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Rassegna Stampa 2011

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    #31
    Un concorso di idee tra gli studenti dello scientifico Ferraris

    “Ecco come vorremmo la sede del nostro liceo”
    Un concorso di idee tra gli studenti dello scientifico Ferraris

    Dalle lezioni in piazza in pieno agosto lo scorso anno alla progettazione di un edificio scolastico avveniristico e nel pieno rispetto di canoni e criteri architettonici e vincoli normativi. Proseguono le “provocazioni” del liceo scientifico Ferraris alla ricerca da qualche decennio di una sede adeguata. Di necessità virtù, invece. Ancora un anno è passato con classi distribuite in più plessi. Ora si pensa al nuovo anno e, messi nel cassetto sogni e progetti di un edificio scolastico più che degno di questo nome, c'è da organizzare gli spazi per i prossimi mesi con l'auspicio che le classi possano essere quanto più compattate. Possibilmente possibile intorno alla sede centrale attualmente ubicata in via Mascherpa. Intanto, l'idea del preside Mario Dalbosco di progettare una nuova scuola - una sorta di competizione dal titolo “Progettiamo la nuova sede del liceo Ferraris” - ha mosso le ali della fantasia degli alunni dell'indirizzo grafico-architettonico della stessa scuola. Ne è nato un concorso interno di idee. Le migliori sono state premiate in una cerimonia a cui ha anche preso parte l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Francesco Massaro.
    Ci sono i sogni, le esigenze concrete di giovani studenti. Qualche pensiero più ardito, ma anche tanta concretezza nei disegni di chi, giorno per giorno, misura gli spazi entro cui si muove e ipotizza collocazioni diverse in cui vivere. Verde, tanto verde, ma anche e soprattutto spazi che dovrebbero essere la normalità in una scuola. Aule video, laboratori, l'auditorium-aula magna, la palestra, ampi corridoi, spazi ricreativi ed anche impianti fotovoltaici per pensare ai risparmi della bolletta energetica e soprattutto all'utilizzo di una risorsa pulita e rinnovabile come il sole.
    Il primo classificato è stato Antonio D'Arcangelo (terza H). Visto dall'alto il prospetto del suo disegno sembra la sagoma di un missile spaziale con tutte le aule distribuite lungo il perimetro ed un corpo laterale che ospita la palestra. Secondi classificati (ex aequo) gli studenti Luca Lentini (quinta B) e insieme Francesca Durante e Francesca Fontanella (terza H). Il primo interseca forme tonde e piene con forme cubiche e parallelepipede. Le altre due studentesse legano blocchi quadrati lungo una pianta centrale ottagonale ed ulteriori bracci che portano nella palestra e nell'auditorium. Ventidue in totale gli studenti che hanno lavorato su differenti progetti.
    “I ragazzi - raccontano Valeria Monticelli e Luciana Cucci, le due docenti che hanno sviluppato l'iniziativa voluta dal preside - hanno lavorato come piccoli progettisti. La prima fase del lavoro è stata propriamente di ricerca: hanno visionato, tramite immagini cercate su internet, progetti di grandi architetti e alcuni esempi di scuole in Italia e all'estero. La seconda fase ha visto l'elaborazione d'idee progettuali a proposito della forma da dare al liceo e una prima stesura di schizzi. La fase successiva ha quindi costituito un altro piccolo gradino superato con l'aiuto di noi docenti. Grazie alla loro grande forza di volontà e voglia d'imparare si è giunti alla stesura del progetto finale tramite la realizzazione di elaborati grafici tecnici e l'ausilio dei supporti grafici e-o informatici”. La sfida, insomma, e quel richiamo all'energia intellettuale ed alla passione fatto dal preside Dalbosco hanno funzionato. Il risultato sono “tante idee, tante proposte e diversi progetti che aspettano solo di essere sviluppati dal vero”.
    Un'alunna Giulia D'Addario (quinta H) commenta a sua volta: “Abbiamo riso immaginando una struttura meravigliosa senza precedenti, probabilmente molti di noi hanno progettato una scuola non realizzabile in toto, ma ci abbiamo messo il cuore. E' stato bellissimo sognare e non essere soli per farlo”.

    articolo di Maria Rosaria Gigante
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 27 Maggio 2011

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      #32
      Centro polisportivo dell'Arsenale: le porte si apriranno nel 2012

      Centro polisportivo dell'Arsenale: le porte si apriranno nel 2012
      tutto pronto per l'inizio dei lavori
      Ieri la storica consegna delle aree dalla Marina alla Provincia

      “Oggi assistiamo al primo passaggio di quella che sarà, in un futuro, la dismissione militare del Centro sportivo Maridipart di Taranto. Quando il primo lotto dei lavori sarà completato, la città potrà appropriarsi di uno spazio la cui essenza marinara non svanirà, ma che si aggiornerà alle richieste del territorio”. Il momento storico della consegna dell'impianto sportivo polifunzionale dell'Arsenale dalla Marina alla Provincia di Taranto, che insiste da oltre un secolo e che da dieci anni non “pulsa” più, è scolpito dal commento dell'Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, comandante del Dipartimento militare marittimo dello Jonio e del Canale d'Otranto. La cerimonia di consegna, avvenuta ieri alle 11,30 all'interno di quei tre ettari che dall'inizio del 2012 torneranno a “vivere” a favore dello sport, è l'effetto di un accordo “storico, perché tra i primi in Italia - commenta il presidente della Provincia Gianni Floridio - tra Marina, Demanio ed enti locali”. Le parole di Florido ieri inorgoglivano anche il suo ex consigliere di maggioranza Mimmo Cotugno, tra i pionieri del progetto.
      La cerimonia di consegna delle aree di via Cugini, è stata vidimata dal Capitano di fregata Roberto Conversano del Comando Servizi Maribase di Taranto, dal colonnello Marcello Pace direttore del genio militare Marina di Taranto e dal responsabile del Demanio per la Provincia Tommaso Massarelli. L'atto ufficiale sarà seguito, tra dieci giorni, dall'inizio dei lavori del primo lotto dei tre della ristrutturazione globale. In totale l'investimento dell'ente provinciale è di circa un milione di euro. L'azione sul primo lotto sarà eseguita dall'azienda leccese Tutto Piscine e che avrà come direzione dei lavori la cagliaritana Tellus Costruzioni Srl. “La durata del cantiere - spiega l'architetto del settore edilizio della Provincia Roberto Di Giacinto - sarà di cinque mesi e vedrà l'ammodernamento dei tre campi, di cui due polivalenti ed uno di tennis. Oltre al completamento della pista di atletica a sei corsie, la realizzazione dell'erba sintetica nello storico rettangolo dell'Arsenal Taranto e l'ammodernamento della palestra”. Il secondo lotto vedrà poi la sistemazione della Palazzina dei servizi e gli spogliatoi. In ultimo, il terzo prevede il completamento dell'impianto, che godrà di due ingressi, di cui quello storico di via Cugini con cancellata.
      La convenzione d'uso abbozzata da Marina, Provincia e Comune (a cui spetterà la cura del verde per un costo stimato di 500mila euro), della durata di 5 anni, prevede un uso contemporaneo del centro sportivo da parte di 500 atleti. “L'utenza principale - spiega Florido - sarà rappresentata dai circa 5mila studenti delle 50 scuole di nostra competenza presenti nel Borgo. La presenza delle classi superiori, durante le ore di educazione fisica, in questo magnifico impianto, permetterà alla Provincia di risparmiare 160mila euro annui”. Il resto degli utenti saranno le società sportive, che potranno usare quasi a costo zero il centro, che potrà ospitare eventi agonistici. Una parte residuale sarà rappresentata dai militari, che in un prossimo futuro potrebbero confluire in un nuovo impianto da realizzare nella Base Navale di Chiapparo. Tale intervento avverrebbe grazie alla sinergia con gli enti locali. Il do ut des potrebbe prossimamente far nascere una nuova “creatura” in quei sette ettari inutilizzati adiacenti all'Arsenale: un centro per gli universitari-atleti del Cus, che al momento a Taranto è scritto solo su carta.

      articolo di Alessandro Salvatore
      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Maggio 2011

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        #33
        Maricoltura resta al palo

        Maricoltura resta al palo
        taglio a Scienze formazione
        Il corso di laurea congelato l'anno scorso resta tale
        Un solo indirizzo: Scienze comunicazione ed educazione

        Non sarà attivato neanche il prossimo anno accademico il corso di laurea in Scienze della Maricoltura “congelato” lo scorso anno e quindi non partito per l'anno in corso con l'impegno ad una revisione in futuro. Possibilità in realtà mantenuta ancora in piedi. E' una delle questioni che interessano Taranto nell'ambito dell'offerta formativa varata ieri dal Senato accademico dell'Università di Bari. Altre novità: dei due corsi della facoltà di Scienze della Formazione attualmente in funzione dovrebbe essere attivato, invece, solo uno e dovrebbe avere una denominazione di questo tipo: “Scienze della comunicazione e dell'educazione socioculturale”. Il condizionale è d'obbligo - spiega il pro-rettore Augusto Garruccio - perché si tratta di una nuova attivazione prevista su Bari che l'Ateneo chiede di poter prevedere anche su Taranto, cosa per la quale occorre attendere che il ministero si pronunci. “E' ragionevole pensare che la nostra proposta possa passare”, commenta Garruccio. Confermato il resto dell'offerta formativa esistente con qualche piccolo correttivo. Segue, invece, un altro canale l'offerta formativa dell'area sanitaria di cui ieri non si è discusso. “Siamo tuttavia fermamente intenzionati a confermare su Taranto Scienze infermieristiche e Prevenzione sui luoghi di lavoro, ma la procedura va definita con ministero e Regione Puglia. In queste determinazioni intervengono la nostra capacità di erogare l'offerta formativa, le necessità del territorio e gli elementi di programmazione generale del Servizio sanitario nazionale”, dice il pro-rettore che esclude, tuttavia, che il Piano di riordino ospedaliero che ha tagliato un consistente numero di posti letto ospedalieri possa incidere sui posti dei corsi di laurea a numero chiuso. Come era già nell'aria, dunque, non solo Taranto perde o conferma la perdita di “tasselli” di ciò che c'era. Ma è l'intera offerta formativa dell'Ateneo barese ad aver subito una drastica riduzione avendo dovuto fare i conti con i paletti (i cosiddetti requisiti di sostenibilità) previsti dal ministero per mantenere in piedi facoltà e corsi di laurea, il tutto nell'ambito dell'attuazione della riforma complessiva e per la quale ogni singola Università sta lavorando con appositi comitati che dovranno varare i nuovi statuti.
        Giurisprudenza. Appare la facoltà più solida, ma paradossalmente - dice il preside Antonio Uricchio - l'aumento del numero di matricole e iscritti ha dovuto far fare i salti mortali perché scatta un rapporto numerico diverso tra studenti e docenti. In breve, si è dovuto far ricorso ad una sorta di “prestito” di docenti dalla prima facoltà di Bari per arrivare ad un totale di 38 docenti. Confermata, dunque, l'offerta esistente a Giurisprudenza (la magistrale a ciclo unico, la triennale per “Operatori dei servizi giuridici”, il corso interfacoltà con Scienze in gestione delle attività marittime). Conferme pure per Scienze matematiche e fisiche (le triennali in Scienze ambientali e Informatica e comunicazione digitale), Economia (la triennale in Economia e amministrazione delle aziende, e la specialistica che diventa magistrale, non a ciclo unico, in Strategie e management delle imprese) e Lettere (la triennale in Beni culturali per il Turismo).


        E il Politecnico decide oggi la sua offerta
        Iniziativa di orientamento per gli studenti

        Sarà varata dal Politecnico di Bari l'offerta formativa per il prossimo anno accademico che su Taranto riguarda la seconda Facoltà di Ingegneria. Intanto, novità sempre dal prossimo anno per l'accesso ai corsi di laurea triennali delle Facoltà di Ingegneria del Politecnico che saranno a numero programmato. Si tratterà, comunque, di numeri abbastanza ampi. In ogni caso proprio in vista delle prove di accesso è stato siglato nei giorni scorsi un protocollo di intesa tra la Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale e il Politecnico di Bari. Più esattamente si parla di attività di orientamento per gli alunni degli istituti di istruzione secondaria di 2° grado. Il protocollo prevede la possibilità di far anticipare il test d'ingresso. L'iniziativa - si legge in una nota dell'Usr - è rivolta agli studenti dell'ultimo anno degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado individuati tra i più motivati e meritevoli in numero massimo pari al 20% delle immatricolazioni. A tal proposito, la Direzione regionale invita le scuole superiori ad aderire alla proposta individuando gli studenti maturandi particolarmente motivati agli studi ingegneristici e ad inviare l'elenco degli stessi entro il 18 giugno ai referenti del progetto mediante posta elettronica. Il numero massimo di studenti che ciascun istituto potrà segnalare - si legge nella nota - è pari al 5% dei maturandi. Al fine di velocizzare le procedure, l'elenco dei maturandi dovrà contenere nome, cognome, recapiti telefonici e mail. La prova consisterà in un test di matematica e si terrà presso il Campus di Bari nella seconda metà di luglio secondo un calendario che verrà tempestivamente comunicato agli interessati dai referenti del Politecnico. Referenti dell'iniziativa per il Politecnico di Bari sono i professori Giuseppe Acciani (acciani@poliba.it, 080.5963255) e Alberto Capozzi (capozzi@poliba.it 080.5963653).


        articoli di Maria Rosaria Gigante
        pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 15 Giugno 2011

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          #34
          A Ingegneria arriva il numero programmato

          POLITECNICO: NEL PROSSIMO ANNO SARANNO TRE I CORSI DI LAUREA TRIENNALI. TRE ANCHE LE MAGISTRALI
          A Ingegneria arriva il numero programmato

          Si amplia l'offerta formativa del Politecnico di Bari a Taranto. Diventano tre i corsi di laurea triennali della seconda Facoltà di Ingegneria di Taranto (sono due, erano in realtà tre anche in passato ma con modulazione diversa). Confermate anche le tre magistrali. È quanto inserito a sistema ieri, data ultima per comunicare l'offerta formativa al ministero. Si complica, però, l'accesso ai corsi di laurea nel senso che dal prossimo anno i corsi di laurea diventano a numero programmato e ci sarà un regolare test d'accesso (con più date: la prima, data nazionale, il 6 settembre). I più bravi potranno già tentare a fine luglio, ma dovranno riportare 21 su 30, mentre nelle altre prove occorrerà riportare un punteggio di 14 su 30. Chi non supera in prima battuta il test, può riprovare nelle date successive. Non fissato ancora il numero dei posti che saranno disponibili su Taranto, anche se pare resteranno globalmente inalterate le opportunità per un numero di studenti che tradizionalmente si immatricolavano ogni anno alla facoltà tarantina: circa 150. Ma saranno ora suddivisi sui tre corsi che sono Ingegneria civile, ambiente e territorio; Ingegneria meccanica; Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni (i due corsi in funzione quest'anno sono Ingegneria ambiente e territorio, nonché Sistemi industriali ed elettronici). Le magistrali confermate: Ingegneria per l'ambiente ed il territorio, Ingegneria meccanica, Ingegneria elettronica.
          Scoglio numero-programmato e test d'accesso. In passato gli studenti di Ingegneria partecipavano ad una sorta di test di valutazione ed orientamento, non era uno sbarramento reale. Ora le cose cambiano e - rileva il preside della seconda Falcoltà, Gregorio Andria - sarà bene che gli studenti insistano sulla preparazione nella matematica. Sullo stesso sito del Politecnico - www.poliba.it - nelle pagine del Dipartimento di matematica è già possibile scaricare il programma per i test di ingresso. La scelta del numero programmato - spiega inoltre Andria - è in pratica conseguente al criterio ministeriale secondo cui il numero degli studenti è in funzione del numero di docenti. Ma, considerato che presso il Politecnico di Bari il prossimo anno scolastico sono 60 i docenti che vanno in pensione e che non potrà esserci un regolare turn-over, è facile comprendere come globalmente si ridurrà in maniera considerevole il numero dei posti per gli studenti, anche se un'ulteriore proiezione parla di un taglio complessivo del 56% di posti. Di fatto, però, sono imprevedibili gli effetti anche sull'offerta tarantina della drastica riduzione di opportunità per il corso di Ingegneria gestionale di Bari che tradizionalmente riceveva 600 immatricolazioni e che ora ha uno sbarramento a 150 posti.

          articolo di Maria Rosaria Gigante
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 16 Giugno 2011

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            #35
            La Provincia si mette sul mercato alla ricerca di nuove aule

            EDILIZIA SCOLASTICA - FLORIDO E CARRIERI: VOGLIAMO LIBERARCI DI STRUTTURE INADEGUATE E RISPARMIARE ANCHE SUI FITTI
            La Provincia si mette sul mercato alla ricerca di nuove aule

            A.A.A. immobili cercasi ad uso scolastico a Taranto o, comunque, facilmente raggiungibili col servizio pubblico. Ad aver aperto la ricerca è la Provincia, la quale invita i privati a farsi avanti purché si tratti di edifici e strutture a norma e che siano economicamente convenienti. Sono il presidente Gianni Florido e l'assessore ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri, a illustrare i requisiti richiesti: deve trattarsi di due immobili, uno di 30 aule che abbia una capienza per 400-750 unità, e la seconda di circa 15 aule per una capienza da 100 a 400 unità. “Abbiamo tre obiettivi - dice Florido -: che siano strutture belle e a norma, che ci consentano di abbattere i fitti passivi quindi costino meno, che ci consentano un'eventuale opzione d'acquisto successivamente scomputando quanto versato”. E Carrieri aggiunge: “Dopo gli investimenti fatti con fondi nostri per costruire 4 nuove scuole e per l'adeguamento dell'intero patrimonio immobiliare (oltre 100 scuole) che ha richiesto un investimento di 70 milioni di euro, in assenza di ulteriori fondi e anzi, in considerazione dei tagli alle entrate, occorre trovare formule nuove”. Non si fa mistero che ci si voglia liberare di quelle strutture largamente inadeguate e per le quali si pagano fitti troppo onerosi: in pratica il liceo Lisippo e le succursali del liceo Ferraris in via Lago di Lecco, qualcosa che comporta un esborso di 1 milione di euro all'anno.
            Pensate o avete già individuato qualcosa di interessante? “Noi - replica Carrieri - vogliamo fare un'indagine di mercato per capire se in città ci sono plessi o immobili che possano essere destinati ad uso scolastico e che rispondano alle norme in materia di sicurezza e prevenzione degli incendi, insomma che rispondano agli standard dell'edilizia scolastica ed al tempo stesso vogliamo vedere se ci sono offerte di mercato convenienti”. Serve, infine, qualche disponibilità da destinare eventualmente al liceo Archita nella cui attuale sede dovranno partire i lavori di ristrutturazione? “Assolutamente no. E' detto chiaramente nella convenzione che i lavori dovranno esser eseguiti con un'organizzazione tale che consenta la presenza degli studenti. Oppure sarà la ditta stessa a provvedere se lo ritiene ad una diversa sistemazione per il tempo necessario”.

            articolo di Maria Rosaria Gigante
            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 16 Giugno 2011

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              #36
              Accordo tra l'Ateneo di Bari e il comitato Piccola Industria di Confindustria

              “L'Università ci aiuti a crescere”
              Firmato l'accordo tra l'Ateneo di Bari e il comitato Piccola Industria di Confindustria

              Università, ricerca e piccola impresa: nuova occasione di alleanze e collaborazioni. Non è la prima volta che accade con precedenti accordi già siglati da mondo accademico e imprese locali ed una serie di spin-off già avviati. Ma in qualche modo ora si insiste e si affina la collaborazione nell'interesse comune. L'opportunità è offerta da un nuovo protocollo di intesa siglato ieri nella sede di Confindustria dal rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli, e, per Confindustria, dal presidente Luigi Sportelli. Presenti alla cerimonia della firma Silvia Romanelli, preside della seconda Facoltà di Scienze naturali, fisiche e matematiche, e Massimo Di Giuseppe, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Taranto. Maggiore competitività: è in fondo questo l'obiettivo di tutti, in particolar modo in un'epoca caratterizzata da rapidi e profondi cambiamenti connessi col progresso scientifico e tecnologico. Per questo - traspare dal testo dell'accordo - le imprese guardano alle istituzioni universitarie come a poli di eccellenza a cui far riferimento anche nella convinzione che la realizzazione e diffusione di buone prassi di collaborazione tra imprese ed Università locali aumenti il livello di coesione territoriale e valorizzi l'impatto positivo della presenza universitaria sul territorio. L'Università, dal canto suo, non può che apparire soddisfatta del riconoscimento del ruolo che le viene assicurato. Molteplici le forme di collaborazione a cui il nuovo accordo apre la strada, ma ora si tratta di insediare entro 30 giorni un comitato di indirizzo composto da tre membri designati dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Taranto e tre membri designati dall'Università di Bari. L'organismo avrà compito di elaborare i piani di attuazione dell'accordo e di proporre gli accordi attuativi ed i relativi piani finanziari, nonché monitorare periodicamente i risultati della collaborazione. L'obiettivo è quello di mettere insieme il know-how del mondo accademico e della realtà produttiva locale in modo da puntare al consolidamento ed alla ripresa della crescita economica e sociale del territorio. La collaborazione potrà articolarsi secondo varie prospettive. Attività di studio e ricerca finalizzate alla rilevazione della domanda e del potenziale di innovazione del mondo delle imprese locali e delle nuove opportunità emergenti. E poi, corsi di aggiornamento e perfezionamento per la riqualificazione del personale occupato, percorsi formativi di giovani ricercatori in azienda e di imprenditori e loro collaboratori nei laboratori delle Università pugliesi. Ancora: la piccola e media impresa chiede il supporto dell'Università per partecipare a programmi e progetti finanziati dall'Unione Europea dai ministeri competenti e dagli Enti territoriali, vuol promuovere brevetti e know-how e dar vita a società di spin-off e incubatori di imprese innovative. Non manca, da parte delle imprese, la richiesta di partecipare, supportare e realizzare convegni, seminari di studio o scambi di best practice, fiere internazionali dell'innovazione, ma anche lasciarsi orientare ad una maggiore internalizzazione. In breve, crescere e migliorare per far decollare l'economia locale.

              articolo di Maria Rosaria Gigante
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 17 Giugno 2011

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                #37
                Confcommercio chiede aiuto all'Università del Salento per far decollare il turismo

                E Confcommercio chiede aiuto all'Università del Salento per far decollare il turismo

                Puntare sull'agroalimentare ed il turismo come opportunità di crescita alternativa alla monocultura industriale per il rilancio del territorio provinciale. Ne è convinta la Confcommercio che però comprende bene come, per realizzare un percorso di qualità, occorra avere anche conoscenza approfondita e strumenti di valutazione adeguati. Strumenti - si ammette - non in possesso persino di un'organizzazione come Confcommercio. Per questo, proprio nel giorno in cui, per una strana quanto fortuita coincidenza, gli industriali tarantini stringono alleanza col mondo accademico barese, la Confcommercio si rivolge all'Ateneo leccese o meglio ad una società spin-off dell'Università del Salento, la Firm, società che ha sviluppato il progetto “Interactive advice for tourism (Iat)”. Qualcosa che ha catturato l'interesse dei dirigenti di Confcommercio. E così ieri la presentazione del percorso che ora si avvia presso la sede dell'associazione a Taranto. “Settore frammentato quello del turismo” sostiene Confcommercio. Da qui anche la difficoltà a monitorare. E da qui l'esigenza di attrezzarsi di strumenti specifici per acquisire informazioni dettagliate in merito alle imprese della filiera turistica. “Non essere in possesso di dati attendibili significa non poter elaborare strategie di marketing turistico, precludersi cioè opportunità di sviluppo economico” dicono a Confcommercio. Lo strumento a cui si è fatto ricorso consentirà invece, tanto per cominciare, di utilizzare una piattaforma tecnologica interattiva che servirà a raccogliere informazioni periodiche per seguire l'andamento delle dinamiche di sviluppo del settore. In questo modo si inciderà sul livello di competitività delle destinazioni turistiche attraverso strumenti capaci di elevare il livello di imprenditorialità del sistema ricettivo locale. “Quel che ci sembra particolarmente interessante del progetto Iat - dice il presidente di Confcommercio Leonardo Giangrande - è che l'acquisizione di informazioni dalle imprese della ricettività e dai tour operator ci consentirà, attraverso l'elaborazione di tali dati, di poter generare report periodici dai quali desumere elementi di valutazione utili per la definizione delle politiche di sviluppo del settore e per le strategie di marketing. Se davvero vogliamo puntare sul turismo per costruire nel nostro territorio un'alternativa economica reale alla monocultura industriale, non possiamo continuare ad affidarci ad intuito e buona volontà”. Per Confcommercio è confermata la convinzione che Taranto ed il territorio provinciale possano divenire una destinazione turistica in grado di competere sul mercato italiano delle vacanze. “Ma per ottenere questo - prosegue Giangrande - dovremo avere il coraggio di rimetterci tutti, pubblico e privato, in discussione. Abbiamo bisogno di approfondire il livello di conoscenza del tessuto imprenditoriale locale, di tastare sempre più sensibilmente i bisogni delle imprese e di accompagnarle nel processo di crescita costruendo percorsi ad hoc. Il progetto Iat ci sembra un'ottima base di partenza”.

                articolo di Maria Rosaria Gigante
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 17 Giugno 2011

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                  #38
                  La facoltà di Economia inaugura un nuovo laboratorio informatico

                  E la facoltà di Economia inaugura un nuovo laboratorio informatico

                  Si chiama Reingelab, ed è un laboratorio informatico dotato di 20 postazioni disk less (postazioni senza hard disk) collegate ad un server. E' la nuova dotazione della facoltà di Economia dell'ateneo barese. Ad inaugurarlo ieri il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli. Ad illustrarne le potenzialità e le novità, invece, il preside della stessa facoltà, Bruno Notarnicola. Non è l'unico laboratorio informatico della sede di Economia. In questo modo, però, risulta ampliata l'offerta dei servizi agli studenti con un ambiente che potrà essere utilizzato sia per la didattica frontale, sia per la ricerca che per lo studio individuale. In laboratorio sarà possibile utilizzare software open source di backup e salvataggio dati, software di compressione dei dati, sistemi di gestione di database, software per analisi di data mining, suite office, gestori Pdf, editor di testo matematici-scientifici, editor web e web browser. Tra i fenomeni significativi legati allo sviluppo dell'Ict stanno assumendo particolare rilievo quelli che vanno sotto il nome di Software open source, cloud computing e green IT. “Nel nuovo laboratorio Reingelab - dice il preside Notarnicola - queste filosofie di utilizzo della tecnologia informatica trovano piena applicazione ed integrazione: gli studenti e la comunità accademica tutta troverà servizi aggiornati utilissimi per il proprio studio e attività di ricerca”.
                  Intanto Taranto Universitaria e Studenti Ionici, che nei giorni scorsi avevano protestato per la nomina di un ricercatore in facoltà, intervengono per evidenziare che all'evento di ieri c'è stata “una scarsa partecipazione degli studenti iscritti a Taranto forse perché noi ragazzi siamo stanchi di questo continuo malcostume universitario e soprattutto perché le facoltà tante volte vengono utilizzate come “vetrine politiche” invece di pensare fattivamente alle nostre continue esigenze didattiche. Noi non critichiamo assolutamente la presenza del rettore in questi giorni presso la nostra Facoltà” ma “le rappresentanze studentesche si aspettavano in queste circostanze che il massimo esponente dell'Università di Bari dedicasse cinque minuti del suo tempo per riunire sia gli studenti che i loro rappresentanti in una assemblea e comunicare a tutti cosa è realmente accaduto per il concorso da ricercatore in diritto commerciale. Purtroppo - dicono le rappresentanze studentesche - niente di tutto ciò è accaduto, anzi denunciamo che in queste settimane all'interno della comunità accademica vige una totale indifferenza per la nostra protesta e soprattutto per quanto accaduto, come se fosse ormai abituale che gli atti di un concorso pubblico vengano inviati alla Procura della Repubblica. Noi non accettiamo questo tipo di Università. Noi chiediamo solo meritocrazia, trasparenza e legalità”.

                  articolo di Maria Rosaria Gigante
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 17 Giugno 2011

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                    #39
                    Maturità sulla rampa di lancio

                    Maturità sulla rampa di lancio
                    Dal 22 impegnati 6495 ragazzi tra interni e privatisti. Coinvolte 157 commissioni

                    Sono 6.495 - tra interni e privatisti - gli studenti che da mercoledì 22 giugno si cimenteranno con gli esami di Stato. Sono, invece, 157 le commissioni d'esame con altrettanti presidenti nominati dal ministro dell'Istruzione. Si comincia, come al solito, con la prova di italiano. Ma ecco in sintesi il quadro numerico degli studenti che quest'anno lasciano il mondo della scuola e si affacciano agli studi universitari o nel mondo del lavoro. Sempre maggiore la provenienza dai licei (classici, scientifici, magistrali, linguistici) rispetto agli altri indirizzi di studio. Si tratta di 2737 studenti, di cui la stragrande maggioranza è nelle scuole statali (2674) ed i rimanenti 63 nelle scuole paritarie. Gli alunni privatisti sono 28 privatisti, di cui 17 nelle statali. Seguono gli studenti provenienti dall'istruzione tecnica: sono 2240, di cui 1842 nelle scuole statali. Più consistente la componente presente nelle scuole paritarie: 398. I privatisti sono in totale 184 privatisti, di cui 76 nelle statali e 108 nelle paritarie. A seguirli sono quindi gli studenti dell'istruzione professionale: sono 1967, anche qui massicciamente presenti nelle scuole statali (1953), 14 nelle paritarie. Privatisti: 56 privatisti, di cui uno solo nelle paritarie. Esigua, infine, la componente studentesca dell'area artistica: sono 116 studenti, nessun privatista. Un pò di scadenze, invece: dopo l'avvio di mercoledì 22 con la prova di Italiano, segue giovedì 23 la seconda prova scritta, grafica o scrittografica. E si arriva a lunedì 27, in calendario c'è la terza prova scritta, il cosiddetto “quizzone” deciso collegialmente da ogni singola scuola. Una quarta prova scritta è in calendario martedì 28 nei licei ed istituti tecnici nei quali è presente il progetto sperimentale Sabac, nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola e tedesca, nei licei classici europei e in alcuni indirizzi linguistici. Al termine delle operazioni di correzione e valutazione degli elaborati delle prove scritte, avvio ai colloqui, che saranno eventualmente interrotti tra il 6 ed il 7 luglio per eventuali prove suppletive. La valutazione finale e l'elaborazione dei relativi atti iniziano subito dopo la conclusione dei colloqui di ciascuna commissione.

                    articolo di Maria Rosaria Gigante
                    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 17 Giugno 2011

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                      #40
                      Palazzo Uffici, arriva il sì di Provincia e Comune?

                      Palazzo Uffici, arriva il sì di Provincia e Comune?
                      Dai due Consigli il via libera ai lavori di ristrutturazione

                      Ristrutturazione di Palazzo degli Uffici, mercoledì prossimo il Consiglio comunale darà il via libera. E la Provincia? Dovrebbe farlo nella riunione del Consiglio di martedì anche se solo oggi, durante una riunione, verranno chiariti gli ultimi dubbi.
                      La certezza, dunque, è che il Consiglio comunale dirà “sì” all'affidamento “in regime di concessione della progettazione, realizzazione e gestione funzionale dell'immobile denominato Palazzo degli Uffici”. Almeno così recita il punto iscritto al numero cinque dell'ordine del giorno dei lavori consiliari. Il giorno prima, invece, il “semaforo verde” a quest'opera di ristrutturazione attesa soprattutto dagli studenti e dagli insegnanti del liceo classico “Archita” dovrebbe arrivare dalla Provincia. L'uso del condizionale è legato al fatto che va rivista l'iniziale (datata 2003) nomina del direttore dei lavori. Questa figura, infatti, va individuata con un bando di gara pubblico e bisogna quindi comprendere se questa novità possa influire sulla progettazione già elaborata o se, invece, può essere un elemento facilmente superabile. Se non ci dovessero essere ostacoli, entro ottobre (bisognerà comunque attendere i tempi previsti per la firma e la valutazione del progetto esecutivo) il cantiere potrebbe finalmente riaprire. Dopo quasi sette anni.
                      A questo punto va ricordato che a maggio è stato ulteriormente modificato il contratto tra il Comune ed il consorzio Aeders aggiudicatario della realizzazione dell'opera. Quali sono le novità? L'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera. Inoltre l'impresa si è anche impegnata ad accollarsi (qualora ce ne fosse bisogno) gli oneri finanziari di un eventuale trasferimento dell'Archita in un'altra sede sempre e solo nel caso in cui la presenza della scuola dovesse risultare tecnicamente incompatibile con l'apertura del cantiere. A questo punto, i due consigli (comunale e provinciale) dovranno ratificare queste modifiche e poi si potrà dare il via libera. Avverrà domani e mercoledì prossimi?
                      La convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e il Comune, proprietario dello storico immobile, prevede che l'ente pubblico, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8,5 milioni di euro. Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19 milioni di euro. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo. La durata del contratto è di 36 anni mentre le superfici verranno così attribuite: 2.870 metri quadrati al Comune; 6.500 al liceo classico “Archita” (e, quindi, alla Provincia competente alla manutenzione degli istituti scolastici superiori). La superficie che resta a disposizione (circa 9mila-10mila metri) sarà, invece, a disposizione del consorzio Aeders. E lì verranno sistemate le attività commerciali e culturali previste dal progetto.

                      articolo di Fabio Venere
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 27 Giugno 2011

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                        #41
                        “Palazzo Uffici? Prima approvi il Comune”

                        “Palazzo Uffici? Prima approvi il Comune”

                        Stefàno chiama Florido al telefono: “Ma non approvate la delibera?” chiede. “Dopo la vostra approvazione... voi siete l'ente appaltante. Ma il nostro impegno finanziario è già in bilancio”. risponde il presidente. Stefàno tira un sospiro di sollievo e oggi toccherà al suo Consiglio dare il primo via libera al nuovo accordo stipulato con la ditta e la Provincia per riaprire il cantiere di Palazzo degli Uffici. Dopodichè, sarà l'assise provinciale a riunirsi per ratificare. Si tratta, com'è noto, dei nuovi passaggi fondamentali stabiliti dai due enti: il Comune riapre il cantiere, lo affida all'azienda e rende disponibile “l'area Archita” entro 24 mesi dalla data di verbale della consegna dei lavori. La Provincia, intanto, stanzia 8,5 milioni versando otto rate bimestrale ma dopo il primo anno di lavori. Insomma, la Provincia comincerà a pagare tra 2012 e 2013 e poco dopo l'Archita dovrebbe spostarsi, o rientrare, nella sede definitiva. Il Comune stanzia più di 12 milioni (mutuo in corso) e il resto dei costi è a carico del consorzio di aziende che, una volta riqualificato Palazzo degli Uffici, potrà gestirlo.

                        articolo di Angelo Di Leo
                        pubblicato su Corriere del Giorno di mercoledì 29 Giugno 2011

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                          #42
                          Riferimento: Rassegna Stampa 2011

                          L'APPELLO DEL COORDINATORE STUDENTESCO MARCELLO MURGIA CHE RICORDA I RITARDI E LE MANCANZE
                          Università, ora basta con le promesse
                          “Il presidente Florido non firmi l'accordo di programma con l'Ateneo di Bari”

                          “Siamo stanchi di questa continua indifferenza verso le nostre esigenti tematiche giovanili”, è quanto dichiarano il coordinatore studentesco Marcello Murgia e i consiglieri di facoltà di Taranto Universitaria e Studenti Jonici, Alessandro Tarantino e Gianluca Campanelli. I quali rivolgono ora un appello al presidente della Provincia, Gianni Florido, invitandolo a non firmare l'accordo di programma con l'Università di Bari, scaduto da oltre un anno e ormai prossimo alla nuova sottoscrizione. Gli studenti rammentano che non sono stati ancora chiariti dalle istituzioni preposte i dubbi da loro espressi contro l'espletamento del concorso per un posto da ricercatore in diritto commerciale (Ius04) per la sede universitaria tarantina i cui atti sono stati inviati dallo stesso Ateneo alla Procura della Repubblica. Ma non è su questo che si incentra l'appello degli studenti, quanto piuttosto sulla valutazione complessiva del progetto di Università jonica. “In questi anni - dicono - abbiamo visto apprezzabili sforzi dai vari esponenti delle Istituzioni per la realtà ionica, però poi ci sono da ricordare le innumerevoli promesse fatte agli studenti tarantini, ma mai mantenute”. Rammentano, quindi, “le difficoltà amministrative e didattiche quotidiane degli studenti iscritti alle sedi di Taranto, quelli della Facoltà di Medicina e Chirurgia, di Maricoltura e di Scienze Matematiche e Fisiche, i continui rinvii per il trasferimento alla caserma Rossarol di Giurisprudenza, Lettere e di Scienze della Formazione”. Ed ancora: “Gli scarsi investimenti sul territorio ionico per rendere Taranto una vera “Città Universitaria“, come la mancanza di una struttura sportiva universitaria, una sede con posti letto per i molti studenti fuori sede e la mancata possibilità per gli stessi ragazzi di usufruire di una mensa universitaria”.

                          articolo di Maria Rosaria Gigante
                          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 29 Giugno 2011

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                            #43
                            Università, ora le risorse economiche ci sono

                            IN CAMPO ANCHE IL COMITATO QUALITÀ DELLA VITA: CON QUESTE RISORSE VA APERTO UN CONFRONTO AD AMPIO LIVELLO
                            Università, ora le risorse economiche ci sono
                            L'appello degli studenti agli enti: al tavolo di concertazione vogliamo esserci anche noi

                            È di 500 mila euro il fondo di risorse che l'amministrazione provinciale ha deciso di destinare all'Università di Bari ed in particolare al finanziamento del nuovo accordo di programma che dovrebbe essere siglato ormai a breve, essendo già scaduto da un anno. Ed, infatti, proprio la sottoscrizione del nuovo accordo era stato rinviato all'indomani dell'approvazione del bilancio avvenuto martedì sera. Ma alla vigilia dell'approvazione del bilancio, gli studenti di Taranto Universitaria hanno rivolto un appello al presidente dell'amministrazione provinciale Gianni Florido affinché blocchi tale passaggio o quanto meno consenta ai giovani universitari di sedere al tavolo di concertazione ad esprimere il proprio parere sulle scelte effettuate a Taranto e sull'utilizzo dei fondi già erogati.
                            Intanto, a fare i conti in tasca sulle risorse destinate alla formazione universitaria dall'ente locale è il Comitato per la Qualità della Vita. Si tratta di 500 mila euro per l'università ai quali sono da aggiungere circa 180mila euro del Consorzio Universitario jonico e 240 mila euro per la facoltà di Ingegneria. “Partendo da questi dati che dovrebbero essere spalmati su due anni accademici non essendoci previsioni nel bilancio pluriennale della Provincia - dice il Comitato -, torna di grande attualità la nostra proposta di aprire un confronto a vari livelli”. È in quest'ottica che è organizzato per domani alle ore 17 all'Aristosseno un primo incontro utile a proporre una riflessione sulle professioni del mare, sul corso di laurea in Scienze della Maricultura, sull'istituto tecnico superiore per il turismo. Saranno avanzate ulteriori proposte per una mobilitazione territoriale per l'università a Taranto e collegata con la scuola e le vocazionalità del territorio. Oggi incontro del Comitato con l'assessore comunale Anna Rita Lemma.

                            articolo di Maria Rosaria Gigante
                            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 30 Giugno 2011

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                              #44
                              Lavori all'Archita: il “sì” del Comune

                              Lavori all'Archita: il “sì” del Comune
                              Ora si attende che anche la Provincia dia l'ok

                              Ristrutturazione di Palazzo degli uffici, il Consiglio comunale di Taranto ha dato il via libera. Hanno detto “sì” 24 consiglieri comunali, si sono astenuti Mario Laruccia (Riformisti) e Mimmo Festinante (indipendente) mentre ha votato contro solo Giuseppina Castellaneta (Pdl). Oltre ai gruppi di maggioranza di centrosinistra (Sds, Pd, Sel, Psi, Indipendenti) hanno votato a favore anche Mjl e Rifondazione. Anche se Mario Stante (Mjl) avverte: “è già la terza volta da quando si è insediato questo Consiglio comunale nel 2007 che siamo chiamati a votare una delibera sui lavori di ristrutturazione a Palazzo degli uffici. Assessore, votiamo a favore sperando che inizino entro fine anno”. L'esponente del Pdl, Castellaneta, si è opposta sottolineando negativamente il fatto che “quest'atto integrativo è lo stesso, tutto sommato, di quello di due anni fa. Peraltro, all'epoca si sostenne che il Comune di Taranto avrebbe dovuto liberare le aule ed i locali del liceo entro il 30 giugno 2010 ma questo non è avvenuto“ .
                              All'accusa di fare “aria fritta”, l'assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Spalluto, ha usato toni di tutt'altro tenore. L'esponente della giunta Stefàno parla di “giornata storica ed importante” e di delibera che “avvierà una riqualificazione del Borgo di Taranto” e di “occasione che darà impulso all'economia”. Ma cosa è stato approvato ieri mattina? Il Consiglio comunale ha dato il via libera ai nuovi accordi sottoscritti con il consorzio Aeders, società aggiudicataria del progetto di finanza. Accordi che prevedono, in estrema sintesi, che la durata dei lavori sia di 34 mesi e che la parte dell'edificio del liceo “Archita” venga ristrutturata in 24 mesi dall'inizio dei lavori. Ma non solo. Nel caso in cui, dovesse rendersi necessario il trasferimento degli studenti, i relativi costi sarebbero a carico del consorzio.
                              Ora si attende che il Consiglio provinciale, a luglio, faccia altrettanto. A quel punto, entro due mesi dovrebbe esserci il progetto definitivo. Poi sarà necessario indire il bando di gara per individuare il direttore dei lavori.
                              Se non ci dovessero essere ostacoli, infatti, entro ottobre - novembre (bisognerà comunque attendere i tempi previsti per la firma e la valutazione del progetto esecutivo) il cantiere potrebbe finalmente riaprire. Dopo quasi sette anni...
                              A questo punto va ricordato che, nello scorso maggio, è stato ulteriormente modificato il contratto tra il Comune ed il consorzio Aeders aggiudicatario della realizzazione dell'opera.
                              Quali sono le novità? L'impresa si è impegnata a realizzare prima i lavori di riqualificazione e ristrutturazione del liceo “Archita”. Una sorta di corsia preferenziale rispetto alla parte commerciale dell'opera.
                              Più in generale, cosa prevede la convenzione che disciplina i rapporti tra il consorzio Aeders e l'Amministrazione comunale di Taranto, proprietaria dello storico immobile che insiste nel quadrilatero compreso tra piazza della Vittoria, via D'Aquino, piazza Archita e corso Umberto? Il Comune, grazie ad un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, verserà 11 milioni di euro. E la Provincia? La giunta Florido sborserà a rate 8.5 milioni di euro.
                              Riepilogando, dunque, gli enti locali contribuiranno alla realizzazione dell'opera sborsando 19 milioni. La somma rimanente (14) sarà coperta dall'impresa che poi sfrutterà economicamente anche gli utili derivanti dalla gestione delle aree presenti all'interno del Palazzo.

                              articolo di Fabio Venere
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 30 Giugno 2011

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                                #45
                                Confermato lo “scippo” del corso di Maricoltura

                                Confermato lo “scippo” del corso di Maricoltura
                                Pubblicata sul sito dell'Ateneo l'offerta formativa 2011-2012

                                Laurea triennale in Economia e amministrazione delle aziende e specialistica Strategie d'impresa e management per la facoltà di Economia; laurea triennale in Operatore dei servizi giuridici e laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza per la facoltà di Giurisprudenza; laurea triennale in Informatica e comunicazione digitale, ancora laurea triennale in Scienze ambientali per la facoltà di Scienze naturali, fisiche e matematiche, nonché laurea triennale in Scienze e gestione delle attività marittime interfacoltà tra Scienze e Giurisprudenza. E' ciò che di certo è destinato per il prossimo anno accademico a Taranto nell'ambito dell'offerta formativa dell'Università di Bari appena pubblicata sul sito dell'ateneo e, comunque, ancora soggetta ad approvazione ministeriale. È questa la proposta in qualche modo “storica” presente a Taranto nelle tre facoltà joniche di Economia, Giurisprudenza e Scienze. Altri corsi di laurea “storici” compaiono nell'ambito dell'offerta complessiva dell'ateneo barese e, nello specifico, delle facoltà che hanno una sorta di estensione su Taranto. Ma al momento gli studenti che fossero interessati non possono evincere con chiarezza che questi corsi possano continuare ad esser presenti a Taranto. E, dunque, facoltà di Medicina e Chirurgia: erano stati ridotti a due i corsi tenuti a Taranto, Infemieristica e Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Corsi che potrebbero trovare conferma anche per il prossimo anno. L'offerta formativa dell'ateneo prevede, infatti, complessivamente sul territorio regionale quattro corsi di Infermieristica (due con 120 posti e due con 100) e due corsi per Tecnici della prevenzione (entrambi con 25 posti). Continueranno, dunque, ad esserci i due corsi tarantini? Stesso discorso per la laurea triennale in Scienze dei Beni culturali per il Turismo, corso della facoltà di Lettere ancora presente nell'offerta formativa complessiva. E così pure per la facoltà di Scienze della Formazione che aveva al suo attivo a Taranto i corsi di Scienze della comunicazione e un corso di laurea legato all'area del Disagio confluite poi in Scienze della comunicazione e dell'animazione socioculturale. Corso di laurea - quest'ultimo - presente nella nuova offerta formativa complessiva come nuova istituzione. Ma in quale sede? Stando, inoltre, ad alcune indiscrezioni, potrebbe essere destinato a Taranto un corso di laurea specialistica già istituito in passato e che si intende attivare (sempre che ci sia l'approvazione ministeriale) per il 2011/2012 in Progettazione e gestione formativa nell'era digitale (interfacoltà con Lettere e Filosofia, Lingue, Giurisprudenza 1). Niente da fare, dunque, per il corso di laurea in Scienze della Maricoltura (decentrato dalla facoltà di Medicina Veterinaria), congelato lo scorso anno con l'impegno di una riattivazione in seguito. L'offerta formativa per il prossimo anno continua a lasciare vuoto questo tassello. Per il Comitato della Qualità della Vita - che sta tenendo in questi giorni una serie di incontri - l'offerta formativa per il prossimo anno penalizza Taranto. “Non emerge un vero e proprio progetto universitario Taranto legato alle sue vocazioni - si legge in una nota -. Non ci rassegneremo allo scippo di Scienze della Maricoltura anche se nessuno o quasi è disponibile a chiederne conto all'Università di Bari”. Intanto, mercoledì prossimo il gruppo di lavoro insediato dal Comitato metterà a punto i protocolli di sostegno per Scienze dei Beni culturali e Maricoltura, nonché un progetto per chiedere un Its (istituto tecnico superiore) per il turismo e un ordine del giorno da sottoporre all'attenzione dei consigli comunale e provinciale per l'università di Taranto.

                                articolo di Maria Rosaria Gigante
                                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 3 Luglio 2011

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