Scuola, arrivano i primi cambiamenti
Ha atteso il giorno in cui, ormai licenziata da tempo con una delibera di giunta, la proposta di piano di ridimensionamento della rete scolastica era all'esame dell'Ufficio scolastico regionale. E così ieri il vicepresidente della Provincia, Emanuele Fisicaro, ha ufficializzato il pacchetto di proposte confezionato a Taranto appunto per la rete scolastica del prossimo anno scolastico. Lo ha fatto nel corso di un incontro con i dirigenti scolastici e i responsabili sindacali della scuola. Accanto a Fisicaro, il preside Guglielmo Matichecchia, che ha tenuto le fila della Consulta di dirigenti scolastici istituita per preparare il piano locale, l'on. Pierfelice Zazzera (Idv), componente della commissione Cultura della Camera, il preside Angelo Scialpi in rappresentanza del dirigente scolastico provinciale Francesco Capobianco. Occorrerà, dunque, attendere quest'oggi per capire cosa l'Ufficio scolastico regionale avrà accolto delle proposte pervenute da Taranto. Ma sarà poi la Regione Puglia a dire l'ultima entro fine anno. Un'opera zione di ogni anno e che, ancor più oggi che si procede verso l'attuazione della riforma del ministro Gelmini, è imprescindibile con l'organizzazione che gli enti locali intendono dare alle scuole sul proprio territorio. La delibera della giunta provinciale sostanzialmente recepisce le richieste che sono venute dai Comuni in ordine alle scuole dell'obbligo ma anche per taluni assetti della scuola secondaria superiore. Raccoglie poi le istanze dei sindacati della scuola incontrati prioritariamente e che hanno sostanzialmente ribadito l'esigenza di mantenere invariato il numero di dirigenze sul territorio. Accoglie ovviamente le proposte della Consulta, organo per così dire più tecnico ed indipendente. Cercando di armonizzare tutto, nel rispetto delle linee guida fornite dall'Ufficio regionale, Fisicaro ha graduato prospettive e soluzioni che tengano conto di alcuni capisaldi: il numero minimo e massimo di studenti per istituzione scolastica, una stabilità almeno quinquennale delle istituzioni scolastiche, la specificità su base territoriale, la verticalizzazione di scuole anche di ordine diverso sullo stesso territorio. A parte le scelte di accorpamenti e soppressioni tra scuole, le novità riguardano la proposta di istituzione di un istituto superiore nel rispetto delle vocazioni socio-economiche del territorio con particolare riferimento alla esigenza di sviluppo turistico. Ed ancora: l'istituzione di un polo di alta formazione e ricerca (comprendente anche i corsi Ifts, corsi di specializzazione superiore e di ricerca) in raccordo con il mondo del lavoro e delle istituzioni di formazione universitaria. Quindi, in considerazione della configurazione dell'attuale numero di studenti frequentanti i corsi serali, l'istituzione di due Cpia (educazione per gli adulti). Ma veniamo agli ulteriori aspetti della delibera licenziata dalla giunta provinciale. Queste le proposte approvate: a Lizzano una o più sezioni distazzate dell'istituto Del Prete di Sava o dell'istituto Mediterraneo di Leporano; mantenimento dell'attuale situazione per l'Amaldi di Massafra. Su Martina, prioritariamente l'accorpamento della succursale dell'Archimede al Motolese per salvaguardare l'autonomia di quest'ultimo; in subordine la verticalizzazione del Motolese con la media Grassi; in ulteriore subordine, il mantenimento dell'autonomia. Se, inoltre, l'Archimede di Martina fosse accorpato al Motolese, proposto l'accorpamento dell'Archimede di Taranto con il Nitti. Altra proposta per il Nitti: accorpamento con l'istituto professionale Liside. Verticalizzazione dell'istituto Falanto di Talsano con la media Foscolo; in subordine accorpamento dell'Archimede al Falanto. Mantenimento della situazione attuale per gli istituti Pertini-Fermi, Bachelet, Pita gora. Proposto anche un arricchimento dell'offerta formativa: articolazione dell'indirizzo servizi sociosanitari delle professioni sanitarie odontotecniche al Bellisario di Ginosa; attivazione dell'opzione economico sociale del liceo Scienze umane presso l'istituto Vico di Laterza; istituzione del corso di grafica e comunicazione presso l'istituto Maria Pia di Taranto; istituzione di una sede distaccata del liceo Moscati di Grottaglie con indirizzo Scienze umane a San Marzano; l'istituzione sempre a San Marzano di una sede distaccata del corso di ottico del Falcone di Sava; l'attivazione presso il commerciale e per geometri Einaudi di Manduria del corso settore economico-amministrativo, finanza e marketing, relazioni internazionali per il marketing. Ieri sera, intanto, mentre era in corso l'incontro, giungevano via sms le prime indiscrezioni dall'Ufficio regionale dove si stava discutendo del riassetto su base regionale. Le prime indiscrezioni davano, dunque, per approvata la soppressione del Nitti con conseguente accorpamento delle classi al Liside e recupero della dirigenza su uno dei due Cpia. Parere favorevole ci sarebbe anche sulle verticalizzazioni del Calò di Grottaglie con la media Don Sturzo, del Motolese di Martina con la media Grassi e del Falanto di Talsano con la media Foscolo. Su tutto il resto, il dibattito è aper to. Intanto, Fisicaro sottolinea l'apporto fornito dalla Consulta che resterà un organismo consultivo permanente, anche se ogni anno vedrà una rotazione del 50% dei componenti (ogni componente non potrà farvi parte per più di due anni). Il vice presidente non sottace anche le polemiche che ci sono state e la decisione di andare avanti in una strategia di concertazione. Incassa a tal proposito il plauso dell'on. Zazzera al quale non sfugge di tracciare un paragone con le modalità di discussione, invece, dell'attuale riforma dell'istruzione secondaria, “praticamente attuata per decreti e con il solo dibattimento in commissione Cultura”.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 07 Dicembre 2010
Scuola, arrivano i primi cambiamenti
Nitti soppresso e accorpato al Liside, verticalizzati Falanto-Foscolo, Motolese-Grassi, Calò-Don Sturzo
Nitti soppresso e accorpato al Liside, verticalizzati Falanto-Foscolo, Motolese-Grassi, Calò-Don Sturzo
Ha atteso il giorno in cui, ormai licenziata da tempo con una delibera di giunta, la proposta di piano di ridimensionamento della rete scolastica era all'esame dell'Ufficio scolastico regionale. E così ieri il vicepresidente della Provincia, Emanuele Fisicaro, ha ufficializzato il pacchetto di proposte confezionato a Taranto appunto per la rete scolastica del prossimo anno scolastico. Lo ha fatto nel corso di un incontro con i dirigenti scolastici e i responsabili sindacali della scuola. Accanto a Fisicaro, il preside Guglielmo Matichecchia, che ha tenuto le fila della Consulta di dirigenti scolastici istituita per preparare il piano locale, l'on. Pierfelice Zazzera (Idv), componente della commissione Cultura della Camera, il preside Angelo Scialpi in rappresentanza del dirigente scolastico provinciale Francesco Capobianco. Occorrerà, dunque, attendere quest'oggi per capire cosa l'Ufficio scolastico regionale avrà accolto delle proposte pervenute da Taranto. Ma sarà poi la Regione Puglia a dire l'ultima entro fine anno. Un'opera zione di ogni anno e che, ancor più oggi che si procede verso l'attuazione della riforma del ministro Gelmini, è imprescindibile con l'organizzazione che gli enti locali intendono dare alle scuole sul proprio territorio. La delibera della giunta provinciale sostanzialmente recepisce le richieste che sono venute dai Comuni in ordine alle scuole dell'obbligo ma anche per taluni assetti della scuola secondaria superiore. Raccoglie poi le istanze dei sindacati della scuola incontrati prioritariamente e che hanno sostanzialmente ribadito l'esigenza di mantenere invariato il numero di dirigenze sul territorio. Accoglie ovviamente le proposte della Consulta, organo per così dire più tecnico ed indipendente. Cercando di armonizzare tutto, nel rispetto delle linee guida fornite dall'Ufficio regionale, Fisicaro ha graduato prospettive e soluzioni che tengano conto di alcuni capisaldi: il numero minimo e massimo di studenti per istituzione scolastica, una stabilità almeno quinquennale delle istituzioni scolastiche, la specificità su base territoriale, la verticalizzazione di scuole anche di ordine diverso sullo stesso territorio. A parte le scelte di accorpamenti e soppressioni tra scuole, le novità riguardano la proposta di istituzione di un istituto superiore nel rispetto delle vocazioni socio-economiche del territorio con particolare riferimento alla esigenza di sviluppo turistico. Ed ancora: l'istituzione di un polo di alta formazione e ricerca (comprendente anche i corsi Ifts, corsi di specializzazione superiore e di ricerca) in raccordo con il mondo del lavoro e delle istituzioni di formazione universitaria. Quindi, in considerazione della configurazione dell'attuale numero di studenti frequentanti i corsi serali, l'istituzione di due Cpia (educazione per gli adulti). Ma veniamo agli ulteriori aspetti della delibera licenziata dalla giunta provinciale. Queste le proposte approvate: a Lizzano una o più sezioni distazzate dell'istituto Del Prete di Sava o dell'istituto Mediterraneo di Leporano; mantenimento dell'attuale situazione per l'Amaldi di Massafra. Su Martina, prioritariamente l'accorpamento della succursale dell'Archimede al Motolese per salvaguardare l'autonomia di quest'ultimo; in subordine la verticalizzazione del Motolese con la media Grassi; in ulteriore subordine, il mantenimento dell'autonomia. Se, inoltre, l'Archimede di Martina fosse accorpato al Motolese, proposto l'accorpamento dell'Archimede di Taranto con il Nitti. Altra proposta per il Nitti: accorpamento con l'istituto professionale Liside. Verticalizzazione dell'istituto Falanto di Talsano con la media Foscolo; in subordine accorpamento dell'Archimede al Falanto. Mantenimento della situazione attuale per gli istituti Pertini-Fermi, Bachelet, Pita gora. Proposto anche un arricchimento dell'offerta formativa: articolazione dell'indirizzo servizi sociosanitari delle professioni sanitarie odontotecniche al Bellisario di Ginosa; attivazione dell'opzione economico sociale del liceo Scienze umane presso l'istituto Vico di Laterza; istituzione del corso di grafica e comunicazione presso l'istituto Maria Pia di Taranto; istituzione di una sede distaccata del liceo Moscati di Grottaglie con indirizzo Scienze umane a San Marzano; l'istituzione sempre a San Marzano di una sede distaccata del corso di ottico del Falcone di Sava; l'attivazione presso il commerciale e per geometri Einaudi di Manduria del corso settore economico-amministrativo, finanza e marketing, relazioni internazionali per il marketing. Ieri sera, intanto, mentre era in corso l'incontro, giungevano via sms le prime indiscrezioni dall'Ufficio regionale dove si stava discutendo del riassetto su base regionale. Le prime indiscrezioni davano, dunque, per approvata la soppressione del Nitti con conseguente accorpamento delle classi al Liside e recupero della dirigenza su uno dei due Cpia. Parere favorevole ci sarebbe anche sulle verticalizzazioni del Calò di Grottaglie con la media Don Sturzo, del Motolese di Martina con la media Grassi e del Falanto di Talsano con la media Foscolo. Su tutto il resto, il dibattito è aper to. Intanto, Fisicaro sottolinea l'apporto fornito dalla Consulta che resterà un organismo consultivo permanente, anche se ogni anno vedrà una rotazione del 50% dei componenti (ogni componente non potrà farvi parte per più di due anni). Il vice presidente non sottace anche le polemiche che ci sono state e la decisione di andare avanti in una strategia di concertazione. Incassa a tal proposito il plauso dell'on. Zazzera al quale non sfugge di tracciare un paragone con le modalità di discussione, invece, dell'attuale riforma dell'istruzione secondaria, “praticamente attuata per decreti e con il solo dibattimento in commissione Cultura”.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 07 Dicembre 2010
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