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METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

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    METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

    In questa discussione potrete scambiarvi e condividere tutto il materiale e le informazioni utili alla preparazione dell'esame di Metodi Statistici Multivariati: appunti, schemi, dispense, domande d'esame, giudizi sui docenti e sulle commissioni d'esame, osservazioni, suggerimenti, consigli...

    Sarà molto gradita la partecipazione degli studenti che hanno già sostenuto l'esame, i quali avranno l'opportunità di lasciare in "eredità" ai loro colleghi la propria esperienza.

    #2
    Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

    alcune domande-tipo per il compito scritto (tratte dall'esercitazione in aula):

    - costruzione di una distribuzione di probabilità

    - calcolo dei valori caratteristici di una distribuzione di probabilità, es:
    valore atteso E(x),
    varianza Var(x),
    probabilità condizionata (E x I y)
    covarianza Cov(x y)

    - calcolo della probabilità nella distribuzione normale

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      #3
      Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

      Ciao, dovrei stampare le slide del Prof. Leogrande ma ho un piccolo dubbio. Sul suo portale la materia più aggiornata è METODI STATISTICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE. Bisogna studiare da quelle slide? Grazie

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        #4
        Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

        Originariamente inviato da spazzolo86 Visualizza il messaggio
        Ciao, dovrei stampare le slide del Prof. Leogrande ma ho un piccolo dubbio. Sul suo portale la materia più aggiornata è METODI STATISTICI PER LE DECISIONI ECONOMICHE. Bisogna studiare da quelle slide? Grazie

        ciao, cliccando qui dovresti trovare infondo alla pagina le slide relative alle lezioni di metodi statistici multivariati
        relativamente alla parte "STATISTICA MULTIVARIATA" si studiano solo le parti:
        3. Analisi in componenti principali
        5. Cluster analysis
        7. Modello di regressione lineare
        queste in particolare saranno oggetto di domande TEORICHE nell'esame scritto (non sono previsti esercizi su queste tre sezioni), nonché dell'esame orale.

        L'esame scritto prevede 5 DSM e 5 esercizi.

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          #5
          Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

          Qualcuno ha gli esercizi che il professore ha mandato via email ad un ragazzo durante l'ultima lezione???

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            #6
            Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

            Ciao, sono nuova iscritta e fuori sede...vorrei avere notizie utili sulle modalità di svolgimento di questo esame, grazie.

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              #7
              Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

              Originariamente inviato da Principe Visualizza il messaggio
              Qualcuno ha gli esercizi che il professore ha mandato via email ad un ragazzo durante l'ultima lezione???
              allego gli esercizi che il prof ha inviato ieri


              Originariamente inviato da i.pagliarulo Visualizza il messaggio
              Ciao, sono nuova iscritta e fuori sede...vorrei avere notizie utili sulle modalità di svolgimento di questo esame, grazie.
              ciao, per quanto riguarda le modalità d'esame, è previsto lo scritto, mentre l'orale è facoltativo (decidi di farlo in base all'esito dello scritto).
              Per quanto riguarda gli esercizi, in aula ci siamo esercitati su esercizi simili a quelli che ho allegato.










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                #8
                Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                Grazie Secondo te il primo esercizio del file III ESERCITAZIONE come si risolve???

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                  #9
                  Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                  Originariamente inviato da Principe Visualizza il messaggio
                  Grazie Secondo te il primo esercizio del file III ESERCITAZIONE come si risolve???
                  allora:
                  a) Sapendo che il soggetto scelto è una donna, qual è la probabilità che non ami fare shopping?

                  se sai che il soggetto è donna, devi considerare solo la colonna "Femmine"; di quella colonna considera quelle che corrispondono alla richiesta dell'esercizio, ossia quelle che non amano fare shopping => 36/260=13.85%

                  b) Sapendo che il soggetto scelto ama fare shopping, qual è la probabilità che si tratti di un uomo?

                  se sai che il soggetto scelto ama fare shopping, devi considerare solo la riga "Si"; di quella riga considera quelli che corrispondono alla richiesta dell'esercizio, ossia solo gli uomini => 136/360 = 38%


                  c) Qual è la probabilità di scegliere un soggetto femmina che ama fare shopping?


                  cerca l'intersezione tra queste due condizioni, quindi scegli le donne che amino fare shopping. Sul totale (500) risultano esserci 224 donne che amano fare shopping => 224/500 = 44.8%

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                    #10
                    Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                    allego due appelli con le soluzioni
                    buon lavoro

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                      #11
                      Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                      ciao, giacchè siete così precisi e celeri quindi utilissimi, nelle risposte, volevo chiedere: io ho il libro "lezioni di statistica" edizione 2000. L'edizione consigliata 2007 qualcuno sa se differisce molto o posso tranquillamente studiare dal mio vecchio libro? grazie mille.

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                        #12
                        Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                        Originariamente inviato da i.pagliarulo Visualizza il messaggio
                        ciao, giacchè siete così precisi e celeri quindi utilissimi, nelle risposte, volevo chiedere: io ho il libro "lezioni di statistica" edizione 2000. L'edizione consigliata 2007 qualcuno sa se differisce molto o posso tranquillamente studiare dal mio vecchio libro? grazie mille.
                        Va bene quello che hai
                        Concentrati sugli argomenti spiegati nelle slide (per fare un esempio, all'esame non ti chiederà di calcolare la media geometrica) e basati sugli esercizi che ho allegato nei post precedenti.

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                          #13
                          Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                          Qualcuno sa rispondere a queste domande di teoria?
                          Rispondere alle seguenti domande a risposta multipla:
                          1Quando si definisce l’evento (A∩B∩C∩D) ci si riferisce:
                          a) ad almeno uno tra gli eventi A, B, C, D;
                          b) a tutti gli eventi A, B, C, D;
                          c) a nessuno degli eventi A, B, C, D;
                          d) alla somma degli eventi A, B, C, D.

                          2 La varianza di una variabile casuale normale può essere:
                          a) solo pari a 1; b) un numero compreso tra 0 e 1;
                          c) un numero compreso tra -∞ e +∞; d) un numero maggiore o uguale a 0.

                          3 Uno stimatore è una funzione del campione casuale:
                          a) Sì, è vero ;
                          b) No è la sintesinumerica di un particolarecampione ;
                          c) No, è un numero scelto per la stima
                          d) No, è il risultato dei un test statistico.

                          4 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                          a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                          c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                          5. L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                          a) la variabilitàspiegata b) la variabilità latente
                          c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile

                          6. Lo stimatore e la stima sono, rispettivamente:
                          a) due realizzazioni indipendenti;
                          b) una variabile casuale e la sua realizzazione;
                          c) due variabili casuali;
                          d) Un intervallo di valori e la sua determinazione più probabile.

                          7 Il test statistico è una regola di decisione che permette di passare:
                          a) dalla popolazione al campione; b) dal campione alla popolazione;
                          c) dal campione alla media; d) dalla popolazione ai suoi parametri.

                          8 Se per n che tende ad infinito si verifica che sigma al quadrato di ntende a 0, allora lo stimatore è detto
                          a) corretto b) efficiente
                          c) consistente d) asintoticamente corretto

                          9 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                          a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                          c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                          10 L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                          a) la variabilità spiegata b) la variabilità latente
                          c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile


                          11 Tra la conoscenza della stima e la conoscenza della distribuzione campionaria dello stimatore è più importante:
                          a) la prima; b) la seconda;
                          c) è indifferente; d) nessuna delle due.

                          12 Le ipotesi statistiche possono essere semplici o composite.
                          a) sì, è vero ; b) No, solo semplici;
                          c) No, solo composite; d) dipende dalla regione di accettazione.

                          13 Lanciando due dadi ben equilibrati la probabilità che la differenza tra i punti sulle due facce sia 0 è:
                          a) 1/36 b) 3/36
                          c) 6/36 d) 9/36

                          14 Se in una variabile casuale normale cambia il parametro µ la funzione di densità ha
                          a) un cambiamento di forma b) un appiattimento
                          c) una traslazione d) una forma asimmetrica.

                          15 La probabilità dell’errore di II tipo è la probabilità di non rifiutare l’ipotesi nulla
                          a) quando essa è vera b) quando essa è falsa
                          c) quando si è indecisi d) quando la statistica cade nella
                          zona di rifiuto

                          16 Lo stimatore e la stima sono, rispettivamente:
                          a) due realizzazioni indipendenti;
                          b) una variabile casuale e la sua realizzazione;
                          c) due variabili casuali;
                          d) Un intervallo di valori e la sua determinazione più probabile.

                          17 Il test statistico è una regola di decisione che permette di passare:
                          a) dalla popolazione al campione; b) dal campione alla popolazione;
                          c) dal campione alla media; d) dalla popolazione ai suoi parametri.

                          18 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                          a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                          c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                          19 L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                          a) la variabilità spiegata b) la variabilità latente
                          c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile

                          20 Rispondere alle seguenti domande a risposta multipla:
                          a. Uno stimatore è una funzione del campione casuale
                          □ Sì, è vero □ No, è un numero □ No, è la sintesi numerica
                          scelto per la stima di un particolare campione

                          b. In un test delle ipotesi statistiche, l’errore di primo tipo si verifica quando:
                          □ Si rifiuta un’ipotesi □ Si rifiuta un’ipotesi □ Si accetta un’ipotesi nulla
                          nulla vera nulla falsa

                          c. La lunghezza di un intervallo di confidenza aumenta con (1 – α):
                          □ Sì, è vero □ No, è falso □ Solo se riguarda la varianza

                          d. La concezione frequentista della probabilità è criticabile perché:
                          □ E’ di tipo soggetti- □ le frequenze possono □ non tutte le prove sono
                          vista essere molto rare ripetibili

                          e. Quando si definisce l’evento (A∩B∩C∩D) ci si riferisce al verificarsi di:
                          □ Tutti gli eventi □ Almeno uno tra gli □ Nessuno degli eventi
                          A,B,C,D eventi A,B,C,D
                          Ultima modifica di big-gym87; 21/01/2011, 18:12.

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                            #14
                            Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                            Originariamente inviato da big-gym87 Visualizza il messaggio
                            Qualcuno sa rispondere a queste domande di teoria?


                            Rispondere alle seguenti domande a risposta multipla:


                            1Quando si definisce l’evento (A∩B∩C∩D) ci si riferisce:
                            a) ad almeno uno tra gli eventi A, B, C, D;
                            b) a tutti gli eventi A, B, C, D;
                            c) a nessuno degli eventi A, B, C, D;
                            d) alla somma degli eventi A, B, C, D.

                            2 La varianza di una variabile casuale normale può essere:
                            a) solo pari a 1; b) un numero compreso tra 0 e 1;
                            c) un numero compreso tra -∞ e +∞; d) un numero maggiore o uguale a 0.

                            3 Uno stimatore è una funzione del campione casuale:
                            a) Sì, è vero ;
                            b) No è la sintesinumerica di un particolarecampione ;
                            c) No, è un numero scelto per la stima
                            d) No, è il risultato dei un test statistico.

                            4 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                            a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                            c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                            5. L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                            a) la variabilitàspiegata b) la variabilità latente
                            c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile

                            6. Lo stimatore e la stima sono, rispettivamente:
                            a) due realizzazioni indipendenti;
                            b) una variabile casuale e la sua realizzazione;
                            c) due variabili casuali;
                            d) Un intervallo di valori e la sua determinazione più probabile.

                            7 Il test statistico è una regola di decisione che permette di passare:
                            a) dalla popolazione al campione; b) dal campione alla popolazione;
                            c) dal campione alla media; d) dalla popolazione ai suoi parametri.

                            8 Se per n che tende ad infinito si verifica che sigma al quadrato tende a 0, allora lo stimatore è detto
                            a) corretto b) efficiente
                            c) consistente d) asintoticamente corretto

                            9 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                            a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                            c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                            10 L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                            a) la variabilità spiegata b) la variabilità latente
                            c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile


                            11 Tra la conoscenza della stima e la conoscenza della distribuzione campionaria dello stimatore è più importante:
                            a) la prima; b) la seconda;
                            c) è indifferente; d) nessuna delle due.

                            12 Le ipotesi statistiche possono essere semplici o composite.
                            a) sì, è vero ; b) No, solo semplici;
                            c) No, solo composite; d) dipende dalla regione di accettazione.

                            13 Lanciando due dadi ben equilibrati la probabilità che la differenza tra i punti sulle due facce sia 0 è:
                            a) 1/36 b) 3/36
                            c) 6/36 d) 9/36


                            si tratta di estrazione con ripetizione, per cui il numero di casi possibili è N^n (dove N è la numerosità campionaria - in questo caso il numero delle facce di un dado N=6; mentre n è il numero delle prove, in tal caso n=2); avremo perciò: casi possibili= 6^2=36; il numero di casi favorevoli lo calcoli facilmente contando il numero di combinazioni in cui, con due lanci consecutivi, puoi ottenere come differenza 0, ossia (1,1), (2,2), (3,3), (4,4), (5,5), (6,6) => 6 combinazioni=> probabilità = 6/36.



                            14 Se in una variabile casuale normale cambia il parametro µ la funzione di densità ha
                            a) un cambiamento di forma b) un appiattimento
                            c) una traslazione d) una forma asimmetrica.

                            15 La probabilità dell’errore di II tipo è la probabilità di non rifiutare l’ipotesi nulla
                            a) quando essa è vera b) quando essa è falsa
                            c) quando si è indecisi d) quando la statistica cade nella
                            zona di rifiuto

                            16 Lo stimatore e la stima sono, rispettivamente:
                            a) due realizzazioni indipendenti;
                            b) una variabile casuale e la sua realizzazione;
                            c) due variabili casuali;
                            d) Un intervallo di valori e la sua determinazione più probabile.

                            17 Il test statistico è una regola di decisione che permette di passare:
                            a) dalla popolazione al campione; b) dal campione alla popolazione;
                            c) dal campione alla media; d) dalla popolazione ai suoi parametri.

                            18 I diversi approcci della Cluster Analysis sono accomunati dalla necessità di definire:
                            a) una misura di regressione b) una misura di riduzione di variabili
                            c) una misura di dissomiglianza d) una misura di correlazione.

                            19 L’idea alla base del metodo in componenti principali è di trasformare p variabili statistiche quantitative (tipicamente correlate) in termini di k<p combinazioni lineari non correlate, ordinate secondo
                            a) la variabilità spiegata b) la variabilità latente
                            c) la numerosità campionaria d) il peso di ciascuna variabile

                            20 Rispondere alle seguenti domande a risposta multipla:
                            a. Uno stimatore è una funzione del campione casuale
                            Sì, è vero □ No, è un numero □ No, è la sintesi numerica
                            scelto per la stima di un particolare campione

                            b. In un test delle ipotesi statistiche, l’errore di primo tipo si verifica quando:
                            Si rifiuta un’ipotesi nulla vera □ Si rifiuta un’ipotesi nulla falsa □ Si accetta un’ipotesi nulla


                            c. La lunghezza di un intervallo di confidenza aumenta con (1 – α):
                            Sì, è vero □ No, è falso □ Solo se riguarda la varianza



                            questo si verifica perché, aumentando (1 – α), diminuisce α; ciò implica che il corrispondente valore di Z aumenti (guarda la tavola della normale standardizzata); di conseguenza l'intervallo di confidenza diventa più ampio.



                            d. La concezione frequentista della probabilità è criticabile perché:
                            □ E’ di tipo soggettivista □ le frequenze possono essere molto rare □ non tutte le prove sono ripetibili


                            e. Quando si definisce l’evento (A∩B∩C∩D) ci si riferisce al verificarsi di:
                            Tutti gli eventi □ Almeno uno tra gli □ Nessuno degli eventi
                            A,B,C,D eventi A,B,C,D
                            ho segnato le risposte in rosso. Diversi quesiti sono stati ripetuti più volte, ma ho comunque inserito le risposte.

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                              #15
                              Riferimento: METODI STATISTICI MULTIVARIATI prof. Domenico Leogrande

                              Ti ringrazio vivamente

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