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Nasce la Rete della Conoscenza

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    Nasce la Rete della Conoscenza

    Nasce la Rete della Conoscenza

    La fondazione della Rete della Conoscenza coincide oggi con un periodo di grave crisi dell'economia, della democrazia e della politica italiana. L'incapacità della classe dirigente e dei partiti di fare risposte alle domande e le esigenze della popolazione, ci ha spinto così come è accaduto a molti movimenti rivoluzionari degli ultimi secoli, a creare un soggetto capace di proporre una alternativa e un riscatto sociale, per una generazione, come la nostra, afflitta dalla piaga del precariato e dall'incertezza del proprio futuro.

    L'involuzione che sta vivendo la nostra società è causata da idee e politiche di aziendalizzazione, mercificazione e privatizzazione della produzione dei beni. La Scuola e l'Università stanno subendo il loro svuotamento e smantellamento a causa di una “riforma” che va contro quello che è il carattere pubblico dell'Istruzione e basato sul libero accesso ai saperi, sull'egualitarismo e sana meritocrazia di chi ne usufruisce.

    I canoni che ci vengono imposti, ci portano a ragionare del nostro futuro e della nostra vita, in un ottica egoista, menefreghista e individualista che va a discapito della collettività e dei sui beni. E' necessario svincolarsi da questi meccanismi e riappropriarci dell'idea di Bene Comune, partendo dalla Formazione e dal Sapere come motori di una trasformazione e miglioramento della società.

    Tale riappropriazione sta ad indicare che i soggetti in formazione che compongono la Rete della Conoscenza, devono ambire ad essere protagonisti del proprio presente, fautori del proprio futuro e farci portavoce della nostra generazione. Il nostro agire non si deve limitare a tutelare i diritti degli studenti medi, universitari, accademici e dottorandi, ma superare le divisioni con le categorie presenti nella società (lavoratori, cassaintegrati, licenziati e precari) e ricostruire i rapporti tra queste attraverso l'unione degli intenti e la lotta comune.

    Attraverso la rappresentanza sociale e la partecipazione attiva, dobbiamo cercare di risvegliare le coscienze assopite, renderle critiche e creare quel senso di responsabilità sociale che la nostra generazione poco conosce. Dobbiamo allontanare ogni sentimento di sconfitta e rassegnazione e mettere in campo proposte e progetti alternativi che consentano il superamento di una condizione di precarietà, che colpisce non solo il mondo lavorativo, ma anche la quotidianità della vita di ognuno di noi.

    La Rete della Conoscenza deve essere un laboratorio politico che nasce del basso e che opera in maniera trasversale tra i soggette che compongono la rete e la società e i temi che la caratterizzano. Attraverso le nostre campagne, “l'Altra Università”, “l'Altra Scuola” e “Liberi Tutti”, mettere in campo proposte di sistemi di diritto allo studio e wellfare che migliorino le nostre condizioni di soggetti in formazione.

    Bisogna riportare al centro dell'attenzione in una nazione che ogni giorno di più perde la sua memoria, temi come l'Antifascismo e Antirazzismo, visto il dilagarsi di movimenti di estrema destra come Blocco Studentesco e Casa Pound, ricordare l'illegalità di questi dato il carattere antifascista della nostra costituzione e sentimenti xenofobi alimentati anche dai partiti che ci governano.

    Dobbiamo affrontare temi come il diritto alla salute e il diritto al lavoro, spesso confliggenti tra loro , in una città come Taranto afflitta dall'inquinamento ambientale, dalle morti sul lavoro e messa in ginocchio dal ricatto occupazionale. Continuando con la lotta alle mafie e la criminalità organizzata e ricordando il principio della laicità dello stato, spesso leso attraverso la massiccia e pressante presenza del mondo e della chiesa cattolica all'interno della società.

    La Rete della Conoscenza per fare ed essere tutto questo, si deve rendere un soggetto autonomo, unito plurale e sociale. Ricordando una citazione di un contadino rivoluzionario delle Pampa argenti “Siamo troppo pochi per esser divisi, tutto ci unisce e nulla ci separa”

    Se non ora quando, Se non io chi? Il mondo e tutto quello che c'è dentro sarà nostro.

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