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Taranto: borse di studio ai minimi storici, studenti attenti ai borseggiatori!

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    Taranto: borse di studio ai minimi storici, studenti attenti ai borseggiatori!




    Il diritto allo studio è uno dei temi alla base di tutte le nostre mobilitazioni. Da anni denunciamo il taglio netto operato dal governo al fondo sul diritto allo studio universitario, passato da 246 milioni di euro del 2009 a 13 milioni di euro del 2012 (-94% in tre anni), affermando inoltre che questo avrebbe avuto dei risvolti molto negativi sul Polo Universitario Jonico.

    Alcuni sono rimasti indifferenti, altri ci hanno accusato di essere allarmisti ma, dati alla mano, possiamo dire che avevamo ragione noi. Confrontando infatti i dati relativi alle coperture delle borse di studio degli anni accademici 2009/2010 e 2010/2011 per gli studenti tarantini (comprese le integrazioni successive), le conseguenze devastanti dei tagli operati dal governo sono lampanti.

    Nell’a.a. 2009/2010 la sede di Taranto dell’Adisu Puglia ha potuto erogare la borsa di studio al 75% degli aventi diritto: tutti gli studenti iscritti agli anni successivi al primo presenti in graduatoria hanno ricevuto la borsa di studio, mentre per le matricole c’è stata una copertura del 46%.

    Nell’a.a. 2010/2011 i dati sulla copertura delle borse di studio si sono fortemente ridimensionati, c’è stato infatti un calo sulla copertura totale del 20% (si è passati dal 75% del 2009/2010 al 55% del 2010/2011), questo significa che 142 studenti hanno perso il diritto di percepire la borsa di studio in seguito ai tagli. A differenza dell’anno precedente non è stato possibile garantire la borsa di studio a tutti gli studenti iscritti agli anni successivi al primo per i quali c’è stata una copertura del 73%, per le matricole la copertura invece è scesa al 31%.

    Il numero delle borse di studio che verranno assegnate per quest'anno accademico (2011/2012) è destinato a scendere vertiginosamente. Lo si denota dai dati che emergono dalle graduatorie recentemente pubblicate dalla sede di Taranto dell’Adisu. Facendo infatti un confronto con la graduatoria dell’anno scorso pubblicata nello stesso periodo, sono state assegnate in totale 63 borse di studio in meno (- 9%), nello specifico: 45 borse di studio in meno per gli iscritti al primo anno e 18 borse di studio in meno per gli iscritti agli anni successivi al primo. Questi ovviamente sono dati provvisori, in vista delle integrazioni dei fondi che solitamente vengono fatte verso marzo, però pur supponendo che vengano assegnati gli stessi fondi integrativi dell’anno scorso (grazie ai quali vennero erogate 145 borse di studio in più) comunque si arriverebbe ad una copertura totale del 46%.

    Il ministro ha cercato di mascherare questi tagli attraverso l’istituzione di altri mezzi che, secondo il governo, dovrebbero garantire quel diritto allo studio sancito dall’art. 34 della costituzione: il sistema dei prestiti d’onore e l’istituzione del “fondo per il merito”. Il primo prevede che lo studente stipuli un prestito bancario da restituire alla fine della propria carriera universitaria, provocando quindi l’indebitamento dello stesso già durante il proprio percorso di formazione. Il secondo, senza tenere conto del reddito degli studenti, premia chi risulta più bravo ad un test nazionale, naturalmente a pagamento, o chi ha la media degli esami più alta.

    E’ ovvio che in questo modo avrebbero accesso all’università soltanto coloro che hanno una capacità reddituale tale da poter sostenere le spese universitarie. Come si può pensare che un ragazzo in difficoltà economica accetti di stipulare un prestito da restituire dopo la laurea, considerando soprattutto la crisi economica che stiamo vivendo e la disoccupazione giovanile aumenta in maniera esponenziale?

    Adottando queste soluzioni si nega ai “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” di “raggiungere i gradi più alti degli studi”, come sancito dalla costituzione. Come dicevamo, i nostri diritti sono diventati un lusso ed è per questo motivo che, come sindacato studentesco, ci siamo sempre battuti contro i tagli al diritto allo studio operati dal governo e abbiamo lavorato per cercare di migliorare la situazione del polo universitario jonico, cercando di andare a sopperire a questi tagli attraverso l'istituzione di servizi che garantiscano un welfare cittadino per tutti gli studenti. Dalle convenzioni con gli esercizi di ristoro che sopperiscono alla mancanza delle mense sul territorio jonico, alle agevolazioni sui trasporti pubblici, sono tutte politiche che non fanno altro che fare del bene a noi studenti. Politiche che cercano di garantire un minimo di diritto allo studio, ma che non possono bastare in questo periodo di crisi, che investe tutti i cittadini, ma soprattutto noi studenti, soggetti deboli della società, che subiscono doppiamente le scelte scellerate dell'economia e di chi ci governa.


    SINDACATO STUDENTESCO

    LINK TARANTO

    Ultima modifica di Butterfly; 02/11/2011, 23:37.
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