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Palazzo degli Uffici: quale futuro?

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    Sos Palazzo degli Uffici : la legge blocca il bando
    Ostacoli dalla versione definitiva del nuovo Codice degli appalti


    Palazzo degli Uffici, ingabbiato dalle impalcature e... dalla legge. Se per tutto l’anno scorso i bandi di gara necessari a mettere in sicurezza sono stati bloccati proprio nel momento in cui stavano per essere indetti dall'entrata in vigore del Codice degli appalti, ora è la versione definitiva di quel «pacchetto» di norme a far rallentare tutto. Ancora una volta. E per l’ennesima volta. Sia chiaro: anche in questo caso le novità non hanno intralciato solo i progettisti del Comune di Taranto ma messo in difficoltà diversi enti locali italiani. Eppure, nonostante questo, non si riesce proprio a consolarsi considerato che il progetto dello storico immobile del Borgo umbertino risale a quattordici anni fa (2003). Non a caso, già da un anno e mezzo il cantiere che domina piazza della Vittoria è entrato nell'elenco delle «grandi incompiute» stilato dal ministero delle Infrastrutture.

    Ed allora, cos'è accaduto questa volta? Lo scorso 20 maggio è entrato in vigore il testo che corregge il Codice degli appalti approvato nell'aprile del 2016. In particolare, è interessante l’introduzione dell’obbligo del riferimento ai parametri per calcolare i compensi dei professionisti. Ed ancora, le tabelle di calcolo degli importi a base delle gare di progettazione dovranno essere utilizzate dalle stazioni appaltanti (Comuni, Province, Regioni, ministeri) nella definizione dei compensi a base di gara. Infine, è previsto l’obbligo di rendere sistematiche sin dalla fase del progetto di fattibilità, e in ogni momento successivo, le indagini relative al «comportamento» energetico dell’opera, in particolare il contenimento dei consumi energetici.

    Sin qui le principali (si spera le ultime) novità introdotte. Ed allora, chiarita definitivamente la situazione, gli uffici della direzione Lavori pubblici del Comune di Taranto potranno indire i due bandi che sono in attesa da oltre un anno. Entro l’estate si spera. Complessivamente, si tratta di lavori che hanno un importo vicino a 1,5 milione di euro. Di questi, 500mila euro saranno utilizzati per interventi di ripristino delle facciate con il cemento armato ma anche per evitare che vandali o balordi entrino nell'ex sede del liceo classico Archita ed infine anche per la pulizia con la rimozione dei cumuli di rifiuti presenti. Questo bando, molto probabilmente, avrà carattere di urgenza. Contestualmente verrà anche pubblicato l’avviso relativo all'appalto (ma gli interventi verranno avviati successivamente a quelli per la messa in sicurezza) per la copertura totale dei solai (un milione di euro). Quella parziale, almeno secondo quanto emerso dall'ultimo sopralluogo effettuato, regge. Nonostante tutto, regge.

    articolo di Fabio Venere
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 5 Giugno 2017

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      Fusco e Palazzo degli Uffici, il Comune fa il punto su lavori e stato dei luoghi

      Per il Teatro si è in linea con la tabella di marcia, completamento atteso a metà 2018
      Per l’antico edificio, il ripristino al vaglio della giunta. Tre possibili destinazioni d’uso

      Sopralluogo al Teatro Fusco e al Palazzo degli Uffici, il Comune punta alla riqualificazione del patrimonio storico-artistico e culturale della città. L’assesore ai Lavori pubblici, Aurelio Di Paola, si è infatti recato al cantiere del Fusco per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di riqualificazione. L’intervento che interesserà l’edificio sarà realizzato seguendo le più moderne tecniche ingegneristiche, incluso anche l’utilizzo della fibra di carbonio per il rinforzo delle strutture portanti. Al termine del restauro, sarà quindi possibile restituire alla città un teatro moderno con interni di pregio, compresa una zona da cui si potranno ammirare, attraverso una pavimentazione trasparente, reperti archeologici rinvenuti negli scavi preliminari ai lavori.
      L’ultimazione dell’intervento è prevista per la prima metà del 2018. E per ora, assicura il Comune, tutto procede nel rispetto della tabella di marcia.
      Nella stessa giornata, inoltre, l’assessore Di Paola ha anche preso visione dello stato dei luoghi di Palazzo degli Uffici. Della riqualificazione di questa antica costruzione si parlerà nella prossima giunta comunale.
      Il sopralluogo dell’assessore ai Lavori pubblici fa seguito alle sue dichiarazioni relative allo stato di abbandono in cui si trova da anni il Palazzo degli Uffici, perennemente circondato da impalcature. Di Paola non nasconde infatti il suo dispiacere davanti a questa scena e chiarisce subito che la restituzione alla città del Palazzo degli Uffici rappresenterà una priorità dell’amministrazione Melucci. Un progetto ambizioso, ma sicuramente non impossibile, se si pensa che, una volta restaurato, basterebbe un’adeguata illuminazione per valorizzare a dovere l’edificio ubicato nel Borgo.
      Ora il sindaco Rinaldo Melucci e la sua giunta dovranno decidere la destinazione finale di Palazzo degli Uffici una volta completato il restauro. Potrebbe diventare un albergo, come nei progetti originari; un centro dotato di negozi; sede di uffici o di musei da affidare in gestione e quasi sicuramente tornare ad ospitare il liceo Archita.
      L’assessore chiarisce che “la destinazione servirà a valutare il ruolo e l’impatto del Palazzo degli Uffici nel processo di rivitalizzazione del Borgo. Se diventerà un albergo, dovrà accogliere turisti stranieri. Se sarà un polo commerciale - chiarisce -, dovrà mantenere un determinato ed elevato standard, richiamando gli acquirenti da tutta la provincia. Nel caso in cui l’edificio accoglierà uffici, si dovrà fare in modo che la loro presenza porti una positiva ricaduta economica sugli esercizi commerciali circostanti. Qualora poi Palazzo degli Uffici diventasse sede museale, dovrà anche essere contenitore di importanti eventi culturali”.
      Intanto, però, conclude l’assessore, la partita dovrà giocarsi nella giunta comunale alla quale spetta anche decidere in che modo pianificare l’intervento di restyling, fermo restando l’utilizzo di circa 8 milioni di euro affidati al Comune per il ripristino di solai e scale.

      articolo di Pamela Giufrè
      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 1 Settembre 2017

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        Palazzo Uffici, la gara nei primi 6 mesi del 2018
        Di Paola: immobile importante, si decide con la città cosa diverrà

        Recupero di Palazzo degli Uffici: aprire la gara entro la prima metà del 2018. È il tempo che si è data l’amministrazione comunale per la quale, si legge in una nota, “Palazzo degli Uffici costituisce una priorità. Pur nella consapevolezza delle variabili che esulano dalla capacità di governo, la giunta Melucci - si dichiara - sfida l’obiettivo dell’avvio delle operazioni di gara entro la prima metà del 2018, termine che si è posto autonomamente e senza alcun impegno formale o scadenza prefissata ma nella sola esigenza di dare in tempi brevi risposte certe alla comunità che aspetta ancora la restituzione di questo importante bene storico della città”.
        Su Palazzo Uffici sono giunti diversi solleciti al sindaco Rinaldo Melucci e agli assessori. L’ultimo è quello del comitato che mette insieme ex professori e studenti del liceo Archita che per tanti anni è stato appunto nello storico immobile del Borgo. “Stiamo rispettando il programma di attività e di interventi che abbiamo messo in sequenza e tempificato per recuperare e valorizzare Palazzo degli Uffici - afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Aurelio Di Paola - . Non permetteremo che le lungaggini, lo stato di degrado e gli agenti atmosferici possano ammalorare ancora una testimonianza di storia e di gloria così importante per la città. Attualmente - rileva Di Paola - sono in corso le attività propedeutiche all’avvio delle operazioni per l’affidamento della riprogettazione e dell’esecuzione dei lavori che consistono nella verifica della disponibilità di fondi pubblici per la copertura finanziaria dell’intervento e nella individuazione delle nuove destinazioni d’uso”.
        Il Comune dice che la giunta va avanti anche sul Palazzo degli Uffici. Per l’assessore si tratta di “un cantiere che attualmente è solo amministrativo per l’espletamento delle procedure propedeutiche all’affidamento dei lavori, ma che si conta di trasformare in tempi brevi in un cantiere fisico e operativo”.
        Ma cosa fare di Palazzo degli Uffici una volta recuperato? Risponde Di Paola: “Cosa diventerà Palazzo degli Uffici lo decideremo seguendo un processo decisionale partecipato con gli stakeholders più rappresentativi delle principali forze politiche, economiche, sociali e culturali del territorio al fine di convergere in tempi brevi verso un modello di destinazione d’uso condiviso. Vogliamo ascoltare e valutare attentamente i contributi e le proposte che saranno forniti nella fase della consultazione con gli stakeholders e delineare un assetto funzionale di questo Palazzo capace di coniugare la valorizzazione della sua funzione storica, urbanistica e culturale della città”. Per Di Paola, inoltre, si terrà conto “della strategicità del Palazzo per lo sviluppo economico del Borgo e della città. In questo senso abbiamo avviato una prima valutazione con la giunta al fine di individuare una prima ipotesi di destinazione d’uso con una proposta su cui ho raccolto la convergenza dei colleghi assessori. In seguito - conclude Di Paola -, seguendo la nostra timeline, saranno avviate le procedure di affidamento delle attività di progettazione e realizzazione dell’intervento di riqualificazione”.


        Campo scuola, idea per i lavori
        Il Municipio punta alle risorse del bando lanciato da Anci i Istituto credito sportivo

        Il Comune di Taranto punta al bando “Sport Missione Comune”, nato da un protocollo d’intesa stipulato tra l’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani) e l’Ics (l’Istituto di credito sportivo) e progetta la riqualificazione del campo scuola di atletica leggera “Giuseppe Valente” nel quartiere Salinella.
        “Il bando - annuncia Palazzo di Città - mette a disposizione dei Comuni italiani la somma totale di 100 milioni di euro per realizzare opere di ristrutturazione, ammodernamento e costruzione di impianti sportivi”. “Questo bando - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Aurelio Di Paola - rappresenta per il Comune un’opportunità per progettare la riqualificazione e l’ammodernamento di una struttura sportiva della città secondo le indicazioni della Fidal. Il campo scuola - aggiunge l’assessore - è uno spazio importante, ma ancora non adeguatamente valorizzato, per l’atletica leggera”. “Dopo gli opportuni interventi di riqualificazione”, l’impianto “potrà elevarsi a strumento di riscatto e di rilancio di una periferia troppo spesso abbandonata, nonché proporsi nel circuito delle manifestazioni e competizioni internazionali di atletica leggera”. Per Di Paola, “la valorizzazione della struttura contribuisce anche alla valorizzazione di un quartiere della città e offre risposte mirate alle esigenze della formazione, dell’avvicinamento dei ragazzi e dell’educazione allo sport. Diventa il luogo dove praticare sport e coltivare passioni, aggregare i più giovani ma anche le famiglie. Partiamo da qui - conclude l’assessore comunale - ma lavoreremo sulle strutture sportive per recuperarle, riqualificarle e valorizzarle perché crediamo nei valori dello sport e nelle potenzialità dei nostri giovani che devono trovare nella loro città strutture accoglienti per gli allenamenti e funzionali alle pratiche e discipline sportive”.

        articoli pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 20 Settembre 2017

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          Palazzo degli Uffici: arriva richiesta danni
          La società chiede 10 milioni di euro al Comune di Taranto


          Palazzo degli Uffici, la grande incompiuta finisce nelle aule giudiziarie. Anzi, ci ritorna. La contrapposizione tra il Comune di Taranto e la società di scopo costituita, anni fa, proprio per riqualificare l'immobile del Borgo (la “Put”, ovvero Palazzo degli Uffici Taranto), dopo un lungo e senza esito percorso davanti al Tar di Lecce, si sposta ora a Bari. Ed esattamente al Tribunale delle imprese. In questa sede, secondo fondate indiscrezioni, la società di scopo “Put” (le quote sono del consorzio Aedars, aggiudicatario del progetto di finanza indetto dal Comune nel 2003), avrebbe richiesto al Municipio danni per 10 milioni di euro circa. È probabile che i legali della società lamentino di aver subito dei danni economici in seguito alla rescissione del contratto decisa nel febbraio del 2014 dall'Amministrazione Stefàno per una serie di presunte inadempienze rispetto agli impegni previsti. È molto probabile, a questo punto, che l'Amministrazione Melucci contrattacchi difendendo le sue tesi e, magari, quantificando invece i danni che lo stesso Comune avrebbe subito nel corso degli ultimi anni e soprattutto chiedendo il rimborso di tutte le spese sostenute per la pulizia e gli interventi urgenti effettuati nel cantiere. Inizierà una sfida a suon di carte bollate a meno che, naturalmente, le parti raggiungano prima un accordo. Già, a partire dai prossimi giorni sulla richiesta risarcitoria ricevuta, si confronteranno i tecnici della direzione Lavori pubblici e quelli dell'Avvocatura comunale. In realtà, quella (recentissima) depositata alla sezione di Bari del Tribunale delle imprese non è l'unica controversia di carattere giudiziario che contrappone il consorzio Aedars a Palazzo di Città. Per tre anni e mezzo, infatti, è stato depositato un ricorso contro l'Amministrazione comunale al Tar di Lecce che ora, però, pare essere stato trasferito al tribunale amministrativo del Lazio.
          Del resto, a proposito della possibilità di finanziare la riqualificazione di Palazzo degli Uffici con i fondi del Contratto di sviluppo (Cis), lo stesso coordinatore del “tavolo”, Giampiero Marchesi, aveva invitato l'Amministrazione comunale a definire prima le controversie instaurate con l'ex concessionario. Che, certo, se non sono proprio un ostacolo determinante alla ripresa dei lavori, ovviamente non l’agevolano.
          Per la cronaca, nel gennaio del 2016, Comune e consorzio ripresero ad avere quantomeno dei contatti. Ci furono un paio di incontri, un fitto carteggio ma il Municipio non accettò la richiesta avanzata dalla controparte. Ed allora, cosa chiese Aedars? Il confronto, peraltro, venne richiesto dall'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, all'epoca designato dal Tribunale di Roma amministratore giudiziario del consorzio.
          il rappresentante di Aedars chiese al Comune di poter proseguire i lavori di ristrutturazione dello storico immobile che domina piazza della Vittoria e che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico Archita. In realtà, nella proposta dell'amministratore giudiziario, il consorzio si candidò ad eseguire direttamente le opere di messa in sicurezza e di consolidamento di Palazzo degli Uffici “per risolvere la controversia in maniera stragiudiziale”. L’avvocato Seminara fece anche appello ad una collaborazione “consona tra organi dello Stato”. In altre parole, l'amministratore giudiziario di Aedars propose al Municipio di definire una transazione. Nel confronto e nella successiva documentazione spedita, la direzione Lavori pubblici non chiuse la porta alla possibilità che i lavori riprendessero ma chiarì che il contratto era rescisso (“è un presupposto imprescindibile”, sostennero in quel periodo fonti vicine al Municipio). Questa fu considerata la condizione necessaria e sufficiente per il Comune di Taranto affinché potesse riprendere il percorso. Ed invece, il consorzio non sembrò volersi sintonizzare completamente sulla lunghezza d'onda tracciata dall'Amministrazione. E così, ci fu la più classica delle fumate nere.


          Per ristrutturare lo storico edificio, c’è anche l'ipotesi Invimit
          Società interamente controllata dal Ministero dell'Economia


          Non solo i fondi (non ancora individuati, peraltro) provenienti dal Contratto di sviluppo. Per la riqualificazione di Palazzo degli uffici, l'Amministrazione comunale non esclude altre ipotesi. In questo senso, del resto, vanno letti i contatti che il Comune di Taranto avrebbe avuto con l’Invimit (Investimenti immobiliari italiani). Si tratta di una società il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'obiettivo di fondo di Invimit è di cogliere le opportunità derivanti dal generale processo di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, attraverso l'istituzione, l'organizzazione e la gestione di fondi comuni di investimento.
          Una delle caratteristiche fondanti della società è quella riqualificare e rigenerare senza consumare altro suolo.
          Invimit, infine, ha avviato una collaborazione con l'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), per attivare un centro di competenza specifica nel settore della valorizzazione dei patrimoni immobiliari degli enti locali.
          Nel caso in cui, però, Palazzo degli Uffici (o parte di esso) venisse ceduto all’Invimit, il Comune di Taranto perderebbe la proprietà dello storico immobile. È del tutto evidente che, in questo caso, l'istituto ministeriale dovrebbe poi dare in locazione alcune aree dell'edificio per incassarne i relativi proventi e compensare così i costi sostenuti per la ristrutturazione.

          articoli di Fabio Venere
          pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 23 Ottobre 2017


          Messa in sicurezza prima che sia tardi
          Il Comune valuti la procedura di “somma urgenza”

          Nell'estate del 2013 l'ultimo presidio dell'Archita lasciava il Palazzo degli Uffici, sede storica dell'Antico liceo dal 1° gennaio 1876.
          Poco dopo chiudeva i battenti l’ultimo esercizio commerciale ubicato nel Palazzo, su via d'Aquino. Arrivava a compimento lo svuotamento del maestoso edificio, ormai in degrado inarrestabile, iniziato nel 2003 con lo sfratto dell'Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia (piazza della Vittoria) e il primo spostamento forzoso dell'Archita.
          Da allora fiumi di parole e finte inaugurazione di cantieri, con cambi di teloni sulle impalcature, hanno scandito la totale inerzia pubblica nei confronti dell'importante monumento.
          Eh, sì: monumento: non solo per il vincolo al quale è sottoposto, ma perché quello che nacque nell'ultima stagione del riformismo borbonico come Orfanotrofio, a fine ‘700, e che poi rimase come “fabbrico derelitto” fino a molto dopo l'unità d'Italia, è stato comunque il fabbricato che ha improntato di se tutto il disegno della città nuova (il Borgo), tanto nella disegno delle strade quanto nelle misure degli isolati, multipli o sottomultipli di quel palazzo.
          Da alcuni anni le tettoie (contenenti amianto) dell'ultimo piano sono state parzialmente rimosse, cosa che ha dato adito anche ad un contenzioso tra il consorzio di imprese aggiudicatario della ristrutturazione ed una ditta che in subappalto aveva iniziato a rimuovere l'Eternit. Per molti mesi i muri portanti del palazzo, di tufo, sono stati esposti alle intemperie ed alle piogge; fino a quando, dopo vivaci proteste di studenti ed ex studenti e docenti dell’Archita e di quanti fotografavano quotidianamente il degrado dai condomini vicini, sui muri scoperchiati è stato steso un telone di plastica. Meglio di niente, ma poco più di niente, visto che da anni, ormai, il telone è l'unica barriera fra le piogge ed il tufo. Non solo. Ormai svuotato di arredi e infissi, il Palazzo degli Uffici (che in alcuni locali al pianterreno “custodisce” ancora numerosi volumi delle biblioteche dell'Archita e dell'Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia; e meno male che l'incendio del 2016 non arrivo fino a quei depositi!) è diventato un colossale rifugio per topi e insetti ed un deposito di guano, perché per le sempre più numerose colonie di colombi e gabbiani è come un comodissimo, ampio wc. Il guano, per chi non lo sapesse, è uno dei prodotti più contaminanti che esistano, fra elevata carica batterica e persino tallio, un metallo altamente tossico.
          Il Palazzo in abbandono, insomma, oltre a costituire un danno culturale (architettonico, storico, urbanistico) ed economico (è ormai di intera proprietà comunale, la sua eventuale distruzione impoverirebbe enormemente la comunità) è contemporaneamente un pericolo per la sicurezza (se crolla, crolla su corso Umberto e via d'Aquino, due strade trafficatissime anche a notte fonda) e per la salute, perché costituisce, oltre che un vivaio di topi, blatte ed altri insetti, infestanti e portatori a loro volta di infezioni, una bomba batteriologica per gli escrementi dei volatili.
          Sembra di rivivere, in peggio, la situazione che si era creata intorno al 1890, quando però il Borgo era ancora pressoché inesistente, in seguito al parziale sterro - con lavori poi non portati a termine - di un cimitero che sorgeva nell’area dell’Orfanotrofio, come lamentava un abitante del luogo: “Quantunque la cessata amministrazione avesse disposto per lo sterro nell'antico camposanto posto a levante dell'Orfanotrofio proprio fino ad ora non solo non venne eseguito il lavoro ma pare che siasi studiato il modo di peggiorare le condizioni igieniche della località con poca edificazione degli abitanti dei fabbricati adiacenti costretti alla vista di tombe scoperchiate ed a respirare un'aria ammorbata da residui organici antichi e moderni in putrefazione” (15 settembre 1890, lettera di protesta al sindaco, in Cippone , “Il Borgo prima del Borgo”). Adesso il rischio è di trasformare in una specie di cimitero tutti gli isolati intorno al Palazzo degli Uffici, che come un colossale dente cariato e non curato infetta la bocca della città.
          Occorre sottolineare ancora come l'esigenza primaria sia quella di procedere per “somma urgenza”, mettendo immediatamente in sicurezza e “bonificando” il Palazzo degli Uffici, senza aspettare che si risolvano i contenziosi sulle concessioni, gli appalti e subappalti, la ristrutturazione, la destinazione d'uso?

          articolo di Giuseppe Mazzarino
          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 23 Ottobre 2017

          L'assessore ai lavori pubblici: "Presto il bando per coprire solaio del liceo Archita"
          Di Paola: sarà messo in sicurezza

          “Il Comune di Taranto sta per pubblicare il bando di gara per affidare a proprie spese i lavori di messa in sicurezza del cantiere quali, in primis, il ripristino del solaio e di alcune scalinate demolite dall'ex concessionario, nonché a predisporre la costituzione nel giudizio promosso da Put srl , presso il Tribunale di Bari”.
          Lo annuncia in una nota inviata alla “Gazzetta” l'assessore ai Lavori pubblici, Aurelio Di Paola. L'esponente della giunta Melucci conferma, quindi, l'indiscrezione riportata sull'edizione di ieri del nostro giornale e relativa alla richiesta di risarcimento danni avanzata verso l'Amministrazione comunale dalla società di scopo “Palazzo degli Uffici Taranto srl”. Richiesta che si aggira intorno ai 10 milioni di euro ed a cui il Comune di Taranto “risponderà” nelle aule giudiziarie. [...]

          articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 24 Ottobre 2017

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            Palazzo degli Uffici: si parte con la pulizia

            Ci sono 110mila euro per dare un nuovo decoro all'immobile


            "Sos" Palazzo degli Uffici, si parte con la pulizia dello storico immobile. Si esce finalmente dal lungo blocco causato anche dalle diverse interpretazioni del nuovo Codice degli Appalti e dal tempo perso per lo svolgimento delle elezioni amministrative.
            È stata pubblicata, infatti, la determina con cui è stato indetto il bando per 110mila euro circa per gli interventi di pulizia, rimozione dei detriti accumulati e per una prima messa in sicurezza dell'edificio che domina il Borgo di Taranto. Le buste contenenti le offerte, verranno aperte il prossimo 5 dicembre e, probabilmente, entro gennaio ci sarà l'affidamento dell'incarico all'impresa aggiudicatrice.
            È un primo passo questo. Quello più significativo verrà compiuto solo l'anno prossimo. Il riferimento è al recupero, restauro conservativo, manutenzione di Palazzo degli Uffici. Che ha un importo stimato di 1,5 milioni di euro e che prevede, tra le varie opere, la copertura del solaio scoperto già da qualche anno, dopo l'interruzione dei lavori da parte della ditta esecutrice, a sua volta, incaricata dalla società di scopo "Palazzo degli Uffici srl". Tanto per essere ancora più chiari e per usare un'immagine che possa rendere bene l'idea, al termine di questi interventi verranno anche rimossi i ponteggi ed i teli che attualmente occupano i prospetti dell'immobile che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico "Archita". Ancor prima, però, di indire il bando per la messa in sicurezza, il Comune ha affidato a due professionisti tecnici tarantini esterni all'Amministrazione comunale per 39mila euro (poi saliti a 50mila con gli oneri fiscali e previdenziali) l'incarico di redigere il progetto esecutivo. Si tratta dell'ingegner Sergio Tracuzzi e Francesco D'Elia.
            Il progetto dovrebbe essere consegnato alla direzione Lavori pubblici entro la fine di gennaio e così, presumibilmente, entro febbraio dovrebbe essere indetto il bando di gara. In conclusione, i lavori di messa in sicurezza dovrebbero iniziare entro aprile 2018 e concludersi nei successivi otto-nove mesi. In buona sostanza, salvo imprevisti, quello che inizierà poco prima di Natale, dovrebbe essere l'ultimo inverno senza copertura per Palazzo degli Uffici.
            In particolare, è inoltre prevista la rimozione della controsoffittatura dell'ex Corte d'Appello; la chiusura dei vani di passaggio sulla muratura portante; la realizzazione di muratura per il ripristino dello stato precedente; la demolizione delle murature eseguite; la ricostruzione delle scale demolite; il risanamento del solaio esistente nella galleria laterale dell'ex Corte d'Appello; la sostituzione della vecchia impermeabilizzazione; la realizzazione di nuovi cordoli di incanalamento di murature portanti; la sistemazione di pluviali in pvc; la realizzazione delle nuove strutture portanti in acciaio e zinco e, infine, la fornitura e la realizzazione di una nuova copertura da eseguire con "tavolato" e tegole o pannelli coibentati.

            articolo di Fabio Venere
            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 27 Novembre 2017

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              “Archita”, ecco le novità
              Entro febbraio l’inizio dei lavori di pulizia e messa in sicurezza


              Palazzo degli Uffici, qualcosa si muove. Entro febbraio, nello storico immobile che per oltre 130 anni ha ospitato il liceo classico “Archita”, inizieranno i primi interventi per il ripristino delle condizioni minime di decoro e per una prima messa in sicurezza di alcune parti. A marzo, invece, salvo imprevisti, dovrebbe essere indetta la gara d’appalto per coprire il solaio. Se non ci saranno intoppi, entro fine 2018 (o, al massimo, entro un anno) il solaio verrà chiuso a regola d’arte.
              “Sos” Palazzo degli Uffici, dunque, si parte con la pulizia dello storico immobile. Si sta per uscire, quindi, dal lungo blocco causato anche dalle diverse interpretazioni del nuovo Codice degli Appalti e dalla stasi amministrativa causata dallo svolgimento delle elezioni amministrative dello scorso giugno.
              In buona sostanza con 110mila euro circa, verranno assicurati gli interventi di pulizia e la rimozione dei detriti accumulati.
              È un primo passo questo. Quello più significativo verrà poi compiuto solo nei prossimi due mesi. Il riferimento è al recupero, restauro conservativo, manutenzione di Palazzo degli Uffici. Che ha un importo stimato in 1,5 milioni di euro e che prevede, tra le varie opere, la copertura del solaio scoperto già da qualche anno, dopo l’interruzione dei lavori da parte della ditta esecutrice, a sua volta, incaricata dalla società di scopo “Palazzo degli Uffici srl”. Tanto per essere ancora più chiari, al termine di questi interventi verranno anche rimossi i ponteggi ed i teli che attualmente occupano i prospetti dell’immobile. Ancor prima, però, di indire il bando per la messa in sicurezza, il Comune ha affidato a due professionisti tecnici tarantini esterni all'Amministrazione comunale per 39mila euro l’incarico di redigere il progetto esecutivo. Si tratta di Sergio Tracuzzi e Francesco D’Elia.
              Il progetto dovrebbe essere prossimamente consegnato alla direzione Lavori pubblici e poi, entro marzo, dovrebbe essere indetto il bando di gara. In conclusione, i lavori di messa in sicurezza dovrebbero iniziare entro maggio e concludersi nei successivi otto-nove mesi.
              In particolare, è inoltre prevista la rimozione della controsoffittatura dell’ex Corte d’Appello; la chiusura dei vani di passaggio sulla muratura portante; la realizzazione di muratura per il ripristino dello stato precedente; la demolizione delle murature eseguite; la ricostruzione delle scale demolite; il risanamento del solaio esistente nella galleria laterale dell’ex Corte d’Appello; la sostituzione della vecchia impermeabilizzazione; la sistemazione di pluviali in pvc; la realizzazione delle nuove strutture portanti in acciaio e zinco e, infine, la fornitura e la realizzazione di una nuova copertura da eseguire con “tavolato” e tegole o pannelli coibentati.

              articolo di Fabio Venere
              pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 22 Gennaio 2018

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                "Sos" Palazzo degli Uffici: al via gli interventi di pulizia
                Il Comune ha assegnato i lavori per la rimozione di materiali e detriti


                Palazzo degli Uffici, si muove qualcosa. La scorsa settimana, per un importo di poco superiore ai 97mila euro, è stata aggiudicata la gara indetta dal Comune di Taranto per eseguire quello che, in gergo tecnico, si definisce “ripiegamento del cantiere”. Si tratta, in particolare, della rimozione del materiale e delle macchine presenti nel cantiere ma anche dello smaltimento ed eliminazione dei cumuli e del materiale di scavo, di alcuni sacchi, di tavoli di legno, oltre al trasporto ed al deposito in discarica autorizzata.
                A breve, dunque, partirà la pulizia dello storico immobile. È questo il primo atto formale dopo il lungo blocco causato anche dalle diverse interpretazioni del nuovo Codice degli Appalti e dal tempo perso per lo svolgimento delle elezioni amministrative o meglio per la stasi politica che si era creata nel passaggio da un’amministrazione all'altra.
                È stata assegnata, infatti, la gara con cui era stato indetto il bando per 110mila euro circa (poi aggiudicato definitivamente a 97mila euro con un ribasso di 10mila euro) per gli interventi di pulizia, rimozione dei detriti accumulati e per una prima messa in sicurezza dell’edificio che domina il Borgo Taranto.
                È un primo passo questo. Quello più significativo verrà compiuto solo nei prossimi mesi. Si spera entro la prossima primavera. Il riferimento è al recupero, restauro conservativo, manutenzione di Palazzo degli Uffici. Che ha un importo stimato in 1,5 milioni di euro e che prevede, tra le varie opere, la copertura del solaio scoperto già da qualche anno, dopo l’interruzione dei lavori da parte della ditta esecutrice, a sua volta, incaricata dalla società di scopo “Palazzo degli Uffici srl”. [...]

                articolo di Fabio Venere
                pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 19 Febbraio 2018

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                  Sos Palazzo degli Uffici: il progetto è quasi pronto
                  La proposta esecutiva verrà consegnata prima di fine mese

                  Sos Palazzo degli Uffici, entro fine mese dovrebbe esserci il sigillo sul progetto esecutivo. Da quel che risulta alla Gazzetta, i due professionisti esterni incaricati di redigere la proposta per conto del Comune di Taranto (Sergio Tracuzzi e Francesco D’Elia) avrebbero praticamente ultimato il loro lavoro. Ora, non è da escludere che in via preventiva l’Amministrazione comunale decida di presentarlo ai funzionari della Soprintendenza magari sotto la forma di un rendering (ovvero, anticipazione grafica dell’intervento finale). E una volta incassato il «semaforo verde» dai tecnici ministeriali, ci sarà quella che in gergo si chiama validazione del progetto da parte degli uffici della direzione Lavori pubblici del Municipio. Se non ci dovessero essere ulteriori e particolari intoppi, a questo punto, è ragionevole pensare che ad aprile possa essere già indetto il bando di gara per la realizzazione dei lavori. Che, presumibilmente, non dureranno meno di otto - dieci mesi. E, quindi, ammesso che la gara per l’assegnazione dei lavori si concluda entro l’estate e che il cantiere si apra tra agosto e settembre, è ragionevole ipotizzare che tutto termini nella primavera del 2019.

                  In particolare, il progetto in questione mira al recupero, restauro conservativo ed alla manutenzione di Palazzo degli Uffici. Tutto questo ha un importo stimato in 1,5 milioni di euro e prevede, tra le varie opere, la copertura del solaio scoperto già da quattro anni, dopo l’interruzione dei lavori da parte della ditta esecutrice, a sua volta, incaricata dalla società di scopo «Palazzo degli Uffici Taranto srl». Tanto per essere ancora più chiari e per usare un’immagine che possa rendere bene l’idea, al termine di questi interventi verranno anche rimossi i ponteggi ed i teli che attualmente occupano i prospetti dell’immobile che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico «Archita». Ancor prima, però, di indire il bando per la messa in sicurezza, il Comune aveva affidato a due professionisti tecnici tarantini esterni all'Amministrazione comunale per 39mila euro l’incarico di redigere il progetto esecutivo. Si tratta dell’ingegner Sergio Tracuzzi e Francesco D’Elia.

                  Da quel che si apprende, inoltre, è prevista la rimozione della controsoffittatura dell’ex Corte d’Appello; la chiusura dei vani di passaggio sulla muratura portante; la realizzazione di muratura per il ripristino dello stato precedente; la demolizione delle murature eseguite; la ricostruzione delle scale demolite; il risanamento del solaio esistente nella galleria laterale dell’ex Corte d’Appello; la sostituzione della vecchia impermeabilizzazione; la realizzazione di nuovi cordoli di incanalamento di murature portanti; la sistemazione di pluviali in pvc; la realizzazione delle nuove strutture portanti in acciaio e zinco (anche se si potrebbe ricorrere al legno) e, infine, la fornitura e la realizzazione di una nuova copertura da eseguire con «tavolato» e tegole o pannelli coibentati.

                  articolo di Fabio Venere
                  pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 19 Marzo 2018

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                    Approvato il progetto esecutivo per riqualificare Palazzo degli Uffici
                    Ci sarà la messa in sicurezza e la copertura del solaio dell'edificio




                    Palazzo degli Uffici, approvata la progettazione esecutiva per le opere di messa in sicurezza dell'immobile e copertura dell'edificio. Il tutto per un importo di 1,4 milioni di euro che sale a 1,7 comprendendo i vari oneri imposti dalla legge. Ora, entro le prossime settimane, la direzione Lavori pubblici potrà indire il bando di gara per la realizzazione dei lavori nello storico immobile che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico "Archita".
                    In particolare, sono previsti ulteriori interventi di ripiegamento del cantiere, con smontaggio e trasporto impalcature, smontaggio e trasporto gru, rimozione recinzione di cantiere e trasporto a deposito, custodia in deposito autorizzato per impalcature, gru, materiale vario, recinzione di cantiere; messa in sicurezza prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria, chiusura vani finestre prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; stabilizzazione pennacchi lato via D'Aquino e piazza della Vittoria; rimozione parte coperture in lastre ondulate di cemento amianto, falda esterna piazza Archita e corso Umberto e copertura sale ex tribunale; rimozione controsoffittatura sala ex Corte d'Appello, con trasporto a discarica e oneri di conferimento. Ed ancora, sono previsti anche questi altri interventi: rimozione della struttura portante in legno del solaio, compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; chiusura dei vani di passaggio su murature portanti spesse 30 centimetri; realizzazione di murature per ripristino dello stato di fatto; demolizione delle murature eseguite compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; ricostruzione delle scale demolite; risanamento del solaio esistente della galleria laterale ex Corte d'Appello.
                    E infine, nel progetto esecutivo sono proposte: la rimozione della vecchia impermeabilizzazione e la nuova realizzazione dei camminamenti in copertura; il risanamento - rivestimento dei cornicioni perimetrali esterni in rame; fornitura in opera di tubi per far scorrere l'acqua piovana in Pvc, comprese le vaschette, per il convogliamento acque meteoriche a livello della strada; ripristino delle murature coronamento superiore prospetto; realizzazione dei nuovi cordoli di incatenamento murature portanti per alloggiamento copertura; realizzazione nuove strutture portanti in acciaio zincato (principali - secondarie - controventi ai piani) e la fornitura e posa in opera di nuova copertura da eseguire con tavolato e tegole o pannelli coibentati.
                    I progettisti sono Sergio Tracuzzi e Francesco D'Elia (studio tecnico associato) mentre l'importo complessivo del progetto sale a 2,2 ma solo considerando le somme a disposizione del Comune per eventuali imprevisti o altro.

                    articolo di Fabio Venere
                    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 1 Agosto 2018

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                      Taranto, caso Palazzo degli Uffici: ok alla copertura del solaio
                      Pubblicato il bando, l'importo degli interventi è di 1,7 milioni

                      Palazzo degli Uffici, s'intravede l'uscita dal tunnel. Almeno in parte. La direzione Lavori pubblici del Comune di Taranto ha dato il via libera al bando di gara per la messa in sicurezza e copertura del solaio dello storico immobile che domina piazza della Vittoria. L'importo dei lavori è, complessivamente, pari a 1,7 milioni di euro. In realtà, le proposte delle offerte (la gara verrà aggiudicata secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa) potranno essere presentate entro il 35mo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E questo, probabilmente, avverrà intorno alla fine del mese. Tirando una riga, dunque, salvo imprevisti, entro febbraio l'appalto dovrebbe essere aggiudicato. E da quel momento in poi, potrà aprirsi il cantiere che durerà dagli otto ai dieci mesi circa. In realtà, il bando dell'Amministrazione comunale prevede, come si dice in gergo tecnico, delle premialità per l'impresa che svolgerà gli interventi previsti nel minor tempo possibile.
                      Nello scorso luglio, per la cronaca, gli uffici tecnici comunali avevano approvato (in gergo, validato) il progetto esecutivo per le opere di messa in sicurezza dell'immobile e per la copertura dell'edificio.
                      In particolare nell'immobile che per oltre 130 anni ha ospitato il liceo "Archita", sono previsti: ulteriori interventi del cosiddetto ripiegamento del cantiere, con lo smontaggio e il trasporto delle impalcature, lo smontaggio e il trasporto della gru, la rimozione della recinzione di cantiere e il trasporto a deposito, la custodia in deposito autorizzato per impalcature, gru, materiale vario, messa in sicurezza dei prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la chiusura dei vani finestre del prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la stabilizzazione dei cosiddetti pennacchi che insistono sul lato di via D'Aquino e piazza della Vittoria; la rimozione della parte delle coperture in lastre ondulate di cemento dell'amianto, della falda esterna a piazza Archita e corso Umberto e la copertura delle sale dell'ex tribunale; oltre alla rimozione controsoffittatura della sala dell'ex Corte d'Appello, con trasporto a discarica e oneri di conferimento.
                      Ed ancora, sono previsti anche queste altre opere: rimozione della struttura portante in legno del solaio, compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; chiusura dei vani di passaggio su murature portanti spesse 30 centimetri; realizzazione di murature per ripristino dello stato di fatto; demolizione delle murature eseguite compreso il trasporto in discarica e gli oneri di conferimento; ricostruzione delle scale demolite; risanamento del solaio esistente della galleria laterale ex Corte d'Appello.
                      E infine, nel progetto esecutivo sono proposte: la rimozione della vecchia impermeabilizzazione e la nuova realizzazione dei camminamenti in copertura; il risanamento - rivestimento dei cornicioni perimetrali esterni in rame e fornitura in opera di tubi per far scorrere l'acqua piovana in Pvc per il convogliamento acque meteoriche a livello della strada. Al termine di questi lavori, non ci sarà più la gru che monopolizza da oltre un decennio l'immagine dello storico palazzo.

                      articolo di Fabio Venere
                      pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 3 Ottobre 2018

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                        Pubblicato il bando: 1,7 milioni di euro per i lavori all'Archita
                        Palazzo degli Uffici verrà coperto



                        Pubblicato il bando di gara per i lavori a Palazzo degli Uffici. La determina dirigenziale, ovvero il provvedimento della direzione Lavori pubblici, è stata affissa ieri all'Albo pretorio del Comune di Taranto. L'importo degli interventi è di 1,7 milioni di euro e la durata dei lavori è programmata in nove mesi. Le imprese edili interessate, inoltre, potranno presentare le loro offerte sino alle ore 12 dell'11 gennaio 2019. È probabile, a questo punto, che (salvo imprevisti) l'appalto possa essere aggiudicato tra aprile e maggio del prossimo anno e che gli interventi, dunque, possano iniziare nel corso dell'estate 2019.
                        S'intravede, quindi, l'uscita dal tunnel. Almeno in parte. E questo proprio grazie al via libera al bando di gara per la messa in sicurezza e la copertura del solaio dello storico immobile che domina piazza della Vittoria. In realtà, il bado dell'Amministrazione comunale prevede, come si dice in gergo tecnico, delle premialità per l'impresa che svolgerà gli interventi previsti nel minor tempo possibile, rispetto ai 270 giorni stabiliti. [...]

                        articolo di Fabio Venere
                        pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 21 Novembre 2018


                        Avviso n. 65 del 19/11/2018 - Bando di gara lavori di "Restauro, recupero, riqualificazione, adeguamento funzionale e tecnologico Palazzo degli Uffici"

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                          Palazzo degli Uffici: via libera alla copertura
                          Assegnato l'appalto per 1,1 milioni di euro a due imprese



                          Assegnato l'appalto per la messa in sicurezza di Palazzo degli Uffici.
                          In particolare, sarà l'associazione temporanea d'imprese composta da "Quadrato Divisione Industria srl" e "Consorzio Stabile Sinergica" a realizzare i primi interventi di riqualificazione dello storico immobile che domina il Borgo umbertino di Taranto. Le due società si sono aggiudicate il bando pubblicato lo scorso gennaio per 1 milione 155mila euro, riducendo del 20 per cento l'importo posto a base d'asta.
                          "Si tratta di un'ottima notizia - commenta l'assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Motolese - poiché in linea con le previsioni, e salvo intoppi di natura burocratica, rivedremo il cantiere dello storico edificio del Borgo ripopolarsi di maestranze già nella prossima primavera".
                          L'intervento prevede la realizzazione di nuove coperture al posto di quelle esistenti, fatiscenti e precarie, e il cosiddetto "ripiegamento" del vecchio cantiere. "Finalmente non vedremo più le antiestetiche impalcature che avvolgono il palazzo - aggiunge l'assessore - che saranno sostituite e ricoperte da nuovi teloni. Verrà rimossa anche la gru presente nell'atrio". I lavori, dunque, dovrebbero iniziare tra un paio di mesi. La durata degli interventi prevista è di 270 giorni, ovvero nove mesi (salvo imprevisti).
                          Intanto, gli uffici dell'assessorato stanno progettando la ristrutturazione di facciate, prospetti e infissi, procedura che si prevede conclusa entro l'anno e per la quale è già stato contratto un mutuo con la Cassa depositi e prestiti.
                          In particolare nell'immobile che per oltre 130 anni ha ospitato il liceo classico "Archita", sono previsti: ulteriori interventi del cosiddetto ripiegamento del cantiere, con il trasporto delle impalcature, lo smontaggio e il trasporto della gru, la rimozione della recinzione di cantiere e il trasporto a deposito, la custodia in deposito autorizzato per impalcature, gru, materiale vario, messa in sicurezza dei prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la chiusura dei vani finestre del prospetti lato via D'Aquino - piazza della Vittoria; la stabilizzazione dei cosiddetti pennacchi che insistono sul lato di via D'Aquino e piazza della Vittoria; la rimozione della parte delle coperture in lastre ondulate di cemento dell'amianto, della falda esterna a piazza Archita e corso Umberto e la copertura delle sale dell'ex tribunale; oltre alla rimozione della controsoffittatura della sala dell'ex Corte d'Appello, con trasporto a discarica e oneri di conferimento.
                          Ed ancora: rimozione della struttura portante in legno del solaio e risanamento del solaio esistente della galleria laterale ex Corte d'Appello.

                          articolo di Fabio Venere
                          pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 9 Marzo 2019

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                            Incerto il futuro dell'Archita nel nuovo Palazzo degli Uffici
                            La Provincia non ha dubbi, il Comune per ora rinvia ogni decisione


                            Archita o non Archita, questo è il problema. Il dilemma tutto tarantino non ha, non la può avere, la portata storica del monologo di Amleto e non ha, se è per questo, neppure l'intensità che Shakespeare ha trasmesso nell'opera. Eppure, almeno a queste latitudini municipali, l'interrogativo ha piena cittadinanza. Per ora, la domanda circola solo nel ristretto campo degli addetti ai lavori, ma prossimamente potrebbe allargarsi come una macchia d'olio. Che fa scivolare chiunque ci passi.
                            Il quesito sulla futura collocazione del liceo classico "Archita", con il passar delle ore, ha assunto forma e sostanza dopo la presentazione delle schede progettuali depositate da Comune e Provincia, nell'ambito del tavolo tecnico sul Cis. Ecco, entrambi gli enti locali, vorrebbero attingere ai fondi che il Contratto istituzionale di sviluppo metterà a disposizione per riqualificare Palazzo degli Uffici. Che, per oltre 130 anni, ha ospitato il liceo classico "Archita" di Taranto. Quello, tanto per citare il suo allievo più famoso, in cui studiò Aldo Moro, poi per sei volte presidente del Consiglio dei ministri.
                            Leggendo gli atti depositati dall'Amministrazione provinciale, non si ha alcun dubbio che la presidenza Gugliotti (Azzaro è il suo delegato) voglia lasciare lì il liceo. Del resto, terminerebbe il costoso smembramento della scuola che, da anni, è divisa tra la sede della "Mazzini" in via Pitagora e un istituto religioso in via Mignogna angolo piazza Immacolata. In questo modo, l'Archita (complessivamente intesa) potrebbe trovar posto nel Palazzo degli Uffici che verrà. Semplicemente tornerebbe a casa. In quella che è stata, per oltre un secolo, la sua casa.
                            Il Comune di Taranto, guidato da Melucci, nella scheda presentata a Roma, invece, pensa per quello storico immobile a diverse destinazioni quali, ad esempio, una pinacoteca stabile, spazi da riservare al museo MArTA per un suo eventuale ampliamento, ma anche aree per sistemare centri universitari e attività commerciali e di business. Di scuola, non si parla.
                            Contattato dalla Gazzetta, l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Massimiliano Motolese, si limita a dire: "È davvero prematuro parlarne ora. Prima dobbiamo capire se l'opera sarà finanziabile o meno. Poi, penso che sia utile che i due enti locali si parlino per trovare una soluzione. Intanto, posso solo ribadire che l'indirizzo del Comune - insiste Motolese - è quello di trasformare quel Palazzo, rendendo così il Borgo più attrattivo. Dovremo poi valutare quali attività siano in grado di raggiungere quest'obiettivo e quali, se sistemate lì dentro, potrebbero invece allontanarlo facendo fallire così l'intero progetto".


                            Ci sono 45 aule, ma 15 sono per il classico
                            L'assetto è costituito dalle due scuole storiche della città: il liceo ginnasio e il "magistrale"


                            Ma quante sono le aule di cui dispone ora il liceo "Archita" nelle sue attuali sedi? Rispondere, con certezza, è fondamentale per comprendere effettivamente di quanti spazi abbia bisogno il Palazzo degli Uffici che verrà (e se mai verrà).
                            Da quel che risulta alla Gazzetta, in particolare, il numero di aule è pari a 45 di cui 15 sono riservate all'indirizzo classico. Ma non solo. Nell'inventario della struttura, ci sono anche: una piccola biblioteca, in cui sono stati messi in sicurezza i libri di maggior pregio (a spese della scuola); un'aula di più ampie dimensioni per le riunioni collegiali; due piccole aule utilizzate come sala docenti; una presidenza; un ufficio per il segretario; un deposito; tre uffici di segreteria; due laboratori multimediali; laboratorio di fisica; uno di chimica e scienze; un laboratorio di tecnologie musicali; sala di registrazione; una grande stanza per l'archivio storico e un'altra di ragguardevoli dimensioni per l'archivio corrente.
                            Per la cronaca, anzi per la storia, è opportuno sottolineare come l'assetto del liceo è costituito dalle due scuole superiori storiche della città: il liceo ginnasio "Archita" e l'istituto magistrale "Livio Andronico" (la cui antica insegna è visibile dall'ingresso di corso Umberto). Entrambi gli istituti, sono stati sistemati in quel palazzo sin dalla loro istituzione visto che, a differenza di oggi e a differenza delle altre scuole superiori, erano gestite dal Comune e non dalla Provincia. Sono scuole, soprattutto il liceo classico, che rappresentano questa città. Un mancato ritorno nella loro sede originaria significherebbe cancellare un ennesimo segno storico di Taranto, che ne ha già persi tanti.

                            articolo di Fabio Venere
                            pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 21 aprile 2019

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