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10 domande ai politici tarantini sul Polo Universitario Ionico

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    10 domande ai politici tarantini sul Polo Universitario Ionico

    10 domande ai politici tarantini sul Polo Universitario Ionico e sul sostegno della figura dello studente


    Rivolgiamo 10 domande ai politici tarantini della Regione, Provincia e Comune per chiedere qual'è la loro idea sul Polo Universitario Ionico e in che modo vogliono realmente investire nel suo sviluppo e nella figura dello studente:
    1. Alla luce dei tagli imposti dal governo nazionale, in che modo la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto intendono finanziare il i corsi di laurea del Polo Universitario Ionico?

    2. La Legge 240 cd “Legge Gelmini” impone alle università statali un ridimensionamento del numero di Facoltà ad un massimo di 12. Attualmente l'ateneo barese dispone di 15 Facoltà di cui 3 autonome a Taranto. Sicuramente queste ultime perderanno la propria autonomia. Qual'è il vostro progetto di salvaguardia del Polo Universitario Ionico?

    3. Cosa ne pensate della Confederazione degli Atenei del Sud-est (Puglia, Basilicata e Molise)?

    4. In un ottica di Confederazione degli Atenei, Taranto necessiterebbe di Corsi di laurea differenti e unici sul panorama nazionale, o per lo meno meridionale. Dal 2008 sono stati soppressi i corsi di Ge.Ri.Ma.Co, Lettere e culture del Territorio, Fisioterapia, Ingegneria Ambientale, Maricoltura e numerosi altri che sono stati invece accorpati. Non sarebbe più proficuo riattivare e investire su questi Corsi di Laurea, rispetto a quelli generalisti già presenti nelle altre città pugliesi e diversificare l'offerta formativa?

    5. In che modo gli Enti locali potrebbero contribuire al miglioramento della qualità della didattica (laboratori e biblioteche) e alla costruzione di nuove e idonee strutture per ospitare gli studenti Tarantini?

    6. Per incentivare gli studenti all'utilizzo di mezzi pubblici urbani e extraurbani, per ridurre l'inquinamento e il traffico nella città, siete favorevoli ad una convenzione con le ditte di trasporti pubblici presenti nel territorio della Provincia, migliorando anche la rete e la qualità del servizio?

    7. Vista la mancanza della casa dello studente all'interno della nostra città, in che modo gli enti locali possono sopperire a questa assenza, che determinerebbe invece l'aumento e lo stanziamento di studenti fuorisede all'interno del nostro territorio?

    8. Nonostante le numerose richieste e la presentazione da più di due anni del progetto di Carta di cittadinanza studentesca, questa piccola opera ancora non ha visto la sua realizzazione. Non pensate che questo progetto possa favorire e incrementare l'economia del territorio da parte degli studenti? E perché ancora non è stata attuata?

    9. Perché all'interno del nostro territorio l'accesso al sapere per le studentesse e gli studenti, che va oltre le strutture scolastiche e accademiche, non viene sviluppato e incrementato?

    10. Avete mai pensato alla creazione di spazi nella città, da destinare agli studenti, utili all'aggregazione e allo sviluppo culturale e universitario, nonché a spazi in cui l'associazionismo più in generale possa svolgere le proprie attività di volontariato e servizio sociale?


    Sindacato Studentesco LINK Taranto
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