leggete questo articolo del TarantoSera...
TARANTO - Con l’attivazione dell’impianto ad urea le emissioni di diossina sono state abbattute del 75%. Mentre, dal 2005 al 2008, il numero degli infortuni sul lavoro si è ridotto del 48% e, parallelamente, l’indice di gravità è sceso nella misura del 39%.Sono solo due dei parametri estrapolati dal dettagliato “Rapporto ambiente e sicurezza 2009” dell’Ilva presentato stamattina dai vertici del gruppo Riva.Da un lato il livello di sostenibilità ambientale. Dall’altro le condizioni di sicurezza all’interno dello stabilimento che si staglia il rione Tamburi e Statte. Sono stati snocciolati i dati – una fotografia degli interventi e degli investimenti fatti nei 15 anni di gestione privata. C’erano, tra gli altri, il patron Emilio Riva, i rappresentanti degli enti locali, il sindaco Stefàno, il presidente Florido, per la Regione, l’assessore Losappio e il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato. E’ stata l’occasione anche per alcune riflessioni. Nelle conclusioni del Rapporto viene espressa la consapevolezza della costante evoluzione della sensibilità per i temi ambientali e l’attenzione per la sicurezza da parte delle istituzioni e della società civile: “il nostro impegno sta crescendo di conseguenza, ma è necessario un reale spirito di collaborazione più efficace e lontano dalla vis polemica che anima il dibattito oggi a Taranto”.A parlare i dati mostrati alla stampa. “A Taranto il gruppo Riva ha concentrato più dell’80% degli investimenti realizzati in Italia e in Europa. Dal 1995 al 2008 sono stati investiti 3,8 miliardi di euro, di questi 907,5 milioni per la tutela dell’ambiente”. 472 milioni di euro è l’importo complessivo del piano di interventi Bat (2004 – 2009): l’85% già spesi alla fine del 2008.Un capitolo sul quale si è concentrata l’attenzione è quello delle emissioni in atmosfera: “fin dai primi anni dopo la privatizzazione l’Ilva ha intrapreso importanti interventi per migliorare l’ecosostenibilità degli impianti”. I risultati: riduzione del 60/70% della concentrazione di polveri nei fumi dell’agglomerato; riduzione di oltre l’80% delle emissioni di ossidi di zolfo. Le emissioni convogliate di polveri in cokeria ha fatto registrare un -60% e gli interventi di miglioramento realizzati hanno permesso di ridurre le emissioni diffuse in cokeria: le polveri sono state abbattute del 62%, il benzene del 27 e l’Ipa del 45%. L’attenzione è stata concentrata anche sui parchi minerali per ridurre le emissioni diffuse di polveri con la copertura di tutte le linee nastro, sistemi di protezione per ridurre l’erosione eolica dei cumuli e un sistema di tre centraline per tenere sotto controllo parametri meteorologici e la concentrazione di polvere nell’aria. Interventi che hanno fatto scendere l’indice di polverosità dei parchi minerali nel 2007-08 rispetto al 2005 -06 del 65%.La stima delle emissioni diffuse di polveri prima e dopo gli interventi BAT è di -77% per le polveri Afo e -42% delle polveri dell’acciaieria. 233milioni di euro la somma investita per contenere le emissioni diffuse.Sulle emissioni di diossina una parte importante è stata giocata dall’inaugurazione (a luglio 2009) dell’impianto che consente di aggiungere l’urea con continuità. “La riduzione del cloro e l’additivazione di urea hanno consentito di ridurre di circa il 75% le emissioni di diossine”. Investimenti pari a 110 milioni di euro nell’ambito del piano Bat sono stati impiegati per il trattamento delle acque. Il rapporto evidenzia “Taranto non è la città più inquinata d’Italia”. “Per il monitoraggio della qualità dell’aria sono attive dodici centraline gestite dall’Arpa. Negli ultimi due anni i valori medi annuali per le polveri sottili, il NO2 e il benzene rilevati dalle centraline più prossime all’area industriale evidenziano una tendenza al miglioramento della qualità dell’aria in maniera generalizzata e nel pieno rispetto dei limiti normativi”. E’ stata ricordata la classifica di Legambiente sui livelli di PM10: “su 82 città, Taranto occupa il 51esimo posto con 25 superamenti (a fine ottobre 2009) sui 35 ammessi per legge”. Fin qui l’ambiente. Ma il rapporto affronta anche il capitolo sicurezza. L’accento è stato posto sulla prevenzione e sulla formazione. Tra gli indicatori contenuti nel report la percentuale delle ore di formazione, cresciute dal 2006 al 2008, del 60%, di queste il 32% è stato dedicato alla sicurezza, con una crescita del 142%. Il documento parla di riduzione degli infortuni: - 48% dal 2005 al 2008 (quelli indennizzati sono scesi del 50%); l’indice di gravità si è ridotto del 39%. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’appalto, più volte indicato come l’anello debole: “alle ditte lo stabilimento ha imposto di migliorare il proprio sistema di gestione della sicurezza; le ispezioni nei cantieri sono aumentate (250 nel 2006, 850 nel 2008)”. Lo stabilimento è dotato di un autonomo servizio di Vigili del Fuoco, attivo 24h
ormai sn fuorisede e nn riesco a documentarmi molto sulle faccende "di casa nostra"....voi ci credete che la diossina sia veramente diminuita? (a paertem il fatto che l'ilva nn sta a pieno regime quindi mi sembra una cazzata cmq...)
riguardo il potenziamnto dell'ENI che si dice? vogliono fare quest'altro ecomostro?o hanno bloccato il tutto?
tenetemi aggiornato!!
TARANTO - Con l’attivazione dell’impianto ad urea le emissioni di diossina sono state abbattute del 75%. Mentre, dal 2005 al 2008, il numero degli infortuni sul lavoro si è ridotto del 48% e, parallelamente, l’indice di gravità è sceso nella misura del 39%.Sono solo due dei parametri estrapolati dal dettagliato “Rapporto ambiente e sicurezza 2009” dell’Ilva presentato stamattina dai vertici del gruppo Riva.Da un lato il livello di sostenibilità ambientale. Dall’altro le condizioni di sicurezza all’interno dello stabilimento che si staglia il rione Tamburi e Statte. Sono stati snocciolati i dati – una fotografia degli interventi e degli investimenti fatti nei 15 anni di gestione privata. C’erano, tra gli altri, il patron Emilio Riva, i rappresentanti degli enti locali, il sindaco Stefàno, il presidente Florido, per la Regione, l’assessore Losappio e il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato. E’ stata l’occasione anche per alcune riflessioni. Nelle conclusioni del Rapporto viene espressa la consapevolezza della costante evoluzione della sensibilità per i temi ambientali e l’attenzione per la sicurezza da parte delle istituzioni e della società civile: “il nostro impegno sta crescendo di conseguenza, ma è necessario un reale spirito di collaborazione più efficace e lontano dalla vis polemica che anima il dibattito oggi a Taranto”.A parlare i dati mostrati alla stampa. “A Taranto il gruppo Riva ha concentrato più dell’80% degli investimenti realizzati in Italia e in Europa. Dal 1995 al 2008 sono stati investiti 3,8 miliardi di euro, di questi 907,5 milioni per la tutela dell’ambiente”. 472 milioni di euro è l’importo complessivo del piano di interventi Bat (2004 – 2009): l’85% già spesi alla fine del 2008.Un capitolo sul quale si è concentrata l’attenzione è quello delle emissioni in atmosfera: “fin dai primi anni dopo la privatizzazione l’Ilva ha intrapreso importanti interventi per migliorare l’ecosostenibilità degli impianti”. I risultati: riduzione del 60/70% della concentrazione di polveri nei fumi dell’agglomerato; riduzione di oltre l’80% delle emissioni di ossidi di zolfo. Le emissioni convogliate di polveri in cokeria ha fatto registrare un -60% e gli interventi di miglioramento realizzati hanno permesso di ridurre le emissioni diffuse in cokeria: le polveri sono state abbattute del 62%, il benzene del 27 e l’Ipa del 45%. L’attenzione è stata concentrata anche sui parchi minerali per ridurre le emissioni diffuse di polveri con la copertura di tutte le linee nastro, sistemi di protezione per ridurre l’erosione eolica dei cumuli e un sistema di tre centraline per tenere sotto controllo parametri meteorologici e la concentrazione di polvere nell’aria. Interventi che hanno fatto scendere l’indice di polverosità dei parchi minerali nel 2007-08 rispetto al 2005 -06 del 65%.La stima delle emissioni diffuse di polveri prima e dopo gli interventi BAT è di -77% per le polveri Afo e -42% delle polveri dell’acciaieria. 233milioni di euro la somma investita per contenere le emissioni diffuse.Sulle emissioni di diossina una parte importante è stata giocata dall’inaugurazione (a luglio 2009) dell’impianto che consente di aggiungere l’urea con continuità. “La riduzione del cloro e l’additivazione di urea hanno consentito di ridurre di circa il 75% le emissioni di diossine”. Investimenti pari a 110 milioni di euro nell’ambito del piano Bat sono stati impiegati per il trattamento delle acque. Il rapporto evidenzia “Taranto non è la città più inquinata d’Italia”. “Per il monitoraggio della qualità dell’aria sono attive dodici centraline gestite dall’Arpa. Negli ultimi due anni i valori medi annuali per le polveri sottili, il NO2 e il benzene rilevati dalle centraline più prossime all’area industriale evidenziano una tendenza al miglioramento della qualità dell’aria in maniera generalizzata e nel pieno rispetto dei limiti normativi”. E’ stata ricordata la classifica di Legambiente sui livelli di PM10: “su 82 città, Taranto occupa il 51esimo posto con 25 superamenti (a fine ottobre 2009) sui 35 ammessi per legge”. Fin qui l’ambiente. Ma il rapporto affronta anche il capitolo sicurezza. L’accento è stato posto sulla prevenzione e sulla formazione. Tra gli indicatori contenuti nel report la percentuale delle ore di formazione, cresciute dal 2006 al 2008, del 60%, di queste il 32% è stato dedicato alla sicurezza, con una crescita del 142%. Il documento parla di riduzione degli infortuni: - 48% dal 2005 al 2008 (quelli indennizzati sono scesi del 50%); l’indice di gravità si è ridotto del 39%. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’appalto, più volte indicato come l’anello debole: “alle ditte lo stabilimento ha imposto di migliorare il proprio sistema di gestione della sicurezza; le ispezioni nei cantieri sono aumentate (250 nel 2006, 850 nel 2008)”. Lo stabilimento è dotato di un autonomo servizio di Vigili del Fuoco, attivo 24h
ormai sn fuorisede e nn riesco a documentarmi molto sulle faccende "di casa nostra"....voi ci credete che la diossina sia veramente diminuita? (a paertem il fatto che l'ilva nn sta a pieno regime quindi mi sembra una cazzata cmq...)
riguardo il potenziamnto dell'ENI che si dice? vogliono fare quest'altro ecomostro?o hanno bloccato il tutto?
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