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La ricostruzione in Abruzzo se la pagheranno gli sfollati

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    La ricostruzione in Abruzzo se la pagheranno gli sfollati

    Scritto da Diego Tomasoni – 4 agosto 2009


    Da sabato 1 agosto, nei paesi colpiti dal sisma che ha sconvolto la regione dell’Abruzzo, è iniziato il censimento degli sfollati che ancora vivono nelle tendopoli allestite dalla protezione civile. Fino al 10 di questo mese si terrà la raccolta dei nominativi delle persone che non potranno tornare nelle loro abitazioni a breve. Dal 20 al 30 del mese vi saranno le prime comunicazioni in merito all’assegnazione degli appartamenti per le famiglie che saranno ritenute idonee ad accedervi. Il presidente Berlusconi distribuisce ottimismo dalla conferenza stampa indetta a l’Aquila, promettendo che saranno 30.000 le persone ad avere un tetto sulla testa prima della fine dell’anno. Risultano però già 50.000 i moduli compilati e consegnati agli addetti ai lavori.

    Sarà un’estate rovente quella dei nostri connazionali vittime del sisma, intrappolati in tende dove la temperatura interna durante il giorno sfiora i 40°C. Il sole estivo non sarà però l’unico responsabile del clima bollente. Il malcontento diffuso degli sfollati, manifestato anche in occasione della protesta organizzata nella capitale il 17 giugno scorso e ignorata dai tg italiani, non accenna a placarsi.

    Ripropongo le dichiarazioni del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, espresse a margine dell’approvazione del decreto anticrisi: «nel 2010 la città dell’Aquila sborserà 700milioni di euro di tasse. I cittadini pagheranno, così, di tasca propria la costruzione delle case che, nel mese di agosto, Berlusconi verrà personalmente a coccolare. E nel 2011 pagheremo un altro bel pezzo di ricostruzione. Un comprensorio fantasma, distrutto completamente, per questo governo e per questa maggioranza parlamentare, e dunque per l’intera Italia, è tornato nella normalità. Per questo dico che, con gi altri sindaci del cratere, devo affermare che ci sentiamo abbandonati. Ma accanto al dolore e alla rabbia vi è la profonda umiliazione di un gruppo di sindaci di questo pezzo d’Italia che cercano di spiegare al resto del paese che il problema non è che non vogliono pagare le tasse, ma che sono nell’oggettiva impossibilità di farlo. Credo che questa umiliazione non ce la meritassimo, soprattutto dopo la compostezza dimostrata, pur sapendo di questo iniquo provvedimento, in occasione del G8 che, sebbene ci abbia visto relegati al ruolo di comparse, si è svolto in un clima di grande serenità».

    Anche venerdì 31 luglio, in occasione dell’inaugurazione del primo alloggio abitativo costruito per accogliere gli sfollati, diversi manifestanti hanno tentato invano di protestare contro il Premier in visita all’Aquila.


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    la tensione è forte, i disagi molti, e sicuramente la recente quanto contestata approvazione del decreto Abruzzo non ha dato troppi motivi per esultare agli abruzzesi. I fondi per la ricostruzione saranno trovati tagliando i bonus famiglia (300 milioni), riducendo la spesa farmaceutica (380 milioni) e assicurando maggiori entrate da giochi come il Gratta e vinci e le lotterie (472,5 milioni). Il resto dei finanziamenti per la ricostruzione sarà raccolto con modalità ancora non pervenute entro il 2032. In attesa che qualche sfollato faccia 6 al superenalotto, la paura è che siano le stesse vittime del sisma a doversi preoccupare di ripagare i danni di questo evento disastroso, continuando a soggiornare, fino a data da definirsi, in condizioni quantomeno complicate. Siamo tutti speranzosi che il governo mantenga le sue promesse.


    FONTE
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