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[Manifesto] L'autunno degli studenti

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    [Manifesto] L'autunno degli studenti

    [Manifesto] L'autunno degli studenti




    Ogni giorno centinaia di giovani italiani progettano la fuga da questo Paese. Nei 12 giorni di Riot Village, campeggio nazionale organizzato da UdS e LINK in Salento, oltre un migliaio di studentesse e studenti hanno progettato l'alternativa alla fuga: spazzare via questa classe dirigente incapace ed egoista, riprendendosi così la possibilità di restare, di costruire qui ciò che siamo costretti a cercare altrove.





    Vogliamo fuggire da scuole sempre più piene di controlli e vuote di idee. Il riordino dei cicli, gli accorpamenti, la canalizzazione precoce, lo sfruttamento di braccia minorili sotto forma di apprendistato, un'idea di scuola-ghetto che abitua alla precarietà, sono tasselli di un unico progetto: dopo aver tagliato i diritti fondamentali per tappare i disastri di banche e speculatori, ora il governo attacca la nostra capacità di difendere e interpretare quei diritti.

    Allo stesso modo, gli atenei sono ormai diventati una Non-Università: svuotati di servizi, didattica, ricerca. Laboratori inutilizzabili, corsi chiusi o sovraffollati: è l'effetto dei tagli della 133. Il dissesto degli atenei, scaricato sugli studenti sotto forma di aumenti delle tasse, è la prova che con l'Onda avevamo ragione: ci stanno facendo pagare la loro crisi.



    In questo contesto, riempire il vuoto diventa una forma di protesta. Se il governo è impermeabile alle istanze del movimento, allora occorre disarticolare dall'interno il progetto Tremonti-Gelmini. Fin da subito occorre mobilitarsi nei territori, con azioni e assemblee, verso una mobilitazione nazionale degli studenti medi e riempire delle nostre idee la Non-Università, a partire dalle giornate in cui le università saranno ferme per il differimento dell'inizio dell'anno accademico.

    Dobbiamo istituire nelle scuole, nelle università, nelle accademie, laboratori per l'Altrariforma: quella che non c'è mai stata, che vuole rivoluzionare i saperi e il loro valore sociale, a partire dalla partecipazione attiva degli studenti.

    Con questo percorso intendiamo contribuire alla mobilitazione, e auspichiamo la convocazione di un'assemblea nazionale del mondo della formazione nella parte iniziale dell'autunno, per definire in maniera radicale, intelligente e rispettosa dell'eterogeneità e della democrazia del movimento, l'agenda di una mobilitazione contro l'attacco ai saperi e alla società.



    Bisogna mandare in soffitta l'autoreferenzialità e l'autosufficienza e costruire l'alternativa per la scuola, per l'università, per il modello di sviluppo. La lotta di Pomigliano non può restare circoscritta alla fabbrica, la mobilitazione degli studenti deve uscire dalle pareti di scuole e università. Non limitiamoci ad "attraversamenti" e "intrecci". Le lotte del lavoro e dei saperi contro la crisi devono unirsi in una unica grande battaglia di opposizione e riscossa sociale nella difesa dei diritti di ieri e di domani, a partire dalla mobilitazione del 16 ottobre promossa dalla FIOM.

    "Vogliamo potere", così inizia il "manifesto dai saperi contro la crisi" che abbiamo elaborato a Riot Village, intendendo potere come verbo e non come sostantivo. È un decalogo di proposte che mettiamo a disposizione del movimento, per aprire un grande conflitto sociale e generazionale contro la schiavitù chiamata precarietà.

    Per essere all'altezza di questa sfida, dopo un anno di percorso costituente, il 25-26 settembre daremo vita alla Rete della Conoscenza per unire medi, universitari, AFAM, dottorandi, convinti che, a partire da gli ultimi luoghi collettivi, dai luoghi della formazione, sia necessario riprendersi il presente per ricostruire il futuro.



    Claudio Riccio – portavoce nazionale LINK–Coordinamento Universitario

    Tito Russo – coordinatore nazionale Unione degli Studenti
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