Comuni, Massaro conferma “l'impegno della Provincia di Taranto e tutta la nostra disponibilità ad accompagnare con ogni sforzo e spirito di vera colleganza lo svolgimento dell'anno scolastico pur tra le terribili difficoltà e ristrettezze che rendono sempre più ardua l'azione di provveditorato pubblico. È un anno importante questo - conclude Massaro - che pone anche sfide entusiasmanti come quella di veder nascere nuovi poli di istruzione tecnica nei settori tradizionali degli studi economici e commerciali e in quelli tecnologici e di vedere anche avviati nuovi indirizzi importanti ed utili per il territorio nel settore nautico e delle tecnologie ambientali. Sfide che la scuola ionica ha accolto e che, siamo certi, saprà vincere. Auguri dunque”.
                  Il primo giorno di scuola è, però, occasione anche per salutare chi ha completato il proprio ciclo nella scuola e, perché no?, anche nelle aule universitarie. A loro è tradizionalmente dedicata anche quest'anno la manifestazione “Una vita per la scuola. Una scuola per la vita” organizzata dal Comitato per la qualità della vita. L'appuntamento è alle 9,30 nel Chiostro del Convento di San Francesco con l'alza bandiera e la tavola rotonda sul tema “La nostra università per il mio futuro”. Invitati i rappresentanti del polo universitario jonico, delle istituzioni, Confindustria, Camera di Commercio, Arpa, Comune e Provincia, Ufficio scolastico regionale e provinciale, Adisu. Alle 11,30 consegna delle pergamene ai laureati del 2011-12; nel pomeriggio, dopo la messa di ringraziamento nella Cattedrale di San Cataldo, consegna delle pergamene ai maturati con 100 e 100 e lode ed ai pensionati dall'1 settembre 2012.

                  articolo di Maria Rosaria Gigante
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 16 Settembre 2012

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                    #24
                    Riferimento: Rassegna Stampa 2012

                    Palazzo degli Uffici riapre il cantiere
                    E la giunta Stefàno dà il via libera al nuovo progetto

                    Palazzo degli Uffici, dopo mesi di silenzio ieri due notizie in un giorno solo. La prima è relativa alla riapertura, di fatto, del cantiere; la seconda, invece, al via libera concesso dalla giunta Stefàno al progetto definitivo.
                    Andando per gradi, ieri appunto sono stati avviati i primi interventi per la messa in sicurezza dello storico immobile. In particolare, i tecnici del consorzio “Aeders”, in queste ore, stanno procedendo con la rimozione di alcuni elementi che potrebbero mettere a rischio il lavoro degli operai. Ovvero, nei prossimi giorni, verrà fatta un'attenta verifica sui ponteggi sistemati negli anni scorsi. Il tutto, prima di far salire nuovamente su quelle impalcature che, da anni, “ingabbiano” lo storico palazzo che ospita la sede del liceo classico “Archita”. Nel frattempo, per poter iniziare materialmente i lavori manca all'appello un ultimo via libera (quello del Genio civile) ma ormai si può dire che davvero non ci sono più particolari ostacoli verso la riqualificazione e ristrutturazione di Palazzo degli uffici.
                    Intanto, dal Municipio, arriva il via libera al progetto definitivo presentato dal dirigente della direzione Lavori pubblici, Aniello Moccia. Questo progetto è quello che comprende, all'interno dell'edificio (tra il terzo ed il quarto piano) la realizzazione di un albergo di lusso. Come già anticipato, l'estate scorsa, dalla Gazzetta si tratterebbe di un hotel di 50 - 60 stanze. La struttura alberghiera occuperebbe complessivamente tra i 5 ed i 6mila metri-quadri. La hall dell'albergo verrebbe realizzata a piano terra e poi ci sarebbero degli ascensori per trasportare gli ospiti nella sede dell'hotel. La sala convegni dell'albergo, infine, secondo gli accordi, potrebbe essere anche utilizzata dal Comune di Taranto per le proprie attività culturali.
                    Ed ora, quanto tempo ci vorrà per realizzare quest'opera? Dopo il via libera al progetto definitivo di ieri, il Comune dovrà approvare il progetto esecutivo. Solo dopo questi ulteriori passaggi burocratici i lavori entreranno nel vivo. La durata degli interventi previsti dovrebbe oscillare tra i 30 ed i 36 mesi. Sin qui, i tempi. Ma non si è ancora in grado di rispondere ad un interrogativo. Ovvero: gli studenti del liceo classico “Archita” potranno rimanere nello storico immobile che domina piazza della Vittoria? In teoria, sì. In realtà, per i tipi di interventi previsti almeno a partire dal prossimo anno scolastico il problema di una (non proprio agevole) coabitazione potrebbe comunque porsi. In quel caso, il consorzio Aeders si farebbe carico dei costi della locazione.



                    L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE VERSERÀ CON UN MUTUO CIRCA 11 MILIONI DI EURO
                    È un appalto da 32 milioni soldi anche dalla Provincia

                    Ma perché si parla di “nuovo” progetto per Palazzo degli Uffici? La modifica si è resa necessaria perché l'impresa concessionaria, negli spazi dell'edificio ad essa assegnati, non vuole realizzare più solo una galleria commerciale con 10 negozi ma anche un albergo associato ad un'importante catena alberghiera.
                    Ed allora, quali sono le “cifre” di Palazzo degli uffici e quali saranno i costi che Comune e Provincia dovranno sostenere?
                    L'Amministrazione comunale di Taranto, grazie ad un mutuo acceso con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro. Pagherà un anno dopo la consegna dei lavori con otto rate bimestrali da un milione di euro ciascuna (l'ultima da 534mila euro).
                    Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19,5 milioni di euro. La somma rimanente (13,5) sarà coperta dall'impresa, consorzio Aeders, che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. Infine, la durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune (ci metterà degli uffici risparmiando sui fitti passivi); 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì, in pratica, verranno sistemate le attività commerciali e, appunto, un albergo.
                    A giugno, intanto, si era sbloccata anche la questione legata al direttore dei lavori. Gli ingegneri Giuseppe Vecchi e Gianfranco Tonti, originari direttori dei lavori, al momento di depositare al Tar di Lecce la documentazione integrativa relativa al loro ricorso contro il Comune di Taranto per la loro esclusione dalla carica di direttore dei lavori, hanno preferito fare un passo indietro. I due, assistiti dall'avvocato Giuseppe Misserini esperto in Diritto amministrativo, hanno voluto compiere. Fu quello, indubbiamente, un gesto di distensione con cui Tonti e Vecchi andarono incontro alla città che attende da troppi anni ormai che quest'opera venga completata.

                    articoli di Fabio Venere
                    pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 12 Ottobre 2012

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                      #25
                      “Al liceo Archita siamo a rischio”

                      “Al liceo Archita siamo a rischio”
                      La denuncia degli studenti: situazione indecorosa


                      “Viviamo in una situazione indecorosa e siamo costretti, ogni giorno, a vivere in una struttura che mette a rischio la nostra incolumità”. È questa la denuncia firmata da Chiara Tacente, rappresentante degli studenti del liceo classico “Archita” di Taranto.
                      “È inutile dire, in quanto è sotto gli occhi di tutti, che in seguito all'inizio dei lavori, abbiamo un unico ingresso afferma in una nota a nome degli altri studenti senza uscita di sicurezza e subiamo i disagi dei rumori che provengono dal cantiere, delle polveri che siamo costretti ad inalare e dell'amianto che deve essere ancora smaltito”.
                      Poi la nota, rivolta alla Provincia (competente per legge), al dirigente scolastico ed al sindaco, prosegue così: “Sfidiamo voi, autorità competenti, a mandare i vostri figli in questa struttura che, sicuramente, ritornerà ad essere il fiore all'occhiello della città ma che, al momento, è solo una struttura fatiscente, piena di pericoli e poco agibile. Chiediamo una soluzione che restituisca dignità al nostro essere giovani studenti. Vogliamo confrontarci con voi, e per tale motivazione lunedì 29 ottobre (oggi, ndr) una delegazione di noi studenti si recherà in Provincia per tentare di ottenere un incontro con l'assessore Francesco Massaro. Siamo - si conclude così questa denuncia - come nomadi senza fissa dimora”.
                      Parole pesanti come macigni ma che, in buona sostanza, si possono condividere. Se, infatti, da un lato, va salutato con favore l'avvio dei lavori dopo otto anni per la riqualificazione di Palazzo degli Uffici, dall'altro, è arrivato il momento di fare delle scelte. E di assumersene la responsabilità. Con il passar del tempo, la convivenza degli insegnanti e degli studenti con un cantiere così imponente sarà materialmente impossibile. E, potenzialmente, pericolosa. La logica del “tirare a campare “ va abbandonata. Ed allora, bisogna assolutamente trovare una sede adeguata per gli studenti del liceo Archita. E farlo in tempi brevi. Peraltro, il concessionario che ha iniziato i lavori (il consorzio Aeders) si è dichiarato disponibile a pagare i costi del canone di locazione per trasferire il liceo in un'altra struttura. L'amministratore di Palazzo degli Uffici srl, Flavio Zuanier, in quest'intervista alla Gazzetta, oltre a parlare del progetto, parla anche della coabitazione (difficile) tra il cantiere e gli studenti.

                      Ingegner Zuanier, ce la farete in tre anni a finire questi lavori ?
                      “Abbiamo tutto l'interesse a rispettare il nostro cronoprogramma. Intanto siamo contenti di aver ripreso i lavori dopo otto anni”.
                      Sono un po' meno felici di voi i commercianti per aver perso i parcheggi in piazza Archita ?
                      “Premesso che, per motivi di sicurezza, non avevamo alternative vorrei ricordare che quell'area ci è stata concessa dal Comune. Ho qui con una delibera del Consiglio comunale la n. 172 del 2008, mi pare, che ci assegna quella superficie”.
                      In piazza Archita, quindi, ci saranno le auto dei clienti di quest'albergo di lusso. Ma non le sembra di sfidare troppo la sorte? Un investimento così massiccio in una città del Sud in piena crisi economica...
                      “Tra tre anni, a lavori finiti, la situazione migliorerà. E poi, pensiamo che Taranto abbia tutte le caratteristiche per essere un polo di attrazione per chi proviene da altre città di Puglia e Basilicata. Lo stesso speriamo accada anche per i nove esercizi commerciali che realizzeremo dentro Palazzo degli Uffici. Così, riqualificheremo il vostro Borgo”.
                      E gli studenti? Sino a quando potranno rimanere lì?
                      “Non mi faccia indicare date. Dico solo che prossimamente avremo la necessità di avere gli spazi liberi. Trasloco difficile? Ma no! Dalle mie parti, vicino Venezia, ho trasferito una scuola di 1.200 studenti in due giorni”.

                      articolo di Fabio Venere
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 29 Ottobre 2012

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                        #26
                        “Chiediamo una sede per il liceo”

                        IL CASO ARCHITA: IERI L'INCONTRO CON IL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA, COSTANZO CARRIERI: SERVE UN TAVOLO CON IL COMUNE E L'AZIENDA “AEDERS”
                        “Chiediamo una sede per il liceo”
                        Gli studenti: non possiamo stare in una struttura inagibile. Abbiamo proposto tre sedi

                        Liceo “Archita”, soluzione cercasi. Ieri mattina, una delegazione degli studenti del liceo classico ha incontrato il vicepresidente della Provincia, Costanzo Carrieri ed il consigliere provinciale di Sel, Mino Borraccino. Jacopo Zaccagno e Chiara Tacente descrivono così alla Gazzetta tutta la loro preoccupazione: “Non possiamo continuare a studiare, ogni giorno, in una scuola parzialmente inagibile. Non possiamo stare lì respirando le fibre di amianto che si muovono durante gli interventi di manutenzione in corso. Dobbiamo andare via da lì”. Attualmente, a Palazzo degli Uffici, insistono nove aule dell'indirizzo “classico”, cinque di quello “musicale” oltre a 15 laboratori del liceo musicale. A quest'elenco, bisognerebbe aggiungere anche le aule per le segreterie e la biblioteca. Gli studenti, dal canto loro, non si limitano a protestare. Ma propongono. E chiedono di “traslocare” alla scuola “Consiglio” o alla “Galilei” o all'ex scuola “Nitti”.
                        In serata, il consigliere provinciale Mino Borraccino (Sel) ha inviato una nota stampa sulla questione Palazzo degli Uffici: “141 anni di storia si legge nel comunicato stampa da cui ripartire per il futuro della nostra città, ridare splendore, decoro e sicurezza alla scuola, al Palazzo monumentale e all'intero borgo cittadino di Taranto”.
                        Ed ancora: “Contestualmente, però, serve celermente trovare (a cura dell'azienda appaltatrice, secondo schema di contratto), una nuova temporanea localizzazione dei locali per lo svolgimento regolare dell'anno scolastico. Questo il sunto del lungo e costruttivo incontro tenutosi stamane (ieri, ndr) in Provincia, alle ore 11, tra me, il vicepresidente Carrieri e una delegazione di studenti del Liceo Archita di Taranto. Alla fine dell'incontro, i ragazzi hanno proposto - spiega Borraccino - la convocazione di un tavolo tecnico congiunto tra Provincia, Comune di Taranto (in qualità di stazione appaltante), ditta aggiudicataria dei lavori e istituzione scolastica. Oggi, chi scrive, insieme al Vicepresidente - si riporta testualmente - abbiamo garantito che come Provincia non faremo mancare il nostro sostegno a ragazzi e docenti”.
                        Proprio questa mattina, intanto, in Consiglio comunale si discuterà sul progetto di riqualificazione di Palazzo degli Uffici. Nel progetto, come già noto, è prevista anche la realizzazione di un albergo di lusso (cinque stelle). Nel palazzo, inoltre, troveranno spazio anche degli uffici comunali e nove esercizi commerciali.

                        articolo di Fabio Venere
                        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 30 Ottobre 2012

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                          #27
                          Riferimento: Rassegna Stampa 2012

                          Il cantiere riaperto e i disagi
                          Gli studenti del liceo Archita in corteo sino al municipio

                          Approda in Comune la protesta degli studenti del liceo classico Archita, costretti a convivere con la ripresa del cantiere per la riqualificazione di Palazzo degli Uffici.
                          Il presidente del Consiglio, Piero Bitetti, pur ribadendo che la competenza delle scuole superiori appartiene alla Provincia, ha assicurato che il Comune non si tirerà indietro. “Per questo - afferma Chiara Tacente una dei rappresentanti degli studenti - lo abbiamo invitato a partecipare all'incontro che noi studenti stiamo organizzando alla presenza del sindaco, un rappresentante della provincia, un rappresentante della ditta appaltatrice dei lavori, il preside e alcuni docenti e ha accettato. Intanto torneremo a scuola, ed entreremo dalla Capuana (verrà aperto un piccolo varco nel cantiere). Ma - continua - dobbiamo trovare una soluzione adeguata”. Molto polemico sulla gestione di questa vicenda da parte di Comune e Provincia è anche Martino Tamburrano , consigliere provinciale Pdl.

                          articolo di Fabio Venere
                          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 31 Ottobre 2012

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                            #28
                            Ora l'ex Questura ospiterà l'Archita?

                            Ora l'ex Questura ospiterà l'Archita?
                            Tra le altre ipotesi anche la “Consiglio” e l'ex “Nitti”

                            L'ex sede della Questura entra nel ventaglio delle ipotesi per il trasferimento degli studenti del liceo Archita. È almeno una delle possibilità circolate nel corso della recente assemblea degli studenti. Si affianca, in ordine di tempo, a quelle già accennate dagli stessi studenti relative alla scuola “Consiglio” in Città vecchia, alla “Galilei” (sempre nel Borgo antico) ed all'ex sede dell'istituto “Nitti” in via Di Palma. Certo, a differenza di queste altre sedi l'ex questura ha un vantaggio non trascurabile: è di proprietà della Provincia e, quindi, non ci sarebbe da pagare alcun canone di locazione. In realtà, però, questo problema (quello del canone) non si dovrebbe neppure porre visto che, per contratto, la stessa impresa aggiudicataria dei lavori di riqualificazione di Palazzo degli Uffici (consorzio Aeders) si è impegnata a sostenere i costi del canone di locazione della sede che avrebbe dovuto ospitare, provvisoriamente, gli studenti del liceo “Archita”.
                            Già, gli studenti. Nei giorni scorsi hanno manifestato tutto il loro disagio protestando con Comune e Provincia per le condizioni, precarie, cui sono costretti a convivere. La ripresa dei lavori, dopo otto anni, infatti, renderà sempre più problematica una coabitazione tra i ragazzi e gli operai che lavorano sulle impalcature.
                            Per questo, non è ragionevole pensare seriamente di poter far convivere queste due esigenze così contrapposte. Non fosse altro per evidenti ragioni di sicurezza. Ed allora, se la situazione potrebbe diventare insostenibile, l'appuntamento con il trasferimento non può essere più rinviato. Ecco, forse, per recare i minori disagi possibili agli studenti si potrebbe “traslocare” durante le prossime festività natalizie. Ma, certo, non oltre.
                            Ed allora, qui si ripropone il problema della sede. Dove mai potrebbero provvisoriamente trasferirsi i circa 350 studenti che, ogni giorno, frequentano Palazzo degli Uffici? Dove potrebbero essere sistemate le nove aule del liceo classico, le cinque del liceo musicale e le altre quindici che ospitano i laboratori, la segreteria e la biblioteca? Le ipotesi (ex questura, Consiglio, Galilei, Nitti) sono quelle accennate prima. Intanto, lunedì mattina, sulla questione - Palazzo degli Uffici ci sarà una riunione in Provincia. Presieduta dal vicepresidente, Costanzo Carrieri ed a cui parteciperà, in rappresentanza del Comune di Taranto, il consigliere Alfredo Spalluto a cui va riconosciuto il merito di aver sbloccato u n'opera che aveva ormai assunto i connotati della “grande incompiuta”.
                            “Gli studenti del liceo Archita hanno ragione di lamentarsi e protestare. Lunedì prossimo chiariremo come stanno effettivamente le cose e di chi sono le responsabilità degli indubbi disagi provocati dai lavori in corso”. A parlare così è il vicepresidente della Provincia di Taranto, Costanzo Carrieri.
                            “In questi ultimi giorni - afferma il vicepresidente della Provincia, titolare anche della delega ai Lavori pubblici - abbiamo letto tantissime cose sulla vicenda Archita e proprio per questo ho deciso, d'intesa con il mio collega assessore alla Pubblica istruzione, Francesco Massaro, di convocare una riunione per fare chiarezza”.


                            LA RISTRUTTURAZIONE: IL GRUPPO DEL PD, E NON SOLO, RITIENE NON SUFFICIENTE SOLO L'OK DELLA GIUNTA
                            E in Comune acque agitate per il via libera all'albergo

                            Come se già non bastassero le (sacrosante) proteste degli studenti, sul cantiere di Palazzo degli Uffici non si respira un'atmosfera tranquilla neppure in Comune. E lo si è visto, inequivocabilmente, nella coda dell'ultima seduta del Consiglio comunale. Si doveva discutere, appunto, delle comunicazioni del consorzio “Aeders” sulle modifiche apportate al progetto originario di riqualificazione di Palazzo degli Uffici. Modifiche già approvate, nelle settimane scorse, dalla giunta Stefàno. Ed è proprio questo il punto. Secondo una parte non trascurabile della maggioranza consiliare che fa leva sul gruppo consiliare del Pd, infatti, le novità avrebbero dovuto avere il via libera dalla massima assise cittadina e non già dall'esecutivo. Sostanzialmente su questa lunghezza d'onda si era sintonizzato, intervenendo in aula, anche Giovanni Guttagliere, consigliere comunale de “La Puglia per Vendola”. Guttagliere, infatti, ha sottolineato che trattandosi di una modifica alla destinazione d'uso dell'immobile era necessario incassare prima il via libera della commissione Assetto del territorio. Da lui presieduta. Nel dibattito, si è inserito Alfredo Spalluto, capogruppo di Sds, ex assessore ai Lavori pubblici, che non poteva evidentemente non difendere il progetto. Del resto, sulla riqualificazione di Palazzo degli Uffici ci punta e ci scommette molto anche il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno.
                            E di fronte alle perplessità di chi avanza alcuni dubbi sulla legittimità di questa modifica, il Comune rassicura.
                            All'inizio, infatti, nel Palazzo degli Uffici avrebbero dovuto trovare spazio degli esercizi commerciali, uffici e dei luoghi culturali e poi si è passati ad un contenitore che, riducendo il numero dei negozi, ospiterebbe oltre agli uffici un albergo di lusso. Per l'Amministrazione comunale, da quello che si apprende, il concessionario sarebbe solo tenuto a comunicare le modifiche progettuali apportate ma questo non si configurerebbe come un cambio di destinazione d'uso. Alla fine, è passata la mediazione proposta da Spalluto. Ovvero, o al prossimo Consiglio comunale oppure in commissione Assetto del territorio, il dirigente della direzione Lavori pubblici, Aniello Moccia, si confronterà con i consiglieri comunali. Per chiudere, questa volta definitivamente, la parte burocratica del progetto. E far proseguire il cantiere senza ulteriori stop.

                            articoli di Fabio Venere
                            pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 3 Novembre 2012

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                              #29
                              Archita, la Provincia chiede lo stop dei lavori

                              Archita, la Provincia chiede lo stop dei lavori
                              Stefàno: “Deciderà il dirigente. Mi sembrava ci fosse un accordo...”

                              Stop ai lavori per azzerare il rischio di creare ulteriori disagi o mettere in pericolo la sicurezza di studenti, docenti e personale amministrativo che studiano e lavorano al liceo Archita di Taranto.
                              È questa la proposta avanzata ieri mattina durante l'incontro tenutosi a Palazzo del governo. Presenti il dirigente scolastico dell'Archita, Michele Marangi, gli assessori provinciali ai Lavori pubblici e alla Pubblica istruzione, Costanzo Carrieri e Francesco Massaro, il presidente del Consiglio comunale di Taranto, Piero Bitetti, il consigliere comunale delegato Alfredo Spalluto che, in passato, ha seguito l'intera vicenda in qualità di assessore comunale ai Lavori pubblici, il consigliere provinciale Cosimo Borraccino. Alla riunione hanno preso parte anche le delegazioni in rappresentanza degli studenti, dei docenti e dei genitori.
                              Nei prossimi giorni saranno anche definite le soluzioni alternative per consentire il normale svolgimento delle lezioni. Saranno, infatti, individuati i plessi scolastici idonei ad ospitare le classi dello storico liceo ubicato a Palazzo degli Uffici dove nel frattempo, com'è noto, sono iniziati gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione secondo quanto stabilisce l'accordo siglato da Comune e Provincia di Taranto.
                              Dei costi relativi alla sistemazione temporanea delle classi in altri immobili - è stato sottolineato durante l'incontro - si farà carico la ditta che sta eseguendo i lavori così come stabilisce la convenzione sottoscritta dai due enti locali tarantini.
                              Tra le possibili sedi alternative (e provvisorie) che potrebbero essere individuate per trasferire i 350 studenti che ora frequentano Palazzo degli Uffici ci dovrebbero essere la scuola “Mazzini” (che già ospita alcune classi del liceo) e, probabilmente, anche la “Consiglio” in Città vecchia. Per questo, l'Amministrazione provinciale ha chiesto al Comune di far sospendere, entro due giorni, i lavori in corso. In questo modo, gli uffici di Palazzo del Governo avrebbero il tempo per individuare le sedi provvisorie, trasferire gli studenti. In realtà, in ambienti vicini all'Amministrazione provinciale non si nasconde di certo una certa insoddisfazione verso la linea seguita dalla direzione dei lavori (il responsabile è il dirigente comunale, Aniello Moccia) che avrebbe riaperto il cantiere senza avvisare per tempo la Provincia competente, per legge, agli istituti scolastici superiori.
                              Ed è proprio verso Moccia che il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, contattato dalla Gazzetta, si rivolge: “È lui il responsabile. Certe decisioni non le posso assumere certo io. Non sono un tecnico. Dico solo che ho la sensazione che si stia sollevando un polverone. Mi sembrava che tra il nostro dirigente, gli insegnanti e gli studenti fosse stato raggiunto un accordo in base al quale sarebbero entrati nella scuola da un varco di accesso appositamente creato. Mi pare sempre di ricordare che gli studenti sarebbero - prosegue Stefàno - rimasti lì sino alle festività natalizie per poi lasciare la scuola all'azienda e questo anche per lasciare alla Provincia il tempo necessario per trovare una nuova sede. Azienda che, a sue spese, provvedere al trasloco ed all'eventuale pagamento del canone di locazione”.

                              articolo di Fabio Venere
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 06 Novembre 2012

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                                #30
                                Lavori al liceo Archita - Stefàno: “Si va avanti”

                                Lavori al liceo Archita
                                Stefàno: “Si va avanti”
                                Il sindaco: è tutto in regola ma cerchiamo una nuova sede

                                I lavori al liceo classico “Archita” hanno composto un sottile ma visibile strato di gelo nei rapporti tra Comune e Provincia di Taranto. Basta leggere il comunicato stampa dell'altroieri con cui l'Amministrazione provinciale dava per ormai decisa la sospensione dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione. In realtà, quella della Provincia era (e non poteva non essere) una richiesta visto che l'immobile è di proprietà del Comune e considerato che il direttore dei lavori è il dirigente comunale dei Lavori pubblici, Aniello Moccia. Se poi a questo si aggiunge che, in ambienti vicini a Palazzo del Governo, si lamentava un certo fastidio per non essere stati informati (a loro dire) in tempo utile della ripresa dei lavori (tesi, informalmente, smentita da ambienti comunali) si comprende bene quale sia il clima tra i due enti locali. Lo stesso sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, intervistato dalla Gazzetta, di fatto, conferma questa situazione.
                                Sindaco, la Provincia le chiede di sospendere i lavori a Palazzo degli Uffici entro domani. Che fa? Accetta?
                                “Mah. Sto notando, in questa vicenda, alcune invasioni di campo. Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ho incontrato il nostro dirigente, Moccia. Bene, questi mi ha confermato che adesso si sta procedendo alla messa in sicurezza del cantiere. Ovvero, alla verifica ed al consolidamento dei ponteggi esistenti. Di fatto, i lavori veri e propri non sono ancora entrati nel vivo. Anzi, proprio per andare incontro alle esigenze degli studenti, recentemente, abbiamo aperto un varco per creare così una seconda uscita. Detto questo, da subito, pur non essendo di competenza del Comune ci metteremo al lavoro per individuare una sede alternativa e provvisoria, la più vicina possibile a Palazzo degli uffici, in cui poter ospitare gli studenti da dicembre gennaio sino al prossimo ottobre (2013) quando la scuola dovrebbe esserci consegnata nel suo splendore diventando il fiore all'occhiello per tutto il Borgo e per la città di Taranto”.
                                Nella sua maggioranza, a dire il vero, sindaco, Pd e Ppv pongono dei problemi sulla legittimità della modifica al progetto. Insomma, quell'albergo lì dentro stona un po'...
                                “È tutto legittimo. Avevamo solo assunto l'impegno a non far aprire lì dentro attività commerciali che avrebbero potuto far venire meno il decoro ed il prestigio del palazzo”.
                                L'ex assessore Lemma propone di trasferire gli studenti alla “Galilei” in Città vecchia. Che ne pensa?
                                “Sì, mi ha avvisato telefonicamente. È da valutare “ .


                                PROPOSTA: L'EX ASSESSORE ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE PENSA ALLA SEDE DELLA CITTÀ VECCHIA
                                Lemma: “La soluzione? Io propongo la Galilei”

                                Soluzione “Galilei” per trasferire gli studenti del liceo classico “Archita”. È questa la proposta che l'ex assessore comunale alla Pubblica istruzione, Annarita Lemma, avanza al sindaco di Taranto, Ezio Stefàno.
                                Nella sua nota Lemma scrive: “Le ragioni rappresentate dagli studenti del liceo Archita sono di una tale evidenza che non avrebbero mai dovuto raggiungere le pagine di un giornale per essere condivise, sostenute e soprattutto ascoltate. Considerati il tempo evidentemente lungo da cui la scuola ha subito uno smembramento a causa dei lavori di ristrutturazione partiti, dopo mille vicissitudini, qualche giorno fa, c'era evidentemente il tempo per pianificare una soluzione”.
                                Fatta questa premessa, l'ex assessore Lemma afferma: “ L'Amministrazione comunale, pur non essendo l'ente competente per grado di scuola, potrebbe rispondere anche prontamente alle richieste degli studenti e del corpo docente di avere una sede adeguata attraverso una razionalizzazione della propria rete. Già alla fine della scorsa consiliatura ebbi l'opportunità di verificare con alcuni docenti, preoccupati di ciò che sarebbe accaduto, se fosse stato possibile trovare una sede non molto lontana dall'attuale ubicazione. Riflettemmo insieme sulla possibilità per esempio di utilizzare una delle due sedi del comprensivo “Galilei” in Città vecchia”. Per Lemma “quest'ipotesi poteva essere molto interessante per diverse ragioni: le due sedi dello stesso comprensivo appaiono sovradimensionate considerato il numero di classi che complessivamente accolgono; il liceo era disponibile ad offrire nell'ipotesi di un trasferimento in una delle due, delle attività atte a potenziare il Piano di offerta formativa dello stesso comprensivo, trovando lì sistemazione, prevalentemente il corso di liceo musicale dell'Archita stesso; la Città vecchia si sarebbe arricchita di un'ulteriore presenza scolastica (il terzo grado d'istruzione)”. Infine, precisa l'ex assessore, “la vicinanza all'istituto Paisiello avrebbe consentito la definizione di un asse formativo di non poco rilievo. Complessivamente il quartiere antico di Taranto avrebbe implementato l'opera di riqualificazione sotto il profilo scolastico in particolar modo dopo l'avvio della sede universitaria”. Per Lemma “tutto questo avrebbe potuto trovare nella fase estiva un utile periodo per pianificare i passaggi e le condivisioni necessarie”.

                                articoli di Fabio Venere
                                pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 7 Novembre 2012

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                                Sto operando...
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