10 domande ai politici tarantini sul Polo Universitario Ionico e sul sostegno della figura dello studente
Rivolgiamo 10 domande ai politici tarantini della Regione, Provincia e Comune per chiedere qual'è la loro idea sul Polo Universitario Ionico e in che modo vogliono realmente investire nel suo sviluppo e nella figura dello studente:
- Alla luce dei tagli imposti dal governo nazionale, in che modo la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto intendono finanziare il i corsi di laurea del Polo Universitario Ionico?
- La Legge 240 cd “Legge Gelmini” impone alle università statali un ridimensionamento del numero di Facoltà ad un massimo di 12. Attualmente l'ateneo barese dispone di 15 Facoltà di cui 3 autonome a Taranto. Sicuramente queste ultime perderanno la propria autonomia. Qual'è il vostro progetto di salvaguardia del Polo Universitario Ionico?
- Cosa ne pensate della Confederazione degli Atenei del Sud-est (Puglia, Basilicata e Molise)?
- In un ottica di Confederazione degli Atenei, Taranto necessiterebbe di Corsi di laurea differenti e unici sul panorama nazionale, o per lo meno meridionale. Dal 2008 sono stati soppressi i corsi di Ge.Ri.Ma.Co, Lettere e culture del Territorio, Fisioterapia, Ingegneria Ambientale, Maricoltura e numerosi altri che sono stati invece accorpati. Non sarebbe più proficuo riattivare e investire su questi Corsi di Laurea, rispetto a quelli generalisti già presenti nelle altre città pugliesi e diversificare l'offerta formativa?
- In che modo gli Enti locali potrebbero contribuire al miglioramento della qualità della didattica (laboratori e biblioteche) e alla costruzione di nuove e idonee strutture per ospitare gli studenti Tarantini?
- Per incentivare gli studenti all'utilizzo di mezzi pubblici urbani e extraurbani, per ridurre l'inquinamento e il traffico nella città, siete favorevoli ad una convenzione con le ditte di trasporti pubblici presenti nel territorio della Provincia, migliorando anche la rete e la qualità del servizio?
- Vista la mancanza della casa dello studente all'interno della nostra città, in che modo gli enti locali possono sopperire a questa assenza, che determinerebbe invece l'aumento e lo stanziamento di studenti fuorisede all'interno del nostro territorio?
- Nonostante le numerose richieste e la presentazione da più di due anni del progetto di Carta di cittadinanza studentesca, questa piccola opera ancora non ha visto la sua realizzazione. Non pensate che questo progetto possa favorire e incrementare l'economia del territorio da parte degli studenti? E perché ancora non è stata attuata?
- Perché all'interno del nostro territorio l'accesso al sapere per le studentesse e gli studenti, che va oltre le strutture scolastiche e accademiche, non viene sviluppato e incrementato?
- Avete mai pensato alla creazione di spazi nella città, da destinare agli studenti, utili all'aggregazione e allo sviluppo culturale e universitario, nonché a spazi in cui l'associazionismo più in generale possa svolgere le proprie attività di volontariato e servizio sociale?
Sindacato Studentesco LINK Taranto