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Rassegna Stampa 2010

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    Al Pacinotti il 2 e 3 settembre la giornata dell’orientamento

    SCUOLA: IERI LA CONFERENZA STAMPA DEL COMITATO QUALITÀ DELLA VITA. NON CONCESSO IL CHIOSTRO DI S. DOMENICO
    Al Pacinotti il 2 e 3 settembre la giornata dell’orientamento

    • Lo stupendo chiostro di San Domenico, non concesso per tenere la conferenza stampa convocata per la presentazione del programma dell'anno sociale 2010-2011 del Comitato per la qualità della vita, ha offerto il destro al presidente Carmine Carlucci per anticipare il futuro impegno dell’organismo, che quest’anno compie 28 ani di vita. E l’impegno è quello di valorizzare il più possibile i siti archeologici e architettonici del capoluogo ionico, troppo spesso negati alla fruibilità di cittadini e visitatori in nome di una burocrazia non più tollerabile. Il percorso progettuale del Comitato per la qualità della vita sarà caratterizzato da un filo conduttore che si è voluto riassumere nello slogan “Nel segno dell’identità, metti in mostra il tuo merito”, laddove per identità si intende quella jonica, italiana ed europea, con preciso riferimento alle nostre radici e ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ma anche impegno alla valorizzazione dei giovani, unico vero patrimonio di questa terra. La scelta di tenere la conferenza stampa in uno dei bei chiostri di Taranto, ha detto Carlucci, non è stata solo dettata dalla bellezza e dalla suggestione del luogo, ma anche dal fatto che, proprio di fronte al suo ingresso, è posta una targa in memoria di Nicola Mignogna, segretario della Spedizione dei Mille, appartenente a quell’esercito di “padri della patria” minori, dei quali si vuole ricordare la figura, in rapporto alla comune identità tarantina. “Dobbiamo con forza rivendicare la centralità della nostra storia passata, ha detto, chiamando a collaborare per il raggiungimento di questo obiettivo istituzioni, università e associazioni”. Confermate alcune delle attività tradizionali del Comitato, come l’”orientation day” riservato ai neo diplomati, che si terrà il 2 e 3 settembre al Pacinotti; la consegna delle pergamene ai laureati tarantini, ai maturati e ai pensionati della scuola; gli studi sulle tradizioni di Ognissanti, del Natale, dei Riti della Settimana santa, per un viaggio attraverso la fede e la pietà popolare a cura di Antonio Fornaio, responsabile di questa specifica area tematica del Comitato. Naturalmente anche quest’anno saranno consegnati il Premio qualità della vita, riconoscimento che nel 1991 venne attribuito all’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, e la Mimosa d’argento.
    Per quanto riguarda gli anniversari e i riconoscimenti, il nuovo anno sociale prevede la realizzazione di una mostra itinerante per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, al via il prossimo 11 settembre a Monteiasi, per spostarsi poi a San Giorgio Jonico, Grottaglie, Leporano, Pulsano, Manduria, Carosino, Martina Franca, Massafra, Crispiano e Ginosa. In quest’ambito si colloca l’iniziativa, in programma il 17 marzo 2011, della realizzazione, da parte dei bambini del XXIV Circolo didattico di Taranto, della bandiera umana del Tricolore. Nel corso della mostra si approfondiranno personalità del calibro di Mario Rolla, unico rettore tarantino, Mariano Quartararo, Aldo Moro, Gugliemo Motolese.


    Scuola - Assunzioni: è l’anno della svolta

    “Un anno di svolta”: Carmine Carlucci, definisce così il nuovo anno scolastico che sta per cominciare, esprimendo da un lato un giudizio positivo per le assunzioni a tempo indeterminato che verranno fatte nella nostra scuola, ma dall’altro abbandonandosi ad una certa amarezza al pensiero dei tanti docenti e personale ata che continuerà a sperare in una supplenza. I dati forniti dal gruppo di lavoro di “Pianeta Scuola” del Comitato per la qualità della vita riguardanti le prossime immissioni nei ruoli parlano di 13 docenti dell'infanzia, 27 di 1° grado, 8 di 2° grado, 67 di sostegno, 52 collaboratori, 18 assistenti amministrativi, 7 assistenti tecnici; 1 cuoco, 3 direttori dei Servizi generali ed amministrativi. La svolta riguarderà l’avvio della riforma della scuola secondaria e il dimensionamento scolastico. Ma l’attenzione è puntata anche sulla commissione incaricata di rivedere i programmi delle classi elementari, soprattutto per quanto concerne le materie di lingua italiana e aritmetica. “Gli adempimenti del primo collegio dei docenti” saranno approfonditi il prossimo 10 agosto all’istituto Cabrini di via Rintone, mentre l’offerta formativa provinciale sarà oggetto di forum e seminari che coinvolgeranno gli studenti delle terze medie e i loro genitori. Il dibattito in corso sulla valutazione e sul merito, partito dal ministero, offrirà altri notevoli spunti di discussione. Su base locale, ha ricordato Carlucci, sia il Tavolo istituzionale insediato dalla Provincia, sia la Consulta per la scuola, voluta dal vice presidente Emanuele Fisicaro, saranno chiamati a svolgere un ruolo centrale nella vicenda che lega l’offerta formativa alle strutture e ai locali a disposizione. Sul fronte università, invece, pende la spada di Damocle della riforma Gelmini, che starebbe creando allarmismi quanto all’attivazione di alcuni corsi di laurea su Taranto. Interpellati i vari presidi di facoltà, sarebbero giunte rassicurazioni, espresse tuttavia con tutta la cautela dovuta in una situazione di estremo caos, in cui i ricercatori rappresentano un punto interrogativo, con la prospettiva, per loro, di dover superare concorsi riservati e di non avere diritto ad automatiche progressioni di carriera.

    articoli di Sabrina Esposito
    pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 19 Agosto 2010

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      Riferimento: Rassegna Stampa 2010

      A giorni una soluzione per il liceo Archita
      E per il Ferraris si opta per i locali nella parrocchia di S.Teresa

      • Ai nastri di partenza il nuovo anno scolastico rispetto al quale sono in via di svolgimento le procedure di immissione in ruolo, utilizzazione, assegnazione del personale docente e ata (non docente). Operazioni che come sempre si incastrano in questa fase d’avvio del nuovo anno e sulle quali pesano sempre più gli effetti dei tagli operati nel corso degli anni, vale a dire unità di personale in sovrannumero difficile da sistemare. Ma solo a chiusura di tutte queste operazioni, che a loro volta si incastrano con quelle in corso anche in altre province, sarà possibile stabilire quale sarà stato complessivamente il saldo negativo quest’anno. In moto già da tempo anche la macchina organizzativa degli enti locali che dovrà garantire aule e spazi a studenti e professori. Alla ribalta ancora una volta gli istituti superiori, ed in particolare il liceo Archita, il liceo Ferraris e l’istituto Maria Pia.
      Liceo Archita. Qualche settimana fa arriva l’annuncio (contenuto in una delibera) del Comune che occorre liberare le aule per consentire la ripresa dei lavori all’ex Palazzo degli Uffici, in una cui ala è appunto sistemato lo storico liceo. Ferma la presa di posizione della Provincia che dovrà intervenire con un finanziamento di oltre 8 milioni di euro per la parte di sua competenza (per l’Archita appunto). La posizione dell’ente locale è stata ribadita anche ieri dal vicepresidente ed assessore alla pubblica istruzione, Emanuele Fisicaro: “Siamo disponibili ad andar via ed a trasferire l’Archita per il tempo necessario, ma ad una condizione: che siano fissati i termini per l’inizio e la fine dei lavori, che sia prevista una penale con una fideiussione in modo tale che ogni giorno di ritardo nella consegna dei lavori sia coperto da garanzie. Insomma, siamo disposti a prevedere il costo di un fitto in bilancio, ma ogni giorno in più deve autofinanziarsi”. Intanto, è top secret sulle ipotesi di sistemazione alternativa per l’Archita. Si tratta, garantisce Fisicaro, di soluzioni comunque ubicate nel borgo cittadino.
      Liceo Ferraris. Dopo le lezioni estive in piazza, a sostegno della richiesta di nuove aule, la questione non è ancora chiusa. Le aule reperite nella struttura della parrocchia di Santa Teresa, nelle immediate vicinanze della sede centrale del Ferraris, sono anche utilizzate dall’istituto tecnico Maria Pia che ha altrettanto bisogno di locali. Insomma, si cerca una soluzione che accontenti tutti a distanza di settimane dall’inizio della querelle e di qualche giorno dall’avvio delle lezioni. E la soluzione non potrà non venire dalla stessa struttura di Santa Teresa che magari sarà condivisa dalle due scuole, con ingressi separati. Si decide oggi.
      Le storie dell’Archita, del Ferraris e del Maria Pia introducono in qualche modo al problema della razionalizzazione della rete scolastica per l’anno 2011. Fornendo un dettagliatissimo elenco delle scadenze di questi giorni e per una programmazione più a lungo raggio, il Comitato per la Qualità della Vita ha fornito ieri – nel corso di una conferenza stampa – alcune cifre meritevoli di attenzione. Tra tutte, una: dopo il pensionamento di numerosi dirigenti scolastici, risultavano libere 40 presidenze, di cui 29 assegnate in reggenza. Al momento, inoltre, sono 30 le scuole con meno di 500 alunni e 19 quelle con 500-600 alunni. Scontate le conclusioni.

      articolo di Maria Rosaria Gigante
      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 31 Agosto 2010

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        Test d’accesso per Ingegneria

        Il test d’accesso - E per Ingegneria si conferma un forte interesse

        Facoltà di Ingegneria più che mai stabile. La conferma viene dal numero di studenti che hano chiesto di sostenere il test di valutazione che, in tutte le facoltà italiane, è in programma quest’oggi. Sono 153 gli studenti che sosterranno la prova (non si tratta di un test di ammissione, non c’è numero chiuso), esattamente quanti lo sostennero lo scorso anno. Se la facoltà jonica non segue lo stesso trend di crescita di tutte le facoltà annesse ai Politecnici (anche la prima facoltà di Ingegneria di Bari è in crescita), quanto meno in un momento di forte crisi conferma lo stesso appeal dello scorso anno. Il numero delle immatricolazioni (cioè gli studenti che frquenteranno quest’anno il primo anno) sarà comunque maggiore. Come lo scorso anno, appunto, quando le matricole furono circa 220, con un leggero trend in crescita che si spera di confermare anche quest’anno. Naturalmente, chi non avesse sostenuto oggi il test, ha sempre tempo per immatricolarsi. Chi lo facesse entro il 13 settembre, potrà partecipare ai corsi di azzeramento del debito che avranno inizio in quella data ed a cui saranno ugualmente invitati gli studenti che, avendo sostenuto oggi il test di valutazione, dovessero ottenere qualche debito nelle discipline in cui si articola la prova. Intanto, giungono novità dall’Università di Bari che ieri ha annunciato un protocollo d’Intesa per l’attuazione del progetto “Federazione del sistema universitario pugliese-lucano-molisano” tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi del Salento, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi del Molise, il Politecnico di Bari e l’Università degli Studi di Foggia. Domani la presentazione del progetto. Sarà interessante capire quanto un diverso sistema universitario regionale comporterà anche a livello locale.

        articolo di Maria Rosaria Gigante
        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 1 Settembre 2010

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          Maria Pia e Ferraris avranno le aule necessarie

          VERSO IL NUOVO ANNO: VENERDÌ’ FISICARO (PROVINCIA) AFFRONTERÀ LA SITUAZIONE DI MARTINA
          Maria Pia e Ferraris avranno le aule necessarie

          • Trovato l’accordo per il liceo scientifico Ferraris e l’istituto tecnico Maria Pia. Per il prossimo ed imminente anno scolastico, al di fuori delle rispettive sedi centrali, le aule necessarie ad entrambi gli istituti saranno quelle del plesso della parrocchia Santa Teresa, già precedentemente parzialmente utilizzate dal Maria Pia. Ora, anche attraverso alcuni accorgimenti, come due ingressi separati, ci sarà spazio per tutti. D’altro canto la Provincia conduce in fitto l’intera struttura e il pieno utilizzo di tutte le aule non comporterà un ulteriore aggravio dei costi. Insomma, c’è voluto qualche giornata in più per chiudere defnitivamente un caso che sembrava già risolto nelle settimana passate.
          Da un’emergenza ad un’altra, ma si pasa anche in altro comune. Ora sotto i riflettori sono gli istituti di istruzione superiore di Martina privi, come la quasi totalità delle scuole, del certificato di agibilità, cosa diversa però dai controlli di staticità che sono stati regolarmente effettuati. Ma è proprio la mancanza del certificato di agibilità a mettere a rischio altre attività, come ad esempio la presenza nelle scuole di bar. La nuova questione sarà ora affrontata venerdì nel corso di un incontro convocato dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Emanuele Fisicaro direttamente a Martina.
          Invece, almeno per il momento, non costituisce motivo di vera e propria emergenza la questione sollevata pure per il liceo Archita dal Comune in vista del riavvio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo degli Uffici. Lavori per i quali non esiste ancora una data certa di avvio e di durata, sicché la Provincia (che contribuirà per la sua parte per l’Archita) si dice pronta a trovare una sistemazione provvisoria per le classi dell’Archita a condizione che sia prevista con chiarezza la durata dell’emergenza e che, soprattutto, siano previste penali per ogni giorno di ritardo nella consegna del manufatto.
          Sul piano amministrativo l’organizzazione del nuovo anno scolastico ufficialmente avviato ieri ha in agenda anche le nomine a tempo determinato per il personale. E’ l’istituto «Pacinotti» di Taranto ad essere stato individuato dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia quale «Scuola Polo» per tali procedure di individuazione dei docenti che possono stipulare i contratti di lavoro a tempo determinato per l’anno 2010-11 per le scuole di istruzione secondaria di 1° e 2° grado (posti di sostegno e di tipo comune). Dopo che l’Ufficio avrà comunicato l’elenco delle disponibilità al momento in via di ricognizione, il Pacinotti fisserà il calendario delle convocazioni. Notizie sul sito pacinot titaranto.it   e istruzionetaranto.it  .

          articolo di Maria Rosaria Gigante
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 2 Settembre 2010

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            Puglia, Basilicata e Molise sottoscrivono un accordo federativo

            IL FUTURO DELL’ISTRUZIONE: PUGLIA, BASILICATA E MOLISE SOTTOSCRIVONO UN ACCORDO FEDERATIVO
            «Va bene l’alleanza tra le Università ma adesso si investa sul serio»
            Fisicaro (Provincia): Taranto realtà da migliorare, non da cancellare

            • Salutata positivamente dal vicepresidente della Provincia ed assessore alla Pubblica istruzione ed Università, Emanuele Fisicaro, la proposta presentata ieri dall’Ateneo barese di una Federazione del sistema lucano-molisano-pugliese e sottoscritta attraverso la firma di un protocollo di intesa tra sei Atenei, l’Università ed il Politecnico di Bari, le Università del Salento, della Basilicata, del Molise, di Foggia. Un progetto, questo, dal quale la realtà università jonica potrebbe trarne i suoi vantaggi. Alla luce di ciò, il prossimo accordo di programma tra enti locali e istituzione accademica non potrà non tener conto di questa nuova prospettiva.
            «Taranto è una realtà che non può essere cancellata, ma al contrario occorre migliorarla e investire nei suoi cervelli. E’ importante che le risorse economiche vadano investite nel migliore dei modi per far crescere la ricerca e fare sistema», dice Fisicaro, ieri a Bari per la presentazione del progetto che risponde al disegno di legge numero 1905 dell’1 giugno scorso: «Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario».
            «Ora - aggiunge Fisicaro - deve seguire una fase in cui con serietà si riempia la proposta di contenuti e soprattutto si facciano seri investimenti. Anche a livello locale cominceremo ad organizzare iniziative per discutere dell’argomento».
            Il tema dominante, dunque, stando anche allo sforzo di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse alla base del progetto, che nasce in un momento di seria difficoltà per il sistema universitario italiano, è quello degli investimenti reali. «Una goccia nel mare», utile ma non sufficiente, viene intanto giudicato il sostegno economico assegnato lo scorso anno dalla Regione, per controbilanciare i tagli ministeriali, a parte del sistema universitario pugliese. Impellenti, invece - dice Fisicaro -, sono misure di sostegno diverse.
            Tornando alle ricadute che un sistema di Università federate potrà avere per la realtà locale ed in vista dell’imminente rinnovo dell’accordo di programma, Fisicaro puntualizza: «Dovrà essere un accordo che punti realmente alle eccellenze per creare la classe dirigente di domani. Non potrà essere un accordo generico, tanto per farsi. Si individuino dei settori chiave e su quelli si punti e si investa. E’ quello che chiediamo. Il progetto di una federazione del sistema universitario è una buona occasione di sviluppo, un’opportunità di essere seri ed onesti, non un’occasione di contrapposizione del Sud al Nord».

            articolo di Maria Rosaria Gigante
            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 3 Settembre 2010

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              Accordo tra Atenei: "Taranto ha tutto da guadagnare"

              IL FUTURO DELL’ISTRUZIONE: IL VERTICE DELL’UNIVERSITÀ: BANDO AGLI ALLARMISMI, PENSIAMO AI FATTI
              «Ma da quest’accordo tra Atenei Taranto ha tutto da guadagnare»
              Il rettore Petrocelli: il Polo scientifico-tecnologico è in questa linea

              • «Taranto si colloca benissimo in questa prospettiva tracciata con il protocollo d’intesa sottoscritto con altri cinque Atenei per una Federazione del sistema universitario lucano-molisano-pugliese. Nello specifico su Taranto in questo modo andiamo a rafforzare la nostra cooperazione con il Politecnico. Mi auguro solo che anziché gridare se qualche corso di laurea si elimina e a Bari se ne sono eliminati molti di più, si accolga la valenza particolare di questa iniziativa».
              Il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, illustra la ricaduta dell’accordo sottoscritto ieri a Bari con i rettori del Politecnico di Bari, nonché delle Università del Salento, del Molise, della Basilicata, di Foggia, propedeutico alla sottoscrizione di un accordo di programma con il ministro dell’Istruzione e dell’Università, nonché con le Regioni interessate. Il rettore Petrocelli, quindi, conferma e rilancia l’interesse per Taranto ed annuncia che «l’accordo di programma con Taranto sarà rinnovato quanto prima».
              L’elemento che rinsalda obiettivi e strategie ed ora coniunga anche le finalità indicate dal progetto della Federazione del sistema universitario interregionale è il Polo scientifico tecnologico previsto dai progetti di Area Vasta, iniziativa che già vede insieme Università, Arpa, Comune e Provincia. «In realtà - commenta Petrocelli - non vedo a tal proposito l’attenzione e l’interesse che il progetto meriterebbe. Noi, da parte nostra, continuiamo ad investire risorse finanziarie perché riteniamo che questo sia lo strumento attraverso cui creare le eccellenze».
              Presto il rinnovo dell’accordo di progamma con le istituzioni locali per continuare a garantire offerta formativa sul territorio. «Sì - ribadisce il rettore -, e se possibile intendiamo anche allargare il parterre di sottoscrittori ed aggiungerli a quelli di sicura affidabilità che già abbiamo. Cito, ad esempio, l’intesa con la Marina Militare che va a meraviglia e che ci consentirà di guardare ad ulteriori accordi ed opportunità, così come con l’intero territorio. Anche qui noi continueremo a mettere sul piatto le nostre risorse finanziarie e umane. Forse si è dimenticato che abbiamo creato su Taranto posti docenti di ruolo con nostri fondi e non con fondi destinati dal ministero. Invece, proprio non riesco a capire tutti gli allarmismi e le critiche per la chiusura del corso di Moda che aveva solo otto iscritti e la sospensione annuale di Maricoltura solo a fini riorganizzativi. Anche per Scienze ambientali, si è indebitamente parlato di chiusura. Invece la triennale è rimasta e la magistrale è stata solo sospesa».

              articolo di Maria Rosaria Gigante
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 3 Settembre 2010

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                Economia avvia un corso per 100 studenti neodiplomati o all’ultimo anno

                «Vi alleniamo a cos’è l’Università»
                Anche Economia avvia un corso per 100 studenti neodiplomati o all’ultimo anno

                • Preorientamento, avvio agli studi universitari, rinforzo dei saperi minimi essenziali propedeutici allo studio nelle aule accademiche. Dopo la facoltà di Giurisprudenza che ha avviato un percorso simile già dallo scorso anno, in campo anche la seconda facoltà di Economia di Taranto che dall’altro ieri ha dato il via ad un corso di preorientamento agli studi economici rivolto a 100 studenti neodiplomati o iscritti all’ultimo anno delle scuole secondarie superiori della Provincia di Taranto. Così nelle prime due settimane di settembre, 100 studenti provenienti dalle scuole aderenti all’iniziativa, Bachelet di Taranto, Leonardo da Vinci di Martina Franca, Sforza di Palagiano, Tito Livio di Martina Franca e Pitagora di Taranto, frequenteranno un precorso universitario di 20 ore. E’ l’effetto della partecipazione delle loro scuole ad un bando pubblicato il 1° aprile 2010 sul sito web dell’Ateneo, a seguito del quale le stesse scuole hanno stipulato una apposita convenzione con l’Università degli studi di Bari.
                Il programma formativo consisterà nell'insegnamento di 4 moduli comprendenti le discipline impartite durante l'intero corso di studi e già affrontate dai docenti della facoltà. I corsisti che avranno assolto agli obblighi formativi per almeno il 75% di quanto in totale previsto, saranno ammessi a sostenere una prova finale.
                La prova finale si svolgerà alla presenza di una commissione mista composta dai docenti delle materie impartite e da docenti in rappresentanza degli istituti scolastici coinvolti e consisterà nella soluzione di quiz a risposta multipla entro un tempo prefissato. Agli studenti che avranno acquisito la frequenza e sostenuto la prova finale con esito positivo, verrà rilasciato un attestato che darà loro la possibilità di iscriversi presso la seconda facoltà di Economia (sede di Taranto dell'Università degli studi di Bari) al corso di studi in Economia e amministrazione delle aziende, riconoscendo il superamento dei test di verifica della propria preparazione rispetto alle conoscenze specifiche e ai saperi essenziali che la facoltà stessa ritiene indispensabili per affrontare gli studi (test di ingresso). La partecipazione al corso e l’esito del test finale consentirà alla facoltà jonica di individuare punti di forza e criticità delle future matricole in modo da prevedere un apposito tutorato. «Lo scorso anno accademico - dice il preside Bruno Notarnicola -, su 350 matricole, una sessantina ha rinunciato agli studi. Ecco, noi vorremmo magari partire direttamente con 300 matricole ma non perderne neanche una».

                articolo di Maria Rosaria Gigante
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 5 Settembre 2010

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                  Rilancio del turismo: dà una mano anche l’Università di Bari

                  Rilancio del turismo: dà una mano anche l’Università di Bari

                  • Mondo della ricerca e mondo dell’impresa insieme per puntare sul turismo come settore strategico dello sviluppo territoriale. Si mettono insieme Università di Bari e Confindustria Taranto e creano uno spin-off nel settore turistico per far nascere e crescere nuove imprese sulla base della spinta della ricerca accademica. «Exiteam Srl» è il nome del nuovo spin-off, il primo di questo tipo in Puglia, il ventesimo per l’Ateneo barese, non proprio il primo per Taranto. Ieri a presentare il tutto alla stampa il rettore Corrado Petrocelli, il professor Roberto Santamato (seconda facoltà di Economia di Taranto), per il mondo accademico, nonché - per gli imprenditori - il presidente di Confindustria Luigi Sportelli e Antonio Prota, consigliere delegato al marketing territoriale di Confindustria Taranto, che nello spin-off appena nato ricoprirà l’incarico di amministratore delegato.
                  Il turismo, dunque, come opportunità di sviluppo territoriale. Ci credono in molti ormai, soprattutto ora che - quanto ad incoming - la Puglia è al primo posto con un indice di 10,5 (definito «strepitoso» da Prota), seguito da Regioni storicamente dedite al turismo come la Sardegna con un indice del 9,4. Di fronte ad una crescita in questi termini, impossibile non pretendere una qualificazione sempre più spinta degli addetti al settore. «Vogliamo far emergere le imprese turistiche pugliesi per questo diamo il nostro contributo di ricerca e teoria. Le imprese ci mettono il loro contributo di concretezza» dice Santamato. E, poiché, prosegue Santamato, mancano i referenti del settore e le figure specializzate per dare una spinta al turismo in Puglia, nasce l’idea dello spin-off che ha tra i suoi partner Università, Finindustria, Consorzio Costalba, Consorzio Le Cento Masserie, Sincon srl, Società Consortile Puglia Turismi, privati che costituiscono il 70% della compagine sociale di «Exteam Srl» (il 10% è rappresentato dall’Università, il 20% da due docenti universitari).
                  A spiegare la portata dell’iniziativa sono in primo luogo il rettore Petrocelli e il presidente Sportelli. E se quest’ultimo mette in evidenza l’impegno della Confindustria per lo sviluppo di imprese socio-eco-compatibili e la coniugazione dell’eccellenza accademica con le migliori pratiche delle imprese, al rettore Petrocelli piace invece evidenziare come l’Università faccia da catalizzatore nella valorizzazione della ricchezza della nostra terra, nella convinzione che l’innovazione venga dalla ricerca. Per il rettore questo spin-off nel turismo è una ulteriore conferma dell’impegno dell’ateneo barese per Taranto. Non manca di ribadire il proprio cruccio per la tendenza a criticare i tagli resisi necessari nell’offerta formativa non solo a Taranto, ma anche a Bari, mentre non ci si rende conto delle risorse destinate al polo jonico ( fondi per la ristrutturazione delle sedi, la realizzazione di laboratori, i posti per prof di ruolo, le tre facoltà qui istituite). Ed ancora un cruccio è espresso per quella mancata attenzione (in termini di finanziamenti) per il polo scientifico tecnologico che, nei progetti di Area vasta, darebbe il meglio in ambito ambientale. Ora anche questo nuovo spin-off. Una ventina gli spin-off lanciati dall’Ateneo barese in circa tre anni. Petrocelli rammenta che al suo insediamento ce ne era solo uno (in Chimica dei materiali). Oggi si spazia dal settore umanistico a quello dei servizi, dei beni librari, l’archeologia, tutti caratterizzati da una forte valenza internazionale, in grado cioè di attrarre risorse dall’estero. Lo spin-off nel settore turistico parte con idee concrete: la realizzazione di una «green road» in grado di utilizzare un sistema infrastrutturale definito quasi perfetto ma che stenta a decollare, il sistema delle masserie anche per la destagionalizzazione del turismo, i bacini marini, le opportunità culturali del territorio. Progetti in cantiere anche per finanziare piccoli B&B, realizzare un «convention bureau», puntare sul turismo congressuale.

                  articolo di Maria Rosaria Gigante
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 7 Settembre 2010

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                    Ferraris: inizia l’anno ma non c’è ancora la disponibilità delle nuove aule

                    IL PRESIDE DALBOSCO: «NON ABBIAMO LE CHIAVI DEI LOCALI DELLA PARROCCHIA DI SANTA TERESA»
                    «Ferraris», un caso aperto
                    Inizia l’anno ma non c’è ancora la disponibilità delle nuove aule

                    • L’anno scolastico come una terra sconosciuta. Abitata da incognite spaesanti. «A nove giorni dall’avvio delle lezioni, previsto per il 15 settembre, non abbiamo le chiavi della sede assegnataci dalla Provincia». Chi parla è Marco Dalbosco, preside del liceo scientifico «Galileo Ferraris».
                    La «sede» è l’edificio parrocchiale di Santa Teresa in via Cesare Battisti, indicato come soluzione all’emergenza dalla stessa Amministrazione provinciale e dal vicepresidente Emanuele Fisicaro nei giorni torridi d’agosto. Le sette aule mancanti all’appello, indispensabili per l’avvio dell’anno scolastico 2010-2011, erano lì a portata di mano; bastava convincere l’istituto «Maria Pia» a «farsi più in là» o, meglio, a cercare altrove uno spazio dove trasferire i suoi alunni. A imporre questa soluzione una serie di necessità ed emergenze: non frantumare fino alla polverizzazione il liceo scientifico, già disseminato in diverse sedi; impedire la perdita dei 35mila euro di finanziamento Ue per la costruzione del laboratorio di Fisica, una falla insostenibile per la formazione scolastica di tutta la provincia.
                    Il caso sembrava risolto con velocità inusitata dopo la straordinaria protesta che passerà alla storia cittadina come «la lezione di Ferragosto»: il preside Dalbosco mobilita i ragazzi del liceo scientifico «Ferraris»; non è, però, la solita ammuina in piazza, peraltro fuori tempo e fuori luogo, ma due ore intense di lezione «civica» nel giorno del Signore 9 agosto 2010 in una Taranto attonita e accaldata. Parole inaudite. Anche perché risuonano in piazza Immacolata, la piazza delle forche comuniste datate 1948, l’anno dell’attentato a Togliatti e della rivoluzione sventata dalla vittoria di Gino Bartali al Tour de France. Platone, per esempio, e i libri della Repubblica: «Basta affermare di essere amico del popolo e la democrazia diventa demagogia». Intorno la città-deserto. L’Amministrazione provinciale, si sa, è molto sensibile alle corde massmediatiche. Così, quelle toccate dall’allegra «ciurma» di Dalbosco - più che mai capitano withmaniano dell’Attimo fuggente - fanno scattare la reazione delle alte sfere. Per evitare «Gabibbi», e «tapiri» sotto l’ombrellone - una scuola che fa lezione in piazza a Ferragosto non è il massimo - Palazzo del governo corre ai ripari e sfodera il «lodo Fisicaro»: liceo «Ferraris» nei locali della parrocchia Santa Teresa e il resto si vedrà.
                    E’ quel resto a diventare, nei giorni della calura e delle bucce d’anguria, nei giorni persi dietro al canto di cicale, terreno d’incontro tra mediazioni, moral suasion, parole dette e, forse, disdette perché tutto muti senza cambiar nulla.
                    Così a poco più di una settimana dall’apertura dell’anno scolastico il liceo «Ferraris» ha le aule (Santa Teresa), ma non ha le aule: «Vorrei capire, senza le chiavi della sede, come faremo - chiosa il preside Dalbosco - ad avviare la fase preliminare delle attività didattiche, a far partire la macchina». Resta da chiedersi se la Provincia, se la politica, sono attrezzate per i miracoli.

                    articolo di Fulvio Colucci
                    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 7 Settembre 2010

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                      «Il Ferraris alla scuola Consiglio» Ma il preside insiste per Santa Teresa

                      IL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA SUGGERISCE TRE SOLUZIONI AL PROBLEMA DEL LICEO. MA SI RISCHIA LO SCONTRO
                      «Il Ferraris alla scuola Consiglio»
                      Ma il preside insiste per Santa Teresa

                      • L’Amministrazione provinciale avanza una proposta alternativa - anzi tre - per risolvere il problema della carenza di aule al liceo scientifico «Galileo Ferraris», ma c’è il rischio di un braccio di ferro per la fiera opposizione da parte del preside Marco Dalbosco.
                      E’ stato il vicepresidente Emanuele Fisicaro ad aggiornare il «lodo» che lo scorso agosto prevedeva il trasferimento di sei classi del liceo nella sede della parrocchia Santa Teresa, in via Cesare Battisti, dove sono ospitati i ragazzi dell’istituto «Maria Pia».
                      L’opzione della Provincia è ora quella di trasferire i giovani nelle aule della scuola elementare «Consiglio» in città vecchia dove, ricorda lo stesso vicepresidente Emanuele Fisicaro, «è ospitata anche l’Università di Taranto. Lì sarebbero a disposizione dieci aule». La battuta non è casuale e rientra nel tentativo di moral suasion esercitato da Palazzo del governo verso il dirigente del liceo «Ferraris»: la Provincia vuol dimostrare così che la «mutazione» sopravvenuta nella scelta di una nuova sede per gli studenti è frutto di una valutazione oculata, ponderata, non abborracciata e dettata dall’emergenza. «Anzi - ha aggiunto Fisicaro - la sede in città vecchia può risolvere ogni problema» legato ad aule (ne occorrono sette) e laboratori.
                      Proprio la questione laboratorio rappresenta un nodo spinoso. Il vicepresidente della Provincia ha ribadito che «difficoltoso sarebbe spostare i ragazzi dell’istituto “Maria Pia”» proprio perché bisognerebbe «smontare due laboratori». La terza ipotesi di Palazzo del governo prevede due aule all’istituto Santa Teresa e quattro ospitate dal liceo scientifico «Battaglini». Fisicaro, nella nota inviata dalla Provincia, prospetta l’ipotesi dello scontro istituzionale, cresciuta ieri sera dopo il «no» del Ferraris: «L’unica possibilità resta quella di denunciare la situazione all’autorità scolastica, rimarcando un fallimento non imputabile all’Amministrazione provinciale».
                      «La Provincia deve dare corso a quanto deciso in agosto» recita la nota del preside Dalbosco del «Ferraris». «Apprendiamo con stupore che l’Amministrazione ventila di riaprire il problema delle aule mancanti nel senso che potrebbe chiedere al nostro liceo “di scegliere tra il blocco Santa Teresa o, in alternativa, optare per dieci aule disponibili alla scuola Consiglio” (nella città vecchia). E’ il caso di sottolineare che punto fermo e inderogabile dell’intera “questione aule Ferraris” è sempre stata la necessità di garantire la maggiore vicinanza possibile tra le classi del liceo, già così penalizzato dallo smembramento su tre sedi diverse. Si tratta di esigenze oggettive e chiare a tutti, senz’altro anche agli amministratori della Provincia: esigenze di ordine didattico, organizzativo, finanziario e di orientamento, a lungo, più volte - conclude il preside - e in più sedi esaminate».

                      articolo di Fulvio Colucci
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 8 Settembre 2010

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                        Tirocini agli universitari: il Comune apre le porte

                        Tirocini agli universitari: il Comune apre le porte
                        Dicono sì 4 di Giurisprudenza e 2 di Scienze formazione

                        • Un’esperienza qualificante e unica per gli universitari tarantini quella dei tirocini formativi presso enti ed imprese, un’esperienza che, in un curriculum vitae, vale molto più del voto stesso di laurea. Ad offrire questa opportunità oggi scende in campo anche il Comune di Taranto che accoglierà nelle direzioni dei propri assessorati gli studenti sotto l’occhio attento dei prof universitari e degli stessi dipendenti comunali referenti che seguiranno da tutor queste esperienze. Il tutto si traduce anche in un numero non certo pesante di cfu (crediti formativi universitari), ma comunque significativi di quel know how acquisito sul campo e utile per un inserimento lavorativo e professionale futuro.
                        Ad illustrare ieri, in una conferenza stampa questa nuova opportunità messa in campo dal Comune, sono stati l’assessore all’Università, Paolo Ciocia, l’assessore alle Politiche del lavoro, Piero Bitetti, il preside della seconda facoltà di Giurisprudenza, Antonio Uricchio, e il dirigente del settore Pubblica istruzione ed Università, Claudio Fabrizio. «Finora - spiega Ciocia - abbiamo avuto studenti che hanno effettuato una sorta di tirocinio nelle strutture comunali, ma solo in maniera occasionale e non formalizzata. Da oggi, invece, queste opportunità sono formalizzate e strutturate a norma di legge, vale a dire l’articolo 4, comma 5, del decreto ministeriale 192 del ’98». I primi ad «approfittare» di tale opportunità sono 4 studenti di Giurisprudenza e 2 di Scienze della formazione, ma il Comune, acquisita la disponibilità di tutte le direzioni ad accogliere gli studenti in formazione e guidarli nel loro percorso, conta di avere a regime un totale di una ventina di studenti tirocinanti nei propri uffici. Apposite convenzioni potranno essere siglate con tutte le facoltà e i corsi di laurea presenti a Taranto e non solo (coinvolto anche il corso di Storia dell’Arte di Lecce). L’assessore Bitetti, dal canto suo, mette in evidenza lo scambio di conoscenze, energie e risorse che simili opportunità offriranno a tutti. «Spero - aggiunge Bitetti - che dopo questi tirocini si aprano importanti sbocchi occupazionali». Gli studenti interessati dovranno comunque anche indicare il settore nel quale vorrebbero essere inseriti e far riferimento alla propria facoltà. Questa stipulerà le convenzioni con l’ente locale il quale dovrà poi precisare il profilo concreto di quelli che saranno i compiti di ciascun tirocinante ed il monte ore destinato. «Attenzione però - rileva il preside Uricchio nella cui facoltà sono stati attivati circa 300 tirocini formativi con numerosi altri enti, aziende pubbliche e private -: il tirocinio non è un metodo d’accesso nella pubblica amministrazione, ma un’espe - rienza qualificante e unica». Un’opportunità non solo per gli studenti, però. Claudio Fabrizio, infatti, non nasconde che, in un periodo caratterizzato da uno scarso turn-over, «l’apporto di studenti e laureati costituisce una linfa importante per noi, per svecchiarci e essere smossi dalla routine quotidiana».

                        articolo di Maria Rosaria Gigante
                        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 11 Settembre 2010

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                          Navetta per gli studenti tra l’Università e la mensa a Paolo VI

                          Navetta per gli studenti tra l’Università e la mensa a Paolo VI

                          • Servizio navetta dalle sedi universitarie del quartiere Tamburi (Scienze della Formazione e Infermieristica) e del quartiere Paolo VI (Scienze matematiche e fisiche, Ingegneria) verso il centro commerciale Ipercoop dove dall’1 ottobre, in assenza di una mensa universitaria, gli studenti potranno usufruire degli esercizi di ristoro con cui l’Adisu ha stipulato una apposita convenzione. E’ l’accordo raggiunto nel corso di un incontro a Palazzo di Città tra i responsabili dell’assessorato comunale all’Università, dell’Amat, dell’Adisu Taranto, del settore conoscenza della Flc Cgil e degli studenti del LinkUdu. Questi ultimi avevano sollecitato una soluzione in tal senso. Nell’incontro è anche emersa la disponibilità dell’Amat ad intensificare le navette o destinare ulteriori linee dedicate al trasporto dal centro città verso le sedi universitarie dei quartieri periferici. «La nostra richiesta - dicono gli studenti soprattutto in riferimento al servizio navetta per l’Ipercoop - è nata dal fatto che, vista la distanza tra la sede di via Grazia Deledda nel quartiere Tamburi, il Polo scientifico-tecnologico di Paolo VI e il centro commerciale, di certo non percorribile a piedi (soprattutto per la pericolosità della strada e l’alta velocità delle macchine), non era stata pensata una rete di trasporti che portasse gli studenti presso il luogo adibito a mensa. Agevolarci attraverso una linea di trasporti, pensata "ad hoc" per le nostre esigenze, significa, in questo caso, mettere gli studenti universitari nella condizione di poter usufruire al meglio del servizio di ristoro offerto che, sebbene spesso la sua essenzialità sia messa in secondo piano, rappresenta soprattutto un nostro diritto».
                          Intanto, si torna a parlare anche di trasferimento della facoltà di Giurisprudenza nell’ex Rossarol in Città vecchia, pronta da parecchio ormai. Definitivamente sistemata la questione di una cabina elettrica, una nuova data possibile per il trasferimento potrebbe essere il prossimo dicembre.

                          articolo di Maria Rosaria Gigante
                          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 11 Settembre 2010

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                            Intercultura

                            Intercultura - Studenti stranieri per un anno ospiti a Taranto

                            Arriveranno quest’oggi per vivere e studiare un anno nella nostra provincia 11 studenti stranieri ospiti di altrettante famiglie tarantine. Il tutto rientra nei programmi Intercultura, l’associazione no profit che dal 1955 opera nel campo degli scambi internazionali di giovani. Gli 11 studenti provengono da ogni parte del mondo e in questi ultimi mesi hanno fatto tantissime ricerche in Internet per saperne di più sul territorio che li ospiterà nei prossimi mesi e sulla sua gente, che sono ansiosi di conoscere di persona. Arrivano dalla Nuova Zelanda, dal Brasile, dalla Thailandia, dall’Argentina, dagli Stati Uniti, dalla Danimarca, dal Messico, dal Belgio e da Hong Kong. Ognuno di loro studierà a Taranto e provincia per un anno e vivrà a stretto contatto con la cultura locale che diventerà d’ora in poi il loro primo ricordo dell’Italia. Saranno accolti dalle famiglie come figli propri, come suggerisce lo slogan pubblicitario diffuso sulle reti nazionali. Frequenteranno una scuola superiore locale e impareranno la nostra lingua e il nostro modo di vivere. Il loro arrivo coincide con una campagna pubblicitaria in corso proprio in questo periodo in Italia che punta a valorizzare l’importanza di un’esperienza di un anno di studio all’estero anche per i ragazzi italiani, piuttosto restii anche per lo scarso incentivo che – stando ad una recente indagine nazionale – verrebbe dato proprio dai loro insegnanti. “L’ospitalità è un’esperienza sempre diversa e significativa; è una occasione per far crescere la famiglia.” Dichiara il Presidente del Centro Locale di Taranto, Giovanni Greco. A Taranto e provincia siamo ormai dipendenti dalle ospitalità; se una città è disposta ad accogliere cresce proprio come una grande famiglia. Taranto e la sua provincia lo è da anni”. Un’esperienza che i volontari consigliano, per crescere da cittadini del mondo e comprendere che non è necessario partire.

                            articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 12 Settembre 2010

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                              La scuola riparte ma tra tagli e precariato c’è tanta preoccupazione

                              La scuola riparte ma tra tagli e precariato c’è tanta preoccupazione


                              • Via, si riparte. Molte le scuole che tra oggi e domani riaprono agli alunni. Che anno sarà? Per il ministro Gelmini, è l’anno della svolta, delle novità, un anno in cui scuola si coniuga con qualità. Invece per i numerosi precari che non riusciranno a trovare lavoro e per gli studenti, che vedranno ridimensionata l’offerta scolastica e in molti casi non potranno trovare da subito i propri docenti in cattedra o non troveranno sufficiente personale ausiliario a garantire vigilanza e pulizia nelle proprie scuole, potrebbe essere un anno all’insegna di vecchi e nuovi disagi.

                              Uno spaccato della situazione che gli alunni troveranno nelle aule al loro rientro lo si può cogliere in parte anche nel clima che regna in queste ore nei locali dell’Ufficio scolastico provinciale dove si sta procedendo alle nomine del personale Ata (non docente) e nelle scuole polo incaricate di individuare il personale con cui ogni singola scuola stipulerà i contratti a tempo determinato. Le operazioni andranno avanti fino a sabato prossimo, in ritardo quindi rispetto all’inizio delle lezioni. Un ritardo che, in alcuni casi, può essere imputato agli stessi ritardi con cui sono giunte le circolari applicative della riforma del superiore.

                              I tagli. «Avremo 21 tecnici in meno, una quarantina di collaboratori scolastici in meno, qualche altra decina di assistenti amministrativi in meno, mentre non è ancora quantificabile il taglio che subiranno gli organici dei docenti perché solo ora (ieri - ndr) mettiamo mano sulle classi di concorso. Fino a ieri, abbiamo lavorato su sostegno, anch’esso fortemente penalizzato. Basti pensare che, nella sola area umanistica sempre del sostegno, lo scorso anno ci furono 52 supplenze, quest’anno solo 10. Eppure si era detto che il sostegno non doveva essere penalizzato». La segretaria provinciale dello Snals, Elvira Serafini, sta presidiando in queste con i responsabili delle altre sigle sindacali l’Ufficio scolastico provinciale. Tirati i volti dei tanti che attendono di sapere se riusciranno a lavorare quest’anno oppure no.

                              «Stiamo pagando ancora - dice Serafini - gli effetti dei tagli previsti nell’arco di un triennio, ma quest’anno davvero li sentiamo in maniera più corposa perché risentiamo anche dei tagli della riforma e dei ritardi con cui si sta procedendo nelle operazioni». Ma i momenti di tensione maggiori sono stati a fine agosto. «Eravamo convocati alle 15 per le nomine del personale Ata - dice Serafini -. Alle 14 un fonogramma del ministero ci comunica di bloccarci nelle nomine sino agli aventi diritto perché c’erano stati dei ricorsi avverso alcuni concorsi. La disperazione della gente è arrivata alle stelle. Sono intervenute anche le Forze dell’ordine perché la gente è arrivata a picchiarsi. Poi all’intervento del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, che si è assunta la responsabilità di procedere comunque con tutte le nomine, la situazione è rientrata dopo 48 ore. L’esito di questi ricorsi è atteso per il 29 settembre».

                              «Il ministro dice che finalmente parte la scuola di qualità - commenta il segretario provinciale della Cisl Scuola, Antonio Cirillo - ma se scuola di qualità significa meno ore di insegnamento, meno personale e meno assistenza, a noi non va bene. Non riesco a vedere una scuola di qualità se il precariato diventa sempre più incredibilmente vasto. Una riforma è vera quando si cambia il sistema didattico ed amministrativo. L’anno parte, invece, all’insegna di una crisi profonda e dei soliti disagi».

                              articolo di Maria Rosaria Gigante
                              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 15 Settembre 2010

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                                Studenti in calo nelle aule delle scuole di Taranto e provincia

                                TUTTI I DATI: NELLE AULE 91.224 RAGAZZI MENTRE L’ANNO SCORSO FURONO 95.800
                                Nel giro di un anno si sono persi oltre 4mila studenti il tonfo maggiore è nelle medie

                                • Studenti in calo quest’anno nelle aule delle scuole di Taranto e provincia. Sono 91.224, infatti, gli studenti «censiti» dall’Ufficio scolastico provinciale secondo la loro distribuzione nei diversi ordini di scuola (dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore). Un taglio secco di oltre 4 mila studenti rispetto allo scorso anno quando furono 95.800, un numero che costituì lo scorso anno una vera impennata rispetto a tre anni addietro (quando furono 94.603). Quest’anno, invece, una nuova drastica ricaduta.
                                Il dato degli oltre 91 mila studenti è così ripartito: 14634 sono gli alunni della scuola dell’infanzia, 28470 quelli della scuola primaria, 16240 nella scuola media, e 31.880 nella scuola superiore. Numeri anch’essi tutti in calo. A cominciare dalla scuola dell’infanzia che lo scorso anno aveva visto un trend in decisa crescita arrivando a 15.505 alunni (oggi ne perde circa 400). Oltre 500 gli alunni «persi» anche nella scuola primaria rispetto allo scorso anno (furono circa 29 mila rispetto agli attuali 28.470). Il «tonfo» più drammatico è quello della scuola media che perde di colpo circa 3mila alunni raggiungendo quest’anno quota 16.240 mentre lo scorso anno registrò 19.300 iscritti (con un trend in crescita sia pure minimo rispetto agli anni precedenti). Limata di qualche centinaio di studenti anche la scuola superiore che dagli oltre 32.400 studenti dello scorso anno si è arrivati agli attuali 31.880 iscritti.

                                articolo di Maria Rosaria Gigante
                                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 15 Settembre 2010

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