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Rassegna Stampa 2007

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    Rassegna Stampa 2007

    ...nuova rubrica del forum

    #2
    Ecco i nuovi dirigenti scolastici

    EFFETTUATE LE NOMINE: Ecco i nuovi dirigenti scolastici

    Effettuate ieri dall’Ufficio scolastico regionale le operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici.
    Questi i trasferimenti che riguardano la provincia jonica:
    - Ada Grassi al liceo classico Archita,
    - Silvana D’Addario al liceo scientifico Battaglini,
    - Gabriella Busato al liceo scientifico Ferraris,
    - Aldo Perrone all’istituto professionale Liside,
    - Carolina Gravina al 10° circolo di Taranto.
    Le prossime operazioni relative ai dirigenti riguarderanno le sistemazioni dei vincitori di concorso a dirigente scolastico.


    da La Gazzetta del Mezzogiorno - 19.06.2007

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      #3
      Scusa Angelo, ma Carolina Gravina insegnava al Quinto Ennio?
      Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

      Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


      -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
      -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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        #4
        Andrè ti riferisci alla Gravina, la prof di inglese????.......se si cmq nn si kiama Carolina...nunu!!!

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          #5
          Originariamente inviato da sese! Visualizza il messaggio
          Andrè ti riferisci alla Gravina, la prof di inglese????.......se si cmq nn si kiama Carolina...nunu!!!
          Ah ok grazie ndina
          Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

          Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


          -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
          -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

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            #6
            Archita, terzo piano inagibile: ora un'alternativa per le classi

            Il liceo Archita cerca casa. Inagibile il terzo piano per la caduta di calcinacci dal soffitto, ma nei prossimi giorni sarà anche effettuata una verifica immediata delle condizioni di sicurezza del secondo piano. Dovrà, inoltre, essere elaborato un piano di evacuazione.
            Una volta chiariti questi aspetti, sarà possibile determinare il numero di studenti che potrà, il prossimo anno, frequentare la sede storica del liceo Archita. «Se necessario - dice l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri - penseremo anche ad altre soluzioni». Vale a dire, soluzioni alternative almeno temporanee. In attesa, cioè, che siano eseguiti i lavori di ristrutturazione dell’immobile per i quali, proprio nei giorni scorsi, l’Amministrazione provinciale ha destinato otto milioni e mezzo di euro al Comune di Taranto quale contributo spese per le opere che si andranno ad effettuare. Ma, mentre nei mesi scorsi si ipotizzava uno spostamento a rotazione delle classi dell’Archita nello stesso immobile al fine di rendere possibili i lavori, ora le cose dovranno essere completamente riviste. E l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Vinci, dice a chiare lettere: «Su una cosa non si transige. Saremo attentissimi all’incolumità delle persone. Il resto verrà dopo. Non esporremo alcun ad alcun rischio o pericolo».
            La questione-Archita è stata affrontata in tutta la sua gravità ieri mattina nel corso di un vertice in Provincia tra gli assessori Carrieri e Vinci per la Provincia, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Michele Contino, i rappresentanti dell’impresa interessata (Pisa Costruzioni), i tecnici dei due enti locali, i progettisti dell’opera, gli ingegneri Tonti e Vecchi, il vicepreside dell’Archita, Damiano Palma (in pensione il preside Tommaso Anzoino, subentra dal 1° settembre la preside Addolorata Grassi - ndr). Dall’incontro emerge una disponibilità massima alla collaborazione tra i due enti. Peraltro all’assessore Contino, i colleghi della Provincia hanno sollecitato che, dopo la delibera con cui la Provincia ha stanziato per Palazzo degli Uffici gli otto milioni e mezzo, il Comune prenda atto della situazione e proceda speditamente con l’iter amministrativo per arrivare al più breve tempo possibile all’esecuzione dei lavori. Da vedere come tutto questo sarà possibile. Ma la voglia e la necessità di collaborare ci sono.
            Collaborazione ancor più necessaria nei prossimi giorni quando bisognerà trovare un accordo sulla soluzione da dare nell’immediato alla sistemazione - ci si augura - delle sole classi ubicate al terzo piano dell’Archita. Questo per evitare che si renda necessaria un’alternativa per le classi del secondo piano. Il problema sarà affrontato concretamente martedì prossimo nel corso di un incontro con il Comune che l’assessore Vinci aveva già convocato per discutere del Cabrini e media Maria Pia, non ancora trasferita al plesso Acanfora a causa della mancata esecuzione dei lavori da parte del Comune.
            Ma la Provincia - ne ha cominciato a parlare ieri anche con i sindacati della scuola - ha anche da risolvere il problema del professionale Nitti, la cui sede centrale di viale Trentino deve essere dimessa in quanto la proprietà non ha inteso più rinnovare il fitto per il prossimo anno.

            così Maria Rosaria Gigante su: "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 21/07/2007

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              #7
              i lavori sicuramente inizieranno al + presto ma, come ogni altra cosa in questa città e nn solo, nn finiranno neanke tra 1 decina di anni
              "Impossibile" è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo.
              "Impossibile" non è un dato di fatto, è un'opinione...
              "Impossibile" non è una regola, è una sfida...
              "Impossibile" non è uguale per tutti...
              "Impossibile" non è per sempre...
              Impossible is nothing.
              sigpic

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                #8
                Mancano strutture e spazi chiude il corso di Scienze della moda?

                Il futuro dell'università: parla il preside di Scienze della formazione, Laneve


                Università tra novità e rinnovate difficoltà. La data del 31 ottobre segna non solo la chiusura del vecchio anno accademico ma anche quella di scadenza dell’accordo di programma tra enti locali e Università. Concluso ieri anche il periodo in cui la segreteria degli studenti decentrata a Taranto è stata ospitata presso la Cittadella delle Imprese.
                Dal 5 novembre la segreteria prenderà a funzionare nella sua nuova sede di Palazzo D’Aquino, sul pendio La Riccia, nei pressi di piazza Castello in Città vecchia. Nella stessa sede saranno anche allocati gli uffici della direzione del Polo universitario ionico.
                Un segnale preciso per il Polo che prende così ufficialmente a presidiare la Città vecchia in attesa che anche le attività didattiche siano trasportate qui negli immobili storici dell’ex Caserma Rossarol, Palazzo Delli Ponti, Palazzo Fornaro. Insomma, l’Ateneo barese insisterebbe su Taranto, come sta ad indicare anche l’annuncio da parte del rettore Corrado Petrocelli che l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Ateneo barese, il prossimo 8 gennaio, sarà celebrata proprio a Taranto.
                Ma, al di là delle dichiarazioni di buona volontà, le difficoltà non mancano. A ridisegnare le prospettive anche gli ultimi due decreti del ministro dell’Università, Fabio Mussi, sulla programmazione triennale, che tra le altre cose vieta nuove istituzioni, e sui requisiti minimi in tema di numero di docenti, studenti e strutture. Il primo è al vaglio della Corte dei Conti, il secondo alla firma del ministro.
                «Senza dubbio abbiamo necessità di ridurre qualcosa, anche per quanto concerne le lauree magistrali per le quali c'è da pensare ad una impostazione tipo interclasse», dice il preside della facoltà di Scienze della Formazione, Cosimo Laneve. «Un problema che riguarda anche Bari e non solo Taranto» aggiunge. La scure potrebbe colpire proprio Scienze e Tecnologia della Moda, soprattutto per la mancata risposta che, per sostenere questo corso di laurea, sarebbe dovuta venire dal distretto tessile di Martina Franca. «Ci sono difficoltà non tanto per quanto riguarda i requisiti minimi di docenti e studenti, quanto per gli indicatori di qualità. Faccio riferimento a strutture e spazi» dice Laneve. Un momento cruciale sarà il Senato accademico del 7 novembre. Il termine per la presentazione della nuova programmazione, tuttavia, con il decreto ora al vaglio della Corte dei Conti, slitta di qualche tempo. Insomma, c'è da tagliare ciò che non va e organizzare il nuovo.
                Il preside Laneve lega l’intenzione di potenziare il Polo ionico all’ipotesi di una facoltà di Scienze umane sul fronte umanistico e di Scienze della Salute sul fronte delle professioni sanitarie legate alla facoltà di Medicina. «L'attuale fase di congiuntura - dice - rallenta le realizzazioni ma non incrina le intenzioni». Ciò che si apre è, dunque, una fase nuova che richiede - ad avviso del presidente del Comitato per la Qualità della Vita, Carmine Carlucci - «il massimo impegno e la massima sinergia fra le varie realtà istituzionali, amministrative, economiche, sociali e culturali del territorio».

                articolo di Maria Rosaria Gigante
                tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 2 Novembre 2007
                Ultima modifica di Plautus; 03/11/2007, 10:37.

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                  #9
                  Ospedale vecchio trasformato in sede universitaria: dalla Soprintendenza arriva l’alt ai lavori

                  Ressa (Beni architettonici): non conosciamo il progetto, vogliamo valutarlo


                  Avrebbero dovuto essere cantierizzati entro la fine del mese di settembre i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale vecchio, indicato nei progetti come padiglione SS. Crocifisso, adiacente all’omonima chiesa, destinato ad ospitare i corsi di laurea delle professioni sanitarie erogati a Taranto dalla facoltà di Medicina dell’Università di Bari, ovvero Fisioterapia, Infermieristica, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Tecnica della riabilitazione psichiatrica.
                  Una sede che avrebbe potuto anche costituire il punto di partenza per una facoltà di Scienze della salute, di cui si parla da qualche tempo. Invece, il progetto è al momento sospeso ed i lavori di fatto non sono mai partiti.
                  Vuole vederci chiaro la Sovrintendenza ai Beni architettonici della Puglia che, particolare non poco rilevante, non era stata mai coinvolta. «Si tratta di un immobile vincolato da interesse storico architettonico», dice il sovrintendente, Augusto Ressa. «Abbiamo appreso del progetto e della decisione di avviare i lavori dalla stampa ed abbiamo chiesto all’Asl di trasmetterci il progetto stesso. Lo esamineremo presto». Inutile sollecitare qualche valutazione iniziale, anche se secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere necessario un ampio rifacimento dello stesso. «Non l’ho ancora visto - dice Ressa -. E poi si tratta di esprimere una valutazione collegiale». Neanche sui tempi necessari alla Sovrintendenza per esprimere un suo parere o eventualmente un’autorizzazione, Ressa dice qualcosa di più. Mai coinvolti prima? «Mai coinvolti».
                  L’attuale sospensione del progetto - per i cui lavori in realtà, dopo anni di attesa, l’Asl aveva dato una accelerata nel mese di agosto con l’aggiudicazione della gara d’appalto - si aggiunge all’altra cattiva notizia che pure era stata data nei giorni scorsi nel corso di un incontro della Città dei Mestieri. In quell'occasione era stato infatti reso noto che ulteriori fondi che la Regione aveva intenzione di destinare al San Giovanni Di Dio, probabilmente per completare l’intera opera, erano stati dirottati altrove. Per l’esecuzione dei lavori rimane, quindi, l’originario finanziamento del ministero della Salute, pari a 1.800.000 euro, successivamente irrobustiti con un accordo di programma della Regione di altri 100 mila euro. I finanziamenti ministeriali sono quelli dell’art. 71 della legge 448/98 destinati alla riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Dopo un iter di oltre 4 anni dalla delibera della giunta regionale, impegnata ad integrare un 5% del finanziamento generale, l’Asl aveva proceduto ad agosto ad appaltare i lavori. Ora, se il progetto andrà corretto, rettificato o altro, occorrerà vedere se quei fondi saranno sufficienti e quanto inciderà sui costi l’eventuale modifica del progetto. Progetto che prevedeva la riqualificazione di due dei tre piani su cui si articola la struttura complessivamente estesa su 6 mila mq. In realtà il progetto originario prevedeva gli interventi sul piano terra e su una parte del primo piano, ma i risparmi rivenienti dal ribasso d’asta (del 23% circa) avevano consentito di prevedere l’adeguamento dell’intero piano.
                  Preoccupazioni, intanto, sono espresse anche dal Comitato per la Qualità della Vita che teme ora che la sospensione dei lavori possa comportare il blocco di ogni cosa o, comunque, ritardi significativi su interventi che avrebbero potuto dare finalmente una sede decorosa ai corsi di laurea da anni ubicati in strutture del tutto inadeguate ed insufficienti. Insomma, un altro sogno a lungo perseguito e ora bruscamente stoppato.



                  articolo di Maria Rosaria Gigante
                  tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 2 Novembre 2007

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                    #10
                    Scuole, la Provincia investe

                    Trecentoquattromila euro nelle manutenzioni, via l’amianto dalla palestra Cabrini
                    E all’istituto Paisiello i corsi abilitanti porteranno 50 nuovi posti per i docenti


                    Trecentoquattromila euro di investimenti della Provincia nell’edilizia scolastica e fra questi l’avvio della bonifica da amianto nella palestra dell’istututo Cabrini a Taranto. E’ la stessa Provincia a darne notizia, annunciando che con la firma dei contratti con le imprese appaltatrici si potrà dare inizio ai lavori.

                    Ma ecco il quadro dei lavori istituto per istituto:
                    - posa in opera all’istituto Righi, sede di Paolo VI, della guaina di impermeabilizzazione sui lastrici solari (91.500 euro);
                    - bonifica da amianto nella palestra dell’istituto professionale Cabrini di Taranto (80.000 euro);
                    - istituto Amaldi di Statte, impermeabilizzazione della copertura di alcune parti dell’edificio (50.000 euro);
                    - impermeabilizzazione dei lastrici solari all’istituto Maria Pia di Taranto (83.000 euro).

                    «La nostra programmazione nel settore dell’edilizia scolastica - spiega l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri - non si ferma. Insieme al presidente. Gianni Florido, alla giunta e a tutta la maggioranza, abbiamo assunto un impegno preciso con i cittadini: migliorare le condizioni di vivibilità delle nostre scuole, sia dal punto di vista funzionale sia sotto il profilo della sicurezza. Considerando gli investimenti sinora prodotti dall’Amministrazione provinciale in questo settore, crediamo di aver dato le giuste risposte alle istanze del mondo della scuola di terra ionica. Naturalmente, siamo sempre disponibili al confronto e alle critiche. L’importante è lavorare con serietà e coerenza - conclude Carrieri - nell’interesse della comunità che amministriamo».
                    E accanto all’edilizia scolastica, c’è da dire che la Provincia, in un vertice svoltosi l’altro ieri al ministero dell’Università, ha portato a casa un altro risultato positivo: anche all’istituto Paisiello si terranno i corsi abilitanti per docente di strumenti musicali. Il vertice al quale ha partecipato lo stesso Florido ha permesso di acquisire che con i «corsi abilitanti per docente di strumenti musicali, i posti a disposizione dovrebbero essere cinquanta». Inoltre, rende noto la Provincia, «a gennaio giungerà a Taranto il sottosegretario alla Ricerca e all’Università, Nando Dalla Chiesa, per partecipare ad una iniziativa che sarà organizzata dalla Provincia». In quest’incontro si discuterà «delle modalità attraverso le quali traguardare l’obi ettivo della cosiddetta statizzazione (passaggio cioè all’amministrazione dello Stato - ndr) del Paisiello». «Siamo soddisfatti - commenta il presidente Florido - per questi due importanti risultati. Sono certo che questa attenzione del ministero, manifestata anche con la convocazione della riunione di Roma, ci consentirà di fare concreti passi in avanti verso il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati. L’istituto Paisiello rappresenta infatti una risorsa culturale di assoluto valore per la Provincia di Taranto ed il territorio ionico». Il vertice al ministero ha visto la partecipazione «di tutti gli enti locali a vario titolo coinvolti nella gestione degli istituti musicali pareggiati italiani. Della delegazione tarantina, oltre allo stesso Florido, ha fatto parte anche il consigliere provinciale Luigi Calabrese al quale è stata affidata specifica delega per seguire tutte le vicende relative all’istituto Paisiello».
                    E sull’incontro per il Paisiello, Lino De Guido, del Partito Democratico, commenta: «La missione del presidente Florido in favore dell’istituto Paisiello merita riconoscimento pubblico». Perchè al Paisiello «saranno organizzati organizzati corsi abilitanti per docente di strumenti musicali, all’incirca 50 posti, e l’impegno volto alla statalizzazione dell’istituto. E’ una notizia - dice De Guido - che mette in risalto il buon governo degli enti locali, in accordo col Governo Prodi, in favore delle istituzioni culturali e della formazione, dalle quali non possiamo prescindere nell’azione di risanamento e di rinascita del nostro territorio».


                    articolo di Maria Rosaria Gigante
                    tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 22 Novembre 2007
                    Ultima modifica di Plautus; 23/11/2007, 14:10.

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                      #11
                      Originariamente inviato da Plautus Visualizza il messaggio
                      Ospedale vecchio trasformato in sede universitaria: dalla Soprintendenza arriva l’alt ai lavori

                      Ressa (Beni architettonici): non conosciamo il progetto, vogliamo valutarlo


                      Avrebbero dovuto essere cantierizzati entro la fine del mese di settembre i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale vecchio, indicato nei progetti come padiglione SS. Crocifisso, adiacente all’omonima chiesa, destinato ad ospitare i corsi di laurea delle professioni sanitarie erogati a Taranto dalla facoltà di Medicina dell’Università di Bari, ovvero Fisioterapia, Infermieristica, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Tecnica della riabilitazione psichiatrica.
                      Una sede che avrebbe potuto anche costituire il punto di partenza per una facoltà di Scienze della salute, di cui si parla da qualche tempo. Invece, il progetto è al momento sospeso ed i lavori di fatto non sono mai partiti.
                      Vuole vederci chiaro la Sovrintendenza ai Beni architettonici della Puglia che, particolare non poco rilevante, non era stata mai coinvolta. «Si tratta di un immobile vincolato da interesse storico architettonico», dice il sovrintendente, Augusto Ressa. «Abbiamo appreso del progetto e della decisione di avviare i lavori dalla stampa ed abbiamo chiesto all’Asl di trasmetterci il progetto stesso. Lo esamineremo presto». Inutile sollecitare qualche valutazione iniziale, anche se secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere necessario un ampio rifacimento dello stesso. «Non l’ho ancora visto - dice Ressa -. E poi si tratta di esprimere una valutazione collegiale». Neanche sui tempi necessari alla Sovrintendenza per esprimere un suo parere o eventualmente un’autorizzazione, Ressa dice qualcosa di più. Mai coinvolti prima? «Mai coinvolti».
                      L’attuale sospensione del progetto - per i cui lavori in realtà, dopo anni di attesa, l’Asl aveva dato una accelerata nel mese di agosto con l’aggiudicazione della gara d’appalto - si aggiunge all’altra cattiva notizia che pure era stata data nei giorni scorsi nel corso di un incontro della Città dei Mestieri. In quell'occasione era stato infatti reso noto che ulteriori fondi che la Regione aveva intenzione di destinare al San Giovanni Di Dio, probabilmente per completare l’intera opera, erano stati dirottati altrove. Per l’esecuzione dei lavori rimane, quindi, l’originario finanziamento del ministero della Salute, pari a 1.800.000 euro, successivamente irrobustiti con un accordo di programma della Regione di altri 100 mila euro. I finanziamenti ministeriali sono quelli dell’art. 71 della legge 448/98 destinati alla riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Dopo un iter di oltre 4 anni dalla delibera della giunta regionale, impegnata ad integrare un 5% del finanziamento generale, l’Asl aveva proceduto ad agosto ad appaltare i lavori. Ora, se il progetto andrà corretto, rettificato o altro, occorrerà vedere se quei fondi saranno sufficienti e quanto inciderà sui costi l’eventuale modifica del progetto. Progetto che prevedeva la riqualificazione di due dei tre piani su cui si articola la struttura complessivamente estesa su 6 mila mq. In realtà il progetto originario prevedeva gli interventi sul piano terra e su una parte del primo piano, ma i risparmi rivenienti dal ribasso d’asta (del 23% circa) avevano consentito di prevedere l’adeguamento dell’intero piano.
                      Preoccupazioni, intanto, sono espresse anche dal Comitato per la Qualità della Vita che teme ora che la sospensione dei lavori possa comportare il blocco di ogni cosa o, comunque, ritardi significativi su interventi che avrebbero potuto dare finalmente una sede decorosa ai corsi di laurea da anni ubicati in strutture del tutto inadeguate ed insufficienti. Insomma, un altro sogno a lungo perseguito e ora bruscamente stoppato.



                      articolo di Maria Rosaria Gigante
                      tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 2 Novembre 2007
                      io sapevo ke l'ex ospedale, una volta kiuso, doveva ritornare proprietà della kiesa SS.Crocfisso...
                      "Impossibile" è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo.
                      "Impossibile" non è un dato di fatto, è un'opinione...
                      "Impossibile" non è una regola, è una sfida...
                      "Impossibile" non è uguale per tutti...
                      "Impossibile" non è per sempre...
                      Impossible is nothing.
                      sigpic

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                        #12
                        IL FUTURO DELL’UNIVERSITÀ - Ci si prepara al nuovo anno

                        Il rettore vede Florido: rilancio per l’autonomia

                        Entrano nel vivo i preparativi per l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Bari che, per la prima volta, quest’anno, sarà celebrato a Taranto il prossimo 8 gennaio. Per l’occasione sarà a Taranto anche il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Massimo D’Alema. La sede dell’evento, che richiamerà autorità ed accademici, sarà con molta probabilità l’auditorium delle Scuole Cemm. Non ci sarebbe infatti a Taranto altra struttura di vasta capienza in grado di ospitare tante persone. Trattative in tal senso sarebbero in corso da tempo. Intanto, quest’oggi gli aspetti organizzativi dell’evento saranno discussi e decisi in Senato accademico a Bari. Domani, invece, il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, sarà a Taranto per incontrare il presidente della Provincia, Gianni Florido. Non pochi i problemi che attengono il futuro del polo universitario jonico a cui, proprio con la decisione di tenervi la cerimonia inaugurale del nuovo anno, l’Università intende dimostrare le sue attenzioni. E’ scaduto da tempo anche il vecchio accordo di programma tra enti locali ed Università. Per la Provincia - che non intende tirarsi indietro nel proprio impegno a favore dell’Università - è giunto il momento della svolta. Occorre puntare decisamente ad una più completa autonomia del polo jonico. E questo lo si può fare solo attraverso l’attuazione della ricerca, ossia l’istituzione di dipartimenti di ricerca. Non pochi, e non solo questi, i problemi da affrontare. Nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale un nuovo ordine del giorno dell’opposizione, a firma del consigliere An, Augusto Pardo, aveva posto l’accento su una serie di punti: le restrizioni previste dal decreto Mussi in materia di nuove facoltà e nuovi corsi di laurea che inficerebbero il consolidamento del polo jonico, l’autonomia didattica e non solo amministrativa delle facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze, il ripristino dei corsi di laurea in Igiene Dentale e Educatore professionale soppressi. Sostanzialmente condividendo tali preoccupazioni, Florido aveva ottenuto che l’odg fosse congelato e che se ne discutesse dopo l’incontro di domani con il rettore Petrocelli.
                        An, intanto, discute di tutti questi temi con dirigenti scolastici, presidi di facoltà, studenti, responsabili Edisu, Comitato per la Qualità della Vita, stamane nel corso di un focus alle 11 in Provincia. Ma il decreto Mussi - visto con apprensione particolare anche a Taranto - ha messo già da tempo in moto facoltà ed atenei italiani per razionalizzare (a partire dal 2008/9) l’offerta formativa e sforbiciare i corsi inutili. Destino che - si teme - possa interessare Taranto. Il rischio, però, sarebbe stato sventato per i corsi di Scienze della comunicazione e per Disagio, che peraltro anche quest’anno hanno coperto tutti i 150 posti disponibili in ciascun corso. Da discutere, invece, le sorti di Scienze e Tecnologia della moda (diviso tra Taranto e Bari) che potrebbe trasferire già da quest’anno gli iscritti in un’unica sede. Giurisprudenza, invece, avrebbe segnato quest’anno un vero e proprio boom di immatricolazioni.
                        Infine, il 21 dicembre, si inaugura la nuova segreteria degli studenti a Palazzo d’Aquino, in Città vecchia. Si tratta del primo nucleo di presenza dell’ateneo barese in Città vecchia negli immobili storici resi disponili dal Comune. Tra questi, come è noto, c'è l’ex Caserma Rossarol dove, però, utilizzando alcuni fondi europei, sarà l’Università a completare la struttura. C'è a tal proposito uno slittamento nel ruolino di marcia secondo cui era fissato mesi addietro l’utilizzo della sede da parte dei corsi di laurea di Scienze della comunicazione, Disagio, e probabilmente anche Giurisprudenza.

                        articolo di Maria Rosaria Gigante
                        tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 5 Dicembre 2007

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                          #13
                          Per il nuovo anno accademico l’Università punta su Taranto

                          Il rettore Petrocelli conferma: cerimonia d’inaugurazione l’8 gennaio in città

                          Torna a vivere ufficialmente Palazzo D’Aquino, un antico palazzo nobiliare collocato nel cuore della Città Vecchia, ristrutturato dall’Amministrazione comunale nell’ambito dei progetti finanziati da Urban e destinato all’Università di Bari. L’immobile storico diventa segreteria studenti e sede degli Uffici centrali delle delegazioni amministrativa e rettorale. Ieri l’inaugurazione ufficiale da parte del Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, che ha incontrato qui per uno scambio di auguri docenti e amministrativi impegnati su Taranto. Ed è stata ovviamente anche l’occasione per ribadire, incontrando i giornalisti, tutto l’impegno dell’Ateneo barese su Taranto.
                          “Significativo che in un momento di dissesto e grave difficoltà, quando molti se ne sono andati, noi abbiamo deciso di consolidare la nostra presenza”, dice il Rettore. Impegno che trova il suo puntello nella decisione di celebrare proprio a Taranto, il prossimo 8 gennaio, l’inaugurazione dell’anno accademico.
                          Palazzo D’Aquino è l’inizio di un nuovo cammino. A breve – il Rettore spera col secondo semestre – potrebbero diventare operative anche le altre due sedi in Città Vecchia, l’ex Rossarol e Palazzo Delli Ponti, anch’essi trasferiti dal Comune in comodato d’uso all’Università per un periodo di 60 anni. Un atto in cui sono state incluse anche le altre sedi di proprietà comunale e concesse in uso all’Ateneo. Tra queste c’è anche la sede di Giurisprudenza di via Acton per la quale l’Ateneo ha presentato uno specifico progetto al Ministero, con il sostegno della Regione, perché diventi sede di una residenza universitaria. Il disegno dell’Ateneo, al momento, in assenza anche di prospettive concrete per la vecchia idea di trasferire Giurisprudenza nella sede della Corte d’Appello, una volta che questa sarà disponibile, è quello di creare in Città Vecchia un polo umanistico, comprensivo della facoltà di Giurisprudenza. Palazzo D’Aquino è oggi una bella ed elegante struttura (si attende solo il potenziamento della rete elettrica per far partire il sistema di riscaldamento; assicurati i collegamenti telefonici, Internet e con la sede centrale) alla quale presto si affiancherà, dunque, la Rossarol. “Attraverso un finanziamento Cipe – dice il Rettore - noi abbiamo partecipato al completamento dei lavori più sulle infrastrutture che sulle strutture. Adesso stiamo lavorando alla progettazione dei laboratori e degli arredi con la dislocazione delle aule e dei vari settori. Mentre i colleghi cominciano a lavorare alle prime ipotesi di dislocazione di dipartimenti, abbiamo anche sbloccato la situazione per quel che riguarda Scienze dove partono i lavori per il laboratori. Stiamo, inoltre, dando vita ad un progetto per una sistemazione definitiva ed una serie di interventi a carattere strutturale ad Economia, in aggiunta agli interventi ordinari già finanziati e conclusi. Stiamo potenziando il personale ed abbiamo chiesto al ministero un intervento straordinario su Taranto per quel che riguarda l’organico dei docenti e del personale tecnico ed amministrativo”. L’adeguamento ai parametri previsti dal Ministero porterà, inoltre, probabilmente alla cancellazione di qualche corso non troppo “gettonato” dagli studenti ed al potenziamento di altri compresi – ma questo annuncio potrebbe arrivare l’8 gennaio – quelli dell’area sanitaria.
                          Non l’autonomia del polo jonico, infine, ma, in un processo che marcia al contrario, probabilmente un sistema universitario pugliese integrato, con Taranto che, sul modello Rimini, potrebbe avere una specifica personalità nell’ambito dell’Università di Bari.

                          articolo di Maria Rosaria Gigante
                          tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 22 Dicembre 2007
                          Ultima modifica di Plautus; 27/12/2007, 12:33.

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